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20 anni di Wintersteiger Italia

LE PRIME 20 CANDELINE DI WINTERSTEIGER ITALIA

Christian Thaler

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Il 2020 rappresenta un anno molto importante per la filiale italiana dell’azienda austriaca, leader nella produzione di macchinari per la lavorazione degli sci. Parla il ceo Christian Thaler

In Austria, più precisamente a Obernberg, nel 1953 nasce Wintersteiger. Inizialmente orientata sulla produzione di macchine agricole, nel 1963 che l’azienda costruisce, su richiesta di Fischer, le prime macchine per la produzione di sci: fresatrici a copiare, incollatrici e impianti per incastro a coda. La sede si sposta a Ried im Innkreis e il si ritaglia uno spazio tra le realtà leader delle macchine che hanno a che fare con il mondo dello sci. Una storia lunga, fatta di successi, innovazioni e intuizioni che hanno portato oggi a parlare di numeri importanti per il gruppo Wintersteiger: 15 filiali in tutto il mondo, più di 1000 collaboratori, 130 Paesi forniti e una posizione di leadership nei settori sports, seedmech e woodtech. Nel 2000, a Badia , viene inaugurata la società affiliata in Italia che oggi compie 20 anni di attività su un mercato che rappresenta per l’azienda il terzo nel mondo dietro a USA e Austria. Ceo di Wintersteiger Italia è Christian Thaler che nel 2000 cominciò questa attività con il padre.

Come è nata la collaborazione con l’azienda austriaca? “I primi contatti con Wintersteiger li ho avuti nel 1998: avevano intenzione di aprire una filiale nel nostro Paese. Ai tempi io mi occupavo di un’azienda concorrente, avevo un’agenzia di rappresentanza di diversi marchi che gestivo insieme a mio padre il quale è stato molti anni agente di commercio del settore sci. Inoltre è un allenatore nazionale dunque ben inserito nel settore. Ai tempi gestivamo una mini azienda formata da due persone e qualche agente. Ci hanno contattato perché ritenevano che potessimo essere le persone giuste per fondare la filiale italiana. Così nel 2000 parte la nostra avventura con Wintersteiger Italia. Eravamo 5 persone, oggi invece siamo in 20.

Di che aspetti si occupa la filiale italiana? Ci occupiamo di tutta la parte tecnica, di vendita, installazione e assistenza dei macchinari. Lo stesso vale per il software per cui facciamo supporto annuale siglato da un contratto. Wintersteiger Italia è soprattutto sci e ricerca&sprimentazione agricola, quest’ultima fa circa il 2% del fatturato: da noi purtroppo c’è poca ricerca e risorse in questo settore, mentre molto importante, per non dire fondamentale, è il settore sportivo.

La scelta del nostro Paese è stata strategica? Assolutamente! L’Italia rappresenta per Winterstegier il terzo mercato mondiale dopo USA e Austria, addirittura prima di Francia e Svizzera per quanto riguarda le macchine automatizzate. Inoltre l’export verso altri paesi come Russia, Scandinavia, Polonia e Cina, messo tutto assieme non arriva a eguagliare l’indotto italiano. L’esigenza del cliente italiano è di alta qualità, nella preparazione dello sci c’è una richiesta qualitativamente più alta rispetto ad altri Stati. Da noi c’è sempre stato un approccio artigianale che vedeva lo sci come una sorta di oggetto d’arte. La strategia vincente è stata quella di mantenere anche le macchine manuali a catalogo per permettere al cliente un passaggio graduale all’automazione.

Quindi i vostri macchinari si “adattano” alle esigenze di ogni Paese? Abbiamo macchinari configurabili in base alle esigenze del cliente. Ci sono software pensati per la preparazione racing ed altri che si occupano di noleggio. Anche a livello di costo lo stesso macchinario può variare a seconda delle opzioni scelte di un 15 / 20%. La casa madre ci coinvolge e per noi è molto importante al fine di portare il feedback dei nostri clienti.

Quanto interagite con i vostri clienti? Cerchiamo di farlo molto, organizziamo corsi all’acquisto, poi in autunno invitiamo i clienti in azienda per seguire un corso di lavorazione vera e propria dello sci. Ci sarebbe necessità di fare qualche corso in più ma si fa fatica.

Quali sono i settori con cui lavorate maggiormente? Noleggi. Questo anche grazie al progetto “il noleggio del futuro” che piace molto. A Cortina abbiamo installato il sistema completo, dallo scanner dei piedi, al check in all’ingresso. Essendo un sistema modulare, il cliente decide il suo investimento e in questo l’acquisizione di Boot Doc è stata una mossa vincente per poter fornire un servizio davvero completo. Lavoriamo con alberghi e stazioni sciistiche con sistemi di armadietti, asciugatura, stoccaggio. Insomma, la nostra è una gamma davvero molto ampia.

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