Regione Trentino-Alto Adige - Alpe di Siusi Trail

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Soul

RUNNING

PERIODICITÀ TRIMESTRALE - NUMERO 8 - NOVEMBRE 2013 - GENNAIO 2014 - EURO 5.00

THE SOUL EXPERIENCE:

Gran Sasso d’Italia

Dolomiti

Extreme trail

Val di Zoldo

COVER STORY La seconda vita “trail” di un grande campione

Alpe di Siusi

Incontro Tor 2013 Lombardia Run The Top Road to Wine Trail Ultra Cavalls del Vent


L’anello perfetto A VOLTE HAI IN TESTA UN’IDEA, UN PROGETTO. LO TEINI LÌ, QUASI IN INCUBAZIONE, ASPETTANDO IL MOMENTO BUONO PER PROVARE A REALIZZARLO. di Andrea Pizzi, foto di Stefano Marta e Andrea Valsecchi

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L’idea – Un anello intorno all’Alpe di Siusi passando per la cima del Monte Pez a 2563 mt, percorrendo la cresta sopra le Laste di Terrarossa, fin sotto la cima del Sasso Piatto, e ritorno sull’altro versante. 50 km per quasi 3000 metri di dislivello, partenza e arrivo nella piazza centrale di Siusi. Uno dei luoghi simbolo dell’Alto Adige, quello a cui si pensa quando si parla di Dolomiti. La cosa più curiosa è: perchè nessuno ci ha mai pensato prima? Questo rimane un mistero. Anche questa volta però siamo i primi... L’Alpe di Siusi è ormai la nostra seconda casa, ha assistito alla nascita del nostro magazine, ha ospitato i nostri primi test scarpe nel 2011 e nei due successivi anni, e per i prossimi, è stata e sarà la sede del nostro evento Alpe di Siusi Running shoe experience. Uno più uno molto spesso fa due ed eccoci quindi ritornare a fine settembre a Siusi per, finalmente, rendere concreta l’idea.


Il bello di Siusi, ma anche dei paesi vicini di Fiè e Castelrotto, è che tutti i sentieri partono dalla piazza centrale, tutti perfettamente segnalati. Quindi subito dopo un caffè si preme start sul gps e si inizia a correre verso i boschi. Chi ha mai calcato i sentieri dell’Alto Adige sa come sono tenuti, conservati e segnalati, qui troviamo anche curiose sculture nel legno, passaggi all’intero di grandissimi tronchi scavati... la corsa è suggestiva, un vero piacere. Nei primi quattro chilometri si guadagnano poco più di 300 metri di dislivello, poi si arriva sotto lo Sciliar e il gioco incomincia a farsi serio: il sentiero sale a zig zag inizialmente nel bosco per poi uscire sugli ultimi prati sotto le imponenti pareti. E’ proprio in questa fase, e in quella appena successiva, che si accumula il maggior dislivello positivo. A quota 1726 si passa per il Rifugio Schlernboedele e ti si apre di fronte tutta l’Alpe, un grande catino naturale incorniciato da creste e vette rocciose, davanti a noi il gruppo del Sasso Piatto e del Sasso Lungo. Si prosegue in salita, adesso su sentiero via via sempre più

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tecnico ma sicuro, due brevi passaggi attrezzati con corda fissa ci avvicinano sempre di più alle pareti, tanto da perdere a volte il segnale gps. L’altimetro recita: 1000 mt D+ in 4 chilometri. Sbuchiamo sull’Altipiano dello Sciliar e veniamo letteralmente investiti dalla vista sulle altre montagne simbolo delle Dolomiti: Catinaccio, Torri del Vaiolet e Roda di Vael. Ora possiamo riprendere con una corsa più sciolta, tocchiamo il Rifugio Bolzano, vista la struttura forse il nome rifugio è riduttivo, e su veloci fino alla cima del Monte Pez, il punto più alto dell’intero anello. Da qui si può vedere l’intero percorso, un colpo d’occhio eccezionale! Troviamo una variante in discesa in cui ci tuffiamo per non percorrere la stessa linea di salita, puntando diretti verso la cresta e la cima di Terrarossa, che aggireremo in discesa prima di raggiungere il Rifugio Alpe di Tires, chiudendo così la nostra prima tappa. Intorno a noi un paesaggio incredibile, i “Monti pallidi”, così chiamati per il colore della roccia, sono allo stesso tempo selvaggi ma accessibili, i sentieri che si snodano tra ghiaioni e selle permettono a tanti di poter vivere emozioni di alta montagna e, soprattutto, sono corribili! Dopo una “merendina” di tre uova con speck e patate, non paghi della strada fatta fin qui, si riparte in esplorazione, uscendo per un attimo dal nostro itinerario originale, verso il Passo Molignon per poter sbirciare verso il Passo Principe e il cuore del Catinaccio d’Antermoia. Stefano ha così tante energie, e sopratuttto tempi digestivi da record, per salire in vetta a una delle Cime del Principe. Vederlo lassù, piccolo piccolo, in controluce sulla cresta mi fa capire che i suoi 29 anni fanno la differenza...

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Il giorno successivo dal Rifugio Alpe di Tires in poi il nostro percorso cambia completamente scenario e terreno. I Monti Pallidi continuano a far da cornice ma si abbandonano i ghiaioni per procedere prima tra i pascoli, lungo il Sentiero Federico Augusto fino al Rifugio Sasso Piatto (2300 mt), e poi entrando nel “catino” dell’altipiano. Scendiamo velocemente verso Saltria lungo le piste da sci perdendo 600 metri di quota prima di riprendere a salire sull’altro “bordo”, verso l’arrivo della funivia che sale da Ortisei. Da qui si ha la possibilità, e davvero non succede spesso, di guardare l’intero sviluppo del percorso, un grande e suggestivo anello. Dopo 30 km di corsa e circa 2500 mt D+ guardare la strada che si è lasciata alle spalle è sempre emozionante... Si prosegue con un continuo saliscendi tra boschi e prati nel cuore dell’Alpe fino all’arrivo della cabinovia che sale dal paese di Siusi. Si torna quindi a salire per poco più di un chilometro guadagnando circa 150 mt D+, gli ultimi della giornata, verso la Bullaccia prima di iniziare l’ultima picchiata che ci riporta alla piazza da dove siamo partiti. Una discesa veloce con alcuni tratti

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tecnici, che include anche l’attraversamento di una grande frana dove, per mettere in sicurezza il sentiero, sono stati posizionati dei gradoni in legno che correndo richiedono ancora una certa freschezza muscolare. Unico tratto in falsopiano è il sentiero che raccorda due splendide malghe, la Schaftall e la Marinzenhutte. Particolarità davvero unica di questo itinerario, oltre alla possibilità di vedere in ogni punto dell’anello il percorso fin lì fatto, sono i due “balconi” naturali sul paese di Siusi: il Monte Pez, e tutta la prima salita, e la Bullaccia. Rappresentano l’inizio e la fine del grande anello che si sviluppa in quota, ci danno l’idea di cosa ci aspetta e cosa siamo riusciti a fare, da dove arriviamo e fin dove dobbiamo scendere. Difficile trovare altri percorsi con tali caratteristiche.

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IL RUNNING PARK PIÙ ALTO D’EUROPA Se tanti appassionati di corsa, gli atleti della squadra Nazionale keniana e noi di Soul Running hanno scelto l’Alpe di Siusi per “dare sfogo” alla propria passione i motivi sono molteplici: una cornice a dir poco unica, ogni tipologia di percorso a portata di mano ma anche la possibilità di godere degli effetti benefici sulla performance dati dall’allenamento in quota. Questo è ciò che offre l’Alpe, caratteristiche che abbinate ai numeri fanno capire perchè si parla di un vero e proprio Running Park: 20 percorsi tracciati, misurati e indicati con appositi cartelli (distanza, dislivello, difficoltà...) per un totale di ben 180 km tutti da correre, compresi tra i 1000 e i 2300 metri di quota. Per il trail...basta lasciare dar sfogo alla propria fantasia utilizzando sia i percorsi già segnalati che i tanti sentieri che portano in quota verso il Sasso Lungo, il Sasso Piatto o il gruppo del Catinaccio. Unico limite...le proprie gambe! Un’offerta davvero completa, adatta ad ogni “palato” ma soprattutto esigenza di runner. Quest’anno si è corsa anche la prima edizione della Mezza maratona Alpe di Siusi che con i suoi 600 metri di dislivello ha impegnato non poco gli atleti normalmente abituati alla pianura. Una manifestazione di successo, che ha visto la presenza di alcuni famosi maratoneti keniani, e che sarà riproposta il prossimo 6 luglio 2014.

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Siusi’s Soul Equipment

Adidas

Adidas ha scelto per noi un equipaggiamento completo di prodotti trail e outdoor, per poter meglio fronteggiare i cambiamenti meteo e le temperature in quota. Ai piedi del team le Response Trail 20 con membrana in Gore Tex e tecnologia costruttiva Formotion per una perfetta adattabilità al terreno. Pantalone Supernova e maglia Terrex realizzata in Cocona, entrambi caldi, confortevoli e traspiranti.

Per le temperature più fredde la giacca Terrex Swift Soft Shell si è rivelata un ottimo prodotto anche per correre: protettiva e con un fitting molto atletico.

Adidas Eyewear Sui visi del team gli occhiali adiZERO sono stati gli ideali compagni di viaggio su questo percorso. Leggerissimi e con accorgimenti appositamente studiati per il running come le lenti in policarbonato LST™ che aumentano i contrasti di colore rendendo gli occhiali adatti ad ogni condizione atmosferica. La stanghette sono regolabili in tre diverse angolazioni, il nasello si adatta alle necessità di ogni runner grazie a due differenti posizioni del ponte. Infinele asticelle sagomate a S consentono un’ottima vestibilità anche indossando cappellini o l’immancabile buff di Soul Running.

Powerade L’idratazione nel trail e soprattutto in montagna è un aspetto fondamentale a cui bisogna prestare sempre attenzione. Grazie a Powerade il Team ha avuto un problema in meno a cui pensare grazie al prodotto ION4 completo dei quattro elettroliti più importanti per lo sport: sodio, potassio, magnesio e calcio.

Natura Vita Ormai ci siamo affezionati alle barrette Naturavita, per loro c’è sempre un posto nell zaino!

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