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IL FUORISTRADA SECONDO SCOTT

Il product manager Mario Poletti presenta un tris di scarpe SS 24 pensate per lo sterrato. Dalla Kinabalu, giunta alla terza generazione, alla Ultra Explore, realizzata con materiali bio e scarti di produzione asfalto e poi attaccare con lo sterrato. Il grip della sua suola, caratterizzato dalla tassellatura multidirezionale, consente di affrontare anche terreni tecnici.

La Kinabalu è cavallo di battaglia del marchio svizzero. Giunta alla terza generazione, è stata completamente riprogettata per un comfort, una protezione e un’efficienza migliorati. Tra i punti di forza rispetto alla seconda versione, Kinabalu 2, ci sono un aumento dell’ammortizzazione e della protezione per renderla sempre più versatile. La schiuma Kinetic, leggera e molto reattiva, restituisce il 14% di energia in più rispetto alla schiuma EVA standard, e la geometria ER2 permette di spingere di più. Inoltre la membrana in Gore-Tex è impenetrabile alla pioggia e all’umidità, ma lascia fuoriuscire il sudore e il calore, mantenendo i piedi caldi e asciutti. La parola a Mario Poletti.

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Ci spieghi la tecnologia ER2?

È acronimo di Evolved Rocker2 ed esiste da una dozzina di anni. Frutto di un’intensa e continua attività di ricerca e sviluppo, applica la conoscenza avanzata dei principi biomeccanici per promuovere una posizione di corsa più dinamica, riducendo gli impatti del colpo di tacco e aumentando l’efficienza della corsa.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione di questo nuovo modello?

Ogni modello Scott richiede in media un anno e mezzo di progettazione. Lavoro svolto da un team composto dai product manager Scott e dai professionisti che si occupano del design di prodotto. Una volta pronto il prototipo, questo viene testato sul campo dagli atleti Scott ma anche e soprattutto dalle persone che, appassionate di corsa, girano attorno al brand. In altri termini diamo i nostri prodotti in test sia agli atleti sia agli amatori. Io stesso, product manager e runner con una certa esperienza anche nel mondo dell’agonismo, testo i nuovi prodotti circa sette o otto mesi prima del lancio ufficiale. Questo accade in Italia come nelle altre nazioni del mondo, poi ognuno dà i suoi feedback, che vengono valutati affinchè poi si apportino le opportune modifiche.

Per che tipo di terreni è indicata e dove esprime meglio le sue potenzialità?

Sicuramente la parola chiave di questa calzatura è versatilità. Mi rendo conto che si tratta di un termine che può sembrare generico, ma è il termine che meglio le si addice. Pensata per il runner che, in allenamento, incontra le tipologie di terreno più disparate. In termini pratici, calandola nella quotidianità, è la scarpa perfetta per uscire di casa, correre due chilometri su

Supertrac Speed Rc

L’azienda l’ha studiata per essere performante dalla corsa in montagna fino alle gare a ostacoli. Una suola robusta e resistente, creata appositamente per questa calzatura, per non perdere mai l’aderenza.

La tessellatura è particolare (vedi grafica qui a lato). Ce la puoi illustrare meglio?

Si tratta della suola Ultra Traction, progettata specificamente per le gare ultra su terreni molto vari, con tratti tecnici che si alternato ad altri in cui fare velocità. Con un design semi-radiale per dare la massima efficienza nel movimento di avanzamento, pur mantenendo elementi di trazione multidirezionali per dare una maggiore sensazione di sicurezza.

Basata sulla scarpa da trail running più tecnologica di Scott, la Ultra Carbon RC, la nuova Ultra Explore è più leggera senza compromettere le prestazioni. La piastra Carbitex GearflexEco è composta 50% da lino, per il 50% da carbonio e da una bioresina. La tomaia ingegnerizzata è in poliestere riciclato al 100%. L’intersuola e la suola presentano il 20% di scarti di produzione riciclati.

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