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Profondamente Eroico a cura della Redazione
A “Casola2010 - Geografi del vuoto. Incontro Internazionale di speleologia” si è svolto Profondamente Eroico 2010, un gemellaggio-concorso dal tono seriamente giocoso, organizzato tra il Comitato organizzatore di Casola 2010 e il CERVIM (Centro internazionale di ricerca sulla viticoltura eroica). Una giuria popolare, composta da dieci speleologi estratti a sorte tra i partecipanti al meeting, ha degustato una selezione di “vini eroici” (provenienti da viticoltura eroica) prodotti in cinque aree speleologiche italiane, associandoli ad una grotta significativa dell’area di produzione. Per proseguire questo felice connubio, dedichiamo un articolo al legame tra vino e geologia: le radici delle viti crescono sopra il buio delle grotte. Riportiamo le parole di Luca Calzolari, uno degli organizzatori di “Casola 2010”: “Il legame tra speleologia e vino è un legame profondo, il vino è una bevanda che non manca mai nella ritualità del popolo del buio. Come il vino riempie il vuoto del calice e la loro unione diventa esperienza personale e condivisibile, così gli speleologi esplorano i vuoti delle montagne e raccontandoli, ne fanno luoghi pieni di significato, sottraendoli all’apparente nulla. Viticultura eroica e speleologia condividono una passione ostinata, l’asprezza del territorio, la fatica e i ritmi lenti per raggiungere il risultato. Per esplorare e conoscere una grotta e per produrre un buon vino di montagna ci vuole tempo, bisogna affinare i sensi e avere competenza, ma soprattutto bisogna entrare in stretta relazione con il territorio e la sua morfologia.” Ma come influisce la geologia di un territorio sulle caratteristiche di un vino? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Macchi, direttore del CERVIM.
Carso triestino, doline e vigneti. (Foto L. Torelli)
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a vite è una pianta che per dare i migliori frutti necessita di un clima a forti escursioni termiche, buon soleggiamento, terreno ben drenato e arieggiato, disponibilità di elementi nutritivi. La tipologia di substrato roccioso e la storia geologica di un territorio condizionano la configurazione del terreno, la pendenza, e soprattutto la composizione del suolo (derivante dall’alterazione superficiale della roccia sottostante). Il legame tra geologia e vino è quindi molto stretto. Tecnicamente la crescita dei vegetali dipende da numerosi fattori ambientali: luce, aria, acqua, calore, elementi nutritivi, supporto meccanico. Il suolo fornisce buona parte di questi elementi, ma la crescita della pianta è condizionata dalla combinazione di tutti i fattori. Le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo, che sono in relazione con il suo regime idrico e termico, nonché con la sua aerazione, e con la geologia del substrato, regolano la disponibilità di elementi per la nutrizione radicale e rendono più o meno adatto il suolo a funzionare come ambiente per i vegetali (Perosino G.C., 2007). Gli elementi presenti nei vegetali sono circa cinquanta, di cui sedici sono fondamentali per la sopravvivenza della pianta. Secondo la loro presenza nei tessuti vegetali, sono convenzionalmente divisi in macroelementi (o macronutrienti: azoto, fosforo, zolfo, calcio, magnesio, potassio, sono normalmente presenti in quantità maggiori di 1g per 1 kg di massa ) e microelementi (o micronutrienti: ferro, manganese, zinco, rame, boro, cloro, cobalto, molibdeno, solitamente sono presenti con meno di 0,1 g/kg). Tale divisione non rispecchia la loro importanza relativa, così come non ne rispecchia l’abbondanza nel suolo; alcuni elementi sono molto abbondanti, per esempio l’alluminio, ma privi d’importanza per quasi tutte le piante, ed altri, come il ferro, sono molto presenti nel suolo, ma sono solo micronutrienti per i vegetali (Perosino G.C., 2007). Inoltre l’assorbimento degli elementi è condizionato