Le forme della pandemia

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Le forme della pandemia

Stefano Lattuada

Il Corpo non Mente

Aprile 2021



Le forme della pandemia


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Le forme della pandemia

Questo progetto è una raccolta di forme che in qualche modo reppresentano la Pandemia. Non è presente una sola lettura ma le diverse forme possono essere interpretate in modo diverso. Il significato attribuito a un’immagine è il risultato delle influenze, della conoscenza e della personalità di ogni individuo. Lo scopo di questo artefatto è indagare la visione soggetiva e analizzare le diverse letture che possono avere attraverso una raccolta di commenti su ogni forma qua presente.

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Forma 001


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Interpretazioni

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Brunner Nichita Interpretazione 01.1 Forma 001

Ilaria Carrozzo Interpretazione 01.2 Forma 001

Marina Piva Interpretazione 01.3 Forma 001

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The shapes remind me of a praying person in a cloak of some sort. It reminds me also of the isolated suits that were worn by many doctors during the pandemic, when it was still very unclear what to do against it. Other thoughts are that it might be a laying person surrounded by three people, maybe the person laying down is sick. Personally i did not experience that, but I believe that this unfortunately is a reality for many people right now. In the same area might also be two sanitarian pushing a cart with a sick person on it.

Mi ricorda i tasti di un ascensore, che continua a salire, come la curva dei contagi. può muoversi in qualsiasi direzione ma non può scendere, e ci troviamo dentro questo gabbiotto di metallo tutti insieme, in balia di un bambino che schiaccia tutte le frecce a caso, non avendo idea di cosa sta scatenando, come il vecchietto al bar con gli amici, in quel paesino di trecento anime dove tra un paio di settimane morirà qualcuno, ma lui non lo sa, e gioca.

Questa immagine mi fa pensare alla parola “difesa”. La forma mi ricorda una corazzata romana che nella disposizione degli scudi, cerca in ogni modo di rendere impenetrabile il suo interno. Rispetto al periodo di pandemia, tanti, se non tutti si sono messi in difesa, alcuni per paura, altri per rispetto. Ci siamo isolati fisicamente, come ci è stato chiesto e abbiamo alzato scudi di mascherine e disinfettante intorno a noi. In questo senso, penso che la mia percezione dell’igiene, dei contatti e delle malattie sia cambiata. Non sono mai stata schizzinosa, ma in futuro sarò più attenta, non tanto per “schifo” ma per la mia intimità e dell’altro.

Interpretazioni


Brunner Nichita Interpretazione 02.1 Forma 002

Ilaria Carrozzo Interpretazione 02.2 Forma 002

Marina Piva Interpretazione 02.3 Forma 002

Interpretazioni

This shape reminds me immediately of masks that are now very much part of our lives. On longer inspection the shape also reminds me of handcuffs and it invokes a feeling of being locked away. That holds true for me especially for the months after the start of the pandemic in which still feel somehow very constrained and locked away, even with partially more freedom. As one last thing, the shape looks also a bit like a sports field, but not a specific one to be honest.

Una di quelle pillole naturali vista dall’alto, appoggiata sul tavolo, in attesa che io riempia il bicchiere d’acqua per mandarla giù ogni mattina. non me la sento mai di dire a mia madre che non ho preso le vitamine, altrimenti “ah! ecco perché non ti senti bene”, e quasi quasi ci spero che tutti i miei problemi nascano da una carenza di vitamina d.

Questa immagine mi ricorda una pillola. Ma non so se questo c’entri con la pandemia. Mi ricorda anche un tavolino con due sedie, una di fronte all’altra e mi fa pensare paradossalmente a quanto in questo periodo siano mancate le chiacchierate a tu per tu con i nostri amici, ma quanto in realtà ci siano anche state occasioni per renderle ancora più profonde. Da una parte la pandemia ci ha fatto “selezionare” i rapporti veri, quelli con cui sentiamo valga la pena confidarci; dall’altra, la monotonia della routine non mi ha mai dato niente di nuovo da raccontare a chi compariva sullo schermo. Mi manca il tavolino da caffè… Sarà che lì, faccia a faccia, quando non si ha niente da dire si può semplicemente sorridere o sfiorarsi in silenzio.

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Valentina Cemin Interpretazione 03.1 Forma 003

Isabel Righi Interpretazione 03.2 Forma 003

Fabio Bonaldo Interpretazione 03.3 Forma 003

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Guardando questa forma la prima cosa che ho pensato è stata “casa”. Durante questo periodo di pandemia siamo dovuti stare chiusi in casa per giorni, la nostra casa è diventata più del solito un luogo dove sentirci al sicuro, potendo respirare senza nessun tipo di protezione e passando più tempo con i nostri cari, imparando a conoscere meglio sia loro che noi stessi. Le case sono diventate scatole di pensieri e paure causate da questo brutto periodo, ma anche luogo di unione e forza.

Questa illustrazione é la chiara rappresentazione di una casa. Mi diverte pensare come il significato del termine “casa” possa cambiare in base alla situazione. Un anno fa l’ambiente casalingo era un rifugio; un luogo in cui ci si poteva nascondere dalla frenesia del mondo esterno. Ora é diventata una bolla, impregnata della nostra insoddisfazione, frustrazione e dei nostri innumerevoli pensieri negativi. Non vediamo l’ora di poterla lasciare e di poter ritornare nel mondo esterno. La pandemia ha cambiato la nostra connotazione positiva della parola “casa”; cosa le succederà una volta ritornati alla normalità?

Ogni abitazione è diversa ma il concetto di casa è presente in ogni cultura. Si può rinchiudersi in casa, scappare di casa, ripararsi in casa o costruirne una con le proprie mani. Nella nostra mente l’essenza di questa architettura si basa sui limiti fisici che la separano dall’esterno. Uno spazio esterno infinito, imprevedibile, buio. È la notte infatti, con le diverse caratteristiche regionali, che dà tante forme alle case ed ecco perché il tetto è un elemento vario ma imprescindibile. Le pareti sono la seconda pelle dell’individuo, l’estensione architettonica del corpo umano: dove la nostra pelle verrebbe graffiata, bruciata, consumata, le pareti della casa rimangono integre. Ma la somiglianza con il corpo umano rende la casa anche estremamente fragile: in confronto alla potenza sconfinata della nostra mente, non esistono limiti fisici né architettonici che possano davvero determinarci. Interpretazioni


Valentina Cemin Interpretazione 04.1 Forma 004

Isabel Righi Interpretazione 04.2 Forma 004

Fabio Bonaldo Interpretazione 04.3 Forma 004

Interpretazioni

Per questa forma mi sono immaginata di vedere tante piccole sigle e/o facce in ogni singolo quadratino, come fosse una chiamata su Teams o Zoom con i miei compagni e amici. In questo periodo le chiamate online sono diventate ormai la nostra routine. Con queste griglie siamo in grado di vedere i nostri compagni, professori e amici quasi come fossero davanti a noi.

Questa illustrazione mi ricorda una rete. Immagino che in ogni punto d’intersezione ci sia una persona. Queste persone sono equidistanti l’una dall’altra, ma continuano ad interagire tra di loro. La pandemia ci ha distanziati: un abbraccio é troppo rischioso, una stretta di mano non é sicura, la vicinanza mette ansia. Tuttavia non si é mai smesso di cercare la presenza dell’altro e abbiamo fatto di tutto per rimanere connessi. Questa rete potrebbe indicare anche il mezzo di comunicazione più utilizzato in questo periodo, “la rete internet”. Ogni punto sarebbe un nostro computer e le linee che li attraversano l’interazione tra i diversi utenti. In un modo o nell’altro siamo tutti connessi e la pandemia ci ha portati tutti sullo stesso piano. Dal Castrum romano alla scacchiera, dalle caselle di un calendario alle sbarre di un cancello medievale. Limiti perpendicolari si formano davanti all’uomo, ordinando nuovi spazi, schemi, abitudini. Ma l’uomo, nonostante non sia mai veramente libero, è un corpo vivo e in movimento; così anche i confini bidimensionali più astratti e assoluti diventano ostacoli da superare con un salto, un tuffo, una capriola. Cambiando la prospettiva, il percorso interrotto diventa la migliore performance.

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Rosa Maja Klingholz Interpretazione 05.1 Forma 005

Silvia Bovo Interpretazione 05.2 Forma 005

Alessandra Colantuoni Interpretazione 05.3 Forma 005

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Die Form für mich sieht aus, wie der outcome nach zwei Monaten Quarantäne von den 57 mio Möchtegern Kandinskys und Produktivitätsoldaten. Der harte Lockdown im letzten Frühling, war psychisch nicht nur aufreibend, weil wir monatelang alleine waren, sondern auch weil auf den social media Plattformen ein ungemeiner Produktivitätswahnsinn propagiert wurde. Jeder hat 3000 Sachen geschafft an einem Tag. Man malt jetzt, man näht jetzt, man schreibt Gedichte auf französisch, übersetzt Seneca Originaltexte und lernt grade auch noch arabisch. Ich hab mir die Storys angeschaut und fühlte mich noch beschissener, weil das einzige was ich geschafft hatte war ein amazon prime abo abzuschließen.

Associo questa forma al turbinio emotivo che ha caratterizzato questo periodo, per me come per tante altre persone. Lo sconforto, unito all’incertezza e alla frenesia, hanno inizialmente sconvolto il fragile equilibrio su cui si reggevano le nostre consuetudini ed abitudini; impossibilitati nel compiere anche gesti estremamente banali. Costretti ad una passività forzata, ma anche ad un estremo livello di attenzione e diligenza. Questa situazione anomala ha fatto insorgere non solo nuove difficoltà, ma ci ha messo all’angolo con tutto ciò che prima ci rifiutavamo di affrontare direttamente o fingevamo di non vedere. Qualsivoglia tipo di evasione sembra ora preclusa.

In questa immagine intravedo un grande miscuglio di emozioni che non trovano pace e ciò mi ricorda la confusione provata durante i primi mesi di isolamento. Nella mia mente c’era molto caos soprattutto a causa del nuovo ritmo di vita drasticamente rallentato, in cui gli unici a correre erano i pensieri. La prima cosa che ho pensato osservando questa forma è un po’ buffa perché mi sono immaginata i fili degli auricolari. Questi inspiegabilmente si attorcigliano da soli un po’ come i miei pensieri se rimango troppo tempo ferma, e divento pigra quando si tratta di scioglierne i nodi.

Interpretazioni


Rosa Maja Klingholz Interpretazione 06.1 Forma 006

Silvia Bovo Interpretazione 06.2 Forma 006

Alessandra Colantuoni Interpretazione 06.3 Forma 006

Interpretazioni

Ich verbinde die Form mit der zwanghaften Ordnungsverliebtheit der deutschen Regierung im Bezug auf die Impfreihenfolge und die Coronapolitik im Allgemeinen. Das nicht im Stande sein zur Spontanität und zum schnellen Reagieren auf akute Situationen ist ein enormes Problem. Zum ersten Mal wird aufgezeigt, dass strukturelles Vorgehen um jeden Preis nicht immer die richtige Lösung ist. Während die Politiker weiterhin verkrampft nach einer systematisierten Klärung suchen, sind die Leidtragenden wir. Wir die, die nicht in die Schulen, in die Universitäten gehen können. Wir die auf jeglichen sozialen Umgang verzichten und wir, die wir seit über einen Jahr jeden Tag um unsere mentale Gesundheit kämpfen. A questa forma associo l’estrema ripetitività e schematicità che ha contraddistinto, e contraddistingue, la vita all’interno dell’ambiente domestico. Le azioni che avvengono sempre dentro le stesse mura, pur avendo ritmicità, rimangono quasi invariate. Come in un labirinto, non si trova uscita, solo un infinito girovagare alla ricerca di qualche traccia o segno che possa cambiare il corso degli eventi o che faccia scandire il tempo in maniera differente.

Una forma ripetuta in modo così lineare mi da una percezione di ordine ma anche sospensione, nell’attesa che qualcosa di imprevisto accada. Mi ricorda la monotonia dei giorni che durante il Lockdown appaiono tutti uguali, una continua replica in cui cambiano solo i numeri. Tuttavia il tempo non si interessa della qualità dei momenti e continua a passare. Queste figure assomigliano anche alle persone che aspettano in fila il proprio turno per entrare nel supermercato, distanziate ovviamente. Mi ricorda la prima spesa di Pasqua senza la mia famiglia ma in compagnia di una lunghissima coda. Da lontano si vedono piccole figure che rispettano la sequenza imposta e solo dall’interno si sente il nervosismo e l’impazienza di chi aspetta.

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Evelina Babaeva Interpretazione 07.1 Forma 007

Giulia Fabro Interpretazione 07.2 Forma 007

Julia Siebert Caceres Interpretazione 07.3 Forma 007

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This illustration reminds me of the social distancing that we had to experience in the last year. I don’t think I’ve ever used this two words together before covid but somehow I got used to the idea pretty quickly. The thing that I actually appreciate about not being able to see lots of people for so long is that I learnt what and who are my priorities. Family and closest friends are actually what helps all of us stand the most. I think many people in big cities realised how lonely they actually are and I’m very grateful to have lived this experience with people I love.

Interpreto la forma come due persone separate da un muro. Cercano di comunicare ma non riescono perché divise da questo muro. Nonostante la linea non le divide totalmente e quindi potrebbero incontrarsi al limite, le due persone rimangono ferme. Esse sembrano alienate ad osservare il muro e cercare l’altra persona. Mi sembra rappresentare la metafora di quando sei così fisso su un problema che non riesci a trovare una soluzione. Una soluzione che vedresti solo se uscissi da questo stato di alienazione e osservassi da un altro punto di vista il problema.

When I look at these shapes, I see them as a photograph taken at the time of the pandemic. Viewed from above, they are two people - the dots - separated by a screen - the line. For me, this image and this kind of networking has become commonplace. If I think about myself as one of the two people, my first thought is loneliness and distance from the other. But actually, this way of networking has brought me closer to the person on the other side in some ways. The digital world gave me the feeling that the other one, for example a professor, is approachable and nearby. And even if this might only be a feeling, it is as true as the loneliness I thought about at first.

Interpretazioni


Evelina Babaeva Interpretazione 08.1 Forma 008

Giulia Fabro Interpretazione 08.2 Forma 008

Julia Siebert Caceres Interpretazione 08.3 Forma 008

Interpretazioni

This illustration reminds me of one human being. In my opinion the whole covid situation is a lot about feeling separated from others and sometimes feeling lonely. I felt this way after the university closed and I had to follow lectures from my room, coming here from another country and having few friends I felt lost and confused being left on my own. But since we tend to adapt, me and the guys from my year found our ways. We started inviting each other to follow lectures together, at someones home or outside in the sun and gradually even though we weren’t at uni most of the time as first year students, we developed friendships and I personally don’t feel lonely anymore.

Questa immagine la interpreto come un foro. Sembra la fine del tunnel buio che ha causato la pandemia. Dopo un anno di quarantena in casa , grazie al vaccino sembra che la situazione stia migliorando. L’uscita non sembra vicina ma si inizia ad intravedere un po’ di normalità. Nonostante ciò la quotidianità non sembra la stessa. Il cerchio solitario al centro sembra che attorno a sé non abbia nulla. In un anno non si è circondato di nuove esperienze e sente di aver perso qualcosa. Esso sembra dover affrontare da solo questa nuova normalità. Una normalità non familiare.

The fact that I instantly saw a petri dish in this shape is probably a consequence of seeing so many images of laboratories in the daily news. I have never been as addicted to watching, hearing and reading the news as I am since the pandemic started. Of course I do it in the hope of hearing something positive, 90 per cent of the time it is bad news though. And along with the bad news my mood gets worse and worse. Surely also before the pandemic there was an information overload, but at least in my case now I cannot escape from it anymore. And honestly, it is exhausting.

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Alessandro Daniele Interpretazione 09.1 Forma 009

Camilla Margoni Interpretazione 09.2 Forma 009

Martina Costa Bignotti Interpretazione 09.3 Forma 009

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Un rapporto che ha avuto problemi a funzionare in modo corretto, date le circostanze allucinanti del mondo al giorno d’oggi riesce finalmente a trovare una sua dimensione. Prima con grande cautela, per poi diventare stabile ed imperturbabile. Un rapporto tanto sudato quanto sofferto nel momento in cui viene stroncato, all’improvviso, senza un motivo apparente. Quello che resta è il vuoto. Non è un rapporto perso perché le cose perse possono essere ritrovate, è un rapporto terminato, irrecuperabile, non-più-esistente. Da qui in poi rimarrà solo il ricordo sfumato di quello che avrebbe potuto essere gioia e riconciliazione, ma che ora non è niente di più che una lastra verticale, bianca e fredda.

Questa figura la interpreto come la fine di un percorso. Di impatto ciò che mi è venuto in mente è la morte, quindi la fine del percorso della vita di una persona. Pensandoci bene però potrebbe essere qualche altra cosa che finisce, però sicuramente non mi sembra una buona fine, mi sembra un impatto brusco e quasi inaspettato. Non è un fermarsi graduale, è una fine breve e scioccante, come la morte, un vicolo cieco, una frana, un incidente, quando salta la corrente o svegliarsi per il suono della sveglia.

This illustration reminds me of how our routines and lives have been disrupted by the covid. Before the pandemic we had a fairly similar routine every day but we could still distinguish the days because there was always something that made them different. Before it was easier for me to perceive the days independently of each other. With the beginning of the pandemic it became more and more difficult for me to distinguish between the days. In quarantine I spent most of my time at home and found it hard to see the beginning and end of a day. However, this continuous line that for me represents the monotonous life of quarantine has an end. Like all things, the pandemic will come to an end. What we can never know, however, is what will await us at the end of the line of this pandemic period. Interpretazioni


Alessandro Daniele Interpretazione 10.1 Forma 010

Camilla Margoni Interpretazione 010.2 Forma 010

Martina Costa Bignotti Interpretazione 10.3 Forma 010

Interpretazioni

Venti casse. Venti fosse scavate. Venti casse significano almeno ottanta persone che le portano in spalla, altre cinquecento che le seguono ed un numero indefinito che le piangono. Venti casse vogliono dire che un decimo degli abitanti mio paese sono due metri sottoterra. Venti casse sono una strage, sono un treno deragliato, una bomba in piazza. Venti casse erano queste cose, prima della pandemia erano numeri assurdi. Non più. Venti casse sono un sogno al giorno d’oggi. Venti casse sarebbero un sospiro di sollievo ora. Solo venti casse. Sarebbero il biglietto da visita per gridare al mondo “guardateci, siamo ancora vivi”.

Questa forma mi ricorda un cimitero. Questo cimitero però è distante da me non mi sembra un luogo reale, nel senso che potrebbe essere in un cartone animato o in un film. Il fatto che la forma simile ad una bara si ripeta e che siano tutte uguali, mi fa venire in mente una scena di un film di guerra, oppure i cimiteri che si vedono nei film americani dove le tombe sono tutte identiche, bianche e posizionate in modo ordinato. Le bare non mi danno un’idea chiara se ci sia un numero alto di morti oppure se sia un accumulo di un periodo più lungo.

This illustration represents for me so many coffins that are all the same. It makes me imagine how many people have lost their lives to covid that I know and how many people have lost their lives that I don’t know. Sometimes I wonder, walking down the street, if the strangers we see from afar with their masks on are one of those people who have lost a loved one to covid. I also wonder if they have suffered from not being able to visit someone special to them in hospital because of the pandemic. These coffins depicted in the illustration are all distant and for this reason it reminds me of the loneliness that people who have lost the battle of covid have had to face in the last moments of life without a loved one at their side.

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Gabriel Macri Interpretazione 11.1 Forma 011

Marco Ciacci Interpretazione 11.2 Forma 011

Pietro Coda Interpretazione 11.3 Forma 011

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Questa forma mi ricorda un grafico che riporta un aumento crescente esponenzialmente. Pensando alla pandemia, soprattuto al periodo del primo lockdown mi riconduce all’aumento di contagiati e anche di morti dovuti al virus. Posso ricollegare questo grafico anche in maniera decisamente più positiva al futuro aumento delle dosi di vaccino anticovid, sperando che vengano iniettate più dosi il prima possibile.

La figura ha istintivamente rievocato in me timori e paure riguardanti l’aumento dei contagi e dei decessi causati dal virus Covid-19. Quello che ho visto che nella figura è stata una curva che aumenta in modo esponenziale e due assi che contengono questa curva. Ho il ricordo del lockdown del marzo 2020, in cui ogni giornata vedevo al telegiornale questa curva aumentare. Io chiuso in casa mia, ero impotente l’unica cosa che potevo fare era guardare impassibile questa curva inarrestabile, aumentare ogni giorno e con essa la mia preoccupazione triplicava.

Guardando questo simbolo mi vengono subito in mente i grafici che mostrano ad ogni telegiornale per ammonirci di restare a casa e di seguire tutte le limitazioni che ci vengono imposte perché siamo nel pieno di una nuova ondata Covid, oppure per farci notare che il peggio è passato e quindi si hanno più libertà, ma sempre nel rispetto delle regole. Probabilmente non sono abbastanza convincenti visto che ciclicamente ci troviamo sempre nella stessa situazione. Ricordo che all’inizio della pandemia guardavo il grafico quasi con curiosità piuttosto che preoccupazione, come se volessi sapere fino a che punto potesse spingersi verso l’alto. Poi mi sono reso conto che stavo scambiando il numero dei morti per un gioco, ora non lo guardo più.

Interpretazioni


Gabriel Macri Interpretazione 12.1 Forma 012

Marco Ciacci Interpretazione 12.2 Forma 012

Pietro Coda Interpretazione 12.3 Forma 012

Interpretazioni

Quello che vedo è un taglio, o forse uno squarcio su una tela bianca. Una tela che rappresenta la normalità che viene bruscamente “rovinata” dal taglio della pandemia globale e delle varie quarantene. Ciò che mi chiedo è se sarà possibile ricucire questo taglio senza lasciare segni o cicatrici permanenti. Molto probabilmente tutto verrà messo apposto, ma un segno rimarrà anche in futuro, in tutti noi.

È stato più complicato comprendere cosa stava cercando di comunicarmi questa figura. Infine mi sono reso conto che la composizione rappresentava per me la stasi, una situazione immobile. È composta da una superficie quadrata bianca al cui interno si trova una linea, ferma, immobile, che fluttua all’interno di uno spazio bianco. È come un fermo immagine. D’altronde questa pandemia è un fermo immagine per la nostra società. Ho vissuto con estrema angoscia questo rallentamento della vita. Dover stare chiuso in casa mia non potendo produrre o concludere nulla vedere fuori dalla finestra tutte le attività fermarsi hanno cresciuto dentro di me una paura che non saremo mai più potuti tornare alla normalità.

Guardando a questo simbolo mi sembra di vedere la mia stanza dall’alto. La mia stanza in questi mesi è diventata il posto dove ho studiato, ho dormito, ho mangiato, mi sono allenato. Questa è sempre molto in disordine, il letto è sfatto e sulla sedia si accatasta una montagna di vestiti. Rimane così solo una piccola striscia “calpestabile” del pavimento. La stanza è una rappresentazione di quello che ho nella testa, sempre occupata da pensieri e con solo una linea “vuota” che spero di occupare in futuro, stando con gli amici, sperando che ci siano più libertà.

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Progetto realizzato con i contributi personali di: Brunner Nichita Ilaria Carrozzo Marina Piva Valentina Cemin Isabel Righi Fabio Bonaldo Rosa Maja Klingholz Silvia Bovo Alessandra Colantuoni Evelina Babaeva Giulia Fabro Julia Siebert Caceres Alessandro Daniele Camilla Margoni Martina Costa Bignotti Gabriel Macri Marco Ciacci Pietro Coda

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Stefano Lattuada

Il Corpo non Mente

Aprile 2021

Parola modulo: Normalità

Libera Università di Bolzano

Facoltà di Design e Arti

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