Regione Lombardia - Lombardia Run The Top

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Soul

RUNNING

PERIODICITÀ TRIMESTRALE - NUMERO 8 - NOVEMBRE 2013 - GENNAIO 2014 - EURO 5.00

THE SOUL EXPERIENCE:

Gran Sasso d’Italia

Dolomiti

Extreme trail

Val di Zoldo

COVER STORY La seconda vita “trail” di un grande campione

Alpe di Siusi

Incontro Tor 2013 Lombardia Run The Top Road to Wine Trail Ultra Cavalls del Vent


RUN THE TOP

I MIGLIORI TRAIL DI LOMBARDIA IN UN

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Migliorare l’offerta turistica delle nostre montagne, rendere più moder-

secoli si sono sviluppate in quota e adattate alle condizioni di vita delle

ne, funzionali e accoglienti le strutture posizionate in quota, diffonde-

valli. Negli ultimi decenni la montagna si è via via aperta sempre di più

re un messaggio di turismo eco sostenibile, alla portata di tutti e che

a tante tipologie di sportivi: non solo alpinisti ed escursionisti ma anche

soprattutto permetta di riscoprire territori, cultura e storia delle nostre

biker e runner che hanno scoperto un nuovo terreno di sfida e di esplora-

montagne. Questi i punti fondamentali su cui si basa il Progetto Vetta, un

zione. Uno degli obiettivi del Progetto Vetta è destagionalizzare il turismo

programma che vede coinvolte due regioni italiane, moltissime sezioni

offrendo sempre di più la possibilità agli amanti dell’outdoor di vivere la

del CAI (Club Alpino Italiano), la provincia autonoma di Bolzano e i cantoni

montagna anche fuori dalle due classiche stagioni turistiche, inverno ed

svizzeri dei Grigioni e del Ticino.

estate, per esempio aprendo i rifugi per più periodi dell’anno, dotandoli di banda larga per garantire la comunicazione in alta quota e stabilire così

Da sempre la montagna è stato territorio di esplorazione, di avventure

anche nuovi standard di sicurezza.

ma anche di importanti vicende storiche oltre che culla di culture che nei

All’interno di questo vasto progetto anche Soul Running ha avuto la


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possibilità di dare il proprio contributo per far conoscere ai trailer sei si-

Abbiamo così raccontato le Grigne, tra le culle dell’alpinismo italiano,

gnificativi angoli di Lombardia attraverso altrettanti percorsi presentati da

le fortificazioni della Linea Cadorna in provincia di Varese e di Como,

ambassador d’eccezione. Sei itinerari con caratteristiche tecniche, sviluppi

lo skyrunning all’ombra della Presolana, la Grande Guerra combattuta

e difficoltà differenti, e per questo adatti ad ogni capacità, ma soprattutto

sull’Adamello e la straordinaria tradizione vitivinicola della Valtellina.

sei opportunità di raccontare e far conoscere ai trailer la storia e la cultura

Filippo Canetta, Mario Poletti, Massimiliano Mercuriali, Franco Bani,

che caratterizzano questi angoli della Regione Lombardia. Abbiamo così

Alberto Bresciani e Marco De Gasperi sono i sei atleti che ci hanno guida-

percorso in compagnia dei vari atleti ambassador ogni itinerario mappando-

to, ognuno sul proprio percorso, raccontandolo in ogni particolare, come

lo e georeferenziandolo, completandone la descrizione tecnica per renderli

un amico che ti invita a fare una corsa insieme.

accessibili al grande pubblico attraverso guide digitali, tradotte in tre lingue, scaricabili gratuitamente, traccia gps compresa, e sempre disponibili sui siti www.rifugi.lombardia.it, www.regione.lombardia.it e www.distanceplus.it.

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TRAIL DELLE GRIGNE – AMBASSADOR FILIPPO CANETTA Il massiccio delle Grigne, che si eleva fino alla quota di 2410 mt di

l’alpinismo lombardo e dove si sono impegnati alcuni tra i grandi nomi

altitudine nel cuore delle Prealpi lombarde, è di grande interesse pae-

di questo sport: Cassin, Comici, Corti, Riva...rocce che tutt’oggi sono la

saggistico per la morfologia aspra e varia, di aspetto dolomitico, e per

palestra per il celebre gruppo dei Ragni di Lecco. Un terreno che offre

gli scorci sul sottostante lago di Como. Due le vette principali: la Grigna

molte possibilità anche per i trailer e che ospita, con passaggio anche

Settentrionale (2410 mt) comunemente chiamata Grignone, e la Gri-

dal Rifugio Brioschi, una delle classiche della corsa in montagna: il

gna Meridionale (2177 mt) detta Grignetta. Quando si parla di Grigna,

Trofeo Scaccabarozzi.

però, specie tra gli alpinisti, s’intende la Grigna Meridionale, dov’è nato

Il percorso proposto da Soul Running ha uno sviluppo di 19 km con 1900


mt D+, partenza e arrivo dal Rifugio S.E.M. Soldanella Cavalletti (alt. 1356 m). Si snoda lungo il sentiero N. 7 (Alta Via delle Grigne o Traversata alta) rientrando poi seguendo la Traversata bassa. Tra le due cime ci sono diversi tratti attrezzati dove occorre avere passo sicuro e assenza di vertigini. Si può percorrere l’itinerario dalla primavera fino alle prime nevicate autunnali, in base alle condizioni di innevamento. Si incontrano 5 rifugi che rappresentano validi punti di appoggio per rifornimenti di acqua e cibo.

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OROBIE TRAIL – AMBASSADOR MARIO POLETTI FOTO DI MATTEO ZANGA

Il Pizzo della Presolana, con i suoi 2521 mt, è una cima molto conosciuta dagli alpinisti lombardi con alte pareti su cui si snodano vie di grande difficoltà, in particolar modo sul versante settentrionale che domina l’abitato di Colere. Un massiccio calcareo compreso tra la Val di Scalve e la Val Seriana facilmente raggiungibile da entrambi i versanti e circondato da numerosissimi sentieri e rifugi e per questo molto frequentato dai runner e trailer bergamaschi che possono trovare itinerari molto vari e adatti ad ogni esigenza. Mario Poletti, sky runner che ha legato la sua storia sportiva proprio alle Orobie, ha tracciato un percorso di 22 km per 1700 mt D+ al cospetto della parete sud del massiccio. Un itinerario che ha come partenza e arrivo la località di Donico, appena sotto il Passo della Presonala, a quota 1200. Da qui si sale, inizialmente lungo la piste da sci, raggiungendo il Passo per poi continuare su un sentiero, sempre corribile, che sale nella pineta verso la Baita Cassinelli per proseguire toccando la Grotta dei Pagani, il Passo di Pozzera, il rifugio Olmo tornando quindi, passando dalla Malga Campo, nuovamente verso il Pozzera ricongiungendosi all’itinerario di salita lungo il quale guadagnare in discesa l’arrivo a

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Donico. Sullo stesso itinerario, tutti gli anni nei primi giorni di agosto, si corre la Orobie Skyraid, una delle grandi classiche della corsa in montagna del calendario italiano di specialitĂ . Un tracciato che sale in quota superando i 2000 mt, si tratta di sentieri di montagna molto ben segnalati ma che richiedono comunque un po’ di attenzione, non presenta tratti esposti. Può essere percorso dai primi di aprile, in base alle condizioni dell’innevamento, fino a fine ottobre.

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LINEA CADORNA, VIA DEI MONTI LARIANI – AMBASSADOR MASSIMILIANO MERCURIALI La Via dei Monti Lariani è un itinerario che partendo da Cernobbio si

d’Intelvi si incontrano ancora molte caserme della Guardia di Finanza,

snoda per ben 125 km lungo il lato occidentale del Lago di Como. La

adesso chiuse o abbandonate, fortificazioni e trincee di inizio secolo,

prima parte di questo sentiero, contraddistinto per tutto il suo sviluppo

alcune ormai interrate altre invece ben conservate o in fase di ristrut-

dal numero 1, parte dalla cima del Monte Bisbino, comodamente rag-

turazione. Il confine svizzero è sempre molto vicino e la storia di questi

giungibile in auto, e percorre in gran parte le mulattiere militari della

sentieri annovera anche vicende di contrabbandieri.

linea difensiva conosciuta come Linea Cadorna, costruita tra il 1899 e il 1918 a difesa della Pianura Padana da possibili attacchi provenienti

L’itinerario inizia dal parcheggio posizionato appena sotto le vetta del

dalla Svizzera. Soprattutto nel tratto compreso tra il Bisbino e la Valle

Monte Bisbino e termina al rifugio Prabello con uno sviluppo totale,


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andata e ritorno, di 19 km per 740 mt D+. Si tratta di un percorso

anche un buon allenamento, solo in alcuni punti dove affiorano le ori-

che può essere affrontato in ogni periodo dell’anno dal momento che

ginali pietre posizionate a inizio secolo dai militari bisogna prestare più

non raggiunge quote molto elevate, ovviamente a meno di importanti

attenzione agli appoggi a terra. Diversi i rifugi toccati lungo il percorso,

nevicate. Il sentiero è sempre ben segnato sia con grandi cartelli gialli

aperti per diversi mesi all’anno e durante i week end anche in inverno,

della Comunità Montana Lario-Intelvese che con il classico “bollino”

che costituiscono un ottimo punto di appoggio in caso di necessità e

bianco e rosso contraddistinto dal numero 1, il terreno non è tecnico, si

per rifornimenti idrici.

può correre in scioltezza e il continuo variare della pendenza permette


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TRAIL DELL’ADAMELLO, SULLE ORME DELLA GRANDE GUERRA – AMBASSADOR FRANCO BANI L’Alta Via dell’Adamello si svolge totalmente in ambiente di alta mon-

Durante il percorso si incrociano anche molti rifugi che possono fun-

tagna fra le montagne del gruppo all’interno della provincia di Brescia.

gere da punti di ristoro e assistenza.

Un percorso che si snoda su terreno tecnico con tratti anche attrezzati

L’itinerario ha uno sviluppo di 56 km con 4350 mt D+ e percorre l’Alta

con catene e pioli e, in base alla stagione, con qualche attraversamento

Via dell’Adamello. Percorso su cui si svolge il Trofeo Paolo Ravasio,

di nevai. Lo scenario in cui si corre oltre a essere particolarmente affa-

prestigiosa gara che viene organizzata e curata ogni luglio dal CAI di

scinante per le quote e i panorami acquista maggior interesse grazie alla

Brescia e che segue il sentiero N°1.

storia legata alla Prima Guerra mondiale. Si incontrano lungo il percorso

Si parte dal rifugio Tassara con una strada sterrata dalla quale si stac-

moltissimi resti di trincee, caverne, muraglie e altre opere militari.

ca un sentiero ben visibile che prosegue senza particolari difficoltà di


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identificazione sino ad arrivare al Lago della Vacca e quindi al rifugio

troppo impegnativi ma delicati per la presenza di acqua e di sabbia

Tita Secchi. Da qui si sale verso il passo del Blumone su un sentiero

che rendono scivoloso il fondo. L’ultima parte del sentiero si sviluppa

roccioso ma abbastanza evidente , quindi si prosegue verso il passo

su prati e attraversato il fiume di fondo valle risale per alcune decine

Termini. Dopo la Bocchetta Brescia si raggiunge il rifugio Maria e Fran-

di metri prima di dirigersi verso il Rifugio Gnutti prima e toccando poi il

co e dopo il passo Davolo, dove si utilizzano delle corde fisse, si scende

rifugio Baitone e il rifugio Tonolini. Successivamente su lastre di roccia

fino al rifugio Lissone. Dal qui si prosegue sul fondo valle mantenendosi

si raggiunge il passo Premassone prima di affrontare l’ultima salita: il

sul lato sinistro della valle prima di salire verso il passo Poia. Giunti al

passo del Lunedì. La prima parte dell’ultima discesa è su terreno molto

rifugio Prudenzini attraversando il ponte si risale sino al passo Miller:

sdrucciolevole, il sentiero scende il modo regolare sino all’attraversa-

la discesa successiva presenta una prima parte con catene e terreno

mento di un piccolo scolo d’acqua da dove si risale in diagonale per

molto instabile, successivamente si cammina in pietraie e canali non

pochi metri sino a vedere il rifugio Garibaldi.


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TRINCEE TRAL – AMBASSADOR ALBERTO BRESCIANI La linea difensiva conosciuta come Linea Cadorna, costruita tra

L’itinerario inizia e rientra a Cassano Valcuvia (Va) con un percorso ad

il 1899 e il 1918 a difesa della Pianura Padana da possibili at-

anello di 21 km per 1100 mt D+. Poco dopo la partenza si incomincia a

tacchi provenienti dalla Svizzera, si estende dalla Val d’Ossola al

correre, spinti più da curiosità che da spirito sportivo, in trincee scavate

Lago di Como. Fortificazioni, camminamenti, trincee e caserme

nel terreno e delimitate da muri a secco in pietra calcarea. A tratti si

che hanno, per fortuna, avuto sempre solamente scopo difen-

è costretti ad abbandonarle per percorrere brevi tratti di sentiero nel

sivo ma che in realtà non sono mai state utilizzate in combat-

bosco, ma dopo pochi centinaia di metri si entra nuovamente nelle

timento. Lungo la dorsale della Valcuvia, in provincia di Varese,

viscere della montagna grazie a camminamenti scavati da centinaia

sono ancora percorribili molti tratti di trincee e camminamen-

di soldati un secolo fa. Nella parte bassa le gallerie sono illuminate e

ti sotteranei molto ben conservati. Alcuni di questi, nella zona

sanno donare un fresco refrigerio grazie alla temperatura costante che

del Monte San Martino, furono teatro di aspri combattimenti

si discosta di poco dai 10 gradi. Raggiunto il Sasso Cadrega si prose-

durante il secondo conflitto mondiale tra partigiani e fascisti.

gue correndo in cresta e entrando nella galleria più lunga del percorso:


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percorrendone i ripidi gradini scavati nella roccia viva, con un passo lento e costante alla sola luce della frontale, non si possono che rivivere i sacrifici fatti dai nostri soldati e la fatica che dovevano fare a causa del peso delle attrezzature militari, altro che il nostro abbigliamento tecnico! Grande soddisfazione raggiungendo il punto piÚ alto del percorso da cui si può godere un panorama a 360 gradi sui laghi Maggiore e di Lugano, sulla pianura Varesina e Comasca e, con il cielo limpido, si può spingere lo sguardo fino al Monte Rosa. Per chiudere questo splendido anello non resta che buttarci giÚ per una breve tecnica e ripida discesa che si trasforma presto in carrareccia e ci porta velocemente prima a San Michele poi di nuovo verso Cassano.


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THE WINE TRAIL – AMBASSADOR MARCO DE GASPERI Un itinerarario siddiviso in due tappe per renderlo davvero acces-

termedia a Ponte in Valtellina, che si sviluppa interamente nell’area

sibile a tutti i runner, anche per coloro che vogliono avvicinarsi al

del “Valtellina Superiore DOCG” attraversando dieci comuni lungo

mondo del trail. Rispettivamente 27 km per 1430 mt D+ e 15 km

la Strada del Vino. Permette di percorrere i terrazzamenti su cui

per 750 mt D+ disegnati dal grande campione di corsa in montagna

crescono i vigneti, strappati nei secoli ai pendii e perfettamente

Marco De Gasperi, sono una sorta di omaggio al vino valtellinese

allineati su balze scoscese e fazzoletti di terra riportata, sostenuti

ma anche alla caparbietà dei produttori che hanno plasmato i pendii

da muretti a secco. Una grande opera, frutto della caparbietà dei

della valle per realizzare i loro vigneti. Un percorso totale di 42 chi-

viticoltori valtellinesi, nel regno del Valgella, dell’Inferno, del Gru-

lometri per 2180 mt di dislivello, da Tirano a Sondrio con tappa in-

mello e del Sassella.


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PRIMO STAGE Dopo la partenza si raggiunge la Chiesa di S. Perpetua che domina

sterrata che passa vicino ai campi di segale, raggiungendo i borghi di

l’abitato di Tirano sulla destra orografica del fiume Adda, si scende poi

Sant’Antonio e Passeggia. Il tracciato si immette quindi sulla strada

attraverso i vigneti seguendo il “Sentiero dei Malviventi”. Si continua

di servizio ai vigneti, fin quasi a raggiungere il paese di S. Giacomo

tra i vigneti passando la bellissima tenuta vinicola “La Gatta” salendo

prima di riprendere a salire per raggiungere l’abitato di Castionetto.

poi in quota fino ad intercettare la strada che permette di attraversare

La successiva discesa segue il sentiero che costeggia il torrente della

la Val Boalzo. Si prosegue poi in salita su strade bianche e cementate

Val Fontana, per poi attraversarlo sul ponticello di legno che porta nel

fino a raggiungere l’abitato di Teglio, il punto più alto di questo tracciato

centro storico di Chiuro risalendo poi su acciottolato fino a Teglio.

tutto sempre molto corribile. La salita che da Bianzone porta a Teglio

Gli ultimi 7 km verso Ponte in Valtellina sono un alternarsi di saliscendi

misura poco più di 5 km con un dislivello di oltre 500 metri, con il giusto

dove provare a spingere a fondo con le energie rimaste.

ritmo la si può correre senza difficoltà. Inizia quindi un tratto di discesa


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SECONDO STAGE Il tracciato uscendo da Ponte in Valtellina prosegue in quota, attraverso

Da qui, con attraversamenti di ripide vallette arriviamo finalmente al

i meleti per poi arrivare a Sant’Abbondio di Tresivio. Dopo aver raggiun-

bellissimo Castello Grumello (patrimonio del Fai). Questa è l’ultima

to e aggirato la cattedrale di Tresivio, si incomincia a correre in discesa

asperità di giornata, da qui, dopo averlo attraversato, inizia la disce-

nei vigneti dell’ ”Inferno”e dopo un susseguirsi di salite e discese con

sa finale attraversando i vigneti Grumello fino alla periferia di Sondrio.

passaggi suggestivi, come a Poggiridenti con la chiesa di San Fe-

Gli ultimi due chilometri nel centro storico del capoluogo servono per

dele, si oltrepassa la zona più impervia dei terrazzamenti viticoli di

rilassare la corsa fino alle centrale piazza Garibaldi dove si chiude que-

tutto il percorso, unico passaggio tecnico del tracciato.

sto secondo stage.


GLI AMBASSADOR DI RUN THE TOP Filippo Canetta

Franco Bani

Filippo corre la sua prima gara di Trail run-

Classe ‘67 Franco può essere definito

ning nel 2008, scoprendo il piacere di cor-

uno stacanovista degli sport di monta-

rere in natura. Grazie alla corsa ha impa-

gna: per lui sei allenamenti a settima-

rato ad apprezzare tutte le attività outdoor,

na, il settimo giorno è gara! E se non

condividendo l’amore per la natura come filosofia alla base del trail run-

si tratta di skyrunning è sci alpinismo.

ning. Vive a Milano ma si allena nei boschi della Brianza e sulle montagne

Nel suo palmares figurano vittorie, piazzamenti e partecipazioni in gare

del lecchese. Ha all’attivo numerose partecipazioni a gare di Trail e Ultra

di grande prestigio in entrambe le discipline: Skyrace Trentapassi,

Trail in Italia (piazzandosi sempre nei primi 10) e nel Mondo. Nel 2013,

Skymarathon 4 Luglio, Adamello Sky Raid, Sellaronda, Trofeo Mezzala-

oltre all’attività agonistica, si dedica alla realizzazione di alcuni progetti di

ma e Patrouille des Glaciers. Ha vinto il Trofeo Ravasio, che percorre

riscoperta e valorizzazione del territorio tramite la corsa in natura, cercan-

l’Alta Via N°1, per ben 4 anni consecutivi, dal 2006 al 2009.

do di stabilire alcuni record di percorrenza su un dato tracciato.

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Mario Poletti

Alberto Bresciani

Mario molto probabilmente è uno dei perso-

Si è dedicato ad alpinismo e sci fino ai vent’an-

naggi del mondo della corsa in montagna più

ni quando ha incominciato a correre sempre

conosciuti in Italia. Ha un curriculum sportivo

più assiduamente. Negli ultimi dieci anni si è

di primissimo piano che comprende ben 14

concentrato sulle corse in montagna, ama i

vittorie, tra il 1999 e il 2007, in altrettanti pre-

percorsi tecnici e soprattutto la discesa, tra

stigiose gare di skyrunning. Oltre a questo è

le sue gare preferite infatti spicanno il Trofeo

detentore del record di percorrenza del sentiero

Scaccabarozzi e il mitico Kima. Particolarmen-

delle Orobie: 84 km in 8h52’. Mario è anche organizzatore della Orobie

te a suo agio sulle lunghe distanze tanto da chiudere nelle prime 25

Skyraid, del Trail del Formico e della Orobie Vertical.

posizioni assolute gare come il Cro Magnon o il Trail del Lago d’Orta.

Massimiliano Mercuriali Milanese, ingegnere di professione e grande appassionato di outdoor e di montagna in

Marco De Gasperi

particolare. Dopo aver salito le principali cime

E’ lo specialista italiano di corsa in mon-

dell’arco alpino inizia a correre in montagna

tagna più titolato: 6 volte Campione del

nel 1990 con il Trofeo Caprioli e il Gervasoni, quando le gare erano ancora

Mondo, 5 Coppe del Mondo individuali,

chiamate Rally alpinistici e si correvano a coppie. Corsa e trail in estate e

11 Coppe del Mondo a squadre, 12 vittorie

sci alpinismo in inverno, queste le sue grandi passioni che lo hanno portato

in Coppa Europa, solo per citare i principali

all’arrivo delle principali manifestazioni in entrambe le discipline: Mezzalama

risultati. Valtellinese, membro e tester del

Skyrace, Tor des Geants, Lavaredo Ultratrail, Cervino Xtrail, Trail dell’Oasi Ze-

Team Scott. Un grande atleta in gara, for-

gna, Valdigne per quanto riguarda il trail e Tour du Rutor, Trofeo Mezzala-

midabile nel dopo gara per la sua simpatia

ma, Tour del Gran Paradiso e altre ancora nello sci alpinismo.

e disponibilità.


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