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mici di Gesù Crocifisso Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

La santità: diffondere l’amore

l santo è come un albero fecondo, carico di frutti; non come un albero rigoglioso, ricco di foglie, ma sterile, come il fico senza frutti, che il Signore maledice e fa seccare. La santità è feconda per chi la vive, ma poi dona i suoi frutti a tutti, spande il suo profumo in tutte le direzioni. Tutti possono andare all’albero dei santi, con sicurezza di trovare frutti in abbondanza. Il santo non è un egoista che pensa solo a se stesso e alla sua santità; egli va alla sorgente, si riempie di Dio e poi dona a tutti con generosità. Ogni santo diventa canale di grazia, portatore di Dio e può dire con Gesù: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Quanto più una persona avanza nel cammino di santità, tanto più allarga il proprio orizzonte, tanto più sente il bisogno di aprirsi agli altri, di fare del bene. Anche il contemplativo puro ha il cuore aperto su tutte le necessità dei fratelli. L’uomo, come figlio di Dio, è composto di anima e di corpo: i santi si occupano dell’uomo intero, anima e corpo. Abbiamo così i meditatori di grazie presso Dio, i giganti della carità, dell’amore concreto e poi i grandi apostoli, i portatori di Dio. Uno dei frutti più belli della santità è proprio l’apostolato, il desiderio, direi il bisogno di donare a tutti il tesoro nascosto che è Dio. Penso a San Paolo della Croce: un santo contemplativo, un grande mistico, che passava ore e ore davanti al Crocifisso e davanti a Gesù sacramentato; eppure penso che 100 passionisti non saremmo capaci di fare quello che ha fatto lui solo per il Signore, per le anime: ha fondato, senza mezzi umani, due istituti passionisti, maschile e femminile, realizzando 13 conventi; ha predicato centinaia di missioni, di esercizi spirituali, spostan-

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Dicembre 2003 – Anno IV n. 12 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli P. San Gabriele 2 - 62010 Morrovalle MC T. 0733.221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733.222394 E-mail albertopier@tiscalinet.it http://www.passionisti.org/mlp/amici

dosi a piedi da una regione all’altra; ha guidato nella via della santità migliaia di fedeli; ha scritto decine di migliaia di lettere di direzione spirituale. Nel ritiro di Castellazzo, ancora giovane laico, scriveva il 4 dicembre 1720: «Desidererei essere scarnificato per un’anima; mi pareva di languire, vedendo la perdita di tante anime, che non sentono il frutto della passione del mio Gesù». Queste parole esprimono con la più grande chiarezza l’intimo rapporto tra amore a Gesù Crocifisso e apostolato. Questo ha fatto Paolo, questo desiderava dai suoi figli, come scrive nella Regola del 1741: «Uno dei fini principali di questa minima Congregazione è non solamente d’esser indefessi nella santa orazione per noi stessi, affine d’attendere alla santa unione con Dio, ma ancora d’incamminarvi i nostri prossimi”. E ricordava che l’amore è “ingegnoso”, sa trovare mille occasioni per portare il Signore. Nella “Promessa di Amore” noi ripetiamo: “Fa che io ti ami e ti faccia amare”. Non ama il Signore, non è un vero “amico” di Gesù Crocifisso chi non s’impegna di farlo amare anche dagli altri. Il fuoco vero non può rimanere nascosto, deve espandersi, altrimenti rischia di spegnersi. San Paolo della Croce, in un eccesso di amore scriveva ad Agnese Grazi: “Vorrei essere tutto fuoco di amore. Vorrei che venisse in noi tanto fuoco di carità, fino a bruciare chi ci passa vicino, e non solamente chi ci passa vicino, ma anche i popoli lontani, in una parola tutte le creature, affinché tutte conoscessero ed amassero il sommo Bene”. Aiutare tutti a bruciare di amore: ecco la vera santità!


Amici di Gesù Crocifisso

Apostolo dell’unità: B. Domenico Barberi a storia di Domenico ci dice che se il Signore si mette in testa una cosa, la porta a termine. Specie se si imbatte in uno determinato come Lui. Ultimo di undici figli, nasce presso Viterbo il 22 giugno 1792 da Giuseppe e da Maria Antonia Pacelli, agricoltori. La morte si accanisce presto con la famiglia Barberi. In pochi anni Domenico perde una sorella di 10 anni, il padre e la madre. A 11 anni Domenico, rimasto orfano, è costretto ad andare a lavorare presso uno zio materno, contadino anch’egli. Deve lasciare gli studi che aveva iniziato con i cappuccini, dimostrando “un grande ardore per lo studio”. Fino a 21 anni attraversa un periodo di crisi, ma senza grossi sbandamenti. Conosce poi i passionisti del vicino convento di Vetralla e con questi riprende lo studio e la formazione cristiana. Dopo un travaglio interiore, lascia la sua fidanzata e nel 1814, a 22 anni, entra nel noviziato di Paliano. Ispirandosi a questa vicenda personale, scriverà: “Tracce di misericordia divina nella conversione di un gran peccatore”. Consapevole di non avere studiato abbastanza, aspira solo a diventare fratello laico. Ma in preghiera davanti all’immagine della Madonna ha una locuzione interiore che gli dice che diventerà sacerdote e sarà apostolo del Nord Europa, specialmente dell’Inghilterra. Durante il noviziato passa misteriosamente dalla condizione di fratello religioso a quella di aspirante al sacerdozio. Lo Spirito Santo lo riempie di scienza e di sapienza; il 1 marzo 1818 è ordinato sacerdote a Roma. È un religioso esemplare per scienza e per vita. Ottimo predicatore. Insegna filosofia, teologia, sacra eloquenza. Ha fatto voto

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di non perdere mai tempo! Studia e scrive libri di teologia, filosofia, mariologia, mistica, agiografia ecc. Una produzione immensa di oltre 180 titoli! Rinunzia all’episcopato di Palermo, ma è chiamato a ricoprire posti di responsabilità nella congregazione: fino alla carica di provinciale. Non tralascia la predicazione ed è assiduo al confessionale. Non dimentica la voce che gli indicava l’Inghilterra come meta del suo apostolato. Organizza una crociata di preghiere per questo scopo. Anche S. Paolo della Croce aveva tanto pregato per la conversione dell’Inghilterra e, dopo un’estasi, aveva esclamato: “Che ho veduto, che ho veduto! I miei figli in Inghilterra!”. Questo sogno si realizza con Domenico, che, nel 1840, parte per il Belgio per realizzare le prime fondazioni passioniste fuori d’Italia. Nel 1841 sbarca in Inghilterra e inizia un apostolato instancabile per l’unità della Chiesa. Lo spirito ecumenico ispira tutti i suoi atti; a questo si era preparato fin da quando il Signore gli aveva indicato la sua missione. Precorre i tempi: dopo tanti anni noi ricalchiamo la strada indicata da lui. Conia per primo il termine dei “fratelli separati”, per definire la condizione degli anglicani. Ricorda a chi lavora per l’unità della Chiesa che solo Dio può cambiare i cuori e che perciò “è necessaria una grande umiltà, accompagnata da una grande confidenza in Dio, che solo può cambiare i cuori. In secondo luogo è necessario un gran fondo di scienza. Poi solo il cuore può parlare ai cuori; la mansuetudine e la dolcezza cristiana sono i veri contrassegni di un difensore della religione cristiana.”. Domenico chiede agli anglicani di pregare per lui e per la chiesa cattolica e viceversa e non esita ad ammettere eventuali torti della stessa. Ha contatti con molte personalità dell’anglicanesimo, in particolare con i professori di Oxford, che sono alla ricerca della via dell’unità. Si dice pronto a dare la vita per l’unità dei cristiani. Accoglie in congregazione George Spencer, nobile pastore anglicano, che diventa sacerdote passionista e servo di Dio. Riceve nella chiesa cattolica John Henry Newman, stimato “il papa dei protestanti, il loro grande oracolo, il più dotto uomo d’Inghilterra”, poi cardinale cattolico e anch’egli servo di Dio. L’esempio di Newman sarà seguito da molti professori di Oxford e da oltre 300 alte personalità del clero e del laicato anglicano e da migliaia di fedeli. Domenico è ammirato da tutti per la sua dottrina e la personalità “composta, dicono, di quanto vi è di umile e di sublime nella natura umana”. È definito “bambino” per la sua semplicità e “leone” per la sua intelligenza. Non mancano avversità e ostacoli. È infaticabile e non si risparmia. Il 27 agosto 1849 durante un viaggio viene colto da improvviso malore e muore in una stazione ferroviaria, presso Londra. Nel 1963, durante il concilio ecumenico Vaticano II, Paolo VI lo dichiara beato e lo saluta col titolo di “apostolo dell’unità”. Francesco Valori


Amici di Gesù Crocifisso

Natale con San Paolo della Croce

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vevo anni or sono, un bel Bambino dipinto che se ne dormiva placidamente sopra una croce. Oh quanto mi piaceva quel simbolo! Lo diedi ad una anima di santa vita, perché si abituasse a dormire sulla croce di Gesù con dolce silenzio e silente pazienza. Io volevo, come desidero da lei, che quell’anima fosse bambina per purezza e semplicità, dormisse sopra la Croce del dolce Gesù. Dunque lei nel Santo Natale, quando avrà il Bambino nel suo cuore, tutta trasformata in Esso per amore, dorma con Lui nella culla della Croce, e alla divina canzonetta che canterà Maria SS.ma si addormenti col Divin Bambinello, ma fatta un solo cuore con Esso. La canzonetta di Maria SS.ma sarà: fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra; l’altra strofetta sarà: operare, patire, tacere; la terza strofetta sarà: non ti giustificare, non ti lamentare, non ti risentire. Che ve ne pare di questa canzonetta? Imparatela bene, cantatela bene, dormendo sulla Croce, e praticatela con fedeltà, che vi assicuro vi farete santa”. Questo brano, tratto da una lettera di San Paolo della Croce, fa parte del primo biglietto di auguri natalizi che ho ricevuto dal nostro Padre Alberto nel “lontano” 1997, quando ancora non conoscevo per nulla lo spirito del nostro Padre Fondatore. Mi ha fatto subito una certa impressione contemplare il mistero della croce di Gesù anche nel Natale; di più mi hanno colpito le parole della “canzonetta” di Maria che da quel momento sono diventate parte della mia preghiera quotidiana come momento di esame e anche di esortazione nel cammino di santità. Vogliamo osservare Padre Paolo, il fondatore dei Passionisti, colui che ha fatto della sua vita una continua meditazione della Passione di Gesù, ai piedi della mangiatoia di Betlemme. Come può un passionista, un laico passionista contemplare il mistero del Natale di Gesù bambino, neonato in fasce? Se sfogliamo le lettere di San Paolo della Croce, troviamo molte indicazioni sull’argomento. Questo perché egli non è stato un teologo, un semplice studioso, ma un cristiano che ha vissuto la sua vita interamente immerso in Dio e quindi ha saputo contemplare il suo Signore, il suo Amore, in ogni momento della sua vita terrena e ha visto in essa sempre presente la croce. “Che stupore vedere un Dio fatto bambino! Un Dio fasciato con povere fasce! Un Dio sopra un po’ di fieno, fra due giumenti! Chi non sarà umile, chi non vorrà assoggettarsi ad ogni creatura propter Deum? Chi avrà ardimento di lamentarsi? Chi non starà in silenzio dentro e fuori nel suo patire?…Oh che gran fuoco arde nella stalla di Betlem! Guai a me, se a vista di tanta luce, agli ardori di tanto fuoco, non mi consumo di amore!». L’incarnazione di Gesù Cristo ha come fine la croce redentiva. Tutta la sua vita è vista sotto quest’ottica: è il libro su cui ogni cristiano, ed ogni laico passionista, deve trovare gli insegnamenti adatti per percorrere la via della santità.

San Paolo della Croce venera con fede viva e amorosa il grande mistero dell’incarnazione e ci invita a prepararci al Natale con profondo raccoglimento interiore, facendoci “ancor noi bambini, nascondendoci sempre più nel nostro vero nulla, umili e semplici”. Egli ci esorta a celebrare il Natale nell’intimo del nostro cuore, dove Gesù nasce spiritualmente e dove noi possiamo rinascere a nuova vita d’amore in Lui. Dobbiamo riappropriarci di una festa che è tutta del cuore e che ormai è diventata una festa quasi pagana. Non dobbiamo temere di staccarci dalle corse alle compere, ai regali, ai vestiti, ai pranzi: sono tutte cose che ci portano ansia, nervosismo e ci privano della pace necessaria per gustare la dolcezza e l’amore che Dio viene a riversare nei nostri cuori e nelle nostre famiglie. Andando ancora oltre, Padre Paolo ci esorta a celebrare ogni giorno, anzi ogni momento, la “Mistica Divina Natività che avviene nel più profondo della solitudine interna, in sacro silenzio di fede e di santo amore, con alto distacco da tutto il creato”. Per san Paolo della Croce il Natale è la prima grande manifestazione dell’immensa tenerezza di Dio, che per noi si abbassa, si svuota e inizia un cammino che lo porta a farsi umile bambino, servo di tutti, per arrivare fino all’abisso della sua passione. Per noi è l’inizio di quella vita divina, che ci fa figli di Dio e ci incammina verso la trasformazione in Cristo. Per Gesù è l’inizio della discesa, per farsi il salvatore di tutti. Per noi è l’inizio della salita, che deve portarci alle vette della santità. M. Grazia Coltorti

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Amici di Gesù Crocifisso

Lettera agli Amici

“Signore, ci hai fatti per Te

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arissimi Amici, al termine della nostra vita ci attende l’incontro con Cristo. La morte non è un salto nel buio, ma un abbraccio d’amore con la Persona che più ci ama e ci attende da sempre. L’istante dell’incontro sarà anche l’istante del giudizio. Sarà un istante personale su tutta la vita, emesso nel rispetto più assoluto della giustizia, quindi definitivo e immediato. Quando e dove avverrà il giudizio particolare? Avverrà quando e dove si muore. Ma sarà un Padre a giudicarci, un Padre che ci ama e che per noi non ha esitato a sacrificare ciò che aveva di più caro, il proprio Figlio unigenito. Gesù ci raccomanda di vigilare, cioè di prepararci all’incontro con Lui. Dobbiamo camminare verso il giudizio senza paura, ma nell’umiltà e nella continua conversione per accogliere la volontà di Dio. Se faremo così, non temeremo la morte e il giudizio, perché sorretti dalla speranza che il traguardo finale sarà l’incontro con Cristo che ci attende e ci chiamerà nel momento migliore della vita. Sant’Agostino ci dice “lo vedremo, lo ameremo, lo loderemo, lo godremo: ecco come sarà la fine senza fine”. L’uomo cerca la felicità perché è stato creato per essere felice. La sua felicità è riposta nell’appagamento delle sue fondamentali aspirazioni: “la verità e l’amore”. Cerca la Verità, ma è rattristato da tante falsità e dalla difficoltà di raggiungere le verità che lo interessano. Cerca l’Amore, ma è costantemente deluso dall’ingratitudine, dall’incostanza, dai tradimenti. L’uomo è infelice perché i suoi desideri superano sempre le possibilità di poterli appagare. Sant’Agostino dice ancora: “Signore, ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in Te”. Il Paradiso sarà l’appagamento delle nostre supreme aspirazioni! Nella vita presente noi già possediamo Dio per mezzo della grazia e già lo conosciamo per mezzo della fede, ma solo dopo la morte lo potremo conoscere e possedere totalmente e definitivamente. Il Paradiso è aperto a tutti! Per arrivarvi abbiamo a disposizione tutta la vita. Coltiviamo in noi un grande desiderio di raggiungerlo. Nessuno è tanto povero da non avere qualche possibilità, anche minima, di assaporare fin d’ora qualche attimo di paradiso. Il Vangelo ci offre la luce per fare questo cammino: essere piccoli; abbracciare la croce

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Romilde, Ancella della Misericordia rinnova il 70° di consacrazione. Macerata 30/10/2003

che sicuramente ha delle certezze; amare tanto Maria, che ci guida e ci sostiene nel nostro faticoso cammino; nutrire sempre una grande speranza nella misericordia di Dio; fare tutto con tanto amore. “Saremo giudicati nell’amore” che è il compito che ci siamo prefisso, la strada che ci guida, la meta a cui dobbiamo tendere. Amica di G.C. Bilancio di una lunga vita!

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a mia vita non è stata mai inutile, perché Dio ha manifestato in me quanto era buono. Non so se ho sempre corrisposto bene. Ci ho provato. Le vicende umane mi hanno fatto crescere, per cui posso dire di aver ricevuto molto... e dato tutto! Come è felice il ricordo del passato vissuto solo nella sequela del Signore! Nulla avviene nella nostra vita che non abbia lo scopo di realizzare quanto voluto da Dio per noi: è un cammino, che comincia dalla nascita e ci conduce alla santificazione. I peccati passati, oltre a farci riconoscere il nostro nulla, ci fanno sentire poveri peccatori redenti, anche oggi, e sempre! Le sorprese della vita quotidiana non sono altro che la volontà di Dio manifestata: se nel peccato dobbiamo riflettere, nelle prove dobbiamo imparare a vivere come piace a Lui. Il cammino della santità è un cammino di amore e tutto quello che facciamo o non facciamo, deve andare verso la meta. Nella longevità della vita sta nascosta la volontà di essere attivi, mentre lo spirito deve restare sempre giovane e rinnovarsi ogni giorno. Quando le nostre forze vengono meno, c’è la ragione fisiologica da rispettare: ma quando diamo quello che possiamo, “abbiamo dato tutto”. Ho visto che sono stati messi in programma alcuni corsi di formazione per gli Amici. È una cosa buona: anche se servisse ad un numero limitato di Amici, è sempre un tentativo ottimo! I giovani hanno bisogno di questa molla interiore per crescere e vivere... Questa è per i responsabili una preoccupazione che costa! Per poter dare, bisogna ricevere: la formazione serve a questo. Non sembra, ma c’è sempre gente di buona volontà: bisogna scovarla e incoraggiarla! Romilde Giovane novantenne!

Festa di cuori intorno a Romilde, nel 70° di consacrazione


Amici di Gesù Crocifisso

Festa delle Fraternità di Abruzzo

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en odi qui, nella grazia di S. Giovanni, seguita dalla S. Messa solenne, celebrata da Padre Alle tue querce cave,vaticinare al vento berto e da Padre Bruno. Nell’omelia, Padre Alberto ha di Dalmazia”. Con questi versi Gabriele D’Annunzio spiegato ai molti fedeli presenti il significato della evoca, in un suo componimento, la splendida scenograConsacrazione Solenne a Gesù Crocifisso che alcuni fia dello sperone roccioso a picco sul mare, sul quale si Amici stavano per fare, presentandola come approfoneleva l’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia dimento e attualizzazione della consacrazione che tutti (CH), uno dei più importanti complessi religiosi del abbiamo ricevuto nel battesimo. Medioevo abruzzese. Quindi, in un clima di grande gioia e fede, tre Amiche È in questa Abbazia che il 26 ottobre “il vento dello hanno fatto la prima Consacrazione, mentre altri 12 hanSpirito” ha voluto che si svolgesse il secondo incontro no rinnovato la prima o seconda Consacrazione. di spiritualità delle La giornata volFraternità di Fossage al termine. Come cesia e Roccaraso e ringraziare il Signoche ha visto anche re per il dono di per la prima volta il questa chiamata? rito della ConsacraQui mi vengono in zione Solenne a Gemente le parole di sù Crocifisso di alPadre Alberto: “Vecuni Amici. Qui abro Amico di Gesù biamo incontrato Crocifisso é colui Padre Alberto, noche sta dietro la crostro Padre Spirituace di Gesù, pronto a le, accompagnato seguirlo in tutto e dalla instancabile per tutto”. Presidente Piera IucÈ vero, Signore. ci e dai nostri Amici Ti chiedo la grazia Rinnovo della consacrazione Roberto e Mariangedella costanza e delFossacesia: 26/10/2003 la di Montecosaro. la perseveranza perL’accoglienza da parte degli Amici di Fossacesia è ché possa sempre seguirti, esserti fedele e amarti nei miei stata veramente ammirevole, completata dalla cordiale e fratelli bisognosi fino alla fine dei miei giorni. premurosa assistenza dei Padri passionisti della comunità Un grazie particolare va a Padre Alberto, che con e dal loro superiore P. Carlo. Dopo la colazione approntaamore e dedizione ci guida verso Gesù Crocifisso. Un ta dai nostri Amici, alle ore 9,30 inizia l’incontro con le ringraziamento a Padre Bruno per la sua forte carica spiLodi in onore di s. Paolo della Croce, seguiti dalla Caterituale e amicizia. Agli Amici di Fossacesia, da parte nochesi del Padre Alberto su “Santità e Amore concreto”, stra, un forte abbraccio e sinceri ringraziamenti per la un tema dato da Gesù come distintivo ai propri seguaci: calda e fraterna ospitalità riservataci. “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli,se avrete amore gli uni con gli altri” (Gv 13,35). Riccardo Padre Alberto, con la chiarezza e semplicità che gli sono congeniali, ci aiuta ad approfondire questo tema e ci incita a rivestirci di amore e comprensione verso i fratelli, iniziando dai più vicini fino ad estendere questo amore, che é frutto di Grazia, a quanti sono crocifissi nell’anima e nel corpo. Perché questo avvenga è necessario esercitarci nella carità, farne esperienza diretta, dove urge la nostra presenza, amare il prossimo di un amore concreto “passionista”, seguendo l’esempio di Cristo, che ha amato fino a farsi servo, fino a lavare i piedi degli Apostoli, fino a dare la vita per tutti. “Insegnami ad amare tutti specialmente i crocifissi e... quanti non riesco ad amare”. Così recita la nostra Promessa d’Amore a Gesù Crocifisso. Certo non è facile amare chi non ti ama, ma possiamo sempre chiedere a Dio di aiutarci per salire questa vetta. Dopo la catechesi e il dialogo di approfondimento, c’è stata la pausa per la visita all’Abbazia e poi tutti al pranzo fraterno. Alle ore I5.OO ci siamo portati in Prima consacrazione di Lucia, Anna Luisa e Dora. Fossacesia: 26/10/2003 chiesa per l’ora di Adorazione davanti al Santissimo,

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Amici di Gesù Crocifisso

Calendario Passionista 2004 03 ge. 05 ge. 18 fe 20 fe. 24 fe. 27 fe. 23 ap. 16 ma. 18 ma. 12 gi. 25 gi. 26 gi. 01 lu. 06 lu. 09 lu. 16 lu. 17 lu. 24 lu. 30 lu. 13 ag. 18 ag. 26 ag. 10 se. 14 se. 15 se. 18 se. 24 se. 06 ot. 08 ot. 09 ot. 16 ot. 18 ot. 19 ot. 29 ot. 03 no. 05 no. 13 no. 18 no. 21 no. 09 di.

1694: B. Carlo Houben Messa e ufficio votivo Commemorazione d. Passione Gesù orante nel Getsemani S. Gabriele dell’Addolorata Piaghe gloriose di NSGC S. Gemma Galgani Messa e ufficio votivo: B. Lorenzo Maria Salvi Messa e ufficio votivo I: Messa e ufficio votivo: Preziosissimo Sangue Santa Maria Goretti B.V.M. Madre della S. Speranza Messa e ufficio votivo II: Messa e ufficio votivo: B. Niceforo e 25 compagni Messa e ufficio votivo III: Messa e officio votivo IV: Messa e ufficio votivo: B. Domenico Barberi Messa e ufficio votivo V: Esaltazione della s. Croce B.V. Maria Addolorata Messa e ufficio votivo: S. Vincenzo Maria Strambi B. Isidoro de Loor Messa e ufficio votivo VI: S. Innocenzo Canoura Messa e ufficio votivo: 1775: Morte di s. Paolo d. Croce S. Paolo della Croce Messa e ufficio votivo VII: B. Pio Campidelli Defunti della Famiglia Passionista B. Eugenio Bossilkov B. Grimoaldo Santamaria Presentazione della B. V. Maria B. Bernardo M. Silvestrelli

Nascita di san Paolo della Croce Sacerdote S. Paolo della Croce Solennità: Benedizione Croci della Peregrinatio Memoria Festa Memoria Patrona del MLP (domenica) S. Paolo della Croce Sacerdote Gesù flagellato B. M. V. Addolorata Festa Vergine e martire Memoria Gesù coronato di spine B. M. V. Addolorata Martiri passionisti spagnoli Gesù condannato a morte Volto sofferente di Gesù S. Paolo della Croce Sacerdote Gesù crocifisso muore in croce Festa Patrona della Congregazione S. Paolo della Croce Vescovo Religioso fratello Gesù trafitto dalla lancia Sacerdote e martire B.V.M. Addolorata Ore 16,45 Solennità Gesù trionfa dal sepolcro Studente passionista Memoria Vescovo e martire Studente passionista Memoria (domenica) Sacerdote

Calendario AMICI 2004

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11 gennaio: Ritiro a Morrovalle 01 febbraio: Ritiro a Morrovalle 20 febbraio: Festa della Passione: Bened. Croci peregr. 07 marzo: Ritiro a Morrovalle 04 aprile: Ritiro a Morrovalle 09 maggio Ritiro a Morrovalle 16 maggio: Festa S. Gemma a Loreto 27-30 maggio Convegno del MLP a S.Gabr. 06 giugno: Ritiro a Morrovalle

09-14 agosto 16-21 agosto 05 settembre 18 settembre 03 ottobre: 19 ottobre: 07 novembre 12 dicembre 31 dicembre:

Esercizi Spirituali a S.Gabr. Esercizi spirituali a S.Gabr. Ritiro a Morrovalle Consiglio Naz. a Morrovalle Ritiro a Morrovalle S. Paolo della Croce a Morrovalle Ritiro a Morrovalle Ritiro a Morrovalle Veglia e Messa a Morrovalle.


Amici di Gesù Crocifisso

Testimonianze I frutti della consacrazione

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arissimo padre, prima di tutto voglio ringraziarti per quanto mi hai scritto e perché mi sei vicino con la preghiera, in questo momento di tante prove. Ma il mio cuore è pieno di gioia e di amore riconoscente per Gesù. In questo giorno, in cui rinnovo la mia consacrazione a Gesù Crocifisso, sento di dover ringraziare perché tante cose sono cambiate nella mia vita e nella mia famiglia: il mio rapporto con i figli è bellissimo, la grazia di Dio mi ha riempita e mi ha cambiata; riesco a perdonare più fa-

Ritiro e consacrazione a Fossacesia. Catechesi del P.Alberto: 26/10/2003

cilmente e nei momenti più difficili riesco a mantenere la calma che mi permette di essere più dolce e remissiva. Gesù ha aperto il mio cuore alla fede e credo di averla sempre più viva. Avvicinando le persone, cerco di portare e dare amore, ma soprattutto testimoniare la grandezza di Gesù Amore Crocifisso. Certo mi sento sempre inadeguata e incapace, e vorrei fare e dare di più. Allora vado a bussare alla porta del cuore della Mamma celeste perché mi ottenga luce e grazia, per rendere stabile e duratura la mia consacrazione a Gesù Crocifisso e perché sia lei la mia guida in questo cammino, fino al raggiungimento della santità. Per questo chiedo anche a voi fratelli e sorelle la carità di un ricordo nelle vostre preghiere. Giuseppina Non spegnere la lampada

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aro padre, quest’anno non ce l’ho fatta a scriverti subito dopo gli Esercizi spirituali a San Gabriele, non perché non abbia provato belle sensazioni, ma perché volevo attendere che la parola da te seminata incominciasse a portare frutto! Ogni volta sono tornata a casa con entusiasmo e voglia di fare, ma poi la fiamma si andava spegnendo via via. Questa volta ho voluto meditare con calma, facendo attenzione a non fare spegnere “la lampada”. Ho cercato di fare almeno un proposito, la preghiera, “respiro dell’anima”, come tu ci dici. Com’è vero! La giornata cambia aspetto. Fiorella mi ha invitata al Rosario quotidiano al mattino in chiesa, insieme ad altre giovani mamme, quando usciamo per fare la spesa, e questo è diventato il momento più importante della giornata. Sono sicura che anche mio marito e i miei figli notano la pace che mi dà la preghiera. Ora la cosa che più mi sta a cuore è di fare attenzione a “non spegnere la lampada” della

fede, per non essere come quel terreno dove il seme germoglia presto, ma subito dopo appassisce, perché non trova profondità! Antonella Scrivi ancora!

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uando ho ricevuto la tua lettera, ho pianto per la commozione. Mi sono sentita amata da Dio e da te. Il Signore è grande e dà sempre ai suoi figli quello di cui hanno bisogno. Non puoi immaginare quali frutti sta portando a tutti il tuo libro “Voi siete miei Amici”. Grazie ad esso, io ogni giorno sono diversa; il Signore mi fa capire con la meditazione le cose che a Lui non piacciono in me; con la sua grazia mi sta facendo camminare. Scrivi ancora, caro padre, perché sono certa che il Signore ti illuminerà e ti farà capire che cosa devi insegnarci. Come sto bene con la Famiglia Passionista e con gli Amici di Gesù Crocifisso! Grazie soprattutto per avermi insegnato che la croce è amore. Finalmente ho compreso di amare la mia sofferenza e quella degli altri; ho imparato a far sentire il mio amore anche ai non amici e a non sprecare la sofferenze fisica e morale, ma a offrila insieme alla Passione di Gesù e ai dolori di Maria. Ogni giorno mi rivolgo al Signore, per ripetergli il mio “eccomi”! Se sapessi come sono cambiate anche altre amiche del nostro gruppo! Gesù mi dà tanta gioia per affrontare le difficoltà della mia famiglia e della mia vita. Le tue parole mi incoraggiano tanto e mi spingono ad andare avanti. Grazie, padre”! Amica di Gesù Crocifisso Gesù mi sta cambiando

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crivo per ringraziarti per tutto quello che fai per noi con tanto impegno. Ti confido che Gesù mi sta cambiando. Quando penso a Gesù Crocifisso il cuore mi si spezza. Quando entro nella chiesa dei passionisti, guadando e contemplando il grande Crocifisso centrale, gli occhi mi si riempiono di lacrime, riflettendo che davanti a quel Crocifisso ho fatto la mia consacrazione di amore, la promessa di amarlo e di essere sua per tutta la mia vita. È Lui che mi ama immensamente insieme a Maria, è la persona di cui posso fidarmi. Gesù mi ha dato tanto, ma ora vuole da me la prova del mio amore. Le prove sono tante, ma tengo duro. Prega per me, perché il Signore accresca la mia fede e possa riprendere quota. Amica di Gesù Crocifisso

Ritiro e consacrazione dei gruppi di Abruzzo a Fossacesia: 26/10/2003

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Amici di Gesù Crocifisso

Buon Natale Carissimi Amici

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esidero inviarvi tanti auguri per le prossime feste di Natale e Anno Nuovo. Il Signore vi sia sempre vicino e vi faccia sperimentare la grazia del suo continuo Natale. Faccio miei per voi gli auguri inviati dal nostro Fondatore, S. Paolo della Croce, ai suoi figli spirituali: “Gli auguri ve li farò dall’altare soprattutto la sacratissima notte di Natale e porrò i vostri cuori sotto il manto, anzi nella braccia santissime di Maria Immacolata, perché vi impetri dal suo divino Bambino copiosi tesori di grazie sia spirituali che temporali. Prego il sovrano divino Infante di concedervi ali di fuoco, ali di viva fede, di fiducia e fervida carità, affinché il vostro spirito voli in alto “nel seno del Padre”. Porrò i vostri cuori tra le fasce del dolce Bambino, perché li riscaldi con il fuoco della divina carità e Maria SS. li innaffi con le dolcissime lacrime d’amore, versate nel vedersi il Re dei Re tra le braccia, avvolto in poverissimi panni. Abissatevi sempre più nel considerare l’infinita bontà di Dio, che ha voluto farsi piccolo, nascondendosi nel seno della Vergine Immacolata. Il divino Infante rinnovi nei vostri cuori ogni giorno, anzi ogni momento, la mistica natività, perché possiate rinascere sempre più a vita deifica e santa, nel più profondo della solitudine interna, in sacro silenzio di fede e di santo amore”. Il Signore vi conceda di prepararvi con questi sentimenti a celebrare un Natale da veri Amici di Gesù. Vi sono profondamente grato per l’affetto, la fedeltà e la generosità che sempre mi mostrate. Prego spesso per voi, perché possiate perseverare e crescere nel cammino intrapreso come gli Amici di Gesù Crocifisso. L’avvenire del nostro movimento dipende molto da voi, soprattutto dagli Amici più assidui, più fedeli alla preghiera personale e alla meditazione della Parola di Dio, più fedeli agli incontri mensili, anche al secondo incontro, indispensabile per approfondire la fede e la spiritualità passionista, più impegnati nella vita della Parrocchia e nel fare conoscere e amare Gesù Crocifisso, più aperti all’amore per i “crocifissi”. Sforziamoci tutti di attirare altri cuori all’amore di Gesù Crocifisso, con l’esempio e la parola. Ringrazio con voi il Signore per quanto ci ha concesso in questo anno 2003: per i 150 nuovi iscritti, che hanno raggiunto i 2280, per i gli Amici che in questo anno si sono consacrati a Gesù Crocifisso, per i due corsi di Esercizi Spirituali presso il santuario di San Gabriele, con

oltre 160 partecipanti, per le due nuove Fraternità di Giulianova Lido (Te) e S. Tommaso di Fermo (Ap), per i numerosi Gruppi Famiglia, specialmente il bellissimo gruppo di giovani coppie e figli di Civitanova e dintorni. Un ringraziamento e una preghiera per i vostri Parroci che vi hanno accolto con tanta disponibilità; per gli Assistenti e gli Animatori, che si impegnano per voi. In questa rivista trovate il calendario passionista e degli Amici per il 2004. Cercate di averlo sempre a portata di mano. Vi raccomando la partecipazione ai ritiri mensili: sono un aiuto grande per approfondire la fede. Nei prossimi tre anni approfondiremo la conoscenza di Gesù Cristo, con il tema: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12, 21): conoscere (2004), amare (2005), seguire Gesù (2006). Lo stesso argomento sarà trattato nei ritiri, sulla rivista e nel secondo incontro delle Fraternità e dei Gruppi Famiglia. Per la rivista vi saranno due novità dal prossimo numero di gennaio 2004: ogni numero passerà da 8 a 16 pagine; da mensile a bimestrale. In ogni numero troverete il tema da riflettere per due mesi. La rivista viene inviata a tutti gli iscritti che lo desiderano; l’invio viene sospeso a coloro che in due anni non hanno mai manifestato il desiderio di riceverla ancora. A volte non si sa neppure se uno è ancora vivo, o ha cambiato indirizzo. Chiedo l’aiuto delle vostre preghiere, mentre auguro di cuore che il Signore voglia benedire il vostro cammino e colmarvi di grazia e di pace insieme alle vostre famiglie.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo, pieno di benedizioni del Signore. P. Alberto Pierangioli

AMICI NEWS Prossimi appuntamenti:

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- Ritiro e Consacrazioni alla Madonna della Stella PG: 30 novembre. - Ritiri mensili a Morrovalle: 14 dicembre. 2004: 11 gennaio, 1 febbraio, 7 marzo, 4 aprile, 9 maggio. - Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Re Esterina di Macerata: Ott. 2003. Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa.


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