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Con Durst Tau 330, Open Data conquista nuovi segmenti di mercato

Qualità di stampa, produttività, affidabilità e un TCO interessante sono le caratteristiche che hanno guidato l’investimento dell’azienda laziale verso il sistema Tau 330 RSCi 7c+W per la stampa di etichette

Con sede ad Anagni (FR), Open Data nasce nel 1990 come realtà industriale il cui core business si sviluppa e, per i successivi vent’anni, si concentra sulla produzione di etichettatrici manuali e prezzatrici; attività che consente all’azienda di affermarsi a livello globale anche grazie a un importante knowhow che si avvale di una proprietà intellettuale di oltre 40 brevetti internazionali.

“Abbiamo costruito una brand reputation basata sulla qualità del Made in Italy e una rete di vendita che ci ha permesso di distribuire i nostri prodotti in circa 80 paesi nel mondo. Esportiamo principalmente in USA, Europa, Middle e Far East, e siamo presenti alle principali fiere internazionali di settore” spiega Nello Petitti, fondatore e amministratore di Open Data. “Nel momento in cui abbiamo valutato che il business delle etichettatrici era maturo e consolidato, nel 2012 abbiamo scelto di attuare una strategia di diversificazione rilevando l’etichettificio Data Label Group, attività grazie alla quale siamo entrati nel segmento della produzione di etichette”.

Una sfida imprenditoriale sempre sotto il segno del labelling che ha comportato e continua a richiedere una serie di investimenti per l’aggiornamento tecnologico e che, nel tempo, ha visto questo business crescere in modo esponenziale. “La divisione delle etichettatrici è rimasta stabile, mentre dei nostri 55 milioni di euro di fatturato complessivo dello scorso anno, ben 30/35 milioni sono attribuibili alla produzione di etichette, che significa circa il 60% del totale” specifica Petitti per quantificare l’entità di questo business. In questo contesto di sviluppo si inserisce l’installazione strategica di un sistema di stampa industriale Durst Tau 330 RSCi 7c+W, che ha permesso a Open Data non solo di migrare al digitale alcuni lavori abitualmente destinati alle macchine tradizionali, ma anche di affrontare in modo profittevole la tendenza sempre più diffusa della riduzione delle tirature.

Senza dubbi… l’inkjet è Durst

Open Data offre un’ampia gamma di prodotti servendo trasversalmente il mercato delle etichette industriali in tutti quei comparti in cui è richiesta l’etichettatura in fase di confezionamento, dal tessile alla macelleria. L’azienda produce, inoltre, etichette commerciali per il food e per la detergenza, con all’attivo come clienti consolidati alcune insegne importati della GDO: un esempio è Conad per cui rifornisce tre importanti piattaforme del Centro Italia. Ultimamente il business, proprio con l’intento di esplorare nuovi mercati, si sta orientando anche ai settori del vino e dell’olio.

“Per soddisfare un target così ampio impieghiamo

Il sistema di stampa industriale inkjet UV Durst Tau 330 RSCi 7c+W per la stampa di etichette installato presso Open Data; Nello Petitti, fondatore e amministratore dell’azienda tutte le tecnologie di stampa disponibili – aggiunge Petitti. “Affidiamo alle macchine flexo i lotti più grandi, le medie e brevi tirature alla offset e i piccoli quantitativi ai sistemi a toner”. L’idea del team preposto a valutare i nuovi investimenti tecnologici di Open Data era di adottare una tecnologia inkjet industriale che potesse supportare anche i lavori con tirature medie. L’obiettivo era spostare il breakeven tra offset e digitale beneficiando di tutti i vantaggi di questa tecnologia ma anche di ampliare la base clienti offrendo nuove opportunità per la realizzazione di varianti di layout e grafiche diverse in modo più rapido ed economico. “Dopo avere analizzato le opzioni disponibili sul mercato non abbiamo avuto dubbi: per noi l’inkjet doveva essere Durst – continua Petitti. “Nello specifico abbiamo optato per la tecnologia Tau nella configurazione a 7 colori con l’opzione del bianco”.

I vantaggi di Tau

A poco meno di un anno dall’installazione del sistema Durst Tau 330 RSCi, il management di Open Data ha riscontrato una serie di vantaggi che riconoscono a questa tecnologia i meriti di saper coniugare un’elevata qualità di stampa a efficienza e produttività. “Si tratta di una macchina che si posiziona in una fascia alta per quanto riguarda la qualità dell’output – specifica Petitti – ma che al contempo offre costi di gestione che ci permettono di essere competitivi anche nei confronti di mercati come quello industriale che non offre le marginalità del mondo del lusso o delle etichette a valore aggiunto”. L’affidabilità e la produttività sono altri due vantaggi che hanno permesso di incontrare le esigenze di Open Data in termini di garanzia di just-in-time per una clientela molto esigente per quanto riguarda i tempi di consegna. “La macchina arriva a produrre fino a 100 metri al minuto con il vantaggio della tecnologia UV che permette di passare immediatamente alla fase di finishing” aggiunge Petitti sottolineando anche le prestazioni degli inchiostri Durst sia dal punto di vista del color gamut sia di quello della resistenza. E continua: “Anche in quest’ambito Durst continua a investire in ricerca e sviluppo e mi aspetto che alla prossima edizione di Labelexpo vengano presentati ulteriori upgrade”.

Un partner affidabile

A una tecnologia che ha decisamente incontrato le esigenze del cliente, si affianca un servizio, quello di Durst, altrettanto valido descritto dal titolare di Open Data come “affidabile, preciso e puntuale”. Inoltre la nuova Durst Tau 330 RSCi 7c+W, a pochi giorni dall’installazione, è entrata subito in produzione a pieno regime e oggi copre fino a un turno e mezzo di lavoro. Gli operatori, già esperti di stampa digitale, dopo un breve training, anche grazie all’interfaccia particolarmente user-friendly, sono entrati immediatamente in sintonia con il sistema. Tutte premesse che aprono la strada a una possibile nuova installazione sempre orientata alla tecnologia inkjet.

7c+W supporta anche i lavori con tirature medie, spostando il breakeven tra offset e digitale: grazie a questo sistema, Open Data riesce a soddisfare le esigenze dei mercati industriali e commerciali mantenendo una buona marginalità

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