Periodico di Informazione Culturale e Scientifica
2 | 2018 mensile • 1-28 febbraio Cari Lettori, questo numero della nostra rivista esce in prossimità dell’impegno elettorale del 4 marzo cui tutti noi siamo chiamati. Si tratta di un dovere e una opportunità per ogni cittadino della Repubblica. A tutti coloro che risulteranno eletti a far parte della nuova Camera e del nuovo Senato, rivolgiamo un caloroso invito a prendersi cura della salute del nostro paese, del suo territorio e dei suoi cittadini: la qualità di vita degli abitanti è direttamente proporzionale alla cura che il legislatore rivolge all’ambiente. Vale anche la pena di rinnovare la richiesta di mettere in cantiere quanto necessario a salvaguardare tutti coloro che con serietà e scientificità operano nel campo delle cure naturali: medici, naturopati, erboristi, farmacisti e aziende di produzione. Troppo spesso, in passato, si è guardato al loro impegno e al loro lavoro con diffidenza e scarsa considerazione. Crediamo di meritare quella attenzione che, sinceramente, la fitoterapia si è guadagnata in tutti questi anni.
Giuseppe Maria Ricchiuto
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ABBASSO LA BRONCHITE! di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata
L’aria che respiriamo è un veicolo di inquinamento, in quanto contiene enormi quantità di particelle, alcune delle quali particolarmente dannose per le vie aeree. Se l’apparato respiratorio non disponesse di meccanismi che provvedono alla loro rimozione e neutralizzazione, i polmoni ne sarebbero invasi e diventerebbero vittime di uno stato perenne di infiammazione. Il principale sistema di difesa localizzato a livello dei bronchi, garantisce la depurazione di gas, vapori, fumo, particelle e microrganismi, mediante il sistema muco-ciliare e la tosse. Il muco è una sostanza vischiosa secreta dalle ghiandole mucose presenti tra le cellule di rivestimento dei bronchi, che lubrifica e protegge le superfici mucose. Le ciglia sono elementi filiformi presenti sulla superficie della mucosa, dove favoriscono l’eliminazione del muco verso l’esterno. Il movimento dell’insie2
me delle ciglia può essere paragonato a quello di un campo di grano percorso dal vento o a quello di una
scala mobile che trasporta ed elimina le secrezioni nelle quali sono catturate le particelle e i microrganismi. I complessi meccanismi difensivi dell’albero bronchiale proteggono i polmoni nei confronti della minaccia rappresentata da vapori, particelle, batteri e virus.
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sufficiente bere molti liquidi, inalare vapore o utilizzare un umidificatore. Le forme più severe, invece, caratterizzate da febbre ed espettorato colorato, richiedono il trattamento antipiretico, antibiotico e fluidificante.
L’Eucalipto è un formidabile antisettico che elimina i microorganismi, calma la tosse e attenua l’infiammazione dei bronchi.
La tosse è un meccanismo fisiologico, costituito da un’inspirazione profonda, seguita dalla chiusura della glottide, con aumento della pressione intratoracica, e dalla sua improvvisa apertura e violenta fuoriuscita di aria. Il meccanismo d’azione ricorda quello del “colpo d’ariete” che allontana le secrezioni. Bronchite acuta Durante la stagione invernale sono più frequenti le infezioni delle prime vie aeree, in quanto il freddo, l’umidità, il maggior tasso di inquinamento, la trasmissione facilitata di grandi cariche di virus e batteri, riducono la motilità delle ciglia che rivestono i bronchi, rallentando o bloccando il deflusso delle secrezioni all’esterno. Questo meccanismo favorisce l’infiammazione della
mucosa bronchiale, inizialmente di origine virale, seguita dal processo infettivo, sostenuto dai batteri che si moltiplicano nel muco. La bronchite acuta esordisce con febbre e tosse secca, soprattutto notturna. Segue la comparsa di espettorato mucoso o muco purulento per la sovrapposizione batterica che segue l’aggressione virale. La tosse, sintomo tipico delle affezioni bronchiali e polmonari, può persistere anche nel corso della convalescenza. La presenza di febbre associata a manifestazioni respiratorie richiede la valutazione medica e l’eventuale esecuzione di una radiografia del torace, per escludere eventuali complicanze, come la broncopolmonite e la pleurite. Misure generali e cura Nelle forme più semplici è
IL RUOLO DELLE PIANTE OFFICINALI Numerose sono le piante medicinali impiegate per contrastare l’infiammazione e l’infezione respiratoria, sedare la tosse, favorire l’espettorazione. Le proprietà benefiche sono dovute principalmente alla presenza di oli essenziali. Propoli La resina elaborata dalle api operaie a partire dalle gemme e dalla corteccia di alcuni alberi, soprattutto di conifere, viene utilizzata in fitoterapia sia per prevenire che per curare manifestazioni infiammatorie e infettive stagionali; inoltre aiuta a ristabilire l’integrità delle mucose e del sistema difensivo immunitario, a livello delle porte d’accesso, nei confronti di potenziali aggressori che ne minacciano la sicurezza. La propoli è un potente antisettico, dotato di proprietà antivirali, antibiotiche e antifungine che 3
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un effetto di potenziamento generale delle difese immunitarie. L’eliminazione degli allergeni presenti nelle cere elimina completamente il rischio di reazioni di tipo allergico.
deve la propria attività alla ricchezza di polifenoli. Il processo di purificazione e di rimozione delle cere, per-
mette ai polifenoli di svolgere la loro azione lenitiva, antinfiammatoria, riparativa a livello locale, completata da
GLI SCIROPPI SPECCHIASOL PER UN BENESSERE IMMEDIATO Per aiutare le difese organiche e favorire un buon respiro, la ricerca Specchiasol ha messo a punto due sciroppi senza coloranti né aromi artificiali. OLIGOMIR accresce il benessere delle prime vie respiratorie, grazie alla presenza di propoli plus Epid®, estratti naturali di ribes nero, menta e mirto. OLIGOMIR PLUS favorisce la fluidità delle secrezioni bronchiali e il benessere di naso e gola. È un integratore alimentare a base di propoli plus Epid® ed estratti di mirto, ribes nero, drosera, erisimo, eucalipto e menta. Il mirto e la drosera sono utili per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali, il mirto per il benessere di naso e gola. Eucalipto e mirto, invece, conferiscono al prodotto un benefico effetto balsamico.
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Drosera Si tratta di una pianta erbacea perenne che cresce soprattutto nelle zone umide e paludose delle regioni settentrionali di Europa, America e Asia. È una pianta carnivora che si nutre di piccoli insetti. Viene utilizzata sia in fitoterapia che in omeopatia nel trattamento della tosse secca, stizzosa, irritativa, spasmodica, soffocante, aggravata di notte.
L’estratto purificato di propoli trova largo impiego sia per le infezioni stagionali, sia per ristabilire l’integrità delle mucose, a livello delle “porte di accesso”, nei confronti di potenziali aggressori che ne minacciano la sicurezza.
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Grindelia Pianta della famiglia delle Asteracee, impregnata di resina che cresce su suoli salini aridi del Nord America. In fitoterapia si utilizzano le sommità fiorite. I costituenti principali comprendono: resina (ricca in diterpeni e in particolare di acido grindelico), polifenoli, flavonoidi, saponosidi, olio essenziale. Svolge un’azione spasmolitica, espettorante, antinfiammatoria e cardiotonica. È indicata nella bronchite catarrale, nell’asma e nell’enfisema. Caratteristica è la modalità di aggravamento dei sintomi, con senso di soffocamento, quando il paziente si distende.
Miele di eucalipto L’eucalipto, albero maestoso alto fino a 100 metri, originario dell’isola di Tasmania in Australia, è stato introdotto in Europa solo nel XIX secolo e utilizzato per bonificare le zone paludose. Le sue lunghe radici permettono di assorbire grandi quantità d’acqua, che passano nella parte alta dell’albero per evaporare sotto l’effetto del calore dell’ambiente. In fitoterapia viene sfruttata questa stessa proprietà per eliminare le secrezioni e regolare l’acqua. In tal modo drena le secrezioni dell’albero bronchiale, calma la tosse, elimina le
infezioni respiratorie. Per questo motivo viene usato il miele di eucalipto come ingrediente complementare di altre piante medicinali attive sui bronchi che regolano l’acqua e stimolano il sistema difensivo immunitario. Gli effetti favorevoli sono dovuti all’olio essenziale, particolarmente ricco di cineolo, che in passato veniva chiamato eucaliptolo. Estratto di mirto Utilizzato fin dall’antichità, il mirto possiede proprietà terapeutiche simili a quelle dell’eucalipto. L’attività mucolitica e antisettica lo rende un valido presidio nelle affezioni bronchiali.
L’olio essenziale presente nelle foglie e nelle bacche del Mirto, manifesta un’azione mucolitica e antisettica
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CISTITE RICORRENTE? DAL CRANBERRY UN RIMEDIO NATURALE di Antonio Scialpi Direttore scientifico Specchiasol
Le infezioni delle basse vie urinarie (IVU) rappresentano un disturbo molto comune che coinvolge come minimo il 60% delle donne nel corso della vita. A causa della notevole incidenza, le infezioni del tratto urinario sono argomento di notevole interesse per la salute pubblica: i costi di diagnosi e trattamento sono stimati, per i soli Stati Uniti, in oltre 25 miliardi di dollari. Questo tipo di infezioni colpiscono le donne adulte con un’incidenza di 50 volte superiore rispetto ai maschi, perché le donne hanno ureteri più brevi, che permettono ai batteri di origine intestinale di ascendere nella vescica. Il primo passo di un’infezione è la colonizzazione dei tessuti periuretrali, seguita dal passaggio di batteri attraverso l’uretra. Il secondo passo è invece l’adesione dei batteri alle pareti dell’uretra e della ve6
I batteri colonizzano i tessuti periuretrali e poi passano attraverso l’uretra. Qui, tramite le adesine, aderiscono alle pareti dell’uretra e della vescica, avviando successiva proliferazione.
scica e la successiva proliferazione. Il trattamento farmacologico dell’infezione prevede l’utilizzo di antibiotici specifici per le vie urinarie (trimethoprim-sulfamethoxazolo, nitrofurantoina, fosfomicina,ciprofloxacina o levofloxacina). Tra i microrganismi respon-
sabili delle infezioni delle basse vie urinarie, Escherichia Coli è l’agente causale nell’80-95% dei casi di cistite, mentre Escherichia Coli più Candida Albicans sono responsabili di oltre il 95% degli episodi di cistite. Come anticipato, l’infezione che porta alla comparsa della sintomatologia definita cistite prevede che
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L’adesività promossa da questa tipologia di fimbrie viene inibita dalle proantocianidine di tipo A del Cranberry.
Quest’immagine al microscopio evidenzia il lavoro dei batteri e il modo in cui attecchiscono alle pareti di uretra e vescica grazie alle fimbrie.
· Fimbrie di tipo 1: mannosio sensibili, mediano l’adesione ai mucopolisaccaridi della cellula epiteliale. L’adesività promossa da questa tipologia di fimbrie viene inibita da alcuni zuccheri, come ad esempio il D-MANNOSIO. I pili di tipo 1, sensibili al mannosio, hanno anche un importante ruolo nelle fasi di inizio dei biofilm, come confermato in esperimenti in cui un analogo del mannosio inibiva la formazione del biofilm da parte del ceppo di tipo selvaggio.
Le adesine sono localizzate all’estremità di pili o fimbrie, che nascono dalla parete del batterio. Attraverso le adesine i batteri iniziano a moltiplicarsi e a esercitare il loro effetto lesivo.
l’agente infettante (E. Coli) aderisca alla mucosa uroteliale della vescica per poi esplicare la propria virulenza. Questa adesione avviene grazie a dei veri e propri collanti adesivi, denominate adesine. Le adesine sono localizzate all’estremità di pili o fimbrie, che si proiettano dalla parete del batterio. Attraverso le adesine, i batteri
interagiscono con le cellule uroteliali, iniziano a moltiplicarsi e quindi a esercitare il loro effetto lesivo. Le fimbrie dei batteri sono fondamentalmente di due tipi: · Fimbrie di tipo P: galgal sensibili, promuovono l’adesione alle cellule uroteliali mediante legame con il galattosio espresso sulla cellula.
SE LA CISTITE È RICORRENTE… È una delle maggiori e più frequenti problematiche nei soggetti affetti da infezioni delle vie urinarie. Chi soffre di cistite ricorrente, dopo aver curato la fase acuta con l’ausilio di antibiotici, si ritrova nuovamente alle prese con l’infezione nel giro di breve. Le linee guida dell’Associazione europea di Urologia suggeriscono ufficialmente di intervenire in questi casi con terapie alternative 7
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agli antibiotici, nell’ottica di prevenire la formazione di ceppi resistenti e di non far assumere alle pazienti antibiotici chemioterapici per lunghi periodi. Tra le terapie alternative consigliate è citata chiaramente quella che prevede l’utilizzo del Cranberry. La causa della cistite ricorrente è da ricondurre alla formazione di colonie batteriche organizzate nel cosiddetto biofilm. Si parla di cistite ricorrente quando si presentano almeno due episodi nell’arco di 6 mesi e tre o più episodi durante l’anno. Le donne con cistiti ricorrenti hanno una maggiore predisposizione alla colonizzazione vaginale da uropatogeni, a causa di una maggiore propensione dei batteri ad aderire alle cellule uroteliali. Dopo aver aderito alla parete della vescica, per interazione dei suoi pili con i recettori presenti sulle cellule uroteliali, il batterio di E. Coli attiva un processo a cascata, che gli consente di creare delle comunità intracellulari che andranno a rivestire la superficie come una struttura complessa denominata biofilm. Questo meccanismo consente al batterio di sottrarsi all’azione degli antibiotici e alle risposte immunitarie 8
La formazione di una colonia di batteri che si organizza in biofilm
dell’organismo e quindi di sopravvivere nel tratto urinario per mesi. Un biofilm è una comunità strutturata di cellule batteriche racchiuse in una matrice polimerica autoprodotta e adesa a una superficie inerte o vivente. I biofilm permettono la so-
pravvivenza delle cellule batteriche in un ambiente ostile. In questa prospettiva non sorprende che un impressionante numero di infezioni batteriche croniche e recidive vedano coinvolti biofilm batterici, difficilmente eradicati dalla terapia antibiotica convenzionale.
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Recenti risultati sperimentali hanno confermato l’efficacia dell’Acetilcisteina nella disgregazione e nella riduzione del numero di forme vitali di batteri presenti nei biofilm di Escherichia coli. In questi studi è stata messa in evidenza l’efficacia di due noti antibiotici, Tiamfenicolo e Fo-
sfomicina Trometamolo, utilizzati rispettivamente nelle infezioni respiratorie e nelle infezioni urinarie non complicate. Particolarmente interessante la nuova osservazione circa l’attività in associazione all’Acetilcisteina e i singoli antibiotici, che è risultata
sinergica, aprendo nuove importanti prospettive terapeutiche in patologie infettive croniche delle vie urinarie determinate da microrganismi formanti biofilm. Per migliorare l’attività delle sostanze antinfettive nei confronti del biofilm è consigliato quindi l’impiego di N-ACETIL CISTEINA.
CRANBERRY (Vaccinium Macrocarpon) E L’ATTIVITÀ BENEFICA NELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE (IVU) L’attività antibatterica del succo di Cranberry e nota da decenni. Nel corso degli anni l’assunzione del succo è stata gradualmente soppiantata da preparati in pol-
vere dosati in buste, capsule e compresse di più facile utilizzo per il consumatore. La grande diffusione dei prodotti a base di Cranberry nasce da uno stu-
dio effettuato nel 1994 e pubblicato su Jama, effettuato su 153 donne anziane afflitte da cistite ricorrente. L’assunzione di 300 grammi di questo succo ne ha
Il Cranberry, o mirtillo rosso americano, ha una comprovata capacità antibatterica, nota da decenni e utilizzata come rimedio naturale.
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dimostrato efficacia clinica. L’efficacia del prodotto è dovuta alla capacità delle proantocianidine (PACS) del Cranberry di impedire l’adesione sull’urotelio della vescica di Escherichia Coli, il batterio responsabile dell’infezione; il meccanismo di azione passa dall’inibizione della capacità adesiva delle fimbrie batteriche di tipo P. Lo studio mette in evidenza che la quantità di proantocianidine utilizzate nel prodotto testato era di 36 mg; essendo l’attività delle
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proantocianidine del Cranberry dose-dipendente, i 36 mg costituiscono il minimo dosaggio utile. Successivamente, altre unità di ricerca furono in grado di confermare la validità di quanto affermato con altrettante pubblicazioni: il lavoro venne presentato all’Agenzia francese di sicurezza alimentare (AFSSA) per ottenere un autoritario suffragio in merito all’attività positiva degli estratti di Cranberry nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie.
AFSSA pubblicò un parere molto positivo in merito e chiarì ufficialmente che l’attività era dovuta alla capacità dell’estratto di inibire l’adesione dei batteri responsabili dell’infezione alla parete della vescica. Questo documento, inoltre, indicò quale doveva essere il tenore delle proantocianidine da assumere per avere riscontri di attività positiva: la somministrazione efficace deve essere in grado di apportare 36 mg di proantocianidine (PACS) determinati con il
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Un bicchiere di succo di Cranberry, assunto quotidianamente, è risultato efficace nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie nello studio clinico pubblicato nel 1994.
metodo analitico convalidato e sensibile denominato DMAC, ma purtroppo questo particolare impor-
tantissimo non era stato evidenziato nello studio. Questa dichiarazione generò la corsa frenetica a immettere sul mercato prodotti contenenti tale tenore di PACS. Presto il mercato fu in grado di contare numerosissimi prodotti che teoricamente ottemperavano alle indicazioni, ma in pratica sovradosavano esageratamente il contenuto in PACS. Questo poiché purtroppo i metodi analitici per la determinazione delle PACS sono diversi e ognuno di essi porta a un risultato analitico differente, come si evince dal grafico a pag. 10, dove vengono
Periodico di informazione Culturale e Scientifica Via B. Rizzi, 1/3 – 37012 Bussolengo (VR) redazione@specchiasol.it Direttore: Giuseppe Maria Ricchiuto Redazione: Laura Moroni, Adriana Vallisari Dir. resp.: Enzo Righetti Registrazione Tribunale di Verona n. 700 del 20.07.1987
confrontati i risultati ottenuti con differenti metodi analitici.
STOP AI FASTIDI LEGATI ALLA CISTITE Dalla ricerca scientifica Specchiasol arriva una linea completa per il benessere delle vie urinarie, a base di estratti vegetali. NoCist intensive e NoCist prevent sono due integratori dalla formula esclusiva e brevettata, che riequilibrano le funzioni fisiologiche dell’apparato urinario. Entrambi sono a base di succo di Cranberry (Vaccinium Macrocarpon), il mirtillo rosso americano, noto da decenni per i benefici che apporta al trattamento delle problematiche delle vie urinarie. E per riequilibrare la flora batterica e il pH fisiologico vaginale, è nato NoCist Intimo: un detergente intimo completo che previene l’insorgenza delle infezioni. Privo di parabeni, a base di estratti naturali, svolge un’azione igienizzante, lenitiva, idratante e protettiva. L’azione sinergica dei suoi costituenti contrasta la formazione del biofilm, creando un ambiente sfavorevole all’insediamento dei patogeni coinvolti nelle comuni infezioni vaginali della mucosa intima e nelle recidive.
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