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ELAN

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ADATTAMENTO E FLESSIBILITÀ, LE PAROLE D’ORDINE DELLA FIS

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La Federazione internazionale offre uno sguardo d’insieme sulla stagione di Coppa del Mondo. Parla Giulia Candiago, Alpine Women's media coordinator

TESTO: Erika Pozzi e Sara Canali

La Coppa del Mondo non può e non deve fermarsi. Lo spettacolo del Circo Bianco è vitale per alimentare la passione che stagione dopo stagione porta il grande sci in giro per il mondo. La FIS lo sa bene e, dopo la stagione anomala dello scorso anno conclusasi in anticipo rispetto al calendario, ha predisposto una serie di protocolli per cercare di creare un insieme di linee guida generali per tutti i Paesi coinvolti. Ovviamente poi, a seconda della gara, interverranno quelle che sono le disposizioni imposte da ogni Governo e dunque a seconda dei protocolli nazionali. L’assenza di pubblico cosa vuol dire per alcune tappe storiche come

COME FUNZIONA

La regola del 70% rappresenta il requisito minimo per convalidare un evento di Coppa del Mondo: se al momento del termine preliminare di iscrizione, ovvero cinque settimane antecedenti l'evento, sette delle prime dieci nazioni nella Nations Cup 2019/2020 (ciascun genere) sono autorizzati a viaggiare nel Paese organizzatore, l'evento è valido per la Coppa del Mondo. In caso di modifiche ai regolamenti sulle limitazioni di viaggio, la FIS Task Force ha la decisione finanorme che presuppone mesi di lavoro, elasticità e aggiornamento costante

le. È fondamentale che la FIS pubblichi la Comunicazione Ufficiale sul controllo della neve affinché l'evento venga confermato per procedere come da programma. Potranno esserci modifiche al calendario gare a causa del Covid-19 come cancellazioni, cambio di data, cambio di sede, etc.. In questo caso, la comunicazione avverrà attraverso la rete ufficiale FIS una volta che la modifica sarà stata confermata dal Direttore di Gara FIS. Al rilevamento di un test positivo, la squadra / individuo deve immediatamente informare il referente FIS in loco (direttore di gara) che a sua volta informerà la FIS Task Force della situazione che sarà motivo di valutazione dei passaggi successivi necessari.

ALLA RICERCA DI UNA STRADA

Insomma, un insieme di linee guida per cercare di contenere al massimo la pandemia da Coronavirus e garantire sicurezza agli atleti cui è chiesto di indossare la mascherina per tutta la durata della manifestazione, fatta eccezione del momento della gara stessa. Sono gli stessi sciatori a farsi promotori così di un messaggio e di un esempio di sensibilizzazione verso l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale. Sicuramente la prima tappa di Sölden ha rappresentato un momento storico unico per questa stagione, con la località austriaca surrealisticamente vuota per la necessità di svolgimento a porte chiuse e un’organizzazione “a bolle” che ha coinvolto i diversi protagonisti, dagli organizzatori, i media, gli allenatori e gli atleti. Per capire come la Giulia Candiago, Alpine Women's media coordinator. Ex sciatrice, con esperienza in Infront, sky e poi come ufficio stampa di Lara Gut, Giulia approda in FIS nella stagione 2018 ed esordisce nel suo ruolo nella scorsa edizione della Coppa del Mondo 2019/2020, la stessa che ha dovuto chiudere in anticipo il suo decorso. Come si può programmare o fare previsioni in questo periodo? Come dice il mio capo Peter Gerdol: “Vediamo passo per passo e gara dopo gara cosa succederà, dando sempre il massimo!”. Obiettivo principale ora è riuscire a fare le gare, anche senza pubblico, seppur con regole strettissime. Lo sci è uno sport individuale che si svolge all’aria aperta, con i giusti accorgimenti è possibile svolgere tutto in estrema sicurezza.

quella di Sölden? In termini di coinvolgimento, ti sembra possa venire a mancare qualcosa? Mancherà tantissimo, a Sölden sembrava di essere a una gara di uno sci club più che a una tappa di Coppa del Mondo, però alla fine metti sulla bilancia le due prospettive: è meglio senza pubblico e senza i sorrisi degli atleti o rischiare di non fare vedere il nostro sport?

Come si è organizzata la FIS in termini di protocollo Covid? Avete stilato delle linee guida valide per tutti a prescindere dalle regolamentazioni nazionali? Assolutamente sì. Per esempio, entro le 72 ore prima della gara, tutte le persone di ogni staff e gli atleti che prenderanno parte alla manifestazione dovranno presentare un test negativo molecolare. Ovviamente a seconda dei diversi protocolli nazionali dobbiamo cambiare l’organizzazione soprattutto per quanto riguarda le metrature, le distanze, le presenze e il numero di pass che possiamo elargire. Il risultato è un mix and match di Federazione internazionale sta vivendo questo momento, abbiamo raggiunto

per cambiare ogni volta.

Come gestite la presenza dei diversi attori di una tappa di Coppa del Mondo? Dagli staff, agli atleti, passando per gli operatori televisivi, i giornalisti e, dove possibile, il pubblico? Ragioniamo a bolle e a zone colorate. Ogni gruppo si muove insieme in modo da mettere in contatto sempre le stesse persone evitando il più possibile che le parti si mescolino. Evitiamo gli assembramenti come quelli che si formano durante l’estrazione dei pettorali la sera prima delle gare e le interviste nella mix zone vengono fatte uno a uno con tutti i dispositivi di sicurezza necessari.

Avete pensato a un’alternativa digitale per far vivere al pubblico l’emozione della tappa anche senza essere presenti all’evento? Abbiamo lanciato diversi giochi virtuali tra cui il “Predictor Challenge” con cui chiamiamo il pubblico a fare la propria previsione su chi vincerà le tappe e chi sarà il migliore discesista per ogni disciplina. Ogni volta che si

Giulia Candiago, Alpine Women's media coordinator

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