Baffo e Coda 2A

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A. Bellini S. Brino M. Poli

Libri per... imparare a cura di Elena Sarti


INDICE

42

za in et ti am ici e

comp agni

Ricomincia la scuola!

4

Driiiin!

La mia scuola Lo scuolabus Cento modi di andare a scuola La maestra Marilina In gita I pidocchi A che cosa serve contare?

6 7 8 10 11 12

A scuola, pigroni!

Un nuovo amico

14

con 15

cinque

i

se ns i

La vendemmia

Im p ar a e scr ivi c on me 16

Per descrivere

18

Il mio orsetto Il suonatore di zufolo Marianna

19 20

ca st ag ne e 21 22 24 25

31 32 33 34 36

foglie secch e

L’autunno Nebbiolina amica Geremia e le ghiande ARRIVA

L’’

43

pe r raccontare una storia 44 46 48 50

fio cc hi di ne ve e 52 53 54 55

41

Natale al contrario La slitta di Babbo Natale Il salame di cioccolato ARRIVA

L’’

65

66

COLORI CALDI E FREDDI

68

Notte mangiona Ascoltami, inverno Fiocchi di neve Un mistero tra i monti Danzando sul ghiaccio Sotto il piumino Storiella di Carnevale Arlecchino e Brighella

62 63 64

69

L’autoritratto

76

Per raccontare una storia La conclusione di una storia

gocce di piogg ia

Buon anno all’uomo di neve Capodanno La Befana Giochi di neve Animali in inverno

61

71 72 74 75

77 78

di

fanta sia

Tre tartarughe Il bambino re Una corona d’oro!

COLORI CHIARI, COLORI SCURI

40

La leggenda dell’abete Un rifugio sicuro

70

I m p ara e scriv i con me

La storia senza fine La micia Cati si nasconde Ti vogliamo bene!

Il riccio e il mare Il naso Halloween Streghe e streghette Il piccolo fantasma

CODA E I COLORI

La bella frittella La volpe

sto rie 38

L inizio di una storia Una storia in disordine

80

Un’altra storia di Pollicino Furbo, furbissimo!

82

Quattordici giorni I sassolini


84

Le formiche e l’uovo

85

ARRIVA

bic icle tte

LA

91 92 93 94

fio ri

Il topo campagnolo

115

ARRIVA

L’’

e

farfa lle

121

Primavera Rinasce la vita L’uovo di Pasqua Aspetterò Pasqua

122 123 124 126

Nasce il pulcino 96

114

Vola!

La colomba

131

Il glicine La volpe e la chiocciola Farfalla Prima di partire

132

CODA E I PAESAGGI

128

Terra!

129 130

LA LINEA IL PUNTO

100

La natura in concerto Il bradipo L’invasione dei volatili

101 102

bi m bi sorris i e 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113

PRIMO PIANO, SECONDO PIANO E SFONDO

magie

Sogni a occhi aperti Il blu della notte Il mio amico Un sorriso fa magie! Un febbrone Cercatori di cose La notte e i compleanni Senza pericoli Priscilla è una peste Tiro a segno

, L ORIZZONTE

134

Le parole adatte

Parole magiche per.. .

Parole magiche per giocare

135 sognare

fare amicizia

La vera storia di Babbo Natale

m

o

98

Il bosco dei ciclamini Una settimana in montagna A Rio Bio Il mare L’aquilone…

cantare insieme e recitare

Cantia

iti c e

amo

R

api

sca rpe da ginna stica

e

TEMI E ARGOMENTI LA SCUOLA 4 - 6 - 7 - 8 - 10 - 11 - 12 - 123 PER IMPARARE A COLLABORARE GLI AMICI 14 - 106 - 107 E A VOLERSI BENE I BAMBINI 72 - 74 - 108 - 109 - 111 - 112 - 122 - 124 - 131 4 - 8 - 14 - 84 - 107 - 122 - 131 I GIOCHI 18 - 64 - 104 - 113 - 126 LA NATURA 15 - 92 - 100 - 121 - 128 GLI ANIMALI 65 - 92 - 100 - 101 - 114 - 130 LE FESTIVITÀ 32 - 33 - 52 - 53 - 61 - 62 - 63 - 75 - 76 - 93 - 94 - 96 IL TEMPO 68 - 95 - 105 - 110 I SUONI E LA MUSICA 19 - 100 LA FANTASIA 20 - 31 - 34 - 36 - 44 - 46 - 48 - 50 - 70 - 71 - 77 - 78 - 80 - 82 - 84 - 94 - 102 - 129 LE STAGIONI sono trattate negli inserti e alle pagine 15 - 21 - 22 - 24 - 69 - 70 - 71 - 91 - 92 - 100 - 130 - 131 - 134


za ine tti am ici e

com pagn i

RICOMINCIA LA SCUOLA!

Oggi è il primo giorno di scuola. La mamma di Sara vuole accompagnarla fino in classe, ma lei le dice: – Mamma, non sono più in prima! Quest’anno siamo grandi ed entriamo da soli! Ma ecco che arriva Giulia, la migliore amica di Sara. Sara agita la mano per salutarla.

E TU? VIENI A SCUOLA DA SOLO OPPURE TI ACCOMPAGNA QUALCUNO? ERI EMOZIONATO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA? HAI DEI NUOVI INSEGNANTI? HAI DEI NUOVI COMPAGNI? , SEI NELLA STESSA AULA DELL ANNO SCORSO? RACCONTA.

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DRIIIIN!

, QUEST ANNO VORREI...…

– Mamma, non ti preoccupare, io entro con Giulia! – dice. Driiiin… La campanella suona. Tutti i bambini battono le mani e attraversano il cancello. Anche Sara e Giulia si prendono per mano. Un ultimo sguardo alle mamme, un bacino in punta di dita e via… siamo in seconda! Che emozione!

........................................................... ........................................................... ........................................................... ........................................................... ...........................................................

Scrivi e completa la frase nello zainetto.

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za ine tti am ici e

com pagn i

LA MIA SCUOLA La mia scuola è bellissima. È di colore giallo chiaro, ha il tetto di tegole rosse; le finestre e le tapparelle invece sono grigie. Davanti c’è un grande cortile con dei giochi e dietro c’è un bel prato verde. Qui noi nell’intervallo giochiamo a calcio o a prenderci. Ai bordi del prato ci sono alcuni alberelli protetti da una reticella intorno al tronco: sono stati piantati da poco e hanno bisogno di un sostegno per crescere bene. In mezzo al prato, invece, ci sono alberi alti. I loro grandi rami sembrano mani che si muovono per salutare, quando il vento scuote le foglie e le fa cadere giù. Per me sono come degli amici: ogni giorno li saluto dalla finestra della mia aula.

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Com’è la tua scuola? Osservala prima di entrare in classe al mattino, poi disegnala e descrivila sul tuo quaderno. Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Per descrivere la scuola, il bambino ha scritto che cosa vede, parlando delle cose che gli sembrano più importanti: – i colori delle diverse parti dell’edificio; – il cortile e il prato; – gli alberelli piantati da poco; – i grandi alberi in mezzo al prato.


za ine tti am ici e

com pagn i

LO SCUOLABUS Ci trasporta fino in class, tutti insieme è un vero spass! Giallo come un ananas, col motore a tutto gas, sembra il nonno quando russ, ecco il nostro… scuolabus. Chiara Carminati, Nella buccia dell’astuccio, Mondadori

Per scrivere questa poesia, l’autrice si è divertita a togliere la vocale finale a tre parole. Scopri quali sono e scrivile intere sui puntini. ......................................

E TU?

SAI SPIEGARE QUESTE REGOLE DA SEGUIRE SULLO SCUOLABUS?

Non ci si deve alzare in piedi perché…

......................................

Non si deve urlare perché…

......................................

Bisogna stare seduti composti perché…

Non bisogna spingere per salire o per scendere perché…

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za ine tti am ici e

com pagn i

CENTO MODI DI ANDARE A SCUOLA Ovunque, nel mondo, ci sono scuole dove i bambini imparano a leggere, a scrivere, a contare e a stare insieme.

Ciao, io sono Misako e vivo in Giappone. Nella mia scuola tutti i bambini indossano una divisa e un cappellino colorato. Non siamo carini così, tutti in fila?

Ciao, io sono Kibo e vivo in Tanzania. Io e miei compagni seguiamo le lezioni seduti per terra, sotto un grande albero, all’aria aperta.

E TU?

CHE COSA RACCONTERESTI DELLA TUA SCUOLA A UN BAMBINO DI UN ALTRO PAESE? SCRIVILO SUL QUADERNO.

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Ciao, io sono Uyanga e vivo in Mongolia. Tutte le persone del mio villaggio sono pastori nomadi. Quando ci spostiamo, per cercare pascoli per i nostri animali, anche il nostro maestro viene con noi.

P icc ol o d iz io na ri o

Le famiglie nomadi non abitano sempre nello stesso luogo, ma si spostano, per esempio, per seguire gli animali d’allevamento.

Ciao, io sono Pawel e vivo in Polonia. La mattina, per andare a scuola, io e i miei amici del villaggio saliamo su un carro tirato da un trattore. Estelle Vidard-Mayalen Goust, Enfants du monde, Flammarion-Père Castor Coda ti insegna a ...

CONOSCERE LA SCUOLA In Italia tutte le scuole hanno un nome. Generalmente sono dedicate a un personaggio famoso: uno scrittore, un educatore, un musicista, uno scienziato‌ Oppure hanno il nome di un quartiere, di una via, di una piazza. Come si chiama la tua scuola? Scrivilo nel cartellino. .......................................................................................

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za ine tti am ici e

com pagn i

LA MAESTRA MARILINA La maestra Marilina non tollerava il minimo disordine. Era sempre elegantissima, portava abiti firmati e tra braccialetti, collane, orecchini e ciondoli si addobbava come un albero di Natale. I capelli erano pettinatissimi: mai uno fuori posto. Si lavava spesso le mani perché temeva che la polvere di gesso gliele sciupasse e correggeva i compiti con una stilografica di gran marca. Quello che proprio non sopportava erano i quadernoni con le orecchie, le cancellature, i pastelli buttati nell’astuccio anziché infilati in ordine di altezza sotto gli appositi elastici, gli zainetti riempiti alla rinfusa, i capelli arruffati, le scarpe infangate. Ivano Benini, Virus!, Mondadori

Rispondi alle domande. Com’era vestita la maestra Marilina? Com’erano i suoi capelli?

Come potresti definire la maestra Marilina?

Perché si lavava spesso le mani?

Elegante e precisa.

Che cosa non sopportava?

Originale e un po’ disordinata.

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za ine tti am ici e

com pagn i

IN GITA

Ogni anno si va in gita con il pullman. È bellissimo: si canta molto e si mangiano tantissime merende. Spesso piove, ma ci si diverte lo stesso, anche con i piedi bagnati. Alla fine della gita i bambini sono molto eccitati, mentre le maestre sono completamente distrutte.

I PIDOCCHI

E TU?

I pidocchi adorano andare a scuola: vivono nei capelli dei bambini, mettono su famiglia e sono felici. A quel punto però c’è molta agitazione: nei capelli vengono messe pomate puzzolenti, molte trecce vengono tagliate e tutta la banda dei pidocchi deve cambiare scuola.

RACCONTA: SEI GIÀ ANDATO IN GITA CON LA TUA CLASSE , L ANNO SCORSO? DOVE? CHE COSA HAI VISITATO? DOVE TI PIACEREBBE ANDARE IN GITA , QUEST ANNO? PERCHÉ?

Nicoletta Costa, L’alfabeto della scuola, Emme Edizioni

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za ine tti am ici e

com pagn i

A CHE COSA SERVE CONTARE? Un giorno lo scoiattolo pensò che era sciocco saper contare solo fino a 5. Così andò alla scuola sotto la grande quercia e chiese al gufo, che era il maestro, se voleva insegnargli a contare fino a 1O. Il gufo lo accettò nella sua classe. Dopo una settimana lo scoiattolo sapeva contare fino a 6. Dopo un mese sapeva contare fino a 7. Allora, tutto orgoglioso, lo raccontò alla formica. Ma la formica non rimase molto impressionata. – A che cosa ti serve contare fino a 7? – gli domandò. Lo scoiattolo non lo sapeva. Ci pensò e ripensò per alcuni giorni. Si stancò così tanto a pensare che l’indomani disse al gufo che non sarebbe più andato a scuola.

Coda ti insegna a ...

CONOSCERE GLI ANIMALI Sapevi che gli animali ci aiutano a prevedere il tempo? È segno di brutto tempo quando: – le rondini volano molto basso; – gli uccelli si raccolgono sui fili; – i pesci spiccano salti fuori dall’acqua.

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È segno di bel tempo quando: – le rondini volano molto in alto; – i galli cantano a ore irregolari; – le rane e i rospi cantano la sera.


A SCUOLA, PIGRONI! Ma siccome non faceva più gli esercizi per ricordare i numeri, lo scoiattolo in poco tempo scordò di nuovo il 7 e poi anche il 6. Alla fine si ritrovò allo stesso punto della formica: tutti e due sapevano contare solo fino a 5. Quando i due amici iniziarono a mettere via le provviste per l’inverno, arrivò il gufo. – Quanti semi hai raccolto? – chiese alla formica. – Quante ghiande hai raccolto? – chiese allo scoiattolo. I due amici non sapevano che cosa rispondere. – È ora di tornare a scuola, pigroni! – urlò il gufo.

Segna con X le frasi vere. Lo scoiattolo voleva imparare a contare. Il maestro era il gufo. La formica sapeva contare fino a sette.

Toon Tellegen, Lettere dal bosco, Donzelli

Baffo ti insegna a ... N TI CA P IR E I R AC CO

La storia che hai letto è fantastica, cioè racconta fatti che non possono accadere nella realtà. Da che cosa lo puoi capire?

E TU?

SECONDO TE, A CHE COSA SERVE SAPER CONTARE? I NUMERI SONO IMPORTANTI! PENSA CHE COSA ACCADREBBE SE AL SUPERMERCATO, DAL BENZINAIO, ALLA STAZIONE NON CI FOSSERO I NUMERI E RACCONTA.

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za ine tti am ici e

com pagn i

UN NUOVO AMICO Questa mattina la maestra ci ha detto: – Oggi verrà un compagno da un Paese lontano. Si chiama Emmanuel. Eravamo tutti curiosi di vederlo. Quando è entrato in classe, Emmanuel si è seduto vicino a me. All’inizio se ne stava silenzioso e teneva la testa bassa. Allora ho preso il pacchetto di caramelle mou e ne ho messa una sul suo banco. Nessuno resiste alle caramelle mou. Infatti Emmanuel prima ha fatto finta di niente, ma poi l’ha presa. La maestra ci ha spiegato che Emmanuel viene da una terra bellissima che si chiama Africa. Là il sole è più caldo che da noi e ci sono le giraffe, le zebre, le gazzelle, i leoni e gli elefanti. È proprio una fortuna avere in classe un nuovo amico che viene da lontano! Spero che anch’io, un giorno, andrò in Africa; magari ai bambini africani sembrerò strana con le mie lentiggini e con i capelli rossi! Maria Loretta Giraldo-Nicoletta Bertelle, Un nuovo amico per Anna, San Paolo

Segna con X le risposte esatte. Che cosa ha fatto Emmanuel quando è entrato nella nuova classe?

In che modo la bambina ha fatto amicizia con Emmanuel?

Ha fatto subito amicizia con i compagni.

Chiedendogli da dove viene.

Non ha parlato perché è timido.

Dandogli una caramella mou.

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co n

i

cinque

se ns i

LA VENDEMMIA La vendemmia anche quest’anno era finalmente cominciata. Era una vera festa andare nella vigna con papà e mamma, tagliare i grappoli d’uva e metterli nel cestino. Toccando gli acini dopo un po’ le dita diventavano appiccicose e le forbici ci restavano attaccate. Nell’aria si sentiva un odore aspro, che faceva pizzicare il naso. Quando era stanca, Marta si sedeva e piluccava i chicchi più grossi: erano dolcissimi e succosi. Anna Maria Dadomo, Le stagioni di Meret, Mobydick

Coda ti insegna a ...

RICONOSCERE GLI ODORI Prova a fare questo semplice gioco con i tuoi compagni durante l’intervallo. Ognuno di voi deve portare a scuola qualcosa che abbia un odore abbastanza caratteristico (un po’ di caffè, un pezzo di pane fresco, delle spezie, una cipolla…). Poi, a turno, bendati, dovrete cercare di riconoscere il maggior numero di odori. Vince chi ne indovina di più!

Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Per descrivere l’uva, l’autrice parla delle sensazioni che Marta provava toccandola, sentendone l’odore e gustandone il sapore.

Completa le frasi sul quaderno. Toccando gli acini Marta rimaneva con le dita… L’odore dell’uva era… A Marta piaceva mangiare l’uva: aveva un sapore…

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con me a r a p m I

Per descrivere Per descrivere bene un oggetto, un animale, una persona o un ambiente, hai cinque «amici» formidabili che ti forniranno tutte le informazioni di cui hai bisogno. Gli occhi ti forniscono i dati visivi (i colori, la forma, la posizione…).

Le orecchie ti forniscono i dati uditivi (i suoni e i rumori, i versi, le voci…).

Il naso ti fornisce i dati olfattivi (i profumi, gli odori…).

La lingua ti fornisce i dati gustativi (i sapori).

Le mani e la pelle ti forniscono i dati tattili (le sensazioni di freddo e caldo, per esempio). Ecco come utilizzare i tuoi cinque «alleati» per descrivere un frutto.

Dati visivi La fragola è grande, tutta rossa, con piccole macchioline nere. In cima ha un ciuffetto di foglie verdi.

Dati gustativi Assaggiandola sento il gusto zuccherino appena un po’ aspro.

Profuma di bosco.

Dati tattili Se la tocco, sento la sua

Dati uditivi

superficie un po’ ruvida sotto le dita.

Non ce ne sono.

Prova tu allo stesso modo a descrivere un altro frutto.

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Dati olfattivi


Scrivi con me Ora, invece, parliamo di un bambino.

Com è Matteo? Matteo è un bambino biondo, ha i capelli corti a caschetto, il naso a patata e gli occhi castani. È magro e molto alto. È simpatico, non si arrabbia quasi mai e ha molti amici.

Che cosa gli piace? Matteo è goloso di cioccolata ed è molto generoso perché ne offre sempre un pezzetto agli altri. Andiamo molto d’accordo e giochiamo sempre insieme. Sapresti descrivere te stesso? Segui la traccia e fai il tuo ritratto con le parole, poi disegnati sul quaderno.

~l mio v¤so è ................................................................................................................ I miei o©chi so@o ........................................................................................................ I miei capelli so@o ................................................................................................... ~l mio naso è ............................................................................................................... La mia bØ©ca è ............................................................................................................. La mia co®po®atura è .............................................................................................. Mi piace ........................................................................................................................... .................................................................................................................................................

No@ mi piace ................................................................................................................. .................................................................................................................................................

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co n

i

cinque

se ns i

IL MIO ORSETTO Miska è il mio orsetto di peluche: non c’è che lui a essermi veramente vicino. È liscio e morbido, tiepido, molle, tutto impregnato di tenerezza e amichevolezza. Dorme sempre con me: la sua testa dal pelo dorato è appoggiata accanto alla mia sul cuscino; il suo naso rotondo come una macchia nera e i suoi piccoli occhi brillanti emergono dal lenzuolo. Non potrei mai addormentarmi se non lo sentissi accanto. Quando lo abbraccio, sento il suo odore: un misto di cioccolato e vaniglia; quando lo bacio, le mie labbra percepiscono il sapore un po’ dolciastro del suo pelo. Non parto mai senza di lui, e lui mi accompagna sempre nei miei viaggi. Nathalie Sarraute, Infanzia, Feltrinelli Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Per descrivere un giocattolo o un altro oggetto, devi stare ben attento a tutto ciò che percepisci con i cinque sensi e utilizzare le parole giuste per spiegarlo. Quali sensi ha usato la bambina per descrivere il suo orsetto? Rileggi le parole rosse per scoprirlo.

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co n

i

cinque

se ns i

IL SUONATORE DI ZUFOLO Un giorno sono andata a fare una passeggiata con il nonno e ho incontrato il suonatore di zufolo. Era un uomo piccolo e snello, con un viso magro su cui brillavano due grandi occhi a mandorla. Aveva un grande cappello su cui erano infilate penne di gallo, di upupa e di gufo. Portava larghi pantaloni, con tasche piene di oggetti di ogni tipo: pettini, palloncini, specchietti, fazzoletti, cavallini intagliati nel legno. Non gli piaceva parlare, era molto timido e non guardava mai le persone negli occhi. Però gli piaceva suonare: era il suo modo di comunicare con gli altri. Teneva il suo zufolo nella mano sinistra e suonava degli allegri motivetti. Gerald Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi

Segna con X le risposte esatte. Com’era l’abbigliamento? Molto originale. Comune, come quello di tante altre persone. Che carattere aveva? Era socievole. Era timido e silenzioso. Che tipo di musiche suonava? Musiche malinconiche. Musiche allegre.

Baffo ti insegna a ... D ES C R I VE R E

Per descrivere una persona, devi osservare bene le sue caratteristiche f isiche e il suo abbigliamento. Puoi anche parlare del suo carattere e dei suoi gusti scrivendo che cosa le piace e che cosa non le piace.

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co n

i

cinque

se ns i

MARIANNA

Sulla soglia del portone apparve una fanciulla di meravigliosa bellezza. Era piccola di statura, sottile ed elegante; aveva la pelle rosea, come un fiore appena sbocciato; gli occhi azzurri come l’acqua del mare; il naso piccolo e dritto. Le sue labbra erano sottili, rosse come il corallo. Quando sorrideva si scorgevano due file di piccolissimi e bianchissimi denti. Una cascata di capelli biondi le scendeva come una pioggia d’oro sul lungo vestito bianco. Emilio Salgari, Le tigri di Mompracem, Fabbri

Chi potrebbe essere Marianna? Una principessa. Una strega cattiva. PerchĂŠ, secondo te?

Dopo aver letto la descrizione di Marianna, completa le frasi. La pelle della fanciulla era rosea come un fiore appena sbocciato. Gli occhi erano azzurri come

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Le labbra erano rosse come

...............................................................................................

Aveva una cascata di capelli biondi come

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

L’AUTUNNO Io vidi una mattina l’Autunno camminare. Aveva nella mano tre gocciole di brina, nel cesto un venticello per sollevar le foglie. Portava per mantello un grigio nuvolone e andava lento lento, curvo sul suo bastone. Antonio Mazzeo

Baffo ti insegna a ... IE CA P IR E L E P O ES

Ti ricordi che nelle poesie alcune parole sono in rima? Sono quelle che finiscono con lo stesso suono. In questa poesia, per esempio, fanno rima mattina e brina, venticello e mantello.

Sai trovare nella poesia la parola che fa rima con «nuvolone»? Scrivila qui: ............................... Unisci con una freccia le parole in rima. bambino

martello

fiume

codino

castello

piume

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

NEBBIOLINA AMICA

P i c c o l o d i z io na ri o

Esistono parole che esprimono i rumori che ha sentito la lepre. Sc… sc… è un fruscio, cioè un rumore molto leggero causato da oggetti che sfregano uno contro l’altro. Puf… è un tonfo, cioè un rumore causato da qualcosa che cade. Tic… tic… è un ticchettio, cioè un rumore secco che si ripete e che ricorda quello dell’orologio.

Gli strani rumori della foresta spaventano la giovane lepre. Che cosa sarà quel sc… sc… che ora sente alle spalle? Forse una foglia morta che è caduta su altre foglie morte. E questo insolito puf…? Potrebbe essere una pigna che rotola giù per il pendio. E quel tic… tic… martellante? Saranno le ghiande che cadono al suolo.

Coda ti insegna a ...

CREARE GLI ANIMALI-FOGLIA Raccogli un po’ di foglie cadute nel parco o nel giardino della scuola. Incollale su un foglio e completale con un pennarello cercando di ritrarre la forma di un animale, come nell’esempio.

22


Sì, tutti questi strani rumori si possono anche spiegare… però la lepre continua a essere preoccupata. Per fortuna, ora si sta formando la nebbia. Quanto le piace tutto quel bianco che avvolge la campagna: la lepre potrà ora correre attraverso prati e campi senza essere vista! Per orientarsi, le basterà fiutare le sue vecchie tracce. E grazie a questa nebbiolina amica potrà introdursi nel frutteto del villaggio... anche in pieno giorno! Anne-Marie Dalmais, 366… e più storie della natura, Fabbri

Baffo ti insegna a ... DE S C R I VE R E

In questo testo l’autrice descrive il bosco attraverso i suoni e i rumori che si possono ascoltare. Quali rumori ha sentito la lepre nel bosco? Ha sentito il rumore di una di una

............................

..............................................

che rotola e delle

che

............................

................................... ,

che

............................ .

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

GEREMIA E LE GHIANDE

Segna con X le frasi che si riferiscono al racconto. La tana di Geremia è dentro la quercia. Geremia si prepara per l’inverno. La lepre ruba le ghiande allo scoiattolo.

Perché lo scoiattolo fa provviste per l’inverno? Che cosa farà fino a primavera?

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Nel bosco le foglie delle querce sono ormai tutte gialle. Lo scoiattolo Geremia salta da un ramo all’altro. Sale lungo il tronco degli alberi e poi scende di corsa. Risale portando tra le zampette alcune ghiande. Le deposita nella sua tana e poi ricomincia a correre su e giù, su e giù… La lepre lo vede e gli chiede: – Ciao! Insegni anche a me a salire sugli alberi? – Adesso non posso, non vedi che sto facendo provviste per l’inverno? – risponde Geremia. – E allora quando potrai? – insiste la lepre. – Magari la prossima primavera, se hai la pazienza di aspettare! E riprende il suo lavoro tutto indaffarato. Baffo ti insegna a ... R I C ONO S C ER E I P ER S ONAG G I

Nel racconto che hai letto ci sono due personaggi: Geremia è il personaggio principale, cioè il personaggio più importante; la lepre, invece, è il personaggio secondario.


L

Osserva la fotografia e rispondi alle domande. Dove si trovano le persone raffigurate? Che cosa ti fa capire che è autunno? Che cosa vedi sullo sfondo?

ARRIVA ,

Descrivi le bambine a voce e sul quaderno. Che cosa indossano? Com’è il loro viso?


, POESIE D AUTUNNO Quando arriva la nebbia d’autunno, le persone sembrano tutte fantasmini di Halloween. Un oceano di foglie morte avvolge il mondo sprofondato nel silenzio. Silenzio! La natura si sta addormentando. Il sole stanco è sparito, nascondendosi tra le montagne. AA.VV., Haiku, Pedrini

La pioggia lava le foglie, le rondini partono per un lungo viaggio, i bambini vanno a scuola, , questo è l autunno.


1. Scegli le tre poesie che ti piacciono di più e copiale ciascuna dentro una foglia. Nella quarta foglia scrivi un pensiero sull’autunno inventato da te e ritaglia le quattro foglie.

2. In un piatto prepara un po’ di tempera con i colori dell’autunno: giallo, rosso, marrone. Prepara anche una ciotolina piena d’acqua e un pennello.

3. Dipingi un foglio mescolando i colori, poi lascia asciugare.

4. Incolla le tue foglie-pensiero sul foglio: hai creato un quadretto autunnale.


FOGLIE - PENSIERO

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, GIOCHI D AUTUNNO

Aiuta il leprotto a tornare nella sua tana.

Scrivi le iniziali dei nomi delle cose e degli animali disegnati e otterrai il nome di un albero i cui frutti maturano in autunno.

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4

5

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

IL RICCIO E IL MARE Il riccio vorrebbe sapere com’è fatto il mare. Così una mattina d’autunno lascia la sua tana nel bosco e si incammina verso il mare. Cammina cammina, arriva davanti al fiume. – Ehilà! C’è qualcuno che mi aiuta ad attraversare? – chiama. Arriva un’anatra, si carica il riccio sulla schiena e lo trasporta sull’altra riva. Il riccio riprende a camminare e alla fine arriva davanti al mare. Un’onda viene a sbattere sulla riva, facendo P fff-ff-uuuuf! Poi fa Ssssccc! e si ritira. Il riccio fa un passo avanti e dice a sua volta: – P fff-ff-uuuuf! Poi fa un passo indietro e dice: – Ssssccc! E quando a casa la sera si addormenta, ha l’impressione di essere anche lui il mare, un mare a quattro zampe. E mentre dorme, le sue spine si alzano e si abbassano proprio come fanno le onde. ..

Serguei Kozlov, Il Riccio e i suoi amici, Einaudi Ragazzi Baffo ti insegna a ...

Segna con X le risposte esatte. Dove abitava il riccio? Nel bosco.

Sulla riva del mare.

Mentre il riccio dormiva, che cosa succedeva alle sue spine? Restavano immobili. Si alzavano e si abbassavano come le onde del mare.

R IC ONO S CE R E I P ER S ONA G G I

Anche in questo racconto ci sono due personaggi. Il riccio è il personaggio principale, dunque è il protagon ista della storia; l’anatra è il personaggio secondario.

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

IL NASO

E TU?

FESTEGGI HALLOWEEN? IN CHE MODO? RACCONTA.

– Mamma! – disse Luigi una mattina appena sveglio. – Non trovo più il naso! – Dove lo avevi messo ieri sera? – chiese la mamma. – Lo avevo messo sul comodino come tutte le sere. – Sei sicuro? Guarda bene che non sia caduto a terra. Luigi cominciò a cercare dappertutto, anche sotto il letto. Alla fine si mise a piangere. – Mamma, come faccio domani? Non posso andare a scuola senza naso! In quel momento arrivò la nonna e disse: – Ma che cosa state dicendo? Nessuno si leva il naso la sera, quando va a letto. E tu, non vedi che il naso ce l’hai lì, proprio in mezzo al viso? Allora Luigi smise di piangere e disse ridendo: – Ma nonna, io sto cercando il naso di cartone che devo mettere con la maschera perché domani è Halloween! Silvana Carnevali Rocca, La casa dei numeri, La Editoriale Libraria

Baffo ti insegna a ... N TI CA P IR E I R AC CO

Nel racconto, Luigi e la nonna parlano senza capirsi: si crea, cioè, un malinteso che rende comica la situazione.

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Rispondi alle domande. Perché il bambino si mise a piangere? Perché, invece, alla fine scoppiò a ridere?


ca st ag ne e

fogl ie secc he

HALLOWEEN

Per le strade stan sfilando Pi c co l o d iz io nar i o diavoletti, streghe brutte, Ognissanti è la festa un fantasma, il mostrozucca… di tutti i Santi che cade Che succede questa sera? ogni anno il 1o novembre. Non è il caso di tremare, sono i mostri tutti finti della festa d’Ognissanti. Fan dispetti solo a quanti non regalano i dolcetti. Che golosi quei fantasmi, streghe brutte e diavoletti! Maria Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus

....................................................... .................................................................... .......................................................

Baffo ti insegna a ... O ES IE S TU D IA R E LE P

Ti ricordi come si impara a memoria una poesia? Prima devi leggere e ripetere il primo pezzo, cioè la prima strofa. Poi devi leggere e ripetere, una per una, le altre strofe. Infine, devi ripetere la poesia tutta intera.

Secondo la tradizione, quale domanda fanno i bambini travestiti che bussano alla porta delle case? Scrivila nel fumetto.

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

STREGHE E STREGHETTE Mia nonna Nereide è una strega, una vera strega con scopa e cappello. Io le somiglio moltissimo! Dovreste vedermi quando cavalco la mia scopa a motore… o quando preparo le mie super formule magiche. In questo periodo sto imparando a usare la bacchetta. La prima volta che l’ho provata, ho combinato un guaio serio: ho trasformato la mia maestra in un allegro… pupazzo di legno! Che figuraccia! Mi ci è voluta quasi una settimana per farla tornare in carne e ossa… Tutta colpa della formula che non riuscivo a ricordare!

Secondo te, questo racconto è realistico oppure fantastico?

Chi è la protagonista della storia che hai letto? Segna con X.

Realistico, perché racconta fatti che possono accadere nella realtà.

Nonna Nereide.

Fantastico, perché racconta fatti che non possono accadere nella realtà.

La nipotina di nonna Nereide.

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Oggi voglio provare a riordinare la mia camera con la bacchetta, ma non sono sicura di ricordarmi la formula magica. Adesso mi concentro‌

Arcipiegare, granspolverare Su, bacchettina, datti da fare, e l ordine in camera fammi tornare! Maristella Maggi, Ciao! Mi chiamo Fliggy, La Spiga

Fai finta di essere anche tu un piccolo mago o una piccola strega. Quale magia ti piacerebbe fare? Scrivila qui. ............................................. ............................................. ............................................. .............................................

Adesso inventa una formula magica per la tua magia e scrivila nel ÂŤLibro delle MagieÂť.

L ibr o d el le Magie

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ca st ag ne e

fogl ie secc he

IL PICCOLO FANTASMA C’era una volta un piccolo fantasma che viveva in una vecchia casa. Lì abitava anche una pittrice di nome Holly. Holly dipingeva nel suo studio. Ogni tanto si sentivano strani rumori, ma quando qualcuno le chiedeva: – Ci sono dei fantasmi? – Holly rispondeva: – Niente affatto. Il piccolo fantasma pensò così che «niente affatto» fosse il suo nome. Niente Affatto amava guardare Holly mentre dipingeva i suoi quadri e, dato che era invisibile, Holly non si accorgeva mai di lui.

Coda ti insegna a ...

LE FO GL IE CR EA RE FA NT A SM I CO N

~

foglie

~

un foglio

1. Sistema le foglie sul foglio da disegno e prepara la ciotolina con l’acqua.

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~

MATERIALE OCCORRENTE una ciotola con l’acqua

~

una spugnetta

2. Tieni bene ferma ogni foglia mentre passi la spugnetta imbevuta di tempera.

~

tempere

3. Togli con attenzione le foglie: sul foglio rimarrà solo la loro sagoma!


L’AUTORITRATTO Una mattina Holly doveva illustrare un libro di fantasmi ma siccome non ne aveva mai visto uno, non sapeva come fare. Niente Affatto decise di aiutarla. Volò davanti a lei e fece delle giravolte. Ma Holly non lo vide. Allora Niente Affatto fece una cosa straordinaria: prese una matita e disegnò sé stesso. Holly non poteva credere ai suoi occhi: la matita stava disegnando da sola! Poco dopo apparve l’immagine a forma di pera di un fantasmino che le sorrideva. Sotto il disegno c’era scritto:

TO . QU ES TO E IL MI O RI TR AT CO N AF FE TT O DA NI EN TE AF FA TT O

Da quel giorno, quando qualcuno chiedeva a Holly se c’era un fantasma in casa sua, Holly rispondeva: – Niente Affatto. Ed era vero! Georgie Adams-Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori

Hai capito come ha fatto Holly ad accorgersi della presenza del piccolo fantasma? Spiegalo con le tue parole.

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CODA E I COLORI Tutto ciò che ci circonda è colorato. Nell’ambiente naturale possiamo osservare una straordinaria varietà di colori. Osserva le fotografie e descrivi ciò che vedi.

Anche gli artisti hanno dipinto i loro quadri utilizzando tanti colori! Osserva i quadri e rispondi.

Gustave Courbet, L’onda (1869)

Vincent van Gogh, Salici al tramonto (1888)

– Quali paesaggi rappresentano i due quadri? – Quali stagioni raffigurano, secondo te? Osserva gli alberi e il cielo. – Quale dipinto è più allegro? Perché, secondo te?

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COLORI CHIARI, COLORI SCURI Hai notato che ogni colore può essere più chiaro, più scuro, più brillante o meno acceso? Un colore, infatti, può avere diverse gradazioni, dalla più chiara alla più scura. Osserva:

Se a un colore-base aggiungi alcune gocce di bianco utilizzando un pennello, otterrai un colore più chiaro.

Se, invece, aggiungi alcune gocce di nero, otterrai un colore più scuro.

Prova tu scegliendo il colore che preferisci.

Completa tu le sequenze.

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con me a r a p m I

Per raccontare una storia In un racconto i fatti devono essere narrati in modo ordinato, altrimenti è difficile capire che cosa succede. Osserva i disegni qui sotto e racconta, prima a voce e poi sul quaderno.

L INIZIO

I FATTI

LA CONCLUSIONE

Prima

Dopo

Poi

Prova tu a costruire una storia nella striscia: disegna e poi racconta sul quaderno.

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L INIZIO

I FATTI

LA CONCLUSIONE

Prima

Dopo

Poi


Scrivi con me

La conclusione di una storia Le frasi della storia non sono in ordine! Leggi con attenzione, poi numerale da 1 a 3.

Laura racconta: Pigolavano piano piano e, in breve, da piccoli e ossuti sono diventati delle palline gialle, piumose e leggere come grossi fiori di mimosa. È stato bellissimo quando le uova si sono schiuse e ho visto uscire gli anatroccoli. L’anatra se ne stava già da un bel po’ a covare la nidiata e finalmente il gran giorno è arrivato.

Ora aggiungi la conclusione: che cosa avrà fatto Laura?

4

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nm o c i v i r c S

e

L inizio di una storia Leggi la parte centrale e la parte finale di questo racconto, poi scrivi l’inizio e trova un titolo adatto.

Titolo:

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Una domenica mattina, Brik sentì odore di gas uscire dalla cucina di casa. Il cane si mise a correre verso il padroncino, che stava leggendo i giornalini in giardino. Il bambino capì subito che era successo qualcosa di pericoloso e andò ad avvertire il papà, che subito chiuse le valvole e avvisò gli operai del gas. Gli operai ripararono il guasto e Brik ebbe in premio un grossissimo osso da rosicchiare.

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Scrivi con me

Una storia in disordine Le sequenze della storia sono in disordine! Leggi, numera le frasi e i disegni nel modo esatto e poi riscrivi il racconto in ordine sul quaderno.

Aiuto… affoghiamo! Un giorno, per sbaglio, un bambino buttò una manciata di detersivo nella vaschetta dei suoi pesciolini. La mamma arrivò appena in tempo per cambiare l’acqua. I pesciolini si precipitarono sui granelli credendo che fosse mangime, ma dalla loro bocca incominciarono a uscire enormi bolle.

se fossse possibile fare tante scene di ognipezzo molto buffe per sottolineare il non sense del disordine

Per fortuna, i pesciolini furono salvati! L’acqua divenne tutta bianca con tanta schiuma.

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pe r raccontare un a stor ia

LA BELLA FRITTELLA C’erano due vecchietti, marito e moglie, che avevano voglia di frittelle. Allora presero latte e farina, impastarono una bella frittella, la misero a friggere nella padella e poi a raffreddare sulla finestra. Ma la frittella non aveva nessuna voglia di essere mangiata e perciò rotolò via, prima per il cortile, poi per il sentiero. La vide un leprotto ghiotto che le corse dietro dicendo: – Frittella, come sei bella! Credo che ti mangerò! – E io credo di no! – rispose la frittella rotolando via così in fretta che il leprotto non riuscì a seguirla. La vide un lupo ingordo che le andò dietro strillando: – Frittella, come sei bella! Credo che ti mangerò! – E io credo di no! – rispose la frittella e ruzzolò lontano lasciandosi alle spalle il lupo. E via, per campi e prati, fino a che arrivò al grande fiume.

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LA VOLPE – Povera me! – sospirò la frittella che non sapeva nuotare. – Sono sfuggita ai vecchietti golosi, al leprotto ghiotto e al lupo ingordo, ma ora come faccio? – Ti aiuto io! – disse la volpe furbetta. – Mettiti a sedere sulla punta del mio naso e ti porterò dall’altra parte del fiume. – Grazie! – rispose la frittella saltando sul naso della volpe. Ma la volpe furbetta tirò fuori la lingua e ne fece un solo boccone! Francesca Lazzarato, Mille anni di storie divertenti, Edizioni EL

Baffo ti insegna a ... N TI CA P IR E I R AC CO

Una storia può svolgersi in diversi luoghi, come nel racconto che hai letto. In quale luogo in izia la storia della frittella? Dove f in isce, invece?

Disegna un vicino all’inizio della storia e un vicino alla sua conclusione. Numera nell’ordine giusto i luoghi in cui si è trovata la bella frittella durante il suo viaggio.

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pe r raccontare un a stor ia

LA STORIA SENZA FINE

C’era una volta un re che aveva una figlia bellissima. Molti la chiesero in moglie, ma il re disse che l’avrebbe data solo a chi fosse stato capace di raccontare una storia senza fine. Accorsero principi da tutte le parti, ma prima o poi le storie finivano, e la principessa non riusciva mai a sposarsi. Un giorno, però, arrivò a palazzo un ragazzo così povero che non aveva neppure le scarpe ai piedi. Anche lui voleva raccontare una storia e incominciò così: – C’era una volta un uomo che costruì un enorme granaio e sul tetto lasciò un buchino da cui non poteva passare altro che una formica alla volta. E quando il granaio fu pieno di grano, dal buchino sulla cima entrò una formichina che prese un chicco di grano e se lo portò via, e poi entrò un’altra formichina che prese un chicco di grano e se lo portò via…

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Il ragazzo andò avanti per ore, finché la principessa e tutta la corte si addormentarono. E quando si svegliarono, la mattina dopo, il re disse: – Basta! Questa è davvero una storia senza fine. Prenditi mia figlia e non ne parliamo più! Così il ragazzo si sposò con la principessa e non fu mai più povero, per tutta la vita. Francesca Lazzarato, Mille anni di storie divertenti, Edizioni EL

Secondo te, chi è il protagonista di questo racconto? Quali sono gli altri personaggi? Segnali con X.

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pe r raccontare un a stor ia

LA MICIA CATI SI NASCONDE La micetta Cati aveva un nuovo fratello, Gigio. Una sera Cati portò il suo orsacchiotto alla mamma micia. – Per favore, potresti fare al mio orsacchiotto un paio di pantaloncini nuovi? – chiese. – Non ora – rispose la mamma. – Devo fare il bagnetto a Gigio. Allora Cati andò da papà micio. – Mi leggi una storia? – chiese. – Non adesso, Cati, sono stanco. Gigio ci ha tenuti svegli tutta la notte! Cati si sentiva molto sola. Così un pomeriggio si nascose. Andò nel giardino e si chiuse dentro il capanno degli attrezzi. «Qui nessuno mi troverà!» pensò Cati. Intanto mamma e papà Smicioloni la cercavano per tutta la casa. – Cati! Dove sei? – chiamavano preoccupati. Coda ti insegna a ...

CON OSC ERE UNA NIN NA NA NNA Se hai un fratellino o una sorellina molto piccoli puoi provare a cullarli recitando una ninna nanna.

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Stella stellina la notte si avvicina la notte è scura scura ma io non ho paura!


TI VOGLIAMO BENE! Quando sentì chiamare il suo nome, Cati iniziò a piangere. La mamma la sentì, aprì la porta del capanno e la trovò in un angolo buio. Allora la sollevò e le diede un grosso bacio. C’era anche papà, con Gigio in braccio. – Ti vogliamo tutti bene! – le disse papà. Quella sera Cati giocò con Gigio e aiutò la mamma a farlo addormentare. Poi il papà ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

Georgie Adams-Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori

Scegli la conclusione della storia che ti sembra più adatta e scrivila al posto dei puntini. si sedette vicino al letto di Cati e le raccontò una storia. si sedette sulla poltrona a leggere il giornale.

Rispondi alle domande. Perché Cati era gelosa del fratellino? Che cosa fece allora? Chi la trovò? Che cosa fecero la mamma e il papà?

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pe r raccontare un a stor ia

LA LEGGENDA DELL’ABETE Tanti e tanti anni fa sulle montagne c’erano solo piccole siepi e rovi. I folletti della montagna andarono dal loro re a lamentarsi. – Fa un caldo terribile e non c’è nulla che faccia un po’ di ombra. Il re li fece tacere e si mise a pensare: «I folletti hanno ragione, qui fa un caldo tremendo. Ci vorrebbe qualcosa che fosse abbastanza alto, che non occupasse troppo spazio e che si allargasse al di sopra della testa di chi cerca riparo». Allora batté la terra con il piede e nacque un grande albero con tante foglie. I folletti erano felici: adesso potevano stare all’ombra e giocare a nascondino. Ma quando arrivò l’autunno, l’albero perse tutte le foglie.

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UN RIFUGIO SICURO I folletti andarono di nuovo dal re. – Il nostro albero ha perso tutte le foglie. E adesso sotto che cosa ci ripareremo quando cadrà la neve? Allora il re si incamminò su un sentiero, con tutti i folletti al seguito. Arrivarono in una valle sotto la cima della montagna, dove era già caduta la prima neve. Il re fece un buco nella neve con il piede e nacque un nuovo albero, alto, largo e con tanti rami bassi che formavano una specie di rifugio dove i folletti potevano ripararsi. Al posto delle foglie aveva piccoli aghi che non cadevano mai, nemmeno in autunno. I folletti decisero che da quel momento sarebbe stato il loro albero preferito e lo chiamarono abete. Bernard Clavel, Légendes des montagnes et forêts, Hachette

Rispondi alle domande. Che cosa chiesero i folletti la prima volta al loro re? Perché? Che cosa accadde poi? Che cosa chiesero, allora, la seconda volta? Che cosa fece il re? Quale nome diedero i folletti al nuovo albero?

Baffo ti insegna a ... N TI CA P IR E I R AC CO

Le storie fantastiche spesso si svolgono in un tempo molto lontano, immaginario, che non si può definire in modo preciso. Questi racconti, infatti, inziano di solito con espressioni come «C’era una volta…» oppure «In un tempo lontano…» o ancora «Tanti e tanti anni fa…».

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

NATALE AL CONTRARIO Nella città al contrario, durante le vacanze di Natale, i negozi sono chiusi. Se no, che vacanze sono? Sulle porte d’ingresso i negozianti mettono il cartello

Così anche i grandi hanno imparato che è molto più divertente fabbricare i regali, piuttosto che comperarli. Per esempio molte persone scrivono letterine colorate affettuose con scritto Buon Natale, altre invece confezionano quadretti di collage, collane di stoffa, braccialetti di perline, anellini di plastilina, sculture di sassi e foto con fiocchetti. Vivian Lamarque, Mettete subito in disordine! Storielle al contrario, Einaudi Ragazzi

Vero o falso? Nella città al contrario, durante le vacanze di Natale i negozi sono aperti fino a tarda sera. V F Nella città al contrario, durante le vacanze di Natale non si spendono soldi per comprare regali. V F

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E TU?

QUALE REGALO VORRESTI CONFEZIONARE PER LA TUA MAMMA O PER IL TUO PAPÀ? SCRIVI QUI. ......................................................... ......................................................... .........................................................


fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

LA SLITTA DI BABBO NATALE La slitta è stracolma di mille e più doni che Babbo Natale darà ai bimbi buoni! Tra i tetti innevati lui sfreccia deciso, la luna nel cielo gli fa un gran sorriso! Al loro risveglio, i bimbi beati trovano i doni e son tutti eccitati! E mentre i bambini contenti fan festa, Babbo Natale a dormire si appresta. Cullato dall’eco di un riso gioioso, sereno si gode il giusto riposo:

Buon Natale, Babbo Natale!

da Piccolo, magico Natale, Edi Bimbi

Colora allo stesso modo le parole che fanno rima tra loro, come negli esempi. doni deciso

sorriso buoni

beati festa

appresta

gioioso

eccitati

riposo

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

IL SALAME DI CIOCCOLATO Occorrente

biscotti secchi

cacao amaro 3 tuorli d’uovo

1. Metti il burro su un

piatto e aspetta che diventi morbido.

4. Sbriciola i biscotti,

impasta bene il composto e dagli la forma di un salame.

E TU? 54

2. In una ciotola sbatti

tuorli e zucchero, per ottenere una crema.

5. Avvolgi il salame

in un foglio di carta di alluminio e mettilo in frigorifero.

zucchero a velo burro a pezzetti 3. Aggiungi il burro

a pezzetti, il cacao e mescola bene.

6. Al momento di

servirlo, fallo tagliare a fette dalla mamma o dal papà.

CHE COSA MANGI A MERENDA DI SOLITO? SEI GOLOSO DI DOLCI OPPURE NO? AIUTI LA MAMMA E IL PAPÀ IN CUCINA? IN CHE MODO? RACCONTA.


L

,

ARR IVA

Rispondi alle domande. Dove si trovano le persone che vedi nella fotografia? Che cosa stanno facendo? Come potresti definire la loro espressione?

Spaventata.

Divertita.

Hai capito che cos’è la nuvola biancastra davanti al viso del bambino?

Prova a dare un titolo alla fotografia: Giochi con la neve Nella neve ...................................................


, POESIE D INVERNO

INVERNO E l’inverno viene tremando vien tremando alla tua porta sai tu dirmi che ti porta? Un fringuello irrigidito e poi neve, neve a fiocchi e ghiaccioli grossi un dito. Angiolo Silvio Novaro, Il cestello, Mondadori

IL SOLITO INVERNO Signori miei, son qua! Sono il solito inverno che ripiglia il governo finché la primavera tornerà. Non porto novità: con la solita neve comincerò tra breve a decorare tutta la città. Lina Schwarz, Ancora… e poi basta!, Mursia


1. Ispirati alle poesie e inventane una per il tuo biglietto d’auguri. Scrivila sul biglietto, ritaglialo e piegalo a metà seguendo il tratteggio.

2. Incidi le tre linguette seguendo il tratteggio viola e piegale in avanti lungo la linea rossa.

3. Ritaglia le tre figure sotto il biglietto e incollale sulla parte inferiore delle linguette.

4. Ritaglia un foglio grande come il biglietto e incollalo dietro. Potrai decorarlo con una scritta di auguri.

5. Quando la colla sarĂ asciugata bene, piega il biglietto e poi aprilo: i pupazzetti resteranno in piedi. Ora puoi regalare il biglietto a chi vuoi: puoi conservarlo per le feste di Natale oppure usarlo per il compleanno di un amico.


UN BIGLIETTO DI AUGURI ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................



, GIOCHI D INVERNO Ogni oggetto fa coppia con un altro, tranne due. Quali?

Cerca le parole nascoste nello schema. neve pattinare funivia

sciare slitta ghiaccio

K O S B D O S O

S B C P R D L F

G H I A C C I O

Sulla tavola di Natale ci sono‌

C E A T S L T N

R E R T T N T M

R N E I O E A I

U F U N I V I A

M P F A A E O H

T R G R F N A W

A H L E P I S R


fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

BUON ANNO ALL’UOMO DI NEVE È la mattina del 31 dicembre. Nevica. Il topolino mette il muso fuori dalla tana. – Brrr… che freddo! – e torna dentro a farsi un caffè. Anche la rana mette una zampina fuori: – Brrr… qui fuori non si resiste! – chiude la porticina e va a farsi un cappuccino. Il tasso mette fuori il musino bianco e nero: – Brrr… accipicchia! – e torna nella tana a farsi una tazza di cioccolata. Toc toc! Qualcuno bussa… Toc toc! – Chi è? – chiedono il topolino, la rana e il tasso. – Sono un uomo di neve! Ho sentito un buon profumo uscire dalla vostre case. Che cos’è? – È il caffè – dice il topolino. – È il cappuccino – dice la rana. – È la cioccolata – dice il tasso. – Peccato! – dice l’uomo di neve. – Sono cose buone e profumate ma calde. E a me le cose calde fanno male. Mi sciolgono. – Senti, uomo di neve, – dice il tasso – ho un ghiacciolo alla menta nel frigorifero. Lo vuoi? – Grazie! – dice l’uomo di neve. – E buon anno, cari amici! Roberta Grazzani, Tante piccole storie, Vita e Pensiero Ragazzi

Cancella il personaggio che non è presente nella storia.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

CAPODANNO

Filastrocca di capodanno fammi gli auguri per tutto l’............................. : voglio un gennaio col sole d’aprile, un luglio fresco, un marzo ............................. , voglio un giorno senza sera, voglio un mare senza ............................. , voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del ............................. , che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le ............................. . Se voglio troppo, non darmi niente, dammi una faccia allegra ................................. . Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi

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Completa la filastrocca: scegli le parole dall’elenco e scrivile al posto giusto. pesco bufera solamente anno fontane gentile


fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

LA BEFANA La Befana è una simpatica vecchietta che non è veramente brutta come si dice: si veste solo in modo un po’ originale. Porta dei vecchi maglioni tutti sformati, una gonna lunga piena di toppe, dei guanti senza dita per ripararsi dal freddo. In testa ha un fazzoletto di lana gialla. In mano tiene un sacco di tela robusta dove ci sono i doni per i bimbi. Ai piedi ha delle scarpe rotte da cui si vedono uscire le dita. Viaggia su una scopa che va veloce come un razzo e non le importa se piove o se c’è la neve. È molto veloce: entra dal camino, riempie le calze e va via. Lo Scaramazze, Io credo che la Befana, Edizioni Lapis

Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Quello che hai letto è il ritratto di un personaggio fantastico. Sapresti fare il ritratto della strega di Biancaneve, di Cappuccetto Rosso o del Gatto con gli stivali? Disegna e scrivi la tua descrizione sul quaderno.

Cerchia gli indumenti indossati dalla Befana.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

GIOCHI DI NEVE

Faremo un bel pupazzo con gli occhi di bottoni, il naso di carota, la sciarpa a penzoloni. In mano avrà una scopa che perde un po’ la paglia; ci lanceremo palle sarà una gran battaglia. Andremo sulla slitta veloci più del vento, faremo scivolate, che gran divertimento! Maria Loretta Giraldo, Filastrocche sotto la neve, Giunti Junior

Completa tu il disegno del pupazzo con gli elementi che mancano. Colora allo stesso modo le parole che fanno rima tra loro. vento

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paglia

bottoni

divertimento

penzoloni

battaglia


fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

ANIMALI IN INVERNO Gli animali in inverno si difendono dal freddo in molti modi. Alcuni animali, come per esempio la marmotta, vanno in letargo, cioè dormono per alcuni mesi dentro una tana. Così consumano meno energia e usano l’energia risparmiata per scaldarsi.

Altri, come i serpenti, si raggomitolano in gruppi, così l’aria fredda non riesce a infilarsi tra un corpo e l’altro. La pelliccia di certi animali, come per esempio la lepre, diventa più folta. In questo modo l’aria che resta intrappolata tra gli strati di pelo si riscalda e mantiene caldo tutto il corpo. Valerie Wyatt, Tempo da lupi, Editoriale Scienza

Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Nel testo che hai letto l’autrice ha descritto il comportamento di alcuni animali durante l’inverno. Per descrivere un animale, infatti, occorre osservare, oltre all’aspetto f isico, anche le sue abitudin i.

Che cosa vuol dire andare in letargo? Spiega con le tue parole.

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COLORI CALDI E FREDDI Osserva i due dipinti e rispondi.

Vincent van Gogh, Casolari con il tetto di paglia a Cordeville (1890)

Paul Cèzanne, Castagni e fattoria al Jas de Bouffan (1884)

– Che cosa rappresentano? – Quali colori vedi? – A che cosa ti fanno pensare i due dipinti?

I colori si classificano in colori caldi e colori freddi. I colori caldi sono quelli che vanno dal rosso al giallo. I colori freddi sono quelli che vanno dal verde al viola.

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Osserva e scrivi nei riquadri C se il disegno ti fa pensare al caldo, F se ti fa pensare al freddo.

Osserva i due dipinti e rispondi segnando con X.

Eugéne Delacroix, Fleurs (1848)

Claude Monet, Scogli a Belle-Ile (1886)

– Questi colori ti fanno pensare a…

– Questi colori ti fanno pensare a…

caldo

freddo

caldo

freddo

una sensazione gradevole

una sensazione gradevole

una sensazione sgradevole

una sensazione sgradevole

tranquillità

tranquillità

agitazione

agitazione

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

NOTTE MANGIONA In inverno è la notte affamata e il giorno inghiotte, come fosse un biscottino: ogni volta un pezzettino. Zitta zitta, quatta quatta poco a poco lei lo sfratta. Com’è buio, al mattino! Com’è scura, l’aria a sera! Quando torna primavera?

Pi c co l o d iz io nar i o

Sfrattare vuol dire mandare via bruscamente qualcuno da un luogo.

Maria Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus

Qual è, secondo te, il significato di questa poesia? In inverno le ore di buio sono di più delle ore di luce. In inverno c’è molta luce al mattino.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

ASCOLTAMI, INVERNO Ascoltami, inverno, non sognarti di entrare. Mi piaci sui rami, sdraiato nel cielo, disteso sul mare, seduto sul prato. Ma ascoltami, inverno, non ti voglio qui dentro. Se bussi sui vetri, ti soffio sul naso. Se suoni alla porta, io non ti aprirò. Ascoltami, inverno, non ti voglio qui dentro. Adesso esco io, possiamo giocare. Mi piace trovarti sull’uscio di casa, sentir sulla faccia le tue dita gelate. Ascoltami, inverno, non ti voglio qui dentro. Qui dentro è il mio cuore. Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, TopiPittori

E TU?

HAI CAPITO PERCHÉ È IMPORTANTE CHE NEL CUORE DELLE PERSONE NON CI SIA , MAI L INVERNO?

L’autrice della poesia parla con l’inverno come se fosse una persona. Immagina anche tu che l’inverno sia un vecchio signore e scrivigli un pensiero sul tuo quaderno.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

FIOCCHI DI NEVE

– Chissà dove andremo! – si chiedevano alcuni piccoli fiocchi di neve che cadevano in un giorno d’inverno. – Io voglio finire su un tetto insieme ai miei compagni, così chiacchiereremo un po’ prima di scioglierci! – Io invece vorrei coprire un albero di Natale; li guardavo sempre da quassù! – E io vorrei cadere sulla coda di un gatto per farlo arrabbiare! – E io vorrei diventare una piccola parte di un pupazzo di neve! – Io vorrei finire sulla mano di un bimbo! – E io vorrei... io vorrei ... io vorrei ... – continuava a ripetere un fiocco, ma non riusciva a trovare un sogno da realizzare. Arrivò il vento e spinse tutti i fiocchi in varie direzioni; ognuno andò dove voleva andare, ma il fiocco indeciso restò nel cielo a girare e a pensare per tutto l’inverno. Maria Bucciero

Rispondi. In quale stagione si svolge il racconto che hai letto? Chi sono i protagonisti del racconto? Dove volevano cadere i fiocchi di neve? Dove rimase il fiocco indeciso?

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

UN MISTERO TRA I MONTI

Simone abitava in una casetta sperduta fra i monti. Gli piaceva andare in slittino fra i boschi e costruire tanti pupazzi di neve. Un giorno, mise a ognuno dei suoi omini di neve noci per occhi, fagioli e ceci come bottoni, una bella carota per naso e un ciuffo di paglia come scopa. Ma l’indomani ebbe una brutta sorpresa: il naso, gli occhi e i bottoni dei suoi omini erano spariti! Allora decise di indagare. Quella notte, mentre tutti dormivano, si arrampicò su un albero. Da lassù poteva vedere tutto intorno e sorprendere il ladro. A un tratto sentì dei rumori: erano tanti animali che mangiavano avidamente tutto quello che c’era di buono sui pupazzi. Avevano molta fame perché lo spesso manto di neve aveva sepolto erbe e radici. Da quella notte, Simone lasciò sempre un po’ di cibo per loro. Gino Alberti-Linda Wolfsgruber, Simone e gli animali, Arka

Rispondi. Dove abitava Simone? Che cosa gli piaceva fare? Che cosa successe, un giorno, ai suoi omini di neve? Che cosa fece Simone per indagare? Che cosa scoprì? Che cosa fece, allora?

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

DANZANDO SUL GHIACCIO Lunedì, 30 gennaio 2010 Cara Francesca, devo proprio raccontarti quello che ho fatto sabato! Ti ricordi della prova di pattinaggio? Il gran giorno è arrivato! Ero molto agitata. Mi sembrava di avere le farfalle nello stomaco e le ginocchia di gelatina. Avevo paura di fare una brutta figura. Invece, quando è stato il mio turno e la musica è iniziata, sono scivolata leggera sul ghiaccio. Mi sono dimenticata di tutto e ho pattinato benissimo. Ho fatto anche una piroetta, senza cadere come facevo sempre nelle prove… E quando ho fatto l’ultimo inchino, le mie compagne e la maestra sono scoppiate in un applauso fragoroso. Io non la finivo più di ringraziare e di mandare baci a tutti. La mamma e il papà erano più emozionati di me e mi hanno detto che sono stata bravissima! Quando vieni a vedermi di persona? Ti aspetto! Un bacione e un saluto a quell’antipatico di tuo fratello! La tua Giulia Gaby Goldsack, Danzando sul ghiaccio, Gribaudo

Rispondi.

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Com’era Giulia all’inizio della prova di pattinaggio?

Che cosa fece alla fine?

Sicura di sé.

Mandò baci a tutti.

Impaurita.

Scappò via.


Baffo ti insegna a ... LE TT ER A S CR IVER E U NA

Il testo che hai letto è una lettera che una bambina, Giulia, ha scritto alla sua amica Francesca. In una lettera c’è sempre l’indicazione del giorno in cui è stata scritta, cioè la data. La persona a cui viene inviata la lettera è il destinatario (Cara Francesca…). La lettera termina con la f irma di chi l’ha scritta (tua Giulia). Se la lettera viene inviata per posta, va infilata in una busta su cui vanno scritti il nome e il cognome del destinatario e il suo indirizzo.

Fr an ce sc a Ro ss i Vi a Pi av e, 3 00 10 0 RO M A

Poi si scrivono anche il nome, il cognome e l’indirizzo di chi ha scritto la lettera, cioè del mittente. Giulia Bianchi Via Po, 15 56100 PISA

Scrivi anche tu una letterina a un tuo amico o a una tua amica per raccontare qualcosa che ti è successo.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

SOTTO IL PIUMINO Sotto il mio piumino spesso a dormire vado adesso: attraverso il mio cuscino sento qualche rumorino; se ho paura tengo stretto il mio amico, Pinco Orsetto. Che piacere: son protetto dal calduccio del mio letto! Corinne Albaut, Filastrocche in pigiama, Motta Junior

Pi c co l o d iz io nar i o

Il piumino è una coperta molto calda e leggera imbottita di piume.

E TU?

CHE COSA FAI PRIMA DI ANDARE A DORMIRE? QUANDO TI SENTI PROTETTO? DORMI CON UN PUPAZZO VICINO? TI ADDORMENTI SUBITO OPPURE LEGGI O RIPENSI ALLA GIORNATA APPENA TRASCORSA? RACCONTA.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

STORIELLA DI CARNEVALE Pulcinella aveva un giaccone, grosso, pesante, di lana arancione; un giorno che fuori tirava vento se ne andò in giro felice e contento, ma dopo avere un po’ camminato già si sentiva tutto sudato. Arlecchino aveva un cappotto mezzo bucato e mezzo rotto; un giorno che fuori soffiavano i venti tremava, tossiva, batteva i denti. Disse Arlecchino: – Caro compare, i nostri indumenti potremmo scambiare! Lieto è il finale di questa storiella per Arlecchino, per Pulcinella: nessuno più suda né batte i denti e vissero tutti felici e contenti. Maria Loretta Giraldo, Filastrocche sotto la neve, Giunti Junior

Spiega con le tue parole chi aveva troppo freddo e chi aveva troppo caldo e che cosa succede nel finale della poesia.

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fi o cc hi di ne ve e

gocc e di piog gia

ARLECCHINO E BRIGHELLA ARLECCHINO: Caro Brighella, senti un po’ qua! BRIGHELLA: Dimmi, che novità? ARLECCHINO: Oggi è domenica di Carnevale,

ti offro un pranzetto senza eguale! BRIGHELLA: Grazie, l’accetto. Ma chi cucina? ARLECCHINO: Dietro ai fornelli c’è Colombina! BRIGHELLA: Bene! Benissimo! Che mangeremo? ARLECCHINO: Ecco: antipasto di latte e fieno, poi la minestra di pere cotte, arrosto d’uova di mezzanotte, peli di gatto con salsa molle, e infine torta di uva e cipolle! BRIGHELLA: Ah sì? No, non posso… non posso… grazie lo stesso! ARLECCHINO: Come non vieni? Me l’hai promesso! Guarda, mi offendo. Ti picchierò. BRIGHELLA: Calmati! Vengo ma porterò… io stesso i viveri per tutti e tre. ARLECCHINO: Volevo questo, sciocco, da te! D. Duranti, Antologia della fiaba, SEI

Baffo ti insegna a ... IA LO G O LE G G ER E U N D

Questa scenetta è scritta in versi e molte parole sono in rima. Puoi leggerla in coppia con un tuo compagno: uno di voi legge la parte di Arlecchino, l’altro quella di Brighella.

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Secondo te, Arlecchino voleva veramente offrire un pranzo a Brighella? Hai capito che cosa voleva in realtà? In che modo Arlecchino ha convinto Brighella a offrirgli il pranzo?


st or ie

di

fant asia

TRE TARTARUGHE Tre tartarughe vanno a fare un picnic.

Dopo tre anni…

Abbiamo dimenticato a casa il cavatappi!

Dopo cinque anni…

Vado a prenderlo io, però aspettatemi prima di incominciare. Se fate così, non parto per niente!

Silvia Zai, Storie da ridere, Vita e Pensiero Ragazzi

Chissà dov’è finita Pieveloce! Incominciamo a mangiare. Baffo ti insegna a ... TI CA P IR E I FUM ET

Il testo che hai letto è un fumetto. Si chiama così perché quello che i personaggi dicono è scritto dentro le «nuvolette di fumo» che escono dalla bocca dei personaggi. Le frasi che spiegano alcuni passaggi della storia si chiamano didascalie, che vuol dire «parole che spiegano»; nel testo sono scritte in rosso.

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st or ie

di

fant asia

IL BAMBINO RE In un villaggio in una valle viveva una coppia di sposi con sei bambini. Il più piccolo aveva i capelli del colore dell’oro, tanto che l’avevano chiamato Filodoro. Un giorno, il bambino andò nella foresta, insieme con i suoi fratelli, per tagliare la legna. A un certo punto si allontanò e si perse. Filodoro era coraggioso, non si spaventò e continuò a camminare. Quando scese la notte, si distese per terra e si addormentò. Il giorno dopo, ricominciò a camminare, andando sempre nella stessa direzione perché sapeva che prima o poi la foresta sarebbe finita. Camminò per tre giorni e tre notti, cibandosi di frutti e radici e bevendo l’acqua dei ruscelli.

Baffo ti insegna a ... OLE CA P IR E LE PAR

Hai mai pensato che la parola

la rete per recintare

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rete

la rete per la pesca

può avere diversi significati? Eccone alcuni:

la rete come porta nel gioco del calcio

la rete per separare in due il campo da tennis


UNA CORONA D’ORO! La mattina del quarto giorno Filodoro sentì un odore nuovo: davanti a lui si stendeva il mare. Sulla riva c’era un villaggio di pescatori e Filodoro raccontò loro la sua avventura. I pescatori stavano per uscire in mare, così portarono il bambino con loro. Quando furono al largo, ognuno gettò la sua rete da pesca, e così fece anche Filodoro. Con grande meraviglia tutti videro che nella sua rete non c’erano pesci, ma una corona d’oro. Allora i pescatori si inchinarono e dissero: – Tu sei il re che il nostro popolo attende da lungo tempo! Tanti anni fa il vecchio re, prima di morire, buttò la sua corona in mare e dichiarò che sarebbe diventato re dopo di lui chi l’avesse raccolta con la rete da pesca! Bernard Clavel, Légendes des montagnes et forêts, Hachette

Baffo ti insegna a ...

Rispondi.

N TI CA P IR E I R AC CO

Tutte le storie hanno un titolo. Di solito il titolo è breve, composto da poche parole e fa già capire qual è l’argomento della storia. Altre volte nel titolo si mette semplicemente il nome del protagonista, come per esempio «Cappuccetto Rosso», «Hänsel e Gretel» e «Cenerentola».

La storia che hai letto è ambientata in tre luoghi diversi. Quali sono? 1.

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2.

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3.

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Chi è il protagonista? Quali sono i personaggi secondari?

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st or ie

di

fant asia

UN’ALTRA STORIA DI POLLICINO

Pi c co l o d iz io nar i o

Esterrefatti significa stupiti, molto sorpresi, meravigliati.

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Tanto, tanto tempo fa, in un paesino di campagna vivevano due poveri contadini, marito e moglie, che desideravano molto avere un figlio. Qualche mese dopo, nacque un bambino piccolissimo, non più grande di un pollice e i suoi genitori lo chiamarono Pollicino. Pollicino aveva l’abitudine di infilarsi nella tasca della camicia del suo papà quando alla mattina andava in campagna, così lungo il cammino gli faceva compagnia parlando e cantando. Un giorno il contadino incontrò due uomini per la strada, proprio mentre Pollicino stava cantando nella tasca. – Perbacco! Sento la voce di un bambino e non vedo nessuno! – disse uno dei due. In quel momento Pollicino saltò fuori dalla tasca. Nel vederlo i due uomini rimasero esterrefatti. Allora uno dei due disse al contadino: – Vendeteci vostro figlio! Lo porteremo nelle fiere.


FURBO, FURBISSIMO! – Vendere il mio figlioletto? Non se ne parla nemmeno! – rispose il papà. Ma Pollicino sussurrò nell’orecchio di suo padre: – Babbo, accetta il denaro di questi due furfanti; io riuscirò a scappare! Allora il papà accettò di venderlo; Pollicino saltò sul cappello di uno dei due e tutti e tre partirono. A un certo punto Pollicino gridò: – C’è un leprotto laggiù, possiamo prenderlo per fare un buon pranzetto. Fatemi scendere, vi faccio vedere dov’è! Appena l’uomo lo posò a terra, Pollicino corse come un razzo dentro la tana di un topo campagnolo, gridando: – Arrivederci signori, buon viaggio, ma senza di me! I furfanti dovettero ripartire a mani vuote e Pollicino tornò a casa sano e salvo.

Rispondi. Che cosa faceva ogni mattina Pollicino? Che cosa proposero i due furfanti al papà di Pollicino? Perché il papà accettò? In che modo Pollicino riuscì a scappare? Quale altro titolo potrebbe avere questo racconto, secondo te? I due furfanti Piccolo ma furbo

Jacob e Wilhelm Grimm, Fiabe, Editrice Piccoli

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st or ie

di

fant asia

QUATTORDICI GIORNI Pi c co l o d iz io nar i o

Magone significa grande tristezza, accompagnata dalla voglia di piangere.

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C’era una volta un re che viveva in un castello con la regina e il principino. Il re doveva fare spesso dei viaggi e il principino capiva che il suo papà aveva delle cose importanti da fare, ma ogni volta che partiva gli veniva il magone e piangeva. Un giorno che il re dovette partire, come al solito il principino iniziò a piagnucolare. – Quando torna il mio papà? – chiese alla mamma. – Torna fra quattordici giorni – rispose la regina. Il principino però non sapeva ancora contare e per lui quattordici giorni erano come mille, cioè tanti. Così quella notte scese in giardino e si mise a piangere ai piedi di una quercia. Una civetta lo sentì e gli chiese: – Perché piangi? – Il mio papà è partito per quattordici giorni, sono tantissimi! – rispose lui.


I SASSOLINI Allora la civetta prese quattordici sassolini e due scatole colorate e disse: – Metti tutti i tuoi sassolini in una scatola; poi ogni mattina sposta un sassolino nell’altra scatola. Il principino ogni giorno spostava un sasso da una scatola all’altra: toc…, toc…, toc…, e finalmente, il quattordicesimo giorno, dall’alto di una torre vide arrivare il re. Da quel giorno, ogni volta che il re partiva il principino si faceva dire per quanti giorni sarebbe rimasto lontano. Poi iniziava a spostare i sassolini e quando nella prima scatola non ce n’erano più sapeva che il re stava per tornare. Anna Oliverio Ferraris, Prova con una storia, Fabbri

Baffo ti insegna a ... N TI CA P IR E I R AC CO

Nei racconti trovi spesso espressioni che ti aiutano a capire i passaggi da una situazione all’altra. Nella storia che hai letto queste espressioni sono evidenziate in colore. Prova anche tu a scrivere una storia usando le parole colorate. Un giorno… Così… Allora… Finalmente… Da quel giorno…

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st or ie

di

fant asia

LE FORMICHE E L’UOVO

Rispondi. In quale stagione si svolge la storia che hai letto? Che cosa vogliono fare le formiche nere e le formiche rosse con il grande uovo? Che cosa decidono alla fine le formiche nere e le formiche rosse?

Dividi la storia in sequenze: quante sono?

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Tre formiche nere marciano verso il loro formicaio, dopo aver fatto abbondanti provviste per l’inverno. Nello stesso momento, tre formiche rosse marciano verso casa. Anche loro hanno fatto scorte per l’inverno. A un certo punto le formiche nere trovano un grande uovo. – Un uovo così ci basterebbe per tutto l’inverno – dicono le formiche nere. Ma… anche le formiche rosse vedono l’uovo e pensano la stessa cosa. Le formiche nere cominciano a tirare l’uovo da una parte, le formiche rosse dall’altra. All’improvviso, l’uovo si spacca e un uccellino nero balza fuori. L’uccellino vede le formiche e vuole mangiarle. Allora le formiche scappano tutte, sia le nere sia le rosse, nel formicaio. Da quel giorno, le tre formiche nere e le tre formiche rosse abitano insieme senza litigare: hanno deciso che per mangiare cercheranno, tutte insieme, solo… uova piccole piccole! Eric Battut, Le formiche e l’uovo, Bohem


VA I R R A LA

Rispondi alle domande. Dove si trova la bambina? Perché, secondo te, sorride? Che cosa vedi nel prato? Quali sensazioni proverà la bambina? Sentirà il fresco dell’erba, il profumo della terra e dei fiori… e poi?


POESIE DI PRIMAVERA

PRIMI GIORNI DI PRIMAVERA Il vento dondola le piccole foglie come la mamma culla il bambino che dorme con il suo orsacchiotto bianco e marrone, che assomiglia a un batuffolo di cotone. da La natura nelle poesie di adulti e bambini, Editrice Piccoli

MARZO Marzo pazzo, picchiatello, luce chiara, cielo terso e poi nubi di traverso, acquazzone, vento, ombrello, si scompiglia l’universo. E poi, ancora, tempo bello. Maria Loretta Giraldo, Rime per tutto l’anno, Giunti


Procurati un dado. Ogni giocatore, a turno, tira il dado e sposta il suo uccellino per il numero di caselle indicato. In alcune caselle ci sono istruzioni particolari, come per esempio «vai al numero…», oppure «resta fermo un giro», ecc. Per cinque volte si può finire su una casella canterina: in questo caso devi recitare a memoria una delle filastrocche di questa pagina. Se la reciti correttamente avanzi di 6 caselle, se sbagli resti fermo due giri. Il giocatore che raggiunge per primo il nido vince.

Un bruchetto verdolino sta arrancando in tutta fretta per raggiungere veloce la sua foglia prediletta.

– La colazione! – dice l’orsetto che si è svegliato ed è sceso dal letto. Miele e germogli di primo mattino, orsetto goloso si fa uno spuntino.

È capriccioso il venticello, vuole strapparmi di mano l’ombrello! Ma questa pioggia fa compagnia, la pioggia di marzo mette allegria!

Nuvoletta birichina nel cielo stamattina sembri panna montata pronta a essere mangiata.

Farfalle leggere leggere, acqua di fonte per bere, un prato fiorito: l'inverno è finito!


, GIOCO DELL OCA casella canterina

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vai al

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FERM O UN GIRO

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FER M O UN GIRO

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GIOCHI DI PRIMAVERA In ogni gruppo segna con X l’oggetto che non c’entra con gli altri.

Risolvi i rebus.

3NO (5) –– –– –– –– ––

CA

CE (6)

(6)

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FIN

(7)

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SULLA –– –– –– –– –– ––

(5)

SULLA

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CON

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PRIMAVERA L’oca-postina migratrice è tornata dall’Africa con una splendida notizia: l’altro ieri, portata dal respiro del vento della sera, di colpo è tornata la primavera.

Pi c co l o d iz io nar i o

Migratrice vuole dire che migra, cioè parte verso i Paesi caldi all’inizio dell’inverno.

Stefano Bordiglioni, Non dirlo al coccodrillo, Einaudi Ragazzi

E TU?

DA QUALI «SEGNI» HAI CAPITO CHE È TORNATA LA PRIMAVERA? SCRIVINE QUI ALMENO TRE. ................................................................................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................

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fio ri

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RINASCE LA VITA Il sole sale ogni giorno più in alto nel cielo e le giornate si allungano. Sui prati in montagna i fiori fanno capolino, anche se resta ancora qualche chiazza bianca di neve. Tra le rocce spuntano i musi delle marmotte che hanno passato l’inverno in letargo. Nelle ore più calde, le lucertole e i serpenti escono dai loro nascondigli e vanno a scaldarsi sulle foglie o sui tronchi tiepidi. Le rane e le tartarughe d’acqua dolce salgono dal fondo degli stagni e cercano un po’ di calore sui sassi della riva. I giardini in campagna si riempiono di vita: cominciano a sbocciare i narcisi gialli, le violette, i tulipani. Gli alberi da frutto si ricoprono di fiori. David Lambert, Le printemps, Bias Éditeur

Che cosa vede l’autore… nel cielo? sui prati in montagna? tra le rocce? sui sassi ai bordi degli stagni? nei giardini in campagna?

Osserva intorno a te: che cosa c’è sui rami degli alberi? E nei prati? Che cosa vedi sui balconi e sui davanzali delle finestre? Racconta sul quaderno.

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L’UOVO DI PASQUA Tre pulcini andando a spasso, inciamparono in un sasso e trovarono un biglietto messo lì da un coniglietto. C’era scritta la ricetta per far l’uovo in tutta fretta: latte, zucchero e farina, coo…coo… di una gallina, un bel po’ di cioccolata e una bella mescolata. Buona Pasqua a tutti quanti ed AUGURI tanti tanti. dal Web

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Coda ti insegna a ...

FA RE UN A SO RP RE SA Scrivi anche tu nella campanella un messaggio per Pasqua.

Copia il tuo messaggio su un bigliettino e mettilo, a casa o a scuola, in un posto in cui una persona possa trovarlo, come ha fatto il coniglietto: chi lo troverà sarà contento di aver ricevuto un pensiero pasquale!

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ASPETTERÒ PASQUA Pi c co l o d iz io nar i o

La chioccia è la gallina nel periodo in cui cova le uova o si occupa dei pulcini.

In un tiepido mattino di primavera la chioccia Matilde cova il suo uovo in un angolo del pollaio. Matilde ha soltanto un uovo dentro il nido ma il pulcino non si decide a rompere il guscio. – Mamma, quanti giorni mancano a Pasqua? – chiede una vocina che esce proprio dall’uovo. – Non ne ho idea. A volte è in marzo, altre in aprile. La data cambia ogni anno. – Ho deciso di nascere proprio quel giorno. Tutti raccontano che è una festa bellissima. Matilde scoppia a ridere. – Quando cade Pasqua? – domanda così alla civetta. – La data di Pasqua? Certo che la conosco! – le risponde la civetta. – Il tuo pulcino dovrà avere pazienza perché prima dovranno accadere tre cose: dovrà aspettare il primo giorno di primavera, poi la prima luna piena che viene dopo quel giorno e infine la prima domenica dopo la luna piena.

Disegna un vicino all’inizio della storia e un vicino alla sua conclusione.

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Baffo ti insegna a ...

NASCE IL PULCINO Mamma chioccia fa un buchino sul guscio perché il pulcino possa osservare il cielo. Quando il pulcino vede la luna grossa e tonda saltella per la gioia da dentro il guscio. – Adesso il tuo pulcino dovrà aspettare solo fino a domenica – dice la civetta. Finalmente, la domenica mattina tutte le campane si mettono a suonare a festa. Il pulcino esce dal guscio, si sgranchisce le zampette e parte allegramente alla scoperta del mondo esclamando: – Buona Pasqua a tutti! Geraldine Elschner-Alexandra Junge, Aspetterò Pasqua!, Nord-Sud

IA LO G O LE G G ER E U N D

In questo racconto si svolge un dialogo tra i personaggi, cioè vengono riportate esattamente le parole che si sono detti. Questo tipo di discorso si chiama discorso diretto. Sottolinea nel racconto le parti in cui parla il pulcino.

Controlla sul calendario: in che mese e in che giorno cade la Pasqua quest’anno?

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LA COLOMBA Tanto tempo fa il Signore mandò un gran diluvio che sommerse il mondo intero. Gli unici esseri viventi che si salvarono furono Noè, la sua famiglia e gli animali che erano entrati con loro in una grande barca, l’Arca di Noè. Quando smise di piovere, l’Arca era circondata dall’acqua e non si vedeva nessuna terra in lontananza. Allora Noè aprì la finestra dell’Arca e fece uscire una colomba. La colomba volò avanti e indietro per tutto il giorno, senza trovare un pezzo di terra su cui posarsi così, al tramonto, tornò all’Arca. Passati sette giorni e sette notti, Noè fece uscire di nuovo la colomba, che tornò la sera con un ramoscello d’ulivo nel becco.

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TERRA! Noè, allora, capì che le acque si erano ritirate abbastanza da lasciar emergere la cima degli alberi. Dopo altri sette giorni e sette notti, Noè mandò fuori per la terza volta la colomba, che non tornò indietro. Così Noè seppe che il mondo era finalmente asciutto e su di esso splendeva il sole. Allora aprì le porte dell’Arca e fece uscire tutti gli animali e la sua famiglia. Ecco perché la colomba, messaggera di buone notizie, è considerata simbolo di speranza e di pace.

Coda ti insegna a ...

CR EA RE UN A DE CO RA Z IO NE Copia la sagoma della colomba su un cartoncino e colorala. Ritagliala, bucala con la punta della matita, infila un cordino e appendila dove vuoi. Puoi anche costruire tante colombe di diversi colori: la tua casa per il giorno di Pasqua sarà piena di serenità.

Alison Lurie, Lo zoo celeste, Mondadori

Osserva i disegni e numerali da 1 a 6 seguendo le sequenze del racconto.

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LA LINEA La linea è un segno, una traccia lasciata su un foglio da una matita, un pastello, un pennarello. Una linea può essere... spezzata

curva orizzontale verticale obliqua

mista

Alcuni pittori hanno realizzato i loro quadri utilizzando soprattutto linee.

Joan Miró, Prades: il villaggio (1917)

Paul Gauguin, Cascina nei dintorni di Arles (1888)

Osserva i due quadri. Riesci a trovare le linee? Quali? Segna con X. Orizzontali

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Verticali

Oblique

Curve

Spezzate

Miste


IL PUNTO Il punto è la piÚ piccola traccia che si può ottenere con un tocco di matita, di pennarello, di pennello e di altri strumenti. Alcuni pittori inventarono una tecnica chiamata puntinismo: dipingevano i loro quadri tutti a puntini! Che cosa rappresenta il dipinto qui a destra? Secondo te, i punti sono: molti e ravvicinati. pochi e distanziati.

Georges Seurat, Le chenal de Gravelines, Petit Fort-Philippe (1890)

Con i pennarelli colora il disegno riempiendolo di tanti punti molto vicini tra loro. Per colorare il prato, i cespugli e le colline puoi usare tonalitĂ diverse dello stesso colore.

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LA NATURA IN CONCERTO In natura è difficile trovare il vero silenzio! Quando nel bosco tutto sembra dormire di un sonno profondo, se restiamo fermi possiamo udire piccoli suoni: rami che frusciano, passi lontani sui sentieri, gocce che cadono al suolo. Il vento poi sussurra gentile oppure fischia e ulula. Fra gli alberi risuonano versi di vari uccelli: cince, codibugnoli, cornacchie… In primavera i versi dei maschi sono più forti e melodiosi: devono attirare le femmine, è ora di pensare a metter su famiglia! Servizio promozione Parco Foreste casentinesi, Un sentiero per tutti… i sensi, D.B. Grafica

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Pi c co l o d iz io nar i o

I codibugnoli sono uccelli con il capo bianco, il becco molto corto e una lunga coda.

Quali rumori si possono ascoltare nel bosco? Osserva i disegni e spiega.


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IL BRADIPO Adagio, adagio, adagio… il bradipo striscia lungo il ramo di un grande albero. Poi mastica lentamente le foglie verdi. Per tutta la giornata e per tutta la notte, il bradipo sta sull’albero, appeso a testa in giù persino quando piove. – Perché sei così lento? – gli chiede un giorno la scimmia urlatrice. – Perché sei così tranquillo? – gli chiede il caimano. – Perché sei così noioso? – gli chiede il formichiere. – Senti un po’, – dice il giaguaro – perché sei così pigro? Allora il bradipo pensa, riflette, medita per tanto, tanto tempo. E alla fine risponde: – È vero che sono lento, tranquillo e noioso. E sono pure imperturbabile, impassibile, mansueto, ciondolone, serafico: insomma… bradipesco! Sono calmo e rilassato e amo vivere in pace. Ma non sono affatto pigro! È così che sono fatto. Mi piace far le cose adagio, adagio, adagio. Eric Carle, «Adagio, adagio, adagio» dice il bradipo, Mondadori

Pi c co l o di zi ona r i o

Una persona (o un animale) è imperturbabile quando resta calma in qualunque situazione, senza farsi scuotere da ciò che accade.

Sai trovare nel testo tutte le qualità del bradipo? Sottolineale in colore. Il bradipo è… lento, tranquillo, noioso…

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farf alle

L’INVASIONE DEI VOLATILI stormi di uccelli scesero sulla città. Ce n’erano di bianchi, di rossi, di gialli e di verdi; altri avevano tutti i colori insieme. – Che uccelli fastidiosi – diceva la gente che se li ritrovava dappertutto. – Non si può più stare in pace. ..............................

tutta la città cominciò a svegliarsi all’alba, perché quando il sole nasceva, gli uccelli gorgheggiavano, trillavano, fischiavano. I gabbiani si erano sistemati nelle fontane, le gru sopra i comignoli, le aquile sui grattacieli e altri avevano nidificato dentro le case perché i tetti erano ormai tutti occupati. ..............................

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molto arrabbiati.

Coda ti insegna a ...

CO NO SC ER E GL I A NI M A LI Il pipistrello vola ma non è un uccello, perché allatta i suoi piccoli proprio come mamma gatta. È, cioè, un mammifero. Lo sapevi? Alcuni mammiferi vivono anche nel mare, come le balene e i delfini.

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tutti gli abitanti della città erano


– Non si può più andare in automobile! – diceva qualcuno. – Questi uccelli non rispettano le strisce pedonali e i semafori! Alcuni di loro avevano i gufi sull’armadio o i pipistrelli appesi al lampadario. a poco a poco gli abitanti cominciarono ad abituarsi e anzi iniziarono a ringraziare gli uccelli perché, per merito loro, non c’erano più in giro né mosche né zanzare. Davano loro briciole di pane e insalatina fresca. Alcuni avevano persino fatto amicizia con gli uccelli e si confidavano con loro, ricevendo in risposta una gracchiata o un fischio, a seconda dei casi. ..............................

, così come erano venuti, gli uccelli se ne volarono via, lasciando soltanto mucchi di piume multicolori. ..................................................................................

AA.VV., Favolette in dormiveglia, Editrice Piccoli

Scrivi all’inizio di ogni sequenza una delle seguenti espressioni che introducono il discorso. Ma improvvisamente Così

Però Allora

Un giorno

Conosci il nome di altri volatili? Scrivili sul quaderno, poi confronta il tuo elenco con quello dei compagni.

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bi m bi sorr isi e

mag ie

SOGNI A OCCHI APERTI A Cecilia non bastavano i sogni della notte. Appena apriva gli occhi al mattino, sparivano. Allora faceva anche sogni di giorno, a occhi aperti. Una volta che era scesa tanta neve, Cecilia si affacciò alla finestra e come al solito cominciò a sognare a occhi aperti… Ed ecco che lì sotto non c’erano le rotaie del tram, ma sentieri di bosco. E là in fondo, il pezzetto di tetto che spuntava non era il tetto della scuola, ma quello del suo castello. E lei era la Principessa della Neve. Poi arrivò il Principe del Ghiaccio e si sposarono e… – Spicciati che è tardi! Devi fare i compiti – le disse la mamma. Così alla fine lei dovette staccarsi dalla finestra e interrompere il suo sogno a occhi aperti. Ma lo mise in un angolino della mente, sapendo che più tardi sarebbe continuato, come in un film dove succedeva tutto quello che voleva lei…

Pi c co l o d iz io nar i o

Sognare a occhi aperti significa fantasticare.

Vivian Lamarque-Maria Battaglia, Pezzetti d’infanzia, Fabbri

Quale disegno rappresenta il sogno a occhi aperti di Cecilia? Colora il quadratino giusto.

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bi m bi sorr isi e

mag ie

IL BLU DELLA NOTTE Io conosco il blu del mare, che a momenti verde appare; io conosco il fiordaliso: il suo blu è come un sorriso; blu dell’occhio, blu del cielo, ogni blu per me ha il suo peso. Ma c’è un blu che più mi piace: della notte lui è il tesoro, infinito, color pace, pieno di puntini d’oro. Corinne Albaut, Filastrocche in pigiama, Motta Junior

E TU?

QUAL È IL TUO COLORE PREFERITO? PERCHÉ? CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE? RACCONTA.

Completa tu le frasi come nell’esempio. come la notte

come ............................................

come

...........................................

come

...........................................

come

...........................................

come

...........................................

Quale colore ti fanno venire in mente le emozioni di questi bambini? Mettilo nei cerchietti.

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bi m bi sorr isi e

mag ie

IL MIO AMICO

E TU?

DESCRIVI UNO DEI TUOI AMICI: , COM È? CHE COSA GLI PIACE? CHE COSA FATE INSIEME? RACCONTA.

Il mio amico si chiama Lorenzo, anche se tutti lo chiamano Lorenzino. Ha sempre avuto un carattere timido e parla con modi gentili. A noi piace stare insieme e abbiamo sempre lottato perché quell’impicciona di sua sorella non si intrufolasse nei nostri giochi. A dire la verità Lorenzo non è molto bello, però è carino; è abbastanza alto ed è piuttosto magro. Ha i capelli scuri, corti e lisci, il naso un po’ spiaccicato, la bocca piccola con labbroni gonfi. Si veste molto normalmente: jeans e maglietta. Gli piacciono i libri su fantasmi, streghe, fate e gnomi. Noi due non ci lasceremo mai e saremo sempre veri amici! Alice Sturiale, Il diario di Alice, Rizzoli

Baffo ti insegna a ... DES CR IVER E

Nel descrivere il suo amico Lorenzo, Alice ha aggiunto delle qualità ai nomi che si riferiscono al suo aspetto fisico, al suo carattere, al suo modo di comportarsi. Le qualità aiutano a caratterizzare meglio un oggetto, un luogo, un animale o una persona.

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Prova a rileggere il testo senza le parti scritte in colore: la descrizione è più completa o più povera, secondo te?


bi m bi sorr isi e

mag ie

UN SORRISO FA MAGIE! Dal diario di Giuseppe

Martedì, 20 aprile 2010 Caro diario, oggi ho litigato con mia sorella Clara. Ero superarrabbiato e ci tenevamo il muso tutti e due. Poi a un certo punto ci siamo guardati, lei ha fatto un sorriso e io sono scoppiato a ridere. Il sorriso è proprio contagioso, fa tornare la pace e l’allegria. Per esempio, quando mia sorella Clara racconta una barzelletta, io rido e anche la mamma comincia a ridere a crepapelle: è come una catena. Se il papà vede la mamma ridere, allora smette di essere pensieroso e comincia a sorridere anche lui. Io penso che se un bambino sorride mentre cammina, anche le altre persone quando lo guardano sorridono e così tutto il mondo sorride da mattina a sera. Non è una bella cosa? Bisognerebbe che tutti provassero a farlo!

E TU?

CHE COSA FAI QUANDO TI SENTI ALLEGRO? RACCONTA SUL QUADERNO, COME SE FOSSE IL TUO DIARIO.

AA.VV, Ho la bua… embè?, Coccole e Caccole

Baffo ti insegna a ... R IO CA P IR E U N D IA

Il diario è un tipo particolare di testo che riporta i fatti di ogni giorno, i pensieri, le emozioni e i sentimenti di chi scrive.

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bi m bi sorr isi e

mag ie

UN FEBBRONE

Leo si era ammalato. La gola gli bruciava, ma non aveva voluto dirlo alla mamma per paura che non lo lasciasse scendere in cortile a giocare. Quando aveva visto la pioggia, la mamma gli aveva detto: – Resta a casa. Ma Leo aveva tanto insistito: – Giochiamo un po’ sotto il portico, non ci bagniamo di sicuro. Appena avuto il permesso, invece, non aveva mantenuto la parola. Con Antonietta si erano inventati un gioco, una corsa in cortile per resistere sotto la pioggia contando svelti da uno a dieci. Era stato così che il mal di gola si era trasformato prima in febbre e poi in febbrone. Restare a letto era una vera disgrazia, ma non c’era stato niente da fare. La mamma gli diede le gocce per far scendere la febbre e disse: – Su, bevi, e vedrai che guarirai in fretta. Lia Levi, Un cuore da leone, Piemme Junior

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E TU?

TI CAPITA SPESSO DI AMMALARTI? COME TI SENTI? IN CHE MODO TI CURANO I TUOI GENITORI? CHE COSA FAI PER NON ANNOIARTI? RACCONTA.

Rispondi. Perché a Leo era venuta la febbre? Quale gioco aveva inventato con Antonietta? Perché restare a letto era «una vera disgrazia»?


bi m bi sorr isi e

mag ie

CERCATORI DI COSE Tommy e Annika entrarono in cucina. – Che cosa stai facendo? – chiese Tommy. – Sto facendo dei dolci, ma ho quasi finito. Pippi era in grado di lavorare veramente in fretta e Tommy e Annika avevano l’impressione di essere al cinema e di vedere un film. – Finito! – disse Pippi sbattendo la porta del forno. – Che cosa facciamo ora? – chiese Tommy. – Non so che cosa volete fare voi, ma io non sto di certo qui a girarmi i pollici. Sapete, non c’è un momento da perdere quando si è cercatori di cose. – Che cosa significa? – chiese Tommy. – Qualcuno che cerca le cose, insomma! – rispose Pippi. – Il mondo è pieno di cose che non aspettano che di essere trovate. – Sì, ma quali per esempio? – chiese Annika. – Oh, vari tipi di cose. Pepite d’oro, piume di struzzo, topi morti, viti, chiodi… Tommy e Annika si dissero che aveva l’aria di essere una cosa proprio interessante e volevano giocare subito, anche se Tommy precisò che sperava di trovare delle pepite piuttosto che dei chiodi. Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe, Salani

Rispondi. Quali sono i personaggi del racconto?

Che cosa pensano Annika e Tommy?

Dove si trovano i tre bambini?

Che cosa vorresti trovare se anche tu partecipassi al gioco?

Quale gioco propone Pippi agli amici?

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mag ie

LA NOTTE E I COMPLEANNI Mi sembra strano addormentarmi stasera con sei anni e svegliarmi domattina con sette. E TU? E TU IN QUALE GIORNO – Se mi sveglio di notte per fare la pipì, quanti E MESE COMPI GLI ANNI? anni ho? – ho chiesto alla mamma mentre RISPONDI COLORANDO mi dava la buonanotte. IL MESE E IL GIORNO GIUSTI. È scoppiata a ridere: – Mi fai delle domande troppo difficili! Vuol dire che non lo sa. Avrò sette 1 GENNAIO 7 LUGLIO anni, perché i compleanni 2 FEBBRAIO 8 AGOSTO cominciano a mezzanotte e io non mi 3 MARZO 9 SETTEMBRE sveglio mai prima. La notte è piena di anni. Ci sono tutti gli anni che 4 APRILE 10 OTTOBRE partono e che arrivano, come treni 5 MAGGIO 11 NOVEMBRE alla stazione. Perché tutte le notti 6 GIUGNO 12 DICEMBRE cambiano gli anni a moltissime persone, piccole e grandi, maschi e femmine, in tutto il mondo, anche se sono in mezzo al mare. – Gli astronauti possono compiere 1 2 3 4 5 6 gli anni nello spazio? – le ho chiesto. – Certo, e se per il tuo compleanno 7 8 9 10 11 12 andrai sulla Luna, papà ti preparerà 13 14 15 16 17 18 una torta spaziale! Anna Sarfatti, A un compleanno finito tra le piume, EDT-Giralangolo

Chi racconta la storia che hai letto? Un astronauta. Un bambino.

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19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

COME FESTEGGI IL TUO COMPLEANNO? RACCONTA.


bi m bi sorr isi e

mag ie

SENZA PERICOLI Sofia da quest’anno ha il permesso di tornare a casa da sola dopo la scuola. È orgogliosa di essere finalmente come i più grandi e poi non c’è nessun pericolo: ha fatto quel tragitto almeno trecento volte con la mamma, il papà e la sorella maggiore. Conosce bene le strade da attraversare e cammina costeggiando il muro, come le è stato insegnato.

E TU? ANCHE TU SEI ATTENTO E RISPETTI LE REGOLE COME SOFIA OPPURE NO? SAI PERCHÉ È IMPORTANTE COMPORTARSI BENE PER STRADA? TI È MAI CAPITATO DI RISCHIARE UN INCIDENTE O DI PRENDERTI UNO SPAVENTO? RACCONTA.

Virginie Dumont, Quel signore mi fa paura, Motta Junior

Coda ti insegna a ...

CO NO SC ER E LE RE GO LE DE LL A ST RA DA 1. Attraversa la strada dove c’è il semaforo. Ricordati: puoi passare solo con il verde. 2. Se non c’è il semaforo, attraversa sulle strisce pedonali, guardando bene a sinistra, a destra e poi ancora a sinistra. 3. Cammina sempre sul marciapiede. 4. Non camminare con la testa fra le nuvole! 5. Segui sempre le indicazioni del vigile.

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bi m bi sorr isi e

mag ie

PRISCILLA È UNA PESTE Priscilla Perfetti è una vera peste, anche se a prima vista non sembra. Ha i riccioli biondi, gli occhi azzurri e le fossette sulle guance, come un angioletto. Eppure è una peste. – Guarda che orrendo quel gatto! – esclamò appena mi vide. – Perché è così grasso? Ma insomma… che villana! Nessuno mi aveva mai insultato! È vero, non sono più snella come una volta, ma nessuno può dire che sono grassa e tanto meno orrenda! – Come detesto i gatti grassi! – aggiunse. Secondo me, è proprio da maleducati dire a qualcuno che lo detesti. Marco invece mi vuole bene, e gli piaccio anche così… E me lo ripete continuamente! – Non ti cambierei mai con nessun gatto magro, ossuto, sottile e rinsecchito… Sei la nostra bella Rosa Palladiciccia. E comunque lui non è certamente l’unico che mi fa i complimenti! Quando ero più giovane, tutti dicevano che ero una splendida gatta. Ho un bel pelo morbido, ma sono orgogliosa soprattutto dei miei occhi, che sono di una bellissima tonalità di azzurro. Adèle Geras, Rosa e la piccola intrusa, Mondadori

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Rispondi. Hai capito chi è che racconta? Priscilla. La gatta. Chi è il padroncino della gatta? Che cosa dice la gatta per descrivere sé stessa?


bi m bi sorr isi e

mag ie

TIRO A SEGNO Numero di giocatori: almeno 6.

Occorrente: un sasso per ogni giocatore, alcuni gessetti.

Prima di iniziare, i giocatori disegnano per terra più cerchi concentrici con i vari punteggi, come è indicato nel disegno. Quindi si traccia la linea che i giocatori non devono oltrepassare per tirare. I giocatori si dividono in due squadre. Il caposquadra tiene il conto dei punti. Al primo giocatore di ogni squadra viene consegnato un sasso. A turno un giocatore per squadra si posizionerà sulla linea di partenza e al Via! lancerà il sasso, cercando di lanciarlo sul punteggio più alto. Ogni giocatore ha a disposizione due tiri. Vince la squadra che totalizza più punti. AA.VV., Giorno per giorno, De Agostini

Baffo ti insegna a ... US AR E UNA CONTA

Per formare le squadre puoi fare una conta. Se non ne conosci nessuna, puoi usare questa a lato.

Sotto la cappa del camino c’era un vecchio contadino che suonava la chitarra bim bum barra.

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bic icl et te

e

sc ar pe da ginn astic a

IL TOPO CAMPAGNOLO Mi chiamo topo campagnolo e naturalmente vivo in campagna. Il mio pelo è grigio. Ho due piccole orecchie rotonde, due vivaci occhietti neri, un muso appuntito; le zampette sono chiazzate di bianco. Sono piccolo e leggero. So correre veloce e so nuotare alla perfezione. Abito in mezzo ai campi. Scavo la mia tana sottoterra e la riempio di foglie secche. Adoro il caldo e detesto la pioggia. Di notte esco allo scoperto e gironzolo in cerca di cibo.

Copia e completa sul quaderno la carta d’identità del topolino.

Aspetto fisico ...... ...... ...... ...... .... ...... ...... ...... ...... ....

Comportamento

Abitazione

...... ...... ...... ...... ....

...... ...... ...... ...... ....

...... ...... ...... ...... ....

Anne-Marie Dalmais, 366 …e più storie della natura, Fabbri Il senso dell’udito è molto sviluppato e aiuta il topolino a individuare i predatori.

I denti incisivi sono fissati a mascelle dotate di potenti muscoli, e gli permettono di sgranocchiare di tutto. Sul dorso il colore del mantello varia da marrone chiaro a quasi nero.

Le cinque dita di ogni piede sono molto mobili e assicurano al topolino una grande destrezza nell’afferrare il cibo.

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La coda squamosa aiuta il topolino a correre veloce anche in passaggi molto stretti.


AR RIVA , L

Rispondi alle domande. Quale ambiente è raffigurato nella fotografia? Da quali segni puoi capire che è estate? Che cosa stanno facendo le persone raffigurate? Che cosa c’è nel cestino della bicicletta della mamma?

Prova a dare un titolo alla fotografia.


, POESIE D ESTATE

MEZZOGIORNO D’ESTATE Nella calura schiacciante d’agosto, ogni cosa è ferma al suo posto. Solo il ronzio di un calabrone spezza il silenzio del solleone. E mentre intorno tutto è rotondo il gatto cade in un sonno profondo. Monique Hion, Filastrocca delle stagioni, Motta Junior

ECCO L’ESTATE L’estate è un profumo di miele corron veloci sul mare le vele. Sulla sabbia si fanno capriole, noi bambini giochiamo nel sole. L’estate ci ha donato un gelato ma l’autunno ce l’ha mangiato. da Le filastrocche dell’allegria, Edizioni Primavera


LA CACCIA AL TESORO In estate puoi organizzare una caccia al tesoro con i tuoi amici. La caccia al tesoro può essere organizzata in un giardino, in un appartamento, su una spiaggia, in un campeggio… Sotto e nella pagina a fianco puoi trovare un esempio di caccia al tesoro organizzata in 4 tappe. Puoi aggiungere tu altri bigliettini e aumentare così il numero di tappe e la difficoltà. Chi fa il capogioco ha quindi il compito di preparare i biglietti e di controllare il comportamento dei giocatori.

1

3

I bambini che partecipano devono essere divisi in due squadre.

Rispondete a questi quiz. – Serve per scrivere. Che cos’è?… – Scrivete il nome di un animale con 2 zampe… – Scrivete una parola che fa rima con bambino…

ioco:

al capog Cercate e portate – un sasso – una cosa verde – un fazzoletto – una chiave a – una cosa di cart

2

4

Cercate e p ortate al cap ogioco: – una cosa r uvida – una cosa s alata – una cosa m orbida – una cosa c he lega

Disegnate sul biglietto di eci soli e una luna…


Alla partenza a ogni squadra viene consegnato il biglietto n.1, che contiene delle istruzioni. Quando la squadra ha eseguito tutte le istruzioni della prima tappa, si presenta di nuovo al capogioco, il quale consegna il biglietto n.2, e così di seguito. 1

capogioco: Cercate e portate al – una cosa rossa – un cappello – una moneta e fa Scrivete una parola ch rima con mare…

2

Rispondete a questi quiz . – Serve per dipingere. Ch e cos’è?… – Lo puoi mangiare sodo . Che cos’è?… – Scrivete il nome di un animale con le antenne…

4 3

Disegnate sul biglietto dieci stelline e una luna…

Cercate e port ate al capogioc o: – una cosa lisc ia – una cosa do lce – una cosa tra sparente – una cosa di p lastica


, GIOCHI D ESTATE Scrivi negli spazi bianchi il numero corrispondente al pezzo mancante.

1

2

3

4

Sai scoprire un messaggio cifrato? Aiuta TopĂŹ, sostituendo le cifre con le lettere.

A M R O L I F G E N S C T V 1

6

2

3

5

I L E

10

4

5

6

7

8

9

7

4

3

2

1

8

8

1

11

12

4

11

13

4

10

6

14

11

12

10

9

5

1

11

4

4

13

14


, UN QUADRO PER L ESTATE

1. Procurati un cartoncino robusto e un tubetto di colla forte perché dovrai incollare alcuni piccoli oggetti.

2. Raccogli dei sassolini o, se vai al mare, alcune piccole conchiglie.

3. Incolla al centro una cartolina oppure una fotografia.

4. Incolla uno vicino all’altro i sassolini o le piccole conchiglie sul bordo del quadro.

FOTO lavoro finito

5. Quando la colla è asciutta, applica sul retro del quadro un gancio per appenderlo. Ora il tuo quadretto è pronto!


bic icl et te

e

sc ar pe da ginn astic a

IL BOSCO DEI CICLAMINI Il bosco dei ciclamini era un posto bellissimo per trascorrere i pomeriggi estivi. Ci mettevamo a sedere all’ombra, sotto gli ulivi. Tra i rami nodosi a volte si infilava un fresco venticello. Intorno a noi il prato era completamente ricoperto di ciclamini: sembrava di essere in mezzo a un lago rosso-vino. Da lassù si dominava tutta la valle: vedevamo i campi coltivati e i tetti grigi delle case. In fondo, oltre i campi e le case, si scorgeva l’azzurro scintillante del mare. Gerald Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi

Scrivi le qualità dei seguenti nomi presenti nel testo come nell’esempio. posto bellissimo

pomeriggi

....................................................

rami

..............................................................

venticello

.....................................................

lago

..............................................................

campi

tetti

...............................................................

...........................................................

azzurro

.........................................................

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bic icl et te

e

sc ar pe da ginn astic a

UNA SETTIMANA IN MONTAGNA

Oggi siamo arrivati in montagna. Siamo ospiti di una colonia del Comune. Mia madre ci teneva molto che anche mio fratello Luca venisse, perché è sempre pallido. Lui però non la pensa così e non voleva venire. Il pullman ci ha portati fino al piazzale della colonia dove ci aspettavano gli animatori. Poi, ci hanno fatto salire nelle camere, i maschi da una parte dell’edificio e le femmine dall’altra. Quando ho aperto l’anta del mio armadio, ho visto che c’era un orsetto di pezza. Probabilmente lo aveva dimenticato chi aveva dormito in quella camera prima di me. Ho annusato Secondo te, questo l’orso: sapeva di talco e di profumo. racconto è realistico Ho finito di sistemare i miei vestiti e sono o fantastico? Perché? andata a cercare Luca. Non aveva ancora Continua la storia sul messo a posto niente e aveva le lacrime agli tuo quaderno: racconta quali giochi occhi. Allora gli ho messo l’orsetto fra le hanno fatto i bambini braccia e gli ho detto: – Tieni, questo è per oppure il momento in te, ti terrà compagnia la notte! cui i genitori sono E lui subito ha smesso di essere triste. andati a riprenderli, Angelo Petrosino, L’estate di Valentina, Piemme Junior

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alla fine della vacanza.


bic icl et te

e

sc ar pe da ginn astic a

A RIO BIO

Il cielo era molto grigio ma non pioveva. Il maestro Fabio cominciò a sistemare tutti i bambini in fila e dopo pochi minuti la classe 2ª B, con zaini in spalla e scarpe da ginnastica, era pronta per partire verso il famoso Rio Bio. Carlotta, Bianca e Valeria, sempre appiccicate insieme, non smettevano un attimo di ridacchiare. Michele e Alessandro domandavano continuamente al maestro: – Quanto ci vuole per arrivare? È ancora lontano? Arrivati finalmente nella valle del Rio Bio, il tempo era un po’ migliorato. La maestra Tiziana si era seduta appoggiandosi al tronco di un albero e disegnava un fiore, mentre Martina e Giovanna la bombardavano di domande. Intanto il maestro Fabio, sulla riva del fiume, guardava insieme a Michele, Alessandro e Federica i sassi che avevano raccolto. La mattina passò velocemente, era già ora di rientrare. I bambini si avviarono verso la scuola portando con sé tanti «tesori». da Il mago delle formiche giganti, Libriliberi

Rispondi. Dove sono andati i bambini della 2ª B? Che cosa ha fatto il maestro quando sono arrivati al fiume? Che cosa sono, secondo te, i «tesori» che i bambini hanno portato con sé?

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bic icl et te

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sc ar pe da ginn astic a

IL MARE

Che bello andare al mare! Domani mia sorella grande viene a prendermi e, se non si mette a piovere, in un’ora siamo in spiaggia. Tutto organizzato: pinne, asciugamani, ombrellone, bibite e panini. Me lo sono meritato. Ho messo in ordine la mia stanza e aiutato la mamma a lavare quel sacco di pulci di Camillo, il cane più sporco, fannullone e stanco del mondo. Mia sorella è sicura che se, per scherzo, lo buttassimo in mare lo inquinerebbe in un minuto! Mi sono già infilato il costume: è tutto rosso con un gatto giallo disegnato dietro. Il gatto ride tra i baffi, non sa che finirà in una gigantesca vasca chiamata mare e, voglia o non voglia, farà la doccia più lunga della storia dei mici.

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Per far passare il tempo, mi metto a immaginare i tuffi e le nuotate che mi aspettano. Con quella matta di mia sorella costruirò un gigantesco castello di sabbia, poi ci spruzzeremo l’acqua salata in faccia, andremo a caccia di granchi e ci metteremo a ridere quando sentiremo il solito ritornello: «Cocco bello, cocco bello!». E poi, quando il sole si farà rosso e scivolerà nell’acqua, torneremo a casa con la pelle e la testa piene di mare. Alfredo Stoppa, Quanto mare…, Falzea Editore

E TU?

Nella storia che hai letto il bambino è emozionato perché il giorno dopo andrà al mare. Quali oggetti prepara per andare in spiaggia? Che cosa immagina di fare in compagnia di sua sorella?

CHE COSA VORRESTI FARE SULLA SPIAGGIA? RACCONTA SUL QUADERNO.

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sc ar pe da ginn astic a

L’AQUILONE...

Quella mattina papà ci aspettava in cortile, con grandi fogli di carta, con lunghe stecche, con barattoli di colla di farina, con gomitoli di spago. Fu una giornata indimenticabile! Il lavoro durò per ore e ore. Il risultato fu un aquilone spettacolare, a forma di drago, robusto come un aeroplano, con una coda lunghissima. Trasportammo il drago sul prato: i nostri cuori battevano quando il papà ci dette tutte le istruzioni per il via. Noi dovevamo sollevare quel drago enorme il più in alto possibile, reggergli la lunghissima coda e, a un suo ordine, mollare tutto. Lui, che teneva il grosso gomitolo dello spago, spiò il vento, cominciò a correre in direzione opposta e ci gridò di mollare.

VOLA! Trepidanti seguimmo l’aquilone, che barcollò, ondeggiò, si impennò un momento, poi, trasportato dal vento, cominciò a salire, salire e ad allontanarsi nel cielo. Coda ti insegna a ...

FA R VO LA RE UN AQ UIL ON E Cerca uno spazio aperto: un campo, un prato, la riva del mare ecc. La giornata dev’essere ventosa, ma il vento non deve essere troppo forte. Non fare mai volare un aquilone se ci sono pali con i fili della luce nelle vicinanze.

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Fra lo stupore di noi tutti, si levò più su del campanile. Lo vedevamo piccolo come un falchetto. Il filo vibrava e tirava e noi facevamo fatica a trattenerlo. Il nostro aquilone fu per parecchi giorni la meraviglia dell’isola e tutti quanti, grandi e piccoli, venivano a vederlo. Giani Stuparich, L’isola e altri racconti, Einaudi

In che ordine sono avvenute le azioni descritte nel racconto? Numera le sequenze nel modo giusto. I bambini trasportano l’aquilone nel prato.

Il papà dei bambini prepara fogli di carta, stecche, colla e spago.

I bambini sollevano l’aquilone, mentre il papà corre in direzione opposta tenendo il filo.

L’aquilone vola più in alto del campanile.

L’aquilone, sollevato dal vento, continua a salire nel cielo.

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bic icl et te

Pi c co l o d iz io nar i o

Rigoglioso vuol dire ricco di fiori e di foglie.

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sc ar pe da ginn astic a

IL GLICINE A casa della nonna c’era un glicine rigoglioso che si arrampicava lungo la facciata. Il glicine fiorito era meraviglioso: una macchia azzurro-viola vaporosa e soffice come una nuvola. E che profumo! Si sentiva nell’aria un odore dolce e delicato che a Martina piaceva molto: le ricordava la cipria della mamma. Era bello giocare sotto il pergolato: nel silenzio del pomeriggio si poteva sentire il brusio delle api. Quando il glicine cominciava ad appassire, il selciato davanti a casa si riempiva di petali caduti. A Martina piaceva camminare a piedi nudi su quel morbido tappeto, piano piano, e sentire i petali che le facevano il solletico! Anna Maria Dadomo, Le stagioni di Meret, Mobydick

Completa la tabella con i dati gli occhi forniti dai sensi. il naso

le orecchie i piedi

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CHE COSA HA SENTITO O VISTO MARTINA CON‌


bic icl et te

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LA VOLPE E LA CHIOCCIOLA Un giorno la volpe e la chiocciola si incontrarono all’imbocco di un lungo ponte. La volpe disse alla chiocciola: – Come sei brutta! Ti trascini, sbavi, sei orribile da vedere! A quelle parole la piccola chiocciola rispose: – Sì certo, volpe, tu sei bella, rossa e veloce! Ma malgrado tutto, credo che ti batterò nella corsa! Facciamo una gara: la prima di noi due che attraversa il ponte avrà vinto! – Mi fai proprio ridere! Partenza! – gridò la volpe, e partì. Ma la chiocciola, zitta zitta, si era attaccata alla sua coda. Quando arrivarono a metà del ponte, la chiocciola gridò: – Volpe, ci sono, adesso ti supero! Allora la volpe si voltò bruscamente per vedere dove fosse la chiocciola. E così la sua coda si proiettò in avanti. A quel punto la chiocciola lasciò la presa, fu lanciata ben lontano oltre il ponte e arrivò per prima. da Mille anni di storie all’aria aperta, Edizioni EL

Segna con X le risposte esatte. Com’è, secondo te la volpe della storia? Com’è, invece, la chiocciola?

Furba.

Amichevole.

Arrogante e superba.

Timida e impaurita.

In che modo la chiocciola è riuscita a ingannare la volpe? Racconta con le tue parole.

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bic icl et te

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sc ar pe da ginn astic a

FARFALLA

Bianca come una luce che splende, piena d’anima come un bambino felice, veloce come un raggio di luce, lucente come una stella più lontana. Leggera come ......................................... Mi chiede se voglio felicità e io le rispondo di sì. AA.VV, Ho la bua… embè?, Coccole e Caccole

Completa tu il verso della poesia scrivendo sui puntini. Confronta la frase che hai scritto con quelle dei tuoi compagni: se mettete tutte le frasi insieme, avrete scritto un’altra poesia!

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bic icl et te

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sc ar pe da ginn astic a

PRIMA DI PARTIRE Prima di partire per le vacanze estive dedicati alla tua cameretta e‌

1 Riordina tutto il materiale scolastico e riponilo con cura in un cassetto o su una mensola.

2 Sistema i giochi al loro posto.

3 Raggruppa i giornalini e i libri e disponili in ordine sui loro scaffali. Al tuo ritorno troverai piĂš facilmente ogni cosa!

Ti vengono in mente altre cose da fare prima di partire per le vacanze? Scrivile qui.

Ricorda ai tuoi genitori di... 1. Staccare la spina di tutti gli elettrodomestici. 2. Svuotare il frigorifero, lavarlo e lasciare la porta socchiusa. 3. Svuotare la pattumiera e lavarla bene. 4. Chiudere i rubinetti centrali dell’acqua e del gas.

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CODA E I PAESAGGI , L ORIZZONTE

Osserva qui a lato: la linea che divide il foglio in due parti si chiama linea dell’orizzonte. Il cielo è in alto, la terra è in basso. Quando disegni un paesaggio ricordati di questa linea immaginaria, che separa il cielo dalla terra. Osserva la fotografia. – Che cosa vedi? Descrivi gli elementi del paesaggio. – Trova la linea dell’orizzonte ed evidenziala con un pennarello. Che cosa vedi sotto questa linea? Che cosa vedi sopra?

Scopri la linea dell’orizzonte in queste due fotografie ed evidenziala con un pennarello.

132


PRIMO PIANO, SECONDO PIANO E SFONDO Osserva gli elementi di questo dipinto. • Sullo sfondo si vede il cielo. • La dama con l’ombrellino e i primi papaveri sembrano più vicini; sono, cioè, in primo piano. • Le due persone a sinistra sono più piccole, perche´ sono più lontane; sono, cioè, in secondo piano.

Osserva l’immagine e segna con X.

Claude Monet, I papaveri (1873)

– Le montagne sono: sullo sfondo in primo piano in secondo piano – La casa è: sullo sfondo in primo piano in secondo piano – L’automobile è: sullo sfondo in primo piano in secondo piano

133


bic icl et te

e

sc ar pe da ginn astic a

LE PAROLE ADATTE Quando fa caldo caldo molto caldo, se mi parlate per favore usate solo parole con molte effe e vi, fffresche e vvventose. Parlatemi con soffi, con affetto, parlatemi davvero, siate affabili, parlatemi di tuffi, stoffe, staffe, avventure, avvocati con i baffi, e quando finirete le parole per favore ditemi solo ffff e vvvv, ma tanto, fin quando viene sera e cala il sole. Roberto Piumini, Io mi ricordo, Nuove Edizioni Romane

Ti vengono in mente altre parole «fresche» e «ventose»? Hai tutta l’estate per pensarci… Scrivile sul quaderno e quando ricomincerà la scuola confrontale con quelle scritte dai tuoi compagni.

Bu ona estate… ! a s o t n e v v v e a fffresc 134


Parole magiche per.. .

giocare

sognare

fare amicizia cantare insieme e recitare


La vera storia di Babbo Natale Gu

i da 1

Tra i grandi alberi del Bosco Vecchio si ode in lontananza una musichetta

o

Camminando per la strada giù e su e giù e su m a passeggio me ne vado giù e su e giù e su. Cantia Curiosando per le vie là e qua e là e qua a passeggio me ne vado là e qua e là e qua. Camminando per la strada giù e su e giù e su a passeggio me ne vado giù e su e giù e su.

Gli aiutanti di Babbo Natale cantano una canzone Il povero orsetto si aggira qua e là, fa freddo e la neve già cade dal ciel e stende sul bosco un bianco baglior che rende a noi tutti più bello il Natal. La piccola renna incontro gli va, fa freddo e le zampe si vuole scaldar e insieme poi vanno al gran focolar che un dolce tepore infondere sa.

136


i da 2 Gu

Ba f fo

e C oda va nn ro o a te at

Gli animali, tutti insieme, chiamano la stella cometa Bella stella, dimmi tu cosa vedi da lassù? Da quassù io vedo te, da quassù io vedo te. Bella stella, dimmi un po’ quale strada seguirò. Sempre in cerchio devi andar per tre volte e poi girar. Sempre in cerchio devi andar per tre volte e poi girar.

m

o

Cantia

Gli animali del bosco intonano una canzone in onore di Babbo Natale Sai che c’è un signore che la barba lunga ha e il vestito tutto rosso con la slitta in giro va. Questa notte arriverà tanti doni porterà ai bambini, quelli buoni, che a letto dormiran.

Colora il vestito di Babbo Natale.

137


Gu

i da 3

La vera storia di Babbo Natale

Gli aiutanti di Babbo Natale festeggiano la mezzanotte sulla slitta, mentre questa si avvicina alla casetta di Elena e Marco. o

Tic tac, tic tac, tic tac, tic tac… m L’orologio gira in tondo, Cantia le lancette fan tic tac, segna il tempo tutto il giorno, notte e giorno se ti va… Ma una cosa non ti scordare: la sua molla di ricaricar, gira la chiave, girala ancora e l’orologio non si fermerà l’orologio non si fermerà. Tic tac, tic tac, tic tac, tic tac…

Fai una X sotto l’orologio che segna la mezzanotte.

138


Ba f fo

amo citi

Gu

i da 4

R

e

e C oda va nn ro o a te at

Babbo Natale legge la letterina di Marco ai suoi aiutanti.

so@o un båmb¤no di sette anni e ti scrivø anche quest’anno per il Natale. Coμe stai? Spero che tu no@ ti deb∫å affåticare troπpo per po®tarci tutti i do@i. Questa vø¬ta però io vØ]rei che al po ßto dei so¬iti gio©hi, tu mi insegnassi una ca nzo§e per renderci tutti più büo§i, più coμp rensiv¤: una canzo§e fåcile e bçlla, cøßì la po†rò insegnare ai miei amici, e che aiuti il mo@do a essere miglio®e; una canzone che fåccia cessare tutte le guerre del mo@do… Ora ti lascio co@ un grande ab∫®ac cio sperando che questo mio desiderio si poßsa av√çrare. Tuo Marco

139


La vera storia di Babbo Natale m

o

Cantia

I bambini si svegliano, vanno vicino a Babbo Natale e cantano insieme la canzone che lui stesso ha scritto per loro.

Son tante le cose da fare di giorno: alzarsi, giocare, mangiare, studiare. La notte invece c’è poco da fare: dormire, sognare di mondi lontani. Ma ora ti dico la cosa più bella, portare la pace su tutta la Terra…

140


Ba f fo

e C oda va nn ro o a te at

m Babbo Natale canta la sua canzone

o

Cantia

Gu

i da 5

a tutti i bambini. Buon Natale a tutti voi, alle mamme, ai papà, alle zie, ai nipoti, nonni e nonne e poi chissà! Su, tutti insieme facciamo un coro e la festa più bella sarà! Su, tutti insieme cantiamo ancora a voi tutti un felice Natal… BUON NATALE!

141


La vera storia di Babbo Natale Riordina le sequenze della storia numerandole da 1 a 6.

142


Ba f fo

e C oda va nn ro o a te at

Colora i pacchi sulla slitta di Babbo Natale seguendo le indicazioni.

Il pacco più a sinistra di tutti è rosso e giallo. Il pacco che sta sopra a quello rosso e giallo è verde e rosa. Il pacco più grande è blu e rosso. Il pacco che sta a destra di quello verde è viola.

143


La vera storia di Babbo Natale Traccia il percorso della slitta fino alla casa dei bambini.

Disegna:

un un una un

144

a destra dell’abete; a sinistra dell’abete; in cima all’abete; davanti all’abete.


Baffo ti insegna a ... descrivere

Coda ti insegna a ...

6, 15, 18, 19, 23, 63, 65, 106

capire i racconti

13, 32, 45, 51, 79, 83

R iconoscere i personaggi

studiare le poesie

c r e a r e g l i a n i m a l i - f o g l i a 22

33

scrivere una lettera leggere un dialogo

c r e a r e f a n t a s m i c o n l e f o g l i e 36

73

c o n o s c e r e u n a n i n n a n a n n a 48

76, 95

f a r e u n a s o r p r e s a 93

77

capire le parole

78

capire un diario

107

usare una conta

c o n o s c e r e g l i a n i m a l i 12, 102 r i c o n o s c e r e g l i o d o r i 15

21

capire le poesie

capire i f umetti

24, 31

conoscere la scuola 9

c r e a r e u n a d e c o r a z i o n e 97 c o n o s c e r e l e r e g o l e d e l l a s t r a d a 111 f a r v o l a r e u n a q u i l o n e 126

113

E TU?

4, 7, 8, 11, 13, 32, 52, 54, 69, 74, 91, 105, 106, 107, 108, 110, 111, 125

INDICE DELLE ATTIVITĂ€ Le pagine

Im p ara con me

Le pagine

Sc r ivi c on m e

spiegano alcune caratteristiche dei testi propongono attivitĂ per il laboratorio di scrittura

Riconoscere personaggi, luoghi e tempi di un racconto: 34 - 45 - 47 - 61 - 70 - 79 - 109

Riconoscere le parti di un racconto: 45 - 84 - 94 - 97 - 127

Comprendere un testo: 10 - 13 - 14 - 19 - 21 - 23 - 24 - 31 - 32 - 37 - 49 - 51 - 52 - 53 - 62 - 63 - 64 - 68 - 70 71 - 72 - 75 - 76 - 79 - 81 - 84 - 92 - 101 - 104 - 108 - 109 - 110 - 112 - 121 - 123 125 - 128 - 129

Produrre un testo orale o scritto: 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 11 - 13 - 15 - 20 - 32 - 33 - 35 - 52 - 54 - 65 - 69 - 73 - 74 - 91 - 92 93 - 100 - 103 - 105 - 106 - 107 - 108 - 110 - 111 - 114 - 122 - 125 - 129 - 130 - 131 134

Arricchire il proprio vocabolario e riflettere sulle parole: 9 - 22 - 33 - 68 - 74 - 78 - 80 - 82 - 91 - 94 - 100 - 101 - 104 - 128


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