UNO E TRE
UNO E TRE Progetto e regia: Gabriele Boccacini Con Adriana Rinaldi, Stefano Bosco, Gigi Piana, Dario Prazzoli Luci e suono: Massimo Vesco Insieme agli ospiti e agli operatori dei Servizi di Salute Mentale Musiche originali: Corradino Corra Corrado e Mattia Corrado IL SOGGETTO DELLO SPETTACOLO Nell’oratorio cinquecentesco di Santa Maria delle Grazie, a Benna (Biella), si può vedere un’insolita rappresentazione della Trinità: tre immagini identiche di Cristo benedicente. Anche l’affresco, risalente al XV secolo, della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Castelletto Cervo, ancora nel biellese, rappresenta la Trinità con una triplice immagine di Cristo nell’atto di benedire il calice dell’eucaristia. Raffigurazioni di questo tipo sono oggi una vera rarità: infatti, prima con il Concilio di Trento (1545-1563) poi, più esplicitamente, con la Bolla papale del 1745 promulgata da Benedetto XIV, venne proibita la diffusione, giudicando fuorviante la rappresentazione umanizzata del dogma della Trinità. La diffusione e la sopravvivenza di questa iconografia è tuttavia emblematica del bisogno – molto umano – di comprendere un concetto che sfugge all’esperienza quotidiana, “appropriandosene” anche con i sensi. Rappresentare, in fondo, significa capire, o, almeno, cercare una strada verso la comprensione o l’intuizione. LO SPETTACOLO Con Uno e Tre Stalker Teatro si propone, un po’ come facevano quei pittori medievali, di dare una forma umana alla relazione fra diverse identità. In scena, la relazione sarà quella fra diversi “attori/attuanti” che agiscono fisicamente nello spazio e in parallelo alcuni “oranti” che utilizzano per lo più la voce e la recitazione: tre diverse individualità, i tre estremi di un discorso che, attraverso i linguaggi del teatro, raggiungono l’unità e l’armonia senza annullare le differenze nella logica della metafora teatrale. Situazioni di iniziale distanza e incomunicabilità in cui, grazie a una semplice rivelazione, sorta di epifania dell’intesa, si ritrova la possibilità di un rapporto, l’armonia, la comprensione: una riscoperta unità nella diversità. Lo spettacolo “Uno e Tre” può anche essere riallestito insieme ad un gruppo di abitanti della città ospitante, tramite un breve laboratorio teatrale per la preparazione dello spettacolo. ECO DI BIELLA del 12 marzo 09 Renato Iannì “Pittura e teatro si sono incontrati nei due workshop organizzati da Stalker Teatro […]. Immerso nel piano pittorico e della comunicazione tra diversità, Uno e Tre, che riprende un’originale raffigurazione della Trinità, rappresentata con tre figure umane, uguali e accostate, che si trova nelle chiese di Benna e di Castelletto Cervo [in provincia di Biella]. La Chiesa, tra il ‘500 e il ‘700, ne proibì la diffusione, ma nel nostro territorio rimangono due dei sei esempi sparsi nella penisola. In scena i performer di Stalker con operatori, volontari e pazienti dei centri di salute mentale di Biella e Cossato, tra cui spiccavano i più anziani, per tenerezza e impulso vitale. Trinità e mistero dell’unione: il teatro lo scruta e, attraverso azioni del quotidiano cerca di unire le distanze in un dialogo, con cui si creano spazi comuni e si fanno crollare le muraglie della differenza. […]”
link video: http://www.stalkerteatro.net/videogallery/1e3.htm