SETTEMBRE
2013
digitalthink
layout: Roberto Valota - design: Giorgia Fortini
Il Visual Marketing
005 n.
pubblicazione informativa edita da Stil Comp s.n.c. - www.stilcomp.com
Il Visual Marketing Non comunicare fa male Comunicare con tempestività è diventato essenziale per non perdere opportunità di business. Ma quali sono gli strumenti più efficaci? In che modo possono portare valore aggiunto? Cosa si attendono i clienti? Il punto vendita Tutti facciamo la spesa, tutti entriamo nei negozi, tutti almeno una volta ci siamo lasciati convincere a un acquisto non preventivato sul posto. Magari proprio grazie ad un cartello, un espositore, un messaggio, ben posizionato e ben realizzato. Spesso quel messaggio diventa il trampolino di lancio per la decisione finale di acquisto del consumatore. Quel “consumatore” che al giorno d’oggi è un cliente nomade e infedele, che in momenti di crisi è attento alla qualità, che ama farsi coinvolgere e che vuole che il momento dell’acquisto sia un evento piacevole, appassionante, in cui gioca una parte attiva e in cui viene soddisfatto il suo bisogno di protagonismo e di personalizzazione. I punti vendita devono diventare, quindi, luoghi carichi di significato, in cui fare esperienze, raccontare storie, partecipare a momenti creativi. La stampa digitale, con le sue caratteristiche, la possibilità di personalizzazione, velocità e flessibilità, risponde pienamente alle moderne esigenze del “temporary shop” (vendita temporanea). I costi contenuti dei materiali, come il cartone, danno la possibilità di poter realizzare messaggi anche per chi non dispone di grandi budget. Quali tecniche I materiali POP (display, espositori personalizzati, totem, cartelli da banco, cartelli vetrina, shopping bag...). Quanto incidono questi elementi sull’immagine e la vendita dei prodotti all’interno dello store? Il punto vendita deve parlare con i colori, con le forme e con i simboli. Un ambiente commerciale costituisce una “scena-contesto” basata su una sequenza di prodotti e materiali POP collocati in “circostanze” (reparti) diverse. Prodotti e materiali POP mutano il proprio significato connotativo a seconda della posizione che occupano nello spazio dedicato. La gente ama sia accostamenti armonici che aspri. 2 - Settembre 2013
Il nostro punto vendita Il miglior inizio è sempre quello legato ad una buona idea. Cosa fare e come farlo è la domanda che ci si deve porre per elaborare poi un progetto che rispecchi i propri desideri. Abbiamo pensato che un semplice elenco di prodotti che siamo in grado di realizzare, sia più intuitivo. • Insegne: luminose e non, su progetto, a led, anticate
• Cartellonistica e bandiere
• Pannelli forex anche sagomati
• Roll-up
• Targhe: plexiglass, alluminio, legno
• Pop desk e Promo counter
• Decorazione vetrine e vetrofanie
• Retroilluminati
• Espositori: plexiglass, legno, metallo, cartone (da banco e da terra)
• Adesivi
• Calpestabili
• Shooper e Tessere fedeltà
• Totem per interno
• Volantini
• Scritte per muro / Murales
E allora proviamoci
momento di acquisto del consumatore.
Fare pubblicità nel punto vendita può rivelarsi un metodo di
rio) sul luogo dell’acquisto fa aumentare gli indici di vendita, per
maggiore successo rispetto allo spot televisivo. La forza di que-
questo motivo la cura del punto vendita con espositori e altre
E’ risaputo che una ravvicinata esposizione (stimolo pubblicita-
sta tipologia di promozione
possibili attrattive è molto
si cela nell’immediatezza del
importante.
trovarsi in prossimità del pro-
Questa possibilità di raggiun-
dotto interessato al momento
gere i consumatori proprio
dell’acquisto. Una ravvicinata
nel momento in cui stanno
esposizione allo stimolo pub-
decidendo cosa prendere
blicitario sul luogo dell’acqui-
dagli scaffali ha delle grandi
sto, infatti, fa aumentare le
potenzialità. Più del 70% delle
vendite, senza contare poi il
decisioni d’acquisto vengono
fatto che è proprio nel punto
prese nel punto vendita. Dopo
vendita che si trovano i clienti.
tutto, la maggior parte delle
Attraverso questo tipo di
persone, segnano la “birra” o
pubblicità è possibile raggiun-
lo “shampoo” sulla loro lista
gere i consumatori proprio nel
della spesa, senza indicare
momento in cui stanno deci-
una marca specifica. Per
dendo cosa scegliere. I clienti,
questo, aiutato dallo slogan
dal canto loro, non sembrano
che comunica la riduzione dei
per nulla infastiditi da questi
costi, dal marchio del prodotto
“consigli per gli acquisti”.
posto ben in vista, dall’esposi-
L’89% dei potenziali acqui-
tore che richiama lo sguar-
renti considera la pubblicità
do, il compratore individua
sul punto vendita piacevole e
l’acquisto.
funzionale poiché permette di
Quanto più la decisione
vedere, toccare e assaggiare
relativa ai diversi articoli da
un prodotto e l’80% ricorda la
acquistare resta affidata al singolo cliente, tanto più appare
promozione. La forza della pubblicità sul punto vendita sta nell’immedia-
evidente la necessità di agire nei suoi confronti suggerendogli
tezza, ovvero l’applicazione della pubblicità in prossimità del
una determinata direzione.
2013 Settembre - 3