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LA LUCE NEL BOSCO

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FILASTROCCA

FILASTROCCA

Sboccia il sole oltre il monte dal verde pelo erboso, e si scioglie sui cerri all'orizzonte, e sul dorso del bosco poderoso.

S'adagia sopra i rami e per la strada la luce bianca del mattino!

E veste d'oro i prati di rugiada che sgoccia dal flessuoso ciclamino!

Fa capolino tra le foglie l'odore dei funghi misteriosi. La natura posa su ogni cosa il suo colore!

E mi rimbocca in petto il suo aureo velo l'aurora fresca di calma, e di tepore!

Ne sgorga un sentimento d'avventura che ratto mi s'apprende sopra il cuore, mentre gli storni si mischiano nel cielo e rapiscono dai giorni ogni rancore! Li insegue via la mente oltre le fronde, che rubano al mare il suo rumore...

Nasce il sogno d'un bimbo sulle sponde che cammina nelle mani col papà, e sotto il grido dei gabbiani e delle onde richiama a ogni altra vita e ogni altra età.

Ares

Ares, amico dei momenti fragili che ti scagli sulle ombre del tempo alle mie spalle, e riempi d'ordine il mio vuoto: ritorni oltre le mura che coprono il mio sole; strisci sul pianto mio strozzato.

Ti brucia forte l'anima in petto, ma non d'amore. Sei odio finto, e piccolo, e fragore. Mi perdo nelle tue prigioni di parole intrise di rancore e di silenzio.

Fra le tue braccia forti di bugie mi getto ancora. Ti sento: sei un padre buono, un amico vero, un me riuscito.

Vesti di vendetta il cuore nudo mio ferito mentre ti gonfi di buon senso.

Verita ̀ ti sfugge: sei un amore finito, un me fallito.

Il Lago

Ti vidi gia ̀ d'un tempo volar via dalle mie dita, amore. Or ti rivedo in queste crespose acque ove si tuffano i canneti dalle sponde erbose: qui io siedo, abbracciato da un orizzonte di abeti.

Silenzio nuota nell'aria; qui io ti vedo ormeggiar dei miei ricordi il mal celato senso. D'argento e ̀ questo lago specchiato nel tuo ciel di pioggia, e qui pure lo sguardo mio s'appoggia col pianto ormai deposto, a mio dispetto.

Fievoli ombre d'acqua tremula danzano flebili di tua malinconia: qui m'aggrappo d'illusioni al tuo cospetto in questo tempo nuovo, tra questi bianchi fiori, ma da quest'acque in questo cielo, tu riaffiori.

Presente

Cammino col buio nel cuore. Il sapore del tuo corpo ora tace. È lontano da me l'odore che nascondevi nei vestiti.

Ti cerco laddove dormivi, fra le mie mani, non ci sei più. Batti dentro di me, soltanto. Lontano, qui, le tue parole di ieri ,oggi, il tempo non inghiotte, non scorre al domani, dove vivrò per finta.

Mi hai insegnato la luce, è notte ora.

Ma non c'è luna qui dentro, apparte te, ne lucciole o fiaccole, apparte noi che più non siamo. Morte in vita è il tutto che più non abiti. Come farò? Io ti rivedrò in ogni gioia priva di senso.

Mi pesa addosso, la carne, la trascino alla sera.

È gravida di quel fu che eterno sarà, per me, presente.

Sarà nel mare il sale del tuo segreto, gli occhi tuoi infiniti, nel sole che cade, vedrò.

Sarà la terra stanca di pioggia, fra i boschi, la pelle tua per me.

Sarà nel vento il tuo respiro, vibrare.

Uccidimi così quando t'incontrerò, viva: la voce al mondo, il sorriso al volto, lo sguardo a me, straniero. Ti muoverai fra gli altri, in te farò da sfondo.

Non sarò per te, mai più.

Tu sempre sarai per me, presente.

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