n째 2 - aprile/maggio 2011
Periodico n째4/2010 - Registrato c/o il Tribunale di Spoleto al Registro Giornali e Periodici
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PEDAGOGIA SOCIALE: IL RUGBY NEL TERRITORIO
IL RUGBY NELLA SOCIETA’
Il numero di tesserati alla Fir Umbria di poche stagioni fa (circa un migliaio) corrisponde all’attuale mole di giocatori under iscritti a questa stagione.
“La più bella vittoria l’avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare a rugby, se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita”. Sono le parole dell’ex ct della nazionale azzurra John Kirwan, che in poche righe ha centrato in pieno una delle difficoltà principali per i settori giovanili, soprattutto al di sotto di determinate latitudini. Insomma, se da una parte il rugby ha sconfitto il peggiore dei nemici di qualsiasi sport, “l’incognito”, dall’altra ci sono ancora da sradicare retaggi culturali che etichettano il nobile sport come pericoloso e peggio ancora violento. Riguardo la pericolosità, al di là del senso comune, va detto che l’infortunio grave è in realtà meno frequente di quanto si possa immaginare, almeno fino a quando peso dei rugbisti e velocità del gioco non diventano rilevanti. Insomma, finché si tratta di giovanili il tasso di incidenti è piuttosto basso, statisticamente perfino inferiore rispetto a sport molto diffusi (anche fra i ragazzini), come il calcio a 5. In compenso però il bagaglio formativo a disposizione di chi entra in uno spogliatoio di rugby è enorme, soprattutto in tenera età. Far passare questo messaggio nell’opinione pubblica, tanto da riuscire a controbilanciare la cattiva reputazione che il rugby si trascina dietro, non è cosa semplice, ma il tutto sta avvenendo progressivamente. Basti pensare infatti che, nella sola Umbria, la mole di giocatori “under” di oggi è pari al totale dei tesserati di poche stagioni fa. Che tutto ciò sia frutto del buon momento (mediatico) della palla ovale è fuor di dubbio, ma va riconosciuto un grande merito anche alle società di rugby, che hanno avviato settori giovanili promettenti, con tecnici qualificati e coinvolto nel movimento anche le scuole e le istituzioni. E’ proprio dell’ultima ora infatti la notizia dell’inserimento dell’ASD Foligno Rugby nel circuito dei campus estivi promossi dal Comune di Foligno. L’Assessorato alle Politiche per l’Infanzia e quello allo Sport, nella volontà di diffondere la cultura rugbistica quale strumento per una corretta crescita dell’individuo, hanno riconosciuto nel rugby valori pedagogizzanti che la società di Coraggi è chiamata a trasmettere. Jacopo Bianchi
In copertina: il Terni Rugby
N° 2 - aprile/maggio 2011 - anno 1° Periodico n°4/2010 - registrato c/o il Tribunale di Spoleto nel Registro Giornali e Periodici
Direttore responsabile Jacopo Bianchi umbriarugbymagazine.redazione@gmail.com Comitato di redazione Jacopo Bianchi, Alessandro Ruisi Grafica e impaginazione Studiografico di A. Ruisi studiografico@alice.it In questo numero foto di: Manuel Diamanti Alessandro Ruisi Stampa Litostampa 3B Loc. Madonna di Lugo - 06049 Spoleto (PG) Editore: Alessandro Ruisi Pubblicità e Marketing Camilla Sampietro umbriarugbymagazine.pubblicita@gmail.com
www.umbriarugbymagazine.blogspot.com
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Editoriale:
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Jacopo Bianchi
L’intervista a:
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Massimo Ruta
La squadra del mese:
6
La CentralMotor Terni Rugby
Il Sei Nazioni
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Luci ed ombre
Le Classifiche nel dettaglio
12
Serie B, Serie C élite, Serie C, Under 18 élite, under 18 e Under16
Ka Mate Ka Ora
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Un progetto che guarda lontano
Block Notes
16
Le All Pink in blu Ka Mate Ka Ora a Trevi Minirugby: 3° Torneo Città di Perugia In ricordo di Alessandro Torresi Il consiglio dell’ASD Foligno Rugby si rinnova
Il rugby e la cultura ellenica
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di Filippo Teglia
Lettere al direttore
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DISTRIBUZIONE DEL MAGAZINE IN UMBRIA Bastardo (PG):
Malibù Cafè
Castiglion del Lago (PG):
c/o ASD Castiglion del Lago,
Città di Castello (PG): c/o ASD Castello Rugby, Foligno (PG): c/o ASD Foligno Rugby, Bar Edicola Porta Romana, Casa del Frullato, Winner, Bar Edicola Lupo (Prato Smeraldo), Biblioteca Comunale (Dante Alighieri) Gualdo/Nocera (PG): c/o ASD Gualdo & Nocera Rugby Gubbio (PG): c/o ASD Rugby Gubbio Magione (PG): da richiedere al Tecnico Federale della FIR Gianluca Gamboni ed all. del Trasimeno Rugby Massa Martana (TR): c/o ASD Guardia Martana Rugby Marsciano (PG): Caffè Cristal, V. Marabini A. / Bar Caffè Mannucci, Via dei Partigiani, 24 / Caffè Centrale - V. Carlo Goldoni, 4 / Bar Traquattrini - Salita Biscarini 1/a / Bar La Corte / Bar Rossetti, Via Carlo Faina, 15 / Cantina Sociale di Marsciano, Via Carlo Faina, 18 / Bubble Bar / Antico Forno Etrusco Caffè, Via Fratelli Briziarelli 3/A (Loc. Zona Industriale ) / Palestra Citywell Active, Via Dei Mille Orvieto (TR): c/o ASD Orvietana Rugby Perugia: c/o ASD Rugby CUS Perugia - c/o ASD Amatori Perugia Rugby Spoleto (PG): Edicola e Open Bar di Monteluco, Panificio Bonucci, viale Marconi - Spoleto / Albergo ristorante Paradiso (Monteluco di Spoleto) / Agriturismo Il Sovrano, loc. Castelvecchio, 3 - Sant’Anatolia di Narco (PG) / Marcello Sport, Viale Marconi Spoleto / The Gemel’s Bar, loc. PonteBari - Spoleto / Bowling Spoleto, Km. 131.13, V. Flaminia.
Terni: c/o ASD Terni Rugby N.B. - Nel prossimo numero verranno inseriti tutti i nuovi punti di distribuzione.
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G I U S E P P E sono giocatori che in caso di disponibilità possono arbitrare), al sorprendente numero di diciannove (19!)fischietti umbri, che si prestano anche a dirigere partite di campionati di altre regioni. Insomma da costola di Marche e Lazio, adesso è il comitato umbro ad aiutare i campionati delle altre regioni. E ci sono anche giovani promettenti?
D
opo aver conosciuto alcuni dei soggetti fondamentali per lo sviluppo del rugby umbro, mancava all’appello (anche se di lui avevamo parlato attraverso le parole di altri intervistati) Giuseppe Ruta (nella foto). Arbitro federale da 16 anni, è stato lui ad aver consentito uno sviluppo tanto veloce del gruppo regionale, fino ad arrivare all’importante traguardo dell’istituzione del comitato arbitri umbro, capace di effettuare 150-160 servizi al primo anno di attività fra Emilia, Toscana, Lazio e Marche. Come è nata la passione per il fischietto? Semplicemente dettata dal fatto che per impegni personali non potevo garantire la giusta costanza alla pratica del rugby, ma al tempo stesso non volevo abbandonare lo sport che mi scorre nelle vene. Le alternative erano due: entrare in una dirigenza o fare l’arbitro. Ma la strada per l’autonomia quanto è stata lunga? Per un certo periodo di tempo l’Umbria ha dovuto giocare un ruolo di appendice delle regioni Marche e Lazio, insomma, proprio come per altri soggetti federali raggiungere i numeri per muoversi indipendentemente non è stato semplice. Poi però il rugby è cresciuto a dismisura, la mia carriera era sostanzialmente agli sgoccioli, così ho cercato di capire come poter giocare ancora un ruolo importante in questo sport. Siccome mancava la terza componete del gioco, ho deciso di organizzare il Gruppo Arbitri Umbro. Nel 2009 è così iniziato questo progetto, con me a ricoprire il ruolo di formatore di base, incarico poi svolto anche fuori regione. Oggi, dopo cinque corsi, si è passati da un arbitro (io) più un paio di delegati (che, lo ricordiamo,
Sicuramente. All’interno del comitato umbro ci sono due ragazzi per i quali ho fatto richiesta per il passaggio alla rispettiva categoria superiore. SI tratta di Paolo Acciari, già iscritto all’accademia per arbitri e Antonio Chiarioli. Infine il giovanissimo Paolo Goffredo Ricci è stato proposto sempre per l’accademia arbitrale. In più occasioni Giuseppe Ruta ha sottolineato l’importanza per le società di rugby di affacciarsi alla realtà arbitrale, nonostante questo aspetto, soprattutto per le più giovani, passi un po’ in secondo piano. Secondo te per quale motivo? Semplice. Non sono solo gli arbitri a giocare un ruolo fondamentale nella diffusione della conoscenza del regolamento. Anzi, se il loro ruolo si gioca quasi tutto in campo, nel caso di dirigenti e giocatori derogati è diverso. Innanzitutto perché colmano i buchi che di domenica in domenica potrebbero rimanere scoperti, ad esempio nelle giovanili, infine perché se il rugby sta vivendo un momento di grande diffusione, per il suo regolamento non si può dire lo stesso. Le società si devono rendere conto che, in ogni squadra, avere un ragazzo in grado di rendere unico e non interpretabile il regolamento è molto importante. A tal proposito va ricordato il lavoro del Guardia Martana Rugby che, al primo anno di attività, ha già rivolto la propria attenzione verso l’arbitraggio. Se l’Umbria, in due anni, ha raggiunto a livello arbitrale gli stessi numeri delle Marche (il cui comitato ha però sette anni in più), arrivando praticamente ad eguagliare l’Abruzzo, quali sono gli obiettivi del tuo comitato per i prossimi anni? Dobbiamo dare seguito all’opera di reclutamento di fischietti, perché se siamo forti nel nord dell’Umbria, altrettanto non si può affermare del centro e del sud, che inoltre consentirebbero migliori rapporti con l’Abruzzo. Poi dobbiamo aprire una
R U T A
seconda sezione, per non finire tutti sempre nella stessa città, obbligando alcune persone a percorrere sempre gli stessi chilometri. Giovanni Del Tongo
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Era il 9 aprile 2005 quando, durante degli scontri fra le tifoserie di calcio ternane e perugine i supporters rossoverdi mettevano a ferro e fuoco la stessa stazione ferroviaria di Terni. “Un episodio autolesionistico” che segnò profondamente Alessandro Betti, al
punto da indurlo ad intraprendere un progetto rivolto ai giovani della città veicolato attraverso la pratica del rugby. “Una missione resa possibile - racconta l’attuale presidente della CentralMotor Rugby Terni soprattutto grazie all’incontro con tre ragazzi tanto giovani quanto dinamici ognuno con alle spalle un percorso
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TERNI RUGBY
universitario differente e proprio per questo in grado di completarsi fra loro”. Guarda caso, come nel più puro spirito rugbistico. “Partendo dal presupposto che il rugby incarna i migliori valori pedagogizzanti – aggiunge il presidente Betti – abbiamo raccolto l’eredità delle precedenti esperienze con la palla ovale già viste nella nostra città, a cominciare
dagli anni ’30 ed abbiamo proposto qualcosa di innovativo”. Se, infatti, importare questi ben noti valori rugbistici all’interno di società anche neonate come il Terni non è impresa poi così difficile, in quanto intrinsechi proprio di questo sport, altrettanto non si può affermare ribaltando l’intento iniziale, prefiggendosi quindi obiettivi rivolti all’esterno verso il sociale.
Il rugby paga infatti in termini di notorietà rispetto a sport considerati meno nobili ed è per questo che i risultati ottenuti finora dalla conduzione Betti rendono il progetto dei draghi vincente. “Insomma conclude un Alessandro Betti in veste di catalizzatore del progetto – dopo pochi anni dall’inizio del percorso hanno fatto ingresso all’interno della dirigenza figure
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Nella foto in alto una maul del pack ternano. In basso, la squadra femminile delle iguane
poi rivelatesi fondamentali e tutti insieme trasmettono ai giovani, anche a quelli impropriamente definiti disagiati, principi di vita sani”. HEIMSKUR: STUPIDO E’ COLUI CHE NON VIAGGIA “Da quando è nata la società Rugby Terni non si è mai disputata una partita dentro la città di Terni”. Anche un’esperienza vivace e lungimirante come quella condotta dallo staff di Alessandro Betti, restando in tema
di difficoltà croniche della palla ovale, vive lo stesso incubo di tutte le squadre prive di una storia stabile. Magari solo perché troppo giovani. L’assenza di una “casa”, di un punto di riferimento logistico, aldilà della semplice pratica del gioco rugby impedisce infatti lo sviluppo e quindi il compimento di obiettivi come quelli che il team del Terni si è prefissato al momento della nascita del club. Sin da subito infatti gli educatori ternani si sono rivolti alle scuole del territorio, anche come suggerito dalla Federazione, ma senza un campo all’interno della città era impossibile svolgere attività
al di fuori dell’orario scolastico, fatto salvo per il già citato progetto Ka Mate Ka Ora. “All’insegna del significato della parola islandese ‘heimskur’, secondo cui stupido è chi non viaggia, abbiamo cercato di far tesoro di ogni ostacolo incontrato – spiega Betti –. Come pellegrini o zingari, siamo cresciuti senza una struttura di riferimento”. Ma adesso la malasorte sembra essersi dissolta ed ecco che anche il Rugby Terni è in procinto di ottenere una struttura, entrando così nella stretta cerchia di squadre munite di impianto sportivo. Segno anche questo che il rugby umbro cresce. “Il traguardo più grande di questi anni sarà la realizzazione del campo munito di club house – conclude Betti –. In futuro avremo l’impianto nella zona di San Valentino, stiamo solo ultimando le pratiche amministrative per la definizione dell’accordo. Poi la nostra attività sarà ulteriormente potenziata”. IL MAIN SPONSOR “Il soggetto esterno che più di altri ci ha consentito di lavorare con una certa tranquillità è CentralMotor – afferma il presidente Alessandro Betti – perché è stato il nostro main sponsor sin dalla nascita della squadra”. Tutti i club sanno quanto è importante vantare un’azienda a supporto dell’attività sportiva e se in Umbria sono poche le società con un
9 impianto a disposizione, ancor meno sono quelle spalleggiate a lungo termine da uno sponsor (fornitori tecnici a parte). L E
I G UA N E
Tanta attenzione rivolta alla comunità ternana attraverso il rugby sarebbe stata discriminatoria se non dedicata anche al gentil sesso. “Marta Corazzi non ha mai smesso di tenere alto il livello di attenzione della dirigenza su questo aspetto – sottolinea il numero uno del Rugby Terni – e con molta probabilità nella prossima stagione ad indossare le maglie rossoverdi, quantomeno in Coppa Italia, sarà anche un XV femminile”. La nascita delle iguane (sostantivo usato per associare le atlete ai draghi della senior), come racconta Alessandro Betti, è avvenuta quasi per caso, spontaneamente e senza una programmazione mirata. “Ma ad allenare le ragazze non è Marta, bensì sono Emilio Petrucci, Francesca Turrioni, e Giulia Fenati – aggiunge Betti – sempre presenti durante i corsi nelle scuole, tanto da contribuire molto allo sviluppo della squadra femminile, costituita non a caso da un buon numero di allieve delle scuole ternane”. I L
C A M M I N O
Il progetto Rugby Terni è iniziato, come in altre realtà, dalla categoria Senior. “Quello che poteva essere un gap rispetto ad altre squadre, ossia l’assenza di figure ‘anziane’ e di esperienza – racconta il presidente Betti – si è col tempo rivelato un punto di forza. Quando abbiamo dato vita alla squadra avevamo una rosa di trenta persone,
con un’età media di 22 anni”. Di fatto, secondo Betti, il Terni aveva terreno fertile su cui lavorare, tanto che una squadra dilettantistica arriva ad allenarsi in gruppo anche cinque volte a settimana. “Poi ci siamo rivolti alle categorie giovanili – aggiunge Alessandro Betti – e si sono aggiunte persone sempre nuove allo staff che compone la dirigenza. Così facendo, coloro che inizialmente si ritrovavano sommersi di compiti, hanno cominciato ad avere la possibilità di delegare importanti funzioni”. G L I A L L E N ATO R I “Nella nostra seppur breve storia abbiamo cambiato un tecnico – spiega il presidente – ma va ricordato che ‘l’esonero’ avvenne l’anno in cui Mario Pariboni guidò la squadra ai preliminari per i play off per la promozione in serie B, quindi all’apice del cammino del Rugby Terni”.Tale scelta infatti, è stata presa poiché Pariboni non poteva garantire lo sviluppo del movimento ternano così come lo intendeva lo staff Betti. “Pur rispondendo ai requisiti prettamente tecnici e comportamentali – conclude il presidente betti – Mario era un allenatore ‘part time’ e non poteva garantire la giusta attenzione alle giovanili”. Così è iniziato il percorso di Adrian De Giusto, allenatore argentino con recenti esperienze umbre con Foligno e prima ancora Perugia. Con lui i draghi hanno maturato una crescita resa evidentissima dalle numerose vittorie nel difficile campionato di serie C Elité
TERNI RUGBY ASD ORGANIGRAMMA Alessandro Betti (presidente) Tommaso Maria Foschi (vice presidente) Maurizio Frittella (tesoriere) Gian Luca Diamanti (consigliere) Roberto Menicocci (consigliere) Fabrizio Campana (consigliere) Alessandro Gobbo (consigliere) AREA TECNICA SPORTIVA
Mauro Antonini (Dir. Tecnico, Allenatore) Jacopo Borghetti (Dir. Sportivo, Allenatore) Vito Servedio (Coord. Team Managers) Valerio Guidarellli (Allenatore) Giacomo Fongoli (Allenatore) Marta Corazzi (Allenatrice) Emilio Petrucci (Allenatore) Marco Diamanti (Allenatore) Ilaria Silvani (Prep. Atletico) AREA MEDICA
dott.Valentina Fabrizi (Coord. Area Medica) dott. Francesco Corsetti (Medico Sociale) dott. Rocco Barbanera (Fisioterapista) AREA COMUNICAZIONE
dott. Gian Luca Diamanti (Comunicazione) dott. Federica Leonetti (Marketing) AREA SOCIALE - KA MATE-KA ORA
Valerio Guidarelli (Responsabile) Marta Corazzi Jacopo Borghetti Veronica De Merulis (Centro Giovanile Sant’Efebo) Andrea Gobbo Francesco Giorgini
Marco Filippi
Una mischia ordinata dell’under16
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IL 6 NAZIONI nazionali più forti del mondo, pur non essendo ancora alla stessa altezza. Per rendere efficaci tali nuovi sistemi ci vuole tempo, soprattutto se di fronte ci sono tradizioni rugbistiche centenarie. E se Irlanda e Galles l’hanno spuntata di pochissimo è probabilmente anche a causa di ciò. Impostare un gioco difensivo avrebbe dato agli occhi dei tifosi Nella foto l’ormai ex ct Nick Mallet la solita immagine di un’Italia Secondo alcuni l’ultima esperienza degli coraggiosa, determinata, ma ancora azzurri al VI Nazioni è stato il solito inadeguata al livello del torneo. Imporre fallimento, secondo altri il consueto la propria manovra, con coordinazione fra ripetersi di sconfitte onorevoli, per altri reparti, sfruttano sapientemente persino ancora la prima vera occasione sfumata. i calci tattici, ignorando pressione e Sicuramente si tratta di punti di vista contrattacco di squadre solide come quella differenti per analizzare una performance inglese rischiano di dare alla nazionale ben della nazionale italiana come non si era altra immagine: ossia quella fallimentare. mai vista. Conseguentemente viene da mettere in Se, infatti, l’ennesimo cucchiaio di legno è discussione la guida di questa nazionale. stato scongiurato, è altrettanto vero che Ma quanto è cresciuta l’Italia del rugby ben altre potevano essere le vittorie del con Mallet? E quali sono le prospettive di XV di Mallet, vedi le partite con Galles crescita da qui a settembre? ed Irlanda. Ad ogni modo gli appassionati della palla ovale, soprattutto se con alle CALENDARIO 2012 spalle esperienze sui campi di gioco, avrà notato che l’Italia 2011 è una nazionale Intanto in questi giorni a Londra sono stati ben diversa da quella che siamo abituati ufficializzati i calendari dell’RBS 6 Nazioni a vedere. Nelle precedenti edizioni del VI per le edizioni 2012 e 2013 del Torneo. Nazioni, ma anche negli ultimi test match, Nell’edizione 2012 l’Italia esordirá sabato 4 la nazionale aveva dimostrato di possedere febbraio a Parigi contro la Francia, mentre uno dei pacchetti di mischia più forti del la prima uscita interna è fissata per l’11 mondo, purtroppo non ben amalgamato febbraio contro l’Inghilterra. con il resto della squadra. Quella di Dopo una settimana di sosta l’Italia sará quest’anno invece è la prima nazionale per la prima volta all’Aviva Stadium di azzurra che ha affrontato ogni avversario Dublino per affrontare l’Irlanda (sabato del più prestigioso torneo dell’emisfero 24 febbraio). Trasferta anche per il quarto nord, imponendo il proprio gioco, un gioco turno, che sabato 10 marzo vedrá l’Italia dinamico e persino spettacolare. giocare a Cardiff contro il Galles. A viso aperto l’Italia non si è mai limitata ad L’RBS 6 Nazioni 2012 si chiuderá con la arginare la manovra avversaria, attendendo partita interna di sabato 17 marzo contro il momento giusto per sfoderare azioni la Scozia. opportunistiche. Al contrario ha rodato Jacopo Bianchi meccanismi che la accomunano alle
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L’estremo della nazionale italiana di rugby, Andrea Masi (nella foto), è stato eletto miglior giocatore del 6 Nazioni 2011. Il trequarti aquilano della nazionale azzurra e del Racing Metro è il primo rugbista italiano a ricevere il prestigioso riconoscimento dall`ingresso degli azzurri nel Sei Nazioni nel 2000. Masi, esordiente in azzurro nel 1999 non ancora diciannovenne, è ancora oggi il più giovane esordiente in nazionale del secondo dopo-guerra, ha ricevuto il premio a Parigi presso la club-house del proprio club di appartenenza. Delle 17.562 preferenze espresse dai tifosi sul web, l’aquilano ha ottenuto più del 30% dei voti, precedendo l’altro italiano Fabio Semenzato (12%). Terzo posto per l’inglese Toby Flood, miglior realizzatore del torneo, e l’irlandese Sean O’Brien (10%).
12
SERIE B
Pos.
CAMPIONATO NAZIONALE SERIE B
SERIE B
Girone 2 - classifica finale 2011
Squadra
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
P. S.
Diff.
1
ROMAGNA RFC
100
21
21
0
0
964
212
752
2
UNIONE R. CAPITOLINA
90
21
19
0
2
586
221
365
3
RUGBY COLORNO
57
21
13
0
8
335
311
24
4
RUGBY PRATO SESTO
52
20
10
0
10
338
347
-9
5
CUS ROMA RUGBY
45
21
9
0
12
281
273
8
6
LIOMATIC CUS PERUGIA
45
21
9
0
12
310
407
-97
7
VASARI RUGBY AREZZO
44
21
8
0
13
319
396
-77
8
UNION TIRRENO
40
22
8
0
14
398
477
-79
9
IMOLA RUGBY
39
21
8
0
13
284
502
-218
10
PESARO RUGBY
36
21
7
0
14
318
529
-211
11
LIONS AMARANTO
34
21
8
0
13
212
410
-198
12
UNION RUGBY VITERBO
28
21
6
0
15
229
489
-260
SERIE C elite
Pos.
CAMPIONATO INTERREGIONALE SERIE C ELITE classifica finale 2011
Squadra
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
SERIE C
P. S.
elite
Diff.
NOCETO RUGBY
81
17
12
1
3
425
160
CUS FERRARA
81
17
15
0
3
485
178
307
3
AMATORI PARMA
64
17
13
1
4
485
135
350
4
JESI 70
60
17
10
0
6
236
254
- 18
5
CUS SIENA
53
17
9
0
7
262
245
17
1
265
6
TERNI RUGBY
47
17
9
1
8
239
366
-127
7
GUBBIO RUGBY
39
17
6
1
10
248
269
-21
8
FORLI’ RUGBY
38
17
7
0
10
294
305
-11
FORMIGINE RUGBY
17
17
4
0
12
137
352
-215
10
AMATORI ASCOLI
13
17
3
0
13
141
445
-304
11
FOLIGNO RUGBY
10
17
2
0
15
193
436
-243
9
SERIE C
Pos.
CAMPIONATO INTERREGIONALE SERIE C
SERIE C
classifica finale 2011
Squadra
UNIONE ORVIETANA
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
54
14
12
0
2
431
P. S.
Diff.
075
356
CUS PERUGIA SENIOR
53
14
10
1
3
511
128
383
AMATORI PERUGIA
47
14
11
1
2
362
133
229
4
CITTA' CASTELLO
36
14
9
0
5
395
193
202
5
UNIONE UMBRA RUGBY
21
14
4
0
10
164
457
-293
6
ARIETI AREZZO
11
14
4
0
10
184
402
-218
7
RUGBY SIENA 2000
10
14
3
0
11
94
363
-269
8
GUARDIA MARTANA
10
14
2
0
12
98
488
-390
13
U 18
elite
Pos.
CAMPIONATO INTERREGIONALE U18 ELITE
U 18
elite
classifica al 3 aprile 2011
Squadra
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
P. S.
Diff.
1
AMATORI PARMA RUGBY
69
14
14
0
0
605
65
540
2
RUGBY REGGIO
48
14
10
0
4
390
190
200
3
FIRENZE RUGBY CLUB
44
14
9
0
5
326
155
171
4
RUGBY PARMA 1931
40
14
8
0
6
327
274
53
5
RUGBY ACADEMY
35
14
7
0
7
266
293
- 27
6
LYONS VALNURE RUGBY
24
14
5
0
9
211
283
- 72
7
LIOMATIC CUS PERUGIA
19
14
3
0
11
250
434
-184
8
BOMBO RUGBY
0
14
0
0
14
71
752
-681
U 18
Pos.
CAMPIONATO INTERREGIONALE U 18
U 18
Squadra
Diff.
classifica al 6 aprile 2011
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
P. S.
U.R. PRATO SESTO 2
70
14
14
0
0
735
083
652
CITTA' DI CASTELLO
52
14
10
1
3
529
189
340
RUGBY TERNI
48
14
9
1
4
402
190
212
4
RUGBY GUBBIO
39
14
8
0
6
281
403
-122
5
CUS SIENA RUGBY
28
14
6
0
8
254
262
-8
6
GROSSETO RUGBY
13
14
4
0
10
112
550
- 438
7
UNIONE UMBRA R.
12
14
2
0
12
173
487
- 314
8
VILLAGGIO LUCCA
7
14
2
0
12
115
437
-322
U 16
Pos.
CAMPIONATO INTERREGIONALE U 16
U 16
Squadra
Diff.
classifica finale 2011
Punti Gioc. Vinte Par. Perse P. F.
P. S.
1
RUGBY PERUGIA
85
18
17
0
1
1107
148
959
2
CUS SIENA RUGBY
75
18
15
0
3
746
140
606
3
U.R. PRATO SESTO 2
71
18
15
0
3
786
147
639
4
MUGELLO RUGBY
55
18
11
0
7
553
466
87
5
CITTA’ DI CASTELLO
55
18
11
0
7
793
265
528
6
LUCCA RUGBY
37
18
8
0
10
553
510
43
7
FOLIGNO RUGBY
28
18
5
1
12
220
849
-629
8
RUGBY TERNI
19
18
4
0
14
240
813
-573
9
ARIETI AREZZO RUGBY
16
18
3
1
14
173
747
-574
RUGBY GUBBIO
-8
18
0
0
18
28
1114
-1086
10
Squadre umbre impegnate nei rispettivi campionati
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KA MATE KA ORA
Il progetto Ka-Mate Ka-Ora sta per festeggiare il suo secondo anno di vita e ad ottobre raggiungerà il termine ultimo previsto dal Bando Regionale. Come nel primo anno, prosegue l’attività nelle scuole della provincia di Terni, del Comune di Foligno e nelle zone di Marsciano. Il lavoro, che viene differenziato e adattato in base al tipo e alle esigenze del target coinvolto, parte dall’utilizzo della pratica del rugby integrando le abilità specifiche dei ragazzi, differenziate a seconda dell’indirizzo didattico scelto e all’età degli studenti. Proseguono anche le molte attività previste dal progetto: si sta ultimando lo spazio indoor all’interno della palestra della società, luogo dove la nostra preparatrice atletica svolgerà interventi specifici di prevenzione posturale e di educazione motoria per i più piccoli, attività che prevede anche un monitoraggio al campo dei progressi raggiunti dai ragazzi. In questi due anni, oltre agli obiettivi specifici raggiunti, il risultato più impegnativo e allo stesso tempo più importante, è stato quello di dar vita ad una rete integrata di contatti, associazioni e persone in grado di mettere in moto un circuito virtuoso teso al confronto ed alla massimalizzazione del potenziale di ogni singolo soggetto. Oltre ai già consolidati rapporti con le cooperative sociale del territorio (Actl e
Acli), si stanno avviando contatti per far entrare la palla ovale nelle carceri, così da promuovere nuove modalità di aggregazione in un luogo difficile per definizione. Altri tipi di collaborazioni sono state attivate con professionisti locali che hanno deciso di aderire al nostro progetto che vede ora come sede il Centro Giovanile Sant’Efebo, struttura adiacente al campo di allenamento, in collaborazione alla Cooperativa Actl. Ed è proprio il Centro Giovanile Sant’Efebo che rappresenta la novità più importante e significativa del progetto; il Centro è una struttura fondamentale per il tessuto associativo della circoscrizione e in particolare del quartiere di San Valentino. Recuperata grazie ai fondi del contratto di quartiere2, la struttura, che da tempo ospita attività sociali e culturali ora si presenta più attrezzata e consona ad essere uno dei motori della vita associativa e giovanile del quartiere, e sulla quale l’associazione Rugby Terni, grazie alla collaborazione della Coop Actl ed alla fiducia dell’amministrazione comunale, intende investire i fondi del progetto per garantire attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Gli ampi spazi, dislocati su tre piani con un ampio giardino adiacente, permettono al Centro Giovanile di divenire sede di molteplici iniziative e punto di riferimento
Nelle foto alcuni dei ragazzi coinvolti nel progetto fra Terni e Foligno
per tutti i ragazzi del quartiere. Una delle attività che sta dando molti risultati sia in termini di presenza numerica che di miglioramenti dei ragazzi è il doposcuola, rivolta ai ragazzi/e dai 6 ai 13 anni, che viene svolto prima degli allenamenti di categoria e prevede la presenza di tutor qualificati che seguono e supportano lo svolgimento dei compiti. A breve è prevista l’inizio di corsi tesi principalmente allo sviluppo delle abilità manuali e di quelle artistiche sia classiche che moderne, oltre ai già avviati corsi di cucina per ragazzi e ragazze. Due volte al mese, inoltre, è stata messa in programma un appuntamento serale aperto a tutti, la “Cinecena”, grandi e piccoli, che prevede la proiezione di un film dopo la cena. Il Centro Giovanile ospiterà eventi di portata nazionale, come la rassegna di foto, pittura e scultura “Arte di Amare”, nell’ambito degli eventi Valentiniani, e sarà anche contenitore di tutte quelle associazioni che, come il Rugby Terni nel suo periodo iniziale, si trovano senza una sede per le proprie attività. Altro main-event in programma è il tanto atteso scambio culturale con la Francia, nella città di Nimes dal 2 al 5 giugno, aperto alle categorie Under 16 e Under 18 della società Rugby Terni insieme alla società Foligno Rugby. Questa prima trasferta oltralpe rappresenta un vero successo e una grande scommessa per tutti noi che desideriamo fare di questa esperienza una formula da presentare anche in futuro, in quanto la riteniamo un importante
15 possibilità di confronto e di crescita per i nostri ragazzi. Nell’anno appena trascorso è stata data priorità ai più piccoli (minirugby e Under 14) che hanno partecipato al “Torneo dei Due Laghi”, alternando al gioco del rugby visite guidate alla città e al Museo Comunale di Brescia che ospitava la mostra incentrata sul tema della cultura Maya. L’esperienza era volta ad aumentare il senso di responsabilizzazione ed autonomia dei ragazzi grazie alla strutturazione semi-autonoma delle giornata ed al fatto che i ragazzi dovevano badare a se stessi e il pernottamento avveniva in bungalow autonomi l’uno dall’altro, tutti nel raggio di pochi metri, in grado di rendere facilmente gestibile la situazione da parte degli educatori e, al tempo stesso, cercare di stimolare nei più piccini un senso di responsabilizzazione e uno stimolo alla crescita individuale e di gruppo. In più i ragazzi hanno giocato sotto una maglia unica (Umbria Team) dimostrando grandi capacità di adattamento e coesione di gruppo, andando oltre atteggiamenti superficiali e pregiudiziali tipici di un becero campanilismo. Oltre a tutto questo si stanno ultimando i lavori per l’adeguamento dello spazio indoor all’interno della palestra della società. L’idea è quella di creare uno spazio di circa 80 mq con pavimentazione anti-trauma e attrezzature adeguate che permettano alla preparatrice atletica e al fisioterapista di intervenire sulla prevenzione e la riduzione di problematiche fisiche importanti, tipiche dello sviluppo corporeo durante l’età adolescenziale, come forme di scogliosi o lordosi, obesità o atteggiamenti cifotici che potrebbero compromettere le abilità motorie di base, essenziali non solo per la vita sportiva, ma per un longevo benessere psicofisico. Tale attenzione risiede nella volontà di lavorare su ragazzi/e prima della conclamazione del disturbo e la sua successiva cronicizzazione, in modo di apportare in primis, un beneficio all’individuo e, successivamente, un beneficio alla nostra società, intesa come Nazione, che sempre più stà scivolando verso un trend oltre-oceanico fatto di cattive abitudini alimentari e atteggiamenti che, inevitabilmente, porteranno, come già possiamo vedere in altri paesi, ad un aumento di queste problematiche, con
conseguente innalzamento della spesa sanitaria Nazionale. Per ciò che riguarda gli obiettivi futuri è in cantiere una ricerca sociale di cui proprio in questi giorni se ne stanno delineando i contorni, oltre ad un convegno da realizzare a Terni che vuole essere di chiusura rispetto al lavoro fin qui realizzato nell’arco di questi due anni. Tale convegno sarà strutturato per tavoli di lavoro dislocati in tutta la città e riguarderà temi fra loro diversi ma tutti incentrati sulle tematiche giovanili,
andando a rispecchiare la metodologia del progetto Ka-Mate Ka-Ora strutturata in tre fasi: prevenzione, modulazione e riduzione. A seconda dei filoni tematici saranno sviluppati i vari tavoli di lavoro e il loro prodotto conclusivo, fatto di considerazioni e interventi, convergerà in un documento finale che, integrato alla ricerca andrà a formare il lavoro di chiusura dei due anni di attività. Marta Corazzi, Valerio Guidarelli, Jacopo Borghetti
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ALL PINKS IN BLU
La squadra delle All Pinks all’Hotel della Torre (Pg)
TREVI - Mai prima d’ora a Foligno si è assistito ad una partita di rugby femminile. A dar spettacolo all’Hotel della Torre (PG) però non sono state delle ragazze folignati, bensì il gruppo sportivo coordinato dal professor Maurizio Carnevale e proveniente in prevalenza dal liceo classico di Spoleto. E’ proprio qui infatti che il docente (e anche allenatore di primo livello Fir) ha iniziato un percorso di collaborazione con il Foligno Rugby per diffondere la pratica del rugby e soprattutto l’educazione che ne consegue, grazie anche al coinvolgimento di tecnici propri che la società sportiva ha messo a disposizione, a cominciare da Gianluca Bartozzini. Entrando nello specifico di questa giornata, le ragazze sono state divise in due squadre per poi farle disputare un seven davvero avvincente.Nessun timore reverenziale infatti nei confronti delle proprie compagne di classe che si ritrovavano a contendere la palla ovale, lo scontro è stato a tutto tondo. E quando sembrava che la partita dovesse chiudersi senza vincitori né vinti, ecco che a pochi secondi dal triplice fischio un’ultima meta ha decretato una squadra vincitrice. Queste ragazze ad ogni modo hanno dimostrato che uno sport “maschio” come il rugby non è una disciplina che può essere praticata solo dagli uomini; con i giusti attributi tutti possono giocare a rugby, a qualsiasi livello. Del resto il gruppo sportivo di Spoleto, non sono che la quarta esperienza umbra di rugby femminile, dopo la super consolidata Perugia e le neonate Terni e Città di Castello. Ma chi sono le ALL PINKS? Sono un gruppo di studentesse liceali che ha aderito ad un progetto scolastico promosso dall’I.I.S. Pontano Sansi Leoncillo Leonardi di Spoleto (che comprende i licei Classico, Artistico,
Linguistico e Socio-Psico-Pedagogico) e voluto e seguito in prima persona dal professore di educazione fisica, Maurizio Carnevale. Il gruppo sportivo appena formatosi ha partecipato in questi giorni al Campionato Studentesco Regionale che si è tenuti a Perugia e successivamente al Torneo Femminile Nazionale di rugby a 7 di Roma. Questo gruppo sportivo, ha nei suoi programmi futuri la partecipazione ai Campionati Giovanili Nazionali della prossima stagione sportiva, nella quale si cercherà di formare anche una compagine maschile. Un plauso particolare va quindi alle giocatrici che hanno partecipato con entusiasmo all’evento: Maria Cristina Santi, Giulia Monteverde, Maria Luisa Brusciolo, Chiara Ursino, Valentina Di Pietro, Eleonora Tini, Elena Ceccaroni, Giulia Bini, Elena Bernabei, Ludovica Santi, Carlotta Crippa, Cecilia Bizzarri, Francesca Galli, Maria Elisabetta Mazzoneschi e Flavia Labarile.
aprile, il primo trofeo scolastico di rugby a 7 riservato alle classi medie. E non sono stati solo i ragazzi ad infilarsi gli scarpini, in campo infatti anche molte studentesse. Da regolamento infatti le squadre di prime e seconde possono essere miste, composte cioè da maschi e femmine insieme, mentre per le terze è stato organizzato un girone in rosa. E l’entusiasmo per aver conosciuto solo qualche elemento preliminare del gioco del rugby è stato tale che i docenti dell’istituto hanno deciso di organizzare un gruppo sportivo per il prossimo anno scolastico! Insomma, a Trevi il rugby è riuscito ad andare oltre i retaggi culturali che considerano questa disciplina violenta e pericolosa ed ad essere accettato dal corpo docente per la sua forza pedagogica ancora prima che salutare. “Vorrei ringraziare vivamente, oltre che gli insegnanti coinvolti, il dirigente scolastico dell’istituto Valenti, la professoressa Giovanna Carnevali – afferma il giovane De Sousa – perché non sempre è facile spiegare ad un professore, figura responsabile anche della salute dei propri allievi, che il rugby non è uno sport violento, ma al contrario molto educativo e formalizzante per ragazzi di questa età”.
3° TROFEO MINIRUGBY CITTA’ DI PERUGIA
TREVI - E’ forse a Trevi che l’altro volto del Ka Mate Ka Ora, ossia quello organizzato dal Foligno Rugby, ha gettato radici più profonde. Dopo l’innumerevole mole di studenti folignati, infatti, ad approcciarsi con la palla ovale sono stati gli allievi dell’istituto comprensivo T. Valenti di Trevi, molti dei quali completamente allo scuro del fatto che a Foligno esistesse un movimento rugbistico, alcuni addirittura senza conoscenza alcuna della palla ovale. Ma la risposta alle attività gestite dal tecnico del Foligno Rugby, Florent De Sousa Carvallo, è stata tanto entusiasmante che l’impianto comunale di Trevi ha ospitato, ad inizio
PERUGIA - La società Rugby Perugia ASD, in collaborazione con Rugby Perugia Junior ASD, ha organizzato il 3° TORNEO MINIRUGBY “Città di Perugia”. Il torneo si è svolto a Perugia, domenica 15 maggio e vi hanno partecipato le categorie under 6-8-10-12-14 ed è stato inserito nel circuito ufficiale dei Tornei Propaganda della F.I.R. Sono stati messi a disposizione tutti gli impianti sportivi dislocati presso l’area Verde di Pian di Massiano, tra cui lo Stadio Comunale di calcio “Renato Curi” e lo stadio comunale di S. Giuliana.
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ALESSANDRO TORRESI HA PASSATO LA PALLA GUBBIO - Venerdì 30 aprile si è improvvisamente spento sul terreno di gioco il mediano di apertura degli Old Rugby Perugia Alessandro Torresi, gettando nello sconforto compagni è avversari. La redazione de Umbria Rugby Magazine si stringe al dolore della famiglia e degli amici pur non avendolo mai conosciuto personalmente. Per questo, vista anche la nostra missione, intendiamo trasmettere la tragica notizia attraverso alcuni degli addii a lui dedicati da chi ha condiviso con lui momenti che solo un rugbista può immaginare, discostandoci nettamente da quei soggetti che fanno del sensazionalismo mediatico un mezzo di vendita, associando quindi con velate espressioni la prematura scomparsa di Alessandro Torresi con la violenza del rugby. “Torre” (come lo chiamavano i compagni) si è accasciato a terra per un’emorragia celebrale mentre era in “attesa” di ricevere il pallone! Sarai per sempre con noi Torre, così lo chiamavamo tutti, se n’è andato improvvisamente, senza clamore, come soltanto un giocatore di rugby sa fare affinché il distacco dai propri compagni sia meno doloroso. Gli amici ne amavano la tenerezza di eterno adolescente, ma soltanto coloro che hanno avuto la fortuna di scendere in campo con lui conservano le sensazioni generate dalla sua capacità di contagiare lo spogliatoio di goliardica allegria e di ottimismo persino ostinato. Tutti porteranno con sé il sorriso che, illuminando il suo volto, rendeva piccoli gli occhi e quasi appuntita la bocca, segnali della soddisfazione di
condividere con i propri solidali tanto l’agonismo spericolato della palla ovale, quanto gli aneddoti del passato, filtrati attraverso il gusto amarognolo dell’inevitabile boccale di birra, alternato all’ennesima sigaretta. Alessandro (che strano usare il suo vero nome che sembra appartenere a qualcun’altro) conserverà per sempre nel nostro cuore la maglia di mediano d’apertura degli Etruschi, consapevoli come siamo che proseguirà la sua partita sul rettangolo verde del tempo infinito insieme ai rugbisti di ogni epoca che, come lui, hanno visto chiudersi la parentesi sempre troppo breve dell’esistenza. Ti vogliamo bene, Torre. Roberto Bianchi Che lo crediate o meno, io sono certo che esistono FRATELLI non biologici. Fratelli che non nascono dalla stessa madre ma che, se provate a sostituire la parola “madre” con la parola “rugby”, vi accorgerete che nulla cambia. Come una madre naturale il rugby, “miracolosamente”, terrà sempre uniti i propri figli che lo ameranno comunque, onorandolo fino all’ultimo giorno! Il nostro Fratello TORRE ,ora, è solo andato a giocare lontano, con i più Grandi! Non ci dimentichiamo che un giorno ci ritroveremo tutti in quel campo verdissimo e le lacrime di ora si trasformeranno di nuovo in sorrisi, ci passeremo di nuovo la palla a berremo l’ennesima birra tutti insieme… proprio come lo abbiamo fatto fino a ieri con il nostro Fratello TORRE e che continueremo a farlo PER SEMPRE… Che lo vogliate o meno sarà così, perché noi, come tutti i figli del mondo, continueremo ad onorare nostra “madre” per sempre! Ieri il nostro fratello TORRE ci ha insegnato proprio questo! Noi NON siamo solo una squadra di rugby, noi SIAMO una famiglia!
Ciao Torre, come tuo ex allenatore conservo un caro ricordo di te, giovanissimo giocatore, nelle indimenticabili stagioni dei campionati under 17 e under 19, a prenderle dalla Benetton, dal Rovigo, dal Parma, ma sempre allegri, orgogliosi, fieri. Bello il tuo sorriso gentile, la tua quieta allegria, la tua tenace passione. Ci hai lasciati su un campo di rugby e così ti sei guadagnato il posto da titolare nella squadra celeste dei più grandi campioni del mondo. Sono certo che ti farai onore. Un caro abbraccio. Renzo …dai Torre, e nte la pià! eche cazzo, stavamo a scherzà, cel sai come semo! Batman, Celio, Mastarna, Turmese, Pacha, e poi Caterpillar, Cesar (pure!!!). Ma te paremo normali???? …e l’Mincio? …e Pancotto? …e tutti l’artri che ‘marcordo (..de coccio!). dai! stavamo a scherzà, torna! nfa l’coione, semo pochi. Dai che te passamo la palla, poi passala tu, ma no a me, che a sbaio, ma nen fa niente! Dai torna! Ade’ ce trovamo tutti alle Quercie, all’ora che voi tu.
Tanto tragica la notizia della scomparsa di Alessandro Torresi che l’intero mondo “old” ha espresso le proprie condoglianze. Tanto che sul sito oldrugbyperugia.it, oltre alle lettere inviate dai compagni, sono giunte le condoglianze da parte degli: OLD Rugby Viterbo Veterans U. R. Capitolina Old Rugby Amatori Anzio I PIRATI - Livorno-Cecina-Pisa Old Rugby Jesi AS Arvalia Villa Pamphili Rugby Roma e Villaold
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L’ ASD FOLIGNO RUGBY RINNOVA IL CONSIGLIO
Un momento delle elezioni
FOLIGNO - Si è immediatamente messo in moto il nuovo staff dirigenziale del Foligno Rugby, che all’indomani dalle elezioni del consiglio direttivo ha stabilito obiettivi a breve e a lungo termine. Impellente l’organizzazione della manifestazione principe di questa stagione, destinata a contrassegnare anche tutte le prossime, ossia il D-Day, dove D sta per Daniele. Il 5 giugno infatti ricorrerà il primo anniversario dalla tragica scomparsa della seconda linea Daniele Ciampetti, elemento trascinante del gruppo che quindi ha lasciato un tale vuoto da meritare un memorial, mentre il 25 giugno la grande famiglia del Foligno Rugby festeggerà se stessa. In secondo luogo, cambiando decisamente argomento, il Foligno Rugby è stato indicato dal Comune di Foligno quale uno dei soggetti che svolgeranno i campus estivi, avvicinando in questo modo un gran numero di giovanissimi della città alla palla ovale. C’è poi la Coppa Umbra, alla quale i falchetti si presenteranno forti di molti innesti provenienti dal vivaio giovanile. Dopo una stagione assai ostica che non ha assolutamente premiato lo sprint finale dei bianco azzurri, questo torneo diventa l’occasione per prendere maggiormente confidenza con i propri mezzi, gli stessi che hanno permesso di affrontare ad armi pari avversari del calibro di Noceto, Ferrara e Parma. Senza contare i progetti intrapresi ma non ancora conclusi dalla vecchia gestione (anche se porta sempre il nome Coraggi). Quindi la realizzazione del campo sportivo, per il quale è già stata transennata l’area a Campo di Marte, più il potenziamento del settore giovanile con relativo affiancamento di tecnici qualificati. Questo il percorso sul quale si muoverà la nuova dirigenza, che risulta formata da Luigi Coraggi (come già detto, confermato presidente) e dai consiglieri Gabriele Cittadoni, Andrea Gubbini, Angelo Gubbini, Paolo Pisello, Luigi Raponi e Alessandro Ruisi, Giovanni Camilli, Stefano Cardinali, Giordano Ciuccè, Stefano Fioretti, Francesco Fratepietro e Vincenzo Marchese.
IL RUGBY E LA CULTURA ELLENICA Il lettore attento di questa rivista sarà incuriosito dal titolo e del conseguente tema che si andrà ad approfondire in questo breve scritto. Poi letto l’articolo, andrà a piè di pagina per verificare chi ha scritto queste “ boiate” . Se poi il lettore è anche un rugbysta ed anche abbastanza scolarizzato, verificherà che quanto esplicato nel presente scritto non merita assolutamente una doppia lettura, ma farsi una bella birra con un ghigno preoccupato per chi l’ha scritto. Il Vocabolario della lingua Italiana DevotoOli ediz. Le Monnier 2009, definisce “l’aedo” come il cantore dell’antica tradizione epica greca, dal greco aoidòs “cantore”. Che c’entra l’aedo con il rugby? Te lo spiego, ma prima mettiti a sedere. In sostanza nella cultura ellenistica prima che Omero scrivesse il primo poema epico, la tradizione poetica era basata sulla oralità della stessa. Si prendeva lo spunto di un fatto rilevante e poi accompagnati dalla cetra (una piccolissima arpa) si raccontava delle gesta di eroi olimpici e delle loro imprese. Da orecchio di aedo ad orecchio di aedo e della vicenda ne sapeva tutta la Grecia. Successivamente, in piena età ellenistica, il poeta greco Alceo, iniziò con i suoi piccoli componimenti detti epinici, che sempre il Devoto-Oli definiva come “...un componimento lirico volto a celebrare una vittoria nelle gare nazionali degli antichi Greci, a scrivere degli eroi sportivi o di guerrieri”. Ed è qui il collegamento con il rugby! Noi giocatori avendo superato gli “anta” con difficoltà inaudite ed acciacchi amplificati da malandrini spifferi di vento che massacrano la cervicale, nel pieno della tradizione aedica, raccontiamo di una partita fatta anni prima, sempre con lo stesso entusiasmo accompagnato dalla malinconia di una stagione, la giovinezza, che è oramai passata. Ma nel
pieno rispetto di ciò, con gli anni ed il rincoglionimento per le botte prese e malamente restituite, ogni volta che viene raccontanto un episodio, si aggiungono parti di fantasia per dare impulso alla forza dell’uomo (se giocava all’ala per un minuto durante tutta la partita) che ha avuto in mano quella maledetta saponetta bagnata che si chiama palla ovale, frutto ed invenzione di qualche mente border-line (matto). Nel rispetto della tradizione aedico rugbystica, dopo che l’episodio è stato più volte raccontato e tramandato da orecchio di giocatore ad orecchio di giocatore, per magia, in quel solo episodio, l’ala avrà fatto ben 5 mete, effettuato placcaggi devastanti e dopo 6 litri di birra non si sarà nemmeno ubriacato, sarà applaudito dai compagni, eroi anche loro nel doversi contenere a non picchiare il giocatore che, come un novello aedo, dovrà rendersi conto di aver detto solo una marea di stupidaggini. Si è dimenticato che quel giorno stava in panchina e pioveva! Filippo Teglia
Per scrivere e/o collaborare con la nostra redazione è possibile inviare una e-mail a: umbriarugbymagazine.redazione@gmail.com
Caro direttore, sono un papà di un ragazzino dell’under 12 del Rugby Terni. Ho aiutato la società qualche anno fa a gestire il settore del minirugby, che è praticamente “nato”, a Terni, con mio figlio in campo, ed io fuori. Trovo interessantissima la Sua iniziativa editoriale, che, ahimè, ammetto di aver conosciuto solo ora “zappingando” tra i vari siti societari umbri in cerca di informazioni sul concentramento di domenica prossima di Città di Castello. Le scrivo principalmente per due motivi: innanzitutto per chiederLe, se possibile, l’invio della rivista cartacea; in secondo luogo, per dare la mia disponibilità alla redazione del giornale (ho anche lavorato alla redazione di un giornale locale per diversi anni) nel caso in cui Le servissero ulteriori contributi da Terni. Un grosso in bocca al lupo, Giovanni Gentile Giovanni, grazie in via preventiva per il supporto e il contributo che persone come Lei sapranno senz’altro dare al nostro progetto. Dalle poche righe espresse in nostro sostegno infatti è emerso un aspetto importante sul quale dovremo lavorare: la diffusione della rivista. Ad ogni modo questa viene per il momento fatta recapitare nell’ordine di circa due/ trecento copie alle maggiori società di rugby umbre e circa un centinaio a quelle di dimensioni più contenute (intese in numero di tesserati), oltre ad un target strategico di soggetti. Vista l’iniziale impossibilità di programmare una spedizione su abbonamento, invieremo ad ogni pubblicazione una e-mail informativa a tutti i soggetti interessati, fra cui Lei. Cordiali saluti Il direttore Jacopo Bianchi