Claudio Gallone
Parte del ricavato servirĂ a sostenere le azioni umanitarie di Operation Smile Italia
Obiettivo Sorriso
Claudio Gallone
Obiettivo Sorriso REPORTAGE DA
7 MISSIONI
NEL MONDO
dare speranza... un sorriso alla volta
Obiettivo Sorriso
dare speranza... un sorriso alla volta
Reportage da 7 missioni nel mondo
dare speranza... un sorriso alla volta
Obiettivo Sorriso
dare speranza... un sorriso alla volta
Reportage da 7 missioni nel mondo
Progetto editoriale, fotografie e testi di Claudio Gallone Grafica e impaginazione Mariangela Tentori Lecco
Tutti i diritti riservati all’autore e all’editore. È vietata la riproduzione con ogni mezzo e tecnica sia del testo che delle riproduzioni della presente pubblicazione nonché la traduzione in qualsiasi lingua, senza l’esplicito permesso scritto dall’editore. I contravventori verranno perseguiti a norma del diritto italiano, della UE ed internazionale che protegge i diritti d’autore. © Pieraldo Editore s.r.l. 00147 Roma Viale C.T. Odescalchi, 67/a info@pieraldoeditore.it www.pieraldoeditore.it
In copertina:
Mamma in attesa
KENIA
Progetto editoriale, fotografie e testi di Claudio Gallone Grafica e impaginazione Mariangela Tentori Lecco
Tutti i diritti riservati all’autore e all’editore. È vietata la riproduzione con ogni mezzo e tecnica sia del testo che delle riproduzioni della presente pubblicazione nonché la traduzione in qualsiasi lingua, senza l’esplicito permesso scritto dall’editore. I contravventori verranno perseguiti a norma del diritto italiano, della UE ed internazionale che protegge i diritti d’autore. © Pieraldo Editore s.r.l. 00147 Roma Viale C.T. Odescalchi, 67/a info@pieraldoeditore.it www.pieraldoeditore.it
In copertina:
Mamma in attesa
KENIA
« SE HAI SCOPERTO
6
CHE TUTTI
Operation Smile. Chi siamo
GLI ORACOLI INGANNANO, CHE TUTTE
7 Prefazione del Dr Fabio Massimo Abenavoli
LE STRADE
Presidente Fondazione Operation Smile Italia Onlus
PORTANO A TE STESSO, COSA FARAI
8
Introduzione del Card. Ersilio Tonini Vescovo emerito di Ravenna
DELLE TUE PROSSIME PAURE?
SE HAI SCOPERTO
9
CHE GLI ASTRI
Introduzione di Walter Veltroni
MENTONO
Sindaco di Roma
- O FORSE SI SBAGLIANO CHE FARAI DELLE
10 Nota dell’autore
TUE MALDICENZE?
di Claudio Gallone
SE HAI SCOPERTO CHE LA VECCHIA GITANA COL
14 KENIA
FAZZOLETTO ROSSO IMBROGLIA DA SECOLI
36
I VIAGGIATORI,
GIORDANIA
COSA FARAI
SOMMARIO
DI TANTI MANOSCRITTI, DI TANTE FIDANZATE CHE
54 HONDURAS
ASPETTANO FIORI?
SE HAI SCOPERTO
74
CHE ANCHE
VIETNAM
NELLA VITA SEI UN SEMPLICE PASSEGGERO
87 SIERRA LEONE
IN TRANSITO, CHE FARAI, DOVE LO FARAI, E QUANDO?.»
Fine del viaggio Alexis Diaz Pimienta
106 AFGHANISTAN
124 ETIOPIA
« SE HAI SCOPERTO
6
CHE TUTTI
Operation Smile. Chi siamo
GLI ORACOLI INGANNANO, CHE TUTTE
7 Prefazione del Dr Fabio Massimo Abenavoli
LE STRADE
Presidente Fondazione Operation Smile Italia Onlus
PORTANO A TE STESSO, COSA FARAI
8
Introduzione del Card. Ersilio Tonini Vescovo emerito di Ravenna
DELLE TUE PROSSIME PAURE?
SE HAI SCOPERTO
9
CHE GLI ASTRI
Introduzione di Walter Veltroni
MENTONO
Sindaco di Roma
- O FORSE SI SBAGLIANO CHE FARAI DELLE
10 Nota dell’autore
TUE MALDICENZE?
di Claudio Gallone
SE HAI SCOPERTO CHE LA VECCHIA GITANA COL
14 KENIA
FAZZOLETTO ROSSO IMBROGLIA DA SECOLI
36
I VIAGGIATORI,
GIORDANIA
COSA FARAI
SOMMARIO
DI TANTI MANOSCRITTI, DI TANTE FIDANZATE CHE
54 HONDURAS
ASPETTANO FIORI?
SE HAI SCOPERTO
74
CHE ANCHE
VIETNAM
NELLA VITA SEI UN SEMPLICE PASSEGGERO
87 SIERRA LEONE
IN TRANSITO, CHE FARAI, DOVE LO FARAI, E QUANDO?.»
Fine del viaggio Alexis Diaz Pimienta
106 AFGHANISTAN
124 ETIOPIA
Presidente Dr Fabio Massimo Abenavoli (a sinistra) Vice Presidente Avv. Beatrice dalla Chiesa (a destra) Segretario Amministrativo Dott. Gianluca Biavati (a destra) Responsabile Fundraising Events Dr.ssa Rosa Abenavoli (a sinistra)
La Fondazione Operation Smile Italia Onlus è un’associazione umanitaria senza fini di lucro nata nel 2000, il cui fine è realizzare missioni di chirurgia plastica ricostruttiva nei Paesi più disagiati, per restituire la dignità e il sorriso a bambini indigenti che non avrebbero altrimenti alcuna possibilità di essere operati per mancanza di competenze e risorse. Operation Smile Italia Onlus, pur essendo un’organizzazione indipendente, partecipa agli obiettivi e agli ideali di Operation Smile International che ha sede a Norfolk in Virginia, fondata nel 1982 dal chirurgo plastico, Bill Magee. Le missioni sono effettuate da equipe di volontari, medici e paramedici che recandosi negli ospedali di tali Paesi, portando attrezzature e materiali idonei per realizzare questi interventi, lavorano
allo scopo di aggiornare agli standard internazionali i medici dei Paesi oggetto delle missioni. I volontari di Operation Smile Italia sono selezionati attraverso un Comitato Scientifico presieduto dal Professor Domenico Scopelliti Primario Chirurgo Maxillo Facciale dell’Ospedale S. Spirito di Roma in base alle specifiche competenze, caratteristiche umane e capacità di adattamento alle varie situazioni. Operation Smile Italia vive con il contributo di privati e di aziende che partecipano, con la loro solidarietà alla realizzazione delle varie missioni umanitarie che si realizzano nel corso dell’anno. La missione ha una durata di circa 10/12 gg e vede la partecipazione di un numero di volontari che varia tra le 15/30 persone a seconda dell’impegno della missione e del numero dei bambini previsti per l’intervento chirurgico. Il follow up è poi sempre seguito
Chi siamo
Prefazione del Dr Fabio Massimo Abenavoli 6]
in cooperazione con le autorità sanitarie locali. Ancora oggi, in molti Paesi in Via di Sviluppo, un neonato su 500 nasce affetto da gravi malformazioni del volto (labio palatoschisi) e un intervento di soli 45 minuti dona ai bambini la gioia del sorriso. Un’ulteriore priorità di Operation Smile Italia Onlus è la formazione del personale medico e paramedico locale e la donazione di strumenti e materiale medico sanitario Presidente Comitato Scientifico Prof. Domenico Scopelliti
Il libro fotografico del nostro amico Claudio Gallone è un riconoscimento a tutti i nostri Volontari, Infermieri, Medici e Collaboratori in genere che continuamente offrono la loro disponibilità, entusiasmo ed energia per offrire un sorriso a tutti quei bambini e ai loro genitori e familiari con i quali costantemente entriamo in contatto durante le nostre missioni nei Paesi con minori risorse. Sono immagini vere, prese durante i tanti momenti che costituiscono le nostre giornate e sono scene con le quali, costantemente e in tutti i Paesi dove andiamo, conviviamo. L’emozione che durante le prime missioni mi pervadeva e pervade tutti i volontari alle prime esperienze, attraverso queste fotografie si ripresenta e sicuramente invaderà i cuori di tutti quelli che, pur non partecipando attivamente alle nostre missioni, sono però ugualmente sensibili agli stessi nostri ideali e finalità. Sappiamo tutti che l’opera dei Volontari è sempre più valorizzata e sempre più condivisa anche se poco conosciuta e velata dalle tante immagini che riceviamo abitualmente dai mass-media, molte volte violente, aggressive e inutilmente banali e tali da farci dimenticare che al di là di tutto esistono anche persone che sono disposte a rinunciare ai propri impegni, a sacrificare il proprio tempo e il proprio ego per mettere gratuitamente a disposizione la propria professionalità e sensibilità a beneficio dei tanti meno fortunati. Questo libro rappresenta quindi un po’ un resoconto di quello che facciamo e quello che viviamo e vorremmo che rappresentasse uno stimolo a vedere e comprendere una realtà differente da quella che abitualmente leggiamo, vediamo e purtroppo molte volte subiamo.Vorremmo che fosse come uno di quei vecchi libri di favole con un finale positivo che servivano a insegnare e trasmettere il rispetto e l’amore per gli altri, l’attenzione per i problemi di tutti e il rispetto anche per noi stessi.Alcune immagini sono indubbiamente “forti” ma sono reali
dai medici locali accreditati secondo gli standard di Operation Smile Italia. Le missioni più recenti sono state realizzate in India, Giordania, Kenia, Marocco, Romania, Bielorussia, Brasile, Afghanistan,Vietnam, Nicaragua, Etiopia. Nell’ambito del territorio nazionale Operation Smile Italia realizza seminari di sensibilizzazione per gli studenti dei maggiori istituti scolastici al fine di rafforzare nei giovani il senso di solidarietà e gli obiettivi del volontariato.
[7
e non vanno nascoste solo per paura di impressionarci o impressionare, la realtà dei fatti che ci circonda a volte è dura ed in talune circostanze sicuramente ingiusta e solo con la tenacia e la convinzione delle idee e dei propri principi, insieme alla collaborazione di tutti, è possibile renderla migliore. Come sempre è mio piacere e onore ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo nostro libro: Claudio Gallone che con entusiasmo ed estrema professionalità ha realizzato le immagini presenti cogliendo in tutte le fotografie i momenti più importanti ed efficaci; Pier Aldo Vola l’Editore che oramai da anni ci aiuta con affetto e generosità, contribuendo con la sua sapiente opera a realizzare tutto il nostro materiale informativo; tutti i Volontari, alcuni dei quali peraltro “fissati” dall’obiettivo di Claudio e presenti nel libro, che hanno permesso a Operation Smile di ridare dignità e speranza a tutti i nostri piccoli Pazienti; tutte le Collaboratrici e Collaboratori che con il loro instancabile lavoro ci permettono di operare con successo e di realizzare così il nostro sogno. Dr Fabio Massimo Abenavoli Presidente Fondazione Operation Smile Italia Onlus
Presidente Dr Fabio Massimo Abenavoli (a sinistra) Vice Presidente Avv. Beatrice dalla Chiesa (a destra) Segretario Amministrativo Dott. Gianluca Biavati (a destra) Responsabile Fundraising Events Dr.ssa Rosa Abenavoli (a sinistra)
La Fondazione Operation Smile Italia Onlus è un’associazione umanitaria senza fini di lucro nata nel 2000, il cui fine è realizzare missioni di chirurgia plastica ricostruttiva nei Paesi più disagiati, per restituire la dignità e il sorriso a bambini indigenti che non avrebbero altrimenti alcuna possibilità di essere operati per mancanza di competenze e risorse. Operation Smile Italia Onlus, pur essendo un’organizzazione indipendente, partecipa agli obiettivi e agli ideali di Operation Smile International che ha sede a Norfolk in Virginia, fondata nel 1982 dal chirurgo plastico, Bill Magee. Le missioni sono effettuate da equipe di volontari, medici e paramedici che recandosi negli ospedali di tali Paesi, portando attrezzature e materiali idonei per realizzare questi interventi, lavorano
allo scopo di aggiornare agli standard internazionali i medici dei Paesi oggetto delle missioni. I volontari di Operation Smile Italia sono selezionati attraverso un Comitato Scientifico presieduto dal Professor Domenico Scopelliti Primario Chirurgo Maxillo Facciale dell’Ospedale S. Spirito di Roma in base alle specifiche competenze, caratteristiche umane e capacità di adattamento alle varie situazioni. Operation Smile Italia vive con il contributo di privati e di aziende che partecipano, con la loro solidarietà alla realizzazione delle varie missioni umanitarie che si realizzano nel corso dell’anno. La missione ha una durata di circa 10/12 gg e vede la partecipazione di un numero di volontari che varia tra le 15/30 persone a seconda dell’impegno della missione e del numero dei bambini previsti per l’intervento chirurgico. Il follow up è poi sempre seguito
Chi siamo
Prefazione del Dr Fabio Massimo Abenavoli 6]
in cooperazione con le autorità sanitarie locali. Ancora oggi, in molti Paesi in Via di Sviluppo, un neonato su 500 nasce affetto da gravi malformazioni del volto (labio palatoschisi) e un intervento di soli 45 minuti dona ai bambini la gioia del sorriso. Un’ulteriore priorità di Operation Smile Italia Onlus è la formazione del personale medico e paramedico locale e la donazione di strumenti e materiale medico sanitario Presidente Comitato Scientifico Prof. Domenico Scopelliti
Il libro fotografico del nostro amico Claudio Gallone è un riconoscimento a tutti i nostri Volontari, Infermieri, Medici e Collaboratori in genere che continuamente offrono la loro disponibilità, entusiasmo ed energia per offrire un sorriso a tutti quei bambini e ai loro genitori e familiari con i quali costantemente entriamo in contatto durante le nostre missioni nei Paesi con minori risorse. Sono immagini vere, prese durante i tanti momenti che costituiscono le nostre giornate e sono scene con le quali, costantemente e in tutti i Paesi dove andiamo, conviviamo. L’emozione che durante le prime missioni mi pervadeva e pervade tutti i volontari alle prime esperienze, attraverso queste fotografie si ripresenta e sicuramente invaderà i cuori di tutti quelli che, pur non partecipando attivamente alle nostre missioni, sono però ugualmente sensibili agli stessi nostri ideali e finalità. Sappiamo tutti che l’opera dei Volontari è sempre più valorizzata e sempre più condivisa anche se poco conosciuta e velata dalle tante immagini che riceviamo abitualmente dai mass-media, molte volte violente, aggressive e inutilmente banali e tali da farci dimenticare che al di là di tutto esistono anche persone che sono disposte a rinunciare ai propri impegni, a sacrificare il proprio tempo e il proprio ego per mettere gratuitamente a disposizione la propria professionalità e sensibilità a beneficio dei tanti meno fortunati. Questo libro rappresenta quindi un po’ un resoconto di quello che facciamo e quello che viviamo e vorremmo che rappresentasse uno stimolo a vedere e comprendere una realtà differente da quella che abitualmente leggiamo, vediamo e purtroppo molte volte subiamo.Vorremmo che fosse come uno di quei vecchi libri di favole con un finale positivo che servivano a insegnare e trasmettere il rispetto e l’amore per gli altri, l’attenzione per i problemi di tutti e il rispetto anche per noi stessi.Alcune immagini sono indubbiamente “forti” ma sono reali
dai medici locali accreditati secondo gli standard di Operation Smile Italia. Le missioni più recenti sono state realizzate in India, Giordania, Kenia, Marocco, Romania, Bielorussia, Brasile, Afghanistan,Vietnam, Nicaragua, Etiopia. Nell’ambito del territorio nazionale Operation Smile Italia realizza seminari di sensibilizzazione per gli studenti dei maggiori istituti scolastici al fine di rafforzare nei giovani il senso di solidarietà e gli obiettivi del volontariato.
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e non vanno nascoste solo per paura di impressionarci o impressionare, la realtà dei fatti che ci circonda a volte è dura ed in talune circostanze sicuramente ingiusta e solo con la tenacia e la convinzione delle idee e dei propri principi, insieme alla collaborazione di tutti, è possibile renderla migliore. Come sempre è mio piacere e onore ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo nostro libro: Claudio Gallone che con entusiasmo ed estrema professionalità ha realizzato le immagini presenti cogliendo in tutte le fotografie i momenti più importanti ed efficaci; Pier Aldo Vola l’Editore che oramai da anni ci aiuta con affetto e generosità, contribuendo con la sua sapiente opera a realizzare tutto il nostro materiale informativo; tutti i Volontari, alcuni dei quali peraltro “fissati” dall’obiettivo di Claudio e presenti nel libro, che hanno permesso a Operation Smile di ridare dignità e speranza a tutti i nostri piccoli Pazienti; tutte le Collaboratrici e Collaboratori che con il loro instancabile lavoro ci permettono di operare con successo e di realizzare così il nostro sogno. Dr Fabio Massimo Abenavoli Presidente Fondazione Operation Smile Italia Onlus
Se mi associo alla vostra iniziativa “Smile”? Come dubitarne? Solo che una causa come questa appare subito talmente preziosa da meritare molto di più di una semplice “adesione”. Gli è che di volti di bambini miseramente sgraziati è toccato a me di incontrarne troppi nel corso dei miei recenti viaggi in Africa, nel Burundi e in Addis Abeba. E so fin troppo bene che cosa accade in te ad ogni incontro: ecco, hai l’impressione che quella immagine ti trafigga gli occhi per stamparsi a fuoco entro il cervello, ovunque, e di lì inseguirti, sovrapponendosi inesorabilmente su tutti i volti che incontrerai, uno struggimento senza riparo. Verrebbe da dire: incontri da non augurare a nessuno. E invece sì, perché è da sapere che qualche altra cosa accade che non avresti mai immaginato: talmente pregiata da tramutare quella ripugnanza in un impensabile regalo. Si, perché a un certo punto t’accorgi che, in virtù di quello strazio, qualcosa è accaduto laggiù nelle profondità dell’intimo tuo. Difficile spiegarlo: è un po’ come se incredibilmente altri occhi fossero comparsi dentro occhi usati fin qui, occhi nuovi che vedono al di là del visibile bellezze e sentimenti di un candore da strabilio. E con essi è un altro io che ti è nato dentro. Tant’è che dopo il primo moto di ribellione ecco insorgere a mo’ di sfida una gran voglia di riparare, di far nascere di nuovo. Detto alla toscana: di far “rinvivìre”. Quando uno nasce è il volto il primo aspetto di lui a comparire e a provocare quell’infinito stupore che agli occhi di padre e madre rimarrà eternamente nuovo.
In questo caso non è banale affermare che le fotografie “parlano”. Raccontano direttamente al nostro cuore e al nostro cervello, tutto quello che attraverso cifre e documentazioni, studi e riflessioni, non è possibile trasmettere con la stessa forza ed efficacia. Quando le testimonianze di grandi missioni umanitarie, come quelle di Operation Smile Italia, vengono affidate a un Maestro come Claudio Gallone, il risultato non può che essere uno straordinario spaccato della realtà. Una realtà terribile, che degli angeli hanno cambiato, restituendo un sorriso e la speranza di una vita, il più possibile normale. Testimonianze che ci aiutano a non commettere l’errore di credere di sapere già: ogni volta che ci accostiamo ai segni della povertà e dell’ingiustizia, abbiamo nuove opportunità per comprendere, nuovi modi per vedere e riconoscere in certi sguardi che ci osservano da una fotografia, l’urgenza di attenzione dell’uomo per l’uomo, quello ferito, indifeso, più debole. Su questa attenzione deve fondarsi una società civile, rivolta ai valori etici, solidali, universali, e non fatta di esclusione, di egoismo, di individualismo esasperato, che permea gran parte dei comportamenti sociali, oggi indicati come vincenti. Cancellare il debito dei paesi più poveri e destinare a fondi di sviluppo le somme restituite, intervenire in modo organizzato, anche economicamente, per permettere di produrre e distribuire gratuitamente in Africa e nei Paesi devastati dai conflitti, vaccini, cure e mezzi di prevenzione contro malattie che li affliggono, non sono generosi optional ma doveri,
Introduzione del Cardinal Ersilio Tonini
Introduzione di Walter Veltroni 8]
Sicchè a ogni volto che da deforme che era viene restituito alla sua innocenza è sempre la stessa festa , la stessa meraviglia. E quando l’hai provata una volta, anche i tuoi occhi si fanno nuovi come quelli delle madri e dei padri, sicché tutte le cose acquisteranno altri colori, a cominciare dal tuo stesso volto, guardando il quale ti verrà davvero di fare festa pensando al giorno in cui presentandoti a Cristo ti verrà da dire: “Grazie per avermi dato un volto nuovo!”. Certo che dare un volto a Cristo è un po’ diventar sua madre, visto che il volto Suo fu lei a darlo. L’affermazione non è esagerata. Del resto non è stato proprio Gesù a dire. “Quel che farete a uno dei più piccoli lo avrete fatto a me?”.
[9
segnali caratterizzanti una società evoluta e lungimirante. Questo libro racchiude 120 opere d’arte dove artista e soggetti si fondono e sembrano voler ringraziare altre mani sapienti, oramai invisibili, che hanno operato dei miracoli, su corpi e volti altrimenti mutilati. Tra i miracoli quotidiani che l’uomo riesce a compiere, e che faticosamente compensano le malvagità di cui lo stesso genere umano detiene un triste primato, ritengo che l’attività di volontariato e di prestazione disinteressata della propria opera, ne rappresenti la forma più grandiosa. Grazie a tutti voi.
Walter Veltroni Sindaco di Roma
Cardinal Ersilio Tonini Arcivescovo emerito di Ravenna
Se mi associo alla vostra iniziativa “Smile”? Come dubitarne? Solo che una causa come questa appare subito talmente preziosa da meritare molto di più di una semplice “adesione”. Gli è che di volti di bambini miseramente sgraziati è toccato a me di incontrarne troppi nel corso dei miei recenti viaggi in Africa, nel Burundi e in Addis Abeba. E so fin troppo bene che cosa accade in te ad ogni incontro: ecco, hai l’impressione che quella immagine ti trafigga gli occhi per stamparsi a fuoco entro il cervello, ovunque, e di lì inseguirti, sovrapponendosi inesorabilmente su tutti i volti che incontrerai, uno struggimento senza riparo. Verrebbe da dire: incontri da non augurare a nessuno. E invece sì, perché è da sapere che qualche altra cosa accade che non avresti mai immaginato: talmente pregiata da tramutare quella ripugnanza in un impensabile regalo. Si, perché a un certo punto t’accorgi che, in virtù di quello strazio, qualcosa è accaduto laggiù nelle profondità dell’intimo tuo. Difficile spiegarlo: è un po’ come se incredibilmente altri occhi fossero comparsi dentro occhi usati fin qui, occhi nuovi che vedono al di là del visibile bellezze e sentimenti di un candore da strabilio. E con essi è un altro io che ti è nato dentro. Tant’è che dopo il primo moto di ribellione ecco insorgere a mo’ di sfida una gran voglia di riparare, di far nascere di nuovo. Detto alla toscana: di far “rinvivìre”. Quando uno nasce è il volto il primo aspetto di lui a comparire e a provocare quell’infinito stupore che agli occhi di padre e madre rimarrà eternamente nuovo.
In questo caso non è banale affermare che le fotografie “parlano”. Raccontano direttamente al nostro cuore e al nostro cervello, tutto quello che attraverso cifre e documentazioni, studi e riflessioni, non è possibile trasmettere con la stessa forza ed efficacia. Quando le testimonianze di grandi missioni umanitarie, come quelle di Operation Smile Italia, vengono affidate a un Maestro come Claudio Gallone, il risultato non può che essere uno straordinario spaccato della realtà. Una realtà terribile, che degli angeli hanno cambiato, restituendo un sorriso e la speranza di una vita, il più possibile normale. Testimonianze che ci aiutano a non commettere l’errore di credere di sapere già: ogni volta che ci accostiamo ai segni della povertà e dell’ingiustizia, abbiamo nuove opportunità per comprendere, nuovi modi per vedere e riconoscere in certi sguardi che ci osservano da una fotografia, l’urgenza di attenzione dell’uomo per l’uomo, quello ferito, indifeso, più debole. Su questa attenzione deve fondarsi una società civile, rivolta ai valori etici, solidali, universali, e non fatta di esclusione, di egoismo, di individualismo esasperato, che permea gran parte dei comportamenti sociali, oggi indicati come vincenti. Cancellare il debito dei paesi più poveri e destinare a fondi di sviluppo le somme restituite, intervenire in modo organizzato, anche economicamente, per permettere di produrre e distribuire gratuitamente in Africa e nei Paesi devastati dai conflitti, vaccini, cure e mezzi di prevenzione contro malattie che li affliggono, non sono generosi optional ma doveri,
Introduzione del Cardinal Ersilio Tonini
Introduzione di Walter Veltroni 8]
Sicchè a ogni volto che da deforme che era viene restituito alla sua innocenza è sempre la stessa festa , la stessa meraviglia. E quando l’hai provata una volta, anche i tuoi occhi si fanno nuovi come quelli delle madri e dei padri, sicché tutte le cose acquisteranno altri colori, a cominciare dal tuo stesso volto, guardando il quale ti verrà davvero di fare festa pensando al giorno in cui presentandoti a Cristo ti verrà da dire: “Grazie per avermi dato un volto nuovo!”. Certo che dare un volto a Cristo è un po’ diventar sua madre, visto che il volto Suo fu lei a darlo. L’affermazione non è esagerata. Del resto non è stato proprio Gesù a dire. “Quel che farete a uno dei più piccoli lo avrete fatto a me?”.
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segnali caratterizzanti una società evoluta e lungimirante. Questo libro racchiude 120 opere d’arte dove artista e soggetti si fondono e sembrano voler ringraziare altre mani sapienti, oramai invisibili, che hanno operato dei miracoli, su corpi e volti altrimenti mutilati. Tra i miracoli quotidiani che l’uomo riesce a compiere, e che faticosamente compensano le malvagità di cui lo stesso genere umano detiene un triste primato, ritengo che l’attività di volontariato e di prestazione disinteressata della propria opera, ne rappresenti la forma più grandiosa. Grazie a tutti voi.
Walter Veltroni Sindaco di Roma
Cardinal Ersilio Tonini Arcivescovo emerito di Ravenna
Ho seguito Operation Smile in 7 missioni per documentare il loro messaggio di pace e di amore. In Afghanistan, come in Kenya, in Honduras, in Vietnam o in Giordania, nella dannazione della Sierra Leone o della regione etiope del Tigrai, il mio obiettivo ha incontrato gli occhi dei chirurghi, dei medici, degli infermieri e dei volontari. E mi hanno raccontato storie di coraggio, passione, dedizione, abnegazione, di chi lavora in situazioni estreme pur di donare un sorriso e un futuro al maggior numero di bambini possibile. Ma ha anche incontrato gli occhi dei genitori. Sguardi gravidi di dolore e di speranza. E ha scoperto che non esiste spartiacque culturale, etnico o religioso nell’universalità dell’amore che un padre e una madre sono capaci di riversare sul proprio figlio. Soprattutto se è portatore di un grave handicap che deturperà anche tutta la sua esistenza.
Claudio Gallone con i suoi piccoli amici dell’Ospedale di Lunsar
I chirurghi del sorriso nell’inferno del Tigrai * Le mani del chirurgo volano veloci sulle piccole labbra di Haspira. Stringono l’ultimo punto di sutura con un filo “tre zeri”, quasi invisibile. Quel piccolo nodo suggellerà la serenità del suo futuro, strappandola al mondo dei “mostri” per riconsegnarlo a quello
nella ricostruzione delle gravi malformazioni al viso che colpiscono in Africa un bambino ogni 400 nati. Fuori, in attesa delle mani del miracolo, sono oltre cento le madri e i padri con in grembo il loro fardello di dolore e di speranza. Molti hanno percorso centinaia di chilometri con ogni mezzo pur di arrivare al grande ospedale della regione. Un uomo con la pelle bruciata dal sole e solcata da fiumi
dei bambini felici. Haspira ha otto anni, aveva una malformazione congenita che le deturpava la bocca. Un giorno sarà di una bellezza intensa, proprio come sua madre, ma soprattutto potrà mangiare senza soffocarsi, parlare col suo ragazzo e, come lei, potrà crearsi una famiglia. È stata la prima piccola paziente a entrare nella sguarnita camera operatoria del decrepito ospedale etiopico di Mekelle, capoluogo della poverissima regione del Tigrai. Ad attenderla c’erano i chirurghi plastici del team italiano di Operation Smile, specializzati
di sudore e di fatica, sviene. Non ha trent’anni e non ha mangiato da giorni per correre a far operare la sua piccola, prima che i chirurghi italiani se ne vadano. Francesca Romana Pacelli, coordinatrice della missione, mette nelle sue mani un panino al formaggio, tutta la sua colazione. La bambina, invece, non può nutrirsi normalmente perché ha il palato aperto. «Nei casi meno gravi si tratta di labbro leporino - spiega Fabio Abenavoli, romano, chirurgo plastico e presidente di Operation Smile. - Ma anche di schisi del palato, ovvero della mancata chiusura
Ecco l’avventura dell’ultima missione.
Nota dell’autore 10 ]
Ogni missione con Operation Smile rappresenta una sorta di catarsi dalle consuetudini artefatte della nostra opulenta società. I volontari hanno la fortuna di confrontarsi con la realtà del mondo. Quello vero. Quello in cui vivono i tre quarti dell’intera umanità. Il momento più duro non è partecipare alle missioni. Bensì tornare indietro… Potrei raccontare centinaia di aneddoti indimenticabili che mi hanno segnato profondamente nel cuore e nell’anima.
del blocco osseo facciale che nella norma avviene attorno al quarto mese di gravidanza». La causa di questa anomalia fetale è da ricercarsi nella mancanza di acido folico, che dovrebbe far parte della dieta della madre. Nei paesi civilizzati colpisce un bambino ogni 800. Ma in Europa come negli Stati Uniti, vengono operati già al quarto mese e il problema sparisce. Nelle regioni più povere del pianeta dove l’alimentazione è meno varia come nelle Filippine o in Indocina l’incidenza è di un bambino ogni 250, e per loro la vita sarà solo tormento ed emarginazione. L’annuncio della presenza di Operation Smile era stata data dalla televisione Etiope. La torma dei genitori in attesa si infoltisce sempre più. Il loro silenzio gravido di attesa e del verdetto dei medici bianchi che stanno selezionando gli operabili, viene squarciato dall’urlo lontano di una donna in corsa con gli occhi fulminati dalla follia.Attraversa il piazzale
corsie l’aria rarefatta è stata sopraffatta dai miasmi di corpi immondi e delle loro deiezioni che nessuno raccoglie. Giacciono l’uno accanto all’altro malati terminali di HIV, sieropositivi, tubercolotici, lebbrosi, malarici, portatori di gravi infezioni endemiche dell’Africa. L’intero complesso non è collegato alla rete fognaria e non ha neppure il pozzo nero… ma neppure medici. Spiega il dottor Estifanos Kidanu, 42 anni, direttore dell’Ospedale e chirurgo: «Abbiamo 200 posti letto, e ricoveriamo circa 7.300 pazienti all’anno. Ma non abbiamo personale. Il Tigrai conta 4,3 milioni di abitanti e ci sono in tutto solo 48 medici, ma di questi solo quattro sono chirurghi generali. E quattro sono pediatri quando il 69 per cento dei bambini è denutrito e sottopeso». L’estrema povertà in cui vive buona parte della popolazione, la mancanza di acqua potabile, l'infezione da HIV che colpisce il 7 per cento delle persone, l’ignoranza delle minime norme igieniche
Negli ospedali pubblici in Etiopia i malati pagano il posto letto. Costa 10 Ethiopian Birr al giorno, pari a circa 1 euro. Le medicine, le siringhe monouso e ciò che è necessario al medico per curare il paziente sono a parte.Tali cifre sembrano irrisorie, ma non lo sono se paragonate ai salari: un manovale a Mekellè, guadagna 100 Birr al mese, pari a 10 euro. Se per stabilire la diagnosi è necessaria una radiografia e il paziente non ha i soldi per pagarla, viene rimandato a casa senza terapia. Quando entrano nella casa dei dannati, medici e infermieri di Opertation Smile, perdono il sorriso. Sono 20 volontari che lavorano gratuitamente. Chirurghi, anestesisti, infermieri, pediatri, intensivisti, il meglio del meglio che Abenavoli ha saputo raccogliere attorno a sé, perché non c’è mai un minuto da perdere. Nel loro vocabolario la parola errore è stata forzatamente depennata. Alcuni negli ultimi 5 anni lo hanno già seguito in 21 Paesi.
alla quale si associano numerose malattie infettive della pelle, rende la vita di questo popolo così precaria che solo 10 persone su 100 arrivano a 45 anni e solo tre superano la soglia dei 65. I prodomi di questo scenario, e delle condizioni di vita della popolazione del Tigray, vanno ricercati negli ultimi vent’anni di guerra e nella drammatica carestia, la più grave avvenuta tra il 1984 e l’85. Queste hanno portato, come conseguenza, al deterioramento delle condizioni di vita della popolazione e a un’instabilità crescente.
E quasi tutti hanno maturato una lunga esperienza di missioni in situazioni estreme. In India, Kenya, Giordania,Afghanistan, Bielorussia, che ancora paga in termini di malfomazioni neonatali il disastro nucleare di Chernobyl. In molti hanno gli occhi lucidi e la voce che si lacera tra le corde vocali in una commozione disperata. La situazione igienica è grave non solo nelle corsie, ma anche nel blocco operatorio. Rossella Di Vittorio e Domenico Gennaro, infermieri chirurgici, non perdono tempo e organizzano i lavori di pulizia.
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di terra e sassi dell’ospedale seguita dal ruggito di un uomo che si alza verso il cielo fetido di Mekelle. Il loro figlio di 11 anni è morto: di meningite. Nel reparto pediatrico dove si trovava sono in molti che non avranno mai la gioia di amare, baciare, vivere. Un fremito di angoscia scuote gli animi, perché già all’Ospedale dei Mekelle sono venuti vincendo paure ataviche, pur di incontrare i chirurghi del sorriso.Tutti sanno che questo ospedale è la porta dell’inferno. Chi viene ricoverato, in realtà, entra per morire. Nelle camerate e nelle
Ho seguito Operation Smile in 7 missioni per documentare il loro messaggio di pace e di amore. In Afghanistan, come in Kenya, in Honduras, in Vietnam o in Giordania, nella dannazione della Sierra Leone o della regione etiope del Tigrai, il mio obiettivo ha incontrato gli occhi dei chirurghi, dei medici, degli infermieri e dei volontari. E mi hanno raccontato storie di coraggio, passione, dedizione, abnegazione, di chi lavora in situazioni estreme pur di donare un sorriso e un futuro al maggior numero di bambini possibile. Ma ha anche incontrato gli occhi dei genitori. Sguardi gravidi di dolore e di speranza. E ha scoperto che non esiste spartiacque culturale, etnico o religioso nell’universalità dell’amore che un padre e una madre sono capaci di riversare sul proprio figlio. Soprattutto se è portatore di un grave handicap che deturperà anche tutta la sua esistenza.
Claudio Gallone con i suoi piccoli amici dell’Ospedale di Lunsar
I chirurghi del sorriso nell’inferno del Tigrai * Le mani del chirurgo volano veloci sulle piccole labbra di Haspira. Stringono l’ultimo punto di sutura con un filo “tre zeri”, quasi invisibile. Quel piccolo nodo suggellerà la serenità del suo futuro, strappandola al mondo dei “mostri” per riconsegnarlo a quello
nella ricostruzione delle gravi malformazioni al viso che colpiscono in Africa un bambino ogni 400 nati. Fuori, in attesa delle mani del miracolo, sono oltre cento le madri e i padri con in grembo il loro fardello di dolore e di speranza. Molti hanno percorso centinaia di chilometri con ogni mezzo pur di arrivare al grande ospedale della regione. Un uomo con la pelle bruciata dal sole e solcata da fiumi
dei bambini felici. Haspira ha otto anni, aveva una malformazione congenita che le deturpava la bocca. Un giorno sarà di una bellezza intensa, proprio come sua madre, ma soprattutto potrà mangiare senza soffocarsi, parlare col suo ragazzo e, come lei, potrà crearsi una famiglia. È stata la prima piccola paziente a entrare nella sguarnita camera operatoria del decrepito ospedale etiopico di Mekelle, capoluogo della poverissima regione del Tigrai. Ad attenderla c’erano i chirurghi plastici del team italiano di Operation Smile, specializzati
di sudore e di fatica, sviene. Non ha trent’anni e non ha mangiato da giorni per correre a far operare la sua piccola, prima che i chirurghi italiani se ne vadano. Francesca Romana Pacelli, coordinatrice della missione, mette nelle sue mani un panino al formaggio, tutta la sua colazione. La bambina, invece, non può nutrirsi normalmente perché ha il palato aperto. «Nei casi meno gravi si tratta di labbro leporino - spiega Fabio Abenavoli, romano, chirurgo plastico e presidente di Operation Smile. - Ma anche di schisi del palato, ovvero della mancata chiusura
Ecco l’avventura dell’ultima missione.
Nota dell’autore 10 ]
Ogni missione con Operation Smile rappresenta una sorta di catarsi dalle consuetudini artefatte della nostra opulenta società. I volontari hanno la fortuna di confrontarsi con la realtà del mondo. Quello vero. Quello in cui vivono i tre quarti dell’intera umanità. Il momento più duro non è partecipare alle missioni. Bensì tornare indietro… Potrei raccontare centinaia di aneddoti indimenticabili che mi hanno segnato profondamente nel cuore e nell’anima.
del blocco osseo facciale che nella norma avviene attorno al quarto mese di gravidanza». La causa di questa anomalia fetale è da ricercarsi nella mancanza di acido folico, che dovrebbe far parte della dieta della madre. Nei paesi civilizzati colpisce un bambino ogni 800. Ma in Europa come negli Stati Uniti, vengono operati già al quarto mese e il problema sparisce. Nelle regioni più povere del pianeta dove l’alimentazione è meno varia come nelle Filippine o in Indocina l’incidenza è di un bambino ogni 250, e per loro la vita sarà solo tormento ed emarginazione. L’annuncio della presenza di Operation Smile era stata data dalla televisione Etiope. La torma dei genitori in attesa si infoltisce sempre più. Il loro silenzio gravido di attesa e del verdetto dei medici bianchi che stanno selezionando gli operabili, viene squarciato dall’urlo lontano di una donna in corsa con gli occhi fulminati dalla follia.Attraversa il piazzale
corsie l’aria rarefatta è stata sopraffatta dai miasmi di corpi immondi e delle loro deiezioni che nessuno raccoglie. Giacciono l’uno accanto all’altro malati terminali di HIV, sieropositivi, tubercolotici, lebbrosi, malarici, portatori di gravi infezioni endemiche dell’Africa. L’intero complesso non è collegato alla rete fognaria e non ha neppure il pozzo nero… ma neppure medici. Spiega il dottor Estifanos Kidanu, 42 anni, direttore dell’Ospedale e chirurgo: «Abbiamo 200 posti letto, e ricoveriamo circa 7.300 pazienti all’anno. Ma non abbiamo personale. Il Tigrai conta 4,3 milioni di abitanti e ci sono in tutto solo 48 medici, ma di questi solo quattro sono chirurghi generali. E quattro sono pediatri quando il 69 per cento dei bambini è denutrito e sottopeso». L’estrema povertà in cui vive buona parte della popolazione, la mancanza di acqua potabile, l'infezione da HIV che colpisce il 7 per cento delle persone, l’ignoranza delle minime norme igieniche
Negli ospedali pubblici in Etiopia i malati pagano il posto letto. Costa 10 Ethiopian Birr al giorno, pari a circa 1 euro. Le medicine, le siringhe monouso e ciò che è necessario al medico per curare il paziente sono a parte.Tali cifre sembrano irrisorie, ma non lo sono se paragonate ai salari: un manovale a Mekellè, guadagna 100 Birr al mese, pari a 10 euro. Se per stabilire la diagnosi è necessaria una radiografia e il paziente non ha i soldi per pagarla, viene rimandato a casa senza terapia. Quando entrano nella casa dei dannati, medici e infermieri di Opertation Smile, perdono il sorriso. Sono 20 volontari che lavorano gratuitamente. Chirurghi, anestesisti, infermieri, pediatri, intensivisti, il meglio del meglio che Abenavoli ha saputo raccogliere attorno a sé, perché non c’è mai un minuto da perdere. Nel loro vocabolario la parola errore è stata forzatamente depennata. Alcuni negli ultimi 5 anni lo hanno già seguito in 21 Paesi.
alla quale si associano numerose malattie infettive della pelle, rende la vita di questo popolo così precaria che solo 10 persone su 100 arrivano a 45 anni e solo tre superano la soglia dei 65. I prodomi di questo scenario, e delle condizioni di vita della popolazione del Tigray, vanno ricercati negli ultimi vent’anni di guerra e nella drammatica carestia, la più grave avvenuta tra il 1984 e l’85. Queste hanno portato, come conseguenza, al deterioramento delle condizioni di vita della popolazione e a un’instabilità crescente.
E quasi tutti hanno maturato una lunga esperienza di missioni in situazioni estreme. In India, Kenya, Giordania,Afghanistan, Bielorussia, che ancora paga in termini di malfomazioni neonatali il disastro nucleare di Chernobyl. In molti hanno gli occhi lucidi e la voce che si lacera tra le corde vocali in una commozione disperata. La situazione igienica è grave non solo nelle corsie, ma anche nel blocco operatorio. Rossella Di Vittorio e Domenico Gennaro, infermieri chirurgici, non perdono tempo e organizzano i lavori di pulizia.
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di terra e sassi dell’ospedale seguita dal ruggito di un uomo che si alza verso il cielo fetido di Mekelle. Il loro figlio di 11 anni è morto: di meningite. Nel reparto pediatrico dove si trovava sono in molti che non avranno mai la gioia di amare, baciare, vivere. Un fremito di angoscia scuote gli animi, perché già all’Ospedale dei Mekelle sono venuti vincendo paure ataviche, pur di incontrare i chirurghi del sorriso.Tutti sanno che questo ospedale è la porta dell’inferno. Chi viene ricoverato, in realtà, entra per morire. Nelle camerate e nelle
E mentre i medici visitano i loro piccoli pazienti in due giorni lavano, ramazzano, disinfettano. Due camerate vengono fatte sgomberare per accogliere i bambini con le loro famiglie. Una è per quelli che dovranno essere operati, l’altra viene trasformata in un’improvvisata terapia intensiva dopo l’intervento chirurgico. Anche le condizioni dei bambini sono impressionanti.Tutti indossano un vestitino, sempre quello, mai lavato, da sempre. Urge un bagnetto prima di metterli sul tavolo operatorio. “Sono pieni di scabbia” ci informano Paola Lancianese e Lucia Zaino, intensiviste neonatali. Il primo incontro con l’acqua per loro è ancora più traumatico dell’intervento che dovranno subire. Anche il dottor Kidanu indossa guanti e mascherina. Chiede di partecipare alla sessione operatoria. Lui, unico vero chirurgo sul fronte del Tigrai, vuole apprendere anche questa tecnica di fine chirurgia. Potrebbe tornare utile, una volta
opera tra Firenze e Roma, dove insegna all’Università della Sapienza. Ha il fisico di un giocatore di rugby. Attraversa rapido il corridoio con due lacrime che potrebbero entrare in due secchie. Ha appena raccolto la gratitudine dagli occhi di un uomo che sembra una figura biblica uscita da un presepe di pastori etiopi. È il padre del ragazzo che ha operato di labbro bilaterale. Le due camere operatorie sono ormai una catena di montaggio. Via un piccolo, sotto l’altro. Non c’è tempo da perdere. I giorni sono contati. Si taglia e si cuce con una precisione microscopica per dieci ore al giorno. Fuori le richieste di intervento si accumulano. Nicola Freda, è appena rientrato in Italia dal Perù e dagli Stati Uniti, dove ha maturato la sua esperienza di chirurgo plastico ricostruttivo.Accanto a lui si avvicendano Mario Pagnoni e Bruno Lorè, specializzandi in maxillo-facciale. Giuseppe Virgili
Le ragazze del post-op lo mettono in una scatola di cartone avvolto dall’alluminio e da una coperta pulita. Lo battezzeranno col nome del chirurgo che lo ha salvato: Nicola. In una settimana di attività Marina Sammartino e Carmela Imperiale anestesiste, con Francesca Vitale e Federica Piana, specializzande romane, hanno addormentato e risvegliato 64 persone, tra bambini e adulti, mentre i chirurghi italiani ricostruivano un sorriso e una ragione in più per vivere. In dieci giorni Maria Luisa Campo che ha coordinato lo screening, ossia la selezione dei candidati all’intervento, ne ha visitati 104, con quel suo viso solare, cercando di dare una speranza anche a chi non ne ha mai conosciuto il significato. Quelli che restano verranno operati la prossima volta con i fondi che i volontari riusciranno a raccogliere in Italia, perchè il costo tecnico di ciascun intervento è di 800 euro.
di più, per la sua gente. Impara in fretta. Del resto l’addestramento dei medici locali fa parte degli obiettivi di Operation Smile. Soddisfatto, porta lui stesso fuori dal blocco un “bambino nuovo”. La madre si nasconde il volto tra le mani, quasi fosse stata folgorata dalla visione di un miracolo. Suo figlio è normale, la sua bocca non è più sfregiata da una natura infame. Lui potrà andare a giocare con gli altri suoi coetanei. E forse, un giorno, andare a scuola. Gabriele Borghini, è un chirurgo estetico molto apprezzato che
è invece un’autorità nel campo della plastica al seno. Ma è anche e soprattutto uno specialista di ustioni.Tuttavia qui a Mekelle di ustionati non ne arrivano molti perché le scarse condizioni igieniche e le gravi infezioni non danno molte speranze di vita alle vittime del fuoco. Ogni tanto la routine operatoria viene interrrotta da qualche emergenza. C’è un cesareo da fare. Urgentissimo. Un chirurgo estetico si improvvisa ostetrico.Taglia. Tira fuori un morettino urlante e sgambettante. È sano.
Sarà molto presto, quando il team di Operation Smile, tornerà nella malsana aria del Tigrai, rinunciando a ferie ed affetti per compiere la loro missione.
12 ]
KENIA GIORDANIA HONDURAS VIETNAM SIERRA LEONE [ 13
AFGHANISTAN
Claudio Gallone
ETIOPIA * Pubblicato dal settimanale “Oggi” il 31 agosto 2005
E mentre i medici visitano i loro piccoli pazienti in due giorni lavano, ramazzano, disinfettano. Due camerate vengono fatte sgomberare per accogliere i bambini con le loro famiglie. Una è per quelli che dovranno essere operati, l’altra viene trasformata in un’improvvisata terapia intensiva dopo l’intervento chirurgico. Anche le condizioni dei bambini sono impressionanti.Tutti indossano un vestitino, sempre quello, mai lavato, da sempre. Urge un bagnetto prima di metterli sul tavolo operatorio. “Sono pieni di scabbia” ci informano Paola Lancianese e Lucia Zaino, intensiviste neonatali. Il primo incontro con l’acqua per loro è ancora più traumatico dell’intervento che dovranno subire. Anche il dottor Kidanu indossa guanti e mascherina. Chiede di partecipare alla sessione operatoria. Lui, unico vero chirurgo sul fronte del Tigrai, vuole apprendere anche questa tecnica di fine chirurgia. Potrebbe tornare utile, una volta
opera tra Firenze e Roma, dove insegna all’Università della Sapienza. Ha il fisico di un giocatore di rugby. Attraversa rapido il corridoio con due lacrime che potrebbero entrare in due secchie. Ha appena raccolto la gratitudine dagli occhi di un uomo che sembra una figura biblica uscita da un presepe di pastori etiopi. È il padre del ragazzo che ha operato di labbro bilaterale. Le due camere operatorie sono ormai una catena di montaggio. Via un piccolo, sotto l’altro. Non c’è tempo da perdere. I giorni sono contati. Si taglia e si cuce con una precisione microscopica per dieci ore al giorno. Fuori le richieste di intervento si accumulano. Nicola Freda, è appena rientrato in Italia dal Perù e dagli Stati Uniti, dove ha maturato la sua esperienza di chirurgo plastico ricostruttivo.Accanto a lui si avvicendano Mario Pagnoni e Bruno Lorè, specializzandi in maxillo-facciale. Giuseppe Virgili
Le ragazze del post-op lo mettono in una scatola di cartone avvolto dall’alluminio e da una coperta pulita. Lo battezzeranno col nome del chirurgo che lo ha salvato: Nicola. In una settimana di attività Marina Sammartino e Carmela Imperiale anestesiste, con Francesca Vitale e Federica Piana, specializzande romane, hanno addormentato e risvegliato 64 persone, tra bambini e adulti, mentre i chirurghi italiani ricostruivano un sorriso e una ragione in più per vivere. In dieci giorni Maria Luisa Campo che ha coordinato lo screening, ossia la selezione dei candidati all’intervento, ne ha visitati 104, con quel suo viso solare, cercando di dare una speranza anche a chi non ne ha mai conosciuto il significato. Quelli che restano verranno operati la prossima volta con i fondi che i volontari riusciranno a raccogliere in Italia, perchè il costo tecnico di ciascun intervento è di 800 euro.
di più, per la sua gente. Impara in fretta. Del resto l’addestramento dei medici locali fa parte degli obiettivi di Operation Smile. Soddisfatto, porta lui stesso fuori dal blocco un “bambino nuovo”. La madre si nasconde il volto tra le mani, quasi fosse stata folgorata dalla visione di un miracolo. Suo figlio è normale, la sua bocca non è più sfregiata da una natura infame. Lui potrà andare a giocare con gli altri suoi coetanei. E forse, un giorno, andare a scuola. Gabriele Borghini, è un chirurgo estetico molto apprezzato che
è invece un’autorità nel campo della plastica al seno. Ma è anche e soprattutto uno specialista di ustioni.Tuttavia qui a Mekelle di ustionati non ne arrivano molti perché le scarse condizioni igieniche e le gravi infezioni non danno molte speranze di vita alle vittime del fuoco. Ogni tanto la routine operatoria viene interrrotta da qualche emergenza. C’è un cesareo da fare. Urgentissimo. Un chirurgo estetico si improvvisa ostetrico.Taglia. Tira fuori un morettino urlante e sgambettante. È sano.
Sarà molto presto, quando il team di Operation Smile, tornerà nella malsana aria del Tigrai, rinunciando a ferie ed affetti per compiere la loro missione.
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KENIA GIORDANIA HONDURAS VIETNAM SIERRA LEONE [ 13
AFGHANISTAN
Claudio Gallone
ETIOPIA * Pubblicato dal settimanale “Oggi” il 31 agosto 2005
« SE IO POTRÒ IMPEDIRE A UN CUORE DI SPEZZARSI NON AVRÒ VISSUTO INVANO SE ALLEVIERÒ IL DOLORE DI UNA VITA O ALLEVIERÒ UNA PENA O AIUTERÒ UN PETTIROSSO CADUTO A RIENTRARE NEL NIDO NON AVRÒ VISSUTO INVANO.»
Emily Dickinson
Al Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret oltre 300 famiglie sono venute da ogni dove per portare i loro bambini dai chirurghi di Operation Smile
14 ]
KENIA
« SE IO POTRÒ IMPEDIRE A UN CUORE DI SPEZZARSI NON AVRÒ VISSUTO INVANO SE ALLEVIERÒ IL DOLORE DI UNA VITA O ALLEVIERÒ UNA PENA O AIUTERÒ UN PETTIROSSO CADUTO A RIENTRARE NEL NIDO NON AVRÒ VISSUTO INVANO.»
Emily Dickinson
Al Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret oltre 300 famiglie sono venute da ogni dove per portare i loro bambini dai chirurghi di Operation Smile
14 ]
KENIA
L’intervento è appena terminato. «È andato benissimo» dice la sua rianimatrice irlandese
16 ]
KENIA
[ 17
KENIA Nel reparto post operatorio pediatre specializzate in terapia intensiva e rianimatrici assistono i loro piccoli pazienti appena operati
L’intervento è appena terminato. «È andato benissimo» dice la sua rianimatrice irlandese
16 ]
KENIA
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KENIA Nel reparto post operatorio pediatre specializzate in terapia intensiva e rianimatrici assistono i loro piccoli pazienti appena operati
« PRENDI UN SORRISO, REGALALO A CHI NON L’HA MAI AVUTO.
PRENDI UN RAGGIO DI SOLE, FALLO VOLARE LÀ DOVE REGNA LA NOTTE.
SCOPRI UNA SORGENTE, FA BAGNARE CHI VIVE NEL FANGO.
PRENDI UNA LACRIMA, Fabio Abenavoli, Presidente di Operation Smile Italia, visita un piccolo paziente tra le braccia preoccupate del padre. E lo rassicura: «...verrà operato»
POSALA SUL VOLTO DI CHI NON HA PIANTO.
PRENDI IL CORAGGIO, METTILO NELL’ANIMO DI CHI NON SA LOTTARE.
SCOPRI LA VITA, RACCONTALA A CHI NON SA CAPIRLA.
PRENDI LA SPERANZA, E VIVI NELLA SUA LUCE.
PRENDI LA BONTÀ, 18 ]
KENIA
E DONALA A CHI NON SA DONARE. SCOPRI L’AMORE, E FALLO CONOSCERE AL MONDO.»
Un dono Mahtma Gandhi
« PRENDI UN SORRISO, REGALALO A CHI NON L’HA MAI AVUTO.
PRENDI UN RAGGIO DI SOLE, FALLO VOLARE LÀ DOVE REGNA LA NOTTE.
SCOPRI UNA SORGENTE, FA BAGNARE CHI VIVE NEL FANGO.
PRENDI UNA LACRIMA, Fabio Abenavoli, Presidente di Operation Smile Italia, visita un piccolo paziente tra le braccia preoccupate del padre. E lo rassicura: «...verrà operato»
POSALA SUL VOLTO DI CHI NON HA PIANTO.
PRENDI IL CORAGGIO, METTILO NELL’ANIMO DI CHI NON SA LOTTARE.
SCOPRI LA VITA, RACCONTALA A CHI NON SA CAPIRLA.
PRENDI LA SPERANZA, E VIVI NELLA SUA LUCE.
PRENDI LA BONTÀ, 18 ]
KENIA
E DONALA A CHI NON SA DONARE. SCOPRI L’AMORE, E FALLO CONOSCERE AL MONDO.»
Un dono Mahtma Gandhi
« MOLTI VIVONO COME ANGELI IN MEZZO AL MONDO.»
San Josè Maria Escrivà de Balaguer
Su 5 tavoli operatori lavorano contemporaneamente esperti chirurghi venuti da Brasile, Egitto, Marocco, Italia, Irlanda, Stati Uniti, assistiti dal personale medico locale
21 ]
KENIA
« MOLTI VIVONO COME ANGELI IN MEZZO AL MONDO.»
San Josè Maria Escrivà de Balaguer
Su 5 tavoli operatori lavorano contemporaneamente esperti chirurghi venuti da Brasile, Egitto, Marocco, Italia, Irlanda, Stati Uniti, assistiti dal personale medico locale
21 ]
KENIA
Nel corso delle missioni si presentano spesso casi disperati cui si cerca di dare sempre e comunque una risposta e un aiuto
22 ]
KENIA Questo bambino è già tornato a sorridere. Operato di palatoschisi durante la missione di Operation Smile dell’anno precedente è tornato dai suoi chirurghi per la visita di controllo
[ 23
KENIA
Nel corso delle missioni si presentano spesso casi disperati cui si cerca di dare sempre e comunque una risposta e un aiuto
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KENIA Questo bambino è già tornato a sorridere. Operato di palatoschisi durante la missione di Operation Smile dell’anno precedente è tornato dai suoi chirurghi per la visita di controllo
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KENIA
« C’È UN SORRISO D’AMORE, E C’È UN SORRISO D’INGANNO, E C’È UN SORRISO DEI SORRISI IN CUI QUESTI DUE SORRISI SI INCONTRANO. E C’È UNO SGUARDO D’ODIO, DISPREZZO,
E C’È UNO SGUARDO DI
E C’È UNO SGUARDO DEGLI SGUARDI, CHE TENTATE DI SCORDARE INVANO; PERCHÉ SI PIANTA NEL PROFONDO DEL
CUORE,
E SI PIANTA NEL PROFONDO DELLA SCHIENA, E NESSUN SORRISO CHE MAI FU SORRISO, MA UN SOLO SORRISO SOLTANTO, CHE FRA LA
CULLA E LA TOMBA
SI PUÒ SORRIDERE SOLTANTO UNA VOLTA; MA, QUANDO È SORRISO UNA VOLTA, C’È UNA FINE A TUTTA L’ANGOSCIA.»
Il Sorriso William Blake
25 ]
KENIA Dolore e speranza negli occhi di questi genitori Masai in attesa della visita per la selezione dei bambini che verranno operati. Le loro preghiere saranno esaudite
« C’È UN SORRISO D’AMORE, E C’È UN SORRISO D’INGANNO, E C’È UN SORRISO DEI SORRISI IN CUI QUESTI DUE SORRISI SI INCONTRANO. E C’È UNO SGUARDO D’ODIO, DISPREZZO,
E C’È UNO SGUARDO DI
E C’È UNO SGUARDO DEGLI SGUARDI, CHE TENTATE DI SCORDARE INVANO; PERCHÉ SI PIANTA NEL PROFONDO DEL
CUORE,
E SI PIANTA NEL PROFONDO DELLA SCHIENA, E NESSUN SORRISO CHE MAI FU SORRISO, MA UN SOLO SORRISO SOLTANTO, CHE FRA LA
CULLA E LA TOMBA
SI PUÒ SORRIDERE SOLTANTO UNA VOLTA; MA, QUANDO È SORRISO UNA VOLTA, C’È UNA FINE A TUTTA L’ANGOSCIA.»
Il Sorriso William Blake
25 ]
KENIA Dolore e speranza negli occhi di questi genitori Masai in attesa della visita per la selezione dei bambini che verranno operati. Le loro preghiere saranno esaudite
« CHE PROVERESTI TU SE TI FIORISSE LA TERRA SOTTO I PIEDI, ALL’IMPROVVISO?»
Gabriele D’Annunzio
Stupore e gioia. Il giovane e preciso chirurgo brasiliano presenta l’incredibile risultato del suo intervento
26 ]
KENIA
Un anestesista di origine Masai addormenta il suo piccolo paziente prima dell’intervento
[ 27
KENIA Molti bambini arrivano deboli e malati. Per alcuni si possono presentare alcune complicazioni. Specialista in pediatria questo anestesista, venuto dall’Irlanda, interviene con urgenza
« CHE PROVERESTI TU SE TI FIORISSE LA TERRA SOTTO I PIEDI, ALL’IMPROVVISO?»
Gabriele D’Annunzio
Stupore e gioia. Il giovane e preciso chirurgo brasiliano presenta l’incredibile risultato del suo intervento
26 ]
KENIA
Un anestesista di origine Masai addormenta il suo piccolo paziente prima dell’intervento
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KENIA Molti bambini arrivano deboli e malati. Per alcuni si possono presentare alcune complicazioni. Specialista in pediatria questo anestesista, venuto dall’Irlanda, interviene con urgenza
Senza l’intervento di plastica ricostruttiva, il futuro di questa bambina sarebbe segnato: emarginazione dal villaggio, abbandono e violenza
28 ]
KENIA Dalla prima missione di Operation Smile in Kenia, nel 1987, sono stati operati 4.350 bambini e oltre 8.000 hanno ricevuto cure mediche
[ 29
KENIA
Senza l’intervento di plastica ricostruttiva, il futuro di questa bambina sarebbe segnato: emarginazione dal villaggio, abbandono e violenza
28 ]
KENIA Dalla prima missione di Operation Smile in Kenia, nel 1987, sono stati operati 4.350 bambini e oltre 8.000 hanno ricevuto cure mediche
[ 29
KENIA
« SOLE ILLUMINA IL MIO CUORE, VENTO DISPERDI LE MIE PENE E I MIEI LAMENTI! PIACERE PIÙ PROFONDO NON CONOSCO SULLA TERRA SE NON DI ANDARE LONTANO.
PER LA PIANURA SEGUO IL MIO CORSO, IL SOLE DEVE ARDERMI, IL MARE RINFRESCARMI PER CONDIVIDERE LA VITA DELLA NOSTRA TERRA DISCHIUDO FESTOSO I MIEI SENSI.
E COSÌ OGNI NUOVO GIORNO MI DEVE NUOVI AMICI, NUOVI FRATELLI INDICARE, FINCHÉ LIETO POSSO TUTTE LE FORZE CELEBRARE, E DI OGNI STELLA DIVENTARE OSPITE E AMICO.»
Canzone di viaggio Hermann Hesse
31 ]
KENIA In attesa di entrare all’interno del blocco chirurgico dove verrranno operati insieme ad altri 150 bambini
« SOLE ILLUMINA IL MIO CUORE, VENTO DISPERDI LE MIE PENE E I MIEI LAMENTI! PIACERE PIÙ PROFONDO NON CONOSCO SULLA TERRA SE NON DI ANDARE LONTANO.
PER LA PIANURA SEGUO IL MIO CORSO, IL SOLE DEVE ARDERMI, IL MARE RINFRESCARMI PER CONDIVIDERE LA VITA DELLA NOSTRA TERRA DISCHIUDO FESTOSO I MIEI SENSI.
E COSÌ OGNI NUOVO GIORNO MI DEVE NUOVI AMICI, NUOVI FRATELLI INDICARE, FINCHÉ LIETO POSSO TUTTE LE FORZE CELEBRARE, E DI OGNI STELLA DIVENTARE OSPITE E AMICO.»
Canzone di viaggio Hermann Hesse
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KENIA In attesa di entrare all’interno del blocco chirurgico dove verrranno operati insieme ad altri 150 bambini
Esiste una forma di trasmissione genetica acquisita. Chi viene colpito dalla malformazione può trasmettere l’anomalia ai figli. Ecco il frutto della violenza subita da questa giovane madre emarginata
32 ]
KENIA
[ 33
KENIA Operati lo stesso giorno ora lei ha la sicurezza che il suo bambino non dovrĂ subire il suo medesimo destino
Esiste una forma di trasmissione genetica acquisita. Chi viene colpito dalla malformazione può trasmettere l’anomalia ai figli. Ecco il frutto della violenza subita da questa giovane madre emarginata
32 ]
KENIA
[ 33
KENIA Operati lo stesso giorno ora lei ha la sicurezza che il suo bambino non dovrĂ subire il suo medesimo destino
Senza fatica e senza soffocarsi. Dodici ore dopo l’intervento al labbro la prima vera poppata della sua vita
34 ]
KENIA « IL GIORNO PIÙ BELLO? OGGI. L’OSTACOLO PIÙ GRANDE? LA PAURA. LA COSA PIÙ FACILE? SBAGLIARSI. L’ERRORE PIÙ GRANDE? RINUNCIARE. LA RADICE DI TUTTI I MALI? L’EGOISMO. LA DISTRAZIONE MIGLIORE? IL LAVORO. LA SCONFITTA PEGGIORE? LO SCORAGGIAMENTO. I MIGLIORI PROFESSIONISTI? I BAMBINI. IL PRIMO BISOGNO? COMUNICARE. LA FELICITÀ PIÙ GRANDE? ESSERE UTILI AGLI ALTRI. IL MISTERO PIÙ GRANDE? LA MORTE. IL DIFETTO PEGGIORE? IL MALUMORE.
LA PERSONA PIÙ PERICOLOSA? QUELLA CHE MENTE. IL SENTIMENTO PIÙ BRUTTO? IL RANCORE. IL REGALO PIÙ BELLO? IL PERDONO. QUELLO INDISPENSABILE? LA FAMIGLIA. LA ROTTA MIGLIORE? LA VIA GIUSTA. LA SENSAZIONE PIÙ PIACEVOLE? LA PACE INTERIORE. L’ACCOGLIENZA MIGLIORE? IL SORRISO. LA MIGLIOR MEDICINA? L’OTTIMISMO. LA SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE? IL DOVERE COMPIUTO. LA FORZA PIÙ GRANDE? LA FEDE. LE PERSONE PIÙ NECESSARIE? I SACERDOTI. LA COSA PIÙ BELLA DEL MONDO? L’AMORE» Madre Teresa
Gioia e incredulità. Questi genitori stanno per tornare a casa con il loro bambino “nuovo”
[ 35
KENIA
Senza fatica e senza soffocarsi. Dodici ore dopo l’intervento al labbro la prima vera poppata della sua vita
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KENIA « IL GIORNO PIÙ BELLO? OGGI. L’OSTACOLO PIÙ GRANDE? LA PAURA. LA COSA PIÙ FACILE? SBAGLIARSI. L’ERRORE PIÙ GRANDE? RINUNCIARE. LA RADICE DI TUTTI I MALI? L’EGOISMO. LA DISTRAZIONE MIGLIORE? IL LAVORO. LA SCONFITTA PEGGIORE? LO SCORAGGIAMENTO. I MIGLIORI PROFESSIONISTI? I BAMBINI. IL PRIMO BISOGNO? COMUNICARE. LA FELICITÀ PIÙ GRANDE? ESSERE UTILI AGLI ALTRI. IL MISTERO PIÙ GRANDE? LA MORTE. IL DIFETTO PEGGIORE? IL MALUMORE.
LA PERSONA PIÙ PERICOLOSA? QUELLA CHE MENTE. IL SENTIMENTO PIÙ BRUTTO? IL RANCORE. IL REGALO PIÙ BELLO? IL PERDONO. QUELLO INDISPENSABILE? LA FAMIGLIA. LA ROTTA MIGLIORE? LA VIA GIUSTA. LA SENSAZIONE PIÙ PIACEVOLE? LA PACE INTERIORE. L’ACCOGLIENZA MIGLIORE? IL SORRISO. LA MIGLIOR MEDICINA? L’OTTIMISMO. LA SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE? IL DOVERE COMPIUTO. LA FORZA PIÙ GRANDE? LA FEDE. LE PERSONE PIÙ NECESSARIE? I SACERDOTI. LA COSA PIÙ BELLA DEL MONDO? L’AMORE» Madre Teresa
Gioia e incredulità. Questi genitori stanno per tornare a casa con il loro bambino “nuovo”
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KENIA
Un team di 70 volontari di Operation Smile è appena arrivato all’opsedale di Irbid, 170 chilometri a nord di Amman
36 ]
GIORDANIA
[ 37
GIORDANIA Il volto di questo bambino presenta un caso che i chirurghi plastici considerano complesso. Alla sua giovane mamma verrà riconsegnato con un vero sorriso
Un team di 70 volontari di Operation Smile è appena arrivato all’opsedale di Irbid, 170 chilometri a nord di Amman
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GIORDANIA
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GIORDANIA Il volto di questo bambino presenta un caso che i chirurghi plastici considerano complesso. Alla sua giovane mamma verrà riconsegnato con un vero sorriso
Ăˆ venuta da Baghdad questa piccola vittima della guerra in Iraq. Le cicatrici da ustione non le consentono di flettere i piedini e camminare. VerrĂ operata da due chirurghi uno italiano e uno marocchino. TornerĂ a camminare
38 ]
GIORDANIA
I bambini, prima di essere operati vengono visitati e valutati attentamente da un team internazionale di medici e pediatri
[ 39
GIORDANIA
Ăˆ venuta da Baghdad questa piccola vittima della guerra in Iraq. Le cicatrici da ustione non le consentono di flettere i piedini e camminare. VerrĂ operata da due chirurghi uno italiano e uno marocchino. TornerĂ a camminare
38 ]
GIORDANIA
I bambini, prima di essere operati vengono visitati e valutati attentamente da un team internazionale di medici e pediatri
[ 39
GIORDANIA
Il risveglio, subito dopo l’intevento tra le braccia di Raniero Orsini specialista di chirurgia plastica ricostruttiva e maxillo facciale
40 ]
GIORDANIA
Il suo bambino non è stato ancora operato. Ma, per questa mamma, suo figlio che presenta una grave deformazione al viso è sempre bellissimo
[ 41
GIORDANIA
Il risveglio, subito dopo l’intevento tra le braccia di Raniero Orsini specialista di chirurgia plastica ricostruttiva e maxillo facciale
40 ]
GIORDANIA
Il suo bambino non è stato ancora operato. Ma, per questa mamma, suo figlio che presenta una grave deformazione al viso è sempre bellissimo
[ 41
GIORDANIA
Dall’Iraq con amore. Questa donna con altre trenta ha affrontato un difficile viaggio per venire a Irbid e portare i loro piccoli colpiti da palatoschisi
42 ]
GIORDANIA
All’ingresso dell’ospedale la tenda dell’accoglienza
[ 43
GIORDANIA
È difficile mantenere la disciplina e i genitori in coda. Tutti premono per cercare di entrare nella speranza di essere i primi a far visitare i propri figli
Dall’Iraq con amore. Questa donna con altre trenta ha affrontato un difficile viaggio per venire a Irbid e portare i loro piccoli colpiti da palatoschisi
42 ]
GIORDANIA
All’ingresso dell’ospedale la tenda dell’accoglienza
[ 43
GIORDANIA
È difficile mantenere la disciplina e i genitori in coda. Tutti premono per cercare di entrare nella speranza di essere i primi a far visitare i propri figli
« LA GENTILEZZA DELLE PAROLE CREA FIDUCIA. LA GENTILEZZA DEI PENSIERI CREA PROFONDITÀ. LA GENTILEZZA DEL DONARE CREA AMORE.» Lao Tze
Colori e piccole distrazioni durante lo screening medico aiutano a far superare la paura prima di entrare in camera operatoria
44 ]
GIORDANIA
« LA GENTILEZZA DELLE PAROLE CREA FIDUCIA. LA GENTILEZZA DEI PENSIERI CREA PROFONDITÀ. LA GENTILEZZA DEL DONARE CREA AMORE.» Lao Tze
Colori e piccole distrazioni durante lo screening medico aiutano a far superare la paura prima di entrare in camera operatoria
44 ]
GIORDANIA
Disperazione e perplessitĂ per molti genitori. Ma il labbro leporino bilaterale che deforma il viso del loro bimbo verrĂ operato
46 ]
GIORDANIA
PietĂ e compassione. In attesa di essere chiamati prima di andare sotto i ferri del chirurgo
[ 47
GIORDANIA
Disperazione e perplessitĂ per molti genitori. Ma il labbro leporino bilaterale che deforma il viso del loro bimbo verrĂ operato
46 ]
GIORDANIA
PietĂ e compassione. In attesa di essere chiamati prima di andare sotto i ferri del chirurgo
[ 47
GIORDANIA
In tutti i paesi arabi il fuoco, attorno il quale si svolge la vita domestica, fa ogni anno centinaia vittime. Soprattutto tra i bambini
48 ]
GIORDANIA Venuta dall’Iraq Iman ha 12 anni. Vorrebbe fare la mamma, un giorno. Ma ha una schisi del blocco osseo facciale e viene emarginata dai suoi coetanei. Verrà operata
[ 49
GIORDANIA
In tutti i paesi arabi il fuoco, attorno il quale si svolge la vita domestica, fa ogni anno centinaia vittime. Soprattutto tra i bambini
48 ]
GIORDANIA Venuta dall’Iraq Iman ha 12 anni. Vorrebbe fare la mamma, un giorno. Ma ha una schisi del blocco osseo facciale e viene emarginata dai suoi coetanei. Verrà operata
[ 49
GIORDANIA
Il chirurgo ha appena terminato la sua opera. Tolti i punti, dopo pochi giorni, la sua deformitĂ sarĂ solo un brutto ricordo
50 ]
GIORDANIA
Precisione millimetrica e lavoro di squadra sono il risultato di anni di pratica, studio e dedizione
[ 51
GIORDANIA
Il chirurgo ha appena terminato la sua opera. Tolti i punti, dopo pochi giorni, la sua deformitĂ sarĂ solo un brutto ricordo
50 ]
GIORDANIA
Precisione millimetrica e lavoro di squadra sono il risultato di anni di pratica, studio e dedizione
[ 51
GIORDANIA
« MENTRE TU HAI UNA COSA, QUESTA PUÒ ESSERTI TOLTA.
MA QUANDO TU LA DAI, ECCO, L’HAI DATA. NESSUN LADRO TE LA PUÒ RUBARE.
E ALLORA È TUA PER SEMPRE.» James Joyce
Marina Sammartino e Francesca Ciano, anestesiste, intente a rianimare il loro paziente
53 ]
GIORDANIA
« MENTRE TU HAI UNA COSA, QUESTA PUÒ ESSERTI TOLTA.
MA QUANDO TU LA DAI, ECCO, L’HAI DATA. NESSUN LADRO TE LA PUÒ RUBARE.
E ALLORA È TUA PER SEMPRE.» James Joyce
Marina Sammartino e Francesca Ciano, anestesiste, intente a rianimare il loro paziente
53 ]
GIORDANIA
La chiamano la “Dama Bianca”. Aguas Maduro, moglie del presidente della Repubblica dell’Honduras, è amata per la sua opera di recupero dei bambini di strada. Qui in visita alla missione di Operation Smile
54 ]
HONDURAS
All’Ospedale di Tegugigalpa sono stati visitati oltre 200 bambini provenienti dalle regioni più povere del Paese. E ne sono stati operati 140, riparando labbri leporini, palati aperti e altre deformità del viso
[ 55
HONDURAS
La chiamano la “Dama Bianca”. Aguas Maduro, moglie del presidente della Repubblica dell’Honduras, è amata per la sua opera di recupero dei bambini di strada. Qui in visita alla missione di Operation Smile
54 ]
HONDURAS
All’Ospedale di Tegugigalpa sono stati visitati oltre 200 bambini provenienti dalle regioni più povere del Paese. E ne sono stati operati 140, riparando labbri leporini, palati aperti e altre deformità del viso
[ 55
HONDURAS
Al sicuro, tra le braccia della sua infermiera. Tranquillizzato, si è addormentato prima di entrare in camera operatoria
56 ]
HONDURAS Il momento di massima felicitĂ . Il ritorno dalla sua mamma. Alle loro spalle, due studenti quattordicenni che partecipano come volontari alle missioni
[ 57
HONDURAS
Al sicuro, tra le braccia della sua infermiera. Tranquillizzato, si è addormentato prima di entrare in camera operatoria
56 ]
HONDURAS Il momento di massima felicitĂ . Il ritorno dalla sua mamma. Alle loro spalle, due studenti quattordicenni che partecipano come volontari alle missioni
[ 57
HONDURAS
Il sogno di un padre... che sarà presto realtà...
58 ]
HONDURAS
... la speranza di un figlio che un giorno sarà padre...
[ 59
HONDURAS
Il sogno di un padre... che sarà presto realtà...
58 ]
HONDURAS
... la speranza di un figlio che un giorno sarà padre...
[ 59
HONDURAS
Al San Felipe Hospital di Tegugigalpa ha operato un team di 65 volontari provenienti da 6 diverse nazioni
60 ]
HONDURAS
Operation Smile arruola i suoi chirurghi selezionando i migliori specialisti in plastica ricostruttiva di tutto il mondo
[ 61
HONDURAS
Al San Felipe Hospital di Tegugigalpa ha operato un team di 65 volontari provenienti da 6 diverse nazioni
60 ]
HONDURAS
Operation Smile arruola i suoi chirurghi selezionando i migliori specialisti in plastica ricostruttiva di tutto il mondo
[ 61
HONDURAS
« IL SEGRETO DELL’ESISTENZA UMANA NON STA SOLTANTO NEL VIVERE, MA ANCHE NEL SAPERE PER CHE COSA SI VIVE.»
F. Dostoievski
Questo infermiere americano, specialista in tecniche di rianimazione, ha assistito e consegnato ai genitori oltre 100 bambini. E ogni volta non ha saputo trattenere la propria commozione...
63 ]
HONDURAS
« IL SEGRETO DELL’ESISTENZA UMANA NON STA SOLTANTO NEL VIVERE, MA ANCHE NEL SAPERE PER CHE COSA SI VIVE.»
F. Dostoievski
Questo infermiere americano, specialista in tecniche di rianimazione, ha assistito e consegnato ai genitori oltre 100 bambini. E ogni volta non ha saputo trattenere la propria commozione...
63 ]
HONDURAS
L’anestesista sta intubando un bambino per consentirne la respirazione durante l’intervento
64 ]
HONDURAS La ricostruzione di un giovane volto non ammette né errori né incertezze. E richiede la sincronia di un perfetto lavoro di squadra
[ 65
HONDURAS
L’anestesista sta intubando un bambino per consentirne la respirazione durante l’intervento
64 ]
HONDURAS La ricostruzione di un giovane volto non ammette né errori né incertezze. E richiede la sincronia di un perfetto lavoro di squadra
[ 65
HONDURAS
« UN SORRISO NON COSTA NIENTE E PRODUCE MOLTO ARRICHISCE CHI LO RICEVE,SENZA IMPOVERIRE CHI LO DÀ. DURA UN SOLO ISTANTE, MA TALVOLTA IL SUO RICORDO È ETERNO. NESSUNO È COSÌ RICCO DA POTER FARNE A MENO, NESSUNO È ABBASTANZA POVERO DA NON MERITARLO.
CREA LA FELICITÀ IN CASA, È IL SEGNO TANGIBILE DELL’AMICIZIA, UN SORRISO DÀ RIPOSO A CHI È STANCO, RENDE CORAGGIO AI PIÙ SCORAGGIATI, NON PUÒ ESSERE COMPRATO, NÈ PRESTATO, NÈ RUBATO,
Altri continueranno a sorridere per tutta la vita. Come questa bambina alla quale verrà donato un altro sorriso
PERCHÈ È QUALCOSA DI VALORE SOLO NEL MOMENTO IN CUI VIENE DATO.
E SE QUALCHE VOLTA INCONTRATE QUALCUNO CHE NON SA PIÙ SORRIDERE, SIATE GENEROSO, DATEGLI IL VOSTRO, PERCHÈ NESSUNO HA MAI BISOGNO DI UN SORRISO QUANTO COLUI CHE NON PUÒ REGALARNE AD ALTRI.»
Anonimo
[ 67
HONDURAS
« UN SORRISO NON COSTA NIENTE E PRODUCE MOLTO ARRICHISCE CHI LO RICEVE,SENZA IMPOVERIRE CHI LO DÀ. DURA UN SOLO ISTANTE, MA TALVOLTA IL SUO RICORDO È ETERNO. NESSUNO È COSÌ RICCO DA POTER FARNE A MENO, NESSUNO È ABBASTANZA POVERO DA NON MERITARLO.
CREA LA FELICITÀ IN CASA, È IL SEGNO TANGIBILE DELL’AMICIZIA, UN SORRISO DÀ RIPOSO A CHI È STANCO, RENDE CORAGGIO AI PIÙ SCORAGGIATI, NON PUÒ ESSERE COMPRATO, NÈ PRESTATO, NÈ RUBATO,
Altri continueranno a sorridere per tutta la vita. Come questa bambina alla quale verrà donato un altro sorriso
PERCHÈ È QUALCOSA DI VALORE SOLO NEL MOMENTO IN CUI VIENE DATO.
E SE QUALCHE VOLTA INCONTRATE QUALCUNO CHE NON SA PIÙ SORRIDERE, SIATE GENEROSO, DATEGLI IL VOSTRO, PERCHÈ NESSUNO HA MAI BISOGNO DI UN SORRISO QUANTO COLUI CHE NON PUÒ REGALARNE AD ALTRI.»
Anonimo
[ 67
HONDURAS
Per esorcizzare il timore della camera operatoria...
68 ]
HONDURAS
[ 69
HONDURAS E vengono operati anche i più piccoli. L’età minima è di sei mesi
Per esorcizzare il timore della camera operatoria...
68 ]
HONDURAS
[ 69
HONDURAS E vengono operati anche i più piccoli. L’età minima è di sei mesi
Durante la missione questo chirurgo russo opera in media 7 bambini al giorno
70 ]
HONDURAS
Terminato un intervento ecco un altro paziente. La camera operatoria è come una fucina dove il lavoro si fa frenetico, per operare, nei pochi giorni disponibili, il maggior numero di bambini
[ 71
HONDURAS
Durante la missione questo chirurgo russo opera in media 7 bambini al giorno
70 ]
HONDURAS
Terminato un intervento ecco un altro paziente. La camera operatoria è come una fucina dove il lavoro si fa frenetico, per operare, nei pochi giorni disponibili, il maggior numero di bambini
[ 71
HONDURAS
Non sempre il risveglio è sereno. E allora, ecco le cure amorevoli delle sue rianimatrici
72 ]
HONDURAS
I chirurghi di Operation Smile si autocertificano tra loro. E si controllano tra loro, confrontando le rispettettive tecniche e abilitĂ chirurgiche
[ 73
HONDURAS
Non sempre il risveglio è sereno. E allora, ecco le cure amorevoli delle sue rianimatrici
72 ]
HONDURAS
I chirurghi di Operation Smile si autocertificano tra loro. E si controllano tra loro, confrontando le rispettettive tecniche e abilitĂ chirurgiche
[ 73
HONDURAS
Finalmente potranno sorridere insieme Al Loi Hospital di Vung Tau la prima visita dall’otorinolaringoiatra
74 ]
VIETNAM
[ 75
VIETNAM
Ecco il miracolo, il suo nome è sulla lista dei bambini fortunati che verranno operati
Finalmente potranno sorridere insieme Al Loi Hospital di Vung Tau la prima visita dall’otorinolaringoiatra
74 ]
VIETNAM
[ 75
VIETNAM
Ecco il miracolo, il suo nome è sulla lista dei bambini fortunati che verranno operati
I pazienti vengono valutati durante lo screening da molti specialisti. In Vietnam è attiva un’ottima scuola di medicina
76 ]
VIETNAM
Lo sguardo gonfio di dolore per le condizioni dei propri figli unisce i padri di tutto il mondo
[ 77
VIETNAM
I pazienti vengono valutati durante lo screening da molti specialisti. In Vietnam è attiva un’ottima scuola di medicina
76 ]
VIETNAM
Lo sguardo gonfio di dolore per le condizioni dei propri figli unisce i padri di tutto il mondo
[ 77
VIETNAM
Un delicato intervento di ricostruzione del palato molle
78 ]
VIETNAM
Lam Hoai Phuong team leader della missione nella stessa missione chirurgica ha operato 50 bambini
[ 79
VIETNAM
Un delicato intervento di ricostruzione del palato molle
78 ]
VIETNAM
Lam Hoai Phuong team leader della missione nella stessa missione chirurgica ha operato 50 bambini
[ 79
VIETNAM
Il sonno dopo la fatica dell’intervento e la veglia con gli occhi ancora increduli del suo giovane papà
80 ]
VIETNAM Una breve siesta nel cortile dell’ospedale aspettando il proprio turno prima di entrare in camera operatoria
[ 81
VIETNAM
Il sonno dopo la fatica dell’intervento e la veglia con gli occhi ancora increduli del suo giovane papà
80 ]
VIETNAM Una breve siesta nel cortile dell’ospedale aspettando il proprio turno prima di entrare in camera operatoria
[ 81
VIETNAM
Si è gettata nel fuoco per salvare sua figlia. Entrambe gravemente ustionate verranno curate
82 ]
VIETNAM
Di fronte al tabellone della speranza che reca i nomi dei bambini prescelti
[ 83
VIETNAM
Appena addormentato dagli anestesisti e pronto per il bisturi
Si è gettata nel fuoco per salvare sua figlia. Entrambe gravemente ustionate verranno curate
82 ]
VIETNAM
Di fronte al tabellone della speranza che reca i nomi dei bambini prescelti
[ 83
VIETNAM
Appena addormentato dagli anestesisti e pronto per il bisturi
Questo bambino figlio di pescatori vietnamiti è stato operato un anno prima di palatoschisi. Era deforme ed emarginato. Oggi è considerato una star dal suo villaggio e sogna di potersi fidanzare con la sua amichetta del cuore.
84 ]
VIETNAM
Questo bambino figlio di pescatori vietnamiti è stato operato un anno prima di palatoschisi. Era deforme ed emarginato. Oggi è considerato una star dal suo villaggio e sogna di potersi fidanzare con la sua amichetta del cuore.
84 ]
VIETNAM
Il risveglio. Il momento più delicato è passato. Ma soprattutto i bambini piccoli hanno bisogno di molte cure dai loro anestesisti
86 ]
VIETNAM
Ospedale di Lunsar. Il chirurgo è frate Emanuel, un missionario dei Fatebenefratelli. Opera una giovane di 19 anni. Isterectomia totale per aver subito una pratica abortiva devastante
[ 87
SIERRA LEONE
Il risveglio. Il momento più delicato è passato. Ma soprattutto i bambini piccoli hanno bisogno di molte cure dai loro anestesisti
86 ]
VIETNAM
Ospedale di Lunsar. Il chirurgo è frate Emanuel, un missionario dei Fatebenefratelli. Opera una giovane di 19 anni. Isterectomia totale per aver subito una pratica abortiva devastante
[ 87
SIERRA LEONE
« DILIGE ET QUOD VIS FAC.»
AMA E FA’ CIÒ CHE VUOI
In Io. Ep. tr. 7, 8
Il Saint Joseph Hospital di Lunsar, prima della guerra, era il migliore della regione.
89 ]
SIERRA LEONE
« DILIGE ET QUOD VIS FAC.»
AMA E FA’ CIÒ CHE VUOI
In Io. Ep. tr. 7, 8
Il Saint Joseph Hospital di Lunsar, prima della guerra, era il migliore della regione.
89 ]
SIERRA LEONE
È uno tra i paesi più poveri dell’Africa Occidentale. Il reddito pro capite è di 140 dollari all’anno. La vita media 34 anni. Il 64% della popolazione è analfabeta. E mancano le struttre sanitarie
90 ]
SIERRA LEONE
Questa giovane mamma è preoccupata. Dovrà nutrire i suoi due gemellini. Di 1000 bambini nati vivi, 280 non arrivano al quinto anno di vita
[ 91
SIERRA LEONE
È uno tra i paesi più poveri dell’Africa Occidentale. Il reddito pro capite è di 140 dollari all’anno. La vita media 34 anni. Il 64% della popolazione è analfabeta. E mancano le struttre sanitarie
90 ]
SIERRA LEONE
Questa giovane mamma è preoccupata. Dovrà nutrire i suoi due gemellini. Di 1000 bambini nati vivi, 280 non arrivano al quinto anno di vita
[ 91
SIERRA LEONE
In attesa di una visita medica. Ma al momento ci sono solo due dottori. Operation Smile Italia interviene anche per portare il suo aiuto in situazioni estreme
92 ]
SIERRA LEONE
Per tutta la Sierra Leone l’ospedale di Lunsar rappresenta l’ultima speranza
[ 93
SIERRA LEONE
In attesa di una visita medica. Ma al momento ci sono solo due dottori. Operation Smile Italia interviene anche per portare il suo aiuto in situazioni estreme
92 ]
SIERRA LEONE
Per tutta la Sierra Leone l’ospedale di Lunsar rappresenta l’ultima speranza
[ 93
SIERRA LEONE
Ha 18 anni e sta per partorire il suo terzo figlio...
94 ]
SIERRA LEONE
Quest’uomo è stato appena operato dal fratello Emanuel, l’unico chirurgo della regione
È difficile trovare personale sanitario preparato. Negli occhi di questa ostetrica la fatica dopo 12 ore di lavoro non stop
[ 95
SIERRA LEONE
Ha 18 anni e sta per partorire il suo terzo figlio...
94 ]
SIERRA LEONE
Quest’uomo è stato appena operato dal fratello Emanuel, l’unico chirurgo della regione
È difficile trovare personale sanitario preparato. Negli occhi di questa ostetrica la fatica dopo 12 ore di lavoro non stop
[ 95
SIERRA LEONE
Malata terminale di Aids ha sorriso per posare per il suo ritratto. Il giorno dopo il suo letto era vuoto...
96 ]
SIERRA LEONE
Maria era un’imprenditrice. Poi i giovani ribelli del Ruf le hanno amputato il braccio per rappresaglia contro la popolazione civile. Ăˆ stata salvata da Camil, la sua bambina che ha chiamato i soccorsi
[ 97
SIERRA LEONE
I bambini che si incontrano sembrano tutti sani. Qui la natura impone le sue leggi. Chi ha un handicap è perduto. Se un bambino nasce col labbro leporino viene abbandonato nella savana
Malata terminale di Aids ha sorriso per posare per il suo ritratto. Il giorno dopo il suo letto era vuoto...
96 ]
SIERRA LEONE
Maria era un’imprenditrice. Poi i giovani ribelli del Ruf le hanno amputato il braccio per rappresaglia contro la popolazione civile. Ăˆ stata salvata da Camil, la sua bambina che ha chiamato i soccorsi
[ 97
SIERRA LEONE
I bambini che si incontrano sembrano tutti sani. Qui la natura impone le sue leggi. Chi ha un handicap è perduto. Se un bambino nasce col labbro leporino viene abbandonato nella savana
L’Ospedale ricovera attualmente un centinaio di pazienti. Ma potrebbe ospitarne fino a 250. Un tempo c’era anche la foresteria per le famiglie che li accompagnavano dopo lunghi viaggi
98 ]
SIERRA LEONE
Non mancano solo medici ma anche materiale medico e chirurgico di base. In camera operatoria ci si arrangia sempre e comunque
Le vittime della follia dei ribelli si aiutano a vicenda nei campi per amputati. I ribelli hanno tagliato oltre 30 mila mani durante la guerra. Sono sopravvissute solo 1.600 persone
[ 99
SIERRA LEONE
L’Ospedale ricovera attualmente un centinaio di pazienti. Ma potrebbe ospitarne fino a 250. Un tempo c’era anche la foresteria per le famiglie che li accompagnavano dopo lunghi viaggi
98 ]
SIERRA LEONE
Non mancano solo medici ma anche materiale medico e chirurgico di base. In camera operatoria ci si arrangia sempre e comunque
Le vittime della follia dei ribelli si aiutano a vicenda nei campi per amputati. I ribelli hanno tagliato oltre 30 mila mani durante la guerra. Sono sopravvissute solo 1.600 persone
[ 99
SIERRA LEONE
Una mamma giovanissima attende l’esito del responso dei medici per la sua bambina ammalata. Sua figlia ha già dieci anni
101 ]
SIERRA LEONE
Una mamma giovanissima attende l’esito del responso dei medici per la sua bambina ammalata. Sua figlia ha già dieci anni
101 ]
SIERRA LEONE
La popolazione diffida dell’organizzazione sanitaria statale. Ed è così che si registra il più alto tasso di mortalità perinatale del mondo. Ogni 100 mila parti muoiono 1.800 gestanti per complicazioni
102 ]
SIERRA LEONE
Ha 26 anni. I ribelli del Ruf gli hanno tagliato entrambe le mani per dissuaderlo ad andare a votare alle elezioni politiche. I suoi aguzzini avevano tra i 14 e i 16 anni
[ 103
SIERRA LEONE
La popolazione diffida dell’organizzazione sanitaria statale. Ed è così che si registra il più alto tasso di mortalità perinatale del mondo. Ogni 100 mila parti muoiono 1.800 gestanti per complicazioni
102 ]
SIERRA LEONE
Ha 26 anni. I ribelli del Ruf gli hanno tagliato entrambe le mani per dissuaderlo ad andare a votare alle elezioni politiche. I suoi aguzzini avevano tra i 14 e i 16 anni
[ 103
SIERRA LEONE
Questa ferrista mostra i suoi vecchi attrezzi chirurgici dei quali va fiera
104 ]
SIERRA LEONE La conta delle pillole. I farmaci scarseggiano e vanno razionati
[ 105
SIERRA LEONE
Questa ferrista mostra i suoi vecchi attrezzi chirurgici dei quali va fiera
104 ]
SIERRA LEONE La conta delle pillole. I farmaci scarseggiano e vanno razionati
[ 105
SIERRA LEONE
I chirurghi italiani di Operation Smile sono riusciti a entrare negli ospedali di Kabul e organizzare una serie di missioni, vincendo la diffidenza della popolazione e della burocrazia locale
106 ]
AFGHANISTAN
I chirurghi italiani di Operation Smile sono riusciti a entrare negli ospedali di Kabul e organizzare una serie di missioni, vincendo la diffidenza della popolazione e della burocrazia locale
106 ]
AFGHANISTAN
Female Hospital di Kabul. Un bambino appena operato da un team di chirurghi plastici afghani. Operation Smile ha anche il compito di insegnare ai chirurghi locali le piĂš moderne tecniche operatorie
108 ]
AFGHANISTAN
Oltre il 50% delle donne è soggetta alla legge tribale della Bad, per cui molte giovani spose diventano schiave e vengono sottoposte a umiliazioni corporali, sfregi e mutilazioni
[ 109
AFGHANISTAN
Female Hospital di Kabul. Un bambino appena operato da un team di chirurghi plastici afghani. Operation Smile ha anche il compito di insegnare ai chirurghi locali le piĂš moderne tecniche operatorie
108 ]
AFGHANISTAN
Oltre il 50% delle donne è soggetta alla legge tribale della Bad, per cui molte giovani spose diventano schiave e vengono sottoposte a umiliazioni corporali, sfregi e mutilazioni
[ 109
AFGHANISTAN
Una mina giocattolo ha colpito ancora. Occorreranno numerosi interventi di plastica ricostruttiva per ridare mani e volto a questo bambino
110 ]
AFGHANISTAN
[ 111
AFGHANISTAN ... ma nonostante le campagne di informazione e l’intensa opera di sminamento compiuta dalle Nazioni Unite, sono ancora molte le vittime tra i bambini
Una mina giocattolo ha colpito ancora. Occorreranno numerosi interventi di plastica ricostruttiva per ridare mani e volto a questo bambino
110 ]
AFGHANISTAN
[ 111
AFGHANISTAN ... ma nonostante le campagne di informazione e l’intensa opera di sminamento compiuta dalle Nazioni Unite, sono ancora molte le vittime tra i bambini
Ăˆ arrivata dalle montagne del Tagykistan con in grembo il suo neonato bisognoso di cure per farlo visitare dai medici di Operation Smile Italia
112 ]
AFGHANISTAN
Molti profughi rientrano dal Pakistan in Afghanistan. Ma giovani donne e bambini sopravvivono dimenticati nei campi improvvisati tra le pietraie alle porte di Jalalabad
[ 113
AFGHANISTAN
Ăˆ arrivata dalle montagne del Tagykistan con in grembo il suo neonato bisognoso di cure per farlo visitare dai medici di Operation Smile Italia
112 ]
AFGHANISTAN
Molti profughi rientrano dal Pakistan in Afghanistan. Ma giovani donne e bambini sopravvivono dimenticati nei campi improvvisati tra le pietraie alle porte di Jalalabad
[ 113
AFGHANISTAN
I bambini sono sempre stati le vittime sacrificali di ogni guerra. In Afghanistan hanno pagato un tributo di sangue altissimo. Qui c’è moltissimo lavoro per i medici di Operation Smile
114 ]
AFGHANISTAN
Ancora oggi, nonostante le numerose missioni umanitarie organizzate dalle Nazioni Unite, molti di loro necessitano di cibo oltre a ogni tipo di cura
[ 115
AFGHANISTAN
I bambini sono sempre stati le vittime sacrificali di ogni guerra. In Afghanistan hanno pagato un tributo di sangue altissimo. Qui c’è moltissimo lavoro per i medici di Operation Smile
114 ]
AFGHANISTAN
Ancora oggi, nonostante le numerose missioni umanitarie organizzate dalle Nazioni Unite, molti di loro necessitano di cibo oltre a ogni tipo di cura
[ 115
AFGHANISTAN
« LENTAMENTE MUORE CHI DIVENTA SCHIAVO DELL’ABITUDINE, RIPETENDO OGNI GIORNO GLI STESSI PERCORSI, CHI NON CAMBIA LA MARCIA, CHI NON RISCHIA E CAMBIA COLORE DEI VESTITI, CHI NON PARLA A CHI NON CONOSCE.
MUORE LENTAMENTE CHI EVITA UNA PASSIONE, CHI PREFERISCE IL NERO SU BIANCO E I PUNTINI SULLE “I” PIUTTOSTO CHE UN INSIEME DI EMOZIONI, PROPRIO QUELLE CHE FANNO BRILLARE GLI OCCHI, QUELLE CHE FANNO DI UNO SBADIGLIO UN SORRISO, QUELLE CHE FANNO BATTERE IL CUORE DAVANTI ALL’ERRORE E AI SENTIMENTI.
LENTAMENTE MUORE L’ingresso al Female Hospital di Kabul dove sono entrati i medici italiani
CHI NON CAPOVOLGE IL TAVOLO, CHI È INFELICE SUL LAVORO, CHI NON RISCHIA LA CERTEZZA PER L’INCERTEZZA PER INSEGUIRE UN SOGNO, CHI NON SI PERMETTE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA DI FUGGIRE AI CONSIGLI SENSATI.
LENTAMENTE MUORE CHI NON VIAGGIA, CHI NON LEGGE, CHI NON ASCOLTA MUSICA, CHI NON TROVA GRAZIA IN SE STESSO.
MUORE LENTAMENTE CHI DISTRUGGE L’AMOR PROPRIO,
116 ]
CHI NON SI LASCIA AIUTARE;
AFGHANISTAN
CHI PASSA I GIORNI A LAMENTARSI DELLA PROPRIA SFORTUNA O DELLA PIOGGIA INCESSANTE.
LENTAMENTE MUORE CHI ABBANDONA UN PROGETTO PRIMA DI INIZIARLO, CHI NON FA DOMANDE SUGLI ARGOMENTI CHE NON CONOSCE, CHI NON RISPONDE QUANDO GLI CHIEDONO QUALCOSA CHE CONOSCE.
EVITIAMO LA MORTE A PICCOLE DOSI, RICORDANDO SEMPRE CHE ESSERE VIVO RICHIEDE UNO SFORZO DI GRAN LUNGA MAGGIORE DEL SEMPLICE FATTO DI RESPIRARE.
SOLTANTO L’ARDENTE PAZIENZA PORTERÀ Nei casi più gravi sono sempre i padri a prendersi cura dei loro bambini
AL RAGGIUNGIMENTO DI UNA SPLENDIDA FELICITÀ.»
Pablo Neruda
Stupore e gratitudine. Di fronte al suo dottore che lo ha appena visitato
« LENTAMENTE MUORE CHI DIVENTA SCHIAVO DELL’ABITUDINE, RIPETENDO OGNI GIORNO GLI STESSI PERCORSI, CHI NON CAMBIA LA MARCIA, CHI NON RISCHIA E CAMBIA COLORE DEI VESTITI, CHI NON PARLA A CHI NON CONOSCE.
MUORE LENTAMENTE CHI EVITA UNA PASSIONE, CHI PREFERISCE IL NERO SU BIANCO E I PUNTINI SULLE “I” PIUTTOSTO CHE UN INSIEME DI EMOZIONI, PROPRIO QUELLE CHE FANNO BRILLARE GLI OCCHI, QUELLE CHE FANNO DI UNO SBADIGLIO UN SORRISO, QUELLE CHE FANNO BATTERE IL CUORE DAVANTI ALL’ERRORE E AI SENTIMENTI.
LENTAMENTE MUORE L’ingresso al Female Hospital di Kabul dove sono entrati i medici italiani
CHI NON CAPOVOLGE IL TAVOLO, CHI È INFELICE SUL LAVORO, CHI NON RISCHIA LA CERTEZZA PER L’INCERTEZZA PER INSEGUIRE UN SOGNO, CHI NON SI PERMETTE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA DI FUGGIRE AI CONSIGLI SENSATI.
LENTAMENTE MUORE CHI NON VIAGGIA, CHI NON LEGGE, CHI NON ASCOLTA MUSICA, CHI NON TROVA GRAZIA IN SE STESSO.
MUORE LENTAMENTE CHI DISTRUGGE L’AMOR PROPRIO,
116 ]
CHI NON SI LASCIA AIUTARE;
AFGHANISTAN
CHI PASSA I GIORNI A LAMENTARSI DELLA PROPRIA SFORTUNA O DELLA PIOGGIA INCESSANTE.
LENTAMENTE MUORE CHI ABBANDONA UN PROGETTO PRIMA DI INIZIARLO, CHI NON FA DOMANDE SUGLI ARGOMENTI CHE NON CONOSCE, CHI NON RISPONDE QUANDO GLI CHIEDONO QUALCOSA CHE CONOSCE.
EVITIAMO LA MORTE A PICCOLE DOSI, RICORDANDO SEMPRE CHE ESSERE VIVO RICHIEDE UNO SFORZO DI GRAN LUNGA MAGGIORE DEL SEMPLICE FATTO DI RESPIRARE.
SOLTANTO L’ARDENTE PAZIENZA PORTERÀ Nei casi più gravi sono sempre i padri a prendersi cura dei loro bambini
AL RAGGIUNGIMENTO DI UNA SPLENDIDA FELICITÀ.»
Pablo Neruda
Stupore e gratitudine. Di fronte al suo dottore che lo ha appena visitato
Il suo bambino è appena nato. Piacerà a suo marito? Quale destino per lei e per suo figlio al loro rientro in casa?
118 ]
AFGHANISTAN
Il taglio del naso come sfregio per le mogli sospette di infedeltà è una pratica ancora consueta. A Kabul i chirurghi plastici hanno molto lavoro da compiere
[ 119
AFGHANISTAN
Il suo bambino è appena nato. Piacerà a suo marito? Quale destino per lei e per suo figlio al loro rientro in casa?
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AFGHANISTAN
Il taglio del naso come sfregio per le mogli sospette di infedeltà è una pratica ancora consueta. A Kabul i chirurghi plastici hanno molto lavoro da compiere
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AFGHANISTAN
Nonostante la sconfitta dei talebani, le donne continuano a ricoprirsi con il burqa. Temono la violenza degli uomini che possono abusare dei loro corpi restando sempre impuniti
120 ]
AFGHANISTAN
Nonostante la sconfitta dei talebani, le donne continuano a ricoprirsi con il burqa. Temono la violenza degli uomini che possono abusare dei loro corpi restando sempre impuniti
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AFGHANISTAN
Alberto Cairo, direttore del centro ortopedico della Croce Rossa Internazionale. Il suo giovane paziente ha perso su una mina entrambe le braccia, una gamba e un occhio. A Kabul Cairo ridà le gambe a 14 mila afghani all’anno Non è una Madonna ma una nonna col nipotino in attesa di essere operato di labbro leporino bilaterale
122 ]
AFGHANISTAN
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AFGHANISTAN
Nella corsia della maternità dove viene allestita l’assistenza post operatoria
Alberto Cairo, direttore del centro ortopedico della Croce Rossa Internazionale. Il suo giovane paziente ha perso su una mina entrambe le braccia, una gamba e un occhio. A Kabul Cairo ridà le gambe a 14 mila afghani all’anno Non è una Madonna ma una nonna col nipotino in attesa di essere operato di labbro leporino bilaterale
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AFGHANISTAN
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AFGHANISTAN
Nella corsia della maternità dove viene allestita l’assistenza post operatoria
Ospedale di Mekelle, Bruno Lorè specializzando in chirurgia maxillo facciale, visita un piccolo paziente, sotto gli occhi grati della madre e del suo fratellino
124 ]
ETIOPIA
Ospedale di Mekelle, Bruno Lorè specializzando in chirurgia maxillo facciale, visita un piccolo paziente, sotto gli occhi grati della madre e del suo fratellino
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ETIOPIA
Nello sguardo di questo adolescente in attesa di incontrare i medici italiani, tutta l’angoscia per il suo destino
126 ]
ETIOPIA
[ 127
ETIOPIA Una madre marcia verso l’ospedale. Una volta operato suo figlio potrà nutrirsi senza soffocarsi
« SE ANCHE PARLASSI LE LINGUE DEGLI UOMINI E DEGLI ANGELI, MA NON AVESSI LA CARITÀ, SONO COME UN BRONZO CHE RISUONA O UN CEMBALO CHE TINTINNA. E SE AVESSI IL DONO DELLA PROFEZIA E CONOSCESSI TUTTI I MISTERI E TUTTA LA SCIENZA, E POSSEDESSI LA PIENEZZA DELLA FEDE COSÌ DA TRASPORTARE LE MONTAGNE, MA NON AVESSI LA CARITÀ, NON SONO NULLA. E SE ANCHE DISTRIBUISSI TUTTE LE MIE SOSTANZE E DESSI IL MIO CORPO PER ESSER BRUCIATO, MA NON AVESSI LA CARITÀ, NIENTE MI GIOVA. LA CARITÀ È PAZIENTE, È BENIGNA LA CARITÀ; NON È INVIDIOSA LA CARITÀ, NON SI VANTA, NON SI GONFIA, NON MANCA DI RISPETTO, NON CERCA IL SUO INTERESSE, NON SI ADIRA, NON TIENE CONTO DEL MALE RICEVUTO, NON GODE DELL’INGIUSTIZIA, MA SI COMPIACE DELLA VERITÀ.TUTTO COPRE, TUTTO CREDE, TUTTO SPERA, TUTTO SOPPORTA. LA CARITÀ NON AVRÀ MAI FINE. LE PROFEZIE SCOMPARIRANNO; IL DONO DELLE LINGUE CESSERÀ E LA SCIENZA SVANIRÀ. LA NOSTRA CONOSCENZA È IMPERFETTA E IMPERFETTA LA NOSTRA PROFEZIA. MA QUANDO VERRÀ CIÒ CHE È PERFETTO, QUELLO CHE È IMPERFETTO SCOMPARIRÀ. QUAND’ERO BAMBINO, PARLAVO DA BAMBINO, PENSAVO DA BAMBINO, RAGIONAVO DA BAMBINO. MA, DIVENUTO UOMO, CIÒ CHE ERA DA BAMBINO L’HO ABBANDONATO. ORA VEDIAMO COME IN UNO SPECCHIO, IN MANIERA CONFUSA; MA ALLORA VEDREMO A FACCIA A FACCIA. ORA CONOSCO IN MODO IMPERFETTO, MA ALLORA CONOSCERÒ PERFETTAMENTE, COME ANCH’IO SONO CONOSCIUTO. QUESTE DUNQUE LE TRE COSE CHE RIMANGONO: LA FEDE, LA SPERANZA E LA CARITÀ; MA DI TUTTE PIÙ GRANDE È LA CARITÀ!» Inno alla Carità San Paolo
Nello sguardo di questo adolescente in attesa di incontrare i medici italiani, tutta l’angoscia per il suo destino
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ETIOPIA
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ETIOPIA Una madre marcia verso l’ospedale. Una volta operato suo figlio potrà nutrirsi senza soffocarsi
« SE ANCHE PARLASSI LE LINGUE DEGLI UOMINI E DEGLI ANGELI, MA NON AVESSI LA CARITÀ, SONO COME UN BRONZO CHE RISUONA O UN CEMBALO CHE TINTINNA. E SE AVESSI IL DONO DELLA PROFEZIA E CONOSCESSI TUTTI I MISTERI E TUTTA LA SCIENZA, E POSSEDESSI LA PIENEZZA DELLA FEDE COSÌ DA TRASPORTARE LE MONTAGNE, MA NON AVESSI LA CARITÀ, NON SONO NULLA. E SE ANCHE DISTRIBUISSI TUTTE LE MIE SOSTANZE E DESSI IL MIO CORPO PER ESSER BRUCIATO, MA NON AVESSI LA CARITÀ, NIENTE MI GIOVA. LA CARITÀ È PAZIENTE, È BENIGNA LA CARITÀ; NON È INVIDIOSA LA CARITÀ, NON SI VANTA, NON SI GONFIA, NON MANCA DI RISPETTO, NON CERCA IL SUO INTERESSE, NON SI ADIRA, NON TIENE CONTO DEL MALE RICEVUTO, NON GODE DELL’INGIUSTIZIA, MA SI COMPIACE DELLA VERITÀ.TUTTO COPRE, TUTTO CREDE, TUTTO SPERA, TUTTO SOPPORTA. LA CARITÀ NON AVRÀ MAI FINE. LE PROFEZIE SCOMPARIRANNO; IL DONO DELLE LINGUE CESSERÀ E LA SCIENZA SVANIRÀ. LA NOSTRA CONOSCENZA È IMPERFETTA E IMPERFETTA LA NOSTRA PROFEZIA. MA QUANDO VERRÀ CIÒ CHE È PERFETTO, QUELLO CHE È IMPERFETTO SCOMPARIRÀ. QUAND’ERO BAMBINO, PARLAVO DA BAMBINO, PENSAVO DA BAMBINO, RAGIONAVO DA BAMBINO. MA, DIVENUTO UOMO, CIÒ CHE ERA DA BAMBINO L’HO ABBANDONATO. ORA VEDIAMO COME IN UNO SPECCHIO, IN MANIERA CONFUSA; MA ALLORA VEDREMO A FACCIA A FACCIA. ORA CONOSCO IN MODO IMPERFETTO, MA ALLORA CONOSCERÒ PERFETTAMENTE, COME ANCH’IO SONO CONOSCIUTO. QUESTE DUNQUE LE TRE COSE CHE RIMANGONO: LA FEDE, LA SPERANZA E LA CARITÀ; MA DI TUTTE PIÙ GRANDE È LA CARITÀ!» Inno alla Carità San Paolo
Fuori dal blocco operatorio questa mamma prega per il suo bambino
128 ]
ETIOPIA
Molti hanno attraversato le regioni desertiche dell’Etiopia per arrivare fino a Makalle
[ 129
ETIOPIA
Fuori dal blocco operatorio questa mamma prega per il suo bambino
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ETIOPIA
Molti hanno attraversato le regioni desertiche dell’Etiopia per arrivare fino a Makalle
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ETIOPIA
La “sala d’attesa” dell’ospedale. La Tv ha annunciato l’arrivo dei medici di Operation Smile e intere famiglie si sono messe in marcia
130 ]
ETIOPIA
Hanno appena saputo che l’indomani ci sarebbe stato l’intervento
[ 131
ETIOPIA
I chirurghi hanno terminato. Ecco un bambino nuovo
La “sala d’attesa” dell’ospedale. La Tv ha annunciato l’arrivo dei medici di Operation Smile e intere famiglie si sono messe in marcia
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ETIOPIA
Hanno appena saputo che l’indomani ci sarebbe stato l’intervento
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ETIOPIA
I chirurghi hanno terminato. Ecco un bambino nuovo
Rossella Di Vittorio, ferrista, assiste e vigila i suoi chirurghi
132 ]
ETIOPIA
Un bambino giunge sereno sul tavolo operatorio e aiuta la sua rianimatrice a praticare l’anestesia
Carmela Imperiale anestesista, ausculta il torace di questo adolescente operato il giorno prima. Nel pomeriggio lui potrĂ tornare a casa...
[ 133
ETIOPIA
Rossella Di Vittorio, ferrista, assiste e vigila i suoi chirurghi
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ETIOPIA
Un bambino giunge sereno sul tavolo operatorio e aiuta la sua rianimatrice a praticare l’anestesia
Carmela Imperiale anestesista, ausculta il torace di questo adolescente operato il giorno prima. Nel pomeriggio lui potrĂ tornare a casa...
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ETIOPIA
Il dubbio e la fede. In 10 giorni sono stati visitati 104 bambini come questo e ne sono stati operati 64. Gli altri si sono giĂ prenotati per la prossima missione
134 ]
ETIOPIA
Le condizioni di vita in Etiopia sono durissime. Non esistono strutture sanitarie adeguate. La malattia o l’infortunio possono diventare letali
[ 135
ETIOPIA
Il dubbio e la fede. In 10 giorni sono stati visitati 104 bambini come questo e ne sono stati operati 64. Gli altri si sono giĂ prenotati per la prossima missione
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ETIOPIA
Le condizioni di vita in Etiopia sono durissime. Non esistono strutture sanitarie adeguate. La malattia o l’infortunio possono diventare letali
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ETIOPIA
Come in una fiaba, ma questa volta sarà realtà... Al suo risveglio potra sorridere diversamente alla vita
136 ]
ETIOPIA È arrivata da sola a Makalle, con i suoi piccoli. Uno in braccio e l’altro sulla schiena. Ha 20 anni e la forza dell’amore
[ 137
ETIOPIA
Come in una fiaba, ma questa volta sarà realtà... Al suo risveglio potra sorridere diversamente alla vita
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ETIOPIA È arrivata da sola a Makalle, con i suoi piccoli. Uno in braccio e l’altro sulla schiena. Ha 20 anni e la forza dell’amore
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ETIOPIA
« DAMMI IL SUPREMO CORAGGIO DELL’AMORE, QUESTA È LA MIA PREGHIERA, CORAGGIO DI PARLARE, DI AGIRE, DI SOFFRIRE, DI LASCIARE TUTTE LE COSE, O DI ESSERE LASCIATO SOLO.
TEMPERAMI CON Attesa e speranza. Sta per giungere il verdetto dei medici che potrebbe cambiare tutta una vita
INCARICHI RISCHIOSI, ONORAMI CON IL DOLORE, E AIUTAMI AD ALZARMI OGNI VOLTA CHE CADRÒ.
DAMMI LA SUPREMA CERTEZZA NELL’AMORE, E DELL'AMORE, QUESTA È LA MIA PREGHIERA, LA CERTEZZA CHE APPARTIENE
138 ]
ETIOPIA
ALLA VITA NELLA MORTE, ALLA VITTORIA NELLA SCONFITTA, ALLA POTENZA NASCOSTA NELLA PIÙ FRAGILE BELLEZZA, A QUELLA DIGNITÀ NEL DOLORE, CHE ACCETTA L’OFFESA, MA DISDEGNA DI RIPAGARLA
Non ha mangiato per giorni per correre e portare la sua bimba dai chirurghi italiani prima che se ne andassero
CON L'OFFESA.
DAMMI LA FORZA DI AMARE SEMPRE E AD OGNI COSTO.
Tagore
« DAMMI IL SUPREMO CORAGGIO DELL’AMORE, QUESTA È LA MIA PREGHIERA, CORAGGIO DI PARLARE, DI AGIRE, DI SOFFRIRE, DI LASCIARE TUTTE LE COSE, O DI ESSERE LASCIATO SOLO.
TEMPERAMI CON Attesa e speranza. Sta per giungere il verdetto dei medici che potrebbe cambiare tutta una vita
INCARICHI RISCHIOSI, ONORAMI CON IL DOLORE, E AIUTAMI AD ALZARMI OGNI VOLTA CHE CADRÒ.
DAMMI LA SUPREMA CERTEZZA NELL’AMORE, E DELL'AMORE, QUESTA È LA MIA PREGHIERA, LA CERTEZZA CHE APPARTIENE
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ETIOPIA
ALLA VITA NELLA MORTE, ALLA VITTORIA NELLA SCONFITTA, ALLA POTENZA NASCOSTA NELLA PIÙ FRAGILE BELLEZZA, A QUELLA DIGNITÀ NEL DOLORE, CHE ACCETTA L’OFFESA, MA DISDEGNA DI RIPAGARLA
Non ha mangiato per giorni per correre e portare la sua bimba dai chirurghi italiani prima che se ne andassero
CON L'OFFESA.
DAMMI LA FORZA DI AMARE SEMPRE E AD OGNI COSTO.
Tagore
È il primo bagno della sua vita. Necessario prima di entrare in camera operatoria. Per i bambini il contatto con l’acqua rappresenta un trauma peggiore dell’intervento al quale verranno sottoposti
140 ]
ETIOPIA
Suo figlio è stato operato il giorno prima. Il suo palato è stato ricostruito. Ma ora bisogna nutrirlo. Delicatamente... con tutto l’amore che solo un padre responsabile sa dare
[ 141
ETIOPIA
È il primo bagno della sua vita. Necessario prima di entrare in camera operatoria. Per i bambini il contatto con l’acqua rappresenta un trauma peggiore dell’intervento al quale verranno sottoposti
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ETIOPIA
Suo figlio è stato operato il giorno prima. Il suo palato è stato ricostruito. Ma ora bisogna nutrirlo. Delicatamente... con tutto l’amore che solo un padre responsabile sa dare
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ETIOPIA
Il giorno prima...
142 ]
ETIOPIA
...il giorno dopo
[ 143
ETIOPIA
Il giorno prima...
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ETIOPIA
...il giorno dopo
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ETIOPIA
Claudio Gallone Giornalista, fotografo ed editore, è stato scelto dal Ministero della Salute per descrivere in una grande mostra fotografica le attività del Policlinico di Milano, il più antico e importante ospedale europeo per la ricerca scientifica. Presentata alla Fondazione Trussardi in Palazzo Marino alla Scala, la mostra fotografica si compone di 120 opere in grande formato dal titolo “Il Policlinico di Milano - volti e uomini della ricerca”. Gallone ha portato il suo obiettivo oltre le corsie, nei centri di ricerca e nelle camere operatorie. La mostra, di cui è stato pubblicato il libro, ora è itinerante e viene presentata a Genova, Roma, Napoli, Bari e Torino. Da alcuni anni, Claudio Gallone si è dedicato alle esplorazioni in Oriente e in Africa e a reportage di missioni umanitarie. Negli ultimi 12 mesi ha realizzato documenti nello Zanskar (Himalaya indiano), in Kenia, Giordania, Palestina-West Bank, Honduras, Sierra Leone,Vietnam, Norvegia, Polinesia e Afghanistan dove ha anche operato come “embedded photographer” con le Forze Armate Italiane. Collabora come inviato e fotoreporter per alcuni tra i maggiori periodici italiani e stranieri. Di recente pubblicazione i suoi reportage nelle aree dello Tsunami come Banda-Aceh a Sumatra. Gallone ha lavorato come giornalista professionista per il gruppo editoriale RCS in testate quali Capital, il Mondo, la Domenica del Corriere e nel quotidiano economico Italia Oggi. È stato direttore della comunicazione in Europa per la multinazionale americana UPS. Ha quindi fondato l’agenzia di comunicazione integrata Centro Europeo di Comunicazione e la Claudio Gallone Editore, dedicata alla pubblicazione di studi filosofici e libri d’arte, affermandosi tra i primi editori europei per qualità e contenuti.
finito di stampare nel mese di novembre 2005 da I.G.E.R. srl Istituto Grafico Editoriale Romano - ROMA Collaboratori della sua casa editrice sono stati Emanuele Severino con la “Scuola” veneziana di Ca’ Foscari, Armando Torno, Padre Sorge, Monsignor Gianfranco Ravasi, Franco Cardini ed Elèmire Zolla, recentemente scomparso, col quale aveva stabilito un sodalizio ideale. Specializzato in reportage e ritrattistica, ma anche in architettura e automobili, ha realizzato le copertine per periodici come Dove, AutoDove, Gentleman. Quando è a Milano lavora come fotografo e creativo per campagne pubblicitarie. Canon Europa lo ha recentemente riconosciuto tra i migliori fotografi dell’anno.
Claudio Gallone Giornalista, fotografo ed editore, è stato scelto dal Ministero della Salute per descrivere in una grande mostra fotografica le attività del Policlinico di Milano, il più antico e importante ospedale europeo per la ricerca scientifica. Presentata alla Fondazione Trussardi in Palazzo Marino alla Scala, la mostra fotografica si compone di 120 opere in grande formato dal titolo “Il Policlinico di Milano - volti e uomini della ricerca”. Gallone ha portato il suo obiettivo oltre le corsie, nei centri di ricerca e nelle camere operatorie. La mostra, di cui è stato pubblicato il libro, ora è itinerante e viene presentata a Genova, Roma, Napoli, Bari e Torino. Da alcuni anni, Claudio Gallone si è dedicato alle esplorazioni in Oriente e in Africa e a reportage di missioni umanitarie. Negli ultimi 12 mesi ha realizzato documenti nello Zanskar (Himalaya indiano), in Kenia, Giordania, Palestina-West Bank, Honduras, Sierra Leone,Vietnam, Norvegia, Polinesia e Afghanistan dove ha anche operato come “embedded photographer” con le Forze Armate Italiane. Collabora come inviato e fotoreporter per alcuni tra i maggiori periodici italiani e stranieri. Di recente pubblicazione i suoi reportage nelle aree dello Tsunami come Banda-Aceh a Sumatra. Gallone ha lavorato come giornalista professionista per il gruppo editoriale RCS in testate quali Capital, il Mondo, la Domenica del Corriere e nel quotidiano economico Italia Oggi. È stato direttore della comunicazione in Europa per la multinazionale americana UPS. Ha quindi fondato l’agenzia di comunicazione integrata Centro Europeo di Comunicazione e la Claudio Gallone Editore, dedicata alla pubblicazione di studi filosofici e libri d’arte, affermandosi tra i primi editori europei per qualità e contenuti.
finito di stampare nel mese di novembre 2005 da I.G.E.R. srl Istituto Grafico Editoriale Romano - ROMA Collaboratori della sua casa editrice sono stati Emanuele Severino con la “Scuola” veneziana di Ca’ Foscari, Armando Torno, Padre Sorge, Monsignor Gianfranco Ravasi, Franco Cardini ed Elèmire Zolla, recentemente scomparso, col quale aveva stabilito un sodalizio ideale. Specializzato in reportage e ritrattistica, ma anche in architettura e automobili, ha realizzato le copertine per periodici come Dove, AutoDove, Gentleman. Quando è a Milano lavora come fotografo e creativo per campagne pubblicitarie. Canon Europa lo ha recentemente riconosciuto tra i migliori fotografi dell’anno.
Claudio Gallone
Parte del ricavato servirĂ a sostenere le azioni umanitarie di Operation Smile Italia
Obiettivo Sorriso
Claudio Gallone
Obiettivo Sorriso REPORTAGE DA
7 MISSIONI
NEL MONDO
Claudio Gallone
Parte del ricavato servirĂ a sostenere le azioni umanitarie di Operation Smile Italia
Obiettivo Sorriso
Claudio Gallone
Obiettivo Sorriso REPORTAGE DA
7 MISSIONI
NEL MONDO