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NOTIZIE DAL MONDO
from Tsport 341
Foto: © Tian FangFang Il playground Playscape di We Architech Anonymous è il progetto di ristrutturazione di un complesso industriale esistente a nord di Pechino, un insieme di magazzini del 1970 per lo stoccaggio del grano con infrastrutture di trasporto. Il progetto nasce per restituire l’esperienza di gioco “urbano” in una città industrializzata e densamente abitata, dove gli spazi destinati ai bambini sono pochi e sempre meno rilevanti.
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Il playground Playscape prevede diverse aree e modalità di gioco: Interazione di gruppo “hide and seek”, con il gioco del “nascondino”, volta a coinvolgere l’immaginazione di un bambino e a promuoverne l’interazione all’interno di un gruppo; playground avventura: un gioco di equilibri nel quale i bambini si muovono decidendo il livello di rischio che sono disposti a sperimentare; playground scoperta: spazi progettati per i bambini, con angoli da esplorare e labirinti; fantasia e immaginazione: il paesaggio viene astratto permettendo flessibilità negli scenari. È uno strumento ludico che promuove l’apprendimento; permette la narrazione creativa per i bambini, affinché sviluppino i sensi relativi ad equilibrio e propriocezione. L’equilibrio è dato per certo, finché non viene messo in discussione: la risposta emotiva alle attività e la percezione va verso il rinforzo del coordinamento nello sviluppo del bambino.
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Gli interventi architettonici
l tubi, disposti come scale e ponti di collegamento, con diametri diversi e differenti altezze diventano strumenti di confronto con il proprio corpo. Il tetto, che presenta un punto alto per avere una visione d’insieme, pone ai bambini la scelta di abbracciare percorsi differenti, tra reti e tappeti elastici.
Le collinette migliorano la propriocezione e l’equilibrio, lasciando libertà di decisione: permettono ai bambini di esplorare e decidere quale direzione prendere, quale inclinazione e a quale velocità, in tutta sicurezza. Si accede a un’ulteriore area gioco coperta tramite scivoli e fessure dal livello terrazza. Il playground è fondato su un insieme di magazzini che circondano un cortile; una strada disconnette l’edificio più a sud, che viene riunito nuovamente da un ponte aereo che collega le terrazze sul tetto. L’accesso fornisce un percorso privato a un asilo adiacente e l’ingresso in un parco pubblico. Diversi gli spazi gioco presenti: uno è per bambini di 2-4 anni, con topografia morbida, un secondo è diviso verticalmente in tre livelli, con una zona per bambini sopra i 4 anni che include un ambiente interattivo sotterraneo, arrampicata e scivoli. Al livello 2 e 3 si trovano 6 aule multifunzione. Tutti gli edifici hanno una terrazza sul tetto ad anello che facilita l’osservazione dei bambini da parte dei parenti. Dove l’iconografia del progetto diventa attività, abbracciando un certo grado di rischio, la speranza è di spingere i bambini a immaginare e sentire ciò che vedono come i limiti della loro stessa avventura.
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Urban Dunes, gli architetti sono Maurizio Barberio e Micaela Colella, con Angelo Figliola
Nello scorso numero di Tsport abbiamo pubblicato, a pag. 83, la notizia “Urban Dunes, la copertura 3D sostenibile in sabbia del deserto”. Per un errore di composizione è saltata la parte iniziale del testo (che peraltro era completa nella versione on line su “Sport&Impianti”, omettendo così i nomi dei progettisti. Scusandoci con gli interessati, ripariamo all’errore riportando la frase iniziale che mancava in testa all’articolo:
La copertura sostenibile Urban Dunes degli architetti Maurizio Barberio e Micaela Colella è stata presentata alla Cool Abu Dhabi Challenge, nella quale ha vinto una menzione d’onore: la challenge, che ha coinvolto studi di progettazione da 62 Paesi, ha come obiettivo la risoluzione di un problema molto importante nei climi caldi - ma anche alle nostre latitudini: quella di raffrescare gli spazi urbani.
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A Seagrave il nuovo centro sportivo del Leicester City Football Club
Il nuovo centro sportivo della prima squadra del Leicester City Football Club, progettato da KSS, è stato completato in meno di due anni nel dicembre 2020: costato poco meno di 100 milioni di sterline, è dedicato a tutte le squadre maschili del Leicester City, fino ai giovani dell’Academy.
Il nuovo centro di allenamento di Seagrave manda a riposo lo storico Training Center di Belvoir Drive ad Ayleston: la struttura, che ha rappresentato il campo di allenamento del Leicester City per quasi 60 anni, diventerà ora sede del LCFC Women. La squadra femminile del Club, acquisita dal LCFC in agosto 2020, è diventata professionista e attualmente guida il campionato femminile FA. In costruzione dalla primavera 2019, il nuovo campo è l’ultimo di una serie di investimenti di rinnovamento effettuati da King Power e dalla famiglia Srivaddhanaprabha sin dalla loro acquisizione del Leicester City nel 2010. Il presidente del Leicester City Aiyawatt Srivaddhanaprabha ha commentato: “Di tutti gli investimenti che abbiamo fatto nel Club, questo è stato il più significativo. È un investimento nei nostri giocatori di oggi e di domani, mettendo a loro disposizione alcune delle migliori strutture del mondo. Eleva l'offerta del Club ai suoi giocatori e al suo staff a un livello completamente nuovo ed è una componente chiave nel rendere sostenibile il nostro progresso”.
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Il nuovo centro di allenamento
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Nel nuovo centro di allenamento del Leicester City sono compresi: - 21 superfici di gioco, tra cui 14 campi di dimensioni regolamentari per il calcio a 11; - tribuna con 499 posti a sedere e tribuna stampa; - l'edificio Vichai Srivaddhanaprabha. Il principale centro di allenamento, medico e amministrativo per la prima squadra e l'Accademia, prende il nome dal defunto presidente del Club; comprende tutte le strutture per le squadre maschili professionali con uffici, alloggi e aree ricreative. Si affaccia sui campi di allenamento della Prima Squadra. - strutture mediche e scientifiche d'élite; - una palestra personalizzata e strutture per l'idroterapia; - King Power Centre, con un campo coperto e un centro media con sala conferenze e spazi hospitality, si distingue per la copertura a cupola; - Sports Turf Academy, una struttura unica nel suo genere che punta a formare futuri specialisti di manti erbosi e professionisti dei terreni di gioco, da impiegare in contesti sportivi di tutto il mondo, creando un centro di sviluppo e ricerca per l’innovazione nella gestione del tappeto erboso; -un campo da golf privato a nove buche.
All’interno, un piccolo stadio con tribuna da 499 posti a sedere e tribuna stampa è dedicato alle competizioni del campionato Reserve, la Premier League Femminile e la FA Cup giovanile. Si alleneranno nel nuovo centro di allenamento tutte le squadre maschili fino ai giovanissimi.
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Il piano ciclistico della città di Lione
La metropoli di Lione è una collettività territoriale francese con uno statuto particolare della regione Alvernia-RodanoAlpi, e corrisponde al territorio di 59 comuni della Grand Lyon. Il Consiglio, organo di governo della Grand Lyon, ha presentato nei giorni scorsi un ambizionso piano di sviluppo della rete ciclabile metropolitana, da attuare entro le scadenze del 2026 e del 2030, con l’obbiettivo di incoraggiare la mobilità su due ruote, superando il primo ostacolo alla sua diffusione, il problema della sicurezza. Il progetto prevede di creare una rete di 250 km di piste ciclabili entro il 2026 (100 km dei quali esistono già). Alla fine dell'attuale mandato politico, 12 linee dovrebbero attraversare circa 40 comuni, permettendo a 3 abitanti su 4 di vivere a meno di 10 minuti da una pista ciclabile. Alla fine del progetto, entro il 2030, le piste ciclabili dovrebbero coprire un totale di 396 chilometri di percorsi. Concepite come una rete di trasporto pubblico, le 12 linee collegheranno i comuni della periferia al cuore dell'agglomerato, ma anche le città del primo anello tra di loro. La rete, chiamata "les Voies Lyonnaises", si caratterizzerà per un elevato livello di sicurezza, grazie a: -corsie separate dalla strada e dai marciapiedi, e abbastanza larghe da potersi incrociare facilmente; -percorsi continui, con il minor numero possibile di ostacoli e che servono le destinazioni più frequentate dagli abitanti; -rivestimento adeguato: asfalto, cemento, ecc; -attrezzature lungo i percorsi: stazioni di rifornimento, fontanelle, cordoli alti che servano da poggiapiedi agli incroci, ecc. Tracciati e priorità sono stati discussi con le comunità, le associazioni locali e i sindaci dei Stazione di bici self-service in piazza Edgard Comuni interessati, che continueranno ad essere coinvolti nello sviluppo del programma.Quinet (foto Tùrelio / Licenza CC) (B.G.)
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Il Padel Club di Healy Partners Architects in Irlanda
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Il padel club di Adare Manor, hotel di lusso dell’omonimo villaggio irlandese, si sviluppa come una struttura indipendente rispetto all’hotel già esistente e nasce come ampliamento dello stesso, per fornire spazi per il tempo libero e lo sport al coperto per gli ospiti dell’albergo. Vi si accede solo a piedi o in bicicletta ed è riservato agli ospiti dell’albergo di Adare: il Padel Club è stato realizzato come struttura separata con servizi di svago, intrattenimento e sport, localizzata a breve distanza e immerso nel bosco. La scelta dell’ubicazione della struttura, in continuità con l’ambiente naturale, rispecchia una visione rispettosa della natura, dichiarata esplicitamente dal team di Healy Partners Architects: “Siamo convinti che la natura dovrebbe avere vita propria e noi, come architetti, dovremmo sforzarci di unirla alle persone”.
Tre volumi per gli ospiti dell’albergo
L’edificio è stato realizzato con legno, vetro e pietra calcarea, scelti per assicurare l’integrazione nel contesto, senza soluzione di continuità. Le grandi vetrate creano una perfetta sinergia tra interno ed esterno, permettendo un’ampia visuale sul paesaggio e l’ambiente stesso, con i suoi ritmi, ha determinato l’orientamento e la posizione dell’edificio e la sua forma. La massa dell'edificio è divisa in tre volumi: il principale, rivestito in legno di larice, ospita la reception principale, uno spazio di simulazione del golf, due campi da padel, una palestra e uno studio di yoga/pilates. Il volume è orientato in direzione est/ovest per sfruttare il sole. I campi da padel si aprono a est. La palestra e lo studio sono situati al primo piano e incorporano vetrate dal pavimento al soffitto: si ha l’impressione di allenarsi tra gli alberi. Le attività acquatiche occupano il secondo volume, parallelo ai campi da padel: piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco e zone relax. L'involucro dell'edificio si apre a nord per approfittare della bellezza naturale del parco, con viste sul paesaggio, sul vicino castello e sul convento agostiniano. L'apertura della piscina a nord migliora la qualità dello spazio interno riempiendolo con una luce naturale diffusa, impedendone al tempo stesso il surriscaldamento. Un volume più basso di collegamento ospita gli spazi condivisi: spogliatoi, docce e spazi di servizio.
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La piscina galleggiante di Praga
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La piscina galleggiante progettata dallo studio Petrjanda lungo l’argine della Moldava a Praga ripercorre la tradizione dei bagni fluviali di Praga, i quali combinavano funzioni sociali e culturali, oltre che ricreative e sportive, e hanno una lunga storia alle spalle. Il progetto è tra i vincitori nella categoria sportiva del premio A+Awards, promosso da Architizer. Il tema dell’anno è Architetture per un mondo che cambia e celebra architetti e progettisti all’opera per creare un ambiente resiliente, in prospettiva per il futuro. Il sistema strutturale in costole d’acciaio della piscina galleggiante richiama la conformazione delle barche fluviali: il progetto nasce proprio trasformando una nave da carico. L’impianto appare senza confini grazie alla sua composizione a sfioro e offre una varietà di livelli di profondità adatti a tutte le utenze. A livello superficiale, la piscina è divisa in tre parti, distinte per temperatura dell'acqua, utilizzabili tutto l'anno. Le singole parti sono progettate per i bambini e per i non nuotatori (con profondità ridotte), con una zona relax con doccioni ed elementi subacquei nella parte centrale della piscina e per i nuotatori, con panchine lungo entrambi i lati della piscina. Nella parte centrale della piscina c'è un ingresso integrato al ponte inferiore dove si trovano i servizi igienici per i visitatori e l'accesso alle parti tecnologiche della piscina (serbatoi, filtrazione, pompe ed elementi di ancoraggio). I serbatoi di accumulo e filtrazione sono sotto i corpi principali delle singole parti della piscina. L'intero corpo è costruito su supporti telescopici attivi per prevenire gli effetti dinamici del movimento dell'acqua nella piscina e per mantenere il suo equilibrio contro il ribaltamento causato dal momento d'inerzia della superficie dell'acqua. Il concetto di una piscina galleggiante con servizi fa parte di una serie di interventi all'interno di un progetto di riattualizzazione del lungofiume, del quale alcuni step sono stati già completati e altri, compresa la piscina, potranno esserlo in futuro. La rivitalizzazione del lungofiume di Praga, che si estende lungo i tre argini per quasi 4 chilometri di lunghezza, è il più grande investimento di Praga nello spazio pubblico dell'era post-totalitaria dopo il 1989, il primo di questo genere e di impatto socioculturale.
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La Skatepark Continua di MBL Architectes immerso nei boschi francesi
Foto: © Maxime Verret In un paesaggio a metà tra industria e vegetazione, lo skatepark Continua, progetto dello studio MBL Architectes di Parigi, è stato concepito per immergersi nello scenario di un ex-mulino industriale. Con il suo colore chiaro si staglia nel verde del bosco accompagnando la pratica di tutte le tipologie di sport su rotelle. Per 10 anni MBL Architectes hanno lavorato alla progressiva trasformazione di un ex mulino industriale a Boissy-le-Châtel, in Francia, in un luogo d'arte contemporanea per la Galleria Continua. Iniziato nel 2013, il progetto mira a mantenere e preservare il sito industriale; resti di costruzioni cadute, sottolineati dalla presenza di piante e dallo sviluppo di specie selvatiche endemiche, si fondono e crescono accanto agli edifici industriali. Quello di Skatepark Continua è un progetto che segue una ricerca condotta sugli spazi della cultura dello skate, che ha aiutato a capire il ruolo che uno skatepark può rivestire nello sviluppo di un territorio. A differenza di quello che si potrebbe supporre riguardo a una struttura sportiva così specializzata, lo skatepark può favorire l'aggregazione di una popolazione molto diversificata. Punti d'incontro per bambini e genitori, playground adatti alla pratica di ogni sorta di sport sulle ruote e spazi per gli allenamenti di skateboarding, gli skatepark costruiscono comunità temporanee. La loro capacità di generare una forma di "vita pubblica" ha reso così rilevante la costruzione dello skatepark in questo luogo. Lo skatepark Continua di MBL Architectes ha portato un nuovo pubblico nei locali della galleria, non sempre familiare con l'arte contemporanea, e ha offerto uno spazio di aggregazione e comunitario. Lo skatepark esplora le possibilità del cemento bagnato; sul sito, i telai metallici sono stati assemblati e saldati. Il calcestruzzo fresco è stato spruzzato direttamente sul metallo, poi steso e lisciato nelle forme desiderate prima che facesse presa. La fabbricazione dello Skatepark Continua è in gran parte dovuta alla destrezza dei muratori-skaters che sono stati incaricati di dargli forma: il cantiere è stato condotto come se fosse una performance, che ha celebrato l'incontro tra un progetto e un luogo. Ideando il progetto è emerso il desiderio di esplorare le caratteristiche dei primi skatepark, negli anni Settanta: il progetto si basa sulle premesse empiriche dell'architettura non standard. Concepito come una striscia continua, senza delimitazioni, lo skatepark è una struttura nel paesaggio: si allunga lungo i vecchi binari della ferrovia, immerso negli alberi e nei cespugli. Connette gli edifici nel territorio esteso, mentre le linee curve di cemento grezzo delinea le ombre degli alberi. Senza preconcetti, la forma dello skatepark si adatta alle specificità del suolo e della vegetazione esistente.
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Il Premio di architettura “I luoghi dello sport” alla seconda edizione
Il centro Ercole vincitore dell’edizione 2019 IN/Arch Piemonte con il patrocinio di INARCH Nazionale, l’Associazione Etica e Sport e il Politecnico di Torino nell’ambito della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per il programma DUAL CAREER, promuovono la seconda edizione del Premio “I luoghi per lo sport”, sezione “Architettura” del Premio Etica e Sport. L’Associazione “Etica e Sport” da anni promuove iniziative e progetti in grado di porre l’attenzione sul valore etico e sociale dello sport in Piemonte, in Italia e in Europa e incoraggia e sostiene i comportamenti virtuosi nello sport, le “buone pratiche” e le connessioni tra soggetti pubblici e privati finalizzati alla definizione di strategie e programmi di pratica sportiva, cultura ed etica dello sport. Nell’anno 2019, in occasione della decima edizione del Premio, accanto alle cinque tradizionali categorie già menzionate è stata introdotta la nuova Sezione “Architettura” dedicata ai “luoghi dello sport” in coerenza con l’articolo 1 della Carta Etica intitolato “Sport e Spazi delle Città”.
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L’edizione 2021 de “I luoghi dello sport”
Quest’anno, tale collaborazione tra l’Associazione Etica e Sport, IN/Arch Piemonte e Politecnico di Torino si rinnova e si dota di ulteriori contenuti, estendendosi inoltre all’intero territorio nazionale al fine di amplificare la partecipazione delle candidature. Il Premio è rivolto a progetti e realizzazioni basati su etica, innovazione e ricerca, e a progettisti, committenti pubblici e privati e imprese che abbiano concorso alla progettazione e/o alla realizzazione di impianti sportivi, spazi per lo sport e spazi pubblici dove praticare attività ludico-sportive. Inoltre, in questa nuova edizione si è ritenuto opportuno coinvolgere gli studenti assegnando premi anche a tesi di laurea e progetti di ricerca che abbiano come oggetto analoghi obiettivi. Infine, è ammessa la partecipazione di esperienze di pianificazione ai vari livelli che abbiano dato centralità specifica ai temi dello sport.
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Concluso il Landscape Festival 2021, a Bergamo città del paesaggio
In alto e sotto a sinistra, Piazza Vecchia con l’installazione di Nigel Dunnet. Nelle altre immagini il portico della Biblioteca Angelo Maj. L’edizione del Landscape Festival / i Maestri del Paesaggio organizzata da Arketipos, conclusa domenica 26 settembre, si è svolta intorno a un tema, “From Nature to Nature (a journey in the city of the future)” dove per “city” si intende certamente il contesto urbano ma, in modo più ampio, tutte le città possibili, ogni centro di aggregazione, dai villaggi alle metropoli. L’obiettivo di Landscape Festival è stato quello di “immaginare ambienti più naturali possibili, al contempo misurati e ideati con cura, ponderati nei ritmi e nei colori, nell’alternarsi armonico delle essenze e delle forme, gradevoli nell’interazione e contemplazione”, come spiega la presentazione ufficiale. Un tema che, come ogni anno, viene reso tangibile al grande pubblico soprattutto attraverso la sistemazione “paesaggistica” della Piazza Vecchia. Nigel Dunnett, paesaggista inglese, classe ’62, con Gren Square 2021 ha realizzato una “prateria” di piante erbacee dalle fioriture più diverse - adatte alla stagione settembrina - posate sopra la storica pavimentazione in cotto. A onore di cronaca va detto che per il visitatore della Città Alta l’esperienza del Landscape Festival - al di fuori della Piazza Vecchia - si confonde con le innumerevoli altre iniziative che Bergamo contemporaneamente offre (mostre, esposizioni, installazioni museali), senza contare il preponderante stimolo delle offerte gastronomiche su cui conta il sempre affollatissimo passeggio lungo l’asse che va dalla Funicolare alla Cittadella. Viceversa, per gli addetti ai lavori vanno ricordati i tradizionali allestimenti “green” degli sponsor, fra cui quello studiato da Zenucchi con l’architetto Massimo Castagna, che trasforma il portico della Biblioteca Angelo Maj in un bosco dove il visitatore è invitato a rilassarsi (con la collaborazione, fra gli altri, di Sit-in Sport). Sono state poi proposte alcune mostre fotografiche, installazione site specific come quella realizzata da Roberto Ghezzi nella Sala dei Giuristi, ma anche l’International Meeting, che come ogni anno è uno dei più importanti appuntamenti a livello internazionale aperto ad esperti e appassionati, una giornata di incontri che si è potuta seguire anche come webinar. Fra gli eventi collaterali ricordiamo infine il “Landscape Talk” che si è tenuto la mattina di venerdì 24 a cura del leader partner della manifestazione Mapei, che da diversi anni ha dedicato una gamma di linee ampia e trasversale a piazze, centri storici, aree per lo sport, parchi, giardini, waterfront e lungomare, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, alla bellezza del risultato, e alla durabilità. (B.G.)
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È stato inaugurato il 19 settembre scorso l’impianto natatorio “Le Piscine” di Vercelli, completamente rinnovato dallo Studio SdiA Architetto Paolo Pettene & Partners STP Srl. L’intervento consiste nella realizzazione della nuova copertura telescopica della vasca nuoto preesistente con la formazione di un nuovo corpo servizi a supporto della vasca attività. Le opere si inseriscono in un più ampio programma di riqualificazione dell’Impianto Natatorio denominato "Le Piscine" che ne prevede il completamento con vasche esterne, strutturate funzionalmente ad uso stagionale, attualmente in fase di cantierizzazione. Vedi servizio completo da pag. 37.
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Vercelli, inaugurazione dell’impianto natatorio "Le Piscine" con nuova copertura telescopica, 19 settembre 2021.
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