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mici di Gesù Crocifisso Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

UNA VALANGA DI SANTI

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iovanni Paolo II ha questa santa ossessione per perficiale. Chiedere a un catecumeno: " Vuoi ricesé e per noi: “Siamo chiamati tutti ad essere vere il Battesimo? " significa al tempo stesso chiesanti; i problemi della chiesa e del mondo si dergli: " Vuoi diventare santo? ". Significa porre risolvono solo con la santità; i santi sono numerosi sulla sua strada il radicalismo del discorso della anche oggi, in tutte le vocazioni, in tutte le età”. Montagna: “Siate perfetti come è perfetto il Padre Ed ecco la valanga di santi e beati che egli ha donato vostro celeste” (Mt 5,48). alla Chiesa nei 25 anni di pontificato, più santi lui da Come Amici di Gesù Crocifisso, abbiamo scelto di solo di tutti i suoi predecessori. approfondire nel 2003, in modo Dal 1588 al 1978, cioè da Cleteorico e pratico, il “cammino mente VIII, che istituì il procesdi Santità”: una tappa ogni meso per proclamare i santi, fino al se. Il movimento Amici di Gesù Papa attuale, erano stati riconoCrocifisso “ha lo scopo di aiusciuti 296 santi e 827 beati. tare gli aderenti a tendere alla Giovanni Paolo II ha proclamasantità secondo una propria to 464 santi e 1304 beati, di tutspiritualità”. Questo richiamo, te le età e vocazioni. Molti di posto all’inizio dello statuto deloro sono laici: bambini, giovagli Amici, è fondamentale per ni, mamme, coniugi, come i capirne la finalità e la fisionobeati Luigi e Maria Beltrame mia. Ed ecco il primo punto ferQuattrocchi. Nel proliferare di mo che vogliamo mettere in tutti questi santi c’è l’esigenza questo mese: “Dio ci vuole sandi fare sentire la santità vicina ti a tutti; tutti possiamo essere alla gente, possibile a tutti, non santi, proprio perché tutti siaqualcosa di irraggiungibile. mo battezzati, tutti siamo figli Il papa ricorda continuamente ai di Dio. La vocazione alla sancristiani la vocazione universale tità affonda le sue radici nel alla santità, che è “la misura albattesimo. Essere santi signifita della vita cristiana”. Scrive ca rassomigliarci a Dio nostro nella Lettera per il Nuovo MilPadre, vivere da veri figli di lennio: “La prospettiva di tutto Dio. Chi non si sforza a camBeati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. il cammino pastorale della minare nella via della santità è Chiesa è quella della santità... Occorre riscoprire il un cristiano mediocre, anzi un cristiano fallito”. capitolo V della Lumen Gentium, dedicato alla "voOgni mese, nella seconda pagina della rivista, trovecazione universale alla santità”. È un compito che rete il cammino di santità di un santo passionista. deve governare l'intera esistenza cristiana: "Questa Far parte degli Amici di Gesù Crocifisso significa è la volontà di Dio, la vostra santificazione" (1 Ts aver capito e accettato il trinomio: SANTITÀ 4,3). È un impegno che non riguarda solo alcuni criAMORE - GESÙ CROCIFISSO. Cioè: 1. Tutti stiani: "Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono siamo chiamati alla santità. 2. La santità consiste chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla nell’amore di Dio e del prossimo. 3. Gesù Crocifisperfezione della carità". Sarebbe un controsenso so è modello e sorgente del vero amore e quindi accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all'insedella vera santità. gna di un'etica minimalistica e di una religiosità suP. Alberto Pierangioli

Gennaio 2003 – Anno IV n. 1 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli Viale Passionisti 54 – 62019 Recanati Mc T. 071.7574283 - C. 349.8057073 - Fax 071.7574405 E-mail albertopier@tiscalinet.it http://www.passionisti.org/mlp/amici


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SARÀ UN GRANDE SANTO S. Vincenzo Maria Strambi a chiamata alla santità è universale, è per tutti, fin dall’eternità, cioè fin dal seno materno. È una chiamata alla vita e alla salvezza. In questo breve sunto della vita di S. Vincenzo Maria Strambi, non si ricercheranno i segni della chiamata divina, che pure ci sono stati, ma piuttosto il fulgido esempio di risposta all’azione della grazia. Nato a Civitavecchia il 1 gennaio 1745 dal farmacista Giuseppe e da Eleonora Gori il giovane avrebbe potuto aderire ai progetti del padre e usufruire dei vantaggi di una famiglia agiata. Ma la santità consiste in una risposta radicale, totale, assoluta. Il senso comune, il fare quello che fanno tutti non si addice ai santi; ci vuole innanzi tutto l’abnegazione, il rinnegamento della propria natura, della propria volontà per uniformarla a quella di Cristo Signore. Vincenzo sceglie il sacerdozio ed è ordinato il 29 dicembre 1767. Con questo non si vuol dire che lo stato laicale sia una condizione inferiore di santità, ma sicuramente diversa. Magari i laici fossero tutti santi e lo stesso possa dirsi dei sacerdoti e dei religiosi! Ma il suo desiderio di donarsi a Cristo non si fermò al sacerdozio. Volle diventare religioso, chiedendo di entrare prima tra i padri della Missione e successivamente tra i Cappuccini. Finché incontrò Paolo della Croce e restò conquistato dalla sua personalità e santità; nel 1768 fu accolto tra i Passionisti dallo stesso Paolo. Ma per vincere l’opposizione del padre, dovette fuggire di casa. Il padre scrisse a S. Paolo della Croce, chiedendogli di comandare a Vincenzo di tornare in famiglia. Il Fondatore rispose con una lettera altrettanto chiara e decisa, facendo una profezia: “Si dovrebbe sommamente rallegrare nel vedere che il Signore sceglie il

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suo figlio per farlo un gran Santo”. Fu facile profeta. Vincenzo non lasciò di negoziare i propri talenti naturali. Era dotato di vivace intelligenza, unita a grande senso pratico; a soli 21 anni aveva ricevuto dal Vescovo di Montefiascone l’incarico di prefetto del seminario e a 22, non ancora sacerdote, era stato nominato rettore del seminario di Bagnoregio. Fu un’abile predicatore popolare, tenne esercizi spirituali al clero e predicò in varie chiese di Roma. Fu eminente direttore spirituale e fra i suoi figli annovera vari santi, tra cui S. Gaspare del Bufalo. Nella Congregazione ha ricoperto gli incarichi di insegnante di teologia, di superiore, di provinciale e di consultore generale; fu stimato da tutti e specialmente da S. Paolo della Croce. Vero passionista, fu devotissimo del preziosissimo Sangue di Cristo: scrisse il primo libro sul mese di luglio dedicato al Sangue di Gesù. Altra caratteristica della santità è la perseveranza. Padre Vincenzo che aveva sognato la quiete dei ritiri passionisti, nel 1801 viene nominato da Pio VII vescovo di Macerata e Tolentino. È un pastore solerte. Sopporta con dignità e pazienza l’esilio a cui è condannato da Napoleone dal 1808 al 1814, per la sua fedeltà al Papa. Ma non si burocratizza, non indulge al formalismo. Non dimentica i malati, e soprattutto ascolta il clamore dei poveri. “I poveri, diceva, urlano, urlano”. Una vita spesa fin dall’inizio per la Chiesa, i fedeli e per il Papa. Nel 1823 Leone XII lo vuole nella sua residenza come suo consigliere e come suo confessore. Ma lo Strambi vuole imitare Cristo fino in fondo e offre la sua vita per la salute del suo Pontefice e viene esaudito: il Papa guarisce e lui muore all’improvviso. Francesco Valori

Dalle lettere di direzione spirituale di S. V. M. Strambi - Umiltà, umiltà, umiltà. Oh preziosa virtù, quanti tesori ci porti e ci conservi! Quanti nuovi stimoli Dio mette al cuore, perché l’amiamo senza alcuna riserva. - Oh quanto piace a Dio che abbiamo un concetto altissimo della sua bontà e che camminiamo in vera semplicità di cuore. Camminiamo in una umiltà generosa; prendiamo nuove forze dalla speranza, che ottiene quanto spera. Il santo amore sia l’anima di tutta la vita interiore. Oh amore, oh amore, tu formi il paradiso in terra! - I nostri cari amici ci precedono e se ne vanno al cielo; e noi che facciamo in questo esilio? L’unica consolazione nel restare in questa terra è fare la santissima volontà di Dio. Con umiltà pacifica e generosa cerchiamo di unirci sempre più strettamente a Dio e incominciare così la vita beata del cielo. - Conservi il suo cuore in gran pace. Proceda con Dio alla buona: non esamini troppo se stessa. Il nostro Dio è buono, è buono e non bada a certe minuzie, di cui alcune anime fanno troppo caso. - Vorrei che il suo esercizio più frequente fosse l’amore di Dio: la scuola per accendersi di questo amore è il Monte Calvario, santificato dalla grande effusione del preziosissimo Sangue di Gesù.


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I - LA PASSIONE DI GESÙ NELL'ESPERIENZA MISTICA DI SANTA MARIA FAUSTINA KOWALSKA

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iprendiamo dalla rivista passionista “LA SAPIENZA DELLA CROCE” (n. 1 - 2002.), diretta dal P. Adolfo Lippi e pubblichiamo a puntate uno studio di Sr. Francesca D. Ligurgo CP su santa Faustina Kowalska, la santa della spiritualità della Misericordia di Dio, tutta incentrata sulla Passione di Gesù. L'autrice ce ne offre una presentazione semplice e chiara. Colpisce la coerenza profonda fra le intuizioni o rivelazioni di cui la Kowalska ha goduto e la vita che ha vissuto, la coerenza fra l'invocazione della Misericordia di Dio e la pratica della misericordia verso gli altri. È un messaggio attuale per gli uomini del nostro tempo, attanagliati dall'angoscia dello smarrimento del Padre e della divisione dai fratelli. Sarà molto gradito anche agli Amici di Gesù Crocifisso. 1. Introduzione Lo straordinario evento che ha posto il sigillo dell'eternità alla comunione tra il cielo e la terra è la Passione di Gesù, evento che possiamo definire il miracolo dei miracoli della storia, il miracolo dell'eterno amore di Dio che si china sull'intera umanità per ricondurla a Sé. La comprensione della follia di questo Amore non è dell'uomo. Egli infatti, con la sua sola ragione, è impotente di fronte ad una simile follia, perché essa ha come fondamento non solo l'Amore, ma l'Amore misto al dolore. Maria Faustina Kowalska, un semplice cuore innamorato del suo Dio e Signore, ha lasciato che prevalesse in lei non la ragione, ma la grazia divina. La docilità con cui ella ha vissuto la sua unione con Dio, le ha permesso di penetrare e sperimentare in se stessa ciò che va oltre l'umano. Il mistero che più ha compreso e di cui è diventata singolare annunciatrice è la Misericordia. Attraverso il suo Diario vedremo come in tale mistero vi è entrata soprattutto mediante la considerazione delle pene di Gesù che più volte le si è presentato come l'Uomo dei dolori, facendole sperimentare nella sua carne l'atrocità delle sue sofferenze. Prima di addentrarci negli scritti di santa Faustina, diamo un breve sguardo alla sua vita. Proseguiremo poi con il tema specifico della Passione di Gesù nella sua esperienza mistica e concluderemo prendendo in esame alcune delle forme di culto alla Divina Misericordia da lei diffuse e legate alla Passione di Gesù.

2. Cenni biograrici Suor Maria Faustina Kowalska, nota in tutto il mondo come apostola della Divina Misericordia, è annoverata dai teologi fra i grandi mistici della Chiesa. Nacque in Polonia, terza di dieci figli, il 25 agosto 1905, in una povera e devota famiglia di contadini. Fu battezzata due giorni dopo nella chiesa parrocchiale di Swinice Warskie e ricevette il nome di Elena. Fin dall'infanzia si distinse per la devozione, l'amore per la preghiera, la laboriosità, l'obbedienza e una grande sensibilità per le miserie umane. A sette anni Dio la chiamò per nome, ma non sapeva come rispondere alla sua voce e non trovava nessuno che la potesse aiutare a decifrare la propria vocazione e la missione che le chiedeva il Signore stesso. A nove anni si accostò alla prima Comunione, preparandosi con l'aiuto del parroco, ma soprattutto della madre. Infatti, Elena, dotata già di una particolare sensibilità per le realtà del cielo, trovò in famiglia il terreno adatto perché si maturassero in lei convinzioni di fede fondate su sani principi dottrinali. La situazione economica della famiglia di Elena non era tra le migliori. Il problema economico, comunque, si estendeva all'intera popolazione polacca. Elena si rese conto delle gravi difficoltà economiche della sua famiglia, povera e numerosa. Perciò, all'età di quattordici anni compiuti, interrompendo la scuola, lasciava la casa paterna per andare a lavorare come domestica prima nella città di Aleksandrow, poi a Lodz, riservandosi però la facoltà e la libertà di visitare i malati e di frequentare le sacre funzioni. Non si sa come si evolvesse in quel periodo la vita spirituale di Elena. Da una testimonianza della mamma sappiamo che anche lì diverse volte “si svegliava di notte e che vedeva sempre più spesso dei bagliori”. Le visioni dei “bagliori” e del “chiarore” dovrebbero avere qualche legame con la grazia della vocazione religiosa. Infatti, benché sin dall'infanzia avesse sentito la chiamata del Signore, fu chiaro che proprio ad Aleksandrow si concretizzò la sua vocazione alla vita consacrata. I genitori non erano d'accordo con il suo progetto. Il padre spiegò la cosa così: “Tu non sai quello che vuoi; perché tu possa andare in convento io dovrei spendere dei soldi per te. E dove li prendo? Vedi, io ho solo debiti. Non puoi”. Elena replicò: “Ma papà, io non ho bisogno di soldi; Gesù stesso mi porterà in convento”. (continua) Sr. Francesca D. Ligurgo CP

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LA CROCE DEL GROUND ZERO

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o avuto occasione di andare a New York per un incontro di laici passionisti e ho potuto appagare il segreto desiderio di visitare il Ground Zero. Si chiama così il largo spazio vuoto e profondo dov’erano i due grattacieli distrutti dagli aerei pilotati dai terroristi l’undici settembre 2001. Mentre arrivo ne ho un primo assaggio. Il pilota è costretto a indugiare a bassa quota nell’aria per venti minuti prima di atterrare all’aeroporto La Guardia. Ne approfitta per farci vedere Manhattan dall’alto. È l’imbrunire di un limpido giorno d’autunno. Riconosco i principali grattacieli di questo groviglio edilizio unico al mondo. Mentre lo sguardo cerca con ansia le impronte dei giganti atterrati, ecco lì sotto il buco delle torri che non sono più. Illuminato a giorno, sembra un piccolo lago azzurro, ma è una ferita che sanguina. L’orgoglio del benessere nazionale americano svettante verso il cielo, azzerato dall’orgoglio terroristico nutrito dall’odio e dalla vendetta. È la prima impressione che mi resta dentro, ansiosa di comunicarsi.

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Sono tornato due volte da solo e una volta col gruppo dei confratelli per una visita guidata e per pregare. Mi sono chiesto perché avessi tanto bisogno di tornare, quando in fondo ormai non c’è quasi niente da vedere. Le macerie sono state rimosse. Gli operai raschiano ancora giù in fondo e piantano strutture metalliche per ricostruire la stazione della metropolitana. I grattacieli intorno guardano attoniti l’occhiaia vuota che non palpita più. Stavo attaccato a quel luogo perché mi sentivo pieno di pensieri passionisti che volevo scandagliare. Il Ground Zero mi sembrava una piaga immensa del Crocifisso della nostra epoca. In un angolo è stata piantata una CROCE a cui il mio sguardo restava inchiodato. Piccola nell’immensità dello squarcio. Non era nata per essere una croce, perché erano due travi di ferro che s’incrociavano per caso, chissà a che punto della struttura. Fu trovata così dagli operai un mese dopo la tragedia, bruciacchiata e smozzicata durante l’implosione. Quella croce è il simbolo e la spiegazione della tragedia del Ground Zero. Dinanzi

ad essa il mio animo s’è pacificato e i pensieri hanno cominciato a sfilare in ordine. È la croce dell’America e del mondo in cui viviamo. La linea del benessere e del progresso s’incrocia con quella della povertà e dell’esclusione. Le due realtà formano la croce su cui tutti siamo inchiodati e stiamo morendo, forse senza colpa ma certo responsabili, e senza capacità di risorgere. È la croce della ricchezza che vuol crescere fino a toccare il cielo (ricordate Babele?) e non è più capace di fermarsi per aspettare che anche gli altri crescano e aiutarli a farlo. La croce dei potenti che pensano d’essere invincibili, inconsciamente si comportano come fossero Dio, del quale infatti non sentono alcun bisogno. Ma sono in croce perché vivono insicuri, sono sconfitti e muoiono da innocenti. È la croce di chi è escluso dal benessere, o non riesce ad avere neppure una patria, o pur essendo potente vorrebbe imporre la sua visione del mondo e della vita. Costoro si sentono sconfitti ma vorrebbero vincere. Accumulano odio che scoppia nel cuore prima di esplodere nei corpi imbottiti di tritolo o negli aerei degli attentati terroristici. Forse non sono colpevoli neppure loro, che addirittura dicono di farlo in nome di Dio. In fondo finiscono stritolati nelle macerie insieme agli altri. È la croce. Quel che di peccato – immenso, imponderabile – c’è in questa tragedia s’è già abbattuto sulla croce di Gesù, mentre sul Calvario si donava pieno d’amore per noi. A noi sembra facile distinguere tra innocenti e colpevoli. Ma Dio solo sa fino a che punto siamo tutti allo stesso tempo crocifissi e crocifissori. La croce è lì, in cima al mondo e in un angolo del Ground Zero, a gridare la possibilità d’un amore che può fare l’unità. Camminare tra i grattacieli di Manhattan lascia sempre un po’ storditi. Da San Patrick, al Centro Rockfeller, a Broadway, giù fino al World Trade Center. Si sente che è un ambiente irreale, fuori proporzioni, che ti esalta ma nello stesso tempo ti intimorisce. Ora questo squarcio vuoto tra le torri ancora altissime rende l’atmosfera ancora più contraddittoria. Il quadrato è recintato da un’alta ringhiera d’acciaio a cui sono appese grandi foto illustrative. Placche di bronzo riportano i nomi dei circa tremila morti, che hanno chiamato “eroi”. Eroi di che e perché? Del lavoro quotidiano. Del sostegno di questa società che abbiamo costruito. Per la vita strappata loro senza ragione. Tornando a casa li ho messi tutti nel calice della mia messa, come faceva san Paolo della Croce quando voleva pregare fortemente per qualcuno. Sono lieto di condividere queste emozioni e riflessioni con gli Amici di Gesù Crocifisso, come faccio leggendo le loro sulla rivista. Valgano come incoraggiamento a crescere insieme nel pensare passionista sugli eventi dei nostri giorni. Gabriele Cingolani cp


Amici di Gesù Crocifisso

LETTERA AGLI AMICI Lasciarci amare da Lui arissimi amici, noi siamo creati da Dio per amare a sua immagine e somiglianza, resi figli di Dio mediante la grazia santificante del Battesimo, chiamati alla vocazione speciale di amici di Gesù Crocifisso per scoprire l’Amore infinito che il Signore ha avuto per noi peccatori, morendo in Croce per salvarci. Dopo avere rievocato queste grandi realtà della nostra vita, avendo messo Gesù Cristo al primo posto, abbiamo lanciato l’idea di fare di più nel “lasciarci amare da Lui”.

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Civitanova: festa della S. Croce, 14/09/02. I piccoli amici portano fiori all’altare.

In questo cammino possiamo incontrare l’ostacolo maggiore da parte del nostro nemico: “lo scoraggiamento” che è l’arma più potente in suo possesso per impedirci di lanciarci verso la “santità” . Se ci lasceremo prendere dallo scoraggiamento, per la nostra umana debolezza, non avremo più il coraggio di andare da Lui e di corrispondere al suo Amore. È facile lasciarsi scoraggiare dai fallimenti, dai propri limiti, dall’amor proprio, ma il Signore, con la sua misericordia e il suo aiuto amoroso, è pronto a realizzare in noi i suoi meravigliosi progetti. Non lasciamoci attirare dai tranelli di morte che ci tende il nemico e mentre cerchiamo di migliorare i nostri rapporti con Dio, scaviamo più in profondo le fondamenta dell’umiltà. Troveremo un valido aiuto nella meditazione delle beatitudini. Se le accoglieremo come norma di vita, non solo offriremo a Dio una concreta prova d’amore, ma riusciremo a vivere serenamente anche nelle condizioni più disagiate e meno accettabili; esse sono la via maestra per giungere alla santità e alla felicità eterna. “Beato è colui che vuole il bene e non vuole nulla di male, solo Dio è la beatitudine dell’uomo” (S. Agostino). Allora in vista della beatitudine eterna siamo chiamati ad attuare le beatitudini in questa vita con tutti i mezzi a nostra disposizione. Guardando Gesù crocifisso potremo intravedere

in Lui non solo l’intensità dei suoi doni divini, ma anche la gravità del rifiuto del suo amore con i nostri peccati. La nostra preghiera, i sacramenti ci daranno la forza e la luce per ricominciare ogni giorno da capo il nostro cammino con più amore e perseveranza. La misericordia di Dio è più grande del nostro peccato. Ardere per accendere l’amore Il Signore attende il ricambio a tanta sua bontà nel nostro amore verso il prossimo, con le opere di misericordia spirituali e corporali, con l’amore fattivo verso coloro che soffrono e che hanno bisogno del nostro aiuto, del nostro conforto. Diamo la nostra mano a chi è caduto nel peccato, il nostro sorriso a chiunque si avvicina a noi, anche se poco piacevole. Gesù ci ha detto: “Ama come io ho amato te”. Questa è la misura dell’Amore che non fallisce mai. Non lasciandoci condizionare dai nostri alti e bassi, dai malumori, dai giudizi malevoli. Prendiamo la buona abitudine di non gridare mai, di non offendere nessuno, di non umiliare chi ha sbagliato. Ci vuole pazienza per cercare di avere buoni rapporti con tutti, di donare con gioia e con l’amore che Dio ha messo nel nostro cuore. La vita donata per amore porta frutti abbondanti anche se lontani e sconosciuti, come il chicco di grano che, morendo produce frutto! Dice il Signore: “Non puoi amare me senza amare il fratello, non puoi amare il fratello senza amare me”. Devi amare il fratello come ami te stesso. L’amore di sé è una tendenza naturale, ma anche un dovere, perché noi siamo l’unità di misura dell’amore al fratello. Lasciamoci amare da Dio, dai fratelli e prima ancora che Civitanova: gli Amici festeggiano la S. Croce: 14-09-02.

da loro, da noi stessi. Facciamo della nostra vita un impegno d’amore e di gioia. Ardere per accendere; ardere per l’Amore ricevuto, accendere l’Amore in tutti coloro che ancora non lo hanno. È l’augurio del mio cuore. La Vostra Amica di Gesù Crocifisso

Auguri dal P. Provinciale Carissimo P. Alberto, grazie per gli auguri e per le notizie del cammino che il Signore sta facendo compiere agli Amici. Che possano crescere in numero, in formazione e specialmente nell'Amore che Gesù loro infonde perché lo possano far passare a tante persone cominciando da quelle della loro famiglia. Ringrazio con te il Signore per le famiglie che si sforzano di vivere il contenuto della spiritualità passionista e vi trovano coraggio per la fedeltà e la carità reciproca. Il Signore ti doni salute e che possa lui ispirare ad altri confratelli di affiancarti e condividere con te il peso del lavoro e la gioia ella crescita del gruppo. P. Fabiano Giorgini, CP

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Amici di Gesù Crocifisso

I GRUPPI FAMIGLIA

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abato 23 novembre 2002 si è svolto a Morrovalle il primo incontro degli Animatori dei Gruppi Famiglia degli Amici di G. C., presenti i responsabili delle Fraternità e i membri del Consiglio Esecutivo. Gli animatori hanno informato del proprio gruppo: luogo, giorno e ora dell’incontro, partecipanti, modalità. I Gruppi Famiglia sono una realtà degli Amici di G. C., sorta in maniera spontanea, presso famiglie accoglienti e attorno a malati, disabili e anziani soli. Sono stati censiti 27 gruppi famiglia che hanno un numero di partecipanti da 5 a 30 persone. Altri gruppi sono ancora in formazione. Secondo lo Statuto, “I Gruppi Famiglia sono piccoli gruppi di Amici che si riuniscono presso una famiglia, sotto la guida di un responsabile, in collaborazione con il Coordinatore della Fraternità vicina. Ogni Gruppo Famiglia stabilisce il luogo, la frequenza e le modalità degli incontri” (Statuto: nn. 49-50). L’assistente, P. Alberto, ha consigliato il seguente schema per gli incontri dei G. F. - Invocazione allo Spirito Santo - Rosario meditato, o altro pio esercizio: Via Crucis, Gradi o Litanie della Passione ecc. - Meditazione su un brano del Vangelo, servendosi di una pagina del nostro libro, o di altro, tenendo conto dei tempi liturgici. Dopo un tempo di riflessione personale, i presenti intervengono per approfondire insieme la Parola di Dio. - Promessa di Amore a G.C. Segue il dialogo tra i partecipanti sulla vita, iniziative del Gruppo ecc. Ogni Gruppo adatta questo schema alla sua realtà: aggiunge, toglie, cambia. Elenco dei Gruppi Famiglia per Fraternità di appartenenza: Civitanova Marche 1. - "Amici di Gesù Crocifisso", anima Acciarresi Claudia: Via Doria 19. 2. - "Amici di Gesù Crocifisso", anima Re Marisa, c/o Cas setta Giovina: Via Civitanova 103. 3. - "Amici di Gesù Crocifisso", anima Re Marisa: Via Bramante 2. 4. - "Gruppo di Famiglie e Piccoli e Giovani Amici di G. C.", anima Vito Serafino, responsabile Garbuglia Letizia, c/o Par. S. Gabriele. 5. - "San Pietro", anima Recanati Giuliana: Via Col di Lana 17. 6. - "Regina Pacis", anima Lattanzi Teresa, c/o Parrocchia S. Gabriele.

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Macerata 1. - “Amici di G. C.”, anima Mandolesi Fiorella, c/o Falcetta Ernesta, Viale Carradori 45. 2. - "Giandomenico Enrico", anima G. Petetta Mariannina, Borgo Santa Croce 1A. 3. - "Mater Misericordiae", anima Fermani Franca, c/o Via Crispi 98. 4. - “Amici di G. C.”, anima Leonori Ceccarelli Anna, Via Sforza 23.

5. - "Amici di G. C.", anima Paolorossi M. Luisa, c/o Giorgini Flavia, Via Vanvitelli 1. Montecosaro 1. –“Amici di G. C.”, Coltorti M. Grazia, Via Mameli 9. Trodica di Morrovalle 1. - “Amici di G. C.”, anima Coltorti M. Grazia, c/o Iommi Maria, Via Pascoli 40. 2. - "Amici di G. C.”, anima Di Stefani Annunziata", Via Brodolini 90. Roccaraso 1. - "Amici di G. C.", anima Rucci Riccardo, presso chiesa di S. Bartolomeo Ap. di Pietransieri. 2. - "Amici di G. C.", anima Rucci Riccardo, presso chiesa dell’Immacolata di Rivisondoli. Porto S. Elpidio 1. - "Maria Addolorata", anima Casciotta Marisa e Benito: Via Togliatti 33. 2. - "Sacro Cuore di Gesù", anima Bozzelli Antonietta, c/o Petrioli Martini M.Grazia, Via Colombo 44. 3. - "San Paolo della Croce", anima Vitali Gina, Via della Costituzione 10. 4. - "Santa Gemma Galgani", anima Biella Ginevra, Via XXV aprile 17. 5. - "San Filippo Neri", anima Dichiara Santarelli Daniela: Via XX settembre, 206 6. - "San Pio da Pietrelcina", anima Vitali Donatella, Via Catania, 2 7. - "San Tommaso", anima Fragola Nello, c/o Varie famiglie e Parrocchia S. Tommaso di Canterbury. 8. - "San Gabriele dell'Ad.", anima Marinozzi Ida, c/o Pistagnesi e Petrini, Castellano. 9. - "Santa Lucia", anima Fragola Lucia, Via Tasso 1424, S.Elpidio a Mare. 10.- "Amici di G. C.", anima Beato Cinzia, c/o Marcattili Giuseppe, Via Tirso 331, S. Elpidio a Mare. 11.- “Santi Pietro e Paolo", anima Trapè Sauro: via Leonardo da V. 11, Piane di Montegiorgio. Coltorti Maria Grazia

Recanati: gli Amici festeggiano S. Paolo della Croce: 19/10/2002.


Amici di Gesù Crocifisso

TESTIMONIANZE Pregare con la “manovia” ono la tua figlia spirituale che chiede aiuto. Mi sento come una bambina nel cammino spirituale e S ho bisogno di qualcuno che mi dica che cosa debbo fare. Le mie giornate sono divise tra la casa, la fabbrica, il marito, le figlie e l’orto. Inizio molto presto al mattino, per preparare tutto di cosa, prima di andare in fabbrica. A

Civitanova: gruppo del canto. Festa della S. Croce: 14/10/02.

volte mi arrabbio perché le giornate sono troppo corte. Per la preghiera mi sono ritagliata un tempo per me. Al lavoro sono quasi sempre sola con la... manovia! A ogni suola che tinteggio e rimetto sulla manovia dico un’Ave Maria; così nelle 8 ore di lavoro posso dire molti Rosari e molte altre coroncine e preghiere. I Misteri Gaudiosi li dico per la mia famiglia e per coloro che non mi amano; i Misteri Dolorosi li dico per i miei defunti; i Misteri Gloriosi per il Papa, per la pace. Così le otto ore passano in fretta e non mi pesano e la mia mente si tiene lontana da pensieri inutili, importuni o angosciosi. Il rumore delle macchine mi isola, prego e faccio il mio dovere di operaia. Quando poi torno a casa la vita diventa più frenetica, perché c’è da fare tanto in poco tempo. Con la preghiera che faccio a modo mio cerco di superare le incomprensioni e i problemi. Mi dispiace perché non trovo nella preghiera “l’innamoramento”, di cui parlavi nel ritiro di domenica. Per me è difficile cambiare il mio modo di pregare, come spesso mi resta difficile capire certe pagine della Scrittura. Non è certo quello che voi sacerdoti cercate di insegnarci. Che cosa debbo fare? Aspetto i tuoi consigli con trepidazione. Amica di Gesù Crocifisso. “Continua a vivere e a pregare così e stai tranquilla, con tanta benedizione del Signore”! (P. Alberto).

ditazione sulla Passione, ho rivissuto in me il dolore, l’angoscia, la grande delusione che ho provato nove anni fa quando il mio matrimonio andò in fumo. Dopo questo ricordo, pensavo e cercavo di immedesimarmi nella Passione e come sono riuscita ad affrontare il tutto. Ho trovato gioia nel mio cuore, perché ho cercato di offrire tutto a Gesù Crocifisso. Ancora oggi, quando ho delle difficoltà, cerco di donarle a Gesù, perché la sofferenza, portata con Gesù, non pesa. Allora offro con amore tutto quello che è gioia e sofferenza per la conversione dei peccatori, per il bene delle famiglie in crisi, per i malati o per quello che Gesù ritiene giusto e questo mi dà gioia. Poi mi sono fermata alle parole, che per seguire Gesù la strada è stretta ed in salita e porta alla croce. Ma poi il Signore ci dice che il dolore porta alla gioia e la morte interiore alla vita. Questo desidero metterlo nel cuore per poi aiutare chi mi sta vicino. Tutto questo lo debbo alla grande misericordia di Dio, ma lo devo anche ai tuoi insegnamenti, alla scuola di preghiera che ci proponi continuamente. Non trovo parole giuste per dirti grazie e dire grazie a Gesù per quello che suscita nel tuo cuore. Grazie ancora per avermi dato quella sera la pagellina degli “Amici di Gesù Crocifisso”, sono felice e orgogliosa di farne parte, per la possibilità che mi da di leggere e meditare la Passione di Gesù. Clara

Leggo con entusiasmo il bellissimo libro ono entusiasta di partecipare al vostro cammino. Prometto di mettere tutta la mia buona volontà per seguirvi nel migliore dei modi. Per questo spero che si possa realizzare presto il progetto di un gruppo a Giulianova. Ho iniziato a leggere con entusiasmo e viva fede il bellissimo libro che mi ha dato. È molto chiaro e profondo nell’affrontare gli argomenti; le meditazioni mi stanno aiutando a capire quanto è sconfinato l’amore di Dio per noi ed io non riuscirò mai a ricambiarlo. Specialmente la seconda parte del libro, le meditazioni, è meravigliosa: non ho mai compreso così chiaramente la parola di Dio, neppure quando partecipo alla santa Messa. Non avevo mai compreso quanto Gesù Cristo mi amasse e quanto mi ha amato Dio Padre, mandando il suo unico Figlio sulla terra a morire in croce per noi. Finora non mi sono mai posta le domande che ora mi pongo. Infine trovo meravigliosi i pensieri di S. Paolo della Croce che chiudono i vari capitoletti. Simona

S

Grazie per quella pagellina uesta mattina sono rimasta sola in casa. Dopo una Q breve meditazione ho sentito il bisogno di manifestarti la grande grazia che Gesù ha voluto donarmi facendomi incontrare te e tutti i fratelli dei nostri gruppi. Stavo pregando S. Gemma per una ragazzina di 10 anni, e in una preghiera ho trovato queste parole: «donaci di partecipare ai patimenti di Gesù per intercessione di S. Gemma». Ho sentito il bisogno di aprire il nostro libro di meditazione e Gesù ha voluto farmi aprire proprio il n. 67, cioè “Partecipare alla Passione di Gesù”. Nella me-

Civitanova: Festa della S. Croce. La partecipazione dei “Piccoli Amici”.

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Amici di Gesù Crocifisso

Ritiro Spirituale alla Stella ra molto tempo che non partecipaE vo a una intera giornata di ritiro spirituale. Ho vissuto con gioia e pace interiore quella del 24 novembre al santuario della “Madonna della Stella”. Abbiamo sentito forte, accanto a noi, del MLP “Amici di Gesù Crocifisso”, la presenza di san Paolo della Croce, san Gabriele, santa Gemma, la mia santa prediletta, fattami conoscere oltre 50 anni fa da mia madre. Ringrazio P. Alberto che ci è stato maestro di vita cristiana con le sue catechesi molto interessanti; ringrazio il P. Adalberto e Fr. Tommaso, nostre guide spirituali. Ringrazio le sorelle che hanno tanto lavorato in cappella e... a refettorio, per la buona riuscita della giornata. Gli auguri miei e di tutto il gruppo ai nostri Amici anziani, Giuseppe e Giuseppa, che hanno festeggiato con noi il 50° di matrimonio e ai due giovani sposi, Fabrizio e Antonella, ancora freschi dei fiori d’arancio, che sono venuti ad animare la nostra Messa. Chiedo a Gesù Crocifisso che mi conceda di poter partecipare sempre agli incontri di fraternità e di pace, di cui ho tanto bisogno. Romano

Una nuova Amica da Borgetto PA lieta di far parte del MLP e degli Amici di “S ono Gesù Crocifisso. Da diversi anni faccio parte

della comunità laicale passionista e nutro un profondo e forte sentimento per questa spiritualità; con la quale cerco di seguire più da vicino Gesù Cristo. Mi ha aiu-

Ritiro della Madonna della Stella: 24/11/2002.

tato molto il mio padre spirituale, P. Gioacchino, che con la sua semplicità è stato per me una buona guida. Ogni veMadonna della Stella, Giuseppe e Giuseppa nerdì, nella festeggiano le Nozze d’Oro. chiesina passionista, un gruppo di persone meditiamo la Passione di Gesù, usando il suo libro “Voi siete miei Amici”, ricco di tante riflessioni”. Giuseppina

E... da Bolzano stata per me una sorpresa avere la possibilità di È far parte del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”. Avevo chiesto di ricevere al vostra rivista, perché mi era capitata tra le mani e ne ero rimasta interessata, soprattutto per gli articoli di spiritualità. Devo dire che mi fa piacere di far parte di questa famiglia e voglio impegnarmi a viverne la spiritualità come ausiliaria. Già da un mese sto rinnovando ogni giorno la Promessa di Amore a Gesù Crocifisso, pur non conoscendo ancora il vostro movimento. Ho però fatto una bellissima esperienza a Loreto, nel monastero delle Passioniste, dove ci sono due mie amiche, Sr. Monica e Sr. Olga, dove a ottobre ho fatto una paio di giorni di ritiro e dove ho sentito in me l’amore per Gesù Crocifisso. Sr. Monica mi ha fatto vedere il libro “Voi siete miei Amici”. Ne ho lette e meditate alcune pagine, che mi hanno aperto di più il cuore e rinforzato la fede. Lo scorso aprile ero stata alla professione perpetua di Sr. Monica: la sua testimonianza di fede mi ha fatto vedere nuovi orizzonti e mi ha aiutata a superare le mie crisi. Da questo è nato in me il desiderio di fare alcuni giorni di ritiro in monastero, che poi sono stati veramente giorni di grazia per me. Devo dire che il mio cuore è rimasto lì in quel monastero. Dopo i giorni di ritiro ho iniziato a vivere la spiritualità della Passione di Gesù. Le sarei molto grata di poter ricevere anche il libro “Voi siete miei Amici”. Teresa

AMICI NEWS ➢ Ritiri M. a Morrovalle 2003: 12 gen. – 02 feb. – 09 marzo – 06 apr. – 18 mag. – 08 giu. ➢ Cenone di Fine Anno a Morrovalle! Ecco il programma: Ore 22,00: Adorazione davanti a Gesù Sacramentato. Ore 23,00: Messa solenne di ringraziamento. Ore 24,00: auguri e festa insieme! Siete tutti invitati! ➢ Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Fulvio e Donatella Caprilli di Roccaraso, Odoardi Francesca, Manzoli Maria e Bernabeo Domenica di Pescosansonesco PE. ➢ Contraccambio e ringrazio tutti coloro che hanno inviato saluti e auguri e coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa. P. Alberto

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AUGURO DI CUORE UN ANNO NUOVO PIENO DI BENEDIZIONI DIVINE

A TUTTI GLI AMICI DI GESÙ CROCIFISSO

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P. Alberto Pierangioli


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