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Il Notiziario AIPSS

rassegne&notiziari A cura di Carlo Polidori(1)

www.aipss.it

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PROSEGUE LA COLLABORAZIONE CON LA ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI PROFESSIONISTI PER LA SICUREZZA STRADALE, ORGANIZZAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO CON IL MANDATO DI MIGLIORARE LA SICUREZZA DI TUTTI GLI UTENTI DELLA STRADA

LA SEGNALETICA SPECIFICA IN AGGIUNTA A QUELLA OBBLIGATORIA: INTERVENTI A BASSO COSTO ED ELEVATA EFFICACIA, SE PROGETTATI ADEGUATAMENTE

La distrazione alla guida è comunemente riconosciuta come una delle principali cause di incidentalità e, andando più nello specifico, lo è l’uso del cellulare. Fermo restando che occorre una nuova campagna di sensibilizzazione su questo argomento, è necessario comunque chiedersi se il Gestore di un’infrastruttura stradale possa fare qualcosa in più rispetto a quanto previsto dalla Normativa vigente per contrastare questo fenomeno. Il tracciato stradale ideale dovrebbe essere il più intuitivo possibile per l’utente, in modo tale che sia la stessa strada a fornire una chiara impressione di come guidare e “pre-programmare” le aspettative dei guidatori in modo che questi non siano mai sorpresi o incoraggiati a correre rischi. Purtroppo le nostre strade sono in genere molto lontane dalla situazione ideale sopra descritta e solo una corretta e adeguata segnaletica può in parte sopperire alle carenze di un tracciato stradale che possa indurre in errore il guidatore. Con il termine “corretta e adeguata” non si intende solo quella segnaletica che risponde pienamente ai requisiti imposti dalla Normativa vigente, ma che vada anche oltre in quei casi in cui si reputi necessario stimolare maggiormente l’attenzione al fine di evitare comportamenti inadeguati e pericolosi. L’esempio riportato in Figura 1 può aiutare a capire questo concetto: nella immagine si vede un tratto autostradale dove il portale con l’avviso della successiva barriera di esazione è stato posizionato in maniera corretta a 1.000 m di distanza dalla barriera stessa; ciononostante, in corrispondenza di quella barriera si sono verificati numerosi tamponamenti, in genere non gravi ma comunque in numero superiore ad una casistica media. Questo è con ogni probabilità dovuto al lungo tratto in rettifilo sia prima del segnale, sia dal segnale fino alla barriera: come è noto, sin da prima dell’avvento dei telefoni cellulari, tratti simili inducono distrazione nel guidatore, distrazione che al giorno d’oggi viene accentuata dalla dipendenza dell’uso dello smartphone in ogni istante possibile, con le conseguenze di notevolissimo aumento del rischio di incidenti. Pertanto, mentre il segnale mostrato in Figura 1 risulta formalmente ineccepibile, in quel particolare contesto si può considerare non sufficientemente adeguato dal punto di vista della sicurezza stradale; un esame della rete stradale italiana porterebbe a evidenziare un numero di situazioni analoghe sicuramente rilevante, per le quali interventi non strutturali ma estremamente mirati risulterebbero poco costosi e con un elevatissimo rapporto benefici/costi. Si tratterebbe infatti di analizzare tutte quelle situazioni che potrebbero indurre distrazione e predisporre una combinazione di segnaletica sia verticale che orizzontale (come ad esempio segnali luminosi lampeggianti accoppiati con strisce di segnalazione “sonore” sia longitudinali che trasversali) che siano in grado non solo di mantenere viva l’attenzione del guidatore, ma anche di “richiamarlo” nel caso si sia distratto con altre attività contemporanee alla guida. Tali interventi dovrebbero essere predisposti anche considerando che il tempo impiegato da un guidatore medio per adattarsi da una certa situazione sulla strada ad una successiva è in genere molto più lungo di quanto indicato in molte linee guida attuali e in particolare quando il conducente si trova di fronte a decisioni complesse o quando sono necessarie manovre insolite. Invece di uno o due secondi (semplice “tempo di percezione e reazione allo stimolo”) comunemente considerati da molti autori come risulta in Figura 2.

1. (photo credit: Carlo Polidori)

ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI PROFESSIONISTI PER LA SICUREZZA STRADALE

2. Il tempo di percezione-reazione considerato da vari autori [1] Ulteriori informazioni sulle attività dell’Associazione possono essere richieste a info@aipss.it.

(1) Presidente di AIPSS

Secondo il Rapporto PIARC 2012R36EN, il guidatore medio impiega almeno 4-6 secondi per adattarsi a un nuovo requisito di guida, cioè per: • identificare una situazione inaspettata; • decidere la manovra più adeguata ed effettuarla: a questo va poi aggiunto il tempo tecnico di risposta del veicolo. Se si tiene conto che alla velocità di 100 km/ ora si percorrono circa 28 m in un secondo, la distanza percorsa prima che il veicolo possa fermarsi completamente può arrivare a fino a 300 m o anche più se la frenata è lenta a causa di una strada bagnata o altre circostanze. Si può quindi facilmente comprendere come una serie di interventi a basso costo e alta efficacia (quali appunto una specifica segnaletica “aggiuntiva” orizzontale e verticale) possano contribuire a ridurre in maniera significativa l’incidentalità sulle nostre strade. n

Bibliografia

[1]. B. Dalla Chiara et al. - “Assessing the effects of inter-vehicle communication systems on road safety”

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