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Notizie estere
Messico Il vulcano dei pipistrelli (Yucatan) Quanti si trovassero a transitare verso l’ora del tramonto al km 106,5 della carretera federal n. 186 tra Escarcega e Chetumal, nello stato di Campeche (Messico), 9 km ad est del piccolo pueblo di Conhaus, alzando lo sguardo al cielo non potrebbero non osservare una ondeggiante e continua linea nera che si dirige verso sud. Sono milioni e milioni di pipistrelli che escono ogni sera da un sotano, un pozzo carsico distante poche centinaia di metri dal bordo stradale (l’esatta posizione è lat. 18° 31,235’ N e long. 089° 49,522’ W), noto con il nome di Vulcan o di Cueva de los Murcièlagos, da non confondere con altre cavità omonime presenti in Spagna e nell’America centrale. Il Vulcan de los Murcièlagos si trova nella Riserva della Biosfera di Calakmul, un’area protetta creata nel 1989 su una superfice di 723 mila ettari, che ne fa una delle più grandi e importanti del centroamerica in quanto confinante con un’area protetta nel Guatemala. Si tratta di un ondulato bassopiano con altezza media di 300 m, formato da calcari e dolomie del Paleocene, con evidenti manifestazioni carsiche esterne e la totale assenza in superficie di corpi idrici nel quale non risulta siano stati compiuti studi o esplorazioni speleologiche. La riserva protegge una foresta pluviale relativamente intatta, ancora abitata da tucani, scimmie urlatrici, giaguari e importanti endemismi, tanto da meritare la tutela dell’Unesco. Ma forse l’attrattiva maggiore è costituita dal sito maya di Calakmul, scoperto nel 1931 e dove gli scavi iniziati nel 1982 hanno svelato una minuscola parte di questa città-stato estesa su 70 kmq, quindi l’area archeologica maggiore del Mesoamerica. I pipistrelli che ogni sera escono a milioni dal Vulcan per la loro battuta di caccia agli insetti o per mangiare frutta svolgono una funzione biologica fondamentale per l’ecosistema di Calakmul: apposite ricerche compiute dall’Istituto di Ecologia
Ciondolo d’oro di coltura Precolombiana dell’UNAM hanno rivelato che un milione di chirotteri distruggono in una sola notte 10 tonnellate di insetti, mentre ogni pipistrello frugivoro dissemina da 6 ad 8 semi per metro quadrato. Nel raggiungere l’ingresso del sotano su tracce di sentiero conviene scrutare attentamente il terreno, per evitare i serpenti il cui principale cibo è costituito proprio dai pipistrelli. Il pozzo circolare è largo in media 8-10 m con una profondità minima di 25 e massima di 60, essendo le pareti opposte decisamente sfalsate, con un evidente deposito detritico inclinato sul fondo. La cavità sarebbe stata esplorata per la prima volta nel 1975 (Reddell, 1977: A preliminary survey of the caves of the Yucatan peninsula, Association for Mexican Caves Studies): secondo la descrizione, al pozzo segue una galleria suborizzontale di ampie dimensioni, lunga poco meno di un chilometro, che conduce ad una profondità di circa 100 metri, fino ad un salto verticale non disceso. L’esplorazione è stata resa difficoltosa e rapida al tempo stesso dall’elevata temperatura ambientale, dal nauseabondo olezzo di guano in fermentazione sul quale si è costretti a camminare, e dalla vera e propria pioggia di guano e di acari provenienti dall’immensa colonia di pipistrelli sulla volta. Per questo non fu effettuato il rilievo topografico.Alcuni indizi fanno supporre che sul fondo scorra un fiume che, in periodi di piena, provvede a ripulire almeno parzialmente il deposito di guano sul pavimento della galleria iniziale. Secondo uno studio compiuto da un biologo americano, nel Vulcan troverebbero rifugio tra 10 e 15 milioni di chirotteri appartenenti a 36 specie diverse (sulle 140 presenti in Messico), sia insettivori che frugivori, il che ne farebbe una delle cavità più importanti per la presenza di pipistrelli di tutte le Americhe. Da sommarie indagini compiute presso guide locali e associazioni speleologiche messicane non risulta siano state compiute discese successive, cosa comprensibile considerando la scarsa presenza di speleologi nella regione e, soprattutto, le condizioni ambientali ostili. Il Vulcan yucateco ha un illustre precedente nelle Carlbad Caverns del New Messico, una tra le più estese cavità americane, scoperte nel 1800 proprio grazie alla serale nuvola di pipistrelli: in quel caso si trattava di poco più di un milione di individui. Il nord-est del Messico e gli stati americani del New Messico e del Texas sono ancora oggi assai ricchi di chirotteri: si calcola che vi abitino 150 milioni di esemplari, dei quali 20 nella sola Caverna Brachen in Texas. Ma lo Yucatan dista in linea d’aria non meno di 2.000 km! Giulio Badini (GSB-USB Bologna, SSI)
Turchia Evren Gunay Dudeni, -1429 m nuovo record di profondità della Turchia La grotta Evren Gunay Mehmed Ali Dudeni (EGMA) soprannominata Peynirilikonu Magarasi si apre a 1900 m slm nella parte occidentale del Monte Taurus, a 17 km SW dalla città mediterranea di Andmur. E’ stata scoperta nel 1991 dal Bogazici University Speleological Club (BUMAK) di Istanbul. Fino al 1993 la grotta è stata esplorata fino a 232 m e la spedizione del 1997 l’ha portata a 1377 m di profondità. La successiva spedizione è stata organizzata nel 2001, ma le impreviste ed abbondantissime piogge hanno causato una piena nel corso della quale lo speleologo Mehmet Ali Ozel del BUMAK è deceduto alla profondità di 1280 m. Dopo la piena gli speleologi sono stati costretti a lasciare la grotta, dove hanno abbandonato tutti i materiali. La morte in grotta era un fatto con cui le autorità turche non avevano mai dovuto confrontarsi e per questo hanno mostrato scarsa comprensione della situazione. Il corpo della vittima è rimasto in grotta. Solo tre anni dopo il BUMAK è stato in grado di organizzare un’altra spedizione. La maggior parte dei membri esperti del club però erano fuori dalla Turchia e altri non potevano prendervi parte.Avendo bisogno di aiuto, gli speleologi turchi hanno deciso di chiederlo ai vicini colleghi Bulgari. Il 13 luglio 2004 8 membri di diversi clubs della Federazione Speleologica Bulgara sono partiti da Sofia per Istanbul. Poco prima di raggiungere la città una delle automobili ha avuto un incidente e solo la fortuna ha evitato che la spedizione iniziasse in maniera tragica. I colleghi turchi ci hanno aiutato e dopo aver superato molte altre piccole difficoltà il team si è riunito ad Istanbul. Da qui la squadra ha raggiunto il posto con piccoli bus forniti dall’Università.Al decimo giorno dall’inizio della spedizione il team ha conquistato il record di profondità a 1429 m, fermato da un lago grande e profondo, esplorato con un canotto. Il passaggio da – 1377 a – 1429 è stato topografato. Qualche speleologo turco che aveva fatto parte della spedizione del 1997 ci ha detto che il lago si forma periodicamente e che dopo quel passaggio c’è un pozzo! E’ ovvio che è necessario organizzare un’altra spedizione che può appurare se ci sia o meno il pozzo al di là del lago. Comunque sia, grazie agli sforzi congiunti degli speleologi turchi e bulgari, l’EGMA è adesso la grotta più profonda della Turchia e dell’Asia intera. In generale può essere considerata una grotta difficile: i passaggi sono stretti, i salti sono piccoli da 3 – 5 – e 8 metri ed il più lungo è di
circa 40. Questo è il motivo per cui occorre molto materiale per attrezzare la grotta. Il team ha usato più di 2000 metri di corde, 250 ancoraggi e moschettoni. Per raggiungere la profondità record sono stati allestiti 3 campi a – 418, 684 e 1300 metri. Nella grotta è stata stesa la linea telefonica fino a 684 metri per prevenire i rischi di nuove piene. Contemporaneamente, gli sforzi congiunti degli speleologi hanno permesso di recuperare i resti di Mehmet Ali Ozel che è stato sepolto dai parenti. La Federazione Speleologica Bulgara è molto grata ai colleghi del BUMAK sia per l’invito sia per la calda ospitalità. Speriamo che la collaborazione continui nella realizzazione di nuove spedizioni sulle montagne turche o bulgare. (Alexey Jalov, Speleo Club ”Helictite” - Sofia alex@speleobg.com)
Albania Novità dai Balcani (Monte Golo Burdo) Dal 27 luglio al 5 agosto 2004 8 membri dello Speleo Club ”Helictite” di Sofia, guidati da Alexey Jalov hanno realizzato la seconda spedizione sul Monte Golo Burdo, nell’Albania orientale. Un terzo di quest’area montuosa è costituito da calcari del Giurassico ed è caratterizzato da un carsismo di superficie ben sviluppato con doline, uvala, carren. Nel corso della spedizione sono state scoperte 7 nuove grotte, di modeste dimensioni (Shphella Gur I Jaut, con 157 m di sviluppo è la più lunga). Nel corso della spedizione sono stati raccolti importanti esemplari di fauna appartenenti a differenti gruppi (coleotteri, aracnidi, crostacei, opilionidi, diplopodi, ecc.). Dopo questa spedizione il numero complessivo di cavità esplorate da speleologi bulgari arriva a 220, inclusa la grotta più profonda dell’Albania, la BB 30 (-610 m). (Alexey Jalov, Speleo Club ”Helictite” - Sofia alex@speleobg.com)
Società Speleologica Italiana
www.ssi.speleo.it
L’Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi, in collaborazione alla Commissione per la Didattica della SSI, organizza “Speleo a Scuola”, IV Corso Nazionale sulla didattica che si terrà dal 23 al 25 giugno 2005 a Varallo. Il corso è rivolto principalmente agli speleologi che fanno attività didattica, ma anche agli insegnanti e agli accompagnatori naturalistici ed è articolato in tre fasi: lezione in classe, palestra di roccia e grotta.
Nella prima giornata, dopo una introduzione sul tema della comunicazione (come ci si rivolge ai ragazzi delle diverse età, ma anche agli insegnanti e alle istituzioni) verranno esposte le linee guida per una corretta impostazione degli argomenti da trattare quando si parla delle diverse discipline speleologiche (carsismo, idrogeologia, biospeleologia, tecniche, ambiente, ecc...). Si parlerà poi di come organizzare ed allestire una palestra, con idee per la realizzazione di un percorso simulato di avanzamento in grotta. Infine si tratterà l’argomento “uscita in grotta”: come creare l’aspettativa, come percorrere la grotta, ma anche come organizzarsi, l’assicurazione, ecc… Accanto ad ogni sessione teorica seguirà la parte pratica, funzionale all’ultima mattinata durante la quale si spera di poter affontare un momento di formazione in situazione (con una classe vera!). Si ascolterà parallelamente la voce degli insegnanti e di chi ha fatto della comunicazione scientifica il proprio mestiere. E’ prevista la partecipazione di un numero massimo di 30 iscritti per un costo di 150 euro a persona, comprensivi di vitto ed alloggio. Le preiscrizioni sono già aperte e si posso effettuare inviando alla segreteria la scheda di adesione scaricabile dal sito internet www.agsp.it. Per qualsiasi altra informazione i riferimenti sono: AGSP, Galleria Subalpina, 30 - 10123 Torino segreteria@agsp.it - 335 709 3687 Vi aspettiamo a Varallo!
Il corso “Speleo a Scuola” nasce dall’omonima esperienza che ha preso avvio in Piemonte lo scorso anno e che ha coinvolto ben 3040 ragazzi. L’iniziativa “Speleo a Scuola” ha riscontrato il vivo interesse da parte degli Istituti scolastici e dei ragazzi, ma ha anche reso consapevoli gli organizzatori (speleologi) della necessità di operare a fianco di chi insegna per mestiere. Questo sia per migliorare le capacità di comunicare e sia per elevare il grado di coinvolgento verso coloro che potrebbero essere gli speleologi di domani.
Immagini tratte da “il giocagrotta” del progetto didattico “Grotta Vecchia Diga” a cura dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI.