IL BRIVIDO SPORTIVO SPECIALE FINALE DI CONFERENCE LEAGUE DEL 07-06-2023

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ALZIAMOLA E URLIAMO IL NOSTRO ORGOGLIO!

Igrandi giornali sportivi italiani ed europei hanno ricordato che la Fiorentina detiene un record: è l’unica squadra che ha raggiunto tutte le nali delle quattro Coppe (Champions, Coppa delle Coppe, Europa League e Conference) riconosciute dall’Uefa. Un piccolo primato che ci fa gon are il petto. Testimonia come la società viola, nel tempo, sia stata capace di con-

Tutti diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 01/06/2023 alle ore 13

quistare attenzioni internazionali. Alla faccia di chi vorrebbe imprigionarla dentro uno steccato di mediocrità. La Fiorentina vale, nessuno deve dimenticarlo. Ora, però, la squadra di Italiano deve cancellare un dato che ci morti ca: non vinciamo un titolo da ventidue anni. Questo vuol dire che un mondo di giovani, tra i quali ci sono anche i miei nipoti, non è mai andato per strada a festeggiare avvolto in una bandiera. Urlando al cielo l’orgoglio di essere tifosi viola.

Questa Conference va vinta. Per riprenderci un ruolo che ci spetta. Per convincere il presidente Commisso ad andare oltre un budget glio di un bilancio sano. Questo numero del Brivido vola simbolicamente a Praga. Non abbiamo avuto dubbi su come costruire la prima pagina. La curva Fiesole ha cuore e idee. Le ultime tre coreogra e hanno seguito un lo logico. Che si somma in questo fantastico titolo: “ACF, Vinci per Noi”. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Noi in più abbiamo aggiunto i racconti di chi nella storia ha a rontato altre nali. Una carrellata di Campioni. Di fenomeni che sono rimasti nel cuore di tutti. Anche dei più giovani che conservano di loro solo i ricordi di padri o nonni. Abbiamo bisogno di avere una nuova storia felice da raccontare. Il West Ham lo abbiamo già battuto in una nale dell’Anglo Italiano. Era un altro calcio. Noi eravamo quelli ricchi e potenti. Oggi il West Ham ha un parco giocatori che vale più del doppio di quelli a disposizione di Italiano. Ma noi abbiamo più fame. Più voglia di vincere. Mentre Gonzalez e compagni duelleranno a Praga ci saranno trentamila tifosi al Franchi a seguire (o magari solo a intuire) la nale sul maxi schermo. Anni fa quel popolo celebrò il successo di Batistuta Rui Costa e Toldo in Coppa Italia. Vogliamo sognare un’altra notte come quella. E nalmente un’altra Coppa da alzare al cielo.

Direttore editoriale Luca Calamai Direttore responsabile Mario Tenerani

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Stampa Baroni e Gori

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Massimo Sestini

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Il filo logico delle 3 coreografie della Fiesole: Fiorentina, vinci per noi! Non serve aggiungere altro se non la storia delle finali europee disputate
CONFERENCE LEAGUE | 3 | Editoriale
Un racconto che ha bisogno di nuovi eroi
storiche archivio Paolo Melani Hanno collaborato Daniele Taiuti, Lucia Petraroli Giacomo Cialdi Lorenzo Matteucci Ruben Lopes Pegna
Questa Conference va vinta per riprenderci il ruolo che ci spetta
La Fiorentina vuole festeggiare un trofeo

UN SOGNO DA AVVERARE

Alla partita numero 60 della sua incredibile stagione, la Fiorentina si trova di fronte a una chance storica La rabbia accumulata a Roma va sfogata a Praga per regalare alla gente una grande gioia europea

• MARIO TENERANI

Appunti di viaggio

Come nel ‘61: i ragazzi di Italiano possono entrare nel mito del Giglio

Partita numero 60, roba da pizzicotti sulle guance. Ce lo avessero detto poco tempo fa avremmo sorriso... La Fiorentina che gioca 60 gare in una sola stagione. E etti del calcio moderno, e etti di una squadra che ce l'ha messa tutta. E la s da numero 60 diventa la più importante di tutte le altre, in particolare dopo la scon tta contro l'Inter nella nale di Coppa Italia. A Roma è andata male anche per un po' di sfortuna, pace.

Speriamo vada bene a Praga, ci sono le condizioni perché ciò avvenga. Anche la brutta esperienza dell'Olimpico può aver forti cato i viola. È salita la rabbia, da utilizzare contro il West Ham. Poi mettiamoci dentro anche il fascino dell'Europa, lo stesso di una bella donna che non invecchia mai. Ci saranno 6mila tifosi viola e tanti altri partiranno pur non avendo il biglietto. Praga sarà colorata di viola. Questa gente merita un sogno, coraggio Fiorentina regalaglielo, come nel '61...

MAXI SCHERMO AL FRANCHI PER IL POPOLO VIOLA L’evento

Al momento della chiusura del nostro giornale mancava solo l’u cialità, ma con ogni probabilità i cancelli dello stadio Artemio Franchi saranno aperti ai tifosi il 7 giugno, per assistere dai maxi schermi alla nale di Conference League tra Fiorentina e West Ham in programma a Praga. Il via all’operazione era stato dato da una mozione in Consiglio Comunale, prontamente approvata. E, in attesa del via libera u ciale, anche gli steward che si occuperanno della gestione dell’evento erano stati pre-allertati. Dunque, a meno di dietrofront

dell’ultim’ora, i tifosi viola potranno radunarsi allo stadio per seguire la partita, nella speranza di ripetere la grande festa che andò in scena nella memorabile notte del 1996, quando la Fiorentina vinse la Coppa Italia a Bergamo e fu attesa dal popolo viola al Franchi per un abbraccio incredibile. È ciò che si spera di ripetere a 27 anni di distanza. La squadra, questo è già programmato, rientrerà da Praga la notte stessa dopo la partita… se avesse anche la Coppa in mano Firenze sarebbe pronta ad accoglierla esattamente come fece nel ‘96.

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Vincenzo Italiano

CAMPIONI

Il 30 maggio 1957 la Fiorentina è la prima italiana a giocare l’ultimo atto del trofeo europeo più ambito Nella tana del Real Madrid i viola resistono alla grande, ma la partita è decisa da un clamoroso errore arbitrale

Il 30 maggio 1957 la Fiorentina di Bernardini a ronta allo stadio Bernabeu di Madrid il Real nella nale di Coppa dei Campioni. Ci sono 124.000 spettatori ad assistere all'incontro. E' assente per un infortunio rimediato in Nazionale il mediano Chiappella. Al suo posto gioca Scaramucci, il ventiquattrenne di Montevarchi che, però, ha disputato poche partite. Ma fa la sua parte. Bernardini manda in campo la seguente formazione: Sarti; Magnini, Cervato; Scaramucci, Orzan, Segato; Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Bizzarri. Con l'eccezione di Scaramucci, per dieci undicesimi è praticamente la stessa squadra che l'anno prima ha conquistato lo scudetto. E' il Real Madrid a comandare il gioco e ad attaccare ma i viola si difendono con ordine e qualche volta in contropiede si rendono pericolosi. Poi, però, a venti minuti dalla ne avviene il fattaccio.

La squadra di Bernardini condannata da un rigore inesistente

Il terzino gigliato Magnini commette un fallo su Mateos almeno un metro fuori area. Le immagini fotogra che e i lmati lo confermano chiaramente. L'arbitro olandese Horn, però, non è di questo avviso. E all'epoca non c'è il var. Ritiene erroneamente che il fallo sia stato commesso dentro l'area e concede il calcio di rigore. Vane sono le proteste di capitan Cervato e degli altri giocatori. Così il centravanti del Real Alfredo Di Stefano va sul dischetto. Spiazza il portiere Sarti e porta in vantaggio gli spagnoli. La Fiorentina si porta tutta in avanti alla ricerca del pareggio. Lascia così ampi spazi per i contropiedi dei madridisti. E al 31' viene punita da un gol dell'ala sinistra Gento. La partita nisce con la vittoria del Real per 2-0. Alla squadra viola rimane la rabbia in corpo per la scon tta e soprattutto per il modo in cui è maturata.

commette almeno un metro

LA PRIMA FINALE È IN COPPA DEI
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di
Un'immagine tratta dal Brivido dell'epoca della grande Fiorentina con lo Scudetto sulle maglie

PALOSCIA: “A MADRID LA FIORENTINA PIÙ GRANDE”

“Torneremo a esser campioni, come nel ‘56”. Così gridano i ragazzi della Fiesole, un coro che anche la squadra di Vincenzo Italiano ha fatto suo e che spesso intona negli spogliatoi dopo una vittoria. Il riferimento è alla Fiorentina di Fulvio Bernardini, la più grande di tutti i tempi. La squadra che vinse lo scudetto con 12 punti di distacco (all’epoca dei 2 punti per la vittoria) e che nella stagione seguente arrivò a giocarsi la nale di Coppa dei Campioni, nella casa del Real Madrid di Di Stefano. Quella Fiorentina che conosce alla perfezione il “maestro” Ra aello Paloscia, all’epoca giovane cronista al seguito dei viola. Con lui abbiamo ripercorso la mitica nale del 1957, la prima disputata da una squadra italiana.

Ra aello Paloscia, com’era la Fiorentina di Fulvio Berardini?

“Era una squadra formidabile. La sua forza consisteva principalmente nel blocco granitico della difesa. Inizialmente capitanata da Rosetta che, però, fu fermato da un grave infortunio. Allora salì in cattedra il grande Beppe Chiappella la cui assenza fu pagata cara nella nale di Madrid. Anche gli altri reparti non erano da meno: un centrocampo di ferro con Segato e Gratton praticamente insuperabili. E poi l’attacco con Montuori e Julinho fuoriclasse assoluti e Virgili bomber di razza”.

Il percorso in Coppa dei Campioni fu strepitoso, no alla nale…

“Dopo il trionfo dello Scudetto, Bernardini, che era un ne stratega, puntò deciso alla conquista della Coppa dei Campioni. Ma era un’impresa di cilissima perché, dopo i primi due turni abbordabili, la Fiorentina si trovò di fronte in semi nale la Stella Rossa di Belgrado.

Allora era praticamente la nazionale della Jugoslavia che riuniva i migliori giocatori dei Balcani. In molti dettero per spacciati i viola, sbagliandosi di grosso perché Julinho e compagni giocarono una partita strepitosa in Jugoslavia, andando a vincere per 1-0 grazie alla prodezza di Prini a due minuti dalla ne. Fu una vittoria che fece scalpore. Al ritorno, poi, nì zero a zero a Firenze e l’ostacolo fu superato brillantemente”.

E arriviamo alla nale di Madrid…

“Il Real ebbe il grande vantaggio di poter giocare in casa la nale in gara secca. Il regolamento di allora lo prevedeva perché era la squadra campione. La Fiorentina scese così in campo davanti a 124mila spettatori, quasi tutti di fede madridista. I “Blancos” erano fortissimi, soprattutto al Bernabeu, dove avevano battuto senza problemi Austria Vienna (due volte), Nizza e Manchester United. La Fiorentina doveva fare a meno del suo leader carismatico Chiappella, infortunato. I viola, però, giocarono una grande gara, rispondendo colpo su colpo alle azioni

di Di Stefano, Gento e compagni. S orarono pure il gol con Virgili e Julinho. Poi successe il fattaccio: al 69’ l’attaccante del Real Matos scattò in fuorigioco, segnalato dal guardalinee ma non schiato dall’arbitro. Magnini lo atterrò almeno un metro fuori dall’area, ma il direttore di gara indicò il dischetto del rigore. A nulla valsero le vibranti proteste viola. Di Stefano trasformò il rigore e in svantaggio la Fiorentina si riversò scriteriatamente in avanti, nendo per subire anche il secondo gol di Gento”.

Si può dire che fu il primo “furto” subito dalla Fiorentina?

“Forse il primo no. Di certo il primo in Europa. Tanto è vero che anni dopo Ardico Magnini incontrò l’arbitro della nale, l’olandese Leopold Sylvain Horn, in un albergo a Forte dei Marmi e questi, visibilmente dispiaciuto per l’errore commesso, dimostrato dalle immagini, gli fece recapitare un pacchetto con una coppia di gemelli d’oro. Una sorta di risarcimento per il danno subito, ma il grande Ardico avrebbe certamente preferito vincere quella nale!”.

E la Fiorentina di Vincenzo Italiano ce la farà a battere il West Ham e ad alzare la Conference League?

“Io sono ottimista perché seguo il calcio inglese e ho visto il West Ham disputare davvero un brutto campionato. Inoltre, dilettandomi con le quote delle scommesse, ho visto che i bookmakers danno favorita (seppur leggermente) la Fiorentina e raramente si sbagliano. Italiano, poi, ha dato un’identità precisa alla sua squadra e credo che giocando come sanno e mettendoci il cuore i viola possano farcela”.

Il decano dei giornalisti ci racconta la finale del 1957: “I viola ressero l’urto del Real, sfiorando anche il gol
Poi l’arbitro inventò un rigore a favore dei Blancos
CONFERENCE LEAGUE | 7 | I protagonisti
La Fiorentina di oggi può battere il West Ham con il suo gioco”
Allora era praticamente la nazionale della Jugosla-
“Bernardini creò una squadra formidabile
L’assenza di Chiappella fu pagata cara”
Fulvio Bernardini

Nel 1961 la Fiorentina sfida i Rangers Glasgow in una epica doppia finale, vincendo andata e ritorno

In Scozia è decisiva la doppietta di Gigi Milan che segna anche al Comunale con Hamrin

Nel 1962 i viola sfiorano il bis, ma il replay della finale li penalizza

Un primato storico. È quello che ottiene la Fiorentina 62 anni fa. Il 27 maggio 1961, infatti, la formazione viola conquista la Coppa delle Coppe (è la prima edizione), manifestazione riservata alle squadre vincitrici delle coppe nazionali. Ed è così la prima compagine italiana ad aggiudicarsi un trofeo in Europa. La Fiorentina, in realtà, nella stagione 1959/60 non ha vinto la Coppa Italia ma è stata battuta in nale dalla Juve ed è arrivata seconda dietro i bianconeri in campionato. Questi, però, partecipano alla Coppa dei Campioni, lasciando il posto ai viola in Coppa delle Coppe.

LA FINALE DI ANDATA È la prima e unica volta che la Coppa delle Coppe viene assegnata dopo un doppio confronto. La Fiorentina trova sul proprio cammino i Rangers di Glasgow. La prima partita si gioca allo stadio di Ibrox Park il 17 maggio 1961. L'allenatore Hidegkuti manda in campo la seguente formazione: Albertosi; Robotti, Castelletti; Gon antini, Orzan, Rimbaldo; Hamrin, Micheli, Da Costa, Milan, Petris (all'epoca non sono previste sostituzioni, neppure quella del portiere). I viola vincono per 2-0 grazie a una doppietta di Gigi Milan, a segno al 18' del primo tempo e a due minuti dal novantesimo. Il grande protagonista dell'incontro è il giovane portiere Enrico Albertosi (appena ventunenne), autore di parate straordinarie. I Rangers, sull'1-0 per la Fiorentina, nel primo tempo, falliscono un rigore con Caldow. Il ritorno a Firenze sembra in discesa.

LA FINALE DI RITORNO Si gioca al Comunale sabato 27 maggio 1961 davanti a cinquantamila spettatori. L'attesa è spasmodica. Hidegkuti conferma la medesima formazione che dieci giorni prima ha trionfato in Scozia. È ancora Milan uno dei protagonisti del match. Al 12' segna il gol che porta in vantaggio la Fiorentina, mettendo così una seria ipoteca sulla conquista della coppa. I Rangers pareggiano al quarto d'ora della ripresa con una rete di Scott. Ma Hamrin al 41' realizza il gol del de nitivo 2-1, quello che regala ai viola la Coppa delle Coppe. Esplode l'entusiasmo sugli spalti. I tifosi sono impazziti di gioia. Cinque anni dopo la conquista dello scudetto arriva anche un prestigioso trofeo continentale. È il capitano Alberto Orzan ad alzare nel cielo di Firenze l'ambita coppa. Orzan è stato tra i protagonisti, dopo l'infortunio di Rosetta, dello squadrone di Bernardini che nel 1955/56 si è laureato campione d'Italia. E tra i quadri tecnici, come secondo dell'allenatore Hidegkuti, c'è Beppe Chiappella che cinque anni prima con la maglia numero quattro ha vinto lo scudetto.

LA FINALE DEL 1962 Il 10 maggio la Fiorentina di Hidegkuti disputa a Glasgow la seconda nale consecutiva di Coppa delle Coppe contro l'Atletico Madrid. Vanno in vantaggio gli spagnoli con un gol di Peirò all'11'. Poi pareggia Hamrin al 27'. Il risultato rimane di 1-1 anche dopo i tempi supplementari. Allora non sono previsti i calci di rigore ma la ripetizione della partita. Non c'è tempo per rigiocarla però. Infatti incombono i mondiali in Cile. La gara viene rigiocata a Stoccarda il 5 settembre. La squadra viola, con Valcareggi in panchina, arriva all'incontro senza aver disputato un incontro u ciale. Perde di brutto per 3-0. Per l'Atletico segnano Jones all'8', Mendoza al 27' e Peirò al 59'.

LA COPPA DELLE COPPE È DI FIRENZE
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La Fiorentina con la Coppa delle Coppe del 1961

GONFIANTINI: “EROI NELLA BOLGIA DI IBROX” I protagonisti

L’ex viola che giocò la finale di Coppa delle Coppe del ‘61:

Poi però cominciammo a giocare, dando una lezione ai Rangers

Anche la Fiorentina di Italiano dovrà scrollarsi di dosso la tensione”

L'ultimo atto della Conference League, un percorso iniziato lo scorso agosto e che, soprattutto dopo la scon tta per mano dell'Inter in Coppa Italia, la Fiorentina e i tifosi vogliono chiudere in bellezza. Per parlare della s da contro il West Ham, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Piero Gon antini, che nel 1961 disputò la celebre nale all'Ibrox Stadium contro il Glasgow Rangers, alzando poi al cielo la Coppa delle Coppe.

Che Viola ha visto in quest'ultimo periodo?

1961

Gon antini, dopo tanti anni cosa ricorda della doppia nale con i Rangers?

«Ricordo che all'andata, in Scozia, lo stadio era una bolgia. Rimanemmo veramente sorpresi dal vedere ottantamila, o forse più, spettatori. Era un qualcosa di incredibile, che lì per lì ci impressionò perché non eravamo abituati. Poi cominciammo a giocare, e ricordo che la Fiorentina fu superiore ai Rangers, che comunque erano una buona squadra tant'è che erano campioni della Scottish Cup. Dopo un quarto d'ora passammo in vantaggio con Gigi Milan, e subito dopo Albertosi parò un rigore. Sul nire della gara ancora Milan trovò la rete che ci permise di ipotecare la vittoria. Al ritorno poi il solito Milan e Kurt Hamrin ci regalarono la Coppa. Due grandi serate!».

E una gran bella Fiorentina...

«Be', sì, era un'ottima Fiorentina quella. Un gruppo a atato, capace di vincere due coppe nell'arco di quella stagione. Tra l'altro la Coppa delle Coppe fu il primo trofeo europeo vinto da un club italiano: un grande orgoglio per tutti noi. Se nelle coppe facemmo molto bene, purtroppo perdemmo qualche punto in campionato».

Gonfiantini

«Una buona Fiorentina, anche se a tratti mi è

«Una buona Fiorentina, anche se a tratti mi è parsa un po' più scarica di un mesetto e mezzo fa. Italiano può contare su una buona rosa, nella quale non spiccano campioni ma comunque ottimi giocatori. Ciò che è stato raggiunto, è stato ampiamente meritato».

Come la nale di Praga contro il West Ham. Che sensazioni ha?

«Le nali sono sempre complicate, a prescindere dall'avversario che ti trovi di fronte. Sono novanta minuti particolari, in cui spesso ti giochi la stagione. È il caso della Fiorentina, che a Praga si giocherà la possibilità non soltanto di alzare un trofeo, che sarebbe fantastico dato il lungo digiuno, ma anche di fare le coppe europee il prossimo anno. È un appuntamento importantissimo, da non sbagliare».

puntamento maggior attenzione difensiva e la capacità di conPiero

Cosa non dovrà fare la squadra di Italiano?

«Non dovrà snaturarsi, ma dopo aver visto la gara dell'Olimpico contro l'Inter dubito fortemente lo farà. Rispetto alla Coppa Italia, però, servirà una maggior attenzione difensiva e la capacità di concretizzare le occasioni da gol: Cabral e Jovic devono lasciare il segno nella nale».

Un po' come successo alla Fiorentina quest'anno?

Un po' come successo

«Direi di sì. Giocare su più fronti non è facile, soprattutto quando non hai una rosa ampissima e gli impegni sono tanti e faticosi, anche dal lato psicologico. La Fiorentina quest'anno ha giocato tantissime partite, è riuscita ad arrivare in fondo a due competizioni per cui credo sia abbastanza normale perdere qualche posizione in campionato».

Cosa signi ca giocare una nale europea e, magari, vincerla?

«È il massimo! Quando giochi una nale in campo internazionale è diverso, ci sono ancora più stimoli e pressioni. Vincerla, però, sarebbe ancora più bello».

La Fiorentina può farcela?

«Deve provarci con tutte le armi che ha: non le manca niente per battere il West Ham. Firenze e i orentini meritano questa Coppa!».

“A Glasgow c’impressionò il tifo pazzesco degli scozzesi
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“In Europa c’è più pressione Se la superano i viola batteranno il West Ham”
ampiamente meritato».

LA STORIA

Uefa 4

Disputando la nale del prossimo 7 giugno, la Fiorentina sarà l’unica squadra d’Europa ad aver giocato tutte e 4 le nali delle maggiori competizioni Uefa (Coppa dei Campioni, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe, Conference League).

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Come le partecipazioni della Fiorentina alla Coppa dei Campioni o Champions League (nelle stagioni 1956-57, 1969-70, 1999-2000, 2008-2009, 2009-2010) e nella Coppa delle Coppe (1960-61, 1961-62, 1966-67, 1975-76, 1996-97).

Come le partecipazioni della Fiorentina alla Coppa Uefa o Europa League, la prima nella stagione 1972-73, l’ultima nel 2016-17, con una nale disputata contro la Juventus nel 1989-90.

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Come le nali di Coppa dei Campioni (l’odierna Champions League) disputate dalla Fiorentina, che è stata la prima squadra italiana a giocare la nale di una competizione Uefa. 1

Come le volte che la Fiorentina ha giocato la nale di Coppa delle Coppe (1960-61 e 1961-62). Vincendo l’edizione del 60-61, la squadra viola è stata la prima italiana a vincere una competizione Uefa. 2

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SIAMO NOI

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Come le reti realizzate da Kurt Hamrin nella Coppa delle Coppe 1960-61, bottino che consentì allo svedese di vincere il titolo di capocannoniere della competizione.

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Come i gol segnati nelle principali competizioni Uefa da Kurt Hamrin in maglia viola, dei quali 12 in Coppa delle Coppe 16

Come i gol segnati da Gabriel Omar Batistuta con la maglia della Fiorentina in Europa, tra Champions League, Coppa delle Coppe e Coppa Uefa.

I gol segnati dalla Fiorentina in questa edizione della Conference League. Si tratta del record assoluto di reti realizzate in una singola competizione organizzata dalla Uefa.competizione

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Come le vittorie della Fiorentina nelle principali competizioni europee: 21 in Coppa dei Campioni (o Champions League), 17 in Coppa delle Coppe, 53 in Coppa Uefa (o Europa League o Coppa delle Fiere), 11 in Conference League.

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FIORENTINA - WEST HAM

STADIO EDEN ARENA DI PRAGA

07.06.2023, ORE 21:00

1 Terracciano

2 Dodo

4 Milenkovic

16 Ranieri

3 Biraghi

ALLENATORE: ITALIANO

34 Amrabat 38 Mandragora

11 Ikoné

5 Bonaventura 22 Gonzalez

7 Jovic

A Disposizione: 31 Cerofolini, 51 Vannucchi, 23 Venuti, 98 Igor, 28 Quarta, 15 Terzic, 32 Duncan, 10 Castrovilli, 72 Barak, 42 Bianco, 33 Sottil, 77 Brekalo, 99 Kouamé, 8 Saponara, 9 Cabral.

FIORENTINA 4-2-3-1 Aguerd

WEST HAM 4-2-3-1

1 Fabianski 24 Kehrer

4 Zouma 27 Aguerd 3 Cresswell

ALLENATORE: MOYES

28 Soucek 41 Rice 20 Bowen 11 Paqueta 22 Benrahma

9 Antonio

A Disposizione: 13 Areola, 8 Fornals, 18 Ings, 2 Johnson, 10 Lanzini, 12 Downes, 14 Cornet, 33 Palmieri, 49 Anang, 62 Potts, 72 Mubama.

Probabili
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formazioni
Milenkovic
Terracciano Ikoné
Biraghi Gonzalez Dodo Amrabat
Bonaventura
Mandragora Ranieri
Fabianski Kehrer Zouma Benrahma Cresswell Antonio Rice Soucek
Bowen Paqueta
Jovic

QUELLA “SPORCA” DOPPIA FINALE

Nel 1990 la Fiorentina si gioca la Coppa Uefa contro la Juve Baggio, infastidito dalle voci di mercato, non è sereno

A Torino ko per 3-1, ma il gol di Casiraghi è viziato da un fallo

Il ritorno si disputa sul “neutro” di Avellino e lo 0-0 non si schioda

Il 2 maggio 1990 la Fiorentina a ronta la Juventus al Comunale di Torino, l'attuale stadio Olimpico-Grande Torino, nella nale di andata di Coppa Uefa. La squadra gigliata è un pò stanca, perchè il campionato è nito da appena tre giorni e la salvezza è arrivata solo all'ultima giornata. L'allenatore Ciccio Graziani manda in campo la seguente formazione: Landucci; Dell'Oglio, Volpecina; Dunga, Pin, Battistini; Nappi, Kubik (Malusci dal 90'), Buso, Baggio, Di Chiara. I bianconeri passano in vantaggio con un gol di Galia dopo tre minuti. Ma Buso, un ex, pareggia all'11'. La Fiorentina continua ad attaccare e, nel corso del primo tempo, sbaglia cinque nitide occasioni da gol. E' soprattutto Baggio a commettere alcuni gravi errori a tu per tu con il portiere Tacconi. Ma il campione di Caldogno non è sereno. Le voci, peraltro vere, del suo prossimo passaggio alla Juve lo turbano. Gli errori purtroppo si pagano a caro prezzo. E nella ripresa la Fiorentina paga anche un errore evidente dell'arbitro spagnolo Aladren. Al 16', infatti, convalida il gol di Casiraghi, nonostante un evidente fallo del centravanti bianconero su Pin. Poi a 12 minuti dalla ne c'è anche un evidente errore del portiere viola Landucci che si fa sorprendere da una facile conclusione di De Agostini.

nella storia /3

La nale d'andata nisce così con il successo della Juve per 3-1. La nale di ritorno si disputa il 16 maggio ad Avellino per la squali ca del campo della Fiorentina dopo la semi nale di ritorno con il Werder Brema, disputata a Perugia come tutte le partite di coppa di quella stagione (e alcune anche di campionato) per i lavori di ristrutturazione del Comunale in vista dei mondiali di Italia, '90. Il tutto per una lieve spinta di un supporter viola al portiere tedesco prima dell'inizio del secondo tempo. Avellino come noto è un feudo bianconero e al Partenio la Juve praticamente gioca in casa. Graziani manda in campo la seguente formazione: Landucci; Dell'Oglio, Volpecina; Dunga, Pin, Battistini; Nappi (Zironelli dal 72'), Kubik, Buso, Baggio, Di Chiara. Sono gli stessi undici che hanno giocato la gara di Torino. La partita è brutta. La Fiorentina attacca ma non sfonda. Nella ripresa dopo tredici minuti viene espulso il difensore bianconero Bruno per doppia ammonizione ma i viola non riescono ad appro ttare della superiorità numerica. Baggio è sempre più deconcentrato, quasi assente. E, infatti, due giorni dopo la nale viene ceduto proprio alla Juve. La partita nisce così 0-0 e la Coppa Uefa va ai bianconeri. Questa è l'ultima nale europea disputata dalla Fiorentina.

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Roberto Baggio
Brivido
L’ultima finale europea disputata dai viola è costellata dalle polemiche

BATTISTINI: “VIOLA RISCATTACI, E ALZA

LA COPPA ANCHE PER NOI!”

Sergio Battistini, partiamo dal ricordo amaro di quella nale del 1990 contro gli acerrimi rivali della Juventus.

«Fa male ancora oggi a ripensarci. Probabilmente abbiamo fatto il massimo, sul campo noi abbiamo dato tutto e dispiace non aver potuto regalare una gioia così grande ai tifosi. Non scordiamoci poi che nel mezzo c'era anche il discorso di Roberto Baggio che di lì a poco avrebbe lasciato Firenze. Peccato per quella nale e per quella Coppa Uefa che avremmo meritato, alla luce di una splendida cavalcata».

Cosa ricorda del percorso in Europa?

La Fiorentina si gioca la seconda nale di questa stagione. Dopo la delusione subita in Coppa Italia ad opera dell'Inter, stavolta tra i viola e il sogno di alzare un trofeo, quello della Conference League, ci sono gli inglesi del West Ham. Nella nale di Coppa Uefa del 1990 non c'era una squadra straniera ma la nemica storica, e tutti sappiamo purtroppo come nì, e uno dei protagonisti della cavalcata europea fu il difensore Sergio Battistini, capitano di quella formazione che s orò l'alloro continentale. Il calciatore massese, dal 1985 al 1990 visse una delle fasi più importanti della sua carriera proprio in riva all'Arno. A Firenze inoltre, dal 2004 al 2007, si mise in luce anche nelle vesti di tecnico delle squadre giovanili. Lo abbiamo contattato per ripercorrere la stagione 1989/90 e per avere un suo giudizio sulla nale di stasera.

«S de bellissime e lottate su ogni pallone. Sotto l'aspetto sportivo facemmo una grande impresa anche perché in campionato abbiamo lottato no all'ultimo per non retrocedere mentre in Uefa siamo arrivati no in fondo, giocando anche un buon calcio contro squadre di altissimo livello. Sono i misteri del calcio».

Passando ad oggi, come ci arriva la Fiorentina dopo aver perso la nale di Coppa Italia contro l'Inter?

«Guardi nel calcio alla ne la di erenza la fanno gli episodi e i grandi campioni. Certo, una base e un'idea di gioco ci devono essere e sono importanti ma ancora le piccolezze, che poi tanto piccole non sono, ti portano a vincere o meno. La squadra di Italiano ha giocato bene, ha tenuto testa all'Inter, ma Lautaro Martinez ha fatto la di erenza alla ne dei giochi».

Sull'attacco viola che ci dice?

«Di cile giudicare da fuori. Dall'esterno posso dire che Cabral e Jovic non hanno reso come forse ci si attendeva. Hanno fatto intravedere qualcosa ma senza convincere completamente. Mi auguro che uno dei due, chiunque sia, risulti decisivo a Praga. Si conquisterebbero un posto nel cuore dei tifosi».

Contro il West Ham che gara si aspetta?

«Loro sono una buona squadra. Prendendo spunto dalla mia Fiorentina, anche loro hanno incontrato più di una di coltà in Premier ma se sono arrivati a giocarsi la coppa vuol dire che hanno qualità e meriti sul campo. Poi essendo una squadra inglese lotteranno no all'ultimo secondo di gioco dando tutto no all'ultima goccia di sudore. Son convinto che sarà una bella partita dove si giocherà a viso aperto senza tanti tatticismi. Spero davvero che alla ne sia la Fiorentina a spuntarla, sarebbe anche una bella rivincita per noi che abbiamo s orato il trionfo ormai 33 anni fa e soprattutto per Firenze che merita di vivere una grande gioia europea, attesa da così tanto tempo».

In conclusione le chiedo un giudizio su Vincenzo Italiano.

«A Firenze siamo super critici però non posso certo dire che ha fatto male. Per essere la prima volta che si trova ad a rontare tre impegni, ha conquistato due nali e in campionato non ha poi fatto tanto peggio dello scorso anno. Deve ancora migliorare ma il suo calcio è propositivo e le sue squadre hanno identità e sanno sempre cosa fare».

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Il capitano della Fiorentina della finale Uefa 1990: “Sfiorammo il trionfo e lo avremmo meritato Adesso spero che la squadra di Italiano ce la faccia perché Firenze merita di vivere una grande gioia europea”
I protagonisti
“I viola di oggi possono battere il West Ham Saranno decisivi gli episodi”
“La nostra cavalcata fu interrotta proprio sul più bello per tante ragioni”
Sergio Battistini Battistini in viola La Fiorentina finalista di Coppa Uefa nel 1990
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QUEL TROFEO VINTO CONTRO IL WEST HAM

Nel 1975 la Fiorentina sconfisse gli Hammers

nella doppia finale della Coppa di Lega Italo-Inglese

All’andata Guerini segnò il suo ultimo gol in viola

Al ritorno fu Speggiorin a sbancare l’Upton Park

Il 3 settembre 1975, al Comunale, la Fiorentina di Carletto Mazzone, al suo debutto u ciale sulla panchina gigliata, a ronta il West Ham nella nale d'andata della Coppa di Lega italo-inglese, manifestazione riservata alle vincitrici della Coppa Italia e della Coppa d'Inghilterra. La squadra viola va in campo con questa formazione: Superchi (Mattolini dal 75'); Beatrice, Roggi; Pellegrini, Della Martira, Guerini; Caso, Merlo, Casarsa, (Bresciani dal 75'), Antognoni, Speggiorin. La Fiorentina vince per 1-0 grazie a un gol realizzato dal mediano Vincenzo Guerini al 19' del primo tempo. È l'ultimo gol di Guerini in maglia viola. Infatti, prima della gara di ritorno prevista a Londra il 10 dicembre il centrocampista gigliato è vittima di un grave incidente stradale che metterà addirittura ne alla sua carriera quando ha appena 22 anni. Il 24 novembre Guerini al volante di un'auto nella quale c'è anche Caso si schianta contro un guard-rail sull'autostrada del Sole nel tratto tra Bologna e Firenze (Caso dopo due mesi frastornato tornerà in campo). I due, insieme a Casarsa che viaggia su un'altra macchina tornano da Ascoli dove è in programma la partita Italia Olanda Under 23. La gara viene rinviata per la neve e i giocatori viola vogliono tornare a Firenze per l'allenamento. Purtroppo il destino è in agguato. Nel ritorno a Londra allo stadio di Upton Park la Fiorentina gioca anche per Guerini. Mazzone in Inghilterra manda in campo questa formazione: Mattolini; Galdiolo, Tendi; Pellegrini, Della Martira, Beatrice; Desolati, Merlo, Casarsa, Antognoni, Speggiorin (Bresciani

dal 70'). Questa volta è Walter Speggiorin a segnare il gol del de nitivo 1-0 con un tiro rasoterra molto forte su assist di Casarsa al 19' del primo tempo. È lo stesso minuto in cui Guerini aveva realizzato la rete al Comunale. Il portiere Mattolini è protagonista di grandi parate ma la Fiorentina comunque in contropiede si rende più volte pericolosa. Mazzone, infat-

A Londra Mattolini fu protagonista di grandi interventi

ti, ha schierato un tridente o ensivo con Desolati, Casarsa e Speggiorin. Alla ne così Claudio Merlo, il capitano viola, alza nel cielo di Londra il prestigioso trofeo davanti al commissario tecnico della Nazionale italiana Fulvio Bernardini, l'allenatore che aveva guidato la Fiorentina alla conquista del primo scudetto nel 1955/56.

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GUERINI: “LA VITTORIA DELLA GIOVENTÙ VIOLA”

L’ex mediano che sconfisse il West Ham nel 1975:

Purtroppo infortuni gravi, come il mio,

La storia a volte presenta gli stessi incontri, ci auguriamo anche gli stessi esiti. In questo caso potrebbero circondarsi di contorni europei più abbacinanti, anziché arricchire la sola storica disputa calcistica Italia - Inghilterra. Il Giglio avvolge l’impeto inglese e s’impone su di esso; nel 1975 confronto tra Viola e West Ham, la Viola allarga ai con ni internazionali i ri essi della sua forza e della sua ambizione, la Coppa Italo - Inglese trova naturale insediamento tra le due. La nale di Conference League West Ham - Fiorentina non è un inedito, ma una conferma blasonata delle due squadre. Di quella provincia nobile povera di clamore, ma che da sempre dà grande ricchezza alla cronaca del calcio a ogni latitudine. Della partita passata e presente ne parliamo con Vincenzo Guerini, chi allora ne rmò una parte, l’andata, e che adesso spera che sia qualche altro viola a ritrovare quella traccia lasciata nel tempo, altre rme che decretino l’allargamento della bacheca sociale.

Vincenzo Guerini, l’a ermazione col West Ham del 1975 confermava la forza e la sua promessa futura di quella Fiorentina?

“Ho fatto gol, ho ricordi piacevoli e al tempo stesso oscurati, fu uno dei più brutti periodi a livello personale e di carriera, a seguito dell’incidente patito qualche settimana dopo. Eravamo una squadra di giovani, dal grande talento guidata da Antognoni, ma che alle spalle aveva supporti importanti come Roggi e Caso tra gli altri. Quella Viola era una squadra di enorme prospettiva, se non fosse stata frenata dagli infortuni, avrebbe puntato, coi giusti ritocchi, a insediarsi stabilmente ai vertici.

Battere una squadra inglese era molto di cile e molto importante. Adesso ancor di più visto il potere economico che queste squadre hanno a livello mondiale”.

Che consapevolezze vi portò quel successo?

“Quando vinci in campo internazionale sei sempre soddisfatto, la crescita è automatica, partimmo sfavoriti col West Ham, sempre in generale con gli inglesi, ma grazie a grandi prestazioni ribaltammo il pronostico. Erano una squadra importante con grandi calciatori come Brooking”.

Come venne vissuto da stampa e tifosi?

“Quella era una coppa che serviva per dare ornamento alla bacheca, sempre prestigiosa, ci mancherebbe, soprattutto per l’annosa rivalità tra Italia e Inghilterra, ma non aveva il valore dei trofei continentali odierni”.

La storia viola s’incrocia ancora in nale con quella degli Hammers, le due squadre sono le più forti dell’edizione in corso di Conference?

“Sì, senza dubbio, quando elimini tutti gli avversari con quella forza vuol dire che te lo sei meritato. In generale, la squadra è viola cresciuta, come testimonia l’ultimo atto amaro di Coppa Italia con l’Inter, ci vorrebbe qualcuno che la butti dentro di più, per rendere maggiore tributo a questo miglioramento”.

Come vede l’epilogo con gli inglesi?

“Io sono ottimista, perché la Fiorentina crea gioco e occasioni; forse qualche errore in difesa ma se attacchi così tanto ci può stare. Gli inglesi hanno qualche individualità di spicco, come Zouma, Rice e Bowen, potenzialità a livello sico e sono galvanizzati dalla salvezza raggiunta, la Viola però gioca meglio e quindi ce la può fare”.

“La Coppa di Lega Italo-Inglese non contava poi molto, ma fece crescere un gruppo di enormi potenzialità
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ci frenarono”
“La Fiorentina può alzare la Conference perché gioca meglio degli inglesi”
Vincenzo Guerini

MASINI: “ITALIANO SA COME SI VINCE”

Il cantautore tifosissimo della Fiorentina:

“Mi fido del Mister che avrà studiato il West Ham per metterlo in difficoltà sul piano tattico Sarebbe importantissimo portare a casa

gara nei minimi dettagli e saprà come mettere la squadra in campo, dico solo che ci vorrà la massima concentrazione per battere gli inglesi".

Se potesse scegliere la formazione da schierare in campo a chi si sentirebbe di dare ducia?

"Lascio fare a Italiano perché lui ha in mano la situazione e valuta i giocatori ogni giorno in allenamento, la loro forma sica e psicologica, la resistenza, l'entusiasmo e la voglia".

Sarebbe il primo trofeo dell'era Commisso, come valuta la sua gestione ad oggi?

"Come una gestione che ha fatto bene nelle coppe e meno bene in campionato. Giocando 3 volte a settimana, se non hai grandi campioni in squadra, diventa di cile rendere sempre al 100 per cento".

Si sente di fare un oretto in caso di vittoria?

Tifosissimo viola, il cantautore orentino Marco Masini si avvicina insieme al Brivido alla notte più attesa della stagione, quella della nale di Conference League a Praga contro il West Ham. Una nale che Firenze aspettava dal 1990 e che sogna di vincere come fece la Fiorentina del 1961, trionfando in Coppa delle Coppe ben 62 anni orsono.

Marco Masini, dopo tanti anni la Fiorentina giocherà una nale di coppa europea, come sta vivendo questa attesa?

"Da parte mia c'è molta curiosità. La Fiorentina in questa stagione è riuscita a raggiungere due nali. Un obiettivo è purtroppo sfumato, ma abbiamo una seconda grande opportunità e dobbiamo giocare con la testa per riuscire a portare a casa la Coppa".

Quanto sarebbe importante per la città tornare a vincere un trofeo?

"Sarebbe importante soprattutto per la società sportiva di Firenze, perché la nostra città ha una storia talmente grande che si fa conoscere in tutto il mondo per tanti altri bellissimi trofei che mette in mostra ogni giorno: dal David di Michelangelo in avanti. Sono la squadra, la società e anche la tifoseria che hanno bisogno di vincere e di fare festa".

Come vorrebbe si festeggiasse l'eventuale vittoria?

"Preferisco non esprimermi per il momento, non porta bene pensarci prima (ride ndr). Oggi conta soltanto sostenere la squadra e aiutarla a portare a casa un trofeo che manca ormai da troppo tempo".

Che gara si aspetta?

"Non conosco benissimo il West Ham tatticamente, sono certo che Mister Italiano abbia studiato la

"La Fiorentina è già consapevole di quanto noi tifosi vogliamo vincere qualcosa, quindi forse il oretto è meglio se lo fanno loro (ride ndr)”.

Quale tra le sue canzoni sceglierebbe per spronare la squadra alla battaglia?

"Non c'è una canzone in particolare, è semplicemente la vita e gli obiettivi che ti poni che spronano ad arrivare ad un traguardo".

I suoi progetti futuri?

"Quest'estate saremo in giro io e Giorgio Panariello con un nuovo spettacolo. Toccheremo tutta Italia, anche la Toscana con varie date e località: Castiglioncello, Forte dei Marmi e altre città. Ci sarà da ridere, ma non solo. Poi ci sarà la data orentina del mio tour, iniziato nel covid con tutte le di coltà del caso. Il 19 luglio sarò in Piazza Santissima Annunziata per l'appuntamento che chiuderà lo show, ideato per i miei 33 anni di carriera. Iniziativa che ho voluto fare per ringraziare davvero tutti".

CONFERENCE LEAGUE | 22 | Viola in musica
un trofeo”
“Una canzone per spronare la squadra?
È la vita che sprona a raggiungere i tuoi obiettivi”
Marco Masini

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