Spulciando in biblioteca BOLLETTINO N. 59 - 2007 Gruppo Speleologico Imperiese Calandri G.: Caratteri chimico-fisici delle acque carsiche dell’altopiano delle Manie intercettate dal traforo ferroviario. Un traforo ferroviario sotto l’altopiano delle Manie intercetta due risorgenze e provoca lo svuotamento della falda freatica. Vengono esposti i risultati delle analisi chimico-fisiche. Calandri G.: La polla dei Gangheri (Vergemoli, Lu, Alpi Apuane) Caratteri chimico-fisici. Si tratta di un’acqua bicarbonatocalcica, con alta concentrazione di solfati. Bonzano C.: Popolazioni di chirotteri nella grotta della Poscola. Ricerche sulla fauna cavernicola, sui chirotteri in particolare, in questa grotta in provincia di Vicenza. Calandri G.: Cueva del Milodonte (Puerto Natales, Cile). Questa grotta è famosa perché contiene i reperti del Mylodon darwini, un grosso mammifero estinto circa 10.000 anni fa. Descrizione della grotta e sue caratteristiche. Calandri G.: Una cavità sepolcrale del Sudan settentrionale. Descrizione di una cavità sepolcrale scavata nel conglomerato. Presenza di incisioni geroglifiche. De Negri P.: Attività zona Omega. È stata scoperta la prosecuzione dell’abisso Omega 8 che ora è profondo 135 metri e con sviluppo di 240 m. Si trova in una valletta fra Pian Ballaur e cima Saline (Alpi Liguri). Carlo Balbiano
BOLLETTINO N. 60 - 2008 Gruppo Speleologico Imperiese Calandri G, Pastor A.: Ramo dei sifoni (Sciacalli – Bruttadonna) agli estremi di Piaggiabella (Alpi Liguri).
Nel settore Sciacalli – Bruttadonna (parte terminale del complesso di Piaggiabella), è stata esplorata una nuova galleria (Ramo dei sifoni, con piccoli condotti e 2 sifoni) che si sviluppa sui calcari dolomitici del Trias medio. Sono discussi i problemi circa l’eventuale congiunzione fra Piaggiabella e Labassa. Calandri G.: Le acque del complesso Pollera-Buio. Caratteri idrogeologici e chimico-fisici. La sorgente del Buio è l’emergenza del complesso carsico Pollera – Buio (sviluppo di 1535 metri), la grotta più conosciuta del Finalese, sia dal punto di vista archeologico che speleologico. Ne viene fatto l’inquadramento geografico – climatico e descritte le caratteristiche geologiche, idrologiche, e chimico – fisiche dell’acqua della sorgente del Buio. Si tratta di un’acqua bicarbonato calcica, con bassissimo contenuto di magnesio. Calandri G.: Appunti sul carsismo del Basso Dolpa (Himalaya, Nepal). Il Dolpa è una delle aree del Nepal meno abitate e frequentate (5500 kmq e meno di un abitante /kmq). Si tratta di una regione di difficile accesso e dall’aspro rilievo, caratterizzato da valli strette e profonde. Vi si aprono grotte di varie dimensioni, per lo più inesplorate. Calandri G.: Carsismo glaciale e lavico dell’Islanda. Note geomorfologiche su una cavità di Heimaey. L’Islanda presenta molte grotte di origine glaciale e vulcaniche. Dopo una breve descrizione delle grotte nel ghiacciaio di Vatnajokull, l’autore descrive una grotta lavica in rocce basaltiche nell’isola di Heimaey. Calandri G.: Il pozzo a neve di Ravinazzo (Nasino, provincia di Savona). Le “neveire” sono pozzi artificiali, che erano utilizzati per la conservazione della neve in estate, pratica piuttosto dif-
fusa in Liguria e in molti paesi dell’area mediterranea. Descrizione della neveira di Ravinazzo, con diametro di 7 metri e profondità di 7 – 8 metri. Carlo Balbiano
GROTTE N. 152 - 2009 Gruppo speleologico piemontese CAI Uget Calleris V.: Belushi, una bella storia. Resoconto semiserio e semifantastico dell’esplorazione effettuata nel 2009 nell’abisso Belushi, che fa parte del sistema sotterraneo delle Carsene (Alpi Liguri, Piemonte). Lovera U.: Romina. Scoperta ed esplorazione di una nuova grotta presso la cima Brignola, effettuata nell’agosto 2009. Probabilmente fa parte del sistema sotterraneo delle Vene. È presente una fortissima corrente d’aria. Morando M. G., Troisi E.: G 1, il buco ritrovato. Una grotta del Mongioie, già esplorata nel 1972, persa e ritrovata. Sviluppo di 200 metri circa. Presenza di notevoli concrezioni aragonitiche. Marovino M.: Terra Cava. Descrizione di una piccola grotta sulla cresta che unisce la cima Brignola al Mongioie. Eusebio A.: Il sifone di Riomartino. Storia delle esplorazioni di questo sifone, dal 1° tentativo (1961) all’ultimo (2009). L’ultima esplorazione non è andata oltre il limite della precedente, ma la spedizione ha visto la collaborazione di tutti i gruppi speleologici del Piemonte, e questo è già un successo. Oggi il sifone è noto per una lunghezza di circa 30 metri e una profondità di 12. Lana E. et al.: Attività biospeleologica 2008 – 2009. Resoconto delle ricerche effettuate in diverse grotte del Piemonte ed elenco degli animali cavernicoli trovati e classificati. Si relazione anche sulle ricerche effettuate in Sardegna, Grecia, Australia, Madagascar, Slovenia e Croazia.
Speleologia64/2011 73