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I Salomon Running Milano
by Sport Press
Miracolo a Milano
L’urban trail meneghino, andato in scena lo scorso 27 settembre, è stato prima di tutto un prodigio organizzativo. Che ha permesso a 2.700 runner di tornare a indossare il pettorale
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_ di cristina turini
Don’t stop MI now. Più che un claim, una certezza. Perché la Salomon Running Milano è stata fortemente voluta non solo dagli organizzatori, ma da tutta la città. Autorità competenti, sponsor, volontari e, soprattutto atleti, hanno contribuito alla realizzazione di un evento nel cuore dei milanesi, quest’anno ancora più importante per lasciare speranza alla ripresa concreta delle gare. La manifestazione, che ha orbitato intorno al CityLife (quest’anno main sponsor), si è suddivisa tra la CityLife Top Cup 18 Km, CityLife Fast Cup 10km e la benefica Monzino Run 5k e si è svolta nel massimo rispetto delle normative imposte dall’emergenza sanitaria, con i dovuti distanziamenti, le mascherine e le partenze scaglionate. Come da disposizioni governative e protocollo FIDAL, è stata misurata la temperatura a tutti i partecipanti. Tutte le partenze sono avvenute a scaglioni di 250 persone scattati ogni cinque minuti, tutte le persone hanno preso il via distanziati perfettamente grazie a dei bollini appositamente posizionati a terra e con la mascherina per i primi 500 metri di gara. L’organizzazione ha dato inoltre la possibilità, con personale sanitario specializzato, di effettuare il tampone rapido e gratuito per coloro la cui temperatura superava i 37,5 C°, con risulta-


to entro 15 minuti. Questa special edition inoltre è stata una gara di buon livello tecnico, con un percorso ridotto nei passaggi cittadini ma divertente e molto vario, tutto in natura, fatto di sentieri, salite e discese, come quella al Monte Stella, con il passaggio sul cono elicoidale al Parco Alfa Romeo del Portello, il passaggio iniziale e finale al parco CityLife, al centro congressi Mi.Co. e quello all’interno del mitico velodromo Vigorelli.
Intervista a Massimo Mapelli – A&C Consulting
Quanto tempo fa avete capito che sarebbe stato possibile “salvare” l’edizione 2020 della Salomon Running Milano? I primi giorni di luglio, quando sui tavoli di FIDAL e degli organizzatori iniziavano a circolare voci di un possibile alleggerimento delle restrizioni e le prime versioni del protocollo che poi abbiamo utilizzato per correre il 27 settembre. Inizialmente era una speranza, che poi è diventata, grazie agli aggiornamenti di questi mesi, prima una possibilità e poi realtà. Con quale spirito avete organizzato una gara che, fino all’ultimo, era incerta nella sua realizzazione? È stato un mix di sensazioni diverse. Abbiamo vissuto questi mesi con l’entusiasmo e la convinzione di potercela fare, grazie anche all’esperienza e alla competenza maturata in tanti anni. Ma anche con il timore che qualche decisione improvvisa, dovuta a un peggioramento della situazione sanitaria, potesse mettere tutto in discussione. Non dimentichiamoci di quel pizzico di stress dovuto alla moltitudine di aspetti, anche nuovi per noi, da gestire in così poco tempo. Qual è stato l’ostacolo più alto da superare per arrivare al giorno della manifestazione? Convincere e rassicurare gli sponsor, il fattore tempo, la situazione sanitaria da gestire e programmare, la fiducia degli atleti da conquistare in questo periodo particolare. Tutti fattori che giorno dopo giorno dovevamo affrontare. Vorrei ringraziare in maniera particolare gli atleti che hanno partecipato alla gara, che ci hanno aiutato molto, con il rispetto delle regole, a far si che alcuni di questi ostacoli siano stati brillantemente superati. Come avete fatto a rispettare tutte le normative sanitarie e governative richieste tenendo comunque alto il numero delle iscrizioni? Il protocollo FIDAL era molto chiaro in merito alle normative sanitarie da rispettare. Questo ci ha aiutato. In più abbiamo cercato di aumentare il livello di sicurezza, garantendo tamponi a chi fosse risultato a rischio e creando delle aree di partenza ampie, all’interno delle quali le persone potessero attendere il proprio turno di partenza. Abbiamo anche deciso di non aumentare il costo di partecipazione e di prevedere un totale rimborso in caso di annullamento, proprio per rassicurare gli atleti e dar loro il tempo necessario per decidere se partecipare o meno alla gara. Quanto ha inciso il Comune di Milano e le relative autorità affinché la manifestazione venisse realizzata? Il Comune, che ringraziamo, ci ha sostenuto in questa scelta e insieme agli organi competenti abbiamo condiviso la nostra idea di gara sicura. L’approvazione e il sostegno di Comune e autorità era una condizione necessaria per poter procedere, ed è quindi stato il primo passo compiuto verso la realizzazione di Salomon Running Milano. Abbiamo poi deciso, per non influire troppo sulla viabilità della città, di rivedere il percorso sfruttando al massimo i parchi di Milano, scelta che tanti atleti hanno apprezzato. Un aspetto da migliorare e da tenere particolarmente in conto nella realizzazione della Salomon Running Milano e di una gara post-Covid? Sono dell’idea che qualcosa da imparare ci sia sempre, soprattutto quest’anno in cui era necessario creare e seguire nuove regole. Sicuramente d’ora in poi chi vorrà organizzare eventi dovrà essere bravo ad adattarsi alle situazioni che di volta in volta si presenteranno. I criteri, i servizi, gli atleti, potranno cambiare di volta in volta. Cosa vorresti consigliare agli organizzatori di gare che, in questo momento di incertezza, non sanno come muoversi? Noi speriamo di aver dato una prima spinta verso la ripresa. Salomon Running Milano è stata la prima gara a Milano post Covid-19 ed è stata un successo. Non è stato facile, ma significa che a determinate condizioni si può correre e organizzare. Ci sono tanti bravi organizzatori, sono sicuro che sapranno fare bene anche in questo periodo sfortunato. Il consiglio che posso dare è quello riconquistare con i fatti la fiducia degli atleti, così che possano serenamente divertirsi in massima sicurezza.
Massimo Mapelli