Vallarsa Notizie n.62

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Semestrale del Comune di Vallarsa - anno XXVI n. 62, dicembre 2018 - Autorizzazione Tribunale di Rovereto n. 167 d.d. 11.06.1991 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Trento - Taxe Perรงue (Tassa Riscossa) aut. MBPA/NE/TN/006/2016

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n.62

Sommario EDITORIALE   1 Vallarsa Notizie, uno spaccato della vita della valle

DALLA CASA DI RIPOSO 33 Casa di Riposo di Raossi eccellenza per qualità e benessere

SALUTO DEL SINDACO   2 Consapevolezza, comunità e concretezza

DALLE PARROCCHIE 35 “Un dono del Signore dalla lontana Eritrea” 37 Malga Fratte 2018 39 Edelon e la porta straordinaria

DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE   3 Notizie in breve   5 Maltempo: la Vallarsa ha retto bene   7 Una nuova cucina per il centro scolastico   8 Meeting dei Distretti famiglia   9 Il Nido Tagesmutter 10 Prato del sole 11 Alla scoperta della natura: un’estate col sorriso 13 È record:19 nuovi nati in valle 12 I contributi alle associazioni 14 Microeolico, la sperimentazione non dà i risultati sperati 16 Geografie sul Pasubio 17 Il Giro d’Italia giovani under 23 è arrivato in Vallarsa 17 In pensione Giorgio Broz, custode forestale 18 “Scuola e sport” e volontariato 19 Si lavora al 2019 con un ricco anno alle spalle 21 Strasburgo in un click! 22 L’8° reggimento “Pasubio” in visita alla sua montagna DAI GRUPPI CONSILIARI 23 Vallarsa domani 24 Aria Nuova per la Vallarsa 25 Per la valle e la sua gente 27 Vivi la tua biblioteca

ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ 41 La fienagione al tempo della civiltà contadina 43 L’Organo della Pace 44 Addio Evaristo, storico sacrestano 45 Il bouldering va forte alla prima Boventalblock DALLE ASSOCIAZIONI 46 Centro studi museo etnografico 47 Gruppo costumi storici Valli del Leno 48 Tra le Rocce e il cielo 48 Pasubio 100 anni 50 Vigili del fuoco Volontari Vallarsa 51 Sat Vallarsa 52 Movimento pensionati e anziani 53 Giovani Matassone 54 Comitato Fiera di San Luca 55 Orsa Maggiore 56 Coro Pasubio 57 US Vallarsa 58 Circolo Lamber I NOSTRI STUDENTI 59 Giulia Arer 60 Mattia Gios 61 Antico leno

DALLA BIBLIOTECA 26 Sipario d’oro 2019 DALLE SCUOLE 28 Cento ragazzi in rifugio 29 Il Lupo in Vallarsa 30 L’autunno 30 Momo storia di una bambina eroe 31 Altri racconti… 31 Nasce il sentiero della cooperazione 32 Storia di un pino e di un bambino gentile

LA VALLARSA IN LIBRERIA 62 Pasubio e Piccole Dolomiti DAI LETTORI 63 Il Cacciatore e il Prete 64 Mons. Wilhelm Egger, cittadino onorario della Vallarsa 65 Mare di nuvole e riflessi d’acqua

Vallarsa Notizie - Periodico semestrale del Comune di Vallarsa anno XXVI n. 62, dicembre 2018 Direttore Responsabile Stefania Costa Comitato di Redazione Stefania Costa Ornella Martini Denis Pezzato Costantino Rigon Paolo Scottini Matteo Zendri

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Recapito Comune di Vallarsa, fraz. Raossi Stampa e impaginazione La Grafica srl • Mori (TN) Il notiziario è consultabile sul sito del comune www.comune.vallarsa.tn.it sezione: “comune/comunicazione”

In copertina In posa per me di Alessandro Frianu


EDITORIALE

Vallarsa Notizie, uno spaccato della vita della valle

I

l compito di un notiziario comunale è di dare contezza ai cittadini di quanto accade di rilevante a livello amministrativo, di progetti già in essere portati a compimento, di bilanci trasparenti su esperienze compiute e delle concrete ipotesi sulle future scelte dell’amministrazione. Ma anche di portare nelle case di ogni abitante una sintesi comprensibile del complesso mondo sociale di una comunità come la nostra: numericamente piccola, già a paragone di cittadine di media grandezza, ma che vive e si muove su un territorio molto esteso, gravato dalle ovvie difficoltà nel garantire servizi equivalenti ad ogni singola frazione. Per un notiziario come Vallarsa Notizie rendere alla valle uno spaccato ragionato dei momenti più significativi del vivere insieme in un territorio molto particolare, e al tempo stesso raccontare la vita culturale di questi ultimi mesi, sono anch’essi impegni costanti, sospinti dalla convinzione che una delle nostre maggiori risorsa continuerà ad essere la coesione sociale. L’altro pilastro, è la bellezza quasi incontaminata del nostro territorio, che con piacere raccontiamo con le immagini di copertina. Un invito a non dimenticare che l’ambiente naturale e la salvaguardia delle sue specificità saranno anche negli anni a venire, e forse più che in passato, una delle chiavi decisive per lo sviluppo della nostra valle. Stefania Costa

INVIACI LE TUE FOTO POTREBBERO DIVENTARE LA NUOVA COPERTINA DI VALLARSA NOTIZIE Siamo sempre a caccia di immagini per la copertina di Vallarsa Notizie. Se hai una o più fotografie e che ti sembrano adatte, non esitare, inviacele. Fai attenzione però, per la stampa è necessario che l’immagine abbia una risoluzione di almeno 300 dpi. Preferiamo che sia orizzontale (così da permetterci di avere una copertina fronte e retro), quindi la foto deve avere il soggetto principale nella metà di destra e comunque non deve perdere la sua essenza se vista solo a metà. Quando invii lo scatto a vallarsanotizie@comune.vallarsa.tn.it non dimenticare di indicare il tuo nome (o quello dell’autore per il conto del quale spedisci la foto) e un titolo.

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SALUTO DAL SINDACO

Consapevolezza, comunità e concretezza

Massimo Plazzer sindaco

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iviamo nel tempo della tecnica, nel tempo della conoscenza. Abbiamo in tasca uno strumento potentissimo che solo dieci anni fa non c’era e oggi ci permette, in tempo reale e in qualsiasi posto, di accedere alle informazioni, di poter controllare le cose, di verificare quello che viene detto. Eppure mai come ora, o per lo meno da moltissimo tempo, si ha l’impressione tangibile che non ci sia lo sforzo e la capacità di andare a verificare le cose, ma si prenda per buono quello che si sente dire, spesso da chi urla più forte. E quella che è una ricchezza enorme ed uno strumento straordinario per governare la nostra conoscenza e indirizzarla, viene accantonata per seguire slogan, parlare di concetti e frasi fatte, spesso senza collegarne il senso logico o senza fare un’analisi critica. Ancora, spesso si vede quello che è di nostro interesse diretto, senza guardare all’insieme, alla complessità di cui è fatto il mondo e i limiti che il mondo ha. Ognuno vuole andare in pensione il prima possibile, pagare meno tasse, avere la macchina più veloce e il telefono nuovo, senza pensare all’impatto che questo può avere sul sistema globale e sulle nuove generazioni a livello di ambiente, di risorse economiche, di sicurezza ecc… Girando per le nostre frazioni, in ogni paese mi capita di sentir dire che è l’ultima frazione

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della valle, la più dimenticata. Si vede il piccolo lavoro come priorità assoluta, senza pensare che di frazioni ce ne sono 43, il bilancio comunale è (ahimè) limitato, i tempi sono complessi, non si riesce ad accontentare tutti e subito, e le priorità cambiano nel tempo. Una semplificazione generale delle cose che spesso è accompagnata da una volontà di rigore assoluto. Da una parte si vorrebbe un controllo di tutto ma dall’altra si lamenta una eccessiva rigidità delle regole. Quando le macchine corrono il vigile dovrebbe multarle tutte. Quando siamo noi a prendere la multa, il vigile poteva anche avvisarci prima. E se in tempi di risorse limitate, sarebbe utile unire le forze verso il bene comune, e riacquistare un senso di comunità che permetta una solidarietà di intenti per cambiare le cose, sembra invece che si concretizzi un clima di ostilità, di cattiveria verso tutto e verso tutti. Un clima che porta a divisioni, che racchiude scontenti e li trasforma in energie negative e che porta a non ascoltare l’altro, invitando a imporre la propria idea sopra le altre, a prescindere dalle competenze e dalle considerazioni altrui. In tutto questo è quanto mai necessario trovare e preservare il senso di comunità. Ed è necessario ed urgente coltivarlo nel nostro piccolo, a partire dai gesti quotidiani, a partire dalla nostra piccola realtà. In casa,

tra vicini, in paese, a livello associativo, a livello comunale. In una realtà come la Vallarsa che ha il pregio di poterci garantire una dimensione “umana” del vivere assieme e della gestione dei beni collettivi, questa operazione dovrebbe risultare più facile. C’è una base comune, che mette assieme la storia delle nostre generazioni che vengono dal passato con l’esperienza e l’apertura mentale necessaria per vivere il nostro presente. Bisogna partire da questa e riprendersi, mattone su mattone, la consapevolezza delle cose necessaria ad affrontare il futuro. Spegnere gli smartphone, non badare a quanto scritto su Facebook, ma iniziare ad affrontare le cose in prima persona, in modo critico e consapevole. Guardando al futuro e non rincorrendo chi ha sbagliato in passato. C’è bisogno di consapevolezza, c’è bisogno di comunità, c’è bisogno di concretezza. Li troveremo nella scatola che c’è sotto l’albero di Natale. Ma dobbiamo avere il coraggio di scartarla e gettare via l’involucro fatto di slogan, di urla e di accuse che ci vogliono far credere che Babbo Natale non esiste e che il nostro vicino di casa ci ha portato via i regali perché non gli piacevano quelli che aveva già. A tutta la comunità di Vallarsa, ai lettori di Vallarsa Notizie in Italia e all’estero, vanno i migliori auguri per queste festività e l’inizio del 2019.


DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Notizie in breve SCUOLA DELL’INFANZIA DI ANGHEBENI

È avviato l’appalto della nuova scuola dell’infanzia di Anghebeni. Il progetto esecutivo, che ha richiesto un lungo periodo di perfezionamento, ammonta a circa 1.500.000 euro pertanto la pratica dell’appalto deve essere portata avanti dalla Provincia (APAC). Si prevede la conclusione dell’appalto e l’avvio dei lavori in primavera. Sul totale della spesa prevista, il Comune di Vallarsa vista l’importanza dell’opera ha impegnato circa 600 mila euro: l’ammontare di due anni di spese di investimento del Comune. INTERVENTI GRANDE GUERRA Conclusi i lavori al forte di Matassone e a forte Parmesan. Sul Corno Battisti i lavori sono stati interrotti per studiare le migliori soluzioni per mettere in sicurezza la galleria riaperta. Si procede con urgenza per finire quanto prima viste le difficoltà tecniche legate al tempo. In fase di acquisizione un immobile a Matassone da adeguare a servizi igienici e sala a servizio del forte. ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI Piccole rivoluzioni interne al Comune. Dal 1 ottobre la dipendente Giulia Pavana ha vinto un concorso di mobilità ed è passata al comune di Isera. Al suo posto a coprire l’ufficio anagrafe è stato civile è passata la dipendente Antonia De Romeo che lascia l’ufficio Polizia Locale. Nel frattempo è stata prorogata l’assunzione di Elena Baldo che era sostituta all’anagrafe e ora è di supporto agli uffici segreteria e ragioneria. Attivato anche un tirocinio universitario e un bando di servizio civile.

CARTA D’IDENTITÀ ELETTRONICA Anche il Comune di Vallarsa rilascia la carta d’identità elettronica. Per garantire tempestività nel rinnovo e rilascio è preferibile avvisare precedentemente l’ufficio Anagrafe tramite contatto telefonico o per posta elettronica. FOGNATURE La Provincia ha finanziato il I stralcio delle fognature di Camposilvano (Imhoff e ramale principale) l’appalto dell’opera sarà fatto nel 2019. Affidata poi la progettazione delle fognature di Tezze e della rete di Speccheri, Bastianello, Pezzati e Canova. PARCHEGGI Piccola sistemazione del parcheggio ad Anghebeni con la realizzazione di una barriera a delimitare lo spazio. Affidata la progettazione del parcheggio di Obra, in fase di studio Staineri. Si stanno acquisendo aree per la realizzazione di parcheggi ad Albaredo e Zocchio e si sta lavorando per modificare per l’uso di una parte di stalli al Passo. Acquistati nuovi parcometri al Passo Pian delle Fugazze. PARCHI GIOCO Sistemati i parchi giochi dopo la revisione annuale. Di recente sono stati affidati i lavori di sistemazione delle staccionate a Valmorbia e Foxi dopo la segnalazione del deterioramento. L’intervento sara realizzato in primavera. OPERE PUBBLICHE In fase di appalto anche l’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco volontari, gli interventi del Fondo del Paesaggio – per riportare a prato o terreno coltivabile le arre imboscate nelle immediate vicinanze delle frazioni Valmorbia, Anghebeni, Corte, Arlanch e Foppiano -. Gli importi qui sono più bassi e l’appalto è gestito direttamente dal Comune.

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

STRADE

Sono stati fatti alcuni interventi di asfaltatura urgente (rattoppi) nelle frazioni di Foxi, Camposilvano, Canova, Laresi. Asfaltato un pezzo di strada in fraz. Sich. Sono stati poi fatti interventi di sistemazione dei parapetti di alcune strada comunali a Valmorbia e Zocchio con il rifacimento del cordolo e di un tratto di muro. Sistemato un tratto della strada “Giare Larghe” franato in estate, con la realizzazione di una serie di micropali a sostegno dell’acquedotto comunale. Ripristinata la strada anche a seguito del maltempo come somma urgenza. ARREDO URBANO È stato rifatto l’arredo urbano della fraz. Dosso, con la sistemazione definitiva dopo il passaggio delle fognature. In primavera intervento analogo sarà fatto a Zocchio. Affidato l’incarico per la progettazione dell’arredo urbano interno alla fraz. Foxi.

ISOLE ECOLOGICHE Conclusa la progettazione delle isole ecologiche di Zocchio e Albaredo. Per quest’ultima come per Piano si sta concludendo l’acquisto delle aree interessate. I lavori sono programmati con risorse proprie negli anni 2019-2020. Il costo indicativo di un’isola ecologica si aggira intorno ai 40 mila euro. Intanto è stato acquistato un sistema di videosorveglianza locale da spostare nelle isole ecologiche critiche per contrastare i cattivi conferimenti di rifiuti.

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MINIMARKET OBRA Affidato l’incarico per la progettazione degli interventi di messa a norma della struttura del minimarket di Obra, propedeutici per la riapertura dei locali, assegnati con bando quest’estate a una famiglia della valle. I lavori, più consistenti del previsto, sono in fase di attuazione in modo rapido per permettere agli aggiudicatari della gestione di avviare l’attività. Intanto si stanno facendo ragionamenti per aiutare Camposilvano. MALGHE In fase di avvio l’appalto per la sistemazione delle staccionate a malga Pra di Mezzo finanziato dal PSR. Approvati gli interventi per il rifacimento della pozza di malga Pasubio e il progetto del tetto di malga Campobiso che saranno effettuati nel 2019. Idem per le staccionate di malga Siebe. CIMITERI Consegnato il progetto definitivo di sistemazione del cimitero di Parrocchia che prevede il tetto della cappella, sistemazioni e restauri delle parti comuni cimiteriali e la realizzazione di una serie di loculi. Il progetto è in Soprintendenza per l’approvazione dei beni culturali e sarà realizzato in più lotti. In realizzazione la recinzione del cimitero di Camposilvano. Ripreso il progetto di ampliamento del cimitero di Obra. ACQUEDOTTO Affidata la progettazione definitiva di uno stralcio della rete di acquedotto a servizio della fraz. Piano. Tale intervento è finanziato da fondi del BIM destinati a specifiche opere e vuole contrastare le numerose perdite sulla rete principale del paese. ILLUMINAZIONE PUBBLICA Sistemata l’illuminazione del campo sportivo di Raossi, sono stati fatti piccoli interventi di integrazione delle luci ad Aste, Zocchio e Parrocchia. Progettati interventi su altre frazioni che richiedono urgente messa a norma, saranno effettuati nel 2019. ALTRI IMMOBILI Affidata la sistemazione della terrazza del museo a Riva di Vallarsa, concluso il rifacimento del pavimento del corridoio all’asilo di S.Anna, affidato all’Orsa Maggiore un gruppo elettrogeno di continuità per la sede.


DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Maltempo: la Vallarsa ha retto bene L’evento eccezionale del 28-30 ottobre

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er la portata dell’evento, a bufera passata, possiamo dire che tutto sommato è andata molto bene. Il maltempo eccezionale che a fine ottobre ha colpito tutto il nord est e in particolare anche il Trentino ha colpito anche le nostre zone che con Ala e Terragnolo sono state le più danneggiate della Vallagarina. Ma a conti fatti, nei giorni successivi al diluvio, i danni riscontrati sono stati in gran parte al patrimonio forestale, qualche strada di montagna e per fortuna nessun ferito. I FATTI L’allerta meteo è stata diramata già per il sabato 27 ottobre quando sono iniziate le precipitazioni e il primo vento. In mattinata su segnalazione di alcuni residenti i vigili del fuoco volontari sono intervenuti con la piattaforma a Riva dove la croce del campanile era stata piegata ed è stata rimossa

per precauzione. Domenica 28 le piogge intense hanno iniziato a sollevare preoccupazioni e fare i primi danni oltre confine (una frana ha costretto nella serata di domenica alla chiusura della SS46 a S.Antonio) mentre in valle anche su richiesta della città di Rovereto si monitoravano i livelli di torrente Leno e dighe. Lunedì dalla mattinata i pompieri volontari hanno monitorato la situazione sul territorio e nel pomeriggio sono iniziati i primi interventi per piante cadute sulla provinciale, dei sassi caduti a Matassone e un allagamento a Piano. Dalle 18 la situazione ha iniziato a farsi più seria. La luce è saltata in tutta la valle e il vento ha iniziato ad intensificarsi. Nella caserma di Anghebeni è stato allestito il centro operativo coadiuvato dal sindaco. Al lavoro i vigili del fuoco coordinati dal vice comandante Walter Lorenzi (il Comandante era

all’estero per motivi di lavoro), i volontari dell’Orsa Maggiore di Vallarsa, il personale del servizio gestione strade, il custode forestale Andrea Salvetti. Da subito è stato fermato l’equipaggio dei sanitari e messo in collegamento con i vigili del fuoco dato che le linee elettriche non permettevano comunicazioni radio, l’unico canale di comunicazione attivo era nella caserma dei pompieri. C’è stato un continuo contatto con la casa di riposo per garantire la comunicazione e la presenza di carburante per il gruppo di continuità (nella serata sono saliti anche i vigili del fuoco di Rovereto con un rifornimento per il gruppo). Priorità è stata data a rendere transitabili le strade, ma il vento che continuava a soffiare durante le operazioni di taglio piante altri alberi cadevano con i pompieri sulle strade quindi è stato deciso di chiudere al traffico la strada “Del Postel” e in serata anche la SS46 e la SP219, garantendo però la transitabilità in caso di emergenza. Verso mezzanotte il vento è calato e le operazioni sono state interrotte ma precauzionalmente personale dell’Orsa Maggiore e dei Vigili del fuoco sono rimasti in caserma pronti a intervenire. Nei giorni seguenti è iniziata la ricognizione dei danni e le prime messe in sicurezza. Per fortuna non ci sono stati danni gravi a persone né malori nella notte, dato che la luce è tornata in gran parte della Vallarsa solo alle 10 di martedì.

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

I DANNI Tanti gli alberi caduti sulle strade provinciali e comunali, liberate già nei primi giorni seguenti, il maggior numero di alberi caduti in valle ha interessato la zona della Ca’ d’Austria che ha costretto alla chiusura della strada. Salendo in quota verso la Covel (1000 m) sono evidenti gli alberi sradicati dal vento nei boschi comunali e più in su lungo la strada dell’Ossario e lungo le Sette Fontane. In quota grandi quantità di alberi sradicati su terreni comunali si sono verificati nella zona di malga Campobiso e lungo la strada che sale da malga Costoni alla Val Zuccaria. Quanto alle strade, i maggiori danni hanno interessato le “Giare larghe” con una grande quantità di materiale sceso dalle valli prima delle sorgenti dell’acquedotto che hanno dilavato completamente la strada scavando fino alle fondazioni dei muri di sostegno. Con un intervento di somma urgenza la strada è stata sistemata per evitare danni all’acquedotto. Anche l’acqua è stata interessata da materiale che è entrato nella sorgente, perciò è stata prudenzialmente emessa un’ordinanza per limitarne l’uso.

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Quanto ai paesi si conta qualche decina di danni seri. La situazione peggiore al Pian delle Fugazze dove il vento ha divelto coppi, insegne, segnaletica e fatto volar via una delle due casette di legno del Comune. Nei paesi, qualche albero appoggiato ai tetti o ai cavi della luce, qualche lamiera strappata e qualche tegola ribaltata. Danni importanti ad alcune chiese: Parrocchia, Anghebeni, Riva e Valmorbia hanno avuto infiltrazioni d’acqua o danni agli impianti. Infine il danno economico legato all’assenza di luce che ha costretto le famiglie cooperative della valle a mandare al macero i prodotti freschi e surgelati e gli altri esercizi a non aprire.

PREVENZIONE La buona risposta all’evento serve anche come scuola e come ulteriore approfondimento per prevenire eventi di questo tipo o per risolvere criticità legate all’emergenza. Si sta lavorando ad aggiornare il piano di protezione civile comunale e si proseguirà nell’attrezzare gli immobili strategici di gruppi di continuità per far fronte alle emergenze. È andata bene e lo si deve anche grazie all’esperienza e al rapido intervento di chi era in prima linea quella sera e si è dato da fare per la nostra comunità. Da parte dell’amministrazione comunale a nome della Vallarsa è doveroso un ringraziamento anche dalle pagine del notiziario comunale a queste persone e a tutti i volontari che hanno lavorato nell’emergenza.

ATTENZIONE SUI SENTIERI A seguito dell’intensa ondata di maltempo occorsa negli ultimi giorni di ottobre, la SAT Vallarsa, in quanto responsabile dello stato e della manutenzione dei sentieri accatastati sul nostro territorio, segnala che non tutti i percorsi risultano attualmente percorribili. Abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni, ed in alcune occasioni abbiamo già avuto modo di intervenire; in altri casi dovremo attendere l’anno prossimo per poter agire in maniera efficace e sicura. Si raccomanda in ogni caso la massima prudenza nell’affrontare boschi e montagne, o comunque informarsi puntualmente sulla percorribilità dei sentieri. Qualsiasi segnalazione alla nostra Sezione è comunque benvenuta, telefonicamente al numero 3491208923 (Marco Angheben) o per email sat.vallarsa@gmail.com.


DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Una nuova cucina per il centro scolastico Comune e Comunità di Valle hanno investito su struttura e impianti

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ono iniziati a giugno e sono conclusi a fine settembre i lavori di rifacimento della cucina del centro scolastico di Raossi. Il Comune ha adeguato la struttura mettendo a norma gli spazi e consolidando anche parte delle fondazioni dell’edificio scolastico, mentre la Comunità della Vallagarina ha rinnovato tutti gli impianti della cucina gestita da Risto3 con nuovi fornelli a induzione, con un investimento unico nel suo genere in Vallagarina. Nel 2016 da un confronto con la dirigenza scolastica, Risto3 e la Comunità della Vallagarina erano emerse alcune criticità da risolvere nella struttura di Raossi. I locali necessitavano di modifiche per rispondere alla normativa igienico sanitaria: un ingresso separato dal locale cucina, uno spogliatoio e un bagno per la cuoca separati da quelli dei bambini e un rinnovamento del magazzino e degli impianti. Gli arredi e le attrezzature della cucina risultavano vetusti, risalivano al 1989, e la Comunità di Valle da tempo non effettuava sostituzioni. Di qui l’impegno da parte dell’amministrazione comunale e dell’esecutivo della Comunità a progettare in tempi brevi gli interventi: la mensa e la cucina non erano stati oggetto della ristrutturazione dell’edificio del 1999 e né dalla scuola né da Comune e Comunità c’era l’intenzione di arrivare ai pasti “trasportati” da altre mense: soluzione complessa per distanze e qualità del cibo.

Così è partito l’iter progettuale che è stato affidato allo studio Artecno di Rovereto che già aveva studiato l’adeguamento strutturale dell’edificio. Nel corso di circa un anno è stato portato avanti il progetto fino alla fase esecutiva acquisendo tutti i necessari pareri: ma la sfida più grande era quella di riuscire a programmare appalto e lavori in tempi stretti: nei mesi estivi per non incidere sulla programmazione scolastica creando meno disagi possibili alla scuola. Così a giugno con i ragazzi in vacanza è stato consegnato il cantiere che ha previsto la demolizione completa della cucina e il rifacimento del sottofondo fino alle fondazioni, compresi gli impianti, e il consolidamento antisismico. Successivamente è stato gettato il nuovo pavimento, sono state fatte le pareti divisorie interne e il nuovo ingresso laterale, murando la vecchia porta verso il cortile. Infine il solaio in legno che sorregge la biblioteca

Massimo Plazzer sindaco

è stato rivestito con un controsoffitto che regge anche la grande cappa aspirafumo. AI primi di settembre è arrivata anche la cucina nuova che è stata montata sul posto e non prevede fornelli a gas quindi si è potuto beneficiare anche di alcuni risparmi legati alla normativa antincendio che in questo caso è meno stringente. Infine, sforando solo di un paio di settimane nelle quali i ragazzi hanno mangiato i pasti “trasportati” sono state fatte le rifiniture e sono state sostituite anche le porte e le finestre della mensa. La cucina di questo tipo, completamente elettrica, è la prima di Risto3 operativa sul territorio della Vallagarina. La comunità di valle ha creduto nel progetto aderendo all’investimento per migliorare gli impianti, dimostrando attenzione verso le scuole piccole come la nostra dove i servizi essenziali come la mensa, sono necessari per garantire qualità nella vita scolastica.

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Meeting dei Distretti famiglia Ornella Martini, assessore

C’è anche Vallarsa

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0 settembre 2018, quarto Meeting distretti famiglia: le reti territoriali per il benessere della famiglia: innovazione sociale, valutazione e sviluppo locale. Comune di Vallarsa Presente! Nella prestigiosa location di Castel Pietra a Calliano l’edizione del Meeting dei Distretti famiglia del Trentino ha riflettuto sull’innovazione sociale, la valutazione e lo sviluppo locale. I Distretti famiglia hanno ormai assunto un ruolo importante in Trentino per generare reti familiari, sociali ed economiche; queste reti sono di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio ed è importante saper comprendere e valutare i percorsi fatti prima di mettere in campo nuove azioni. L’evento è stato un appuntamento importante per confrontarsi e pianificare interventi sempre più mirati e rispondenti ai bisogni delle famiglie d’oggi. Al comune di Vallarsa, ultimo entrato nel distretto famiglia Vallagarina, è stato chiesto di portare una breve testimonianza di cosa rappresenta per noi il distretto e cosa noi possiamo dare al distretto stesso. Nell’intervento abbiamo presentato la nostra comunità sia in termini “numerici” sia in termini di

struttura che di organizzazione. Abbiamo ribadito il ruolo fondamentale che hanno le nostre associazioni anche in materia di politiche familiari che in sintonia con l’amministrazione comunale contribuiscono a “creare e essere comunità” attenta ai bisogni di tutti. La complessità territoriale della nostra valle implica uno sforzo maggiore da parte di tutti per fare in modo che per tutte le fasce d’età e in particolar modo alle famiglie, vengano garantite/date le stesse opportunità. Una gestione più creativa, di-

versificata e alleata può quindi, alle volte non senza fatica, garantire equilibrio, continuità e qualità negli interventi. Sappiamo che molto si può ancora fare ma sappiamo anche che solo INSIEME si possono raggiungere risultati straordinari. Sognare non è sbagliato e avere lo stesso sogno amplifica le nostre possibilità che si realizzi. In questo senso l’essere nel distretto è una ricchezza apre nuovi orizzonti e nel contempo noi possiamo essere risorsa per portare originalità in un mondo uniformato.

SERVIZI ALL’INFANZIA Ecco in breve una tabella che riassume costi e utilizzo dei servizi all’infanzia che trovate poi raccontati nelle pagine seguenti. PERIODO GEN-NOV 2018 servizio Tagesmutter servizio La grande quercia

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colonia estiva 8

ORE 9.414,00 810,00

UTENTI 18 1 35 presenze 80

SPESA €51.259,50 € 812,00 € 21.101,00


DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Il Nido Tagesmutter Un servizio per le famiglie

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ono 14 le famiglie della Vallarsa che solo in quest’anno 2018 hanno trovato nel nido familiare Tagesmutter di Anghebeni, gestito della cooperativa “Il Sorriso”, una risposta alle proprie necessità di accudimento di bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni. Nel servizio offerto, le famiglie hanno trovato la valenza e la priorità di un ambiente familiare e accogliente oltre alla corrispondenza flessibile alle diverse, personali, esigenze orarie richieste. La fruizione economica del servizio è facilitata dal contributo che il Comune di Vallarsa riconosce alle famiglie in base al coefficiente ICEF. Ogni mattina Antonella, Lucia e Valentina hanno aperto le porta del nido familiare mettendosi a disposizione dei piccoli ospiti. La modalità educativa promossa dalla cooperativa Tagesmutter del Trentino “Il Sorriso” attinge dall’esperienza nordica e dai diciannove anni di attività che hanno generato la nascita di un centinaio di nidi familiari. Questo lavoro ha promosso anche la diffusione sul territorio nazionale del servizio Tagesmutter attraverso l’Associazione Nazionale Domus. L’elemento pedagogico di base, che sottende al pensiero educativo, è legato alla valorizzazione della quotidianità della giornata. Le Tagesmutter promuovono azioni ed esperienze del quotidiano (le passeggiate, la spesa, esperienze in cucina, ecc..) coinvolgendo i bambini

in modo attivo e partecipativo, valorizzandone le competenze e incoraggiandone le potenzialità. I bambini nel nido familiare sono protagonisti attivi e le opportunità di gioco e di “lavoro” permettono di apprendere dall’esperienza reale finalizzata al bene comune. Per informazioni più dettagliate sul servizio, la coordinatrice gestionale di zona è a disposizione per trovare la risposta più consona alle necessità e scelte educative delle famiglie. Un colloquio, non vincolante, permetterà di conoscere meglio il nido familiare, la linea pedagogica, l’organizzazione educativa, i costi e i contributi. Cogliamo l’occasione per ricordare e ringraziare la nostra cara Antonella Frapporti che ha concluso la sua esperienza lavorativa ad agosto dopo 14 anni di amorevole servizio con i bambini. Pensiamo di dar voce al pensiero e al sentire di tutta la Comunità nell’esprimere riconoscenza alla nostra Tagesmutter che ha saputo esserci in tutti questi anni con il suo tocco di originalità. Per richiedere un colloquio informativo: Coordinatrice dott.ssa Martina Boller Cell. 335 7001190

Tagesmutter del Trentino “Il Sorriso” Società Cooperativa Onlus

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Prato del sole Un nuovo asilo familiare

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lle Porte di Trambileno ha aperto a settembre l’asilo famigliare “Prato del Sole”, l’associazione “La Grande Quercia”, che per dieci anni ha gestito l’asilo, ha così passato il testimone all’associazione “Prato del Sole”. L’asilo famigliare “Prato del Sole” è un luogo educativo per bambini in età prescolare e di prima infanzia, che promuove e favorise la conoscenza e la pratica dei processi educativi e pedagogici nei bambini, valorizzandone competenze e talenti personali e coinvolgendo altresì i genitori. La vita in asilo si richiama ai principi dei diritti umani, del vivere in modo sostenibile e nel rispetto della natura, prestando un’attenzione particolare alla vita all’aria aperta, infatti all’asilo “Prato del Sole” si diventa grandi in mezzo al bosco. La quotidianità in asilo presta particolare attenzione alla vita all’aria aperta con uscite programmate vicino alla struttura: per raggiungere il bosco occorre prima di tutto prepararsi, i bambini imparano

così a indossare quello che la giornata richiede per uscire, se occorre ognuno indossa anche mantellina e pantaloni anti pioggia per potersi divertire nelle pozzanghere, poi tutti in fila per una passeggiata che in silenzio conduce al prato del sole e al bosco adiacente. E lì maestra diventa la natura, che accoglie e che si dona ai bambini, e chi meglio di un bambino è in grado di provare meraviglia e gratitudine di fronte ai piccoli grandi doni che la natura riserva? Osservare, ascoltare e toccare quello che sta intorno concede libertà ai bambini e nello stesso tempo esperienza vera di limiti che aiutano a crescere. Spostare i tronchi, salire sugli alberi, inventare giochi con quello che offre il bosco, sono le attività principali dei piccoli esploratori del Prato del Sole: un vero allenamento per capacità motorie e mente, perché

niente stimola il corpo e la fantasia come un prato, degli alberi e il niente. E se si può aggiungere che i bambini a giocare all’aria aperta non si annoiano mai, vero anche che passare del tempo all’aria aperta anche in autunno e in inverno ha una lunga serie di vantaggi per i bambini anche in termini di salute. Negli ambienti caldi e chiusi di asili nido, scuole materne e scuole, virus e batteri proliferano e hanno molte più possibilità di passare da un bambino all’altro. All’aperto tutto ciò è molto più difficile. Proprio per questo gli esperti consigliano di far giocare i bambini sempre più all’aria aperta, anche quando il tempo non è soleggiato. Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli (Kahlil Gibran)

Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni può scrivere ad associazione.pratodelsole@gmail.

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Alla scoperta della natura: un’estate col sorriso Colonia estiva comunale

N

el corso di quest’estate spesso è capitato di sentire i canti allegri e spensierati delle bambine e dei bambini in varie passeggiate nei meravigliosi luoghi del territorio. Si è trattato del gruppo della colonia estiva comunale realizzata per il comune di Vallarsa dalla Cooperativa Sociale “Tagesmutter - Il Sorriso” che, pur avendo Il progetto di Nido familiare-Tagesmutter come parte più consistente della propria attività, organizza da 13 anni sul territorio provinciale progetti di animazione in collaborazione con enti comunali e territoriali. L’attività ha coinvolto bambine e bambini dai 3 agli 11 anni e si è svolta dal 2 al 27 luglio 2018 per una durata di quattro settimane presso la sede dell’ Associazione “Camposilvano è”. Come ogni anno, grazie all’investimento dell’amministrazione comunale, è stato garantito il servizio di trasporto gratuito giornaliero alle famiglie; con fermate lungo le varie frazioni di Vallarsa fino alla frazione di Camposilvano dove si è svolta l’attività. Cuore del progetto pedagogico della colonia estiva è stato l’orientamento dell’educazione all’aperto (“Outdoor Education”) con obiettivi educativi diretti in particolare alla possibilità di sviluppare apprendimenti in natura e attraverso la natura. Innumerevoli le esperienze in presa diretta nell’ambiente esterno, che hanno permesso la riscoperta di animali e piante, sentieri e boschi; ma anche

incontri con i gruppi formali ed informali della comunità: visita in caserma dei Vigili del Fuoco, visita guidata al Mulino di Arlanch, visita guidata al Museo Etnografico di Riva, escursione guidata con attività didattica a cura del custode forestale, attività didattica “conosciamo gli animali del territorio” a cura dell’Associazione Cacciatori, educazione stradale attraverso la polizia municipale e la biblioteca, “merenda al buio” a cura di IRIFOR Trento per conoscere la disabilità visiva ma anche le sue risorse, incontro a Malga Streva con le capre al pascolo. Tra le attività storiche della colonia estiva sono state mantenute le uscite in piscina comunale di Rovereto e l’attività settimanale con l’esperto in scienze motorie, orientata allo sviluppo delle attività motorie generali e specifiche per le due fasce d’età (3-6 e 7-11 anni). È stato possibile garantire questa varietà di proposte grazie anche alle risorse del territorio geografico ed umano, costituito da dipendenti comunali e anche da volontarie e volontari appassionati, che lavorano quotidianamente a servizio della comunità. A tal proposito si ringrazano per la collaborazione e la disponibilità: Mauro dell’Associazione “Camposilvano è” per la messa a disposizione della sede delle attività e del suo tempo e per la creazione di uno spazio gioco con sabbiera dedicato a bambine e bambini nel parco; il comandante Enrico Zendri ed i volontari dei Vi-

gili del Fuoco; Paolo Arlanch, proprietario dell’ antico mulino di Arlanch; Paola Gios e Teresa del Museo Etnografico; il custode forestale Giorgio Broz che dopo anni di egregio servizio ha svolto l’attività didattica per le bambine e i bambini nel suo ultimo giorno lavorativo prima della pensione; il guardia caccia Alessandro ed il presidente dell’ Associazione Cacciatori Maurizio Valduga; la Polizia Municipale; la bibliotecaria; l’Associazione IRIFOR Trento, i gestori di Malga Streva, gli operai comunali e la Segreteria Comunale. Un ringraziamento particolare all’assessora Ornella Martini e all’amministrazione comunale, che ha creduto fortemente nell’iniziativa e l’ha sostenuta, al fine di far fronte alla necessità di conciliazione, che nel periodo estivo si rende maggiormente impellente per le famiglie. Soddisfatte e soddisfatti dell’esperienza positiva appena conclusa, si auspica che la colonia estiva possa continuare ad essere negli anni un valido sostegno per i genitori. Auguriamo un buon proseguimento di anno scolastico col sorriso!

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I contributi alle associazioni Ornella Martini assessore

È

consuetudine inserire nel numero di dicembre di Vallarsa Notizie il resoconto dei contributi erogati nell’anno in corso alle associazioni. Quest’anno, nonostante una ulteriore riduzione delle risorse previste per i contributi ordinari, siamo riusciti comunque a garantire una quota per quasi tutte le associazioni che ne avevano fatto richiesta. Anche una gran parte delle richieste di contributo straordinario sono state accettate e alcune sono ancora in fase di valutazione in base agli ultimi residui di bilancio dell’anno. È stata anche riconfermata l’assicurazione per gli eventi organizzati dalle 25 associazioni e gruppi che ne hanno fatto richiesta (deliberazione n. 184 d.d 10 luglio 2018 € 6.500) e ricordando che il periodo di copertura va dal 10 luglio 2018 al 10 luglio 2019 vi invitiamo di comunicare tempestivamente, almeno 15 giorni prima dell’evento, data e tipologia di manifestazione affinché si possa comunicare i dati all’assicurazione. Per quanto riguarda il buono fiori (€ 2.000) si è scelto di distribuirlo sui 3 esercizi commerciali della valle anziché con un unico fornitore. Il contributo per la manutenzione dei parchigioco è stato confermato ed è stata acquistata una nuova capannina per integrare il corredo a disposizione per gli allestimenti. Abbaiamo anche garantito il collaudo gratuito per tutte le organizzazioni che hanno

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utilizzato il tendone più grande (deliberazione n. 142 d.d 28 maggio 2018 € 550). Con la deliberazione n. 192 sono stati assegnati lotti di legna di 50 quintali alle seguenti associazioni: “Raossi iniziative” “Gruppo Alpini Vallarsa” “ACSD Tra le rocce e il cielo” “Movimento Pensionati Anziani” “Gruppo costumi storici valli del Leno – L aimpachtaler Zimbarn” “Comitato ai Fochesi” “ODV A Maloca onlus” “Camposilvano è…” per “La Ganzega 2 lotti legname di q.li 100 “Consorzio acquedotto Camposilvano” “Circolo Operaio Sportivo “Al Casel” “Il Tucul” premio per la lotteria 2 lotti legname di q.li 100 Comitato Fiera di S.Luca 4 lotti di legna di 50 q.li. Con la delibera n. 193 sono stati assegnati i seguenti contributi ordinari 2018 ASSOCIAZIONE Coro Pasubio Vallarsa

2.100

Centro Studi Museo Etnografico

4.500

Pasubio100 Anni Movimento Pensionati e Anziani

700 2.300

Associazione Elementare

300

Gruppo Costumi Storici Valli del Leno

300

Pro Loco Vallarsa

1.000

Standschützenkompanie Vallarsa

300

Gruppo Alpini vallarsa

300

Comitato Fiera di San Luca

4.400

Amici Piccole Dolomiti

300

Us Vallarsa

700

Scuderia Ferrari Club (Caretera)

600

Sezione Sat Vallarsa Totale

900 € 21.500

Sono inoltre stati assegnati i seguenti contributi straordinari: Orsa Maggiore, € 6.049,98 - delibera n.197 d.d 23.07.2018 - acquisto batterie per la gestione e manutenzione dei defibrillatori semiautomatici posizionati in Valle


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• Camposilvano è…, € 7.000,00 - delibera n.229 d.d 22.08.2018 - lavori per esecuzione di un impianto di riscaldamento nell’immobile comunale in gestione • Gruppo Costumi Storici, € 1.000,00 - delibera n. 256 d.d10.09.2018 - gemellaggio con i Gruppo costumi di Füssen in Baviera • Circolo Lamber, € 2.300 - delibera n. 255 10.09.2018 – quota per organizzazione finale regionale conscorso di Miss Italia • Parrocchia S.Vigilio, € 1.000,00 - delibera n. 299 d.d 15.10.20118 - per riparazione guasto alle campane • A.P.S.P Don Cumer, € 2.000,00 - delibera 298 d.d 15.10.2018 - per acquisto pulmino • Movimento Pensionati e Anziani, € 5.935,30 - delibera n.311 d.d 21.10.2018 - sostituzione arredi

• Gruppo Costumi, € 150,00 - delibera n. 329 d.d 7.11.2018 - laboratorio cultura e lingua cimbra • Pro Loco Vallarsa, € 2.364,00 - delibera n. 333 d.d 12.11.2018 – realizzazione sentiero delle frazioni Contributi erogati al Corpo volontari Vigili del fuoco di Vallarsa: • Delibera n. 74 d.d 10.04.2018 - erogazione contributo ordinario, € 5.000,00 • Delibera n. 75 d.d 10.04.2018 erogazione quota per acquisto attrezzatura, € 837,70 • Delibera n.198 d.d 23.07.2018 erogazione quota per acquisto attrezzatura D.P.I, € 786,00

È RECORD: 19 NUOVI NATI IN VALLE È stato un anno record per le nascite in Vallarsa. Ad oggi sono 19 i bambini residenti in valle che hanno visto la luce, un numero che non si raggiungeva da molti anni. Una bella schiera di bimbi e di bimbe che vanno a ripopolare le famiglie del nostro Comune. Con questi ultimi dati affluiti all’ufficio anagrafe, il saldo demografico (al 30.11.2018) di quest’anno porta i residenti in valle a 1380 persone e 633 nuclei familiari. Il saldo è dunque di 15 residenti in più: erano infatti 1365 il 31.12.2017. nati

19

deceduti

12

iscritti da altri comuni

28

iscritti dall’estero

3

cancellati per altri comuni

19

Cancellati per l’estero

3

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Microeolico, la sperimentazione non dà i risultati sperati

S

ono entrati in funzione a novembre 2014 i tre impianti microeolici per l’illuminazione pubblica a Speccheri, Pian delle Fugazze e Foppiano. Il progetto, sperimentale, è stato realizzato in Vallarsa con il contributo della Provincia. Ora, a quattro anni di distanza dall’installazione delle pale possiamo tracciare un primo bilancio dell’iniziativa che, purtroppo, non ha portato i risultati sperati.

UN PROGETTO SPERIMENTALE Il progetto Elder, nato nel 2009 e finanziato al 100% dalla Provincia Autonoma di Trento prevedeva la realizzazione di impianti sperimentali di illuminazione pubblica alimentata con generatori microeolici. L’idea era verificare se è sostenibile dal punto di vista energetico ed economico la produzione ed il consumo di energia elettrica sul posto, sfruttando fonti rinnovabili. Per questo è stato formulato un progetto che ha individuato tre aree: Foppiano, Pian delle Fugazze e Speccheri per realizzare gli impianti. L’opera è stata avviata nel 2013 e a inizio anno 2015 gli impianti sono entrati in funzione. Il progetto prevedeva tre step: analisi e progettazione, entrata in funzione e monitoraggio con conclusioni finali. Da subito è stata incaricata una ditta esterna che effettua il monitoraggio di analisi del vento e dell’energia prodotta. I PRIMI RISULTATI A oltre tre anni di distanza dall’avvio degli impianti e del monito-

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raggio si possono tracciare i primi risultati. Mediamente gli impianti producono poco e il problema non è dato dalla tecnologia ma dalla quantità di vento. Infatti i dati mostrano che in media nessuno degli impianti raggiunge la velocità necessaria per mantenere la turbina perennemente in erogazione (ovvero con velocità superiori ai 3 m/s). La produzione di energia è quindi limitata alle sole folate di vento superiori a tale velocità che avvengono (prevalentemente al Passo e Foppiano) in alcune particolari giornate e periodi limitati. Di seguito le produzioni complessive ed annuali dei diversi impianti (fonte: monitoraggio Ampex commissionato dal Comune di Vallarsa)

ERRORI DI MISURA, ERRORI FISICI Come amministrazione ci siamo interrogati su quali sono state le cause che hanno portato a risultati di questo tipo. Per questioni legate ai tempi di finanziamento (il progetto era legato ad un bando che aveva scadenze ristrette) sono state effettuate analisi del vento per un periodo limitato di tempo nei luoghi in cui sono stati realizzati gli impianti. Per le analisi del vento che siano attendibili è necessario un monitoraggio minimo annuale ma idealmente triennale. Per il progetto sono state fatte analisi su alcuni mesi e proiezioni effettuate sulla carta del vento. Il Comune aveva, nel medesimo bando, ottenuto anche un finanziamento per uno studio sulle energie rinnovabili che però è

stato effettuato anche successivamente alla realizzazione dell’impianto microeolico proprio perché necessitava di tempi più lunghi. Quelli che dalle analisi brevi sembravano luoghi con vento sufficiente, nei tre anni di esercizio invece si sono dimostrati avere vento mediamente troppo basso rispetto a quanto richiesto. Non vi è stato un errore di progettazione delle turbine, il problema è che per questioni fisiche (vedi grafico) sotto una soglia minima di vento non si produce energia sufficiente. Non è quindi sostituendo la turbina che si risolve il problema ma, eventualmente, riposizionandola in altra zona. Vi sono stati invece degli errori di montaggio delle lampade, che sono risultate non compatibili con le vibrazioni prodotte dalla turbina sul palo. Per questo una parte si sono fulminate in breve periodo e sono state sostituite in garanzia. L’ulteriore sostituzione delle schede led sarà effettuata dopo la manu-


tenzione generale degli impianti che sarà effettuata a breve. Queste nuove lampade avranno una guaina che smorza le vibrazioni e impedisce ulteriori danni.

LA PALA DANNEGGIATA A FOPPIANO Quanto alla manutenzione degli impianti, e al danno di una delle pale avvenuto di recente a Foppiano, si tratta di una mancanza dovuta al fallimento della ditta che ha effettuato l’installazione degli impianti eolici e che

non ha comunicato all’amministrazione quanto riferito dai produttori delle turbine, ovvero che vi era necessità di una manutenzione periodica. Tale manutenzione sarà effettuata nelle prossime settimane e andrà ad evitare rumori ed ulteriori rotture per garantire la funzionalità ai fini sperimentali del progetto.

CONCLUSIONI Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele Il progetto era sperimentale e po-

teva dare risultati positivi (come sperato) oppure non funzionare. Giunti in un momento in cui si è concluso un primo periodo di verifica dei risultati, come amministrazione ci prendiamo l’onere di comunicare che il progetto non ha avuto l’esito sperato. Il progetto prevedeva un periodo di monitoraggio che si concluderà nel 2019. A seguito di questo monitoraggio si avranno i dati ufficiali e saranno prodotti i risultati del progetto ELDER, trasmessi alla Provincia che ha finanziato completamente l’opera e si potranno prendere le decisioni conseguenti. Nel frattempo abbiamo la necessità di mantenere gli impianti in funzione fino alla fine del progetto, poi si potrà decidere anche di modificarli, togliere le turbine o altro. Il progetto e il relativo finanziamento era mirato esclusivamente a questa tipologia di opera quindi il Comune, che non ha speso direttamente risorse proprie, non avrebbe potuto destinare questi fondi ad altri progetti od opere per la valle. Il progresso e il futuro è fatto anche di sperimentazioni che talvolta possono anche dare risultati negativi. Come amministrazione che crede nella costruzione di un domani più pulito, che cerca di darsi da fare anche nella piccola realtà della Vallarsa per ridurre le emissioni e guardare verso un mondo meno dipendente dalle risorse non rinnovabili, abbiamo creduto in questo progetto. I risultati non sono stati quelli sperati, ci sono state delle mancanze iniziali, in termini di partecipazione e condivisione del progetto con la comunità, e tempi ristretti che hanno portato a considerazioni non complete. Abbiamo provato a cambiare le cose, riconosciamo alcuni errori, abbiamo il coraggio di ammetterlo e vogliamo illustrare con chiarezza la questione per correttezza e trasparenza pubblica.

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Geografie sul Pasubio Stefania Costa assessore

Narrare i luoghi e i popoli

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opo l’entusiasmante esperienza dello scorso anno anche nel 2018 è tornata Geografie sul Pasubio con una seconda edizione ancora più ricca di incontri con reporter, scrittori, intellettuali e viaggiatori nazionali e internazionali. Un progetto che vede la collaborazione tra i Comuni del Pasubio (Posina, Terragnolo, Trambileno, Vallarsa e Valli del Pasubio) e Keller editore e si propone di trasformare una montagna di confine e scontro (quello della Grande Guerra) in luogo di ascolto e scoperta del mondo. Un luogo che torna ad essere confine simbolico attraverso il quale si muovono storie, libri e testimonianze da tutto il mondo. Al centro di tutto il tema del reportage narrativo e il racconto di luoghi e popoli – oltre che di temi importanti del presente – grazie allo sguardo e alla penna di importanti nomi del giornalismo e della cultura italiana e internazionale. Due anteprime si sono svolte domenica 15 luglio: a Malga Borcola Francesca Melandri ha raccontato il suo romanzo “Sangue giusto” e Roberto Abbiati che ha parlato del drammatico episodio di Debra Libanos, una delle pagine più buie dell’Italia coloniale. Il trekking dal 19 al 22 luglio è partito da malga Campiglia e attraversato la montagna attraverso i rifugi Papa e Lancia per terminare a Malga Valli e ha permesso ai partecipanti di stare a tu per tu con i relatori al di là degli interventi in una vera e propria scuola estiva di reportage parlando di Corea del Nord, di Italia coloniale, dei grandi fiumi e canali come nuove strade per

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viaggiatori e ancora delle antiche vie riscoperte dai turisti/camminatori, di reportage di guerra, di Yemen, Siria, Afghanistan senza dimenticare l’Europa centrale e orientale di cui si è parlato con Andrea Pipino – editor di Internazionale per l’Europa centro-orientale –. Si è osservato anche il couchsurfing – viaggiare chiedendo ospitalità sui divani - come nuovo modo per fare reportage specialmente in territori di difficile comprensione come Iran o Russia con Stephan Orth. Antonella Tarpino ha parlato di “Paesaggio fragile. La montagna pur nella sua grandezza è in realtà un paesaggio fragile perché è relegato nell’ombra, segnato dalle trame antiche del lavoro e dell’abitare che nel tempo sono state cancellate, dimenticate o stanno scomparendo. Memorie potenti da raccontare per ripensare il futuro di tanta parte del Paese”. Tino Mantarro, reporter per la rivista del Touring, ha raccontato cosa significhi occuparsi di viaggio, diventare punto di riferimento per viaggiatori e riuscire a mantenere l’onestà del racconto nonostante le insidie del marketing. Massimo Zamboni, noto ai più per la sua carriera di musicista tra CCCP, CSI, ha presentato il libro – di cui è autore con Vasco Brondi - “Anime galleggianti. L’Italia vista da un canale”. Un grande intellettuale europeo Karl-Markus Gauß a Malga Zocchi, ha parlato de “I margini dell’Europa”. Al Rifugio Lancia Valerio Pellizzari, grande reporter italiano, ha dialogato di Corea del Nord con Giangi Milesi, direttore il CESVI. Maurizio Peselj, geologo e “cercatore d’acqua” per la Croce Rossa Internazionale di Ginevra ha raccontato del suo lavoro in Afghanistan, Sudan, Libano e Yemen. Sui parti del Pazul Tino Mantarro e Sandro Orlando (pagine viaggi di RCS) hanno parlato di Antiche vie ora diventate punto di riferimento per viaggiatori e turisti e di come si possa “Raccontare la natura”. A chiudere giornata e Geografie sul Pasubio Domenico Quirico, reporter di guerra vincitore del Premio Tiziano Terzani, ha parlato di come si possa o si debba scrivere oggi di drammi e guerra.


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Il Giro d’Italia giovani under 23 è arrivato in Vallarsa Stefania Costa

È

arrivata in Vallarsa la 7a tappa del 41° Giro d’Italia Giovani Under 23. Sono stati quasi 300 i ragazzi in gara per il Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel, che si è svolto nella prima metà di giugno. Sono state 30 le squadre in competizione: 15 team italiani e 15 stranieri, per una gara che rappresenta a tutti gli effetti il diploma di maturità per i giovani atleti prima del professionismo. La 7^ tappa del giro è stata emozionante e molto impegnativa per gli atleti. I primi 62 km erano pianeggianti poi gli atleti sono saliti verso il Passo Xon, scesi a Valdagno, risaliti al Passo Zovo e poi da Schio al Passo Pian delle Fugazze, dopo una salita lunga km 11,360 con un dislivello di 820 m, per una pendenza media del 7,2%. Giornata tutta di marca britannica, con Stephen Williams

(Seg Racing Academy) vincitore della tappa e Mark Donovan (Team Wiggins) nuova maglia rosa. Dopo le premiazioni gli atleti vincitori hanno deposto una corona all’Ossario del Pasubio, in memoria di tutti i caduti. La tappa, seguita in diretta sui canali Rai sport, ha permesso di far conoscere il nostro territorio in Italia, in tutte le zone dove si sono corse le altre tappe, ma anche negli stati esteri da cui provenivano i ragazzi in gara. Con un apposito stand sistemato per l’occasione a Schio, il Comune di Vallarsa e l’APT, hanno potuto fare una promozione turistica mirata del territorio nel vicino vicentino e all’arrivo far conoscere anche i prodotti del territorio ai curiosi arrivati per vedere l’arrivo degli atleti. «È la prima volta che il Giro arriva in Vallarsa, si tratta di un momento molto importante

per il territorio, percorso da molti ciclisti in mountain bike e bici da strada. Soprattutto ora che ci stiamo strutturando per accogliere al meglio sportivi e turisti che si muovono sulle due ruote » – afferma il sindaco Massimo Plazzer. Da parte dell’amministrazione va un grazie speciale a Sergio Bernardi senza il quale non avremmo avuto questa opportunità e a tutte le persone che hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento.

IN PENSIONE GIORGIO BROZ IL CUSTODE FORESTALE È ufficialmente in pensione dal 1 settembre Giorgio Broz, per 23 anni custode forestale in Vallarsa. Nel suo ruolo di custode forestale, erede dell’antico “saltaro” della valle, Giorgio ha trovato la sua dimensione ideale. Il lavoro di custodia del patrimonio boschivo pubblico comunale e di guardia forestale gli ha permesso di lavorare a contatto della natura e delle nostre montagne, di cui nel tempo è diventato profondo conoscitore oltre che appassionato fotografo. Ha mantenuto i rapporti con le aziende agricole che pascolano le malghe, con i rifugisti, i cacciatori e i frequentatori delle nostre montagne. Ma il custode forestale in una realtà come la Vallarsa ha anche il compito di relazionarsi con la gente, rapportarsi con le persone ed aiutarle nel rapporto con i boschi e con la pubblica amministrazione. Un ruolo che Giorgio ha nel tempo saputo svolgere al meglio, pur trattandosi di un mestiere che negli ultimi anni è cambiato molto. La meritata pensione è arrivata a fine estate, al tempo dei lotti di legna che comunque, con una passione che va oltre la professionalità, ha seguito dando consigli ai colleghi nel preparare le parti. A fine settembre Giorgio Broz ha festeggiato il meritato traguardo con i colleghi del Comune di Vallarsa e con l’amministrazione comunale che gli ha regalato un binocolo. Intanto è stato avviato il concorso per l’assunzione del nuovo custode.

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“Scuola e sport” e volontariato Ornella Martini assessore

Le attività dell’Agenzia Sport Vallagarina

L

’Agenzia sport Vallagarina è un’associazione di Comuni, nata nel 2003 dall’esigenza dell’allora Comprensorio del C10 di condividere un progetto legato allo sport. Per la prima volta i comuni della Vallagarina si trovano a parlare di sport. Negli anni aumentano le adesioni a questo progetto, ad oggi i Comuni soci dell’Agenzia sono 20 oltre alla Comunità della Vallagarina e alla Comunità degli Altipiani Cimbri. Anche il comune di Vallarsa è socio dell’Agenzia fin dalla sua istituzione. Il Progetto Scuola e Sport, il primo messo in campo dall’Agenzia, vede gli alunni delle classi terze e quarte delle primarie coinvolti in un’attività motoria gestita da esperti delle società sportive del territorio. Gli obiettivi legati a questa attività possono riassumersi in creare un collegamento tra le scuole e le diverse società sportive, permettere ai ragazzi di conoscere diverse discipline con un’attività propedeutica

in cui i valori sani dello sport sono prioritari. I ragazzi delle classi terze e quarte, durante le 2 ore settimanali di educazione motoria, ospitano (per 5 mesi) i tecnici selezionati di discipline sportive accuratamente scelte dall’agenzia. Anche le classi della nostra scuola primaria aderiscono a questo progetto che viene in parte finanziato dal Comune con un contributo di 1.000 euro a classe. Inoltre l’US. Vallarsa partecipa con l’attività di pallavolo gestita dall’esperto Daniel Pinter. A loro va il nostro ringraziamento in quanto sono dei volontari che tolgono tempo alla propria attività lavorativa per garantire la presenza in orario scolastico. Il lavoro dell’Agenzia è quello di curare tutti gli aspetti organizzativi, dal rapporto con le Società Sportive a quello con Scuole, dalla predisposizione degli orari ad eventuali problematiche che andassero ad evidenziarsi. Altra interessante iniziativa, ormai giunta alla 6a edizione, curata dall’Agenzia Sport

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Vallagarina è quella della premiazione del volontario nello sport. Un riconoscimento simbolico per tutte quelle persone che con passione e senza clamori operano quotidianamente affinché tutte le comunità possano fruire o partecipare ad attività legate allo sport. Donne e uomini che si occupano, con senso di responsabilità, di tutte quelle piccole mansioni – da segnare il campo da calcio, alle pulizie, accompagnare i bambini alle partite ecc….-. I volontari premiati per il comune di Vallarsa sono persone che hanno dato e danno moltissimo per la nostra comunità che la rappresentano e la fanno conoscere L’ultimo premiato è stato Giandomenico Gasperini con la seguente motivazione: “Da molti anni si occupa della manutenzione del campo sportivo di Albaredo. Con passione organizza i tornei e le manifestazioni con la presenza di numerose squadre amatoriali della Vallagarina ma soprattutto, con carisma, coinvolge gli abitanti di Albaredo e Foppiano creando comunità.”.


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Si lavora al 2019 con un ricco anno alle spalle Piano di Zona Giovani

C

i aspettano delle novità per il prossimo anno nel Piano di Zona Giovani. Dal 2019. Visto il cambiamento della legge provinciale sulle politiche giovanili, verrà introdotto un Piano Strategico Giovani (PSG). Come molti di voi sapranno il piano giovani di zona (PGZ) Valli del Leno Terragnolo, Trambileno, Vallarsa: è uno strumento per sviluppare l’interesse, la visione strategica e l’investimento del territorio nei confronti dei giovani che lo abitano, organizzando opportunità capaci di dare spazio e di sostenere energie, idee, risorse e competenze locali in materia di politiche giovanili. La costituzione del PGZ viene sancita tramite una convenzione stipulata tra gli enti pubblici locali che lo costituiscono. Il nuovo Piano Strategico Giovani è un documento di indirizzo delle politiche giovanili che, sulla base di specifici elementi di contesto, dell’analisi delle questioni significative emergenti, dei bisogni e dei desideri individuati definisce le strategie territoriali, pianifica priorità di intervento e obiettivi, e stabilisce il budget sulla base del quale verranno selezionate e finanziate le proposte progettuali avanzate dal mondo giovanile. Siamo già al lavoro su questo importante documento e vogliamo approfittarne per raccontarvi i progetti che sono stati portati a termine nel 2018 che potete trovare digitando #momentogiovane o cercando la pagina facebook @puntoincomune.pgz

Isabel Neira-Gutiérrez, RTO

Il primo progetto del 2018 è stato “Resto o Vado”, un laboratorio teatrale, svolto a Terragnolo. Maddalena Gerola e la regista Carolina del Calle Casanova hanno proposto un tema che riguarda una problematica che tocca da vicino alle nostre valli: la mobilità o migrazione giovanile territoriale. C’è stata un’ottima risposta dai ragazzi con un alto numero di partecipanti.

Il nostro secondo progetto è stato il laboratorio ludico-teorico “G.G.G.” la Grande Guerra per i Giovani condotto da due giovani progettisti di Vallarsa, Denis Pezzato e Alessandro Piazza. Questo progetto come quello che avevano proposto l’anno scorso (Archeologando) si è svolto verso la fine del anno scolastico. Tra teoria e pratica, i partecipanti - ragazzi della scuola elementari di Raossi - si sono divertiti e hanno mostrato un forte interesse e coinvolgimento. Si è svolta anche una visita alla trincea di Matassone, così i ragazzi hanno potuto sperimentare dal vivo la situazione in cui vivevano i soldati in una sorta di caccia al tesoro.

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“I percorsi creativi del colore” si è svolto ad agosto. Beatrice Barozzi con l’artista Luigi Stedile hanno offerto la possibilità a 8 ragazzi di partecipare attivamente al processo di ide-

azione, progettazione e realizzazione di interventi pittorici per la valorizzazione degli spazi scolastici per la scuola primaria Natalia Valduga di Terragnolo. Questi ragazzi hanno

portato a termine 6 magnifici quadri, tutti legati al tema del cibo, per la mensa della scuola. C’è stato anche un “open door” per mostrare i quadri alla comunità.

sono partiti per Strasburgo alla metà di novembre per conoscere la persona responsabile del forum. Grazie al forum creato anche l’Italia è stata inserita nella mappa. A Strasbur-

go i ragazzi hanno visitato il parlamento Europeo, il consiglio d’Europa e Lieu d’Europe, dove si è svolto un workshop sulla cybersafety.

Il quarto progetto è stato “Vieni, ti presento un libro!” presentato dal gruppo punto lettura di Terragnolo con l’idea di avvicinare i giovani e la comunità a quattro autori eterogenei. Questo progetto ha dato la possibilità di interloquire con gli autori Francesco Vidotto, Matteo Bussola, Andrea Castelli e Paola Barbato. A Trambileno si è svolto “Le realtà delle nostre generazioni”, presentato da Giulia Comper con l’aiuto di un gruppo informale di ragazzi. Si tratta di un percorso che consisteva di tre attività: uno spazio compiti, un laboratorio per un uso responsabile dei social e delle tecnologie per ragazzi; tre serate informative rivolte ai genitori e ai ragazzi su cyberbullismo, d’identità e trasformazione corporea. Questo progetto è stato molto apprezzato e ha coinvolto partecipanti di tutti i 3 i territori. L’ultimo progetto del nostro Piano Giovani si intitola “Strasburgo in un click! Internet governance per i giovani”, svolto dalla giovane Lisa Cornali di Vallarsa, che mette in pratica quello che ha imparato durante i 9 mesi all’estero del progetto ERASMUS+, realizzando un Forum con 18 ragazzi dei 3 comuni in collaborazione con la Youth IGF (Internet Governance Forum). Dopo aver svolto i 3 incontri dove si è discusso in merito a queste tematiche i ragazzi

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Il 2019 è ormai arrivato è stiamo cercando nuove idee per progetti per il prossimo anno. Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto! Sarebbe gradita più partecipazione, fondamentale per capire al meglio i vostri bisogni, aspettative ed esigenze. Noi siamo sempre attivi e cerchiamo sempre nuovi spunti per animare la vita dei paesi della Valle del Leno. Se avete qualche idea, non esitate a contattarmi – Isabel – al numero 345 0912280. Ricordate che è sempre possibile collegarsi alla pagina Facebook “puntoincomune.pgz” ed essere informati sui progetti realizzati del nostro Piano Giovani!


DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Strasburgo in un click!

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15 novembre 2018, in diciotto ragazzi fra i 18 e i 35 anni dei tre Comuni di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa, con la referente del Piano Giovani di Zona Isabel Neira, l’assessore alle politiche giovanili del comune di Terragnolo Erica Beber e il sindaco Lorenzo Galletti, siamo partiti per Strasburgo (Francia) in un viaggio in questa città che trovandosi sul confine con la Germania e più volte passata di mano in mano è un mix di tradizioni e stili tedesco e francese. Prima della partenza abbiamo tutti partecipato a tre serate in cui insieme abbiamo affrontato il tema dell’Internet Governance concentrandoci sul problema del cyberbullismo, ovvero minacce e insulti che si possono ricevere online, spesso nei social network da parte di conoscenti o sconosciuti e che minano la sicurezza di molti giovani impreparati o non ancora pronti a sopportare tali pressioni. Con Internet Governance si intende la gestione di Internet con tutte le problematiche connesse, tra cui il cyberbullismo appunto, la condivisione di foto e dati, la privacy, la sicurezza, ecc. La maggior figura di riferimento in queste serate è stata una giovane ragazza di Vallarsa, Lisa Cornali, che dopo un anno di Servizio Volontariato Europeo (SVE) a Strasburgo, presso il dipartimento di relazioni internazionali ed europee, ci ha aiutati ad approfondire l’argomento e a far crescere la nostra consapevolezza su queste tematiche. Il 15 novembre siamo partiti verso Strasburgo in cui, dopo un lungo viaggio durato tutta la notte, siamo arrivati alle 6 già pronti per iniziare a scoprire la città. Abbiamo visitato il Palazzo d’Europa, sede del Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali. Al Parlamento Europeo una guida ci ha spiegato il funzionamento di questa istituzione e come i deputati eletti, attraverso dibattiti pubblici, svolgono un ruolo cruciale nel decidere le politiche dell’UE. Nella serata libera siamo stati alla scoperta dei locali più caratteristici, il giorno successivo però sveglia alle 8 e tutti pronti per affrontare un’in-

Laura Copat e Lisa Cornali

tera giornata di workshop al Lieu d’Europe con Yiulia Morenets, presidente di TaC (Together Against Cybercrime). TaC è un’associazione nata con lo scopo di promuovere le conoscenze riguardo un utilizzo consapevole di Internet. Ci siamo concentrati sul futuro e su cosa potremmo fare per portare avanti questa iniziativa a livello locale grazie al supporto di TaC. La domenica, ultimo splendido giorno del nostro viaggio, lo abbiamo dedicato alla scoperta della città. Abbiamo visitato la cattedrale di Notre-Dame de Strasbourg, costruita a partire dal 1015 in stile romantico fu poi continuata secondo i canoni dell’architettura gotica e terminata nel 1439. Abbiamo potuto godere delle splendide luci interne date dai vetri colorati e poi con una buona dose di forza abbiamo scalato i 330 gradini che ci hanno portati fino ad una terrazza da cui abbiamo potuto ammirare Strasburgo dall’alto in tutto il suo splendore. Terminata la visita alla cattedrale, dopo una pausa per riprenderci, abbiamo fatto un tour attraverso tutta la città alla scoperta di storie interessanti e curiose su monumenti, piazze e tradizioni Giunti alla fine del nostro viaggio, nonostante l’ancora tanta voglia di rimanere, la sera siamo ripartiti per ritornare a casa pensando con il sorriso ai ricordi e alle esperienze che porteremo sempre con noi. Anche questo viaggio, come Stoccolma nel 2016, è stato un grande successo e tutti ci auguriamo di poter ripartire tutti insieme in futuro, con nuovi progetti alla scoperta di nuove città.

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DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’8° reggimento “Pasubio” in visita alla sua montagna

S

i chiama Pasubio, anche se non ha mai combattuto sulla nostra montagna. È un reparto dell’Esercito italiano di artiglieria terrestre, un tempo stanziato in Friuli ed oggi con sede a Persano (Sa) ma che da tempo ha iniziato ad allacciare contatti con la storica montagna della quale porta il nome. Lo scorso 13 e 14 luglio un reparto di ufficiali con il comandante e la bandiera di guerra era sul Pasubio ospite dei 5 comuni. Non è scontato che un reparto che non ha combattuto nelle nostre zone si rechi ogni anno in Pasubio: questo reparto invece ne fa onore tanto da aver gridato “Pasubio” davanti al presidente Sergio Mattarella lo scorso 2 giugno. Il reggimento, nonostante si trovi di stanza al sud Italia si reca almeno una volta l’anno sulla nostra montagna forte anche dell’amicizia che la lega ai comuni che la compongono. Da anni infatti detiene la cittadinanza onoraria del comune di Posina e del comune di Valli del Pasubio e proprio il 14 luglio si è recato in Vallarsa per ricevere l’onorificenza del comune. Così con l’occasione il reparto ha visitato anche i comuni di Terragnolo e Trambileno accompagnati dal comandante colonnello Giorgio Guariglia. Giunti a Posina dove hanno alloggiato ospiti del comune, i soldati venerdì 13 sono ascesi al Pasubio percorrendo la strada delle 52 gallerie. Giunti al rifugio Papa, sventolando la bandiera di guerra hanno per-

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corso la Zona Sacra raggiungendo Cima Palon e i Denti con la guida di Gregorio Pezzato prima di scendere a Posina dove hanno sfilato in serata. Sabato 14 in mattinata hanno visitato il passo Borcola e il cimitero di Geroli. Nel pomeriggio si è recato all’Ossario del Pasubio e hanno poi incontrato il reduce della 2^ guerra mondiale Giulio Costa prima della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria in municipio. Infine, la cena a Camposilvano si è conclusa con una chicca: per l’occasione gli Alpini hanno illuminato il Soglio dell’Incudine con le fotoelettriche e l’8° Pasubio ha sfilato onorando i caduti. In questo modo questi solda-

ti sono tornati a Persano con forti emozioni nel cuore e la certezza di tornare presto a calpestare i sentieri della storia di cui portano il nome.


DAI GRUPPI CONSILIARI

Vallarsa domani Gianni Voltolini

A

ttraverso la sua attività in Consiglio Comunale (richieste di accesso agli atti, interrogazioni, interventi sulle proposte di deliberazione) il nostro gruppo ha evidenziato le lacune politiche ed amministrative dell’attuale giunta, il cui 2018 si è distinto “per le ombre più che per le luci”. Nella maggior parte dei casi in cui è stata incalzata su specifiche questioni non ha quasi mai saputo argomentare adeguatamente. A nostro avviso siamo di fronte ad un’Amministrazione che subisce passivamente gli eventi senza una concreta progettualità che le possa permettere di migliorare concretamente la qualità della vita in Vallarsa. Tale mancanza progettuale traspare, in particolar modo, nella gestione immobiliare: a Matassone la giunta ha scelto di acquistare una nuova parte di immobile per costruire i bagni a servizio delle trincee, pur già in possesso dell’ex scuola e di una porzione di altro stabile; a Staineri ha acquisito un edificio con volontà di abbatterlo per realizzare un parcheggio per il quale, pare, siano sopraggiunti problemi legati alla demolizione dello stesso; a Nave si intende acquistare un immobile pericolante per “porlo in sicurezza”. È emblematico poi come l’Amministrazione stia gestendo, in palese ritardo, i lavori di costruzione dell’asilo ad Anghebeni. Investimenti poco lungimiranti, nel corso degli anni, stanno rivelando le criticità che abbiamo sempre evidenziato in Consiglio. Pensiamo ad esem-

pio alla costruzione degli impianti microeolici che secondo i dati raccolti non sembrano avere un funzionamento efficiente a causa della scarsità di vento. Cosa, questa, più volte da noi ribadita in Consiglio senza essere mai presi in minima considerazione. Un’Amministrazione quindi che, come di consueto, è stata poco incline ad accettare le critiche, pur fondate, e non ha mai voluto un confronto costruttivo che permettesse una crescita locale. Se ciò non bastasse abbiamo rilevato come ci sia stata una progressiva riduzione e rallentamento dei lavori pubblici con conseguenti riflessi negativi sulla fragile economia della Valle. Persistono solo gli ormai “biblici” lavori per le fognature. La giunta si è legittimamente spesa ai vertici provinciali su interventi in favore delle comunità di montagna senza però tenere conto di quanto la Provincia già spende, ad esempio, per le attività economiche nelle zone come Vallarsa. Noi riteniamo però che il primo aiuto per lo sviluppo delle zone di montagna debba giungere proprio dalle Amministrazioni attraverso l’attuazione delle proprie politiche. Secondo noi la Vallarsa sta “pagando” scelte ed investimenti inefficaci che, nel corso degli ultimi anni, sono stati attuati in maniera molto differente rispetto ad altre località limitrofe. Inutile, a parole, voler sviluppare il turismo senza far nulla di strutturale: la segnaletica

sui sentieri di collegamento fra i paesi (proposta da noi più di 10 anni) va attuata come intervento in ogni località, per permetterne agli operatori economici di poter “vendere” un prodotto competitivo. Si tratta di interventi poco organici senza un’idea precisa di come si debba costruire lo sviluppo economico e sociale della Vallarsa, con una conseguente riduzione della qualità della vita in maniera più marcata man a mano che ci si allontana dal polo di Rovereto. Quella che vediamo non è la Vallarsa che noi vorremmo; una Valle che nel corso degli anni, al di là delle “chiacchere politiche”, ha perso la attrattività. Ci ricordiamo bene com’era la valle anche solo 20 anni fa e la colpa, almeno in parte, è dovuta alle politiche delle varie Amministrazioni. Auspichiamo che i cittadini, diversamente da quelli che sono sempre pronti a “schierarsi” a prescindere con l’Amministrazione di turno, cerchino con maggior vigore di innovare le politiche di questa gestione guardando ad un maggior sviluppo socio-economico. Riteniamo, come altri consiglieri, di fare il bene della nostra terra. Abbiamo però una visione diversa di come vorremmo diventasse la Vallarsa e ci batteremo per questo, pronti, comunque, a collaborare quando lo riterremmo utile per la comunità.

Buon Natale e buone feste a tutti quanti.

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DAI GRUPPI CONSILIARI

Aria Nuova per la Vallarsa Matteo Rossaro

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entre vi scriviamo i quotidiani titolano che la Valdastico sboccherà a Rovereto, ed il suo tracciato interesserà le Valli del Leno (notizia ufficiosa). Ci sembra davvero una notizia mortificante, dal momento che le soluzioni tecniche prospettate per la realizzazione dell’opera sembrano dispendiose e rischiose per i territori coinvolti. Basti pensare al rischio che corrono le sorgenti presenti sul tracciato. Ma quello che ci rattrista forse ancora di più è apprendere dai Social che il Sindaco ha già scritto una lettera al Presidente della Provincia prendendo posizione sulla questione. Quello che ci rattrista è la scarsa considerazione che viene riservata alle Minoranze, che pure sono rappresentative di metà degli elettori di Vallarsa. Al di là dei momenti di condivisione documentale (parziale, il più delle volte) in occasione delle riunioni del Consiglio, ci sembra davvero di essere considerati come una presenza inutile. Anche il recepimento delle nostre mozioni e interrogazioni lascia alquanto a desiderare: basti pensare che abbiamo depositato una interrogazione in data 23 luglio, e non abbiamo ancora ricevuto un cenno di risposta, nonostante il Regolamento interno del Consiglio Comunale preveda che “il Sindaco o l’Assessore competente forniranno la risposta scritta entro il termine di 30 giorni dalla data di presentazione”. Nel frattempo

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sono cambiate le cose su cui la stessa interrogazione verteva; e questa, credeteci, non è l’eccezione; è la regola. Le nostre mozioni vengono ignorate: abbiamo proposto di rivedere assieme le modalità di gestione delle chiusure delle strade in occasione di cantieri prolungati, ma la mozione è stata respinta. Abbiamo fatto interrogazioni su delle gestioni poco cristalline di risorse comunali, ma ci è stato detto che sono state seguite le procedure. Ebbene queste risposte non ci soddisfano, specie in una legislatura caratterizzata da immobilismo totale. Ci sembra di cogliere una muta rassegnazione da parte dei residenti, che sembrano essersi arresi di fronte all’impoverimento e alla desertificazione della Valle. Sembrano convinti che le persone a cui da vent’anni hanno affidato l’amministrazione della Vallarsa siano ormai titolati a fare quello che vogliono, e che non si possa tornare indietro. Noi non ci stiamo! Torniamo a ribadire quanto avevamo profeticamente detto nel 2015: serve un cambiamento, di persone, di testa, di approccio. Noi ci siamo e rimaniamo ai posti di combattimento: la tentazione di fare come i colleghi di Terragnolo, che si sono

dimessi perché erano poco considerati dalla Maggioranza, è forte. Riteniamo però che sia più importante esserci, e cercare quanto meno di informare la popolazione di quello che accade in Comune. Siamo disponibili a raccogliere segnalazioni e richieste di approfondimento, da portare nelle sedi preposte: continuiamo a farlo anche attraverso i Quaderni delle Lamentele, che sono dei preziosi strumenti tramite i quali ogni residente può portare istanze in Consiglio Comunale. Continuiamo la nostra opera di informazione e promozione di istanze specifiche, che siano o meno considerate dai nostri interlocutori. Vogliamo infatti continuare a credere che il futuro non riservi solo gatte da pelare, ma anche la possibilità di cambiare e costruire assieme quel futuro.

Con questo messaggio di speranza, inviamo ai lettori i migliori auguri di Buone feste.

Gruppo consiliare “Aria Nuova per Vallarsa” www.facebook.com/arianuovapervallarsa www.arianuovapervallarsa.wordpress.com tel. 349 3745858


DAI GRUPPI CONSILIARI

Per la valle e la sua gente

G

irando per la Vallarsa, incontrando le persone sul territorio e confrontandoci sui problemi delle nostre frazioni, a volte ci troviamo di fronte a qualche concittadino che vive nel mito degli anni ’80, richiamando a fatti ed esperienze di allora e cercando di riportarle al giorno d’oggi. “Questa cosa dovrebbe farla il Comune perché un tempo era l’assessore che la seguiva” si sente dire, oppure “Quando da ragazzo lavoravo con la ditta e ho aiutato a costruire quel muro, bastava chiamare e si faceva subito”. Purtroppo, o per fortuna, il mondo è cambiato e non si possono fare paragoni tra allora e adesso. Le regole sono diverse, il ruolo e l’autonomia di un comune è cambiata così come le competenze e le responsabilità di amministratori e dipendenti sono altre rispetto a venti, trenta o quarant’anni fa. E, non ultimo, le risorse e la normativa sono altre. Come amministrazione comunale cerchiamo ogni giorno con il prezioso aiuto dei nostri consiglieri di portare avanti la nostra idea di Vallarsa, cercando di garantire servizi e migliorare quanto abbiamo, con le risorse a nostra disposizione e, soprattutto, senza pesare con nuove tasse sulle spalle dei cittadini. Rispetto al passato le regole sono più stringenti e il comune non può più “far debiti” per accelerare le cose, e a volte le numerose incombenze che portano alla realizzazione di qualche piccolo intervento

sembrano limitare il potere di azione dell’amministrazione, specialmente se si pensa ad appalti od opere pubbliche. Nonostante ciò, ci mettiamo l’impegno appassionato di chi vede la Vallarsa come il posto più bello del mondo e in cui vale la pena rimanere a vivere. Alla base dell’amministrazione, e del delicato compito di gestire risorse della comunità, sta il dover operare delle scelte. Scelte che a volte sono facili, che in alcuni casi sono amletiche e che portano ad una assunzione di responsabilità. Il diminuire delle risorse rende più difficile scegliere e porta a focalizzare alcune priorità. Tenendo conto del fatto che i trasferimenti provinciali per le opere pubbliche oggi sono il 30% rispetto a quelli di dieci anni fa, e invece sono aumentati i costi delle opere stesse e delle loro progettazioni, bisogna avere il coraggio e la consapevolezza di scegliere bene. Di recente (nei bilanci 2017 e 2018) abbiamo sostenuto una scelta importante: impegnarci per portare a termine la nuova scuola dell’infanzia senza ridurla nel progetto. Lo abbiamo fatto impegnando circa 600 mila euro di fondi comunali (due anni di spese per investimenti) per la struttura che riteniamo strategica e sentita in valle. Va da sé che ciò ha portato a posticipare altre opere più piccole ma non meno importanti per la collet-

tività ad anni successivi. È più importante un lampione o un’isola ecologica? Tappare le buche in 10 frazioni o asfaltarne bene una? Fare 100 metri di fognatura o rinnovare il tetto di un immobile comunale? Cerchiamo di portare avanti tutto nella maniera migliore possibile e assumendoci le responsabilità sulle cose che non hanno dato i risultati voluti (vedi articolo sul microeolico). “Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà” cantava Guccini. Riteniamo che sia più serio lavorare dando del nostro meglio e rispondere (nel bene e nel male) a quanto fatto che affrontare le cose senza entrare in merito nelle scelte, per poi esser pronti a fare i grilli parlanti di fronte a quanto non ha dato i risultati sperati. Ringraziamo tutti per la fiducia che vorrete continuare a dimostrarci e ricordiamo che il sindaco, la giunta e i consiglieri sono a disposizione per raccogliere segnalazioni o dare informazioni. Nel corso dell’autunno abbiamo iniziato un giro tra le frazioni per raccogliere idee e problemi, proseguiremo anche nei prossimi mesi anche per raccogliere dati utili a redigere il bilancio 2019.

Un augurio di Buon Natale e di un sereno anno nuovo!

http://perlavalleelasuagente.blogspot.it/

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DALLA BIBLIOTECA

Sipario d’oro 2019 SABATO 02/03

Torna anche quest’anno il Sipario d’oro festival di teatro amatoriale organizzato dalla compagnia di Lizzana che vede l’avvicendarsi, anche al teatro comunale di Vallarsa a S.Anna, compagnie teatrali amatoriali trentine e non. L’edizione di quest’anno vede un programma con spettacoli dialettali e in italiano esilaranti. Trascorrere una bella serata in compagnia divertendosi potrebbe essere il leitmotiv di questo Sipario. Inoltre quest’anno abbiamo voluto esagerare e grazie alla mitica Loredana Cont domenica 17 febbraio alle ore 17:00 ci sarà un incontro in cui saranno presentati i diversi spettacoli e avremo modo di ascoltare la nostra amata artista in un monologo – appositamente creato per questo evento – dal titolo: 4 risate e 1/2 a seguire aperitivo in compagnia a cura del Gruppo Alpini di Vallarsa. In occasione di quest’incontro sarà possibile fare l’abbonamento al Sipario.

Compagnia Teatrale La Nogara Cogollo di Tregnago –VRLE ME TOCCA TUTTE di Loredana Cont regia di Mario Busti e Paolo Cracco Siamo sicuri che anche comportandoci correttamente siamo esenti dall’essere coinvolti in situazioni che infrangono le legge? Siamo sicuri che quello che diciamo venga interpretato nelle maniere giuste? Chi ascolta i nostri colloqui telefonici? Come finiscono certe notizie sui giornali? La tranquilla coppia di Franco e Rosanna sta forse per essere protagonista di un clamoroso errore giudiziario, al quale si sommano altri imprevisti causati dall’etilometro e dalla scarsa comprensione dell’inglese. Insomma, siamo pronti per accettare le nuove leggi, le nuove tecnologie e i nuovi stili di vita di quest’epoca dove tutti siamo spiati e catalogati?

SABATO 09/03 Associazione La Luna Vuota Sopramonte LE CADAVRE EXQUIS Testo e regia di Enrico Tavernini All’indomani della misteriosa morte di un noto avvocato, i suoi più stretti amici si ritrovano per organizzargli il funerale. Ancora frastornati e increduli cominciano a scriverne l’elogio funebre, pescando dai ricordi personali dei lieti momenti trascorsi insieme. Tuttavia, dal momento in cui si scopre che la morte dell’amico è da imputarsi ad un omicidio e che proprio loro sono i principali indiziati, cominciano ad emergere aspetti non a tutti noti, che gettano ombre sui rapporti di amicizia e di coppia all’interno del gruppetto. Nel degenerare esasperato della situazione l’interesse per la verità passa del tutto in secondo piano, con buona pace del caro amico estinto. Ma ci sarà infine davvero pace per lui, e si riuscirà almeno a scoprire chi lo ha fatto fuori e perché?

SABATO 16/03 Filodrammatica Don Bosco Pergine RUMORI FUORI SCENA Di Michael Frayn trad. di Filippo Ottoni Regia di Francesca Beber

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“Rumori fuori scena”, classico teatrale tradotto in 28 lingue, è uno spettacolo nello spettacolo in cui una sgangherata compagnia teatrale è alle prese con una rappresentazione. Nel primo atto si assiste alla prova generale della pièce che si regge su un meccanismo di equivoci e accenti farseschi. Nel secondo la scena si capovolge e il pubblico può sbirciare dietro le quinte, assistendo a gelosie, litigi, ripicche, fino a mancati omicidi tra gli attori che metteranno a rischio lo spettacolo. Un’irresistibile carrellata di “buchi”, errori, isterie, conflitti e riappacificazioni cui s’intreccerà anche qualche intrallazzo amoroso. Solo nel terzo atto, quando ormai la messinscena sembra irrimediabilmente compromessa, non mancherà un finale a sorpresa.


DALLA BIBLIOTECA

SABATO 23/03 Gruppo Teatrale I Sottotesto Nogaredo BENVENUTI A BALUK! Riadattamento e regia di Jacopo Roccabruna Nel paese di Baluk regna una spensierata stupidità. Tutti, dal pastore al magistrato, sono vittime di una terribile maledizione che li obbliga ad esser Baluki di nome e di fatto. Quando il povero professor Leone Trentini arriva a Baluk, convinto di iniziare una sfavillante carriera come insegnante, si ritrova invece ad affrontare una popolazione di mentecatti. Folgorato dalla bellezza di Sofia, non poù far altro che restare per cercar di rompere la maledizione e di sconfiggere il despotico signore di Baluk: il Conte Tschulkenrichitintineraterer! Questo turbinio di gag esilaranti è un adattamento in dialetto trentino di “Fools” di Neil Simon, una bella favola che ci ricorda che non serve essere intelligenti per essere felici, ma a volte aiuta.

ABBONAMENTI Teatro comunale di Vallarsa a Sant’Anna Quattro spettacoli 24 euro A partire dal 6 febbraio in prevendita presso la Biblioteca comunale di Vallarsa - Raossi 0464 869048, Famiglia Cooperativa di S. Anna; bar Jolly di Anghebeni (è da confermare);

BIGLIETTI SINGOLI Intero 10 euro Ridotto 8 euro per iscritti Co.F.As. e UILT, persone sopra i 65 anni, possessori di Carta in Cooperazione e Sipario d’oro Card Ridotto 3 euro per studenti delle scuole superiori e universitari Gratuito fino ai 14 anni

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI La segreteria del Sipario d’Oro in Corso Bettini 64 sarà aperta tutti i giorni esclusa la domenica dalle ore 15 alle 18 dal 4 febbraio al 29 marzo 2019. Nello stesso orario si può telefonare al numero 0464 480686 o inviare una email a prenotazioni@ compagniadilizzana.it

Info anche sul sito www.sipariodoro.it

VIVI LA TUA BIBLIOTECA La biblioteca comunale di Vallarsa, da sempre a disposizione della comunità per accogliere proposte e organizzare attività culturali ad ampio respiro, ha quest’anno visto una grande partecipazione a tutte le iniziative in programma - più di 25 - indice del gradimento dei residenti e non al piano che annualmente viene predisposto dal consiglio di biblioteca. In particolare la collaborazione con le associazioni e costruire per le scuole percorsi condivisi con gli insegnanti pone la biblioteca di Vallarsa come agenzia che non promuove esclusivamente il libro e la lettura ma offre l’opportunità a tutti di scoprire percorsi culturali non necessariamente noiosi ma anzi, ricchi di spunti, originali che fanno dello stare insieme in armonia il loro valore aggiunto. Andiamo controcorrente forse rispetto a tante biblioteche tradizionali, ma per noi è importante, soprattutto in questo periodo, aprirsi alle persone, al nostro territorio e oltre affinché tutti possano arricchirsi con storie di senso. Se analizziamo i dati delle presenze di questi 10 mesi forse due voci meritano alcune riflessioni: la prima è la presenza dei ragazzi (sicuramente alcuni aspetti incidono come la difficoltà di accesso in termini di orari e il carico di impegni che impediscono una fruizione continua della struttura) la seconda i prestiti. E sono questi i due punti su cui cercheremo di concentrare il lavoro nei prossimi mesi.

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre

RAGAZZI (<15 anni) 58 46 56 42 60 96 128 131 43 50 710

ADULTI (>15 anni) 127 141 131 134 170 180 188 290 131 152 1644

CONSULTAZIONE E LETTURA 101 131 123 98 125 147 194 291 106 124 1440

PRESTITI 71 57 72 78 104 81 123 131 68 73 858

182 175 187 175 229 217 270 422 174 197 2228

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DALLE SCUOLE

Cento ragazzi in rifugio LA NOSTRA GITA A VASON La mattina di giovedì25 ottobre è stato il giorno della gita a Vason, sul monte Bondone. Il pullman era pronto, così noi alunni con le insegnanti, siamo saliti. Finalmente tutti pronti, che bello, si parte!!! In circa due ore siamo arrivati sul posto. Dopo una piccola merendina siamo andati a vedere una bella chiesetta di legno dal tetto aguzzo. Quella chiesa verde e marrone stava proprio bene in quel bellissimo paesaggio di montagna! Di seguito abbiamo conosciuto Mirco, la guida, e noi ci siamo presentati. Quindi ci siamo avviati lungo una strada. Durante il percorso abbiamo visto pecore, capre, un asino e un cavallo. Mirco intanto ci spiegava le varie piante della montagna. Poi ci ha fatto scendere da uno scivolo ed è stato molto divertente! Più tardi siamo andati in un rifugio e abbiamo mangiato un’ottima pasta al ragù e poi via a giocare! Alla fine di questa fantastica giornata siamo dovuti ritornare a casa. Ci sentivamo molto contenti, anche se eravamo molto stanchi. Alunni di classe 3 ª

VINCITORI DI UN CONCORSO: “CENTO RAGAZZI IN RIFUGIO” Il venticinque ottobre noi bambini della scuola di Vallarsa siamo andati in gita sul Monte Bondone. Abbiamo potuto farlo perché abbiamo vinto un concorso promosso dall’”Accademia della montagna del Trentino” che si intitolava :“Cento ragazzi in rifugio”. Abbiamo partecipato con il progetto: “Il sentiero della Cooperazione.La mattina verso le 8.30 siamo partiti in corriera e con questa siamo andati fin sul Monte Bondone, siamo scesi e abbiamo fatto merenda, poi ci siamo avviati con la guida alpina per una breve camminata; abbiamo visto un bellissimo paesaggio con alberi e montagne, una piena di neve. Ogni tanto ci fermavamo per delle spiegazioni ricordando una frana caduta parecchi anni fa, ma anche per conoscere meglio alcune piante. Verso l’una siamo arrivati al Rifugio Viote, abbiamo mangiato un piatto di pasta e un pezzo di pane. Subito dopo siamo usciti a giocare in un parco giochi con due scivoli lunghissimi, una grande altalena, una casetta sull’albero e un ponte traballante. È stata una bellissima gita! Alessio e Hadjer classe 4ª

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DALLE SCUOLE

Il Lupo in Vallarsa Ieri sono venuti a scuola dei signori della SAT e due esperti dalla TAM che studiano i grandi carnivori come il lupo e l’orso. Ci hanno spiegato che due lupi si sono incontrati in Lessinia: la femmina è venuta dal Piemonte mentre il maschio dalla Slovenia. Hanno avuto i cuccioli, ma prima si sono cercati un territorio e l’hanno circondato con gli escrementi e lo difendono bene. Se vedono un umano scappavano via e lasciano i loro cuccioli. Poi ci hanno fatto vedere gli escrementi dei lupi; ho detto: - Che schifo! ma dopo ci hanno spiegato che erano finti. È stato molto bello e interessante perché mi piaceva l’argomento e ho imparato cose nuove. Daniele classe 4 ª Ieri sono venuti due signori della SAT e due della TAM che ci hanno spiegato che un lupo con il radio collare è venuto dalla Slovenia ed è arrivato sulla Lessinia, dove ha trovato una lupa che veniva dal Piemonte, hanno marcato il territorio e poi hanno fatto i cuccioli. Dopo ci hanno fato vedere il teschio, la cacca e l’impronta di lupo. Ci hanno spiegato che quando camminano stanno in fila indiana: il primo fa le impronte e quelli dietro mettono le zampe dentro le stesse per sprecare meno energia. Dopo abbiamo visto dei video fatti dalla foto trappola. Abbiamo anche sentito degli ululati e abbiamo provato anche noi. A me è piaciuta molto questa attività. Noè classe 4 ª

Degli esperti sono venuti a scuola per spiegarci del lupo e dell’orso e ci hanno detto che l’orso prima di andare in letargo mangia tanto e che anche che un lupo può mangiare un cinghiale. Matilde classe 2 ª A scuola sono venuti degli esperti e ci hanno parlato del lupo. C’era un teschio di lupo, io ho provato ad aprirgli la bocca e ho visto tutti i denti. Ci hanno fatto vedere anche un’ impronta di lupo, era grande poco più della mia mano. Daniel classe 2 ª

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DALLE SCUOLE

L’autunno GIORNATA PIOVOSA D’AUTUNNO È una giornata d›autunno e dei bambini tristi ed annoiati, si affacciano alle finestre a guardare le foglie fradice. Sono di un color arancione e rosso spenti. Lentamente si staccano dai rami degli alberi e danzano nella pungente aria di questa giornata autunnale. Gli alberi infreddoliti dormono sotto una coperta di foglie che odora di muschio, nell’attesa che torni la primavera. Il cielo nebbioso è di colore grigio ed emana noia e tristezza che avvolgono tutte le persone e le cose. Si alza un lieve venticello che pian piano diventa più forte ed inizia anche a piovere: le foglie cominciano a danzare più goffamente, appesantite dalle gocce d’acqua, i tronchi solitari si riempiono di muffe, licheni e funghi. Secondo noi l’autunno è la stagione più spenta e malinconica di tutte. Alunni di classe 5 ª GITA D’AUTUNNO È una bella giornata d›autunno ed Elia ha deciso di fare una camminata ed arrivare fino al rifugio Lancia. Si incammina attraverso il bosco e ad un tratto vede uno scoiattolo che trasporta le sue provviste per l’inverno: castagne, ghiande, noci e nocciole. Davanti a lui c’è uno spettacolo di alberi colorati che danzano con il vento. Dopo un’oretta si ferma a riposare all’ombra – Che caldo!- esclama, e poi beve un po’ di acqua fresca. Quindi riparte e lungo la via raccoglie un sacco di noci e nocciole. Sente un profumo buonissimo di funghi e terriccio umido. Sta per arrivare alla meta quando si accorge di un torrente li’ vicino. Mentre va a vederlo sente scric-scrac sotto i suoi piedi: sono meravigliose foglie gialle e secche che suonano la loro musica quando vengono calpestate. Ma ecco che Elia esclama-Sono arrivato, finalmente si mangia! Alunni di classe 5 ª

Momo storia di una bambina eroe Che bello!!! ieri siamo andati al teatro di S. Anna per vedere la rappresentazione: Momo storia di una bambina eroe. La corriera è venuta a prenderci e quando siamo arrivati abbiamo aspettato perché dovevano entrare prima i bambini della scuola materna. Poi le maestre ci hanno indicato dove dovevamo sederci, e dopo un po’ è cominciato lo spettacolo; era buio, erano accese solo delle lucine sul palco dove recitavano le attrici. La protagonista era Momo,una bambina con dei capelli neri e ricci, di media statura, era un burattino. C’ erano anche dei cattivi che si chiamavano Uomini Grigi che rubavano il tempo agli uomini e lo trasformavano in sigari, e se non li fumavano morivano. Erano alti, con un mantello nero e molto cattivi, facevano un po’ paura. Momo è riuscita a sconfiggerli e a riportare il tempo a tutti gli uomini. Anche Gigi, amico di Momo, alla fine riusciva a raccontare tante bellissime storie a tutti. A noi è piaciuto molto perché ci ha insegnato che non bisogna fare tutte le cose di corsa, ma ogni tanto è meglio fare con calma. Siria e Hadjer classe 4 ª

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DALLE SCUOLE

Altri racconti… UNA GIORNATA CON I NONNI Sono andata in montagna con la mia famiglia. Era bello camminare con la mamma e il papà e poi sono arrivata dai nonni. Nella baita ho mangiato la pasta. Bianca classe 2 ª IL MIO COMPLEANNO Per il mio compleanno ho ricevuto molti regali, una torta con i bignè e tante coccole. Ilaria classe 2 ª EVVIVA LA NEVE Che bello è arrivata la neve! È tutto bianco e i bambini sono contenti. Vanno con lo slittino, fanno palle di neve e pupazzi e si divertono un mondo. Poi bevono una buona cioccolata calda. Elena classe 2 ª ALLA FIERA DI SAN LUCA Sono andata alla fiera di San Luca, ho preso un bel palloncino a forma di unicorno. Poi ho incontrato Giulia, l’ho salutata e ho fatto delle passeggiate. Isabella classe 2 ª ALLA FIERA DI SAN LUCA Ho visto i conigli, avevano gli occhi rossi. Ho preso un coltellino che mi ha regalato il nonno. Sono salito sul cavallo e il cavallo era bianco con macchioline nere. Mi è piaciuto un mondo. Giorgio classe 2 ª

Nasce il sentiero della cooperazione Nella sesta di fine anno per la scuola primaria di Vallarsa è stato inaugurato il “sentiero della cooperazione” sistemato e abbellito da ragazzi e genitori collega Raossi con il campo sportivo. Hanno tagliato il nastro il presidente della cooperativa scolastica “Piccole Dolomiti” Leonardo Cobbe con il sindaco Massimo Plazzer. Ragazzi e genitori hanno percorso il sentiero fino al teatro tenda dove ci sono stati canti, giochi e la cena offerta dagli Alpini di Vallarsa.

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DALLE SCUOLE

Storia di un pino e di un bambino gentile Noi bambini della scuola dell’infanzia di Raossi desiderano augurare a tutti un buon Natale regalandovi questa storia inventata da noi. Stava per arrivare Natale. C’era un bambino che nel bosco ha incontrato un pino. Il pino disse: “lo non ho niente da mangiare! Mi potresti dare qualcosa?” Il bambino, che era gentile, rispose;” Si, ok!” Il bambino diede al pino una mela, una banana, un’arancia, una clementina, un lampone, una mora, ribes, una fragola e le ciliegie. Arrivarono i suoi genitori e chiesero:” Bambino, cosa hai fatto nel bosco?” e il bambino rispose: “Ho incontrato un pino che aveva fame e lo ho aiutato!”. In quel momento arrivo un gran temporale con tanta pioggia che cadeva giù. Il bambino coi suoi genitori corsero sotto al pino, che li ha protetti con i suoi rami grandi. Alla fine, è venuto di nuovo il sole e i genitori e il bambino stavano bene. Avevano li vicino la macchina e sono tornati a casa. Ogni tanto, tornavano nel bosco a far compagnia al pino, perché erano diventati amici.

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DALLA CASA DI RIPOSO

Casa di Riposo di Raossi eccellenza per qualità e benessere

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a Giunta Provinciale di Trento, con deliberazione n. 909 del 25 maggio 2018, ha disposto il rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “don Giuseppe Cumer” di Vallarsa composto da Claudio Angheben, Renato Angheben, Annalisa Dalbosco, Anna Lisa Gios e Giulia Stoffella. Il Presidente uscente Giuseppe Rossaro, entro i termini di legge, ha convocato in data 11 luglio 2018 i nuovi consiglieri per l’insediamento del nuovo organo di governo. Nella seduta di insediamento sono stati eletti, a maggioranza assoluta di voti, la Presidente Giulia Stoffella e il Vice Presidente Renato Angheben. Il nuovo Consiglio di Amministrazione rimarrà in carica per cinque anni a decorrere dalla data di insediamento, quindi fino al 10 luglio 2023. Da parte dei residenti, famigliari e da tutto il personale, un sentito ringraziamento al Presidente Giuseppe Rossaro, al Vice Presidente

Augusto Pezzato, ai Consiglieri Adele Belfanti, Bruna Plazzer e Carmelo Zendri, che da oltre vent’anni hanno prestato il loro servizio, impegno e dedizione a favore della nostra Casa di Riposo. Ci sembra doveroso raccontare, attraverso un bilancio sintetico, il contributo che questa Amministrazione ha promosso nell’ottica del miglioramento continuo a favore dei residenti e dei cittadini. Durante questi anni è stata intrapresa una politica per la qualità volta a mantenere un ambiente intimo e familiare che, allo stesso tempo, garantisca un livello elevato dei servizi offerti. Nello specifico l’A.P.S.P. “don Giuseppe Cumer” si è impegnata a: • favorire il benessere globale del residente, tenendo conto della sua storia, delle sue abitudini e delle sue capacità residue;

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DALLA CASA DI RIPOSO

• garantire al residente un’assistenza completa e qualificata, organizzata attraverso progetti assistenziali individualizzati e valutazioni multiprofessionali; • perseguire il miglioramento continuo dei servizi offerti attraverso analisi di soddisfazione, programmazione degli interventi attraverso l’assegnazione di obiettivi di qualità per ogni servizio e formazione continua e mirata del personale operante in struttura; • garantire un corretto, rapido ed efficace trasferimento delle informazioni tra il personale attraverso un sistema integrato e informatizzato di rete; • promuovere una maggiore apertura al territorio attraverso l’offerta di servizi per utenti esterni, eventi aperti alla comunità e progetti volti a sviluppare collaborazione ed integrazione con la popolazione della valle. Oltre il servizio di Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) e degli Alloggi Protetti, nell’ultimo decennio l’Amministrazione ha attivato diversi servizi rivolti alla popolazione della valle quali Punto Prelievi, Fisioterapia, Podologia e

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Infermieristico che sono stati autorizzati e/o accreditati dalla Provincia Autonoma di Trento avendo ottemperato ai requisiti organizzativi, strutturali e di qualità. Per quanto riguarda gli ambienti di vita dei residenti sono stati effettuati i seguenti interventi: • realizzazione di n. 3 stanze doppie al 1°, 2° e 3° piano con aumento di n. 4 posti letto; • realizzazione sala parrucchiera e podologo al piano terra; • realizzazione bagno clinico al 2° piano; • tinteggiatura interna ed esterna della struttura; • realizzazione di una nuova dispensa per la cucina, al fine di aumentare lo spazio della sala da pranzo; • riqualificazione della sala da pranzo e della sala polivalente.

Parallelamente ai numerosi interventi strutturali sono stati avviati diversi progetti, in collaborazione con Upipa sc. (Unione Provinciale Istituzioni per l’Assistenza), in materia di maltrattamento, disposizioni anticipate di trattamento, riduzione delle contenzioni, gestione del dolore e del fine vita, miglioramento del progetto di assistenza individualizzato, monitoraggio degli indicatori clinici, benessere organizzativo, monitoraggio e confronto dei dati relativi al controllo di gestione, privacy e anticorruzione, riprogettazione del sito web. Tra le novità della nostra Casa di Riposo, infatti, c’è il nuovo sito web www.apspvallarsa.it. Qui troverete tutte le attività proposte ai residenti e le informazioni relative alla nostra A.p.s.p. (servizi attivi, tariffe, notizie, contatti, eventi …). Vi invitiamo a connettervi per saperne di più!

Cogliamo l’occasione per ringraziarvi per questo anno trascorso insieme ed auguriamo a voi tutti UN BUON NATALE ed un SERENO ANNO 2019


DALLE PARROCCHIE

“Un dono del Signore dalla lontana Eritrea” Aldina Martini

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omenica 28 ottobre la comunità di Vallarsa ha vissuto una giornata di festa per l’arrivo delle tre suore cappuccine di madre Francesca Rubatto, provenienti dall’Eritrea: suor Saba, suor Lemlem, suor Ghidei. L’accoglienza si è subito caratterizzata da reciproci segni di fraternità e d’amicizia con i numerosi volontari e le famiglie dell’associazione “il Tucul”. Un vissuto e una conoscenza reciproca compiutasi durante i vent’anni di impegno di volontariato solidale in Eritrea dove il Tucul ha realizzato opere importanti per lo sviluppo socio-umanitario e culturale del territorio. Mons. Lauro Tisi ha presieduto la celebrazione eucaristica con la partecipazione di don Sergio Nicolli, don Francesco Scarin, don Armando Alessandrini e di numerosi sacerdoti concelebranti. Il rito è stato accompagnato dai canti del Coro Pasubio. Il commento al Vangelo da parte dell’Arcivescovo è stato

un invito all’ascolto dell’altro con il cuore aperto. Nei vari interventi che si sono succeduti, alla presentazione e alla conclusione della celebrazione, sono risuonate le parole essenzialmente evangeliche: “servizio, solidarietà, gratuità”. Dopo la celebrazione Mons. Tisi si è lasciato coinvolgere in un momento di convivialità con semplicità e partecipazione; è stato poi invitato a visitare la mostra “La valle dei tanti campanili”, ricerca documentaria sulla storia delle 18 chiese della Vallarsa. L’Arcivescovo si è in seguito complimentato per il lavoro svolto, raccomandando al Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa, curatore della mostra, di continuare nella ricerca operosa perché è importante conservare la memoria. Le suore cappuccine risiederanno in Vallarsa come piccola comunità, ospitate nella canonica di Parrocchia. Saranno disponibili a partecipare all’attività pastorale della valle ed a offrire il loro impegno con

spirito missionario, come tanti nostri sacerdoti e religiose che si sono recati in terre lontane. PER SAPERNE DI PIÙ: Le Suore Cappuccine di Madre Rubatto sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione, dette anche Cappuccine di Loano, pospongono al loro nome la sigla “S.C.M.R.”. L’istituto venne fondato a Loano da Francesca Maria Rubatto (1844-1904) il 23 gennaio del 1885. La congregazione è stata accorpata all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini il 10 giugno del 1909. Le religiose si dedicano all’insegnamento, all’attività catechistica e all’assistenza agli ammalati. Oltre all’Italia, le Cappuccine di Madre Rubatto sono presenti in Argentina, Brasile, Uruguay, Camerun, Kenya ed Eritrea. Anna Maria Rubatto nasce a Carmagnola, in provincia di Torino (Piemonte), il 14 febbraio 1844. A quattro anni rimane orfana di padre ed a diciannove anni perde anche la mamma: in seguito a questo lutto decide di trasferirsi a Torino. Fin da piccola Anna Maria coltiva una profonda spiritualità, frutto dell’amore per Dio imparato nella quotidianità della vita familiare. Nella capitale piemontese diventa dama di compagnia della nobile Marianna Scoffone e dal 1864 al 1882 le viene anche in aiuto nella gestione dell’ingente patrimonio. In questi

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DALLE PARROCCHIE

anni Anna Maria dedica la sua vita alle opere di carità, all’insegnamento del catechismo, alla visita agli ammalati del Cottolengo e ai più disagiati della società torinese. Nell’estate del 1883 si reca per cure marine a Loano e un giorno, uscendo dalla Chiesa che visitava come sua abitudine tutti i pomeriggi, le capita di ascoltare il pianto e le lamentele di un giovane manovale colpito da una pietra caduta dall’impalcatura che l’aveva ferito in testa. Anna Maria subito lo soccorre, gli lava e cura la ferita e, nel congedarlo, gli da il denaro equivalente a due giorni di lavoro e lo rimanda a casa affinché si riprenda dell’incidente. La costruzione alla quale stava lavorando quel manovale doveva albergare una comunità femminile per la quale si stava cercando una direttrice: padre Angelico da Sestri Ponente, che sosteneva l’iniziativa, subito intuisce nella signorina Rubatto la persona ideale per svolgere quell’incarico. Anna Maria riceve l’invito con molta sorpresa perché ha 40

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anni e una vita laicale ben organizzata nel servizio dei poveri e dei sofferenti; inizia così un processo di discernimento con il suo direttore spirituale e con il sacerdote don Giovanni Bosco, con cui lavorava negli oratori. Dopo tanta preghiera e richiesta di luce e di consiglio, la Rubatto decide di far parte della nuova famiglia religiosa. L’Istituto nasce il 23 gennaio 1885, con cinque giovani donne che iniziano quest’avventura con tanta fede ed audacia. Anna Maria cambia il suo nome in suor Maria Francesca di Gesù divenendo, per mandato del Vescovo diocesano, superiora della nascente Comunità ma da subito Ella ne è soprattutto madre e formatrice. Ha così inizio l’Istituto delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano (che nel 1973 assumeranno la denominazione di Suore Cappuccine di Madre Rubatto). Nel giro di soli tre anni l’Istituto incomincia a estendersi con l’apertura di nuove Case a Genova-Voltri, Sanremo, Portomaurizio, Levanto; Oltreoceano nel 1892, con la fondazione delle Case

di Montevideo, in Uruguay, e, qualche tempo dopo, anche in Argentina e in Brasile. Per ben sette volte Madre Francesca attraversa l’Oceano per stare accanto alle sorelle del “nuovo e vecchio continente”. Lungo gli otto anni della sua permanenza in America, sono innumerevoli i viaggi tra Argentina e Uruguay, da una casa all’altra. Fonda una casa anche ad Alto Allegre, in Brasile nel 1899; ma solo diciotto mesi dopo le religiose verranno trucidate insieme ad alcuni missionari cappuccini e a tantissimi fedeli che risiedevano nella missione. Una vera strage che ferisce gravemente il cuore di Madre Francesca. Come Superiora Generale del nuovo Istituto Madre Francesca s’impegna ad organizzare le case in Italia e in America; Madre Angelica, la sua Vicaria generale, la sostituisce nel “vecchio continente” mentre Madre Francesca è assente nei suo viaggi verso il “Nuovo mondo”. Nel 1902 Madre Francesca torna in America per una visita pastorale che sarebbe dovuta durare solo poche settimane ma che in realtà si prolunga per quasi due anni. Ed è lì, a Montevideo, che Sorella morte la sorprende il 6 agosto 1904, dopo aver lasciato una chiara testimonianza di consegna a Dio e di servizio ai fratelli e alle sorelle più bisognosi. Il suo esempio di vita è luce e sostegno per le sue figlie e per tanti fratelli e sorelle laici che si sentono ispirati dalla sua vita di santità. Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 10 ottobre 19931.

Testo tratto da http://www.scmrubatto.org

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Malga Fratte 2018 Il Campeggio Anche quest’anno nel periodo tra il 21 ed il 28 luglio si è realizzato il campeggio parrocchiale a “Malga Fratte”, un luogo circondato completamente dalla natura nelle vicinanze di Passo Pian delle Fugazze. I bambini iscritti sono stati numerosi, con un’età compresa tra gli 8 e i 12 anni. L’esperienza ha coinvolto il sacerdote della valle, Don Francesco Scarin, il gruppo di animatori e i numerosi volontari che hanno messo a disposizione il proprio tempo ed impegno. Il tema del campeggio è stato “Koda Fratello Orso”, un film d’animazione il cui protagonista è un orsetto che, dopo aver affrontato un lungo viaggio e numerose prove, scopre il significato dell’amicizia e comprende l’importanza del

Gli animatori

rispetto per tutti gli animali e per la natura. La giornata a “Malga Fratte” era divisa in vari momenti che comprendevano il “risveglio muscolare” della mattina, la riflessione, i laboratori ed il gioco a tema. Dopo la faticosa alzata mattutina, assieme agli animatori i ragazzi svolgevano alcuni semplici esercizi fisici per svegliarsi al meglio. Al termine di una buona colazione, divisi per squadre, i ragazzi contribuivano nelle faccende domestiche con l’aiuto degli animatori. Più tardi assieme a Don Francesco si svolgeva un momento di preghiera e riflessione in cui i nostri giovincelli partecipavano esprimendo i propri pensieri riguardo i temi affrontati.

Le attività svolte durante la settimana sono state molte, tra le quali diversi tornei, giochi all’aperto e all’interno. Vari sono stati anche i laboratori che hanno permesso ai ragazzi di mettersi in gioco, mostrando le proprie capacità creative, artistiche e culinarie. Il laboratorio da loro preferito è stato quello che li ha visti creatori di un medaglione dipinto e personalizzato da poter portare a casa come ricordo di questa bella esperienza. Quest’anno inoltre, il campeggio ha avuto una marcia in

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più: dopo innumerevoli prove, durante le quali il campetto di Malga Fratte sembrava un vero e proprio anfiteatro, tutti insieme siamo riuscirti ad imparare molto bene l’inno del campeggio 2018, una canzone il cui testo è stato scritto dagli animatori basandosi sulla vita del campeggio in Vallarsa. Pranzi e cene sono stati preparati dai nostri fantastici cuochi che durante tutta la settimana ci hanno deliziato con prelibatezze fatte in casa: gnocchi, spezzatino con polenta, crostate, torte a volontà e tanto altro! Durante la settimana il gruppo del campeggio ha fatto una lunga camminata partendo dalla località Cheserle fino a raggiungere il Rifugio Lancia dove ci siamo fermati a riposare ed a pranzare al sacco. Tra noi c’erano anche due volontari esperti della SAT che con la loro preziosa presenza, durante il percorso, hanno insegnato ai ragazzi ad osservare l’ambiente circostante riconoscendo il nome degli alberi, dei funghi, dei fiori, degli insetti e degli animali sel-

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vatici. Dopo una breve pausa siamo ripartiti per raggiungere il Monte Pazul per poi scendere fino a Malga Valli dove ci aspettava una ricca e gustosa merenda: le fortaie! Un’altra bella escursione è stata quella che ci ha portato fino a Malga Pra Di Mezzo, dove la famiglia Iseppi ci ha ospitato per celebrare la Santa messa e per pranzare tutti insieme. La sera, dopo la lunga camminata, grazie all’aiuto del cuoco Federico, abbiamo gustato una squisita grigliata di carne. L’ultima serata, la più speciale, attorno ad un grande falò, i ragazzi hanno messo in scena delle esibizioni comiche e divertenti pensate proprio da loro, dalle quali sono emersi i loro talenti. Inoltre, a suon di chitarra, Don Francesco ha rallegrato la serata coinvolgendo tutti in un grande coro. Con sempre più entusiasmo i ragazzi partecipano attivamente al campeggio, perché hanno la possibilità di vivere quest’esperienza immersi nella natura, di mettersi in gioco e vincere le proprie paure, di conoscere nuovi compagni

d’avventura scoprendo nuove capacità e sperimentando sé stessi in relazione con gli altri. Obiettivo fondamentale di quest’esperienza è quello di imparare a rispettare le regole, ad ascoltare gli altri ed a valorizzare l’ambiente che ci circonda. L’incontro con l’altro favorisce la crescita personale e spirituale di ciascun ragazzo perché gli permette di mettersi al servizio del compagno, in modo da sostenersi e incoraggiarsi a vicenda. Cogliamo di nuovo l’occasione per ringraziare tutti coloro che con impegno e dedizione hanno contribuito alla buona riuscita del campeggio: Don Francesco, Stefano, gli animatori, tutti i mitici cuochi, il Comune che mette sempre a disposizione la struttura, i volontari della SAT (in particolare Claudio e Rino), Rosanna e Renzo Iseppi e tutte le altre persone che gratuitamente hanno offerto tempo ed aiuto per rendere ancor più speciale questa settimana d’avventura. Cari ragazzi, vi aspettiamo la prossima estate!!!


DALLE PARROCCHIE

Edelon e la porta straordinaria Grest 2018

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nche quest’estate i bambini hanno vissuto la bella esperienza del GREST: dieci giorni all’insegna della condivisione, del divertimento e del vivere insieme una nuova bella avventura; dieci giorni ricchi di attività, laboratori, giochi, canti, passeggiate, il tutto condito da ottimi pranzetti e merende. 46 bambini guidati da 25 persone tra aiuto animatori ed animatori si sono addentrati nelle storia di Edelon e della Porta Straordinaria dove hanno incontrato quattro personaggi principali: un draghetto di nome Piccardo, sbadato e combina guai, la sua amica del cuore Anita, una saltimbanco orfana, Martino, un ragazzo dal cuore d’oro e con il sogno di diventare cavaliere e Rowen un valoroso cavaliere, saggio e giusto che ha guidato la compagnia dei Mastri di Chiave (composta dai personaggi appena citati) per salvare Elèos, la linfa della vita che scorre nel regno di Edelon e dona ad esso vita e prosperità. Elèos è stata però avvelenata dal Duca Oscuro permettendo a lui e al suo braccio destro, Sir Estor di conquistare tutta Edelon. Elèos è stata messa dietro alla Porta Straordinaria dentro il calice della cura ma per far sì che Elèos sia liberata, è necessario che i Mastri di Chiave con le loro chiavi Magiche aprano la Porta Straordinaria in modo da riportare pace e prosperità in tutto il regno cacciando così Sir Estor.

Non sono mancati naturalmente lungo il tragitto per arrivare alla Porta Straordinaria, mille ostacoli, insidie e prove da superare scoprendo così i talenti e le abilità posseduti dai protagonisti, contribuendo a crescere personalmente e insegnando che non bisogna mai giudicare da come uno appare esteriormente. Il tema principale del Grest è stato quello della Misericordia, proposto da Papa Francesco in occasione dell’anno giubilare straordinario. Le attività di animazione per i più piccoli sono diventate una piccola-grande icona della Misericordia: l’attenzione, l’accoglienza e il servizio che gli animatori piccoli e grandi hanno prestato sono segni bellissimi dello stile con cui la comunità cristiana dovrebbe abitare nella comunità degli uomini. Nessuno è escluso, anzi, tutti sono invitati, rispettati, amati! Significativa è stata la visita ai nonni della Casa di Riposo

di Raossi e il condividere con loro alcuni momenti di festa insieme: il canto, la scenetta e la merenda. La gioia negli occhi degli anziani ha dimostrato che anche loro sono ancora bambini e hanno voglia di ridere e scherzare. La stessa emozione l’abbiamo vissuta con i nonni dei bambini invitati al Grest per fare merenda tutti insieme: un momento di grande gioia e serenità, un momento nel quale tutti abbiamo avuto la consapevolezza di essere un’unica grande famiglia. La nostra gita ci ha portati al Parco Sicurtà a Valeggio sul Mincio dove abbiamo vissuto una giornata all’aria aperta nella bellezza e tranquillità del parco, assaporando l’importanza del profumo e delle meraviglie che la natura ci dona. E naturalmente la sempre emozionante notte in oratorio, con la cena al falò e la veglia alle stelle. Un grande lavoro proposto,

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organizzato e vissuto in prima persona dai ragazzi delle superiori con l’aiuto dei ragazzi di 2 e 3 media guidati dagli animatori adulti e supportati dai pranzetti e dolcetti delle mitiche cuoche. Un gruppo ben amalgamato, pronto ad aiutarsi l’uno con l’altro, pieno di idee e iniziative e soprattutto con la voglia di mettersi in gioco pienamente, acquisendo sempre di più la consapevolezza che crescere insieme è proprio bello. È stato chiesto ad alcuni ragazzi cosa significasse per loro partecipare al Grest e queste sono state le loro risposte: “... per me significa stare in compagnia e mettermi in gioco”; “…io sono entrata da poco nel gruppo e anche per me significa mettermi in gioco e stare assieme”; “…per me vuol dire aiutare i più piccoli e crescere assieme!”; “…un bel modo di crescere i bambini e di crescere noi stessi”; “…un modo di stare insieme e divertirmi”; “…

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stare insieme e crescere”; “…è un momento che dedichi a stare con i tuoi amici dove ti diverti, impari un sacco di cose, cresci e diventi sempre più consapevole”; “…un modo per stare assieme, per fare gruppo, per aiutare e far divertire i bambini”; “…stare assieme, crescere come persona e mettermi a disposizione per i bambini”; “… un momento per stare in compagnia, ti aiuta a crescere e a fare nuove esperienza. È anche un modo per far divertire gli altri, ma anche te stesso. Mi fa piacere essere stato accolto in questo gruppo”; “…un momento per stare assieme”; “… un momento per crescere tutti insieme aiutando i bambini, facendo una bella esperienza tutti insieme”; “…è un momento per stare tra di noi e insieme ai bambini, per farli divertire e crescere e, aiutandoli a crescere, cresciamo anche noi!”; “… un momento che passo insieme per imparare e divertirmi!”. L’ultimo giorno abbiamo rin-

graziato il Signore per averci accompagnati in questa avventura partecipando e animando la Messa con tutti i genitori e ritrovandoci poi nel prato dell’oratorio per condividere in armonia la cena tutti assieme. Un grande grazie a tutti i ragazzi, a tutte le persone che si sono adoperate per l’ottima riuscita di questa bella esperienza e ai nostri sacerdoti per aver condiviso con noi momenti importanti di questo pezzetto di cammino! Alla fine del Grest siamo stati tutti insieme a mangiare la pizza come momento di conclusione e di ringraziamento. I ragazzi hanno poi partecipato alla Giornata Diocesana Adolescenti a Trento sabato 20 ottobre insieme ad altri 1300 ragazzi provenienti da tutte le parrocchie della nostra Diocesi. Una giornata molto interessante incentrata su Maria e sul suo “SI” detto a Dio; quel Si che ogni ragazzo è chiamato a dire con la voce ma soprattutto con il cuore. Il nostro Vescovo durante l’omelia ha invitato i giovani ad essere protagonisti della propria vita come lo è stata Maria; a non lasciarsi influenzare da mode e abitudini ma di pensare con la propria testa e guardare sempre a Gesù, punto centrale della nostra vita! Un fine settimana di novembre, poi, gli aiuto animatori e gli animatori hanno partecipato ad una “due giorni” di formazione in oratorio; da sabato pomeriggio a domenica pomeriggio per stare insieme e condividere ancora momenti di riflessione, attività, giochi e crescita personale. Il tutto per poter camminare insieme e prepararsi a tante altre attività da pensare per il prossimo anno!


ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ

La fienagione al tempo della civiltà contadina La fatica per assicurare il fieno durante l’inverno Lo sguardo sulla Storia di un passato recente, quando la civiltà contadina scompariva, è uno degli obiettivi che il Centro Studi si è ripropoposto. Il Museo conserva gli attrezzi, ma ripropone il loro utilizzo, anche per far rivivere alle generazioni attuali quegli aspetti di vita che caratterizzavano quella passata civiltà, con le necessità, le difficoltà, le limitate disponibilità, ma con la volontà, l’impegno, la tenacia per “tirare avanti”.

I prati della Valle. Fotografia degli Anni ’30. Fototeca del Centro Studi Vallarsa.

“Fino all’ultimo filo d’erba”1 Per nutrire il bestiame durante la lunga stagione invernale era ne-cessario avere a disposizione fieno, tanto fieno. Dove ora ci sono boschi, un tempo c’era una distesa di prati che venivano falciati. Ma poiché quel fieno non era sufficiente, lo si procurava andando a falciare i prati dell’alta montagna, dopo la festa di S. Rocco (16 agosto). Poi tutto il fieno veniva raccolto e portato a valle. Le mucche erano all’alpeggio fino a San Matteo (21 settembre).

Aldina Martini Aldo Boninsegna Centro Studi Museo Etnolografico Vallarsa

Gli attrezzi per la fienagione sono conservati e sono in ostensione presso la Sezione Agricola del Museo.

La falce viene montata (armar el fer da segar).

Gli attrezzi per la fienagione esposti presso il Museo, sono portati sul prato da falciare.

La lama viene fissata su un apposito stelo di legno dotato di manici (il silom) mediante un anello di metallo (vera) e un cuneo di legno (cogn).

Le macchine agricole non esistevano e tutti i lavori venivano fatti a mano. Gli attrezzi confezionati dagli artigiani erano ergonomici, tuttavia il loro uso implicava sempre la fatica dell’uomo. Le lame delle falci vengono affilate.

La falce è lo strumento principale per la fienagione e sin dai tempi antichi è impiegato per falciare l’erba.

La lama della falce appoggiata sull’incudine (pianta) viene “battuta” col martello.

Con la “battitura” si assottiglia il bordo della lama per renderla più tagliente.

Foto d’epoca (1982). Fototeca del Centro Studi

Martini A. Storie de ‘na volta. In: Fiera di San Luca 1989. Pagg. 17-22.

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ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ

Raccogliere e trasportare il fieno Il fieno viene disposto in un grande telo di canapa (ninzol) che viene richiuso legando i capi degli angoli (becchi) incrociandoli.

La lama viene affilata (dar el fil) con la cote bagnata (prea) facendola scorrere alternativamente sui due lati della lama. La falce ora è pronta. Falciare l’erba Si inizia a falciare alla mattina molto presto per sfruttare le ore di sole. Si impugnano i manici (manete) dello stelo (silom) e lo si muove da destra verso sinistra tenendo l’altezza della lama poco sopra il suolo.

Il rimasuglio d’erba fresca viene tagliato col falcetto e messo ‘n gaia per gli animali da cortile.

È un compito che le donne si riservano quello di portare sui prati viveri e bevande ai loro uomini.

Si falcia come nei tempi passati.

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Rastrellare il fieno Il fieno viene rastrellato con il rastrello (restel) dai denti di legno

Il lenzuolo viene disteso, riempito, legato, issato in spalla e trasportato. Foto d’epoca del Centro Studi.

Il ninzol viene issato sulle spalle e trasportato, spesso da posti impervi, verso casa o verso la slitta che, una volta caricata, viene trainata lungo il pendio verso valle.

Foto d’epoca(1982). Fototeca del Centro Studi.

Foto d’epoca. Fototeca del Centro Studi.

L’erba falciata viene sparpagliata con la forca e lasciata essiccare fino al tramonto. Prima della notte l’erba non ancora secca viene rastrellata e ammucchiata. Il giorno seguente essa viene ridistesa per la completa essiccazione.

Al piano viene inserito l’asse con le ruote (zepelin). Il fieno viene ammassato nel fienile o ammucchiato vicino alla stalla con una tecnica particolare per formare la marela. Ora gli animali possono ritornare nelle loro stalle.

Foto d’epoca(1982). Fototeca del Centro Studi.


ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ

L’Organo della Pace Realizzato 50 anni fa, ovvero nel 1968, in ricordo della fine della guerra del 1918

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d ammonimento dell’ecatombe della Prima Guerra Mondiale, vi è a Rovereto la “Campana dei Caduti” (si tratta della campana più grande al mondo che suona a distesa), a Kufstein si trova l’ “Organo degli Eroi” (si tratta dell’organo più grande al mondo), mentre da noi in Vallarsa (per molti di noi uno dei più bei posti al mondo) vi è “l’Organo della Pace”, realizzato esattamente 50 anni fa, nel 1968, in occasione del cinquantennio della fine del primo conflitto mondiale, dopo che l’organo originario era stato distrutto proprio durante la guerra. L’organo ha sempre rivestito un’importanza fondamentale nella liturgia, come interprete dell’azione sacra nei momenti più suggestivi delle celebrazioni. L’originario, maestoso organo della Chiesa Arcipretale di Vallarsa risale al lontano 1884. È presumibile che un modesto strumento esistesse anche precedentemente, benché ciò non sia documentato. Nel 1884, dunque, la Comunità di Vallarsa decise di realizzare in fondo alla chiesa una cantoria. Fu posta sopra la porta maggiore d’ingresso e sorretta da due colonne di marmo che portavano anche le pile dell’acqua santa, nella parte inferiore, creando in questo modo un vestibolo d’ingresso alla chiesa. In tale occasione, la Comunità di Vallarsa incaricò la famosa casa organaria Rieger di Jägerndorf nella Slesia (allora parte, come la Vallarsa, dell’impero austro-ungarico) a costruire un maestoso organo

liturgico, che trovò posto sulla nuova cantoria. La “Rieger Orgelbau”, fondata nel 1845 da Franz Rieger, la quale realizzò tra l’altro l’organo per il Duomo di Innsbruck, il più grande del Tirolo, fu una delle migliori case organarie del mondo, i cui organi suscitarono scalpore in occasione dell’esposizione mondiale del 1878 a Parigi. L’organo liturgico, realizzato per la Chiesa Arcipretale di Vallarsa, fu, come specificano i musicologi, un organo di “scuola tedesca”, uno dei primi presenti nel Tirolo storico, di cui faceva allora parte il Trentino. In seguito presero esempio dalla Chiesa Arcipretale di Vallarsa anche altre chiese in Tirolo (e in tutto il Trentino), incaricando la casa Rieger a costruire un organo dello stesso tipo, tra cui la chiesa parrocchiale di S. Maria del Carmine a Rovereto nel 1891. L’organo era molto costoso e i mezzi finanziari nelle casse della Comunità di Vallarsa non erano sufficienti. Ma i vallarseri non si persero d’animo e si prodigarono in un impegno straordinario e generoso per raccogliere l’importo necessario al finanziamento: La Comunità mise a disposizione estesi possedimenti per il taglio del pino mugo, utilizzato nelle numerose “calchere”, ossia le fornaci per la produzione della calce, presenti in valle. Centinaia di giornate i vallarseri le dedicarono gratuitamente in alta montagna e altrettante per scendere a Rovereto, in lunghe file di carri, per vendere la calce e risalire quindi la valle col gruzzolo di

prof. Hugo-Daniel Stoffella

denaro raccolto. Gran parte del denaro fu versato nella cassa comune “pro organo”. Finalmente l’organo poté essere acquistato e fu solennemente inaugurato. Il primo organista saliva da Rovereto tutte le domeniche e, occasionalmente, anche per le feste religiose. E, comunque, era sempre la Comunità a pagare il servizio. Sia la cantoria, sia il maestoso organo, furono distrutti dai bombardamenti durante la Guerra 1915-18, mentre alcune delle canne dell’organo furono ritrovate al termine della guerra sul monte Pasubio, dove erano state portate fin lì dai soldati italiani. Cinquant’anni dopo la distruzione, un gruppo di volenterosi vallarseri costituì, precisamente nel 1966, un comitato il cui scopo preciso, come testimonia la lettera indirizzata a ogni vallarsero, era quello di “ricostruire il vecchio organo a canne che la guerra 1915-18 ha distrutto e che da allora non è stato più ricostruito, e questo proprio nell’anno il quale ricorre il cinquantenario della sua distruzione con il fermo proposito di inaugurarlo il 1968 nelle celebrazioni del cinquantenario della fine della guerra. Non crediamo che tu possa pensare a cosa più dolce della tua lontana terra che il sentire le armonie natalizie che dall’organo costruito, anche con la tua generosità, un giorno potranno diffondersi nella maestosa arcipretale. Aiutaci quindi in questo nostro coraggioso e umanissimo progetto: aiutaci ad erigere nella casa di Dio, che è stata la chiesa dei tuoi Avi, questo strumento.

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ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ

Così, dopo la Campana dei Caduti di Rovereto, costruita per la memoria di tutti i Caduti, avremo anche un organo in Vallarsa destinato a testimoniare l’unione e la volontà di pace di tutti i vallarseri.” Detto fatto, raccolti, non senza fatica, i fondi necessari, fu incaricata a realizzare il nuovo organo, costato complessivamente la ragguardevole cifra di ben 3.500.000 lire, la ditta Pinchi di Foligno (Perugia), la quale ha realizzato tra l’altro l’organo per il duomo di Arezzo e per la Cappella Paolina in Vaticano. La “prova del fuoco” per il nuovo organo avvenne il 14 settembre 1968, in occasione del matrimonio di Giuseppe Rossaro con Elena Pezzato e con l’esecuzione della Marcia nuziale suonata dall’organista Domenico (detto “Minco”) Raoss. L’organo fu inaugurato domenica 13 ottobre 1968 e presentato dal professor Giuseppe “Bepi” de Marzi, il quale eseguì brani di Bach, Franck e Benedetto Marcello. Ecco alcuni stralci della stampa di allora: “Finalmente è cosa fatta. Il nostro sogno che voleva dare alla chiesa arcipretale di Vallarsa

un organo che, ricordando tutti i Caduti della grande Guerra, ne abbellisse nel contempo la sua architettura, è avverato.” Fu questo il felice commento del Comitato. All’inaugurazione, avvenuta in contemporanea con quella dell’acquedotto realizzato sulla sponda destra del Leno, parteciparono molte autorità, come forse mai erano intervenute in Vallarsa. Tra queste prese parte il Ministro della Marina Mercantile, Giovanni Spagnolli, l’Onorevole Maurizio Monti, il Presidente della Regione Giorgio Grigolli e gli Assessori Marziani e Manica. Il prof. Giuseppe De Marzi ha presentato in modo superbamente magistrale, diversi pezzi di musica sacra, composizioni che, oltre a mettere in luce l’insuperabile bravura del concertista, hanno permesso di constatare la vasta gamma di accordi e la morbida intonazione delle note dello strumento”. Alcuni decenni dopo, nel 1993, precisamente sabato 9 ottobre, fu festeggiato il 25° anniversario dell’Organo della Pace, sottoposto dapprima a necessari interventi di restauro e di accordatura. L’evento fu celebrato con un concerto

eseguito dall’allora giovane Maestro Leonardo Carrieri di Rovereto, vincitore di vari premi nazionali ed internazionali e oggi organista titolare al grand’organo della chiesa arcipretale di San Marco in Rovereto nonché professore presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra a Trento, il quale suonò brani di Bach, Pachelbel, Philipp Telemann, Zipoli, Frescobaldi e Leo, mentre vi fu una rievocazione storica del vecchio organista Domenico (detto “Minco”) Raoss e l’intervento corale del Coro Parrocchiale diretto dall’allora nuovo organista, il maestro Ivan Cobbe. I vallarseri hanno dunque voluto dedicare il loro piccolo gioiello non ai Caduti o agli Eroi, ma alla Pace che costituisce il bene più prezioso al mondo. Perché guerra significa distruzione, morte e assoluta povertà, cosa che i vallarseri hanno vissuto sulla propria pelle. Possiamo essere fieri di tale volontà dei nostri vallarseri per dimostrare e, riprendendo le parole di 50 anni fa, testimoniare l’unione e la volontà di pace di tutti i vallarseri, nella casa di Dio, che è stata la chiesa dei nostri Avi.

ADDIO EVARISTO, STORICO SAGRESTANO DI VALLARSA Se n’è andato in silenzio e, conoscendo il suo spirito, con un sorriso sul volto nonostante la malattia Evaristo Zulian, storico personaggio di Vallarsa. Una vita al servizio degli altri quella di Evaristo con uno spirito di gioia e serenità che quotidianamente trasmetteva agli altri. Classe 1928, nato e cresciuto in valle era uno degli ultimi testimoni del lavoro in malga che da giovane aveva svolto sul Pasubio. Tant’è che nel 2017 alla fiera di S.Luca, aveva vinto il premio per la miglior tosella fatta in piazza sfidando quelli che oggi lo fanno di professione. Nel corso della sua lunga vita, trascorsa con la moglie Olga a Raossi, è stato storico gestore della Famiglia Cooperativa lasciando il testimone negli anni 90 al figlio Stefano (ma senza negare un aiuto quando ce n’era bisogno). Votato all’altruismo, Evaristo era però soprattutto pilastro fondante della parrocchia di Raossi. Definirlo sagrestano era sminuire il ruolo di una persona che davvero si è dedicata alla propria comunità e ai parroci che si sono susseguiti. In silenzio e col sorriso sul viso si è per anni quotidianamente occupato della sua chiesa, dal suonare le campane con la corda a preparare tutto a festa o per la via Crucis. Negli ultimi anni, da quando anche in Vallarsa si è formata l’unità pastorale, collaborava anche nelle altre parrocchie ed era solito recitare il rosario prima dei funerali in valle. Un ruolo che ha portato avanti fino alla scorsa estate quando un malore gli ha tolto la vista, ma non lo spirito che lo ha visto vicino alla moglie fino al progredire della malattia. Quale riconoscimento per una vita di altruismo per la Vallarsa, lo scorso Natale è stato insignito della Civica Benemerenza da parte del sindaco di Vallarsa.

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ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ

Il bouldering va forte alla prima Boventalblock

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l 30 settembre si è svolto il primo raduno boulder della zona, Boventalblock 2k18. La location presso la malga Bovental ai piedi delle piccole Dolomiti, nel comune di Vallarsa, si presta a questo tipo di evento grazie alla presenza di numerosi massi di diverse forme e dimensioni, sparsi nel pendio, adibito a pascolo, proprio di fronte alla baita. La nostra associazione A.Z.A. Associazione Zamberlan Arrampicata, in collaborazione con L’associazione Amici Piccole Dolomiti, si è occupata della pulizia, della tracciatura, della mappatura di 7 massi e dell’organizzazione dell’evento patrocinato dai comuni di Vallarsa e Recoaro. Il successo della manifestazione è stato di gran lunga superiore alle nostre aspettative con oltre 100 boulderisti più una trentina di ragazzi che si sono iscritti e hanno provato i blocchi colorandoli con crash pad e scarpette, oltre alle circa 400 persone che hanno assistito all’evento.

Molti i climber pervenuti da fuori provincia, Verona, Venezia, Padova, Rovereto e Treviso, oltre ai numerosi local. Le attività di contorno presenti nella giornata quali prove mtb e E-mtb, yoga educativo e lettura animata per bambini hanno contribuito alla riuscita del Boventalblock 2k18 attirando moltissimi turisti domenicali, i

A.Z.A. associazione Zamberlan arrampicata

quali hanno poi degustato prodotti tipici di produzione della malga. Tutti i partecipanti sono stati soddisfatti del ricco pacco gara e dei premi offerti dagli sponsor che hanno sostenuto e creduto alla prima edizione di questo evento. Vi aspettiamo tutti il 22 settembre 2019 per la seconda edizione!

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DALLE ASSOCIAZIONI

Una stagione ricca Centro Studi Museo Etnografico

Giusy Daniele

La “Sezione Calzatura”

si aggiunge alle offerte che il Centro Studi mette in ostensione, dopo il Museo della Civiltà Contadina (1996), la Sezione Agricola del Museo (2001)1, il Molino di Arlanch (2015)2. Per interessamento dell’Assessorato alla Cultura e la concessione del Comune dei locali, la mostra “La calzatura racconta” presentata alla Fiera di San Luca 2017 è diventata una sezione del Museo Etnografico Vallarsa. È una collezione di calzature realizzata da Marcello Tomasini che la ha donata al Centro Studi.

Inaugurazione della “Sezione Calzatura” con Ornella Martini assessora alla Cultura, Giusy Daniele presidente del Centro Studi, la signora Iole Raos Tomasini, Aldina Martini presidente emerita del Centro Studi. Riva di Vallarsa, 8 luglio 2018.

Anche la calzatura, come tanti altri manufatti della Civiltà Con-tadina, presenta genialità, creatività, eleganza e bellezza, dalla scarpa povera (sgalmare, scarpe de pezza) allo scarpone Martini A. Boninsegna A. Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa. Attività culturale di ricerca e didattica 1979-2010. CLEUP Ed., Padova, 2011. Pagg. 144.

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Martini A. Boninsegna A. Il molino di Arlanch “è tornato a vivere”. In: Vallarsa Notizie n. 56 2015 (1) pag. 39.

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da lavoro, allo stivale, alla scarpa di ricercata fattura. La “antica fienagione” mestiere della scomparsa civiltà contadina, è stato riproposto dai componenti del Centro Studi che conservano ancora l’abilità e la manualità, avendo

offrisse al visitatore le immagini di particolari dettagli di ciascuna chiesa. Il desiderio di espressione della fede cristiana, portato dai primi abitanti della Valle fu mantenuto vivo e fervente, dalla prima cappella del XIV secolo alle chiese del XVII secolo fino alle attuali3.

usato gli attrezzi d’epoca conservati nel Museo, domenica 8 luglio 2018 in occasione della apertura dell’attività del Museo. Si è potuto assistere alle fasi della fienagione, da come si prepara la falce, a come l’erba viene falciata, essiccata, rastrellata, ammucchiata, raccolta nei lenzuoli di canapa,

La chiesa e la sua voce è la mostra allestita in chiesa di S. Vigilio domenica 14 ottobre per ri-cordare il 50° anniversario della presentazione dell’organo, l’“organo della pace”4.

trasportata al fienile. La “fienagione” è stata ripetuta con le stesse modalità il 5 agosto, in occasione della manifestazione “Da ‘n bait a l’altro” a Trambileno.

Mostre “Vallarsa, sciame di paesi”, acquerelli di Lorenza Gasperini che ha dipinto scorci della Vallarsa. “A ferro, ma non a fuoco”, i castelli del Trentino in ferro battuto a freddo, di Mario Fracchetti.

La “Valle dei tanti campanili” è la mostra che il Centro Studi ha curato e allestito per la Fiera di S. Luca 2018. Un ambizioso progetto che aveva per obiettivo di riunire le notizie storiche e le note artistiche delle chiese della Valle, unitamente ad una raccolta iconografica che

Imparare l’arte del recupero Laboratorio pratico a cura di Fernanda Leonardi e curato da Marta Dalzocchio, sabato 28 luglio. Dai filati di scarto industriale si sono confezionati manufatti.

Martini A. Boninsegna A. Le chiese in Vallarsa. Simbolo della fede di una comunità. In: Fiera di San Luca 2018. Pagg. 7-30.

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Una chiesa, la sua voce. L’organo della chiesa di San Vigilio. In: Fiera di San Luca 2018. Pagg. 31-33.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Gemellaggio con la Baviera Gruppo Costumi Storici Valli del Leno – Laimpachtaler Zimbarn

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ccoglienza calorosa, all’insegna dell’amicizia genuina, caratterizzata da spontaneità e semplicità – sono queste le principali esperienze fatte dai componenti del Gruppo Costumi in trasferta per due giorni in Baviera in occasione della cerimonia ufficiale del gemellaggio che si è svolta a Füssen, su invito del sindaco della città, meglio conosciuta come “porta delle alpi”. Il gemellaggio unisce i sodalizi rappresentanti i due territori, l’associazione culturale “Gruppo Costumi Storici Valli del Leno” e la storica associazione culturale costumi “Tracht und Heimatverein Almrausch”, esistente già dal lontano 1890 e che già l’anno scorso era venuta per alcuni giorni in visita nelle Valli del Leno. Sono state due giornate intense con un ricco programma culturale, iniziate sabato pomeriggio con la visita guidata al Museo Civico (con la storia non solo della via Claudia Augusta, ma anche della Romea Strata), all’antica abbazia con le magnifiche sale imperiali e

la preziosa biblioteca, alla basilica (dove è esposto e viene venerato il bastone miracoloso di San Colombano) e alla cappella di Sant’Anna con l’antico affresco, il più grande d’Europa, rappresentante scene della danza macabra. Presso la “Casa dei Cacciatori di Montagna” si è svolta la cerimonia ufficiale di costituzione del gemellaggio. La pergamena è stata sottoscritta dai presidenti dei due sodalizi, Mario Dill e Arthur Stoffella, e in qualità di testimoni, al fine di sottolineare l’appoggio ufficiale da parte delle istituzioni, anche dal sindaco di Füssen Herbert Dopfer e dal consigliere comunale con delega alle associazioni Claudio Zendri che in considerazione dell’ufficialità dell’atto ha indossato il tradizionale medaglione con catena come rappresentante ufficiale del sindaco di Vallarsa. Infatti, come ha ricordato Stoffella nel suo discorso ufficiale, il comune è, di fatto, padrino dell’associazione culturale, poiché la giunta comunale nel 1996, spinta dal forte desiderio della comunità val-

Hugo-Daniel Stoffella

larsera di riscoprire le proprie radici e tradizioni, ha deliberato all’unanimità di incaricarlo a condurre le ricerche storiche per riscoprire gli antichi costumi. Pertanto, di fatto, il comune detiene la “paternità spirituale” della successiva nascita del Gruppo Costumi. Claudio Zendri, nel suo discorso ufficiale ha ringraziato, a nome dell’Amministrazione Comunale, per la straordinaria ospitalità e amicizia dimostrata, invitando il sindaco di Füssen a visitare la nostra valle.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Il sindaco di Füssen da parte sua si è espresso molto soddisfatto di quest’unione tra i due territori tramite i due sodalizi, mentre il deputato parlamentare bavarese Paul Wengert ha sottolineato lo spirito europeo con il quale è stato costituito il gemellaggio. Presente, inoltre, il giornalista della redazione di Füssen del quotidiano bavarese “Allgäuer Zeitung” il quale, desideroso di sapere di più sulle Valli del Leno, è stato insieme con il nostro gruppo tutto il pomeriggio e tutta la serata. Con il gemellaggio entrambi i sodalizi s’impegnano a organizzare annualmente eventi e occasioni d’interscambio, che si svolgeranno in modo alterno un anno nelle Valli del Leno e l’anno successivo in Baviera.

Conclusasi la cerimonia ufficiale, Il sabato sera era dedicato alle tradizioni musicali. Da parte dell’associazione di Füssen si sono esibiti il gruppo musicisti, il gruppo corale femminile, il gruppo di ballo, il gruppo “Schuhplattler”, il gruppo giovani e il caratteristico suonatore con i cucchiai da cucina, accompagnato dall’inseparabile fisarmonicista. Naturalmente non potevano mancare le esibizioni da parte del gruppo di ballo della nostra associazione che ha invitato tutti sul palco a ballare insieme in un’atmosfera conviviale fino a tarda sera, conclusasi con la consegna di cesti con prodotti del nostro territorio come omaggio e invito di visitare la nostra valle.

La domenica mattina presto gita in pullman ai famosi laghi intorno a Füssen. È seguita la Santa Messa, nell’ambito della quale il gemellaggio è stato benedetto dal parroco di Füssen, proprio in occasione della festa di San Magno (patrono della città e discepolo di San Colombano) il 9 settembre 2018, al termine della quale il parroco ha invocato la benedizione solenne del Signore per proteggere il territorio e gli abitanti di Füssen, ed espressamente anche delle Valli del Leno, dalle intemperie, pregando per un buon raccolto. La domenica si è conclusa con un pranzo conviviale, assaggiando la specialità bavarese “spezle con i crauti”, presso la sede dell’associazione di Füssen.

I CROCEVIA DELLE COSCIENZE Tra le rocce e il cielo Cosa spinge un uomo a disertare nella tempesta di eventi, catastrofi e turbamenti innescati dal turbine della Grande Guerra? Quale è il conflitto interiore da fronteggiare, davanti al bivio di una scelta così radicale? È il tema della diserzione quello che viene indagato tra musica e coralità alpina, film, danza e recitazione nello spettacolo “I Crocevia delle Coscienze – storia di un disertore” che andato in scena al teatro Zandonai di Rovereto il 24 novembre. Già presentata nel 2015 nell’Anfiteatro della Campana dei Caduti, modificata in alcuni passaggi rispetto alla sua prima versione, “I Crocevia delle Coscienze – storia di un disertore”, è una messa in scena prodotta dall’Associazione Tra le Rocce e il Cielo e Accademia della Montagna del Trentino ed ideata da Paolo Fanini, che ne cura anche la regia. Lo spettacolo, inserito nella stagione teatrale del Comune di Rovereto, si sviluppa su più piani narrativi, parla di diserzione nella Grande Guerra, fenomeno alquanto rilevante ma sempre trattato piuttosto marginalmente dai libri di storia. Musica e coralità alpina con il Coro Pasubio di Vallarsa, film, danza e recitazione, sono funzionali ai diversi piani narrativi, in una continua successione di passaggi contraddistinti da una intensità emotiva che attraversano il racconto del personale tormento di un giovane soldato che decide di abbandonare il fronte, attraverso il suo teso e drammatico dialogo interiore, le sue riflessioni sulla guerra ed i suoi più profondi e intimi pensieri.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Vallarsa, ritagli di un altro ieri Pasubio 100 anni

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ra che si spengono le luci sulle innumerevoli commemorazioni del Centenario, ora che ci si avvia nuovamente all’oblio di quello che fu la Grande Guerra, anche la Vallarsa chiude gli occhi e lascia passare il presente, che però solo superficialmente ha guardato a quel passato come alla più grande tragedia di valle accaduta, come al più increscioso e doloroso esproprio della nostra terra per ben più di quattro anni. Eppure, se andiamo ad approfondire, sono stati proprio gli anni a cavallo del 19. secolo e le generazioni di quei decenni che scrissero una pagina per noi indelebile, prima come sudditi ai margini dell’Impero in difesa di una terra che lasciava solo spazio all’emigrazione, poi miseri protagonisti di una guerra non voluta, con una chiamata alle armi di improvvisati soldati, e con uno straziante, biblico esodo. Questo passato, però, sembra non suscitare attenzione nelle nuove generazioni, e non solo in quelle giovanili, quasi come se il mondo fosse nato solamente qualche decina di anni fa, in piena rivoluzione digitale, bastante a coltivare un desiderio per vederlo subito realizzato, scavalcando con un sol passo temporale persone, cose, emozioni, sentimenti di quegli anni di guerra. Ma a nessuno di noi è concesso di scordare i fatti e le persone che qui hanno sofferto; siano stati eventi di guerra, siano state le privazioni subite da tutta la popolazione della valle. E così, spinti dal desiderio di offrire un’icona nuova sulle vicende di quegli anni, l’associazione Pasubio100anni ha elaborato un trittico di riproduzioni da foto d’epoca, “Vallarsa, ritagli di un altro ieri”, che può essere visto come uno scrigno di ricordi, come un flash di memoria della valle, come uno stimolo a coltivare il dovere-diritto di non dimenticare. Dopo questi cent’anni altri ne passeranno, ma se noi saremo riusciti a salvare in noi e in chi ci sta accanto anche solo le immagini e le didascalie di questo contenitore, avremo la certezza che il filo che lega le generazioni non avrà subito interruzioni, e che il futuro potrà essere fondato e costruito con radici ben salde, memore di quel passato.

L’azione che ha accompagnato la nascita di questo contenitore si è sviluppata in piena collaborazione di intenti: i ragazzi della Scuola Primaria di Raossi che in aprile dello scorso anno offrirono al pittore Restelli un primo spunto; l’associazione Pasubio100anni che fornì materia per un frammento di guerra sul Pasubio; il Movimento Pensionati e Anziani che chiuse questa terna di fotografie magistralmente poi riprodotte dal pittore; con il gratuito impegno, infine, degli amici del Laboratorio di Arte Grafica della Biblioteca Civica di Rovereto, che scelsero, composero, stamparono le copie di questo prezioso lavoro letterario. 99 copie di un prodotto esclusivo che va a segnare gli anni che separano l’oggi da quell’altro ieri, stampate a mano con macchinari di centocinquant’anni fa, su superfici in pregiato cotone, con testi composti anch’essi a mano carattere per carattere. Altre persone ed enti hanno operato per la stesura e finanziamento del lavoro; i nomi sono riportati sulle pagine della cartella. Può essere che qualcuno dei nostri lettori desideri avere in casa questa esclusiva raccolta di “ritagli di un altro ieri”, magari anche solo piu’ per curiosita’ che per interesse; contattando l’associazione all’indirizzo di posta elettronica vallarsa@pasubio100anni.it gli interessati potranno acquisire una delle ultime copie di questi speciali flash di momenti vissuti.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Forti nell’emergenza Enrico Zendri, comandante

Vigili del fuoco volontari di Vallarsa

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n lavoro eccezionale per un eccezionale ondata di maltempo che ha colpito tutto il Nord-Est d’Italia a fine ottobre, e che stando ai dati forniti è stata peggiore di quelle registrate nel 1966 e persino di quella del lontano 1882. In previsione proprio di questo straordinario evento, il nostro lavoro è cominciato addirittura il sabato pomeriggio, con la rimozione urgente della croce pericolante sul campanile della chiesa di Riva di Vallarsa. Domenica pomeriggio alcune squadre si sono alternate per monitorare il territorio. Il lunedì la situazione ha cominciato a peggiorare, riportando smottamenti e allagamenti via via più frequenti. Con l’arrivo in serata di un fortissimo vento, il quale ha spazzato in lungo e in largo la Valle e divelto numerosi alberi, la situazione è precipitata. Alcuni, cadendo, hanno interrotto strade ed energia elettrica, facendo rimanere tutta la Valle al buio fino al giorno successivo. Perciò, per far fronte alle numerose chiamate da parte dei cittadini, tutto il nostro personale disponibile veniva richiamato in servizio, coordinato dal vi-

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cecomandante Lorenzi Walter e dal capo plotone Mariech Paolo. Inoltre, coadiuvati dal sindaco Massimo Plazzer e da tutti i responsabili delle forze in campo, nella caserma dei vigili del fuoco di Vallarsa venne allestito il “centro coordinamento comunale”. Particolarmente utile si è dimostrato il gruppo elettrogeno di servizio della caserma, poiché tutta la valle era momentaneamente sprovvista di energia elettrica. Per far fronte all’emergenza, si è optato per la chiusura della strada “del Postel”. Questa decisione ha permesso di avere personale disponibile per altri soccorsi, anche perché gli alberi caduti su questo tratto di strada erano veramente tanti. Verso mezzanotte, tutte le squadre rientravano per riposare e proseguire il lavoro il giorno successivo. Durante la notte, però, rimasero comunque in servizio tre nostri volontari, che hanno potuto garantire una risposta immediata alle urgenze che si sono verificate in quel lasso di tempo. Nei giorni seguenti, tutti i 23 vigili del fuoco si sono alternati assieme agli operai comunali e del servizio gestione

strade per la riapertura di tutte le arterie stradali compromesse, nonché a verificare i danni subiti su tutto il territorio comunale. Posiamo dire che l’emergenza è stata brillantemente superata, grazie alla grande collaborazione e professionalità di tutto il personale e delle varie strutture messe in campo. Fondamentale in questa situazione è stato avere una caserma autonoma, con gruppo elettrogeno , linea telefonica, collegamenti radio ed internet sempre funzionanti. Per noi la situazione di emergenza terminava la domenica successiva, dopo una settimana di lavoro, stanchi, sporchi, ma orgogliosi di aver aiutato la nostra gente e la nostra amata Valle ad affrontare questo momento di difficoltà.


DALLE ASSOCIAZIONI

Conoscere il lupo Marco Angheben presidente

Sat Vallarsa

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e a livello ambientale la presenza dei grandi predatori è un importante indice di qualità, è comprensibile il timore che d’istinto si possa provare nei confronti di una convivenza tra uomo e lupo che ormai da decenni era relegata a fiabe e racconti. Ma all’interno del Consiglio Direttivo della nostra Sezione ci siamo chiesti, da profani, se la paura avvertita in valle fosse giustificata o meno. E abbiamo così deciso di fare tesoro della competenza della Commissione Tutela Ambiente Montano della SAT, chiedendo a loro una mano per portare in valle un po’ d’informazione che consenta di valutare il problema da una prospettiva più obiettiva e meno istintiva. Il primo pensiero è andato alla scuola primaria con i suoi alunni: curiosi di imparare e scevri da pregiudizi sono stati ritenuti una prima platea alla quale proporre un’iniziativa didattica e formativa diversa dalle solite. La proposta, concordata con gli esperti dalla TAM, è stata molto apprezzata dal corpo insegnante, con il quale ci siamo attivati per riuscire ad organizzare due appunta-

menti nel primo autunno, per introdurre il tema ai ragazzi in classe in un primo incontro e condurli successivamente nei boschi della valle alla scoperta dell’ambiente che il lupo predilige e frequenta. Il 25 settembre eravamo quindi in classe con Marta e Massimo a parlare di lupi, a mostrare i segni che lasciano sul territorio, a spiegare quale rapporto hanno con l’uomo, presentandone tutti gli aspetti di animale selvatico -quale a tutti gli effetti è- ma raccontando anche delle molte realtà italiane ed europee in cui la convivenza è resa possibile con pochi e semplici accorgimenti. I bambini hanno sperimentato il funzionamento di una foto-trappola, hanno cercato di riprodurre il verso dei lupi e hanno osservato con curiosità i segni che il lupo lascia nei boschi. Due giorni dopo gli esperti della TAM, con il prezioso aiuto del nostro ex-forestale e dei nostri satini, hanno accompagnato i ragazzi in una semplice passeggiata attorno alla scuola per scoprire le piante, i funghi e i segni lasciati dalla fauna: un modo apparentemente semplice ma allo stesso tempo molto efficace per conoscere e frequentare l’ambiente che rende peculiare la realtà che viviamo quotidianamente. Chiusa l’efficace e bellissima esperienza nella scuola primaria, l’impegno della nostra Sezione nell’informare su questa tema molto sentito continua, puntando questa

volta ad una platea diversa e in una forma inedita per la nostra realtà. Ancora ci viene in aiuto la collaborazione con la TAM, portando in valle l’iniziativa “San Valentino tra i lupi” messa in campo negli ultimi anni sui monti Lessini, primo luogo di stabilizzazione di un branco in Trentino. Due giorni a metà febbraio sulla neve (che speriamo sia abbondante!) e magari ricca di tracce, e approfittare poi dell’ospitalità del Rifugio Campogrosso per parlare di lupo in una serata aperta a tutti nel centro polifunzionale adiacente al rifugio stesso. Un’occasione per stare insieme e vivere il territorio, come molte altre ne organizzeremo nel 2019, ma che vuole aggiungere aspetti formativi e didattici, per stimolare la curiosità verso dinamiche che sono poco conosciute ma che si sono inevitabilmente introdotte nella nostra vita quotidiana, certi che la conoscenza e la corretta informazione siano dei prerequisiti per metterci nelle condizioni di valutare obiettivamente ciò che accade intorno a noi e solo allora, eventualmente, giudicarlo.

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DALLE ASSOCIAZIONI

…di giovedì… in giovedì… Movimento Pensionati e Anziani

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opo la pausa estiva il Movimento Pensionati ha ripreso la propria attività con un programma sempre nuovo e con un’offerta di incontri interessanti. Il giovedì è diventato consuetudine trascorrerlo in compagnia partecipando ad iniziative coinvolgenti di interesse culturale, ambientale o, più semplicemente, per una partita a briscola. Il programma mensile non manca mai di mettere a punto qualcosa di speciale come un piatto della tradizione con il pranzo consumato in buona compagnia. Due chiacchiere si scambiano volentieri mentre al fuoco si preparano le caldarroste che rinsaldano ricordi e vecchi aneddoti. Le uscite rappresentano una fonte di curiosità e di cultura e occasione di viva socialità e condivisione. Continua l’impegno di solidarietà e compagnia agli ospiti della casa di riposo. Il Movimento Pensionati come una grande famiglia cerca di condividere sentimenti di socialità mantenendo rapporti di vicinanza e amicizia.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Matilori en festa Giovani di Matassone

Mirko Stoffella

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a un paio di anni a questa parte a Matassone viene organizzata dai Giovani di Matassone la sagra paesana ricordando l’Assunzione della Madonna. Tutto è cominciato un paio di anni fa con la volontà di alcuni giovani di riprendere la tradizionale festa che si svolgeva a Ferragosto. Partendo il primo anno con una semplice merenda conviviale, dove le donne del paese portavano dolci e torte, siamo arrivati ad una vera e propria giornata di grande festa. Quest’anno abbiamo deciso di provare a fare due giorni, uno dedicato alla S.Messa con il “Pranzo della Madonna”, mentre l’altro dedicato al divertimento e lo spirito giovanile che a Matassone non manca mai. Anche contro il freddo e il temporale la festa è andata avanti nei migliori dei modi. Queste giornate di festa sono servite come momento di convivialità tra i paesani stessi di Matassone e tutta la valle, dove si sono gustati prodotti tipici come Polenta, Crauti della Val di Gresta e i dolci casalinghi che come sempre vengono portati dalle donne del paese, la parte più importante di ogni comunità. Tutto questo condito con Lotterie, Torneo di Briscola e per concludere la giornata, con la pancia piena e il sorriso in viso, la Pasta all’Amatriciana. Siamo rimasti esterrefatti dalla grandissima partecipazione di quest’anno (quasi il doppio dell’anno precedente), quin-

di volevamo ringraziarvi tutti sia per essere passati, sia per averci dato la possibilità di farvi divertire a modo nostro. Con i soldi che abbiamo guadagnato dalla sagra siamo riusciti a sistemare la pavimentazione del nostro piccolo parco giochi, che da anni aveva bisogno di una seria manutenzione, e di dare un piccolo contributo alla Parrocchia di S. Valentino di Matassone, perché se la festa si fa, è in occasione della nostra Madonna Assunta; inoltre abbiamo in-

tenzione di operare sull’area verde “soto la nughera” e di sostituire gli elementi deteriorati delle bacheche comunali. Un grazie a tutti quelli che hanno aiutato per realizzare questa manifestazione come le associazioni che mettono a disposizione le loro attrezzature, i Giovani di S.Anna e il Comitato Frazionale di Obra e un grazie a tutti gli aiutanti (giovani e meno giovani) che ogni anno sono sempre più motivati e volenterosi, anche se non tutti sono di Matassone.

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DALLE ASSOCIAZIONI

Piergiorgio Stofella presidente

Una fiera 2018 baciata dal sole Comitato Fiera di San Luca

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e vacche, le capre, i cavalli. Le castagne, la polenta e il vin brulè. I formaggi, i vini e le erbe. I cori di montagna, la musica folk e i costumi storici. Ma anche l’artigianato e i prodotti del territorio. È il mix di tutti questi elementi a rendere la Fiera di San Luca la sagra d’autunno di tutta la Vallarsa. Nata come fiera del bestiame, che a conclusione della stagione estiva in malga veniva ricondotto nei paesi della valle, oggi la fiera – organizzata da un comitato composto dai rappresentanti di molte associazioni della valle - si è trasformata una occasione per stare assieme in allegria ed è alla sua 32ª edizione.

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Nella piazza del paese di Parrocchia, in Vallarsa, per due giorni allevatori, produttori agricoli, artigiani, associazioni hanno incontrato il pubblico in un momento di festa tra i colori, i profumi e i sapori dell’autunno. Il sabato la festa è partita con il Laboratorio lettura, musica e animazione per bambini “La luna con le orecchie” con Cristina Gianni, Candida Capraro e Davide De Bona a cura della Biblioteca Comunale, e dopo l’inmancabile merenda offerta dalla SAT Vallarsa sono stati messi all’asta cinque carichi di legna con il sistema della candela vergine. Bellissimo il concerto della Banda musicale “Musikkapelle D’Blechgara-

sche” di Füssen (Germania), ospite del nostro Gruppo Costumi Storici Valli del Leno che si è pure dedicato alla preparazione di una gustosa cena Cimbra con “canederli, fanzelto di Terragnolo e fortaie di Vallarsa”. La rassegna corale ha ospitato i cori Coro Lagorai di Scurelle, La Nogara di Nogaredo, Coro Soldanella di Brentonico e nella serata il premio “Eugenio Martini” della Fondazione Vallarsa è stato consegnato a Marta Matassoni. Domenica, in una bellissima giornata baciata dal sole, accanto al mercato, c’è stata la Messa e la benedizione degli animali scesi dal Piano accompagnati dai loro allevatori, dai gruppi in costume e dai gruppi in abiti d’epoca. Come da tradizione si è brindato con il Bianco di San Luca allietati dalle note della della Banda di Füssen. In piazza le persone hanno potuto pranzare, veder fare la tosella, stare in compagnia e visitare le mostre: “Vallarsa: paesi sospesi nella bellezza della natura. Quadri a olio e libri di fiabe” a cura di Walter Girolamo Codato, “A Ferro ma non a fuoco” di Mario Fracchetti, “La valle dai tanti campanili” curata dal Centro Studi Museo Etnografico della Vallarsa e “Una Chiesa, la sua voce” e visitare l’organo della Pace con il maestro d’organo Guido Pellizzari. Spero di non aver dimenticato nessuno, un grazie particolare a quanti hanno collaborato per la fiera e arrivederci al prossimo anno.


DALLE ASSOCIAZIONI

Pronto intervento, soccorso piste e molto altro Orsa Maggiore

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el corso del 2018 è continuata l’attività dell’Orsa maggiore a favore della popolazione della Vallarsa oltre che in convenzione con la Provincia Autonoma di Trento a supporto del pronto intervento del 118. Oltre le attività svolte con i dipendenti (tre) e i volontari con partenza dal pronto soccorso di Rovereto dove sono impegnate 2 ambulanze al giorno (una per turno) e l’attività di soccorso piste a Polsa e S.Valentino dove operiamo l’inverno, si sono incrementati i servizi in valle. In particolare nel corso di quest’anno: • tutte le festività infrasettimanali e le domeniche abbiamo un’ambulanza in pronta partenza dalla sede, che il 118 potrebbe dirottare in caso di necessità anche a Rovereto. Proprio per evitare che la valle resti scoperta abbiamo un secondo equipaggio/ambulanza che mantiene la copertura in valle. • continua il servizio “Auto Amica” in collaborazione con il Comune di Vallarsa, per accompagnare a visite, prestazioni sanitarie o altri impegni necessari chi ne è impossibilitato. • Abbiamo prestato, a titolo gratuito, assistenza alle diverse manifestazioni, che, soprattutto nel periodo estivo, animano le diverse frazioni della nostra valle. • Manteniamo efficienti i defibrillatori dislocati nelle diverse frazioni. • È stato organizzato un corso per soccorritori. Allo stesso hanno partecipato 31 persone e ne sono state promosse 21, di questi 16 sono rimasti come volontari. Molti di questi sono giovani e finalmente si sono aggiunti anche dei residenti di Vallarsa, con tanta voglia di aiutare la comunità. Per poter continuare nel nostro servizio a favore della comunità abbiamo bisogno di incrementare il numero dei volontari che si mettono a disposizione. Questo al fine di offrire un servizio sempre migliore ed adeguato alle molteplici esigenze della popolazione. Desideriamo osservare che data la numerosità delle iniziative c’è spazio per tutti. In particolare i servizi per i quali cui è possibile dare una mano sono varie e le riportiamo di seguito. Ricordiamo, in proposito, che a gennaio parti-

rà il nuovo corso per aspiranti soccorritori, la prima serata sarà il 22 gennaio e l’ultima il 4 aprile, al termine del corso si potrà accedere al tirocinio a bordo dell’ambulanza ed infine l’esame finale. a) Attività per cui è richiesto partecipare al corso per soccorritori strutturato: • ambulanza • soccorso piste. b) Attività per cui è richiesto partecipare ad un corso base di una giornata: • Protezione Civile dallo scorso anno siamo entrati a far parte di ANPAS, affiliazione che ci rende parte della Protezione Civile a livello nazionale, per la quale alcuni dei nostri Volontari stanno seguendo e hanno già seguito dei corsi specifici. Percorso questo che stiamo seguendo unitamente alle altre Associazioni affiliate ANPAS della Provincia. c) Attività per cui sono sufficienti le proprie competenze personali: • Auto Amica Ciascuna di queste attività si può anche seguire separatamente dalle altre, per nessuna di queste è richiesto un curriculum ad hoc, ma tanta voglia di mettersi in gioco per aiutare il prossimo. Infine restiamo disponibili a raccogliere suggerimenti, osservazioni, pareri al fine di poter migliorare il servizio e porre rimedio ad eventuali carenze che indipendentemente dalla nostra volontà fossero state individuate nel nostro modo di operare. Grazie e vi aspettiamo numerosi ai nostri corsi

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VallOrsa Maggiore

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ono stati oltre 130 i volontari impegnati in una serie di realistiche esercitazioni il 15 e 16 settembre in Vallarsa e a Trambileno. Volontari del primo soccorso, pompieri, uomini del gruppo speleo alpino fluviale e cinofili sono stati impegnati in una serie di simulazioni per mettere alla prova le proprie abilità. La “VallOrsa Maggiore” è una

grande esercitazione, organizzata dall’Orsa Maggiore di VallarsaA turno i volontari, sotto l’attento monitoraggio degli istruttori, si sono cimentati in diversi scenari, ideati per metterli alla prova con esperienze pratiche: incidenti stradali, ricerca dispersi e recupero persone in torrente, malori e traumi domestici sia di giorno che in notturna.

Gli interventi sono stati resi realistici dal lavoro dei truccatori che hanno realizzato fratture e botte sui feriti, e dal lavoro delle comparse, preparate a simulare sintomi da ferito, ma anche reazione da madri, amici e passanti. Le squadre di soccorritori, dopo la chiamata, hanno dovuto decidere il da farsi, stabilire le priorità e agire in fretta per salvare le vita delle persone coinvolte nelle situazioni di pericolo. Il livello di verosimiglianza è stato rinforzato dalla presenza di un vero operatore di centrale e dal fatto che realmente i pazienti sono sttai condotti al Pronto Soccorso di Rovereto dove un infermiere dedicato ha poi fornire dei feedback su come i “feriti” sono consegnati alla struttura ospedaliera. L’esercitazione rientra nelle attività del piano di protezione civile comunale.

UN AUTUNNO INTENSO Coro Pasubio È stato un autunno intenso per il coro Pasubio, ricco di appuntamenti prestigiosi e importanti collaborazioni. Grandi soddisfazioni ed apprezzamenti hanno caratterizzato le rassegne di Gardone Val Trompia in provincia di Brescia, Di Biella in Piemonte e di Vicenza a fine ottobre. Merita un capitolo a parte la partecipazione allo spettacolo “I crocevia delle coscienze” che sotto la sapiente regia di Paolo Fanini si è tenuto al teatro Zandonai di Rovereto a fine novembre. Nell’occasione il coro ha eseguito alcuni brani pop/rock: “The partizan”, di Leonard Cohen, “The power of the heart” di Peter Gabriel e “Fragile” di Sting. Un repertorio insolito, che ha saputo emozionare sia il pubblico che gli stessi coristi. Il Natale vedrà il sodalizio impegnato nel tradizionale concerto di S. Stefano, anche quest’anno in compagnia del soprano Veronica Ciurletti. Il 2019 è alle porte e sarà un anno dove non mancheranno sorprese e nuovi appuntamenti. Fra quelli già definiti vi segnaliamo la rassegna in compagnia degli amici del coro Fior di roccia, che si terrà il 18 maggio prossimo al teatro di Mori e la trasferta sull’appennino tosco-emiliano a luglio. In primavera inizieranno anche le registrazioni per il nuovo disco, ma di questo parleremo più dettagliatamente nei prossimi mesi.

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Tanti eventi per ravvivare l’estate Unione Sportiva Vallarsa

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nche in questa seconda parte dell’anno l’Unione Sportiva Vallarsa ha organizzato diversi eventi, per ravvivare l’estate dei Vallarseri, proponendo delle novità, alcune di successo, altre meno. Il primo è stato l’ormai classico torneo di bocce che è stato organizzato ad Anghebeni di Vallarsa il 17 giugno 2018, in collaborazione con il Movimento Pensionati e Anziani. Giovani e meno giovani, come oramai da diversi anni, si sono dilettati nel gioco delle bocce, in un’atmosfera di sana competizione che vedeva diverse generazioni a confronto. È stata poi proposta una biciclettata con ebike, che toccava alcuni splendidi punti di interesse della Valle (come il Mulino di Arlanch) e prevedeva delle tappe ristoro, presidiate da alcune Associazioni di Vallarsa. Purtroppo, di fronte all’assenza di iscritti, la biciclettata è saltata. Lo sforzo organizzativo è comunque servito: da un lato per sapere che le varie realtà associative sono sempre pronte a dare una mano, dall’altro per poter riproporre l’evento più avanti, con una diversa modalità, in modo da attrarre più interesse. Dal 13 al 15 agosto l’U.S. Vallarsa ha organizzato una serie di eventi accumunati dallo slogan “Raossi in festa”. La prima giornata è stata dedicata alla Sala giochi: sono stati messi a disposizione, sul campo da tennis in località Casae, dei tavoli da ping-pong e calcio balilla, dei giochi da tavolo e delle console per giocare a videogame. In questa sala giochi

all’aperto non mancava la musica, con deejay Campana alla console. Nella seconda giornata di festa l’Associazione ha organizzato un torneo di calcio tennis, una riuscitissima caccia al tesoro per bambini e un torneo di briscola. All’organizzazione delle attività hanno contribuito tutti i membri dell’associazione ma anche degli esterni, fra cui Emiliano, Pierpaolo e Silvana, a cui va il nostro caloroso grazie! Il 15 agosto ha avuto luogo l’ormai consolidata sfida fra Scapoli e Ammogliati: quest’anno gli scapoli hanno vinto ai rigori, interrompendo la fila di vittorie degli ammogliati. Il 1° settembre è stata organizzata, in collaborazione con la Schützenkompanie Vallarsa-Trambileno, la seconda edizione della Tirolerfest. La giornata è iniziata con un torneo di calcio a 5 rivolto alle associazioni di Vallarsa, Trambileno e dintorni. Dopo il torneo è incominciata la vera e propria festa tirolese, con costumi e balli tipici, e con menù della tradizione. L’estate è stata chiusa dalla prima edizione della Cena con delitto, il 15 settembre 2018, che ha visto una grandissima partecipazione. Con la collaborazione dell’Albergo Alpino, a Camposilvano si è tenuta la cena, e tra un piatto e l’altro la compagnia teatrale di Schio “Le ore piccole” ha messo in scena un divertente spettacolo dove i commensali, detective per una sera, si sono sfidati per capire chi fosse l’assassino. Come ogni anno, in autunno è partita una folta programmazione di corsi. A fine settem-

bre è iniziato – a cura di Simone Krueckl, insegnante di yoga e di canto dei mantra – un corso di yoga focalizzato sul “prendere in mano il proprio benessere”. A ottobre, un corso di ballo di gruppi per adulti e bambini. Verso fine mese ha preso il via, grazie alla disponibilità di Raffaele Campana, un’attività sportiva per bambi-

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DALLE ASSOCIAZIONI

ni, denominata “Sportivando”, che consiste nello svolgimento di esercizi per aumentare - divertendosi - la mobilità dei bambini. A ottobre l’U.S. Vallarsa era presente alla Fiera di San Luca, ed ha annunciato la grossa novità che caratterizzerà i prossimi mesi: l’unione delle forze con la Gym Valley per cercare di offrire ancora più servizi ai frequentatori della palestra di Parrocchia. L’U.S. Vallarsa ha in serbo per i prossimi mesi nuove iniziative per cercare di coinvolgere sempre più vallarsesi e includerli nella pratica dello sport. Si cercherà di ripartire con lo sci e di introdurre qualche bella novità in palestra. L’Associazione non ha abbandonato il sogno di riprendere le attività del calcio femminile e maschile o di un altro sport di squadra per adulti: per questo ci servono però dei nuovi dirigenti disposti a seguire le squadre e dei giovani volenterosi che abbiamo voglia di mettersi gioco in uno sport. Speriamo che qualche lettore accetti questo appello, per collaborare o proporre altri sport. L’Unione Sportiva ringrazia coloro che l’hanno supportata nel corso del 2018, in primis le associazioni della Valle, ed augura a tutti i lettori delle serene festività. Infine, cogliamo l’occasione per fare gli auguri e le congratulazioni ai membri della nostra Associazione che quest’anno sono diventati genitori: Stefano che è diventato papà di Gioia, Emanuele di Pietro, Erika mamma di Ludovica e Cristina di Virginia. A loro va un grande in bocca al lupo per la nuova esperienza di genitori. Siamo contenti che la famiglia US Vallarsa si stia allargando! Questo è il regalo più grande. Unione Sportiva Vallarsa - email us.vallarsa@gmail.com telefono 349 3745858.

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APERTA LA PISTA DEL GHIACCIO RIVA DI VALLARSA Circolo Lamber Come da tradizione con l’arrivo di Santo Lucia domenica 9 dicembre parte la stagione della Pista del Ghiaccio di Riva di Vallarsa. Da più di 15 anni i volontari del Circolo Lamber gestiscono questa pista all’aperta inserita in un ambiente bello gradevole e in mezzo alla natura. La stagione prevede l’apertura della pista tutti i sabati e domenica del periodo invernale dalle ore 14,00 alle 18,00, mentre nel periodo da Natale alla Befana la pista sarà aperta tutti i giorni sempre dalle ore 14,00 alle 18,00. Come attrazioni importanti segnaliamo oltre all’arrivo di Santa Lucia per domenica 9 dicembre e la ormai tradizionale Befana sui Pattini prevista per domenica 6 gennaio. Da segnalare che al sabato ci sarà la possibilità per i bambini di avere a disposizione gratuitamente un mastro di pattinaggio dalle ore 15,00 alle ore 17,00. Si organizzano inoltre corsi di pattinaggio artistico. Da evidenziare che i prezzi sia di entrata e di noleggio sono rimasti come lo scorso anno. Inoltre si segnala la possibilità di fare l’abbonamento annuale al costo di €. 30,00 per i bambini e €. 35,00 per adulti. Novità 2018/19 è l’ingresso Family riservato alle famiglie (minimo 3 persone) che potranno pattinare per 4 ore ad un prezzo che parte da €.15.00 compreso di ingresso, noleggio pattini.


I NOSTRI STUDENTI

Dottore, dottore... Gli estratti delle tesi degli studenti della valle che si sono laureati

GIULIA ARER Corso di Laurea triennale in Servizio Sociale Relatrice: prof. Annamaria Perino Voto: 110L Anno accademico 2017/2018

DIGNITÀ UMANA: DIRITTO NATURALE O CONQUISTA SOCIALE DA PRESERVARE E DIFENDERE?” «Difendere la dignità nelle cure è un po’ come difendere la maternità o la torta di mele. A un primo sguardo può sembrare superfluo, e forse perfino un argomento per il quale non vale nemmeno la pena di spendersi.» Così, lo psichiatra canadese Harvey Max Chochinov, introduce nel suo libro Dignity Therapy: Final Words for Final Days, in modo provocatorio, il discorso sulla dignità. In effetti, quello della dignità può apparire a primo impatto un tema scontato, comunemente condiviso ed accettato. Basta avvicinare solo un po’ lo sguardo ed immergersi nella quotidianità delle strutture residenziali e dei contesti sociali e sanitari, però, per rendersi conto che non è così: la riflessione su ciò che è “dignità” non è mai stata così attuale e impellente come lo è in questo momento. L’aver assistito – nel corso di alcune esperienze formative – ad alcuni comportamenti, pratiche ed affermazioni che non

hanno pienamente riconosciuto la dignità delle persone, più fragili e in difficoltà, ha fatto nascere in me il forte desiderio di dare loro voce e di ricordare - a coloro che per mezzo delle relazioni di cura operano quotidianamente - il valore della persona e della dignità che ogni essere umano possiede, sempre, nonostante tutto. La consapevolezza che il senso di dignità di un malato nel fine vita è strettamente connesso, oltre che alla conservazione delle proprie capacità, al sentirsi considerato come persona fino all’ultimo istante della propria vita è stato il punto di partenza dal quale è nato il presente lavoro. Approfondire il modello elaborato da Chochinov e diffondere la conoscenza della Terapia della Dignità: questi gli obiettivi individuati prima di cominciare a scrivere. Il desiderio di incentivare la sperimentazione ed un maggiore utilizzo della Terapia della Dignità, un metodo ancora poco riconosciuto e applicato in Italia, nasce dal riconoscimento del valore di questa psicoterapia innovativa e generativa

e della sua efficacia nel restituire dignità sia al malato che ai suoi familiari. Questo elaborato si compone di tre capitoli. Il primo capitolo si apre con una sintetica ricostruzione di carattere filosofico e giuridico sulle radici del termine “dignità” e sulla sua evoluzione nell’ambito della cultura occidentale. Successivamente, viene definito il concetto di dignità sia nel massimo dell’universalità che nel massimo della particolarità, intesa come “senso di dignità”, e si individuano dei collegamenti con il “Codice deontologico dell’assistente sociale”. Nel secondo capitolo si espone il tema della dignità alla fine della vita e si propone una riflessione sui processi di riconoscimento e misconoscimento della dignità delle persone più fragili. Si fa quindi riferimento alla psicologia sociale maligna di Tom Kitwood per parlare di quegli atteggiamenti e comportamenti che talvolta gli operatori mettono in atto, in modo inconsapevole, nelle quotidiane relazioni di cura e che ledono profondamente l’umanità e il senso di dignità

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I NOSTRI STUDENTI

delle persone. Si descrive, in seguito, il “modello della dignità” e si propone il “Patient Dignity Inventory” come strumento utile per la valutazione della percezione del senso di dignità del malato. Si giunge quindi ad introdurre la Terapia della Dignità, le modalità con cui si svolge e i benefici che ne derivano per il paziente e per i suoi familiari. Inoltre, viene descritta la figura del terapeuta della dignità e delle abilità che, secondo Chochinov, deve possedere. Si pone particolare “focus” sulla circolarità che si crea tra “riflessività” - “creatività” “generatività” e alle modalità in cui queste qualità ed abili-

tà si intersecano e influenzano reciprocamente. Nel terzo capitolo si affronta il tema della diffusione e dell’applicabilità della Terapia della Dignità nel contesto italiano. A partire dall’esperienza dei fondatori del gruppo di Verona, si espone la situazione attuale e le principali difficoltà incontrate nella diffusione della Terapia della Dignità, ipotizzando possibili sviluppi e prospettive per il futuro. Nel corso del paragrafo vengono inseriti alcuni pensieri estratti dall’intervista realizzata con Giovanna D’Iapico, dai quali è stato preso spunto per alcune personali riflessioni. Nelle conclusioni si mette in luce il significato e la complessità del concetto di

dignità, che corrisponde sia a qualità naturale e universale sia a frutto di prestazioni e relazioni sociali. Si evidenzia, inoltre, il ruolo che la Terapia della Dignità assume nel creare, ogni volta in modo nuovo e creativo, il “documento generativo” e nel rinforzare la percezione di senso e di scopo delle persone che si trovano nel fine vita. Infine, si sottolinea la necessità di declinare il valore assoluto e incondizionato della dignità - su cui il Servizio Sociale si fonda - in concrete linee guida e indicazioni operative finalizzate a orientare i comportamenti e gli atteggiamenti dei professionisti all’interno delle relazioni di cura.

MATTIA GIOS Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia Laurea Magistrale in Grafica e Comunicazione Laureato il 21 Febbraio 2018 Relatore: Prof. Massimo Tantardini Titolo della tesi: Voto: 110 e lode

“LE ARTI GRAFICHE COME STRUMENTO DIDATTICO: IL RUOLO DEL CINEMA NEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA” La tesi dal titolo “Le arti grafiche come strumento didattico: il ruolo del cinema nel mondo della comunicazione di massa” affronta l’argomento cinema ripercorrendo non solo le origini storiche di questa disciplina ma anche il mutamento che ha subito nel corso del suo breve secolo di esistenza. Storicamente il cinema nasce nell’ultimo decennio dell’Ot-

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tocento come un esperimento, un gioco di prestigio con cui stupire ed intrattenere un pubblico ristretto. Fu il graduale operare dei primi “pionieri” del cinema a donare un’identità a questa disciplina, rivelandone la forza artisticoespressiva e rendendola un patrimonio culturale globalmente riconosciuto. Ma se da una parte il cinema si rivelò un’occasione per artisti e visionari di esprimersi attraverso un’arte nuova e incontaminata, dall’altra si dimostrò anche un mezzo di comunica-

zione estremamente efficace, irrinunciabile per coloro che sulla propaganda e sul rapporto con le masse fondavano la propria professione: i politici e gli industriali. Le grandi dittature del ventesimo secolo ne sono forse l’esempio più lampante, in quanto fecero del cinema uno dei loro principali strumenti d’indottrinamento, con cui diffusero alle masse i propri ideali e valori («La cinematografia è l’arma più forte», si legge su uno striscione durante uno dei tanti comizi fascisti dei primi anni Trenta).


I NOSTRI STUDENTI

Allo stesso modo, ma con fini differenti, le primissime industrie cinematografiche iniziarono a vendere il cinema come un prodotto seriale, piuttosto che come il risultato della sensibilità artistica ed intellettuale dell’uomo: un oggetto con cui gratificare ed accontentare le masse, piuttosto che per arricchirle ed educarle. Al giorno d’oggi, il cinema si è certamente evoluto, al passo con la nuova società dal consumo sfrenato. La produzione di film è aumentata in maniera spropositata, in modo non solo da soddisfare i desideri del vasto pubblico, ma anche quelli del mercato: il cinema è un’industria prolifica e redditizia. La potenza comunicativa del cinema poi, ancora oggi viene sfrut-

tata per promuovere ideali e valori specifici e predefiniti, offrendo al pubblico una visione non sempre veritiera del mondo e delle persone che lo abitano. In mezzo all’oceano che è la moderna produzione cinematografica, solo pochi film si offrono ancora come prodotto culturale e didattico; ma resta ormai chiaro, anche agli occhi di registi e attori, che la settima arte sta mutando e, in un certo qual modo, morendo. Nella seconda parte della tesi, dedicata invece al progetto pratico, le varie informazioni raccolte durante la fase teorica sono state rielaborate e presentate attraverso una serie di infografiche. L’infografica non è altro che la presentazione di dati, statistiche e nozioni attra-

verso l’utilizzo di immagini e grafici, con lo scopo di rendere delle informazioni complesse facilmente fruibili ed accessibili al pubblico, riducendo al minimo la presenza del testo per massimizzare l’impatto visivo dell’elaborato. In questo caso, per ogni argomento affrontato all’interno della ricerca è stata dedicata un’infografica specifica: un elaborato è stato realizzato per presentare la storia del cinema, un altro ancora per dimostrare il rapporto tra il cinema e l’industria, per poi proseguire con il legame tra cinema e Stato (ovvero tra cinema e politica), per poi concludere con un’infografica riguardante il futuro del cinema e i cambiamenti che stanno sconvolgendo la settima arte.

ANTICO LENO L’estate scorsa un ciclo di conferenze sulla storia delle valli del Leno ha visto la numerosa ed entusiasta partecipazione dei vallarseri. L’evento, denominato “Antico Leno”, ha avuto luogo presso il Museo della Civiltà Contadina a Riva di Vallarsa fra il 26 luglio e il 10 agosto. Organizzato dal Comune di Vallarsa e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto in collaborazione con il Gruppo Costumi Storici Valli del Leno e con il Museo della Civiltà Contadina della Vallarsa ha visto la successione di tre relatori diversi. Con la prima conferenza, tenuta dal sottoscritto, si è tentato di ricostruire la preistoria del territorio bagnato dalle acque dei due rami del Leno. Un passato misterioso ma arricchito negli ultimi anni da nuovi ritrovamenti, perlopiù fortuiti. Marco Avanzini, conservatore del Museo delle Scienze di Trento, ci ha parlato invece dello sfruttamento dei rilievi montuosi del Pasubio e delle Piccole Dolomiti tra Medioevo ed età moderna. Ha chiuso il ciclo Hugo Daniel Stoffella, membro del Gruppo Costumi Storici Valli del Leno, con un intervento sull’antica viabilità nelle valli del Leno e sulla toponomastica cimbra. La sala del museo di Riva si è riempita in tutte e tre le occasioni ed il pubblico accorso ha manifestato un vivo interesse diventando parte attiva delle serate, animate dai frequenti interventi e dalle domande dei presenti. Il grande successo dell’iniziativa e l’evidente interesse suscitato servirà senz’altro da stimolo per nuove collaborazioni fra la Fondazione Museo Civico di Rovereto e il Comune di Vallarsa. Maurizio Battisti Fondazione Museo Civico di Rovereto

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LA VALLARSA IN LIBRERIA

Marco Avanzini e Isabella Salvador

Pasubio e Piccole Dolomiti Memorie di pietre, pascoli, uomini, da una terra di confine

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asubio e Piccole Dolomiti sono grandi isole rocciose che dal Trentino si protendono verso la pianura veneta. Le valli che le circondano, apparentemente diverse per natura e posizione geografica, sono accomunate dall’originaria severità di queste montagne e dal modo in cui le comunità hanno cercato di plasmarle. Il secolare utilizzo di questi territori emerge dallo studio di antichi documenti d’archivio e dalle numerose tracce ancora leggibili sul terreno. Lo scopo è quello di forare la barriera romantica o banale del paesaggio per intravvederne le radici e risalire agli innumerevoli paesaggi che hanno preceduto quello attuale, ricostruendone la storia. Una lettura integrata del paesaggio che connette gli elementi più visibili e manifesti a quelli sfumati ma prepotenti che ne costituiscono la base. Un approccio che mette in relazione un’archeologia globale con la forma e la trasformazione naturale di un luogo.

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Una ricerca pluriennale sostenuta dal MUSE in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Provincia di Trento, il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento e i Cinque Comuni del Pasubio ha esplorato con questo approccio il complesso montuoso PasubioPiccole Dolomiti. In attesa che i risultati dettagliati siano resi in una pubblicazione scientifica, i Cinque Comuni del Pasubio con la Comunità della Vallagarina hanno sostenuto la produzione di questo libro, che con documenti inediti racconta il millenario rapporto tra ambiente e uomo in questo frammento di Prealpi tra Trentino e Veneto. Qui il popolamento della montagna è stato guidato nel tempo dalla geografia, dal clima e dalle condizioni sociali ed economiche delle comunità stanziate nelle vallate sottostanti. Il motore principale è stato lo sfruttamento delle risorse naturali, tra cui boschi e pascoli, fin dalla preistoria. Sebbene nel tempo ad essi si fossero aggiunte altre risorse quali minerali e rocce, i boschi lungo i versanti e i prati nelle aree sommitali continuarono ad essere le più ambite e contese. Le foreste hanno a poco a poco cancellato le ferite inferte dall’uomo nel disperato bisogno di legname e il tempo ha diluito le tracce di ciò che l’uomo aveva costruito per gestire i pascoli delle terre alte. Ciò è particolarmente vero per il pastoralismo di transito le

cui tracce, effimere fin dall’origine, sono labili e difficili da riconoscere. Più evidente è l’impronta che l’uomo ha dato al mondo delle malghe dove l’antropizzazione si è materializzata non solo nella capillare rete di sentieri e mulattiere ma anche in una diffusa strutturazione di pascoli e costruzioni per la produzione casearia. È cosi che oggi, ruderi di ripari, stalle, casere, baiti e pozze d’abbeverata raccontano l’evolversi del rapporto tra uomo e montagna. Tracce sopravvissute al drammatico impatto del Primo conflitto mondiale e che rappresentano preziose testimonianze della complessità del mondo dell’Alpe. Attraverso la ricerca, le testimonianze storiche dei primi disboscamenti per aprire i pascoli, gli atti di compravendita, le liti per il possesso di pascoli e boschi, le regole della monticazione e della produzione casearia si incrociano e danno senso ai molti ruderi e alle forme apparentemente innaturali che emergono dall’erba dei prati. Sono la memoria di queste terre, un ponte tra noi e un mondo apparentemente scomparso. Studiare il passato di quelli che appaiono come spazi marginali è un modo per riappropriarsi di una storia antica su cui si radica il nostro quotidiano, per interpretare le dinamiche di trasformazione del nostro ambiente, guardare con consapevolezza al futuro e alle possibili strade per trovare soluzioni adeguate ai problemi della comunità.


DAI LETTORI

Il Cacciatore e il Prete Guglielmo Laghi

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are il cacciatore è una passione con la P maiuscola, penso di essere nato con questo gene, una scintilla che lentamente ha preso fuoco sin dalla tenera età. Cinque / sei anni appena, quando le prime attenzioni erano rivolte agli uccellini mentre stavano preparando il loro nido e cosi via man mano che il tempo passava aspettavo il primo cinguettio nell’attesa del primo volo. Li rincorrevo per poi averne almeno uno tutto per me, accudirlo nella stanza abbandonata all’insaputa di mamma e papà, potete immaginare quanto poteva durare la sua vita, o magari ci pensava pure il gatto. Dopo qualche anno ho scoperto la fionda, per gioco e in verità solo nelle intenzioni, per catturare “non vi dico cosa”, cosi via man mano che crescevo l’attenzione era rivolta al fucile del cacciatore del paese accanto. Arrivai a sedici anni quando quel gene che c’era in me si trasformò in vera passione con l’acquisto del mio primo fucile, frutto del sudore di quasi due mesi di duro lavoro come cameriere. Da qui ebbe inizio la vita di cacciatore, neofita alle prime esperienze dove le fucilate erano più quelle che andavano a vuoto che a segno, poi un bel giorno i sopraggiunti motivi finanziari e famigliari mi costrinsero a una pausa che durò per diversi anni, penosa sofferenza che mi obbligò persino a vendere il fucile. Dopo alcuni anni la passione

riaccende lo spirito primordiale del guerriero, l’emozione della montagna da vivere come protagonista con il proprio cane e fucile, dove le tenui voci nascoste in quest’oasi mi regalano tuttora emozioni uniche. La ferma dei miei cani, il grosso frullo del forcello, il fragoroso guizzo della feccaccia el’abbaiar del capriolo, trasmettono in me sensazioni uniche che ripopolano in miei sogni. Questi i ricordi della montagna che mi hanno lasciato un segno indelebile, ed è per ringraziarla di tutto quello che mi ha insegnato, donato e trasmesso che come credente mi sono sentito in dovere di deporre una statua della S. Madonna con in braccio il bambino Gesù unitamente ad una targa di parole dettate dal cuore in una nicchia scavata dal picchio nero, nell’unico abete secolare sull’orlo dei mughiche domina tutta la Vallarsa sul monte Spil. Per questo gesto di fedeltà ho chiamato in causa Don Tulio, il pretenato a Staineri nel 1940, che ogni anno non manca mai all’appuntamento del 16 luglio, in occasione della ricorrenza della Madonna del Carmine patrona del paese. Soggiorna nel suo appartamentino di fronte alla piccola Chiesetta per un breve periodo dell’estate e la sua compagnia mi beneficia con brevi passeggiate lungo la stradina che porta tra campi e prati, per socializzare e rivivere nei ricordi di un paese affollatodegli anni sessanta, dove la povertà e la fratellanza

erano unite nell’uguaglianza e nella forza di tutti. Come credente ho pensato di chiedere a Don Tulio un sopraluogo invitandolo lassù davanti a questo Altarino per una preghiera di benedizione. Finalmente dopo vari tentativi andati a vuoto, al mattino dell’otto di agosto 2018 alle ore 9 si parte per esaudire questo mio desiderio. Un’inaspettata sorpresa che arriva dalla Francia si associa all’itinerario, una lontana simpatia degli anni 70, Rosanna con il marito Cristian. Arrivati sulla cima del monte ci godiamo dall’alto tutta la Vallarsa e lasciamo spaziare lo sguardo che ci appaga di uno splendido panorama. Piano piano ci dirigiamo verso l’Altarino dove Don Tullio con toccanti parole fa un breve discorso e con la Santa Benedizione, simbolicamente nomina “la Madonna del monte Spil”. Procediamo per il pranzo verso Malga Zocchi per assaporare e consumare in compagnia i prodotti tipici tradizionali, concludiamo il nostro itinerario verso il rifugio V. Lancia dove consumiamo per ultimo un saporito caffè. Grazie infinite Don Tullio per aver apprezzato questo mio gesto di fede e per esserti fatto partecipe su questa montagna come servitore di Dio e degli uomini. Chi avesse la possibilità di passare nei pressi del Monte Spil, a fine prato basta che prosegui ancora per circa 150 metri in direzione Rovereto costeggiando i mughi arriverà a destinazione.

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DAI LETTORI

Mons. Wilhelm Egger, cittadino onorario della Vallarsa

Comm. Arthur Stoffella

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ons. Wilhelm Egger, cittadino onorario della Vallarsa da 10 anni scomparso. Era il 16 agosto 2008 quando il Vescovo di Bolzano-Bressanone, Wilhelm Egger, improvvisamente all’età di 68 anni se n’è andato, e anche in Vallarsa si sparse la triste notizia. Egli era nato a Vipiteno. Suo padre, Josef Egger, morì al fronte nella seconda guerra mondiale e la mamma Barbara Arlanch perì poco dopo, nel 1946. Una zia si prese cura dei due gemelli Wilhelm e Kurt e più tardi studiarono presso il convento dei frati cappuccini. Nel 1986 Wilhelm venne nominato Vescovo, mentre Kurt insegnò all’Università di Innsbruck e Bolzano. Tramite il sottoscritto il Vescovo Egger ha conosciuto la Vallarsa e varie volte venne

anche con i suoi collaboratori della Diocesi di Bolzano-Bressanone per mostrare dove era nato il nonno. Era l’anno 1905 quando Basilio Arlanch, detto “Polenta”, abbandonò la miniera in Vallarsa e, sapendo il tedesco, fondò un’impresa edile a Varna, presso Bressanone. Nel 1995 la grande famiglia degi Arlanch arrivati pure dall’Austria, Svizzera e Germania si trovarono in Vallarsa e festeggiarono il “loro vescovo”. In questa occasione i due nipoti del “Polenta” visitarono ad Arlanch la casa natale del nonno. Nel 2001 il Comune di Vallarsa nominò Wilhelm Egger cittadino onorario e fu una festa per tutta la valle. La mamma Barbara Arlanch aveva raccontato ai figli gemelli, Wilhelm e Kurt, che nonno Basilio fu l’ultimo minatore della Vallarsa e,

quindi, Wilhelm e Kurt si sentirono in qualche modo legati alla valle. Il Vescovo Wilhelm si fermava volentieri a parlare con la gente della Vallarsa e diceva che qui si sentiva come fosse a casa propria. Il suo ultimo desiderio era di poter visitare la miniera dove lavorava il nonno ma, purtroppo diversi anni or sono, un temporale ha trascinato giù del materiale tappando in maniera ermetica l’ingresso della stessa. Nell’ora del suo funerale, svoltosi nella cittadina di Bressanone, anche la campana “dei morti” dell’arcipretale di Vallarsa ha suonato per ricordare a tutti la figura del buon vescovo. Tempo fa, l’associazione culturale “Costumi Storici Valli del Leno” ha proposto al Comune di porre sulla casa del “Polenta” ad Arlanch una lapide a ricordo del vescovo.

L’ALBERO SPEZZATO FINISCE ALL’ASILO DI ROVERETO La scuola dell’infanzia Cesare Battisti di Rovereto, ad inizio anno aveva iniziato un lavoro incentrato sugli alberi. Dopo il maltempo di fine ottobre bimbi e maestre hanno espresso il desiderio di dare nuova vita ad un albero di quelli spezzati dal maltempo per Natale. Il Comune di Rovereto non aveva avuto grossi danni e non aveva piante schiantate così le maestre e la coordinatrice scolastica hanno cercato nei comuni vicini chiedendo al Comune di Vallarsa se aveva un albero da regalare. È stato quindi recuperato un abete spezzato nei pressi delle Sette Fontane e i vigili del fuoco volontari lo hanno portato e montato nella scuola di via Udine. Gli asilotti felici hanno addobbato l’albero ringraziando il Comune per il regalo fatto.

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Mare di nuvole e riflessi nell’acqua foto di Gigliola Prezzi

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