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Connection La verità dei numeri misura il nostro passato e ci prepara al futuro

Durante una conferenza a cui sono stata di recente una brillante relatrice ha mostrato una slide in cui comparivano due citazioni. La prima, attribuita a Edward Deming, recitava così “In God we trust, all others must bring data”, letteralmente: “Crediamo in Dio, tutti gli altri devono produrre dati”. Il secondo aforisma, in stile più illuminista in quanto non chiama in causa il soprannaturale come linea di demarcazione del tangibile, era di Peter Drucker e indicava a chiare lettere: “What gets measured, gets managed”, ovvero “Ciò che può essere misurato, può essere gestito”. Una sintesi perfetta di quanto leggerete nelle numerose pagine a seguire. Questi due illustri signori, in tempi in cui ancora non si parlava di big data e di repository virtuali dove conservarli, avevano, infatti, intuito e messo in pratica – al punto da passare alla storia – filosofie, teorie e processi basati proprio sull’analisi del dato. Non sono mai stata brava con i numeri e proprio per questo hanno sempre esercitato in me un grande fascino e un’innata curiosità. Quanto di più astratto esista come i numeri è in grado di trasformarsi in un potente mezzo di comunicazione: i numeri nel loro senso di quantità, di ampiezza e di peso rendono completamente tangibile qualsiasi elemento possano misurare.

Una volta l’anno Il Poligrafico supportato dal Centro Studi Printing si concentra proprio su questo, sul ricercare, produrre e analizzare dati, quelli che sono di fatto i numeri dell’industria del printing. Ci impegniamo a produrre classifiche per individuare le Eccellenze, tra la rosa di Big della Stampa che a loro volta sono stati sottoposti a una misurazione di performance. Tutto questo per creare un identikit in cifre del nostro mercato, offrendo alle aziende del mondo del printing spunti per stabilire benchmark, per elaborare strategie e per mettersi a confronto con i propri risultati e con quelli dei concorrenti.

Anche Industry 4.0 è un numero rimasto impresso nella nostra memoria perché identifica quelle agevolazioni che negli ultimi due anni, hanno permesso a molte aziende di investire in nuove tecnologie orientate all’interconnessione, all’ottimizzazione dei processi, all’automazione. Incentivi che hanno anche supportato i fornitori di servizi di stampa nella trasformazione delle macchine in sistemi intelligenti in grado di ricevere informazioni e produrre dati ai fini statici, per far crescere il loro business. Un altro numero che ci rende fieri è quello delle adesioni alla nostra Print Connection: dimostra, infatti, di anno in anno la crescente fiducia da parte degli attori della filiera in un progetto editoriale diventato appuntamento fisso per il mondo della stampa. Ringraziamo tutti voi che, con la vostra presenza in queste pagine, avete contribuito a renderlo ricco di contenuti ma anche i numerosissimi lettori che ne fruiranno.

PIL italiano meglio dell’atteso. Il prezzo dell’energia è sceso, quello dei metalli risale, ma c’è meno inflazione. L’industria migliora, ma non le costruzioni, e i servizi crescono. Stabili i consumi delle famiglie, investimenti in ripresa: ci sono più occupati ma più scarsità di manodopera.

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