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Obiettivi e prospettive della DG per i sistemi informativi e statistici del MIT

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OBIETTIVI E PROSPETTIVE

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DELLA DG PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI DEL MIT

INTERVISTA ALL’ING. MARIO NOBILE, DIRETTORE GENERALE PER I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Èun periodo denso di novità - di particolare livello, innovazione e impegno - che riguardano la struttura della Direzione Generale per i Sistemi informativi e Statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti -, in particolare anche a livello nazionale su argomenti del tutto innovativi, a partire dall’auto connessa, all’Autonomous Car, alle Smart Road. Tutti argomenti che rientrano negli obiettivi dell’Unione Europea (UE) e che devono essere realizzati entro le scadenze che la stessa ha imposto agli Stati membri; temi, peraltro, che non sono proprio alla portata di tutti sia per i contenuti talvolta complessi sia perché si sviluppano in ambienti - in gran parte nei Ministeri -, non proprio di facile accessibilità. Personalmente non posso che confermare, anche per il ruolo che svolgo come CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano nella fase di predisposizione delle Norme tecniche presso questo Ministero, che gli argomenti talvolta siano veramente impegnativi e che presentino difficoltà non indifferenti in quanto sono sempre più multidisciplinari (elettronica, telecomunicazioni, telematica, il veloce sviluppo della tecnologia, come per esempio tutta la parte della sensoristica che oggi viene impiegata ovunque). È per questo che abbiamo incontrato l’Ing. Mario Nobile, Direttore Generale per i Sistemi informativi e Statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per rivolgergli alcune domande.

“S&A”: “Direttore, come lei sa, “Strade & Autostrade” ha avviato un percorso che ha come obiettivo fondamentale la divulgazione tecnica di queste attività unita alla tempestività dell’aggiornamento continuo sia attraverso la rivista cartacea bimestrale che il portale www.stradeeautostrade.it, creando un canale informativo di riferimento - di livello - utile ad Enti Proprietari e Gestori delle strade, Comuni, Province, Regioni; utile anche all’Industria, ai Produttori e ai Progettisti. Insomma, uno strumento di lavoro che sinora mancava. Avendo già oggi “S&A” una buona diffusione in questi ambiti, ritiene di poter offrire un ulteriore contributo a beneficio della maggior conoscenza di queste tematiche.

2. L’Ing. Mario Nobile

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Per questo numero, desideriamo quindi avere da lei una prima panoramica sui principali temi che sta affrontando; considerata anche la vastità degli argomenti che rientrano nella linea editoriale della rivista, “S&A” proseguirà con dei focus su ogni argomento - come per esempio l’applicazione del BIM nella digitalizzazione delle infrastrutture stradali, altro argomento che rientra nel tema Smart Road - e per poter seguire da vicino le evoluzioni delle diverse attività”.

“Mario Nobile”: “È un’ottima iniziativa alla quale partecipiamo volentieri. Per l’accessibilità ai Ministeri, la tecnologia ci ha consentito di renderli luoghi molto aperti, grazie alla consultazione pubblica che utilizziamo con convinzione per gli atti normativi di regolazione. Chiunque può contribuire durante la fase di consultazione pubblica ed effettuare le sue proposte”.

“S&A”: “L’AINOP è stato introdotto dal D.L. n° 109 del 28 Settembre 2018, meglio noto come Decreto Genova: oggi è online nella versione beta (NdR: www.ainop.mit.gov.it), che permette di censire il patrimonio delle opere pubbliche di competenza degli Enti e delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato (si veda “S&A” n° 134 Marzo/Aprile 2019). Inutile dire quale sia l’importanza dell’argomento. La versione oggi online non è ancora quella definitiva: è stata messa a disposizione per valutarne l’utilizzo e le eventuali migliorie da apportare in fase conclusiva. L’AINOP è gestito dalla sua DG ed è stato implementato anche sulla base delle indicazioni e degli indirizzi forniti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato e dall’ Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) - ed è stato messo a disposizione e consultabile in formato aperto, prevedendo anche la possibilità di raccogliere segnalazioni. Le chiedo quindi di fare un bilancio ad oggi dell’AINOP e cosa si prevede per il futuro”. “MN”: “L’archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP) ha le seguenti finalità: • garantire un costante monitoraggio dello stato e del grado di efficienza delle opere pubbliche, in particolare per i profili riguardanti la sicurezza anche tramite le informazioni rinvenenti dal sistema di monitoraggio dinamico per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali (di cui all’art. 14 del

D.L. 109/2018); • pervenire a una valutazione complessiva sul livello di sicurezza delle opere; • agevolare il processo di programmazione e finanziamento degli interventi di riqualificazione o di manutenzione delle opere stesse e la determinazione del grado di priorità dei medesimi. L’AINOP è realizzato mettendo a frutto l’interoperabilità e la cooperazione applicativa delle varie Amministrazioni; l’AINOP genera un codice della singola opera (IOP), che la contraddistingue e identifica in maniera univoca, riportandone le caratteristiche essenziali e distintive. Pertanto, attraverso la piattaforma sarà possibile avere una “carta d’identità” dell’opera sempre aggiornata, lo stato di manutenzione, la programmazione degli interventi, i flussi di lavoro, avendo anche disponibili alert che richiameranno l’attenzione su situazioni particolari. È quindi qualcosa di veramente innovativo oltreché molto utile: la conoscenza è già una base di partenza per l’innalzamento dei livelli di sicurezza. AINOP non sarà un catasto ma uno strumento dinamico e attivo per la cura dello stato di salute delle nostre opere pubbliche. Inoltre prevediamo l’implementazione di servizi e di relative app, come per i trasporti eccezionali, o per le comunicazioni indirizzate ai cantieri in corso. Parallelamente c’è l’indirizzo politico di aprire i dati, in modo da fornire informazioni anche al singolo cittadino, sia per motivi di trasparenza che per creare meccanismi di controllo civico e di supporto alla raccolta delle informazioni”.

“S&A”: “Quando ritiene possa essere online la versione conclusiva?”. “MN”: “Siamo partiti dalle infrastrutture nazionali e la seconda fase prevede un raccordo con le Regioni e le Autonomie Locali per collegare anche i dati relativi alle infrastrutture regionali e locali. Dopo aver attivato la cooperazione applicativa con i soggetti Gestori, avremo in AINOP nove sezioni che conterrano informazioni relative a: 1. ponti, viadotti e cavalcavia stradali; 2. ponti, viadotti e cavalcavia ferroviari; 3. strade; 4. ferrovie nazionali e regionali - metropolitane; 5. aeroporti; 6. dighe e acquedotti; 7. gallerie ferroviarie e gallerie stradali; 8. porti e infrastrutture portuali; 9. edilizia pubblica rispetto alle quali stanno terminando gli ultimi test per i web service”.

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Veicoli automatici: la possibile sperimentazione su strada

Il Decreto disegna il percorso verso la sperimentazione dei veicoli a guida automatica. Il Decreto prevede che il MIT possa autorizzare, su richiesta e dopo specifica istruttoria, la sperimentazione di veicoli a guida automatica su alcuni tratti di strada, secondo specifiche modalità e controlli durante la sperimentazione, con lo scopo di assicurare che si svolga in condizioni di assoluta sicurezza. Possono chiedere l’autorizzazione Istituti universitari, Enti pubblici e privati di ricerca, Costruttori del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica. In relazione a questo, a Ottobre 2018 sul sito del MIT abbiamo pubblicato la modulistica utile per poter presentare le domande di sperimentazione su strada pubblica. Ad oggi è pervenuta una richiesta che è stata approvata a Marzo 2019 dall’Osservatorio e in attesa da parte della Direzione Generale Motorizzazione Civile per la circolazione su strada ai fini del Codice della Strada. In ogni caso, su questo tema il Prof. Vito Mauro, Membro effettivo dell’Osservatorio Smart Road presso il MIT, approfondirà l’argomento sul prossimo fascicolo. Lo stesso Decreto istituisce un Osservatorio tecnico per il Monitoraggio. È stato pertanto istituito l’Osservatorio Smart Road presso il MIT al fine di monitorare l’attuazione del provvedimento. Ciò porterà, entro il 2025, alla trasformazione digitale di tutte le principali strade italiane, dando il via all’introduzione dei servizi di connettività V2X, uno dei pilastri necessari per la diffusione delle auto a guida automatica. Con questo Decreto ha quindi via libera la sperimentazione della guida autonoma; il Decreto prevede la possibilità di sperimentare su strada veicoli dotati di sistemi di guida autonoma. Il MIT potrà autorizzare la sperimentazione di prototipi creati da costruttori, enti di ricerca o istituti universitari, vagliando singolarmente ogni progetto per assicurare che i test stradali vengano realizzati in condizioni di sicurezza assoluta. La trasformazione digitale, inoltre, permetterà alla rete stradale italiana di dialogare con i veicoli connessi, con l’obiettivo di ridurre l’incidentalità e snellire il traffico. Lo stesso Decreto attua il nuovo concetto di “strade connesse”. Il Decreto consente infatti l’attuazione del comma 72 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018, appositamente creato per ammodernare la rete stradale italiana in preparazione delle future auto connesse e autonome. Si partirà dalle infrastrutture autostradali che saranno aggiornate entro il 2025, per poi ampliare, entro il 2030, la copertura dei servizi finalizzati a garantire sistemi di deviazione dei flussi, controllo degli accessi e gestione dei punti di rifornimento e dei parcheggi. A partire dai prossimi mesi verranno realizzati dai Gestori sistemi di connessione che garantiscano copertura in tutte le zone delle infrastrutture, fornendo punti di accesso Wi-Fi per i cittadini all’interno delle aree di sosta e sistemi di rilevazione del traffico e del meteo in grado di fornire previsioni a breve termine, sia per la sicurezza stradale che per evitare congestioni e inquinamento. I costi degli interventi di aggiornamento della rete, che comprenderanno anche la posa di reti evolute di telecomunicazioni per garantire una sufficiente velocità nell’interscambio dei dati, saranno a carico del Gestore o del Concessionario dell’infrastruttura. Adeguamento della rete infrastrutturale nazionale. Nel rispetto del Decreto ministeriale Smart Road, previsto dalla L. 27/12/2017, n° 205 (Legge di Bilancio 2018), che autorizza anche la sperimentazione delle soluzioni tecnologiche per adeguare la rete infrastrutturale italiana ai nuovi servizi smart e per i veicoli a guida automatica. Il Decreto “Smart Road” mira a realizzare un miglioramento della rete stradale nazionale attraverso una sua graduale trasformazione digitale (digital transformation), con l’obiettivo di renderla idonea a dialogare con i veicoli connessi di nuova generazione, anche nell’ottica di rendere possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, nonché per migliorare e snellire il traffico e ridurre l’incidentalità stradale. Sul piano meramente infrastrutturale il processo di trasformazione digitale porterà sicuramente ad un miglioramento della manutenzione e gestione delle infrastrutture stradali. Previsti, dunque, gli interventi necessari per la comunicazione dei dati ad elevato bit-rate (per esempio la fibra), la copertura di tutta l’infrastruttura stradale con servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati, la presenza di un sistema di hot-spot wi-fi per la connettività dei device dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio, un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi. Sulla base dei dati raccolti, poi, il sistema offrirà contenuti per servizi avanzati di informazione sul viaggio agli utenti, permettendo eventuali azioni di re-routing; entro il 2030, gli interventi e quindi i servizi saranno estesi a tutto il sistema nazionale delle infrastrutture stradali.

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“S&A”: “Credo che il coinvolgimento dei diversi livelli dello Stato e, quindi, Regioni, Province, Comuni costituisca l’elemento fondamentale, specie in relazione a quelle Pubbliche Amministrazioni che non sono strutturate a sufficienza”. “MN”: “Certamente, stiamo iniziando con gli Enti più strutturati ma già sono allo studio soluzioni sussidiarie, per consentire a tutti di poter inserire le informazioni di competenza. A breve ci sarà una seduta della Conferenza Unificata proprio per discutere bene delle modalità e del tipo di dati relativi alle infrastrutture regionali e locali”.

“S&A”: “È d’obbligo, quindi, parlare dell’“autorizzazione” che il Ministero ha emanato, pochi giorni fa, al primo test italiano di guida autonoma e di mobilità connessa, un evento che, in questo caso, richiede di utilizzare il termine “epocale”“. “MN”: “L’Osservatorio Tecnico di supporto per le Smart Road” da me presieduto, ha dato parere favorevole ed all’unanimità alla prima domanda di autorizzazione per la sperimentazione di veicoli a guida autonoma su strade pubbliche; secondo quanto previsto nel Decreto Smart Road (DM 70) che individua i requisiti minimi funzionali per le Smart Road e per le sperimentazioni dei veicoli connessi ed autonomi. È un grande risultato che si è potuto conseguire grazie all’impegno di tutti i colleghi che compongono l’Osservatorio, a fronte di tematiche assai complesse. La prima domanda di autorizzazione alla sperimentazione pervenuta al Ministero è stata presentata a dicembre 2018 da una Impresa italiana con un’importante esperienza sui veicoli automatici. L’Impresa è anche il costruttore del veicolo oggetto della sperimentazione stessa. Il parere favorevole espresso dall’Osservatorio è propedeutico all’autorizzazione finale, che deve essere rilasciata dalla Direzione Generale per la Motorizzazione ai sensi dell’art. 9 co. 1 del DM 70/2018. Solo a seguito dell’esito positivo di questa ispezione tecnica viene rilasciata l’autorizzazione definitiva alla sperimentazione su strada pubblica del veicolo a guida automatica. In questo specifico caso, la sperimentazione interesserà l’ambiente urbano e di ultimo miglio (tipo D, E, F) delle città di Torino e Parma, in cui sono stati individuati precisi tratti stradali entro i quali potrà svolgersi la sperimentazione, nel rispetto di tutte le prescrizioni dettate dal gestore della strada stessa, garantendo il rispetto assoluto della sicurezza. Il Decreto Smart Road disciplina, al momento, la sperimentazione su strade pubbliche nazionali di veicoli a guida automatica fino a un livello 4 di automatismo (su 5 totali secondo la SAE - Society of Automotive Engineers). È utile precisare che, come peraltro specificato all’art. 1 c.1 lett. j) del DM 70/2018, un “supervisore” con specifici requisiti professionali indicati espressamente all’art. 10, dovrà essere sempre presente al posto di guida, e “(…) in grado di assumere il controllo del veicolo indipendentemente dal grado di automazione dello stesso, in qualunque momento se ne presenti la necessità, agendo sui comandi del veicolo in assoluta precedenza sui sistemi automatizzati e che, pertanto, è il responsabile della circolazione del veicolo. Quando ne assuma la guida effettiva, in modalità manuale, assume il ruolo di conducente (…)”. “S&A”: “A questo punto credo sia d’obbligo parlare dell’impostazione dei progetti sperimentali riguardanti le infrastrutture Smart Road, che dovranno essere validati secondo quanto previsto dal Decreto Smart Road. Qual è lo stato dell’arte di questi progetti?”. “MN”: “La prima regolazione del 2018 (DM 70 “Smart Road”) ha consentito di dare prime indicazioni funzionali alle Smart Road, e ci sono già programmazioni in corso da parte di ANAS e di

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Le competenze della Direzione Generale del MIT

Autonomous Car, SMART Road, Osservatorio Tecnico Nazionale sulle Smart Road, AINOP, IOP e in particolare: a) gestione e sviluppo dell’informatizzazione di base; b) gestione e sviluppo dei sistemi informativi trasversali, degli altri sistemi informativi non espressamente affidati ad altre strutture, nonché delle reti informatiche del Ministero sulla base dei fabbisogni espressi dai Capi Dipartimento; c) coordinamento e sviluppo integrato degli archivi informatici e delle banche dati attinenti ai servizi e sistemi di competenza della direzione generale; d) gestione della sicurezza dei sistemi informatici trasversali; e) coordinamento, gestione e sviluppo integrato dei siti web del Ministero e dei portali non specialistici per la comunicazione istituzionale; f) supporto informatico su richiesta dei Dipartimenti e degli altri Organi del Ministero; g) funzioni di Ufficio di Statistica del Ministero - ai sensi dell’art. 3 del Decreto Legislativo n° 322 del 1989 istitutivo del Sistema Statistico Nazionale - e di Autorità Statistica

Nazionale nell’ambito del Sistema Statistico Europeo (Reg (CE) n° 223/2009); h) coordinamento e diffusione dell’attività statistica del Ministero; i) responsabilità della gestione di Direttive e di Regolamenti comunitari in materia di statistiche di settore; j) produzione e diffusione di statistiche ufficiali di settore; k) redazione e diffusione del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti; l) La Direzione generale per i sistemi informativi e statistici opera al servizio dei due Dipartimenti.

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alcune Concessionarie autostradali. Sulle strade dello SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti) di I livello siamo quindi pronti a impostare prototipi che dovranno essere validati e che quindi dovranno andare a beneficio dell’intera rete nazionale. Secondo le Direttive UE, entro il 2022 l’Italia deve adeguarsi a determinati standard europei collegati appunto al ruolo futuro dell’auto connessa; si tratta di applicazioni che potranno consentire all’utente della strada di poter accedere ad una serie di servizi informativi del tipo: segnalazione in tempo reale di un incidente avvenuto diversi chilometri più avanti, segnalazione in tempo reale della presenza di un cantiere, o di strada sdrucciolevole, e così via. Analogamente, stiamo accompagnando con attenzione le esperienze in fase di sviluppo di alcune città italiane, dedicate appunto alle applicazioni in ambito squisitamente urbano. Per affrontare queste importanti novità, anche in termini di rafforzamento delle competenze centrali e locali, stiamo per accedere a co-finanziamenti europei dedicati allo sviluppo delle Pubbliche Amministrazioni. Potrò fornire maggiori dettagli tra qualche mese”.

“S&A”: “Veniamo ora a un argomento anch’esso di particolare importanza: l’auto connessa. A che punto siamo?”. “MN”: “Il Decreto 28/02/2018 - Modalità attuative e strumenti operativi della sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica” sancisce la possibilità del Ministero di autorizzare le sperimentazioni su strada di veicoli a guida automatica, approvando interventi, tempi e tipi di strade interessate. In esso sono indicati gli standard funzionali per realizzare strade più connesse e sicure che, grazie alle nuove tecnologie, possano dialogare con gli utenti a bordo dei veicoli, per fornire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti, condizioni meteo, fino alle notizie turistiche che caratterizzano i diversi percorsi. Riguarderanno le tratte autostradali o statali di nuova realizzazione oppure oggetto di manutenzione straordinaria. In particolare, in una prima fase, entro il 2025, si interviene sulle infrastrutture italiane appartenenti alla rete europea TEN-T (Trans European Network-Transport) e su tutta la rete autostradale e statale di primo livello. Progressivamente, i servizi saranno estesi a tutta la rete del Sistema nazionale integrato dei trasporti. Entro il 2030 saranno attivati ulteriori servizi: deviazione dei flussi, intervento sulle velocità medie per evitare congestioni, suggerimento di percorsi, gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e del rifornimento, anche elettrico. È prevista l’installazione di dispositivi per il monitoraggio strutturale delle opere d’arte. Gli interventi per la trasformazione digitale delle infrastrutture viarie sono stati identificati dopo un confronto con il settore, tenendo conto di quanto già realizzato da alcune concessionarie autostradali e da ANAS. I costi degli interventi saranno a carico del Concessionario o del Gestore dell’infrastruttura”.

“S&A”: “Un altro tema di particolare interesse è quello relativo alla scatola nera per auto (si veda articolo a pag. 132 )”. “MN”: “Abbiamo inviato al MISE per il previsto concerto un nuovo Decreto riguardante la scatola nera, che ha preso avvio da due esigenze: la prima è stata la necessità di emanare un Decreto più in linea con le nuove tecnologie, più aggiornato; la seconda per dare risposta a una Legge che preveda che la scatola nera possa avere valore probatorio in Tribunale, nei contenziosi conseguenti a sinistri.

Il monitoraggio tecnologico delle infrastrutture e dei flussi di merci

Il 2019 sarà un anno molto importante per il potenziamento della sicurezza delle infrastrutture. Le azioni conseguenti il crollo del viadotto Polcevera, contenute nel Decreto Genova, portano diverse novità tecnologiche. In primis, l’istituzione dell’archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP), presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, suddiviso in sezioni e sottosezioni, per specifiche opere pubbliche (ponti, viadotti e cavalcavia stradali, ferroviari, strade, metropolitane, aeroporti, dighe e acquedotti, gallerie, porti e edilizia pubblica). L’archivio conterrà, per ogni opera, i dati tecnici, lo stato e il grado di efficienza, l’attività di manutenzione ordinaria e lo stato dei lavori. Inoltre lo stesso Decreto introduce un sistema sperimentale di monitoraggio dinamico per le infrastrutture stradali e autostradali che presentano condizioni di criticità connesse al passaggio di mezzi pesanti. Al termine della fase sperimentale, si prevede l’operatività a regime del sistema di monitoraggio dinamico, implementato attraverso l’utilizzo delle più avanzate ed efficaci tecnologie (5G), anche spaziali, per l’acquisizione e l’elaborazione dei dati di interesse. Per il finanziamento di questi progetti viene istituito un fondo con una dotazione di 2 milioni di Euro. Inoltre, il 2019 verrà ricordato anche per l’abolizione del SISTRI, il sistema telematico per il monitoraggio dei flussi di rifiuti, abrogato dal Decreto semplificazioni a partire dal 1° Dicembre 2018. Il testo, attualmente all’esame del Parlamento (si veda “Ultime dalle Istituzioni di questo numero), prevede anche che il Ministero dell’Ambiente lavori a un altro sistema per il monitoraggio digitale dei flussi di merci. Vedi anche: • Decreto Genova - DL 109/2018 coordinato con la Legge di conversione; • D.Lgs. 15/03/2011 n° 35 sulla sicurezza delle infrastrutture stradali.

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L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA)

Con il DL Genova è stata istituita anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) con sede presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di Roma, con possibilità di articolazioni territoriali. L’Agenzia avrà il compito di garantire la sicurezza del sistema ferroviario nazionale e delle infrastrutture stradali e autostradali attraverso: • un’attività ispettiva finalizzata alla verifica della corretta organizzazione dei processi di manutenzione da parte dei

Gestori, nonché l’attività ispettiva e di verifica a campione sulle infrastrutture, obbligando i Gestori a mettere in atto le necessarie misure di controllo del rischio in quanto re-

sponsabili dell’utilizzo sicuro delle infrastrutture; • promuove l’adozione da parte dei Gestori delle reti stradali e autostradali di Sistemi di Gestione della Sicurezza per le attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture certificati da organismi di parte terza riconosciuti dall’Agenzia; • sovraintende alle ispezioni di sicurezza previste dall’art. 6 del Decreto Legislativo n° 35/2011 sulle infrastrutture stradali e autostradali, anche compiendo verifiche sulle attività di controllo già svolte dai Gestori, eventualmente effettuando ulteriori verifiche in sito. La nuova Agenzia assorbe l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) istituita nel 2007: il nuovo Ente avrà così competenze anche sulla rete autostradale/stradale.

Il Decreto in questione prevede l’individuazione dei requisiti minimi funzionali; le caratteristiche tecniche hardware e software verranno esplicitate in un altro Decreto, di competenza del MISE. Nel mese di Agosto 2018 abbiamo avviato la consultazione pubblica del Decreto, raccogliendo molte osservazioni e suggerimenti utili”. Ringraziamo il Direttore per questa importante partecipazione, molto utile per contribuire a migliorare la conoscenza di temi - anche complessi - che svolgono un ruolo tanto importante per il nostro Paese. Un arrivederci, quindi, al prossimo numero di “S&A” che affronterà altre tematiche che rientrano nelle competenze della Direzione Generale per i Sistemi informativi e Statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. n

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