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ENDURA: CARBON NEGATIVE ENTRO IL 2024

CARBON NEGATIVE ENTRO IL 2024

L’impegno del brand scozzese Endura è chiaro: ridurre le emissioni e l’impatto ambientale nei prossimi anni. Attraverso diverse iniziative e con una filiera il più possibile sostenibile

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Il vertice sul clima COP26 andato in scena a Glasgow, a breve distanza dal quartier generale di Endura nella Scozia centrale, aveva l’obiettivo di trovare le soluzioni migliori per fronteggiare la crescente emergenza climatica. Il futuro del pianeta non dipende solo dalle azioni dei capi di stato, dei politici e dei funzionari che si sono incontrati nel COP26 però, ma anche e soprattutto dalle azioni di tutti noi. Aziende, governi, organizzazioni e individui sono tutti attori fondamentali per la salvaguardia del nostro pianeta.

L’INIZIATIVA DI ENDURA All’inizio del 2020, Endura ha lanciato il progetto One Million Trees e ha condiviso il proprio obiettivo di diventare carbon negative entro il 2024, impegnandosi a piantare alberi su larga scala al fine di bloccare la CO2 prodotta dalle proprie attività. La compensazione del carbonio è il modo più veloce, economico e potente che un’organizzazione può mettere in atto per dare un contributo all’ambiente. A oggi il marchio ha piantato 85.000 alberi in Scozia, creando nuovi boschi vicino a Drymen nello Stirlingshire. Con l’aiuto di esperti di silvicoltura sostenibile, sono state selezionate un mix di specie autoctone, come la betulla, che si adattano alle condizioni del terreno e al clima del sito. Endura ha inoltre rivelato che l’iniziativa One Million Trees è in anticipo rispetto all’obiettivo che si era fissata. In Africa, infatti, sono stati piantati già più di due milioni di alberi in un’area di foresta di mangrovie degradata nella baia di Maputo, in Mozambico. Le mangrovie hanno un tasso di sequestro del carbonio per ettaro estremamente elevato, con oltre 12 kg di carbonio assorbito da ogni albero ogni anno. La riduzione del carbonio è fondamentale per il futuro del pianeta, ma l'iniziativa ha altri vantaggi. Il progetto ha creato anche benefici per le comunità locali, attraverso una crescita dell'occupazione in uno dei paesi più poveri e sottosviluppati del mondo. Piantando alberi e riducendo in modo aggressivo le emissioni di anidride carbonica, l’azienda scozzese prevede dunque di diventare CO2 negative entro il 2024. Ma non è tutto: impegnandosi in una strategia a lungo termine, gli effetti delle iniziative vedranno le emissioni di Endura bloccate entro il 2027.

UN IMPEGNO COMPLETO Endura è consapevole che la produzione su larga scala può essere dannosa sia per l’ambiente che per le persone. Le sostanze chimiche utilizzate nella tintura dei tessuti e alcuni dei trattamenti possono essere particolarmente nocivi. Il marchio ha scelto la via della trasparenza ed è priva di PFC dal 2018 e non usa PTFE nei suoi impermeabili. Il PTFE è un composto particolarmente persistente che si trova spesso nelle membrane di alcuni marchi e che impiega diversi anni a rimescolare l'ambiente naturale. Per questo motivo Endura si è allontanata dal suo utilizzo dal 2014. Alcuni dei prodotti portano l’etichetta MADEKINDche certifica l'eliminazione di sostanze nocive durante le fasi di produzione, garantendo sicurezza per i lavoratori, l’ambiente e gli utenti. Inoltre, molti dei tessuti che il brand utilizza sono realizzati con fibre sintetiche, poliestere e nylon, che derivano da combustibili fossili non rinnovabili. Aumentando l'uso di questi materiali, si può contribuire a ridurre le quantità di prodotti inviati in discarica o altrimenti scaricati nell'ambiente naturale, favorendone il riutilizzo.

“Siamo ovviamente felici che il nostro progetto One Million Trees abbia superato le nostre aspettative con due milioni di alberi piantati prima del previsto. Ora è chiaro che siamo in un punto critico nella nostra risposta collettiva alla crisi climatica. I governi devono fare passi coraggiosi, le organizzazioni devono agire e anche noi, come individui, dobbiamo apportare cambiamenti nelle nostre vite. Se questo non accade (rapidamente), allora il futuro sarà sempre più cupo per il pianeta e i suoi abitanti. Noi, come azienda, continueremo ad apportare modifiche in tutte le nostre operazioni al fine di ridurre sia le nostre emissioni di CO2 che l’impronta ambientale complessiva”.

Pamela Barclay, brand director e co-fondatrice di Endura

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