Hzine

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welcome, hzine! Il magazine che ti porta ai confini del mondo Stefano Buda

H

zine è un progetto editoriale che porta il lettore a viaggiare (non solo con la fantasia) ma con gli strumenti che l'editoria ci mette a disposizione: le immagini e la scrittura. Siamo oramai tutti concentrati a viaggiare soltanto con quello che la tv ci rifila ogni santo giorno e, secondo le statistiche, la popolazione occidentale naviga di più sul world wide web che nei mari più blu e profondi che esistono sul pianeta. Ed è per questo che Hzine racconta a parole ed a immagini cosa c'è al di fuori dalllo schermo di un computer. FIRE, WATER, GREEN e LAND sono le sezioni dedicate alla scoperta di luoghi inesplorati o poco conosciuti; la natura raccontata attraverso la penna dei nostri collaboratori, inviati in tutto il mondo, ci faranno volare, navigare e sprofondare in questa parte di mondo, raccontando la loro esperienza. STAR rappresenta il reportage fatto persona. Faremo un giro nelle diverse capitali turistiche dei cinque continenti, scoprendo ogni particolare all'interno di esse con approfondimenti e curiosità. URBAN & YOU sono le rubriche che arricchiranno sempre di più la rivista con recensioni, storie, news, film, libri. Hzine è più di una rivista, la collezione di foto all'interno arricchische il suo valore. Semplice da sfogliare, da cosultare, sarà il vostro compagno di viaggio durante le vostre vacanze, oggetto di studio e d'approfondimenti, ma sopratutto ottimo formato per individuarlo all'interno della vostra libreria.


credit

HZINE mensile no. zero luglio 2013

visita il sito: hzine.it

in copertina vista aerea Manhattan, NY (USA)

direttore responsabile

hanno collaborato

Stefano Buda

Stefano Buda Maddalena de Bernardi Federico Klausner Laura Sommariva Pier Vincenzo Zoli

progetto grafico

Stefano Buda stampa

DiFini Incisore (Italy, CT) composto in

Gotham (Tobias Frere-Jones, 2000) per info

buda.stefano@libero.it info@hzine.it

Š 2013 - Tutti i diritti riservati. All rights reserved. Le immagini presenti in questo volume sono utilizzate a scopo didattico. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta.

immagini

flickr.com google.com nationalgeographic.it archivio

latitudeslife.com lonelyplanetitalia.it


index

fire

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Lampedusa

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story

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green

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immagini d'altro mondo

Un tuffo dove l’acqua è più blu, molto di più

curiosità e aneddoti dei vostri viaggi

N.Y. City Un giorno perfetto: a spasso per New York City

shetland terre selvagge dal fascino naturale

Zambia Così vicino, così remoto

youbook/youfilm REcensioni su libri e film

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australia immagini d'altro mondo j

Federico Klausner

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er gli aborigeni che la abitano da 40.000 anni, l’Australia è un immenso altare, che reca impressi i segni della cosmogonia relativi al Tempo di Sogno, per gli australiani una terra di opportunità, originale, dove vivere a stretto contatto con bellezze naturali uniche al mondo. Per i milioni di turisti che annualmente la visitano è una terra sospesa tra mito e sogno, metafora di una vita diversa e di un nuovo inizio, che possiede tutto ciò che un visitatore può desiderare. L’Australia è come una pizza all’inverso: il condimento sta sul bordo, lungo le coste, nelle cui città abita il 98% dei 22 milioni di australiani. L’immenso interno, l’outback, è virtualmente vuoto: un deserto non-deserto di cespugli color paglia, arbusti ed eucalipti verde cupo, terra rossa che si accende al tramonto di colori mai visti. Simbolo universalmente noto di queste zone selvagge è Uluru, Ayers Rock nella lingua dei pionieri, il più grande monolite del mondo (3x2 km), che si erge per 350 metri dalla pianura circostante in splendido isolamento,

rosso sul rosso, che varia tonalità a seconda dell’ora. Nonostante si sia ammirato centinaia di volte in film, programmi tv, immagini, trovarsi al suo cospetto lascia senza fiato. Nelle sfaccettature delle sue pareti gli Anangu, i traditional owner, leggono la storia della creazione, il dreamtime, così come tramandata dagli antenati. Per la stessa ragione pregano di astenersi dalla tentazione di scalarlo e di dedicarsi invece a una delle molteplici attività che si svolgono alla sua base: dall’assistere all’incanto dell’alba e del tramonto sorseggiando un flûte di champagne (o un caffè) a una corsa, capelli al vento, sulla sella di una Harley, con la sensazione di essere soli al mondo. Oppure ascoltare i racconti di una guida aborigena dell’Uluru-Kata Tjuta Cultural Centre svelare la magia del Tempo di Sogno. Racconti magici avvolgono anche le Flinders Ranges, in South Australia, che le forze della natura hanno sollevato dagli abissi marini, imprigionando in esse innumerevoli fossili. 400 km di rocce e gole, abitate da wallaby ed emù, un paesaggio

brullo, lunare, che dopo le piogge primaverili si tappezza di fiori sbucati dal nulla. Un vero paradiso per trekker, geologi e naturalisti che hanno a disposizione una palestra unica al mondo. Da oltre 200 milioni di anni l’Australia è separata dal Gondwana. La sua flora e la sua fauna si sono così evolute in modo isolato, dando origine ad alcune tra le più curiose e particolari specie esistenti. Ora protette da 3200 Parchi Nazionali, pari al 5% dell’area del Paese, oltre che dagli innumerevoli parchi privati, per non parlare di quelli marini. Il più famoso e il più vasto, quanto metà della Svizzera, è il Kakadu, nel Northern Territory, per ben 3 volte iscritto nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Alcuni luoghi sono raggiungibili solo in fuoristrada, attraversando un Jurassic Park da condividere con coccodrilli d’acqua dolce e salmastra, che qui vivono in abbondanza e in libertà, mentre nel cielo volteggia un terzo delle specie di tutti gli uccelli australiani, che accompagnano i passi dei novelli Indiana Jones.


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Lampedusa Un tuffo dove l’acqua è più blu, molto di più. j

Maddalena De Bernardi

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ampidusa, come viene chiamata con l’asprezza forte della lingua siciliana, è la maggiore dell’arcipelago delle isole Pelagie: geologicamente appartenente all’Africa, l’isola fa parte della provincia di Agrigento e, insieme a Pantelleria, si allunga nel Mediterraneo sfiorando la brezza di Tunisi e Algeri, nel sogno lontano di un orizzonte drammaticamente vicino. Prima di uscire di casa non dimenticate un foulard e un paio di occhiali da sole: la giornata di mare inizia con la Spiaggia dei Conigli, considerata una fra le più belle al mondo. É possibile arrivare in questo litorale dall’eccezionale sabbia bianca in motorino, seguendo un sentiero perduto nella steppa opaca. Meta delle tartarughe marine caretta caretta, la spiaggia dei Conigli è un sussulto di luce, nel candido riflesso dell’acqua cristallina, che vibra tra i costoni di roccia. In aprile e in settembre l’isola è percorsa dal volo degli uccelli migratori che vi fanno tappa, disegnando l’intrigante ricamo di una natura magnificamente viva e in costante trasformazione. Noleggiando un gozzo, o in barca,

potrete proseguire la giornata raggiungendo le grotte più riparate, nella pace serafica di anfratti nascosti, nell’ombra verde delle scogliere piatte, dove avvistare delfini e tartarughe. Tra lo Scoglio di Sacramento e Punta Sottile l’arenaria e le piatte distese calcaree lasciano infatti intravedere le grotte, da scoprire nel richiamo delle profondità marine. Quando il sole delle ore più calde si placa la bicicletta accompagnerà le vostre esplorazioni: deliziosa tentazione per gli amanti del trekking, non esitate ad andare alla scoperta dell’Albero Sole, il rilievo più elevato, da cui godere del panorama dall’alto. L’isola, luogo di passaggio per Fenici, Greci, Romani e Arabi, schiude le sue meraviglie nell’intrigante vita dei fiori, come la rarissima Scilla Dimartinoi, patrimonio della Riserva Naturale, dove sopravvivono coraggiose specie in costante rischio di estinzione. Alla fine dell’Ottocento il botanico Gussone descrisse Lampedusa fra i frutteti al sole e i densi boschi, dove primeggiavano i pini d’Aleppo. Il tramonto appare all’orizzonte, mentre le mani dei pescatori,

disegnate dalla vita al sole, preparano le barche per la pesca: cozze, totani e calamari, sgombri, sardine e alici da marinare nel profumo del limone deliziano le tavole imbandite nelle terrazze sul mare. Dai frutti di mare ai prelibati piatti a base di cernia, tonno e pesce spada, le ricette solleticano il gusto con la semplicità della cucina tradizionale e il sapore di prodotti locali, quali i capperi, tipici di Lampedusa e Linosa. L’influenza araba si ritrova nell’odore intenso delle spezie come zafferano e cannella, che stuzzicano voglie segrete grazie alla celebre pasticceria siciliana, da gustare accompagnando l’assaggio con un sorso di Donna Fugata o Regaleali, in un brindisi alla notte che incede, luminosa di stelle. All’orizzonte del faro di capo Grecale, il golfo si chiude verso Punta Parrino e a picco sulle falesie percorse dai gabbiani si staglia il profilo lontano della costa tunisina. Mentre l’azzurro dell’isola di Lampedusa, difficile ponte tra Europa e Africa, incrocio superbo di culture, inghiotte nella sera i segreti ancestrali custoditi dal mare.


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roma

istanbul

monaco di baviera

La prima sensazione che ti viene quando esci dalla Stazione Roma Termini è che tutto sembra inspiegabilmente più grande, monumentale. Prendi un tram, un autobus, un taxi, o più semplicemente a piedi, e sai che passi accanto a secoli di storia, perché a Roma la storia si taglia col coltello. Entri in un bar, ordini un caffé, all'ingresso quattro pensionati ingannano il tempo a suon di "ao", "daje", "gagliardo", "e'namo", "sto fijo de na...". Pomeriggio da passare dalle rovine del Foro, all'abbraccio marmoreo di S.Pietro, a gettare monetine alla Fontana di Trevi a salire le scale di Trinità dei Monti. Infine, cena in trattoria, matriciana, cacio e pepe (si consiglia certo Augusto di Trastevere), e dopo perdersi per la città, per i vicoli trasteverini, scoprire lo spettacolo delle luci sul Tevere, il lucore dei sanpietrini.

Ogni piccolo istante passato tra le sue strade racchiude emozioni, suoni, odori, che è difficile riportare in parole. Ogni angolo della odierna Costantinopoli, porta su i suoi muri, la storia di un popolo che ne racchiude tanti altri. Le strade odorano di cibo speziato. Un intera tavolozza di colori la riveste, dal blu e bianco delle sue moschee, luogo di culto e di preghiera, al giallo, rosso, verde delle spezie che vendono nei mercati. Ciò che colpisce ancora di più, a chi si ritrova a vivere, anche se per poco, questa città, sono le persone che vi abitano. Ma ciò che è ancor più interessante, e oserei dire, divertente, è che inondano le strade principali, ogni giorno come nei giorni di festa grande delle nostre città europee. Sono tanti e tutti diversi ma con lo stesso cuore, quello pulsante di una città che ti avvolge in un turbinio di colori, odori e sensazioni, che rimane impresso nel cuore.

Viaggio a Monaco per un concerto di notte. Di giorno si va per le strade a conoscere nel poco tempo disponibile un po' di questa grande città. E tra tutti i negozi di vestiti ed elettronica un negozio molto amato: Hugendubel, la catena meravigliosa di negozi di libri. Enorme e ordinata, fa battere più velocemente il cuore di ogni amante del libro, e fa sentire una città così frenetica come Monaco un posto conosciuto e tranquillo.

Giuseppe, 20 anni

Heléna, 24 anni

(Italia)

(Turchia)

(Germania)

Dorotea, 26 anni


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n.Y. City Un giorno perfetto: a spasso per New York City j

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Un giorno perfetto: a spasso per new york city //

MATTINO

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nizia il tuo giorno perfetto a New York City sulle orme delle migliaia di viaggiatori arrivati qui in cerca di fortuna, avventura e felicità. Ovvero, sbarca a Manhattan nella sua estremità meridionale, dove ancora oggi approdano i traghetti in arrivo da Ellis Island. Qui, nella Lower Manhattan, hai subito di fronte il Battery Park: un'area verde che non ti aspetti, nel cuore dell'acciaio, del vetro e del cemento. Il posto è splendido, con le sue 13 opere di arte pubblica, l'Holocaust Memorial, il NYC Police Memorial, l'Irish Hunger Memorial e, ultime ma non meno importanti, le splendide vedute del totem che forse ha portato anche te fino a qui: la Statua della Libertà, là in mezzo alla baia. Hai indossato le scarpe giuste vero? Bene, allora imbocca Broadway a nord del parco e prosegui verso nord, per raggiungere il luogo che di questi tempi è più carico di magnetismo in tutti gli States. Parliamo di Ground Zero, il Grande Vuoto che dopo l'11 settembre ha preso il posto del World Trade Center e delle Twin Towers, le torri gemelle che per molte persone sono ancora le protagoniste dello skyline immaginario di Manhattan. Le discussioni sul futuro di Ground Zero non mancano di infiammare i discorsi delle autorità cittadine e di tutti i newyorkesi. Per il momento, puoi rendere omaggio al sito dalle piattaforme circostanti. Lasciati alle spalle le luci e le ombre di questa zona della città (qui sor-

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ge, ma te ne sarai accorto dagli abiti delle persone, il Financial District, con le atmosfere un pò da American Psyco di Wall Street e della sua finanza non più così dorata) e affida i tuoi passi ancora una volta a Broadway. Pochi isolati sono sufficienti a cambiare radicalmente scenario: ben prima di incontrare il celebre reticolato di strade che si spinge fino ad Harlem, ti aspetta il primo decisivo incontro con la NYC multietnica. Parliamo di China Town e Little Italy, i posti giusti per il pranzo.

opo aver risolto il dilemma tra i sapori della cucina italiana a Little Italy e le infinite variazioni d'Oriente a China Town, inizia il pomeriggio in quello che anche a NYC è il modo migliore: vai a spasso per Soho, uno dei quartieri di tendenza della Grande Mela, il cui nome è l'acronimo della sua posizione sullo scacchiere, South of Houston Street. Prima di diventare il punto di riferimento delle celebrità, questa era un'area industriale e i primi a scoprirne il fascino furono gli artisti d'avanguardia andati ad abitare nei magazzini abbandonati. Oggi Soho è un pullulare di boutique di lusso e appartamenti da milioni di dollari, con alcuni riferimenti imperdibili per chi viaggia. Per esempio, l'Artists Space, fondato nel 1972 e tra i primi spazi alternativi di New York dedicato ad artisti che lavoravano nel settore delle arti visive. Ancora oggi puoi incontrare la punta emergente della creatività americana. Muovendo i tuoi passi verso est e il Greenwich Village, non perdere l'appuntamento mondaiolo con Atrium, uno dei piccoli templi della moda newyorkese, con un'ottima scelta di capi di stilisti di fama ed emergenti. Fare shopping qui al Village è il modo migliore per chiudere con classe il tuo perfetto pomeriggio a Manhattan.


star + Little italy & China Town j

tuttovacanze.it

New York è una città da infiniti aspetti e caratteristiche proprio perché essendo così estesa ha al suo interno diverse comunità che la popolano, infatti ci sono due quartieri molto suggestivi che vale la pena visitare e conoscere: Chinatown e Little Italy. Entrambi confinanti, il primo di trova a sud di Little Italy che purtroppo è un po’ vittima dei cinesi perché col tempo stanno acquisendo sempre più terreno rispetto la parte italiana. All’inizio del ’900 il popolo orientale ha cominciato ad abitare la zone di Manhattan, in prima battuta aprendo ristoranti e lavanderie poi hanno proseguito impiantandosi definitivamente. Se passeggiate per questo distretto rimanete incantati perché non sembra proprio di stare in America, sono tipiche le insegne, le luci, i colori, le scritte, le persone che tra loro parlano in cinese. Molto simpatico e caratteristico è il mercatino di Canal Street dove si trovano da una parte prodotti alimentari orientali e da un’altra invece si vendono oggetti, vestiti, souvenir provenienti dall’est. Ad oggi la comunità cinese che vive in questa zona conta all’incirca 120.000 persone per non par16/17

lare di tutta una fetta che purtroppo è lì illegalmente e che non è possibile censire. La sua vicina e confinante è la penalizzata Little Italy, che negli anni ha visto il suo territorio sempre più rimpicciolirsi. Nasce questo quartiere nella metà del ’900 a seguito della seconda guerra mondiale quando i nostri compaesani decisero di emigrare per cambiar vita e migliorare le loro sorti. Arrivano in America e costituiscono questa comunità, da soli ergono ristoranti, locali, negozi dando a tutto questo una vera e propria impronta italiana. Ci troviamo lungo la Mulberry Street dove ogni tipologia di turista si sente a proprio agio, dove può mangiare bene e sano e dove i padroni di casa sono come sempre ospitali. Molto simpatica e caratteristica è la festa di San Gennaro che dura due settimane a settembre, in cui si celebra il santo e si festeggia di notte e di giorno. Little Italy continua ad esserci e a rappresentare degnamente l’Italia, con i suoi odori, la sua musica che si sente per le strade, la sua bandiera esposta su ogni edificio e con la sua cucina speciale.


Un giorno perfetto: a spasso per new york city //

sera

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uando arriva la sera, è il momento giusto per invertire la rotta. Se per tutto il giorno hai camminato verso nord, ora fallo in direzione sud. Prima, però, immergiti nelle viscere della città per sbucare con la metro (che in città si chiama semplicemente The Train) a ridosso di Central Park. Qui potrai rendere omaggio al mito di John Lennon con una devozione serale a Strawberry Fields, dove non è raro di assistere a divertite jam session beatlesiane, oppure, semplicemente, godere il fresco del crepuscolo con una passeggiata. Se ne avessi ancora le forze, potresti celebrare il tuo tributo all'altro mito di Central Park, il jogging, scoprendo che non ha meno fan di Lennon. Abbiamo detto direzione sud: bene, allora imbocca ancora una volta Broadway e portati verso Times Square per una cena illuminata dai neon. Fino a qualche anno fa da queste parti non era facile trovare un locale decente in cui mangiare. Oggi esistono non poche garanzie di qualità, come il Marseille, tra 9th Ave e 44th St. L'unica cosa che non puoi ordinare, qui, è una tipica cena americana, perché non esiste nulla del genere sulla carta. A meno che tu non abbia capito che la buona cucina, qui negli States, nasce dall'incontro tra quelle di tutto il mondo, un po' come è accaduto nel menùw del Marseille.

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opo cena, niente di meglio che un bello spettacolo. Hai l'imbarazzo della scelta a Broadway e nel Theater District, ma il consiglio, se non hai fatto troppo tardi a tavola, è di gustare lo spettacolo per eccellenza: sali in cima all'Empire State Building (ultimo ascensore all'1:15 antimeridiana) e apri gli occhi. Quel mare di luci lì sotto è New York City.


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shetland terre selvagge dal fascino naturale j

pier vincenzo zoli

Le Shetland, una volta conosciute solo per l’omonima pregiata lana, sono isole popolate da variopinti uccelli che ne disegnano i cieli, ma che proprio in queste terre selvagge hanno scoperto il loro habitat ideale. Nei sogni di tutti noi, credo, c’è un posto in cui pensiamo, un giorno, di rifugiarci ad attendere in serenità l’ultimo tramonto. Nei miei c’è l’immagine di una scogliera ventosa, una piccola casa con una grande vetrata illuminata dall’oceano e un cannocchiale per non perdere mai di vista il volo delle sule. Ecco, è così che vorrei fosse il mio viale del tramonto! Se si è capaci di emozionarsi di fronte al nido di un fulmaro o commuoversi alla vista di un pulcinella di mare al primo volo o, ancora, restare muti e stregati davanti a una tempesta invernale, allora non sarà difficile comprendere perché le Shetland non cessano mai di richiamarmi indietro dopo ogni partenza. Posizionate circa 150 km a nord delle coste scozzesi, sul 60° parallelo, l’arcipelago è un mosaico di piccole isole disposte intorno alle tre maggiori, Mainland, Yell e Unst. Da quasi due miliardi di anni sono le sentinel-

le della Gran Bretagna, mai uguali a se stesse, a causa dell’azione costante dell’Atlantico e delle bufere, che ne modellano continuamente l’aspetto. Le ripide falesie che sfidano l’oceano e le solitarie brughiere spazzate dal vento sono l’habitat privilegiato di una grande varietà di uccelli marini, così come le scogliere e le spiagge danno ospitalità a nutrite schiere di foche. Le Shetland sono isole dure, difficili e schiette, che lasciano poco spazio ai compromessi della civiltà. Fino a meno di quarant’anni fa, terra e mare decidevano l’esistenza degli isolani: o si andava a pescare, rischiando ogni volta la vita, o si viveva col poco che un’agricoltura di sussistenza poteva dare. Per i più fortunati, c’era la pastorizia, perché la lana delle pecore di razza Shetland era fra le più apprezzate in Europa. Con la complicità della pastorizia, il territorio si è lentamente trasformato e oggi è privo di alberi spontanei, ma il paesaggio conserva un fascino particolare, con grandi prati verdi che terminano sul ciglio di impressionanti scogliere. Ed è proprio qui che nidificano le più interessanti

specie di uccelli nordici. A cominciare dai pulcinella di mare, simpatici uccelli grandi quanto un piccione, ma dall’aspetto buffo e curioso. Popolano un po’ ovunque le coste delle Shetland ed è facile scoprirli sulla sommità delle falesie, intenti a sorvegliare la tana, in attesa di decollare per una battuta di pesca. Il nido viene costruito all’interno di un cunicolo che loro stessi scavano servendosi dell’unghia del secondo dito e del grosso becco. Gli scozzesi sono come le loro terre e vengono spesso definiti rudi e scontrosi: in realtà, sono soltanto orgogliosi e fieri della loro storia e del loro paese, che considerano una nazione; per il resto, hanno una gentilezza e una disponibilità che raramente capita di incontrare in altri paesi.


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Zambia così vicino, così remoto. j

Laura Sommariva

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hiuso nel cuore dell’Africa, senza accesso al mare e circondato da otto stati, lo Zambia è a metà strada fra equatore e Tropico del Capricorno. La bellezza e la varietà del territorio, l’abbondanza d’acqua e la ricchezza di materie prime, le dimensioni contenute della popolazione e la stabilità politico-sociale, sono le carte vincenti di uno dei Paesi più promettenti del continente, che non ha compromesso la sopravvivenza della propria fauna selvatica e in più condivide con il vicino Zimbabwe le Cascate Vittoria, una delle mete turistiche naturali più ambite del mondo. Se lo straordinario Luangwa è da anni la meta più famosa dei safari in Zambia, il Parco Nazionale del Kafue è sicuramente la nuova frontiera, sebbene sia fra le cinque più grandi e antiche riserve naturali del continente africano. Nella sua superficie di 22.500 kmq (quanto l’intera Emilia Romagna), si trova una varietà di paesaggi non comune: savane, praterie, piane alluvionali, fiumi, laghi, sconfinate foreste di miombo e mopane che accolgono 55 specie di

mammiferi – tra cui 20 diverse antilopi, i ricercatissimi licaoni, tutti i Big Five – e ben 461 specie di uccelli. Fondato nel 1950, prende il nome dal fiume Kafue, fra i principali affluenti dello Zambesi, e malgrado la relativa vicinanza alle grandi città (si raggiunge in circa 4 ore di auto da Lusaka tramite la Great West Road per Mongu e in circa due ore da Livingstone) è ancora poco conosciuto e fuori dai circuiti turistici più battuti. Un isolamento e un’estensione che, fra gli anni Ottanta e Novanta, purtroppo hanno favorito i bracconieri, oggi per fortuna sempre più rari grazie alla vigilanza di ZAWA (Zambian Wildlife Authority, ha il suo quartiere generale a Ngoma, nel sud del Kafue), e alla presenza di un ristretto numero di lodge, che, oltre ad accogliere i turisti svolgono una preziosa azione di presidio del territorio. Fra le zone di maggiore interesse, nell’estremo nord del parco le incontaminate Busanga Plains, immense praterie regolarmente inondate nella stagione umida, costituiscono l’ecosistema ideale per grandi man-

drie di erbivori e, ovviamente, per i loro predatori, con la più consistente popolazione di ghepardi di tutto lo Zambia. A sud, la diga di Itezhi Tezhi, costruita da un’azienda italiana negli anni Settanta, ha creato un lago artificiale di 390 chilometri quadrati, all’incirca quanto il Garda, che ha modificato il naturale ciclo di inondazioni delle pianure, ma è molto apprezzato dalla fauna selvatica, soprattutto durante la stagione secca. Sulle sue sponde è facile avvistare grandi branchi di elefanti, un’infinità di specie diantilopi, ippopotami, coccodrilli, gruppi di leoni e bufali. Un vero paradiso anche per gli appassionati di birdwatching e di pesca sportiva. Una vera avventura per intenditori, dove è raro incontrare altre spedizioni sul proprio cammino, che richiede spirito di adattamento, preparazione e grande passione per la natura, ma che ripaga con esperienze – come i safari a piedi e la libertà di uscire dalle piste – ormai difficili da vivere in altri parchi nazionali.


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youbook

il gabbiano jonathan livingston Richard Bach (1977) - BUR 112 pagine

Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani, per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo, e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia. Diventa cosÏ un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica.

L'alchimista paulo coelho (1995) - BOMPIANI 192 pagine

Un pastorello andaluso, Santiago, ha un grande desiderio: viaggiare. E, dopo un sogno premonitore, si mette in viaggio per Tarifa, dove una zingara lo invita a raggiungere le piramidi d'Egitto, dove, a sua detta, troverĂ un tesoro. L'incontro con il vecchio Melquidedec, re di Salem, che si offre di svelargli il sito del tesoro in cambio di un decimo del suo gregge, rafforza Santiago nei suoi propositi. 22/23


youfilm

Amelia

AUSTRALIA

the terminal

Dopo essere stata la prima donna a sorvolare l'Atlantico, nell'estate del 1937, Amelia intraprende la missione più difficile della sua vita: il volo in solitario intorno al mondo, che lei e il suo amico e sostenitore George P. Putnam attendevano con ansia di compiere, consapevoli che, qualunque fosse stato l'esito, il viaggio avrebbe suscitato un clamore eclatante e sarebbe stato argomento di discussione per molti anni.

Lady Sarah Ashley è un'aristocratica inglese che eredita un ranch grande come uno state nel nord dell'Australia appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. In questa terra, a lei inizialmente ostile, incontra un mandriano affascinante che l'aiuterà nella sua lotta contro i baroni che le vogliono prendere la terra.

Proprio mentre Viktor Navorski è in volo verso gli Stati Uniti, un colpo di stato getta nel caos il paese dell'Est europeo da cui proviene. Una volta sbarcato al JFK di New York, si presenta ai controlli con un passaporto rilasciato da un governo fantasma. Risultato, il passaporto viene invalidato e di conseguenza gli viene vietata l'uscita dall'aeroporto.

(2009) - 111 min

(2008) - 163 min

(2004) - 120 min

you&HZINE Collabora con noi e manda le tue recensioni alla nostra redazione per condividere assieme le tue emozioni su film e libri che parlano, raccontano, descrivono avventure di viaggio per il mondo.

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