Starbene - Fitoterapia, istruzioni per l’uso

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ISTRUZIONI PER L’USO D

all’umile camomilla, che nelle case non manca mai, all’esotico zenzero; dall’aloe con il suo gel lenitivo alla moringa, ultima arrivata e già celebre per le proprietà antiage e antinfiammatorie, le piante sono ormai protagoniste del nostro benessere quotidiano. Il segreto della loro efficacia? Tutto sta nel fitocomplesso, cioè il particolare cocktail di sostanze diverse messo a punto da Madre natura, per ogni singola pianta sulla Terra. In questo mix spiccano i principi attivi più

efficaci (per esempio i gingeroli dello zenzero o la silimarina del cardo mariano), che in genere sono riportati in etichetta assieme alla titolazione, cioè l’effettiva percentuale della sostanza attiva nel prodotto. Ma siamo sicuri di saper usare i rimedi “green” nel modo migliore? E, tra le varie formulazioni, tisane, compresse, tinture madri o gemmoderivati, qual è meglio scegliere per la nostra salute? «Ciascuno di questi fitopreparati ha caratteristiche e ambiti di impiego ben precisi», osserva Bruno

di Rossana Cavaglieri

Brigo, medico fitoterapeuta, autore di molti libri di medicina naturale. LA DIFFERENZA TRA INFUSO E DECOTTO

«La tisana è la formula più semplice e collaudata per assumere una pianta, ma non per questo meno valida. Con l’acqua calda le cellule vegetali liberano i principi attivi, però occorre distinguere tra infusi e decotti. I primi sono riservati alle parti più delicate della pianta come fiori e foglie. Si aggiunge acqua bollente, in genere una tazza per un

JUMP

FITOTERAPIA

Una miniguida per orientarti meglio nella scelta dei rimedi “green”


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