Undergraduate Architecture Portfolio Stefano Sollai

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portfolio Stefano Sollai


indice 00.curriculum vitae 01.CAA_casa dell’arte e dell’architettura 02.C_orti housing a Villaspeciosa 03.Dorival Caymmi memorial space 04.Tra agro e urbano nuovi spazi pubblici per il lungofiume di Siliqua



curriculum vitae su di me nome

stefano

Email

stefano.sollai@hotmail.it

cognome

sollai

data di nascita

25 giugno 1987, Cagliari / Italia

educazione 2008 2013

Facolta di Architettura di Cagliari Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura

2013 2016

Facolta di Architettura di Cagliari Corso di Laurea Magistrale in Architettura

lingue italiano

fluente

inglese

discreto

spagnolo

buono

portoghese base


laboratori e tirocini Accessibility & Buildings Conservation: methods, experiences and projects Pavia, Italia Mario Casciu Architetto Cagliari, Italia Studio SSA Arquitectos Siviglia, Spagna Dende arquitetura Salvador de Bahia, Brasile 969 Arquitectos Malaga, Spagna

workshop feb 2014 feb 2014

tirocinio set 2014 gen 2015

tirocinio apr 2015 lug 2015

tirocinio set 2015 gen 2016

tirocinio set 2015 dic 2016

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casa dell’arte e dell’architettura Gruppo di progetto: Baire, Coluccia, Loi, Sollai area di progetto: Quartiere Marina, Cagliari anno: 2011

Il progetto, realizzato all’interno del laboratorio di “composizione e architettura tecnica 3” del terzo anno di studi di scienze dell’architettura, tratta l’inserimento di un nuovo punto di riferimento per l’arte e l’architettura a Cagliari. Il sito scelto è un’area urbana di fronte all’antica chiesa di Sant’Eulalia, occupati ora dal campo da basket della parrocchia e da un parcheggio privato. Al loro posto sono stati inseriti due volumi con funzionalità differenti: il più piccolo, destinato alla “produzione delle arti”, sorge al posto del parcheggio e al suo interno sono collocati laboratori e una sala lettura; il secondo edificio sorge al posto del campo da basket ed è indirizzato alle esposizioni, manifestazioni ed archivio.


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lo spazio costruito L’intervento mira a ricomporre lo scenario presente nella marina tra il primo e il secondo dopoguerra, cercando di riproporre la stessa densità attraverso due edifici molto compatti che si attestano ai posti dell’attuale campo da basket e parcheggio privato. Nonostante la volontà di riproporre la densità asfissiante già presente nel resto del quartiere, tra l’edificio produttivo e le abitazioni poste frontalmente, si è scelto di mantenere una distanza tale da non avere un contatto visivo troppo diretto tra i due, in modo da rispettare la privacy dello spazio residenziale, inserendo uno spazio all’aperto filtrato da una maglia di acciaio forato, per appunto permeare la visuale tra lo spazio interno e lo spazio esterno.



La quota zero del progetto è stata sviluppata in un ottica di miscelazione dei flussi pubblici con i flussi che fruiscono degli spazi privati dei due edifici, inserendo al piano terra dell’edificio produttivo un bar pubblico, e al piano terra dell’edificio dedicato alle esposizioni una sala espositiva per manifestazioni temporanee. La planimetria del costruito, si divide in due tipi spazi: serviti e serventi, con gli ultimi posti sul lato nord-est, meno illuminato, in quanto spazi di servizio; gli spazi serviti invece sono posti nella facciata più aperta verso la strada in modo da poter fruire della massima illumiazione possibile nelle ore diurne. Come si vede dalla sezione, non ci sono grosse variazioni della planimetria nei diversi livelli, eccetto l’ultimo piano dell’edificio produttivo che ospita i laboratori, in cui è stato scelto di creare un ambiente di lavoro unico negli ultimi due piani in modo da favorire la creazione di un clima di lavoro unico in entrambe le sale.


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ne C

1:5

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ne B

1:5

Se zio

tra pubblico e privato

Se

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Piano Terra 1:500

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produrre l’arte

primo piano / piano tipo 1:1000



esporre l’arte

terzo piano 1:1000



c_orti

housing a villaspeciosa progetto di: Coluccia, Orrù, Plantas, Passiu, Pinna, Sollai area di progetto: Villaspeciosa, CA anno: 2014

Il lavoro di tesi sviluppato all’interno del medesimo laboratorio, indaga e sviluppa la tematica dei margini urbani nei centri minori della Sardegna. La finalità di questo laboratorio consisteva nell’individuazione e successivamente nella ricucitura intelligente di tessuti urbani che in qualche modo possiedono carenze di leggibilità / identità, o possiedono potenzialità di interfaccia tra diversi sistemi, tramite un approccio al progetto di tipo multidisciplinare. La tematica sviluppata in questo elaborato di tesi tratta una rilettura del filtro posto tra l’urbano e l’agro inserito nel margine Sud del paese di Siliqua, che culmina con un tassello che si prefigge di fungere da collante tra il rione San Giuseppe e il medesimo paese.


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masterplan e tipologie

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dorival caymmi memorial space progetto di: Stefano Sollai area di progetto: Itapua, Salvador de Bahia (BR) anno: 2015

Lo spazio progettato nella periferia di Salvador de Bahia, realizzato per lo studio “Dende Arquitetura”, nasce dalla volontà di commemorare uno dei simboli dell’identità Bahiana, appunto Dorival Caymmi, scomparso nel 2008, e dalla necessità di inserire un nuovo punto di riferimento culturale musicale, non solo per la cittadinanza ma anche per tutti gli amanti della samba e del bossa nova, all’interno del quartiere periferico di Itapua, suo luogo di nascita e fonte di ispirazione per sue numerose canzoni.


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modificare lo spazio

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passar uma tarde em itapuĂŁ

area esibizioni


tra agro e urbano nuovi spazi pubblici per il lungofiume di siliqua progetto di: Stefano Sollai RELATORE: Carlo Atzeni area di progetto: Siliqua (CA) anno: 2016 Il lavoro di tesi sviluppato all’interno del medesimo laboratorio, indaga e sviluppa la tematica dei margini urbani nei centri minori della Sardegna. La finalità di questo laboratorio consisteva nell’individuazione e successivamente nella ricucitura intelligente di tessuti urbani che in qualche modo possiedono carenze di leggibilità / identità, o possiedono potenzialità di interfaccia tra diversi sistemi, tramite un approccio al progetto di tipo multidisciplinare. La tematica sviluppata in questo elaborato di tesi tratta una rilettura del filtro posto tra l’urbano e l’agro inserito nel margine Sud del paese di Siliqua, che culmina con un tassello che si prefigge di fungere da collante tra il rione San Giuseppe e il medesimo paese.


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Porosita’_CTR 2008

Pieni / vuoti _CTR 2008

Pieni / vuoti _Catastale 1920

Isolati campione

Percorsi

Centro Storico

Primo impianto

Seconda formazione

Terza formazione

Quarta formazione

Quinta formazione


la struttura dell’urbano

Rione San Giuseppe

La lettura della struttura urbana di Siliqua non può prescindere esclusivamente dall’osservazione del contesto del centro matrice, ma si intreccia con l’evoluzione della piccola borgata San Giuseppe. Le fasi di formazione dei due contesti però sono differenti sia per tempo che per periodi, in quanto nel centro storico, più densificato e fulcro della vita quotidiana del paese, si identificano cinque momenti che scandiscono la sua evoluzione sia edificatoria che per quanto riguarda la trama urbana, mentre per la borgata, nata successivamente attorno all’omonima chiesa, se ne identificano tre. Le differenze evolutive del centro matrice con il rione San Giuseppe si devono soprattutto alla differente epoca evolutiva, in quanto il rione si è sviluppato come centro residenziale in un periodo successivo al centro originario. Questo ritardo evolutivo si riscontra non solo nella trama viaria differente, ma anche dall’assenza delle stratificazioni edilizie che caratterizzano il centro matrice. Primo impianto

Seconda formazione

Terza formazione


planivolumetrico 1:1000


lo spazio pubblico Il progetto di ricucitura del margine proposto parte dall’obiettivo di aumentare la qualità dello spazio di transizione tra l’habitat urbano e quello fluviale, in modo da poter avere una nuova percorrenza di qualità al margine del paese, che si aggiungerebbe ai percorsi storici e più battuti presenti al suo interno. In prima battuta la strategia di intervento prevede quindi un ridimensionamento e un ripensamento dello spazio carrabile e delle modalità di circolazione, con il risultato che si ottiene un nuovo spazio longitudinale nel margine Sud, a ridosso dell’area fluviale, e una nuovo spazio unitario nel tassello d’incontro del rione con il centro storico; mentre nel tassello Sud del rione San Giuseppe la situazione resta invariata. Il ridimensionamento della sezione stradale attuale mantiene pressochè invariato il modo di circolare tramite autoveicoli presente attualmente all’interno del margine.



il margine sud-ovest La scelta di trasportare all’interno del margine urbano un sistema di vivere il margine proprio del sistema periurbano è dettata dal fatto di voler ricreare un filtro funzionante tra il sistema fluviale, che anticipa quello agricolo, e l’apparato urbano; inoltre gli stessi orti possono fungere da ottimi attivatori dello stesso margine, in quanto possono generare nuova utenza non solo per chi coltiva direttamente il terreno, ma anche per chi eventualmente vuole comprare un prodotto direttamente nel suo luogo di origine posto a ridosso del centro urbano, senza doversi necessariamente spostare con la macchina in luoghi più distanti. L’affiancamento della passeggiata con il sistema produttivo crea una nuova esperienza di percorrenza che mette più in contatto quindi il sistema agricolo con il sistema urbano e, insieme alle penetrazioni trasversali, configura il margine completando e marcando in maniera più netta la linea longitudinale antropica che si contrappone al sistema fluviale.



la scuola di cucina Il progetto di ricucitura del margine passa attraverso la costruzione di un polo produttivo che crei un nuovo punto di riferimento, per quanto riguarda la produzione, degustazione e la vendita degli alimenti prodotti all’interno del comune di Siliqua. Il polo produttivo viene suddiviso in quattro tematiche principali, che poi danno corpo all’edificio vero e proprio, ovvero l’insegnamento, la produzione, la degustazione e la vendita. Questi quattro tematismi generano degli intrecci tra lo spazio pubblico e lo spazio privato perchè il polo, nell’idea, non deve limitarsi ad essere un centro a se stante che lavora esclusivamente per il suo sostentamento, ma dev’essere un attrattore soprattutto per le piccole realtà produttive, che non hanno come scopo la vendita per la grande distribuzione e che generano prodotti, spesso di alta qualità, che talvolta sono sconosciuti alle grandi masse.



produrre nel margine

PIANTA SCUOLA DI CUCINA 1:1000



vivere il margine


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