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Il futuro della stampa sulla base del complesso scenario attuale
Inchiesta Il futuro dell’industria della stampa sulla base del complesso scenario attuale
di Achille Perego
Prima la pandemia, poi gli effetti collaterali della ripresa post-Covid e adesso il conflitto in Ucraina. Un mix di fattori che ha provocato la corsa sfrenata delle materie prime, da quelle energetiche – a partire dal gas e dalla dipendenza europea, Italia compresa, dell’import dalla Russia – alla carta per l’editoria e gli imballaggi, fino agli inchiostri e alle lastre. Non solo con prezzi in alcuni casi raddoppiati – e anche di più se si pensa al mercato dei noli per i trasporti – ma anche con la difficoltà ad approvvigionarsi sul mercato mettendo in difficoltà stampatori e clienti, dalle case editrici alle catene della Gdo. Del resto la materia prima base di chi tutti i giorni fa girare le macchine da stampa, la carta, non solo costa sempre di più ma l’offerta non riesce da mesi a coprire la domanda. E con l’invasione russa dell’Ucraina la situazione non poteva che peggiorare. Per scongiurare ulteriori complicazioni che potrebbero gravare sulla già complessa situazione del mercato della cellulosa e della carta, la Commissione europea, lo scorso ottobre, aveva addirittura avviato gli audit antitrust di vari produttori di cellulosa in Scandinavia, come primo passo di un'indagine per individuare presunte pratiche anticoncorrenziali come cartelli o accordi sui prezzi. Tali revisioni non implicano che le società siano colpevoli di comportamenti anticoncorrenziali, né la Commissione pregiudica l'esito dell'indagine vera e
750 euro costi energetici raggiunti per la produzione di una tonnellata di carta 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio: risparmio generato dalla cogenerazione in Europa fino al 75% aumento delle materie prime nell’ultimo anno
L’industria globale e di conseguenza quella della stampa sono in balia di una crisi dalle diverse sfaccettature e dai risvolti preoccupanti su più fronti. Mettiamo a fuoco lo scenario alla luce delle contromisure che istituzioni, sia europee sia nazionali, e associazioni di categoria stanno prendendo per affrontare la situazione.
propria, ha assicurato l'autorità garante della concorrenza. Poiché non vi sono ancora risultati, sembra che la Commissione non abbia ancora completato i riesami. Tuttavia lo scenario attuale solleva interrogativi che sfidano il sistema della globalizzazione, da un lato, e la filosofia del just-in-time, dall'altro, facendo emergere le fragilità della catena di approvvigionamento globale dell’industria della stampa e le relative relazioni commerciali. In questo contesto, le scorte di magazzino dei materiali di consumo è tornato ad assumere un ruolo più di primo piano e i distributori di carta si trovano ancora una volta a svolgere il loro ruolo di cuscinetto tra produttori e stampatori.
Il peso del rincaro energetico
Da parte sua chi la carta la produce, le cartiere, ha subito anche il pesante contraccolpo del rincaro dei costi energetici fino al punto di decidere di fermare le macchine piuttosto che lavorare in perdita. Come è successo all’inizio di marzo con l’annuncio da parte del gruppo Pro-Gest di sospendere temporaneamente la produzione di carta nei suoi sei siti come conseguenza della guerra in Ucraina e dei prezzi dell'energia. Pro Gest aveva spiegato che a seguito della rapida escalation delle spese da sostenere per il gas naturale, ormai ai massimi storici, l'unico provvedimento sostenibile era quello di interrompere temporaneamente tutte e nove le macchine continue di carte per ondulatore e tissue ma continuare la produzione delle linee di imballaggi e degli impianti di confezionamento. Si tratta, aveva sottolineato il gruppo della famiglia Zago, di “una decisione presa con enorme rammarico” di fronte a una situazione che vedeva la carta venduta a circa 680 euro a tonnellata richiederne circa 750 di soli costi energetici, al netto degli importanti investimenti effettuati da Pro-Gest negli ultimi anni per efficientare la produzione e i consumi energetici. La sospensione temporanea sarebbe comunque rientrata e quindi, nonostante l’emergenza provocata dai rincari dell’energia sui costi produttivi non scaricabili in toto sui clienti, “tutte le cartiere in Italia starebbero lavorando – ricorda Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta – in una situazione, tra virgolette, normale anche se ovviamente i tempi di consegna tendono ad allungarsi. Un segnale che spegnerebbe l’allarme diffusosi all’inizio di marzo quando sul mercato di riferimento di Assocarta, che vale circa 6 miliardi di fatturato, si ipotizzava che metà delle cartiere avessero o stessero pensando a sospensioni o riduzioni produttive per la crisi energetica”. 23
I fattori che causano il problema della carenza di carta e il relativo rincaro prezzi
I rincari del gas si sono trasferiti sui costi dell’energia elettrica e la carta venduta a circa 680 euro a ton. è arrivata a richiederne per la produzione, circa 750 di soli costi energetici. Aumenti della materia prima che nell’ultimo anno ha subito rincari dal 20-30% fino al 75% e oltre per alcuni prodotti come le carte da macero e riciclate.
Carte grafiche: la produzione non si ferma ma aumentano i prezzi
Al momento il problema sembra non coinvolgere i produttori di carte grafiche come conferma anche Assocarta. Tra cui una delle principali come il gruppo Fedrigoni che non ha mai fermato le macchine né ha in programma di farlo. “La produzione di carta – spiega l’AD di Fedrigoni Marco Nespolo – è un settore estremamente energivoro e ha quindi molto risentito dell’aumento vertiginoso del costo dell’energia elettrica e del gas, che è andato ad aggiungersi a quello delle materie prime cominciato già a marzo 2021 (cellulosa, plastica e materiali chimici, cresciuti tra il 20 e il 50%). Questo ha portato a rincari mai visti e creato grosse difficoltà nell’approvvigionamento e nei trasporti”. Fedrigoni quindi, aggiunge Nespolo, “è intervenuta in maniera preventiva su tutta la supply chain proprio per evitare interruzioni nella fornitura di materie prime, pianificando acquisti e facendo scorte, e questo ha permesso di evadere tutti gli ordini, anche grazie a una rete distributiva proprietaria che l’ha resa autonoma dai grossisti. I nostri magazzini dislocati in tutto il mondo ci consentono di avere stock adeguati nei diversi mercati geografici e di garantire ai clienti la stessa eccellenza e qualità ovunque nel mondo. I progetti di efficientamento e di riduzione dell’uso dell’energia nella produzione hanno poi attutito il colpo del caro-bollette: nel 2020, ad esempio, abbiamo installato un nuovo impianto di cogenerazione nello stabilimento di Arco (TN) che si aggiunge alle tre turbine di cogenerazione già attive a Verona e a Fabriano (AN)”. Tuttavia, conclude il Group Ceo di Fedrigoni, “è stato inevitabile trasferire una parte dei costi sui clienti, aumentando i prezzi del 10-12%: noi siamo i primi produttori al mondo nelle etichette per i vini di alta gamma e i primi in Europa per il packaging dei grandi brand del lusso e della moda, settori di nicchia che sono riusciti ad assorbire questi costi. Se però la situazione dovesse protrarsi ancora a lungo, anche a causa della guerra in Ucraina, molte piccole e piccolissime imprese che erano riuscite finora a rimanere a galla pur tra mille difficoltà rischierebbero il tracollo, e l’aumento dei prezzi al consumo già minati dall’inflazione finirebbe per vanificare i benefici della ripresa economica e industriale”.
L’impegno delle Associazioni
Proprio per scongiurare effetti che metterebbero a rischio la tenuta del settore grafico, che dopo la pandemia aveva dall’anno scorso intrapreso un percorso seppur contenuto di ripresa, tutta la filiera e le associazioni di categoria sono scese in campo. A partire proprio da Assocarta che nelle scorse settimane si era unita alla Dichiarazione congiunta delle associazioni europee CEFS EU Sugar, Cerame-Unie, EUROFER, COGEN Europe, FEDIOL, IFIEC Europe, Primary Food Processors, STARCHEUROPE, condividendo i contenuti in una
Assocarta e Cepi hanno inviato alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen una richiesta della filiera cartaria italiana ed europea di venire riconosciuta essenziale per garantire la fornitura di beni di uso quotidiano ai cittadini europei.
Le imprese non sono più in grado di sopportare e assorbire gli extra costi del carburante: gasolio per autotrazione. Chiusure, concentrazioni e riconversioni delle cartiere europee che hanno spostato le produzioni verso il più ricco mercato del packaging.
lettera inviata ai 76 parlamentari italiani al Parlamento Europeo. Si tratta del pacchetto "Fit for 55" che prevede di salvaguardare l'operatività dei siti industriali con impianti di cogenerazione ad alto rendimento. Quindi i firmatari della Dichiarazione hanno chiesto al Parlamento europeo e agli Stati membri di valorizzare il contributo che la cogenerazione ad alto rendimento dà agli obiettivi climatici della Ue. Il consumo complessivo delle cartiere italiane, secondo Assocarta, si è consolidato nel 2020 intorno ai 2,5 miliardi di mc. Grazie agli sviluppi tecnologici la produzione di energia elettrica in cogenerazione è arrivata a soddisfare oltre il 70% del fabbisogno elettrico del settore, che ricorre ad acquisti dalla rete per la sola quota restante. Per queste ragioni, la direttiva sull'efficienza energetica (EED) dovrebbe, secondo i firmatari dell’appello alla Ue, “promuovere il ricorso dell'industria alla cogenerazione ad alto rendimento" di fronte alla positività espressa dai numeri. In settori trainanti dell'industria, infatti, già oggi sono installati impianti da 60 GW di potenza elettrica di cogenerazione ad alto rendimento. Gli autoproduttori industriali cogenerano 192,5 miliardi di kilowattora di elettricità, che equivale al totale dell'elettricità prodotta nei Paesi Bassi e in Belgio messi insieme. In tutta Europa, la cogenerazione industriale permette così di risparmiare circa 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. La stessa tecnologia comporta una riduzione annua di 40 milioni di tonnellate di CO2 a livello europeo. Un dato equiparabile alle emissioni prodotte da 30 milioni di auto a benzina.
Dall’Italia, appello all’UE
Sempre per affrontare l’emergenza energetica, Assocarta e Cepi, la Confederazione europea dell'industria cartaria, che dà lavoro a 4 milioni di persone, avevano inviato il mese scorso alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen una lettera con la richiesta della filiera cartaria italiana ed europea di venire riconosciuta essenziale per garantire la fornitura di beni di uso quotidiano ai cittadini europei. Uno status, quello dell'essenzialità, che costituisce un passaggio chiave per beneficiare degli aiuti di Stato e di forniture preferenziali di gas. Ma il mondo delle cartiere attende e chiede interventi di sostegno anche dall’Italia. Si va dall’applicazione della norma sull’interrompibilità delle produzioni industriali che consente ristori per le aziende che si fermano a causa di un aumento esponenziale dell’energia ad anticipi finanziari per estrarre più gas nel nostro Paese – dove la produzione è crollata in vent’anni da 20 miliardi di metri cubi a 3 – e usufruire dell’energia green che il Gse potrebbe fornire alle aziende energivore fino, elenca Medugno, all’accelerazione dei provvedimenti attuativi
del decreto che ha previsto il credito d’imposta del 20% sugli approvvigionamenti energetici per le imprese con alti consumi di gas ed elettricità e al pressing anche del nostro Paese affinché l’Europa si muova per introdurre un tetto sui prezzi del gas.
Il mix di fattori che determina l'aumento prezzi della carta
Il caro-energia con una domanda cresciuta largamente rispetto all’offerta nella ripresa post-Covid a causa di un mix di fattori – chiusure, concentrazioni e riconversioni delle cartiere europee che hanno spostato le produzioni verso il più ricco mercato del packaging, minori importazioni dal continente asiatico ma anche da Cile e Brasile per il costo dei trasporti sia per l’uso interno delle materie prime fino agli scioperi nelle cartiere finlandesi del gigante UPM – e gli effetti del conflitto in Ucraina e delle sanzioni alla Russia, ha creato una vera e propria emergenza sul fronte dei prezzi e dell’approvvigionamento di carta e cartoncino. Compreso il mercato delle etichette con il rischio di interruzioni delle catene di approvvigionamento per settori come quello dei beni di consumo, della logistica, il farmaceutico, la chimica e l’automotive. Il problema non riguarda solo le etichette. Come sottolinea Assografici, la stampa di riviste in rotocalco, anch’essa energivora, è già da tempo in condizioni di non economicità. La stampa dei libri – il settore che aveva retto meglio alla crisi da pandemia – è frenata dalla scarsa disponibilità di carta a uso editoriale, ormai prodotta da pochi player europei e dal difficile reperimento di quasi tutti i materiali, in particolare, avverte Paolo Bandecchi, presidente di Rotolito, per la produzione di lastre. L’allarme, per Emilio Albertini, presidente di Assografici, arriva anche dal settore del cartone ondulato, fogli, astucci e scatole, che non riesce a fare fronte a una domanda crescente e si estende alla produzione di packaging flessibile. Per questo Assografici, insieme ad Assocarta e Acimga nella Federazione Carta e Grafica, ha unito la sua voce a quella di Confindustria nella richiesta di misure straordinarie e urgenti per affrontare l’emergenza sia in sede Ue sia da parte del governo italiano. Di fronte a continue richieste di aumenti della materia prima che nell’ultimo anno ha subito rincari dal 2030% fino al 75% e oltre per alcuni prodotti come le carte da macero e riciclate, con il sospetto che ci sia anche qualche fenomeno speculativo, le aziende grafiche non hanno non potuto rivedere i listini con aumenti nell’ordine anche del 20-25%. “Aumenti spesso accettati e compresi dai clienti. Ma non sempre – commenta Bandecchi – è così. Succede anche che, di fronte a rincari ampiamente giustificati delle commesse, il cliente possa interrompere contratti e forniture. Viceversa, quando si ordina la carta si assiste a una continua variabilità dei prezzi, che possono essere aumentati anche all’ultimo momento”. “Così – aggiunge Michela Antiga, responsabile marketing e comunicazione di Grafiche Antiga – si è costretti a rivedere continuamente i preventivi per recuperare, anche se non sempre tutti, i costi produttivi aumentati dal carocarta e dal caro-energia e a muoversi in anticipo per gli approvvigionamenti”. Come ha fatto il gruppo trevigiano per evitare di ritrovarsi senza la carta – a cominciare da quella uso mano – su cui stampare.
Cosa aspettarsi in futuro?
“Ma la vera domanda che ci si deve porre – avverte Medugno – è quale sarà il futuro del settore dopo questa emergenza?” E secondo Andrea Lorato, direttore generale di Poligrafici il Borgo (gruppo Amodei) la risposta potrebbe essere molto negativa. Perché i rincari dell’energia e della materia, e quindi delle commesse, stanno spingendo i clienti del mondo della stampa a partire dal settore della Gdo, grandi acquirenti di “volantoni”, ad accelerare il passaggio alla comunicazione digitale oppure gli editori di riviste e giornali a ridurre fogliazioni e tirature, compresse anche dalla crisi dei lettori e della pubblicità. E quindi? “Quindi quando questa emergenza sarà superata, si dovranno ristabilire nuovi equilibri difficili da prevedere oggi, ma bisogna rimanere fiduciosi per le sorti di un mercato così sfidante ma molto importante per l’intera comunità – chiosa Lorato. L’industria grafica saprà reagire”.
Heidelberg Italia
mette a punto la prima installazione europea di Scodix Ultra 6000
Sinonimo di stampa di qualità e soluzioni all’avanguardia, Grafica Metelliana fa decollare il business della nobilitazione on demand con l’ultima nata in casa Scodix.
Sull’onda della grande soddisfazione per la Scodix nel formato 50x70 per Grafica Metelliana, azienda punto di riferimento per la stampa di qualità del centro-sud Italia, era arrivato il momento di fare il passo successivo. Così lo stampatore campano, grazie al supporto di Heidelberg Italia e alla partnership storica che lo lega a questo fornitore di tecnologia, è stato il primo in Europa a installare la Scodix Ultra 6000. Come si ricorda un anniversario di famiglia, Gerardo Di Agostino, AD di Grafica Metelliana, ha bene in mente la data dell’installazione della prima macchina del produttore tedesco “era il 1994 e da allora ci siamo sempre rivolti a questo fornitore con cui si è instaurato un rapporto di grande fiducia. Si può dire che siamo cresciuti insieme e oggi dalla prestampa, con il Ctp, al finishing, passando per il workflow, il nostro reparto produttivo è tutto Heidelberg”. Non poteva che essere altrettanto per la transizione digitale: quando si è trattato di esaminare i sistemi di stampa e nobilitazione il punto di riferimento per Grafica Metelliana è stata Heidelberg Italia. Così è arrivato in azienda un sistema a toner Versafire EP, che a detta del titolare dell’azienda “è un prezioso aiuto per le brevi tirature, la personalizzazione e i piccoli lavori, in quanto è in grado di mantenere il livello di qualità a cui i nostri clienti sono abituati”. Inoltre, poiché la nobilitazione è da sempre un must per Grafica Metelliana, dato il suo posizionamento verso una clientela che richiede lavori di alta gamma, si era reso necessario il passaggio al digitale anche in quest’ambito. Oggi l’installazione della Scodix Ultra 6000, che sostituisce il modello precedente, offre una serie di vantaggi su più fronti. “La tecnologia digitale evolve molto velocemente e con la nuova Scodix abbiamo notato un notevole progresso” spiega Di Agostino. “Grazie a questo sistema siamo in grado di offrire una serie di lavorazioni anche nel formato 70x100 cm che ci permette di impreziosire una più ampia gamma di lavori. Nobilitazioni che prima dovevamo necessariamente far eseguire esternamente in serigrafia, come l’applicazione di vernici a effetto tattile, oppure internamente in tradizionale come la stampa a caldo, oggi realizzandoli con Scodix Ultra 6000 abbiamo i vantaggi della riduzione dei costi e di un migliore just-in-time”. Il trend che vede le tirature ridursi progressivamente, sia per i lavori commerciali da sempre core business dell’azienda, sia per il packaging, servizio aggiunto successivamente e ora consolidato, ha permesso a Grafica Metelliana di trasferire dal tradizionale alla nobilitazione digitale un significativo numero di commesse, con il vantaggio di una più ampia possibilità di personalizzazione. Ma anche lavori complessi che altrimenti non sarebbero sostenibili come la copertina di un catalogo realizzata di recente che prevedeva l’applicazione di ben 10 foil di colori diversi. “Apprezziamo anche la qualità, la precisione del registro e la possibilità di realizzare anche nobilitazioni con elementi molto sottili, oltre alla varietà della tipologia di effetti che possiamo offrire con Scodix Ultra 6000, come il foil olografico – aggiunge Iole Preziosi, responsabile marketing di Grafica Metelliana. – Abbiamo clienti molto esigenti che si aspettano da noi sempre nuove proposte e questa tecnologia ha già ottenuto grande successo”. I team della comunicazione e della produzione di Grafica Metelliana stanno lavorando alla creazione di un marketing tool, un cofanetto che contiene una raccolta di card prodotte con diverse carte e supporti a cui sono abbinate una serie di nobilitazioni realizzate con la nuova Scodix per dimostrarne le eccezionali potenzialità. Questo strumento di comunicazione è destinato alle agenzie e ai brand e sarà presentato e distribuito durante alcune open house tematiche in cui Scodix Ultra 6000 sarà il nuovo fiore all’occhiello dell’azienda di stampa campana.
Gerardo Di Agostino, amministratore delegato di Grafica Metelliana
COMUNICAZIONE D’IMPRESA 29
#GRLPWR | LE DONNE NELL’INDUSTRIA DEL PRINTING
Storie di stampa by HP Indigo
Conosciamo Anna Lonardi da diversi anni ma non le avevamo mai domandato come fosse cresciuta nel tempo la sua passione per la stampa. Come è nata si sa. La sua famiglia – compresi i tre fratelli del padre soci dell’attività – è da sempre dedita a questa professione: si può dire che sia una questione di Dna. Tuttavia non è scontato che i figli abbraccino completamene la strada intrapresa dai genitori. “Io e l’azienda di famiglia abbiamo la stessa età – racconta Anna – per l’esattezza mamma e papà hanno iniziato l’attività un anno prima della mia nascita e l’anno successivo si è costituita la società che oggi è Grafical”. Un destino quello di una bambina che si intreccia con la storia di un’attività di stampa di successo che sarebbe poi diventata la professione di una brillante giovane donna. “I miei genitori hanno iniziato a lavorare con una sola macchina e praticando la composizione a mano. C’è un aneddoto che mi diverto a raccontare” prosegue Anna ridacchiando e lasciando emergere la sua piacevole inflessione veronese. “Un giorno mio papà, dopo aver consegnato cento manifesti per una sagra di Verona, aveva ricevuto la richiesta per una ristampa di altre 50 copie. Nel frattempo, però, mia mamma aveva già smontato l’impianto e riposto i caratteri. Così per accontentare il cliente è stato necessario ricomporre la locandina da capo, con pazienza e con il rischio di fare errori! A raccontarlo adesso sembra incredibile. Ci pensi che oggi abbiamo le HP Indigo? Basta recuperare il file e si ristampa al volo!” L’azienda in origine occupava lo spazio sotto casa ed era consuetudine per Anna e il fratello più piccolo Sebastiano andare in sala stampa. “Capitava tutti i giorni di scendere in tipografia, ma il sabato ci passavamo più tempo: davamo una mano ad esempio a scartinare i lavori fustellati e a preparare le mazzette. Era un bel gioco saltare nelle ceste degli sfridi per compattane il contenuto oppure lanciarci dai bancali di carta con l’ombrello aperto come Mary Poppins o ancora sfrecciare con i pattini a rotelle sul pavimento così liscio!” I genitori di Anna non hanno mai condizionato le sue scelte spronandola a fare esperienze diverse. Ma proprio perché ha sempre vissuto con grande naturalezza il suo coinvolgimento con l’attività di famiglia che da grande ha scelto di laurearsi in marketing. L’idea era di portare questa nuova competenza in un’azienda dall’ineccepibile knowhow tecnico ma, come spesso accade a realtà di questo tipo, poco incline a comunicare la propria eccellenza. “Anche durante l’iter di studi cercavo di mettere in pratica quello che imparavo portandolo in azienda. Pensavo: questo andrebbe proprio bene per noi, quest’altra cosa potrebbe funzionare... Ho sempre avuto grandi ambizioni, ma sempre molto pratiche. È la mia indole: quando mi viene un’idea, io devo fare, non posso aspettare!”. Dopo la laurea, Anna ha lavorato per circa due anni come assistente marketing in un’agenzia di Verona e, anche se le competenze accademiche e il suo know-how sulla stampa le avrebbero permesso di avere successo seguendo questa carriera, è tornata a casa nella sua Valpolicella e nella sua Grafical. “Il mio posto è qui: conosco tutti i dipendenti per nome, ricordo l’arrivo di ogni macchina, i clienti mi hanno sempre vista in azienda. Ne faccio parte”. Essere una ragazza in un settore prettamente maschile non ha mai rappresentato un ostacolo anzi, “essendo stata la prima nipote, dopo quattro figli maschi sono stata accolta dalla nonna materna come una benedizione – spiega – per questo la mia famiglia mi ha sempre sostenuta”. La sua presenza in azienda ha portato, infatti, una ventata di novità: Grafical ha iniziato a comunicare, a collaborare con le riviste di settore, a intraprendere attività di comarketing e a organizzare eventi, quest’ultima è una delle attività predilette da Anna. Complice l’affinità con HP per il suo dinamismo e il supporto delle possibilità creative in continua evoluzione offerte dai sistemi di stampa Indigo. “Ci pensi che ci sono aziende di stampa ed etichettifici che non ne hanno neanche una? Non riesco a capire come facciano ad andare avanti!”, rivela Anna con grande spontaneità. “Spesso vorrei avere più tempo per dedicarmi a strategie di marketing ma amo anche l’operatività, parlare con i clienti e vedere nascere i progetti”. Le chiediamo di rivelarci un suo difetto e risponde: “non riesco a non fare battute, anche in situazioni serie mi viene spontaneo mettere un po’ di brio”. E un sogno nel cassetto? “Sono felice così, mi basta che le persone della mia famiglia stiano tutte bene”. A questo proposito guarda l’orologio e dice “devo scappare, oggi è mercoledì e a casa è giorno di crêpes, a mio figlio piacciono tanto e una volta a settimana le cuciniamo insieme!”.
Anna Lonardi
responsabile marketing di Grafical