Ephemeral Collection

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Ephemeral collection



CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN DESIGN PER IL SISTEMA MODA

EPHEMERAL COLLECTION:

Sistemi di produzione digitale applicati alla moda

Relatore: Prof.ssa Maria Grazia Soldati Corelatori: Arch. Francesco Ducato Prof. Maximiliano Romero Tesi di laurea di: Marina Valenti 784722 A.A. 2014/2015


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0INDICE 11

Prefazione

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1MODA, FRA COMUNICAZIONE ED ARTE

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1.1: Il vestire come significante

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1.2: Il sistema moda

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1.3: Moda effimera

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1.4: L’abito d‘autore

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2L’ABITO NUZIALE, UN BUSINESS DA SOGNO

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2.1: Breve storia dell’abito nuziale

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2.2: Le spose nell’ultimo secolo

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2.3: Il business del matrimonio

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2.4: Innovazione e differenziazione

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3ERA DIGITALE

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3.1:La rivoluzione digitale

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3.2: Nuovi luoghi di produzione 3.2.1 : La situazione locale-globale 3.2.2 :FabLab, Makerspace, Hackerspace

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3.3: Nuovi strumenti per la produzione digitale 3.3.1 : Scanner 3D 3.3.2 : Stampa 3D 3.3.3 :Electroloom 5


3.4: Un nuovo rapporto tra produttore e cliente

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3.5: Omnichannel

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3.6: UnicitĂ e personalizzazione

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EPHEMERAL COLLECTION

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4.1 Case studies: Satrdust*

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4.1.1 EAC book 4.1.2 Addauro Resort 4.2 Obiettivo e linee guida del progetto

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4.3 Concept & Inspiration

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4.4 Strategia

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4.5 Target

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4.6 Storyboard

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4.7 System map

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4.8 Ricami digitali

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4.9 Percorso online

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CONCLUSIONI

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5.1: SWOT Analysis

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5.2: Considerazioni progettuali

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Bibliografia e Sitografia

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“La nostra conoscenza dell’esistenza umana si compone di 100.000 anni di vita analogica e meno di 40 anni di vita digitale. L’analogico era materiale mentre il digitale è immateriale. Cosa accadrà quindi al nostro mondo fisico? Come potrà mettersi al passo con la nuova era? Oggi la realtà materiale è diventata facile preda delle possibilità infinite, speculative e seducenti offerte dall’era digitale che ha cancellato le frontiere e offre esperienze più amplificate.”

Karim Rashid, Il linguaggio della immaterialità.

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PREFAZIONE a cura di Francesco Ducato Ho conosciuto Marina perché 11 mesi fa ha fatto richiesta per attivare uno stage formativo in Stardust*. Siamo stati contenti di riceverla perché fino ad oggi, nonostante avessimo ricevuto stagisti anche dal Politecnico di Milano, nessuno studiava “Design per il sistema moda”. Ogni stagista apporta in Stardust* un punto di vista diverso sul design, l’arte, l’architettura e il mondo. Porta una ventata di freschezza, curiosità ed entusiasmo per noi importante e vitale. Per questo fin dal nostro primo giorno di attività nel 2008 abbiamo lavorato per ricevere studenti di varie provenienze e livelli. Aiutarli nel loro percorso è una delle missions di Stardust*. Nel caso di Marina oltre al suo tutor aziendale sono stato anche, su sua richiesta, il co-relatore di questa sua tesi di laurea. La moda non è il mio ambito di lavoro (almeno fino ad oggi) ma questa esperienza ha dimostrato ancora una volta che nell’arte e nel design i confini disciplinari sono solo una convenzione. Chi produce, chi fa, deve a nostro avviso occuparsi poco delle definizioni e molto di più di dare sostanza al proprio lavoro. Lo sanno bene i cosiddetti makers, molto presenti in questa tesi e a cui spesso la critica ha associato Stardust*. Spero di essere riuscito a trasmettere a Marina quest’idea e che nel suo percorso la faccia propria nel modo che reputerà più opportuno. Il progetto Ephemeral Collection è ispirato, come si evince dalla trattazione seguente, da alcuni nostri progetti. Quelli che sicuramente hanno contribuito maggiormente a dargli forma sono tre:

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1. Ephemeral Arts Connection: un progetto variegato che nasce nel 2010 in collaborazione con la Scuola di Design e Ingegneria di Barcellona Elisava (gruppo Pompeu Fabra) e che parte dal presupposto che l’effimero è l’elemento concettuale comune alle arti. Tutto è effimero, tutte le forme d’arte, compresa l’architettura. Quello che differenzia le varie arti da questo punto di vista è solo il “grado di temporalità”. Per l’arte performativa, il teatro, la musica o il cinema la temporalità è più evidente e immediatamente percepibile. Per l’architettura lo è molto meno ma non per questo è meno presente. La nostra tesi in Stardust* è che l’effimero sia il paradigma per lo sviluppo sostenibile. Pensare all’architettura come temporanea (anche quando non lo è evidentemente) permette ad esempio di scegliere oculatamente ogni materiale utilizzato in modo che quando un giorno la sua funzione non sarà più necessaria, l’edificio potrà essere dismesso o riconvertito con maggiore facilità. Questo vale anche per la funzione. Nel caso di un edificio si possono scegliere tecnologie costruttive e materiali che permettono di convertire facilmente uno spazio in qualcosa di diverso dalla sua destinazione originaria. L’idea di “non finito” in architettura può avere un’accezione positiva in quanto lascia spazio a infiniti sviluppi possibili in un altro tempo. Tutte queste riflessioni sono state alla base dello sviluppo della tesi Ephemeral Collection di Marina. Come si relaziona il tuo progetto con il tempo? In che modo esprime la tua coscienza che tutto è effimero? Qual è la forma che questo processo produce? Cosa succede dopo che 12


l’oggetto (il capo in questo caso) perde la sua funzione originaria? Qual è il tuo ruolo come designer? Erano le domande principali che facevo a Marina ogni volta che lavoravamo insieme al suo progetto. La sua sorprendente (e sofferta) scelta di lavorare sull’abito da sposa è stata una bella sintesi di tutte queste riflessioni come lei spiega bene nel testo. 2. Stardust* - Ephemeral Arts Connection_Book: è il libro su cui stiamo lavorando e che racconta le edizioni del workshop Ephemeral Arts Connection ma anche diversi altri progetti che negli ultimi anni abbiamo sviluppato e che in qualche modo sono stati informati da questa riflessione sull’effimero e il tempo. Il nostro editore Actar (Barcellona, New York – www.actar.com) ha accettato la nostra sfida di usare il libro (nello specifico le sue copertine) come occasione di progetto per dimostrare alcuni degli assunti su cui lavoriamo da qualche anno, risultato della ricerca applicata da Stardust*. Il libro è infatti promosso dalla nostra Rete* Ricerca Sviluppo ed Innovazione. Le 2000 copertine tutte diverse del libro verranno prodotte attraverso processi di design parametrico e generativo e fabbricazione digitale applicata al ricamo a controllo numerico su supporti provenienti da scarto e riciclo. Concepiamo il libro come opera d’arte per sfidare la forte crisi dell’editoria e provare a dare nuova vita all’oggetto libro in piena rivoluzione digitale e delle comunicazioni. Il workshop che realizzeremo dal 10 al 14 febbraio 2016 all’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna (IAAC) in 13


collaborazione con Actar e il FAB LAB Barcellona avrà l’obiettivo di approfondire la ricerca sulle strategie di design e produzione. Marina avrà lì la possibilità di presentare la sua tesi e lavorare insieme a tutti noi per mandare in produzione le copertine dei libri. La tecnologia in questo caso è direttamente relazionata ai processi dell’Ephemeral Collection di Marina. La sua ricerca è stata lunga ed interessante. È venuta a conoscenza, e in alcuni casi imparato ad usare, i principali softwares di design parametrico e generativo. Ma la cosa più importante è che ne abbia compreso la logica e che abbia assunto coscienza della portata della rivoluzione dei processi di design attualmente in atto. Grazie alla sua tesi Marina è entrata nella grande globale riflessione (riguardo alla quale nessuno può trarre conclusioni certe) su come stanno velocemente cambiando i processi di design e produzione industriale. Il suo lavoro di relazionare questa riflessione all’ambito specifico della moda è stato per me di grande interesse e sono certo che avrà una certa influenza sui futuri nostri progetti in Stardust*. 3. Addauro Resort - Siracusa: Il progetto degli arredi dell’Addauro Resort che è stato uno dei progetti a cui Marina ha partecipato durante i mesi di stage in Stardust* le ha dato prova di come la sua ricerca abbia un riscontro concreto nell’attuale mercato del design. Come lei bene descrive gli ambiti di questo lavoro sono stati l’interior, il lighting e il product design, non certo la moda. Ma osservare e partecipare al processo progettuale e di produzione, cono14


scere “in diretta” il feedback del cliente e sapere dell’impatto economico dei descritti processi progettuali e di produzione, le ha permesso di connettere la sua tesi con l’esperienza di stage e darle quindi un fondamento di relazione al mercato reale. Il suo importante lavoro è stato immaginare anche in questo caso come applicare la stessa logica e processi simili nell’ambito specifico della produzione di un capo d’abbigliamento. Spero che il passaggio in Stardust* sia stato, fino ad oggi, utile a Marina per crescere. L’esperienza per noi è stata importante e ci auguriamo che porterà a una collaborazione a lungo termine nelle forme che saremo insieme in grado di definire. Cara Marina, ti invito a credere sempre nelle tue capacità, ad avere pazienza e perseverare. I risultati arriveranno sempre. Quando li avrai ottenuti, trasmettili agli altri il più possibile in modo da farne tutti tesoro, nel tempo. Per concludere vorrei dedicare questa esperienza ad una persona speciale che nelle conversazioni con Marina era sempre presente e lo è quindi in questa tesi. È mia nonna, la Zi’ Giannina la Sarta. La dedico a lei perché proprio nei luoghi in cui Marina ha fatto lo stage e sviluppato gran parte della sua tesi, la Zi’ Giannina ha svolto per oltre sessant’anni il mestiere della sarta ottenendo importanti riconoscimenti e grandi soddisfazioni con risultati di cui tutti noi qui godiamo ancor oggi come alcune delle decine di sue allieve ancora professionalmente attive. Tra le più importanti produzioni della ‘Zi Giannina c’era proprio l’abito da sposa, che cre15


ava con modalità e processi esclusivamente artigianali e che ci hanno aiutato a ragionare sullo sviluppo del cosiddetto “artigianato digitale” nel caso specifico dell’abito da sposa. Marsala 4/12/2015 Arch. Francesco Ducato/Stardust* Co-fondatore e Direttore www.francescoducato.com www.stardustudio.com

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4.1CASE STUDIES: STARDUST* Il progetto nasce e si sviluppa anche grazie Il Ilprogetto si sviluppa anche grazie all’incontro e la collaborazione con il team Stardust*. Stardust* è uno studio internazionale che nasce nel novembre del 2008 a Barcellona da un’idea di Carla Athayde e Francesco Ducato. Lo studio opera nel campo dell’architettura, arte, desing e comunicazione con una forte creatività impregnata della cultura del fare. Nasce dalla necessità di “rivelare” la connessione tra le diverse esperienze creative. Lo stretto legame tra creatività e produzione permette di realizzare progetti di alta qualità, garantendo innovazione, efficienza e funzionalità. Stardust* funziona come un vero e proprio network, all’interno del quale esiste un nucleo fisso per il coordinamento e la gestione di tutte le attività e tanti nodi periferici in diverse parti del mondo che funzionano regolarmente grazie alle nuove tecnologie di informazione e comunicazione. Non è un caso che Stardust* stia attualmente sviluppando progetti in Spagna, Italia, Brasile, Siria e negli Stati Uniti. Questa evoluzione permette la definizione di Stardust* come un ufficio, uno studio, un laboratorio, un centro di creatività, dove lo spazio fisico funziona come archivio e le relazioni interpersonali (spesso a distanza) fra collaboratori e colleghi consentono la generazione di nuove idee, nuovi progetti, nuovi processi creativi. Ho avuto l’ opportunità di svolgere uno stage presso lo Stardust* della durata di sei mesi e l’Arch. Francesco Ducato è stato il mio tutor aziendale oltre che il co-relatore di questa tesi. Nei mesi di collaborazione nello studio ho avu21


to modo di collaborare a diversi progetti e quelli che hanno maggiormente ispirato questa tesi sono: 1. un progetto nel settore dell’arte, dell’editoria e del desing, l’EAC Book. 2. un progetto nel campo dell’architettura, dell’interior e product design, l’Addauro Resort.

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4.2.1: EAC BOOK L’Ephemeral Arts Connection book è un libro in uscita nel 2016, nato per raccogliere e raccontare le quattro edizioni dell’Ephemeral Arts Connection (EAC) Workshop che Stardust* ha realizzato in collaborazione con Elisava, la Scuola Superiore di Design ed Ingegneria di Barcellona (Spagna). EAC è un workshop internazionale, sperimentale ed interdisciplinare (la cui prossima edizione è prevista dal 10 al 14 febbraio 2016, a Barcellona) che ha come obiettivo la creazione ed il rafforzamento della consapevolezza locale di ricchezze disponibili nel territorio e la riconfigurazione di spazi a laboratori di arte contemporanea. È un progetto di rigenerazione e riattivazione urbana. Ogni edizione comincia con l’identificazione di un tema ed un luogo di importante patrimonio territoriale, seguono una serie di studi, visite e conferenze sul tema, e si conclude con un’istallazione effimera ed una performance multidisciplinare aperta al pubblico. Tutte le opere d’arte, tutti prodotti della musica, del teatro, del cinema, della pittura e anche dell’architettura sono passeggeri perché continuamente in mutazione. A legare tutte le arti è proprio il concetto di temporaneo, passeggero, transitorio. L’effimero è considerato l’elemento concettuale comune alle arti. La sua performance trasformativa è correlata alla trasformazione dei materiali, la loro origine, l’applicazione, il ciclo di vita, la dismissione, il riciclaggio. L’effimero è considerato il paradigma per lo sviluppo sostenibile. La particolarità del testo, che verrà distribuito in 23


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2000 copie, risiede nel fatto che ciascuna copia avrà una copertina diversa dall’altra. L’idea, realizzata tramite algoritmi e controllo numerico, nasce dalla necessità di realizzare un prodotto culturale unico nel suo genere per attrarre interesse sui contenuti del libro stesso ed aggiungere valore artistico al prodotto finale. Questo approccio di Stardust* in sintonia con Actar, una delle case editrici di architettura, design e arte contemporanea più riconosciuta sulla scena internazionale, intende affrontare la profonda crisi dell’editoria e realizzare una ricerca interdisciplinare per la creazione di un prodotto unico. Le 2000 copie, in tiratura limitata, diventeranno vere e proprie “opere d’arte” realizzate con varianti grafiche “uniche” e metodi all’avanguardia di scripting, disegnati dal computer secondo algoritmi e parametri decisi dall’uomo, con flussi di informazione che permetteranno il passaggio di informazione tra computer e macchina CNC. Le grafiche ed i contenuti delle copertine verranno ricamati sul supporto scelto, un ricamo dove il filo è connessione, passaggio di informazione, rete, incontro sociale.

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19 . Jorge Wagensberg, La rebeliòn de las formas, Tusquets Editores S.A.,Barcelona, 2007, pp. 183-194

4.2.2: ADDAURO RESORT Addauro Resort è il risultato della ristrutturazione edilizia di un edificio della tradizione rurale. Il progetto si trova nella campagna attorno a Siracusa ed è stato selezionato e finanziato dalla Comunità Europea grazie ai principi di innovazione radicale che propone. Infatti, oltre a non utilizzare nuovo suolo o volumetria aggiuntiva, per la realizzazione di questo smart building sono stati impiegati materiali naturali, locali, riciclati e riciclabili. Totalmente autonomo a livello energetico, riesce a produrre energia più di quanta ne consumi. Progetto paesaggistico e verde dialogano con il costruito in modo da proteggerlo dall’irraggiamento solare d’estate, permettendo alla luce di filtrare d’inverno. Per la pavimentazione è stata utilizzata la pietra locale progettata da Stardust* in forma esagonale, che facilita la posa e riduce gli sfridi, con riferimento alla natura (l’esagono è la forma naturale che meglio pavimenta19) ma anche alla pavimentazione del Paseo de Gracia di Gaudí e alla copertura del Mercato di S. Caterina di E. Miralles a Barcellona. Stardust* ha progettato, prototipato e brevettato un corpo illuminante esagonale a LED con basso assorbimento e consumo, integrato perfettamente alla pavimentazione. Quest’ultima definisce una superficie complessa, continua (topologica) e polifunzionale articolata tra sedute di vario tipo, aiuole, protezione e integrazione del verde esistente, illuminazione, diffusione di suono, bio-piscina. Il “taglio” in copertura serve a nascondere le unità esterne di aria condizionata, creando una dop27


pia camera di ventilazione e diventando segno architettonico evidente di giorno e di notte. Coperture ventilate o doppiamente ventilate, ponti termici corretti e buon isolamento termoacustico per il massimo risparmio energetico sono alcune caratteristiche dell’edificio. La fossa imhoff a vassoio assorbente è collocata frontalmente al patio generando un “patio verde” da cui si osserva l’edificio. Si riciclano le acque pluviali per gli scarichi dei water e l’irrigazione. La particolarità della struttura correlata all’Ephemeral Collection risiede nel fatto che l’interior design è realizzato tramite processi di CAD-CAM, che permettono la creazione di undici stanze differenti, legate concettualmente a undici diverse emergenze territoriali e paesaggistiche siciliane e siracusane. Un unico elemento in valchromat (MDF colorato in impasto, materiale ricilcato e riciclabile) compone letto, comodini, illuminazione e condizionatore. Tutti gli arredi sono progettati attrverso processi digitali di design parametrico grazie all’utilizzo di Grasshopper su Rhino e realizzati da fresatrici a controllo numerico a cinque assi. Il design parametrio permette di: 1. controllare, per ogni singola camera, l’intensità luminosa emessa dai fori creati nelle testate dei letti 2. gestire le quantità di strip LED sia per singola camera che nel complesso 3. controllare lo sfrido del materiale risultante dai tagli realizzati per il suo riutilizzo per il sistema di fissaggio a parete delle testate. 4. lavorare in tempi molto celeri contemporaneamente sul design delle undici varianti tema28


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tiche mantendendo costantemente il controllo sui dati descritti nei precedenti punti. Questo processo progettuale permette un importante risparmio di risorse e ed ecomomico. Il costo totale dell’arredo delle camere del resort è inferiore persino ai prodotti di fascia media in commercio presso l’Ikea, dando però al cliente finale un prodotto unico, personalizzato e di alta qualità.

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4.2OBBIETTIVO E LINEE GUIDA DEL PROGETTO

L’idea del progetto Ephemeral Collection nasce dalla voglia di trovare un metodo innovativo per creare capi d’abbigliamento rivoluzionari, utilizzando metodi e tecniche perfettamente in assonanza con le recenti tendenze e con i nuovi strumenti per la manifattura digitale di cui si è parlato nei precedenti capitoli. Ephemeral Collection mette al centro l’effimero come l’elemento concettuale comune alle arti. Tutto è effimero, appunto, anche la moda. E dopo un’attenta analisi del sistema moda possiamo vedere come l’abito da sposa rappresenti un perfetto esempio di questa tesi. Esso è un’icona e da sempre il sogno nel cassetto di molte donne al mondo, così come il matrimonio l’abito da sposa lo si immagina sin dall’infanzia e ogni futura sposa ha in mente il proprio abito perfetto. Una vita ad immaginare un abito che si indosserà una sola volta ma lo si ricorderà per sempre; esempio perfetto del effimero, in quanto non indispensabile ed estremamente temporaneo, ma irrinunciabile. L’unico ostacolo tra una sposa e il suo abito dei sogni è generalmente il budget. L’abito nuziale sta cambiando, come tutto del resto; il business del matrimonio negli ultimi anni si sta aprendo ad un nuovo settore di mercato, gli abiti da sposa low-cost. Diversi marchi e negozi stanno provando a farsi spazio in questo senso proponendo collezioni di abiti da sposa a basso costo che prevedono uno stile meno tradizionale proprio per soddisfare questa necessità e per fornire un’alternativa alle sempre più persone che vogliono spendere meno e non vedono più il matrimonio necessariamente come una ceri35


monia costosa e sfarzosissima. A prescindere dal budget a disposizione ogni sposa sogna un abito unico, che la faccia sentire speciale e diversa nel Suo giorno. In fondo chi non ha mai sognato di essere creatrice del proprio abito? A questa domanda può porre una soluzione il nuovo trend della stampa 3D, che irrompendo nella moda, riesce a coniugare costi di realizzazione più contenuti, tempi di lavorazione più brevi ed un’estrema customizzazione. Siamo in piena fase sperimentale, ma gli entusiasti vedono nel connubio stampa 3d e moda una vera e propria rivoluzione. Tutto potrà essere realizzato su misura, senza più bisogno di ritocchi sartoriali. Anzi, taglie e numero di scarpa diventeranno superflui. Verrà così superato il concetto di produzione in scala: basterà, infatti, rivolgersi a un negozio che stampa abbigliamento 3d per acquistare un capo unico, realizzato sulle nostre misure. Non solo: con una stampante 3d si potranno creare abiti fai da te ma anche calzature e accessori vari e ognuno di noi potrà diventare un vero artista.

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4.3CONCEPT & INSPIRATION Per l’ideazione del mio progetto mi sono basata su tutti i dati e le tendenze riportati sopra, ma la domanda che mi sono posta è stata: come designer nei tempi moderni è possibile sdoganare il concetto stesso di effimero e dare un secondo utilizzo a qualcosa per il quale non era previsto? In fondo se un oggetto non doveva diventare nient’altro che l’oggetto stesso è paradossalmente più divertente e facile infondergli nuova vita. Nel caso di Ephemeral Collection grazie alle tecnologie e ai materiali scelti ogni abito smetterà di contenere il corpo della sposa e si trasformerà in forma, spazio e funzione diversi dalle originarie. La mia ispirazione è stata la natura, che come caratteristiche principali ha mutevolezza e cambiamento costante. Osservando la quotidianità delle nostre città si nota spesso come natura e architettura convivano in un’armonia estrema, che crea forme inaspettate e meravigliose. Pensiamo ad una pianta rampicante: cosa sarebbe senza l’architettura che la sostiene? Ma cosa sarebbe quell’architettura senza il tripudio di foglie e fiori che l’abbraccia? Ho quindi pensato che il mio abito potesse essere paragonabile ad un’architettura, che in un connubio perfetto con la natura possa creare nuovamente emozione, anche dopo il singolo giorno del matrimonio.

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4.4STRATEGIA Il mio ruolo come designer non è solo quello di creare qualcosa di nuovo, ma anche e soprattutto disegnare la rete di azioni che portano un oggetto a non essere più meramente arte, ma qualcosa di concretamente attualizzabile. Ephemeral Collection connette tra loro mondi completamente diversi, che mai si erano avvicinati così prima d’ora; il design parametrico e la manifattura digitale del FabLab con la sartoria tradizionale dell’atelier spose. Sono posizioni estreme che hanno un approccio molto diverso alla moda. Da una parte le stampanti 3d hanno prezzi in ancora esosi e anche se In commercio se ne trovano anche a cifre contenute, ovviamente non sono in grado di stampare bijoux e abiti 3d su misura. Inoltre, una stampante 3d necessita per forza di un modello 3d da cui partire. Insomma, serve una competenza tecnica che non può essere improvvisata. L’alternativa è utilizzare un modello 3d già esistente, scaricabile online. In questo caso bisogna però rinunciare all’originalità del pezzo unico e all’entusiasmo di sentirsi stilisti, anche solo per un giorno. Dall’altra parte gli atelier specializzati vedono un calo delle vendite dovuto alla crescita del mercato dell’abito da sposa ready-to wear / low-cost, e un conseguente accumulo di vestiti nuovi, ma ormai dismessi perché fuori moda o delle collezioni precedenti, che vede migliaia di metri di stoffe pregiatissime invecchiare senza gloria in un magazzino impolverato. Ephemeral Collection si presenta come una online platform/app consultabile da pc, tablet o smartphone, dove la creazione dell’abito av43


viene attraverso pochi e semplici passaggi che guidano la sposa durante tutto il percorso di realizzazione, mettendola al centro dell’intero processo creativo e produttivo, e colmando quel gap tra l’open source del fab lab, il know how del designer e l’artigianato e gusto dell’atelier. Si ottiene così un prodotto finale unico nel suo genere, che non si limita ad essere un vestito, ma diventa contenitore di una storia.

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4.5TARGET Durante i preparativi di un matrimonio fino a qualche anno fa per ogni sposa era considerato inevitabile acquistare in atelier specializzati l’abito, spendendo moltissimo, per un vestito poco funzionale e da usare auspicabilmente una volta nella vita. Con conseguente spreco di denaro, di decine di metri di tessuti pregiati e molte ore di lavoro per realizzare un effimero appunto, un abito stupendo, un’opera d’arte se vogliamo, da riporre in armadio. Dalle statistiche emerge che negli ultimi anni la media del numero dei matrimoni celebrati e la propensione a sposarsi sono in discesa, mentre le seconde nozze e l’età media (32 anni) a cui le persone decidono di sposarsi per l’evento sono in costante aumento. Naturalmente chi è alle seconde nozze di solito preferisce spendere meno rispetto alla prima volta, ma anche chi si sposa per la prima volta è coinvolto da questo fenomeno, infatti la maggior parte delle coppie che si sposa vive già insieme e paga da sé quanto serve per la cerimonia. I trentenni che si sposano oggi preferiscono spendere sull’esperienza da condividere – il luogo in cui ci si sposa o si mangia con gli amici, il viaggio di nozze, la musica – piuttosto che su cose più effimere come fiori e vestiti.

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4.6STORYBOARD Per lo sviluppo e funzionamento del sistema Ephemeral Collection si farà affidamento ad una rete collaborativa in continua espansione: dallo storyboard possiamo capire meglio i compiti e le relazioni che si creano tra cliente, FabLab e atelier. Subito dopo la registrazione online dell’utente la piattaforma offre un servizio di mappe per poter trovare e prenotare il 3D Body Scanner presso il FabLab più vicino convenzionato. Subito dopo ci collega alla rete di atelier da cui possiamo scegliere quello a cui faremo affidamento per la scelta dei tessuti e l’assemblaggio dell’abito. Successivamente si procede con il disegno online; una volta completato parte il processo di produzione, di cui la sposa è protagonista: è suo il compito infatti di recarsi in atelier per ritirare i tessuti, di portarli successivamente al FabLab per il taglio laser e per seguire la stampa 3D insieme agli assistenti del laboratorio. Una volta realizzati tutti i componenti si ritorna in atelier, dove saranno le sapienti mani dello stilista/sarto a dar vita all’abito sul corpo stesso della cliente. Dopo qualche modifica e controprova, l’abito è finalmente pronto.

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Ephemeral collection

FabLab

cliente

3D Body Scan

Ricerca FabLab & Atelier

in pochi secondi rileva e riproduce le misure anatomiche

Atelier Materiale

l’atelier invia il file d’inventario con i tessuti disponibili

Upload

il 3D Body e la libreria materiali si aggiornano automaticamente nel profilo online

Creazione abito + Stampa 3D +

Ordine portati per taglio

Taglio laser + +

i tessuti scelti vengono preparati

+ portati per assemblaggio

Stampa tessuto 3D

Assemblaggio

Prova e ritocchi 50


4.8SYSTEM MAP La system map mostra i principali investitori del servizio e il loro coninvolgimento in esso. La mappa, inoltre, spiega graficamente le relazioni che intercorrono tra ogni partecipante del servizio, inclusi i clienti. Le frecce mostrano: - material flow: prodotti - money flow: pagamenti - service use: uso del servizio


Ephem Paga materiale e servizio

Collega gli utenti al FabLab

collection

sposa

Assistenza e strumenti (Laser Cut, 3D body scan, 3D printers, 3D fabric)

tessuti stampati 3D

fab lab 52


Service use

meral Collega il cliente all’atelier

Material flow

Paga materiale e servizio

- Avvicina l’utente al digitale - Tramite il design parametrico permette di essere “co-designer” - Collega i veri servizi tra loro

Money flow

a

Assistenza/ “know how” sui tessuti e “mano d’opera”

Abito pronto

atelier 53


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4.2RICAMI 4.8 ISPIRAZIONE DIGITALI Come detto nel capitolo introduttivo del mio progetto, la natura è il filo conduttore di Ephemeral Collection; è stata fonte di ispirazione per lo scopo della “seconda vita dell’abito” e diventa principio base per il pattern del corpetto dello stesso. Ho deciso di creare la matrice di quattro possibili pattern dei ricami digitali, partendo dalla forma di foglie e petali di quattro piante rampicanti: jasmine, wild rose, hedera e trumpet vine. Di seguito un esempio delle quattro forme, ogniuna sviluppata in due versioni di possibili pattern o ricami digitali, appunto.

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Hedera

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Wild Rose

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Climber Jasmin

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Trumpet Vine

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4.9PERCORSO ONLINE

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Al primo accesso si effettua la registrazione . La piattaforma, attraverso il tool della geolocalizzazione, ti indirizza verso il FabLab e l’atelier piÚ vicini a te.

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Una volta caricata sulla piattaforma, la scansione 3d del proprio corpo, si può procedere alla composizione dell’abito. Si parte dalla scelta di forma del bustino, continuando con la gonna e successivamente, scegliendo il pattern che andrĂ a strutturare tutto il vestito: dal ricamo del bustino alla forma dei petali della gonna. Il pattern può essere modificato a piacimento, sia in dimensione, che concentrazione.

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Dopo aver scelto il pattern, si procede alla scelta dei tessuti che comporranno la gonna.

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Da questo step in poi, inizia il vero processo di co-design dell’abito. La piattaforma, attraverso snaps (controller) e algoritmi e parametri pre impostati permette di modificare l’abito in ogni singolo dettaglio. Sarà possibile modificare ogni aspetto, dalla silhouette generale del vestito alla densità e larghezza dei pattern.

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Una volta ultimata la creazione dell’abito, soddisfatti del proprio risultato, si potrà salvare il progetto e procedere alla fase di produzione e pagamento. Da qui inizia la vera storia del tuo Ephimeral dress!

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Conclusioni

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5.1SWOT ANALYSIS

-l’utente diventa co-designer del prodotto - l’utente si avvicina ai processi di manifattura digitale; conoscenza di nuove tecnologie - Ephemeral Collection crea un prodotto oltre il custom made, al prezzo del ready to wear

W EAKNESSES -il target di riferimento e’ ad oggi ridotto - la rete dei FabLab e’ in via di sviluppo, non alla portata di tutti (solo 80 sedi in italia)

O PPORTUNITIES

THREATS

- con l’espansione e il perfezionamento del digital manufacturing Ephemeral Collection ha ottime potenzialita’ di ampliare il suo mercato - il costo dei servizi, dimuendo, provochera’ una diminuzione del prezzo medio dell’abito da sposa.

- i marchi di ready to wear e e-commerce nell’ultimo anno stanno lanciando linee di abbigliamento low cost per accontenare la richiesta del mercato; la competivita’ aumenta

POSITIVE

EXTERNAL FACTORS

S TRENGHTS

INTERNAL FACTORS

Per poter valutare il Sistema del Prodotto Servizio(PSS), una SWOT ANALYSIS è utile per identificare gli aspetti negativi e quelli positivi e di trovare e sfruttare le opportunità crescenti all’attuazione del presente PSS.

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5.2CONSIDERAZIONI PROGETTUALI Credo che un futuro non molto lontano con la espansione sempre più rapida della rete di FabLab e l’ingresso definitivo delle stampanti 3D nelle case di tutti, il mercato avrà sempre più spazio per un progetto come questo. La tendenza di cercare prodotti unici e personalizzabili sarà sempre più presente in tutti i campi. Avere a disposizione i macchinari e le tecnologie però non basta se non sappiamo sfruttarle al meglio. L’abito da sposa offerto da Ephemeral Collection inizia il proprio viaggio il giorno in cui viene disegnato, è un vestito non convenzionale, che non si accontenta di essere protagonista solo del giorno più bello, ma che entra a far parte dello spazio e della forma che abiti.

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Ringrazio il team Stardust* e in particolare Francesco per aver ispirato questa tesi e avermi aiutato e supportato durante quest’anno di faticoso studio e gratificante lavoro! Sono molto felice di far parte di questa rete e spero che i nostri cammini si intreccino ancora a lungo! Gracias!

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