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Magnes
from VINCENZO COHEN
by studiobyblos
Figura 60 - Magnes
Natura Marina
(tecnica mista su tela, 2019-21)
La produzione intitolata Natura marina intende mettere in luce fenomeni legati al cambiamento climatico e al progressivo avanzamento dell'inquinamento ambientale come il surriscaldamento globale, la desertificazione e la contaminazione plastica, da cui scaturisce una riflessione sociale rappresentata dal bisogno di preservare acque, paesaggi e fondali marini. Opere come Desertificazione e Siccità mirano a rappresentare gli effetti del surriscaldamento atmosferico e mettono in evidenza il processo di impoverimento delle risorse idriche del pianeta, rappresentando l'inaridimento, la perdita di fonti di approvigionamento primarie focalizzando sul progressivo aumento della siccità e sull' avanzamento delle aree inabitabili attraverso il richiamo all'importanza della conservazione dell' acqua. L' assenza di quest' ultima, all'interno della collezione assume una valenza simbolica rappresentando il processo di sterilità della terra, la perdita della risorsa vitale primaria. L' opera Contaminazione plastica pone invece l' attenzione sul fenomeno dell' accumulo di detriti di plastica che si riversano nei mari causando la morte di innumerevoli specie acquatiche (plasticontaminazione). L' opera è stata realizzata per mezzo della raccolta di rifiuti rinvenuti sulla spiaggia di Paola, in Calabria, e affronta il tema della contaminazione di mari e spiagge, focalizzando l' attenzione sugli effetti tossici che tali rifiuti producono sull' ambiente in termini di costi: morte di innumerevoli esseri acquatici e vegetali, degrado ambientale e biologico, forme tumorali generate dalla dispersione della plastica. La collezione ha anche significati storici e psicologici. Il tema della natura marina nasce infatti dal bisogno di esprimere il proprio senso di appartenenza al mare e dalla conseguente necessità di preservare gli ecosistemi marini. Il tema si ricollega alla coeva produzione di opere appartenenti alla collezione Estinzione. La provenienza dell' artista dal territorio calabro, regione in cui la presenza del mare e la bellezza paesaggistica si sposano con l' aspro profilo della catena appenninica costiera, influenza il modo di avvertire la natura e la percezione della realtà. Geograficamente, l' area tirrenica risulta interessata dal fenomeno del vulcanismo, dovuto all' attraversamento dell' arco eolico, che ha dato vita nel corso dei secoli, a formazioni vulcaniche di antica e recente formazione geologica, come lo Stromboli e il sommerso Marsili. Nell'immaginario dell' artista, il mondo marino è strettamente connesso all'immagine dell' acqua, come simbolo di ricongiungimento intrauterino con la madre. Il mare richiama alla mente ricordi d'infanzia, rafforza i legami familiari, rimanda al mondo di un 'ingenuità perduta. L' acqua del mare erode i ricordi passati, attraverso un lento processo di erosione. Elementi marini come sabbia, pietre e conchiglie rappresentano il risultato di questo processo di erosione mentale, sedimentazione e stratificazione biologica.
L' età dell'innocenza perduta torna alla mente cosciente attraverso il richiamo del mondo acquatico originale. La collezione cerca di combinare l'interesse per diversi campi del sapere: la storia, l' arte del territorio, la biologia, la geologia e l' archeologia. La tecnica artistica consiste nel creare una mistura materica realizzata mediante l' uso di gesso, sabbia, sedimenti organici come conchiglie, e sostanze inorganiche di origine vulcanica depositatesi su spiagge e fondali marini, come pietra pomice e argilla fine. Questi materiali vengono poi mescolati con frammenti di produzioni antropiche (cocci di ceramica, frammenti lignei e di vasellame) a ricordo la storia dei popoli che navigarono il Mediterraneo (greci, fenici, etruschi, romani). In alcune opere (Abisso, Stratificazione, Profondità del mare) la presenza di artefatti come pezzi di anfore e frammenti lignei, testimoniando la pratica delle navigazione, simboleggia i resti di un relitto che giace sul fondo del mare. Storicamente, il tema del paesaggio marino, esprime il senso di appartenenza allo sfondo ancestrale dell'Italia meridionale, memore di un processo di stratificazione storico-culturale che ha il suo epicentro nel Mediterraneo. Lo studio sulla natura marina descrive questo processo di erosione di memorie che, riemergendo dal tempo dalla storia sotto forma di concrezioni e sedimentazioni marine, si concentra sul tema del mare, come fonte di commercio, via di attraversamento e crocevia di popoli, dall' epoca dei primi contatti tra enotri e navigatori micenei. In accordo con la concezione classica di mare nostrum, inteso come fulcro commerciale dei traffici e degli scambi tra popoli appertenenti all' area mediterranea, la natura marina diviene simbolo di erudizione e civiltà. Durante il corso dell' età tardo antica e altomedievale (sec. IV-XI d.C.) infatti, l' arrivo dei barbari portò ad un cambiamento nell' assetto dei rapporti commerciali tra popoli, determinando la chiusura dei mari e il blocco dei commerci marittimi. Solo verso la fine del Medioevo, le rotte commerciali nel Mediterraneo furono riaperte e ripresero vita grazie ai navigatori normanni (sec. XI-XII d.C.), i quali posero fine al blocco dei commerci imposto dai barbari dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. I movimenti dei mercanti favorirono la riapertura degli scambi e il commercio tornò a prosperare. La collezione costituisce un omaggio al Mediterraneo e alla sua storia, evocazione di memorie sommerse che riaffiorano.