Periodico di Informazione Culturale e Scientifica
7 | 2017 mensile • 1-31 dicembre Cari lettori, Natura Scienza, passa dalle periodicità quindicinale a quella mensile. È una scelta ponderata e che facciamo dopo i primi sei mesi di questa esperienza online. L’invito ci è venuto da alcuni di voi che hanno richiesto un maggiore approfondimento dei temi trattati. Per la verità è anche lo spirito che informa il nostro lavoro: non dare niente per scontato e documentare col massimo rigore scientifico. Quindi più pagine e articoli più lunghi e approfonditi: da parte vostra è richiesta solo una maggiore attenzione e, in ultima analisi un poco di tempo in più. Tempo: quello che spesso ci manca e che, in questo periodo dell’anno che va verso il Natale e le festività, dobbiamo ritrovare e riservare alle cose che ci stanno a cuore. Personalmente volgo lo sguardo alla nostra terra, all’amore delle persone che lavorano ogni giorno per salvare questo angolo di paradiso. La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. E qualunque cosa capiti alla terra capita anche ai suoi figli. Per questo è necessario avere un cuore pulito e prendersi cura di questo pianeta, come ogni giorno ci prendiamo cura della nostra famiglia. Godetevi il Natale, insieme ai vostri cari e nel rispetto della nostra madre terra. Buone Feste a tutti. Giuseppe Maria Ricchiuto
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PROPOLI PURIFICATA ALLEATA DEL BENESSERE di Antonio Scialpi Direttore scientifico Specchiasol
La propoli è una sostanza di origine vegetale raccolta dalle api sui germogli e le cortecce degli alberi, elaborata poi con miscelazioni successive di cere e di secrezioni enzimatiche salivari. La propoli è, per le api, un efficace materiale da costruzione e da difesa e un potente antisettico; è anche usata come sostanza “imbalsamante” per coprire la carcassa di invasori dell’alveare che le api hanno ucciso, ma non possono trasportare fuori dall’arnia. Probabilmente è proprio in base a queste osservazioni che, nell’antichità, si è reso evidente il potere antisettico della propoli e ha preso
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origine il suo utilizzo nella pratica clinica popolare, poi confermato da studi scientifici. La raccolta della propoli grezza da parte dell’uomo si ottiene dalla periodica pulizia delle arnie; la sua minore o maggiore produzione dipende dalla presenza di fessure e dalla quantità e ed età dei telaini. Durante questa fase è evidente come non venga raccolta soltanto la propoli, ma pure tutte le impurità dell’alveare (polvere, polline, peli di api e residui organici). Un utilizzo razionale e moderno della propoli deve tener conto di questo grosso limite della propoli grezza.
Gran parte dell’attività biologica della propoli è dovuta alla presenza dei costituenti flavonoidici (tab. 1), che sono mescolati alle cere: per migliorare la loro biodisponibilità bisogna estrarli. Infatti, l’utilizzo della propoli grezza incontra dei limiti e degli svantaggi inconfutabili, tra i quali la mancanza di igiene del prodotto, la colorazione dei denti, il malassorbimento intestinale, l’aumentato rischio di intolleranze e allergie, l’insolubilità in acqua. La ricerca dei componenti
La stessa propoli grezza presente in un alveare ha una purezza variabile a seconda della zona di pre-
Tab. 1 I principali costituenti flavonoidici della propoli
1-31 dicembre 2017 - 7/2017 L’impiego della propoli
Tab. 2 Effetti inibitori di Epid® su ceppi batterici, muffe e lieviti
lievo. Inoltre, durante la sua preparazione, le api aggiungono la cera in percentuale variabile dal 5 al 30%, a seconda dell’utilizzo e del periodo (in inverno la cera è presente in quantità maggiore per sfruttare il suo potere coibentante dal freddo). Data la sua natura resinosa, la propoli non si presta facilmente all’estrazione e al frazionamento: è per questo che la maggior parte delle esperienze più
recenti volte allo studio della composizione del prodotto si sono interessate al suo frazionamento. La composizione chimica mediamente si può così definire: • 50% resine e balsami (costituiti da terpeni, gomme, oli essenziali); • 30% cere (costituite da acidi grassi, ossiacidi, lattoni); • 10% frazione flavonoidica; • 5% polline; • 5% sostanze varie.
Le note proprietà della propoli (antibatterica, antimicotica, antivirale, anestetizzante, cicatrizzante, immunostimolante, vasoprotettrice) vengono confermate da accreditati lavori clinici. In particolare, per l’azione antibatterica i germi più sensibili sono stafilococchi e streptococchi. Tale azione è dose dipendente ed è dovuta principalmente ai polifenoli (Drago et al., 2001; Pepenljnjak et al., 2004; Stepanovich et al., 2003). Un recente studio condotto su 47 ceppi batterici di isolamento clinico ha mostrato che l’estratto di propoli al 2,5% di flavonoidi ha una buona attività antimicrobica verso i batteri Gram positivi, in particolare verso i ceppi di S. pneumoniae (Scazzocchio et al. 2001) (tab. 2). La propoli ha una valida azione su molti ceppi di virus, tra cui molti ceppi influenzali e parainfluenzali, di rhinovirus e di herpes. Questa azione è dovuta soprattutto ai polifenoli, tra cui l’acido caffeico e i suoi esteri (Huleihel et al., 2002; Vynograd et al., 2000). È inoltre attiva su molti funghi dello strato superficiale della cute, in particolare dei generi Candida,Torulopsis, Trichosporum, Epidermophyton e 3
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Tricophyton, mentre è poco efficace su quelli che si localizzano in profondità.
Molteplici sono le proprietà della propoli: antibatterica, antivirale, antimicotica, cicatrizzante e immunostimolante
Effetti inibitori su ceppi batterici, muffe e lieviti
Tale azione è dovuta principalmente ai polifenoli (D’Auria et al., 2003). La propoli è inoltre in grado di aumentare le difese dell’organismo, stimolando la proliferazione e l’attività dei globuli bianchi. Infatti determina un aumento del numero dei granulociti neutrofili, dei macrofagi e della loro attività, sia in vitro sia in vivo. Sicuramente rilevanti a tal fine sono i suoi caratteristici flavonoidi e i derivati dell’acido caffeico (Orsi et al., 2005). La sua azione antiossidante è legata soprattutto ai polifenoli. I flavonoidi e con loro molti fenoli (soprattutto i tocoferoli), reagiscono coi radicali liberi, impedendo così le degradazioni legate alla loro intensa reattività a livello dei fosfolipidi della membrana cellulare (Pietta, 2000). Ancora, l’estratto di propoli ha dimostrato attività antibatterica in vitro nei confronti di Helicobacter pylori. I flavonoidi ne inibiscono la crescita (Boyanova et al., 2003; Shin et al., 2005). Effetti tossicologici
In letteratura viene riporta4
ta la DL50 di estratti eterei e alcolici ed è risultata di 0,7 mg/g; tuttavia bisogna tenere conto della tossicità degli eccipienti eterei e alcolici. La letteratura non riferisce irritazioni tissutali di estratti acquosi e alcolici se non in caso di ipersensibilità individuale. La propoli può provocare reazioni allergiche cutanee in soggetti particolarmente predisposti. Tali reazioni regrediscono con la sospensione del trattamento. Uno dei principali responsabili di tale azione sembra essere il feniletilestere dell’acido caffeico (Cape), ma tale componente possiede anche potente attività antimicrobica, antinfiammatoria,
antivirale e antiossidante (Dobrowolski et al., 1991; Russo et al., 2000). Gruppi di lavoro dell’Istituto di Chimica biologica e Chimica farmaceutica dell’Università di Urbino hanno condotto studi sulla caratterizzazione analitica e valutazione della concentrazione totale dei polifenoli e sull’eliminazione o riduzione degli esteri allergenici dell’acido caffeico. In questi lavori l’attività radical scavenger non ha subito differenze significative prima e dopo i trattamenti di estrazione degli esteri dall’acido caffeico, maggiormente responsabile degli effetti allergenici indesiderati. Tuttavia in altri lavori, l’estratto
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di propoli privo di Cape si è dimostrato meno attivo di quello contenente Cape. Del resto studi in vivo sull’attività antinfiammatoria della propoli indicano nel Cape uno dei maggiori responsabili dell’efficacia (Pinto et al., 2001). La purificazione della propoli
L’indispensabile purificazione della propoli dalle sostanze inerti, inutili o
dannose è teoricamente e parzialmente semplice, perché si tratta di eliminare le cere e gli allergeni e rendere così la propoli più pura. La soluzione sul piano pratico è più complessa perché è un’operazione di decerazione e depurazione altamente selettiva, limitata all’eliminazione dei componenti indesiderati. Tutto ciò per permettere al prodotto finale di mantenere un alto
grado di integralità ed efficacia. Un procedimento di questo tipo non può essere gestito da una struttura artigianale, ma richiede l’azione congiunta della ricerca universitaria con una moderna ed efficiente struttura produttiva. Un esempio di tale collaborazione è EPID® (Estratto di Propoli Idrodispersibile e Decerata); si tratta di un processo di estrazione esclusivo il cui marchio è
LINEA EPID® Specchiasol produce estratti di propoli purificata EPID® titolati al 3% in polifenoli totali. Grazie alla tecnologia Spray-Drying permette di supportare l’estratto idrodispersibile decerato, ottenendo un estratto secco di propoli EPID®. L’estratto è poi miscelato con altri componenti per ottenere tavolette per compressione diretta, capsule, stick pack o forme liquide, come ad esempio gli sciroppi senza alcool. La propoli può svolgere molteplici funzioni benefiche: dal benessere della gola e delle prime vie respiratorie alla protezione di bocca e gengive da piccole irritazioni.
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7/2017 - 1-31 dicembre 2017 Grafico 1 Evidenze dell’assenza di naringenina, pinocembrina e sakuranetina nel plasma prima dell’assunzione della propoli EPID®
stato depositato e il processo brevettato. La ricerca è stata effettuata presso l’Università degli Studi di Milano per conto dell’industria erboristica farmaceutica veronese Specchiasol. Con questo processo estrattivo le
cere indesiderate vengono eliminate, mantenendo integri i principi attivi e rendendo così la propoli più pura, idrodispersibile e quindi più biodisponibile. Anche la determinazione della dose è stata effettuata
con criterio scientifico; in particolare, per quanto riguarda le proprietà antimicrobiche di EPID®, lo studio ha riguardato la MIC (Minima Concentrazione Inibente) in terreno solido su campioni di batteri Gram+ La scelta accurata delle materie prime e l’esclusivo medoto di purificazione consentono a Specchiasol di ottenere un prodotto estrememente ricco in principi attivi
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e pinocembrina. Tale dato ci suggerisce la buona biodisponibilità di altri polifenoli (Maffia et al., 2002; Banskota et al., 2002; Pietta et al., 2002; Pietta et al., 1998).
Grafico 2 Evidenze della presenza di naringenina, pinocembrina e sakuranetina nel plasma dopo 30 minuti dalla somministrazione della propoli EPID®
Un secondo studio sulla biodisponibilità nell’uomo di flavonoidi e acidi fenolici contenuti in un estratto idroalcolico di propoli EPID®, ha dimostrato come i flavonoidi della propoli EPID® vengano rapidamente assorbiti presentando la massima concentrazione ematica dopo un’ora e dopo 5 ore dalla somministrazione. Le forme coniugate rilevate rappresentano più del 90% dei flavonoidi plasmatici e i principi attivi pinobanksina-5ME e galangina sembrano essere i meglio assorbiti (Gardana et al.).
Grafico 3 Biodisponibilità di EPID® (plasma, t=1 ora)
responsabili di affezioni delle vie respiratorie e di funghi e dermatofiti di recente isolamento clinico. Le conclusioni hanno condotto ad ammettere il suo ruolo coadiuvante nelle terapie antimicrobiche sia batteriche sia fungine (Scazzocchio et al., 2001).
Uno studio clinico preliminare sulla biodisponibilità della propoli EPID® in volontari ha evidenziato come, tra i polifenoli presenti nella propoli, i flavonoidi siano stati assorbiti in misura pari al 70%. I flavonoidi analizzati sono stati: sakuranetina, naringenina
Da ciò si evincono tutti i vantaggi da parte del consumatore di poter scegliere un estratto di propoli controllato e garantito, sia per quanto riguarda la propoli grezza selezionata come materia prima di partenza, sia sull’estratto purificato da componenti indesiderati, garantito sul contenuto dei principi attivi e sull’assenza di insetticidi organofosforati e organoclorurati, metalli pesanti (Pb, Ni...), patogeni e altre contaminazioni. 7
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DIFESA NATURALE DAI MALESSERI STAGIONALI di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata
L’aria che respiriamo è un possibile veicolo di inquinamento, per le enormi quantità di particelle e di microrganismi presenti, alcuni dei quali particolarmente pericolosi per l’organismo. Se l’apparato respiratorio non disponesse di meccanismi che provvedono alla loro rapida e continua neutralizzazione e rimozione, i polmoni ne sarebbero invasi, diventando vittime di uno stato perenne di infiammazione e infezione. Il principale sistema di difesa, localizzato a livello dei bronchi, garantisce la depurazione di gas, vapori, fumo, particelle e microrganismi, mediante il sistema muco-ciliare, che trasporta ed elimina le secrezioni in cui vengono catturate le particelle e i microrganismi. Nella stagione autunno-invernale l’organismo è più facilmente aggredito da batteri e virus, soprattutto per la complicità delle condizioni climatiche e atmosferiche sfavorevoli. Alcuni preparati naturali, 8
Il nostro sistema immunitario deve condurre una lotta continua contro i germi che incontriamo ogni giorno. Per aiutarlo in questo compito alcune piante possono svolgere un ruolo importante.
come oligoelementi, piante officinali, gemmoterapici, probiotici, vengono utilizzati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose affezioni stagionali delle vie respiratorie, in età pediatrica e nell’adulto. In particolare, recenti ricerche hanno confermato il ruolo protettivo svolto dalla propoli e dall’echinacea nei confronti delle affezioni respiratorie stagionali autunnali e invernali.
Propoli
La propoli consiste in una sostanza resinosa aromatica che le api operaie più esperte elaborano, dalle gemme di alcuni alberi e dalla corteccia di conifere (betulle, pioppi, olmi, salici, querce, ippocastani, pini, abeti). La masticazione e le secrezioni salivari delle api trasformano queste resine, utilizzando cere e polline per preparare la propoli. È sorprendente come, no-
1-31 dicembre 2017 - 7/2017 Echinacea, pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria del Nord America
nostante i 30.000 abitanti, con 35 gradi di temperatura, un volume pari a 50 litri, l’elevata concentrazione di zuccheri e un tasso di umidità che può raggiungere il 120%, l’alveare si mantenga praticamente asettico, grazie alla pellicola di propoli che riveste le sue pareti. La propoli, infatti, è un potente antisettico, dotato di proprietà antivirali, antibiotiche e antifungine. Possiede, inoltre, proprietà antinfiammatoria, balsamica, cicatrizzante e immunostimolante. La parte più attiva della propoli è costituita dai polifenoli, composti fitochimici che manifestano una notevole attività antios-
sidante. In fitoterapia trova impiego per le proprietà riparative, immunostimolanti e soprattutto antiossidanti. Il nome “propoli” deriva dal greco e indica l’uso di tale miscela per proteggere l’alveare dagli intrusi e ripararlo dai danni subiti. Nell’organismo umano la propoli è utilizzata sia per prevenire o curare manifestazioni stagionali a carattere epidemico, sia per ristabilire l’integrità delle mucose e del sistema difensivo immunitario, a livello delle porte d’accesso, nei confronti di potenziali aggressori che ne minacciano la sicurezza. Gli effetti protettivi dei polifenoli della propoli sono
ben noti e riportati in numerose pubblicazioni scientifiche. Tuttavia, l’abbondante presenza di cere comporta il rischio di favorire la comparsa di possibili manifestazioni allergiche, soprattutto in soggetti allergici ai pollini. Le cere, inoltre, ostacolano l’azione dei principi attivi della propoli, riducendone l’attività. Per tale ragione si è provveduto a rimuovere le cere per evitare fenomeni allergici, aumentare il potenziale curativo e ottimizzare la qualità degli estratti di propoli disponibili in commercio. Echinacea
Si tratta di una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria del Nord America. Le tribù indiane autoctone utilizzavano fin dai tempi antichi l’echinacea per curare le ferite, i morsi di serpenti, le punture d’insetto e per superare le infezioni respiratorie frequenti nella rigida stagione invernale. Studi recenti hanno confermato l’azione antinfiammatoria e immunostimolante, utile
Difesal è un integratore alimentare a base di propoli EPID® ed estratti di erbe officinali, quali uncaria tomentosa, echinacea, papaya fermentata. Tutti componenti utili nel promuovere le fisiologiche difese dell’organismo contro le aggressioni esterne.
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sia nella prevenzione che nel trattamento dei processi infettivi delle vie aeree, di origine batterica e virale. L’echinacea, infatti, potenzia il sistema immunitario, possiede attività antivirale, stimola i globuli bianchi, neutralizza i batteri, favorisce la cicatrizzazione delle ferite, svolge un’azione antiossidante e immunomodulante. Ricerche di biochimica hanno permesso di identificare i tre gruppi di sostanze che svolgono un’azione sinergica sul sistema immunitario. In particolare esse comprendono: le alcammidi, che attivano i macrofagi; i composti fenolici con azione antivirale e un gruppo di polisaccaridi che stimolano la produzione di immunoglobuline.
Prevenzione delle infezioni respiratorie recidivanti (IRR) nel bambino
Nella stagione autunno-invernale assumono particolare rilievo le cosiddette infezioni recidivanti delle vie aeree (IRR) in età pediatrica. Si ritiene che oltre il 10% della popolazione infantile presenti più di 7-9 episodi/anno di infezioni a carico delle alte, medie e basse vie respiratorie, livello soglia oltre cui si parla di bambino “catarrale” o bambino con IRR. Alla base del carattere recidivante vi è un ritardo nel processo di maturazione dei meccanismi di difesa, favorito dalla brevità delle vie aeree e dalle ridotte dimensioni del loro lume, dall’ipertrofia delle adenoidi, dall’inquinamento. Le IRR si manifestano so-
prattutto nella stagione autunno-invernale con l’ingresso in comunità del bambino. L’organismo viene più facilmente aggredito da batteri e virus, soprattutto per la complicità delle condizioni climatiche e atmosferiche sfavorevoli. In uno studio condotto da Herman A. Cohen e Yosef Uziel della Sackler Faculty of Medicine dell’Università di Tel Aviv, pubblicato nel 2004 su Archives of Pediatric and Adolescent Medicine, emerge che l’associazione di echinacea, propoli e vitamina C, riduce il rischio di raffreddore, influenza e bronchite. Le malattie da raffreddamento nell’adulto
La compromissione dei meccanismi di difesa è alla base delle malattie da raf-
La ricerca scientifica Specchiasol ha studiato dei prodotti adatti a fornire una prevenzione naturale contro i disturbi da raffreddamento. ImmunEpid Adulti è un integratore alimentare in pratiche bustine da sciogliere in acqua. Contiene vitamina D, che contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, sambuco e astragalo, utili a favorire le naturali difese dell’organismo. Immunepid Adulti contiene inoltre fermenti lattici tindalizzati non vitali, propoli EPID® e magnesio. ImmunEpid Junior è invece la versione pensata per i più piccoli. Questo integratore alimentare, grazie alla presenza di vitamina C e di zinco, oltre che di estratti di acerola e olivello spinoso, aiuta il regolare funzionamento del sistema immunitario. Rafforza le naturali difese dell’organismo con i fermenti lattici tindalizzati, propoli EPID®, ribes nero ed echinacea.
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freddamento comuni a tutte le età (raffreddore, influenza, tracheite, laringite, sinusite). Ricercatori dell’Università del Connecticut negli Stati Uniti, hanno pubblicato nel 2007, sulla rivista scientifica The Lancet “Infectious Diseases”, una ricerca su 14 studi diversi, effettuati per verificare l’attività preventiva dell’echinacea nei confronti delle malattie da raffreddamento; hanno registrato una diminuzione del 65% delle stesse in soggetti che avevano assunto preparati a base di echinacea a scopo preventivo. In combinazione con la vitamina C, l’incidenza della congestione nasale diminuirebbe dell’86%. Gli autori concludono: “L’echinacea può ridurre la durata della malattia e la severità dei sintomi correlati, come tosse e mal di testa”. Astragalo
Si tratta di una delle piante più importanti della medicina tradizionale cinese, usata soprattutto nelle condizioni caratterizzate da deficit delle difese immunitarie. Sconosciuta in Occidente fino agli anni ’80, ha dimostrato di possedere, in studi controllati, un’importante attività immunostimolante. I principi attivi contenuti nella radice si rivelano validi come
supporto alle difese dell’organismo, soprattutto per le vie aeree. Tali proprietà di Astragalus membranaceus L. sono dovute principalmente a suoi particolari polisaccaridi: gli astraglucani, efficaci nell’incrementare numero e funzionalità dei macrofagi, quella classe di globuli bianchi che ha il compito di aggredire e neutralizzare particelle estranee e microrganismi. Altri componenti dell’astragalo, come le saponine, aumentano l’attività delle cellule immunitarie NK (Natural Killer), favorendo le naturali difese nei confronti delle infezioni virali. LA PREVENZIONE CON I PROBIOTICI
Dal momento che gran parte dell’intero sistema immunitario è concentrato a livello intestinale, è importante assicurare una condizione di eubiosi intestinale, seguendo corrette abitudini alimentari e usando preparati a base di probiotici. In particolare, in commercio sono disponibili preparati in cui sono presenti i probiotici tindalizzati. Si tratta di batteri probiotici sottoposti a trattamento termico a 56°C per 30 minuti, chiamato tindalizzazione; è un tipo di sterilizzazione mediante calore, ideata dal
Periodico di informazione Culturale e Scientifica Via B. Rizzi, 1/3 – 37012 Bussolengo (VR) redazione@specchiasol.it Direttore: Giuseppe Maria Ricchiuto Redazione: Laura Moroni, Adriana Vallisari Dir. resp.: Enzo Righetti Registrazione Tribunale di Verona n. 700 del 20.07.1987
fisico britannico John Tyndall (1820-1893). Il calore uccide i batteri ma ne preserva la struttura e la funzione, rendendoli stabili nei confronti degli acidi gastrici e dei succhi biliari, oltre che alla temperatura ambiente, per lunghi periodi. Pertanto essi sono più stabili rispetto ai probiotici vivi che possono variare di concentrazione sia all’interno del preparato in cui si trovano, sia lungo il tubo digerente una volta che sono stati somministrati. Anche se non sono vitali, ottimizzano la funzione difensiva del sistema immunitario a livello intestinale, dove sono in gran parte concentrati i meccanismi difensivi di tutto l’organismo.
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