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A mici di Gesù Crocifisso Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

Novembre - Dicembre 2005 Anno VI n°6

Sommario ✴ Fare Amare l’Amore ✴ Rimanete nel mio amore ✴ Cingolani:

Amare Passionista

✴ S. Famiglia e Famiglia Passionista

✴ Valori: Adolescente santo

✴ Echi degli Esercizi ✴ Consacrazioni e

Testimonianze

✴Calendario e

Programmazione Amici 2006

✴Calendario Passionista 2006

✴ ✴

✴Auguri di Natale

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Amici di Gesù Crocifisso

“Fare amare l’amore” Novembre 2005 La missione di ogni cristiano. Questa non è la missione dei soli apostoli, dei soli sacerdoti, ma di ogni cristiano. Tutta la vita cristiana deve essere apostolica, animata da zelo missionario. È una vostra missione specifica come laici e come laici passionisti. È la missione di amare e fare amare Gesù Crocifisso. Siamo mandati a tutti, ma in particolare ai crocifissi. È l’apostolato della testimonianza, della parola, dell’esempio, della vita, delle opere. Deve accendersi nel nostro cuore questo fuoco, come scriveva S. Paolo della Croce: “Vorrei essere tutChiamati e mandati to fuoco di amore. Vorrei che venisse in noi tanto “Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che fuoco di carità, fino a bruciare chi ci passa vicino, e egli volle… Ne costituì Dodici che stessero con non solamente chi ci passa vicino, ma anche i popolui e anche per mandarli a predicare” (Mc 3, 13li lontani, in una parola tutte le creature, affinché 15). Ecco la duplice finalità tutte conoscessero ed amassedella sequela di Gesù: Egli ci ro il sommo Bene”. ha chiamati per “stare con Nel ritiro di Castellazzo, anLui” e poi per “mandarci” ad cora giovane laico, scriveva il 4 annunziare il suo amore. L’adicembre 1720: «Desidererei postolato è un elemento essenessere scarnificato per un’aniziale dell’essere cristiano, è ma; mi pareva di languire, una esigenza dell’amore: vedendo la perdita di tante “Gesù disse a Simon Pietro: anime, che non sentono il “Simone di Giovanni, mi frutto della passione del mio vuoi bene tu più di costoGesù». Queste parole esprimoro?”. Gli rispose: “Certo, Sino con la più grande chiarezza gnore, tu lo sai che ti voglio l’intimo rapporto tra l’amore a bene”. Gli disse: “Pasci i Gesù Crocifisso e l’apostolato. miei agnelli… Pasci le mie Il santo non è un egoista che pecorelle” (Gv 21, 15ss). pensa solo a se stesso; egli va Gesù chiama gli Apostoli, li alla sorgente, si riempie di Dio forma, dà loro poteri speciali e e poi dona a tutti con generopoi li invia: “Egli allora sità. Ogni santo diventa canale chiamò a sé i Dodici e diede di grazia, portatore di Dio e può loro potere e autorità su tutti dire con Gesù: “Io sono venuto i demòni e di curare le maperché abbiano la vita e l’ablattie. E li mandò ad annunbiano in abbondanza” (Gv ziare il regno di Dio e a gua10,10). Uno dei frutti più belli S. Paolo Della Croce rire gli infermi. Allora essi della santità è proprio l’apostopartirono e giravano di villato, il desiderio, direi il bisolaggio in villaggio, annunziando dovunque la gno di donare a tutti il tesoro nascosto che è Dio. buona novella e operando guarigioni” (Lc 9, 1Il nostro Statuto ci ricorda tra l’altro: “ Ogni Amico 6). Così fece anche con altri 72 discepoli: “I 72 torsi sente apostolo di Gesù Crocifisso e s’impegna pernarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i ché la salvezza, frutto del Sangue di Cristo, arrivi a demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli tutti gli uomini” (a.31). Nel “Padre nostro” ripetiamo disse: “Non rallegratevi perché i demòni si sottospesso: “Venga il tuo Regno”. Ma che cosa facciamettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri mo perché avvenga? Viviamo in un mondo di ateinomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 1-20). smo pratico. Ma i cristiani dove sono? Il Signore ci Dopo la risurrezione, Gesù dà un mandato pieno vuole luce, sale, lievito. Rivolge a noi il grido dalla agli apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate croce: “Ho sete”! Ha sete di amare ed essere amato, il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). È la missete di salvare tutti. Dobbiamo rispondere a questo sione di portare a compimento l’opera per cui Gesù grido. Occorre coraggio e soprattutto tanta fede e si è incarnato, ha predicato, è morto in croce e poi è tanto amore. Ricordando che chi si impegna a salvasalito al cielo da risorto, per portare la salvezza a tutre un’anima ha già salvato la sua. to il mondo. P. Alberto Pierangioli

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ella “Promessa di amore” noi ripetiamo ogni giorno al Signore: “Fa che io ti ami e ti faccia amare”. Se amiamo sul serio Gesù, dobbiamo impegnarci perché sia conosciuto e amato da tutti. Non può dire di amare il Signore chi rimane indifferente di fronte a miliardi di uomini che non lo conoscono o lo rifiutano. Giustamente s. Luigi Orione diceva: “Oggi chi non è apostolo è apostata”. I veri amici di Gesù devono gridare con San Paolo: “Guai a me se non predicassi il vangelo!” (1Cor 9,16).

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Amici di Gesù Crocifisso

“Rimanete nel mio amore” (Gv 15,12) Dicembre 2005 alla morte e ti darò la corona della vita” ( Ap 2, 10). La tentazione, nelle sue mille manifestazioni, è un pericolo che ci può far perdere il dono ricevuto, che noi portiamo, come dice Paolo, in un vaso fragile, di creta (2Cor 4,7), esposto continuamente a mille insidie (1Pt 5,89). Superare la tentazione è consolidare la propria perseveranza e progredire nella vita spirituale.

I mezzi della perseveranza

Marisa e Benito, 40 anni di fedeltà: S. Gabriele 20 agosto 2005

La perseveranza Per tutto l’anno 2005 abbiamo riflettuto sull’amore di Gesù, che ci ha amato sempre, fino alla fine, anche quando eravamo peccatori. Egli ora si aspetta da noi che perseveriamo nel suo amore fino alla fine. Il cammino cristiano che il Signore ci ha chiamato a fare ha bisogno di un grande dono: la perseveranza. L’esperienza purtroppo ci dice che ci può essere una adesione fervorosa a Cristo e poi si può essere incostanti e non perseverare nel cammino intrapreso. Quanti vuoti vediamo nelle nostre chiese, nei nostri gruppi: Amici che avevano iniziato con noi un cammino pieno di fervore e ora non li vediamo più, sono spariti. La perseveranza richiede il superamento di molte difficoltà che ostacolano il nostro cammino: stanchezza, delusione, scoraggiamento, incostanza, prove varie, illusione di una strada sempre in discesa, inesatta concezione del cammino di fede. Si può compendiare tutto in una parola: “tentazione”. Dice la Scrittura: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione” (Sir. 2,1). Il maligno è sempre in agguato per allontanarci da Dio, dal cammino di fede e di santità. Il Signore ha pregato il Padre per i suoi discepoli perché “li custodisca dal maligno” (Gv 17,15). Di fronte a una prova a volte sentiamo dire: “Vale la pena seguire il Signore?”. Basta una incomprensione o una diversità di vedute e di carattere con un fratello per lasciare perdere tutto. Per questo il Signore insiste sempre sulla perseveranza nel suo amore: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore” (Gv 15, 4-10). Nell’Apocalisse il Signore dice: “Sii fedele fino

Che cosa ci aiuterà a perseverare nella fede e nell’amore? I mezzi che il Signore mette a nostra disposizione, per mezzo della Chiesa, sono tanti; ne accenniamo appena a qualcuno: - Approfondire l’amore di Cristo, che ci fa dire con San Paolo: “Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati” (Rm 8, 35 ss.) . Il nostro programma triennale, “conoscere, amare, seguire Gesù”, deve tendere a questo. Più approfondiremo l’amore di Gesù più rimarremo legati a Lui. Non si abbandona una persona conosciuta e amata sul serio. Milioni di martiri sono stati pronti a dare anche la vita per rimanere nel suo amore. - Una fede viva, che diventa luce, forza e guida sicura in tutte le scelte di vita. Una fede viva ci fa vivere come se già fossimo in cielo, pronti a dare tutto per non perdere il grande tesoro che è Dio. - Vita di preghiera e di comunione con Cristo: la preghiera vera, la meditazione assidua della parola di Dio accresce la nostra unione con Cristo, ci fortifica, ci fa disprezzare ogni scelta che sia in contrasto con l’amore di Dio. - La forza dei sacramenti, in particolare dell’Eucaristia. L’Eucaristia è il pane dei forti, ci nutre, ci fortifica, ci porta la continua presenza del Signore. Madre Teresa assicurava che le sue suore attingevano dalle ore di meditazione davanti all’Eucaristia la forza per correre incontro a tutte le miserie umane. - L’umiltà ci fa diffidare di noi stessi, ci tiene lontani dai pericoli, ci fa affidare continuamente al Signore, come bambini tra le braccia della mamma. - L’accettazione della volontà di Dio, anche quando non comprendiamo, ci fa accettare tutto quello che il Signore permette nella nostra vita. Allora davvero nessuna prova, “nessuna creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio” (Rm 8, 39). Scriveva S. Paolo della Croce: “La rassegnazione perfetta alla volontà di Dio racchiude il perfetto amore di carità e in questo amore vi sono tutte le virtù”. - Lo sguardo all’eternità. Il pensiero che siamo fatti per il cielo, dove il Padre ci accoglierà per sempre nella sua casa, ci sarà di stimolo a rimanere fedeli al Signore. Ripeteremo con S. Francesco: “Tanto grande è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. P. Alberto Pierangioli

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PENSIERO PASSIONISTA Novembre - Dicembre 2005

AMARE PASSIONISTA scelta logica nel rapporto tra Gesù e il Padre, di fronte allo sfacelo del peccato nell’umanità. Ecco in sintesi, il dinamismo di quell’amore: = Gesù ama il Padre, un amore che è la sua stessa vita e identità. = Il Padre vuole la salvezza dell’umanità, tanto che per ottenerla spende se stesso nel Figlio. Gesù si sente non solo dono del Padre, ma dono “dato”, “consegnato” per la nostra salvezza. = Per realizzare il desiderio del Padre ci vuole un atto d’amore così grande che nessun essere umano può fare, perché l’umanità è imprigionata nel peccato che è negazione d’amore. Solo l’uomo Gesù può farlo perché non è schiavo del peccato. Come farà? = In termini umani, la totalità dell’amore si può esprimere solo con la morte. Gesù sceglie la morte di croce. Così esprime al Padre la totalità adeguata dell’amore umano, nella totalità del suo amore divino di Figlio eternamente amato e amante del Padre. L’amore di Dio per noi è un amore di passione, appassionato, passionista. Credere che “Dio è amore” non basta. È nella rivelazione, ma ne è solo una parte. È detto anche che “Dio ha amato il mondo fino al punto da mandare il suo Figlio” per la nostra salvezza, Gv3,16. Per nostro amore il Padre si è privato, per così dire, del Figlio che è tutt’uno con lui. I santi comprendono il mistero con A sua volta il Figlio si è privato lo studio, la preghiera e la personale della propria divinità, cioè non ne illuminazione che ricevono nella loro Dal Presepio al Calvario: ha tenuto conto, per esprimerci l’aunione con Dio. In mancanza di quesempre Amore more in termini che noi esseri umast’ultimo aspetto, noi ci accostiamo ni potessimo capire, Cf. Fil 2,6-11. al mistero ricordando la dottrina e reSenza l’incarnazione e la croce, l’amore di Dio postando fedeli alla preghiera. Il Crocifisso è il Verbo teva apparirci una teoria o un’esigenza troppo ardua eterno del Padre, fatto uomo nel tempo. È la persona per la nostra fede. Ma ora non abbiamo scuse. L’udivina del Figlio che vive anche la vita umana assunta nica difficoltà ad accettare il Crocifisso è la durezza nell’incarnazione. Il suo vivere è amore, perché “Dio del cuore o la superbia della mente. è amore”, I Gv 4,8. Vive dell’amore del Padre che dall’eternità si dona al Figlio, e del suo amore di Figlio in risposta all’amore del Padre. Come il Crocifisso ci ha inclusi nel suo amore al Se come Dio è amore, come uomo non può essere Padre, così ci ha rivelato che il nostro amore a Dio altro che amore. In Gesù, Dio è amore sia come Dio deve includere il prossimo. Nella discussione coi fache come uomo. Mandato dal Padre a salvare l’urisei su quale fosse il precetto più importante della manità, porta in mezzo a noi l’amore delle tre perlegge (Cf. Mt 22.34-40; Mc 12,28-34; Lc 10,25-28) sone divine, poiché quell’amore è la persona dello Gesù parla di due comandamenti, amore a Dio e al Spirito Santo. Gesù ci ama con lo stesso amore che prossimo, anche se li dichiara simili perché hanno riceve dal Padre e con cui egli personalmente ama il lo stesso contenuto che è l’amore. Lo fa perché non Padre. Vedendo in noi l’amore del Padre, non può sta impartendo il suo insegnamento ma sta riassuche amarci come ama il Padre. mendo quello della legge, su cui è stato interpellato. Queste affermazioni suonano difficili, ma sono Mette insieme l’amore a Dio e al prossimo perché si chiare nel comportamento dell’uomo Gesù. sente accusato di trasgredire la legge, dato che non Amare significa donarsi e spendersi per chi si osserva il sabato (amore a Dio) per guarire gli amama. Gesù lo realizza fino alla morte di croce. Si malati e accogliere i peccatori (amore al prossimo). consuma amando quel che ama il Padre, cioè la noGesù vuole far capire che l’amore al prossimo è la stra salvezza, cioè tutti noi. La croce è ripugnante dimostrazione dell’amore a Dio. Non basta andare per noi, e lo fu anche per l’uomo Gesù, ma è l’unica

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er ogni cristiano, misura dell’amore è il Crocifisso. Da lui si capisce con quale amore siamo amati e fino a che punto siamo chiamati ad amare. Per il Passionista, il riferimento al Crocifisso è più profondo a motivo della professione religiosa o della scelta di condividere la spiritualità di questa famiglia. San Paolo della Croce ci ha trasmesso con formulazioni geniali la sua comprensione del Crocifisso e l’esperienza mistica del suo rapporto con lui. “Il Crocifisso è opera d’amore. È il miracolo dei miracoli dell’amore. È la più grande e stupenda opera dell’amore di Dio. È il mare insondabile dell’amore divino, dove si pescano tutte le virtù. È un mare, un fuoco, un oceano d’amore”. Possono sembrare intuizioni poetiche, ma conoscendo la vita del Santo si sa che sono frutto della conformazione al Crocifisso, da cui attinge il suo modo passionista di amare. Difatti dice ancora: “Vorrei essere tutto fuoco d’amore. Di più: vorrei saper cantare nel fuoco dell’amore. Ma è ancora poco: vorrei vivere in continue agonie d’amore per il nostro amante divino. Vorrei dire di più, ma non ne sono capace. O amore, o fuoco di carità, quanto sei potente”.

Il Crocifisso come Amore

Dio è l’umanità nello stesso amore

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al tempio, pregare, fare digiuno e astenersi dal lavoro. Occupandosi dei bisognosi, Gesù dimostra di onorare Dio e di amare il Padre, e lo farà fino alla scelta di morire per noi. Alla vigilia della sua morte, Gesù supera e porta a compimento la legge, promulgando il suo comandamento nuovo: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, Gv 13,34. La novità è nella misura: Come io vi ha amato. La legge diceva di amare il prossimo “come te stesso”, ma ora questo è un comandamento vecchio che non basta più. La nuova formulazione contiene un’equazione paradossale: “Gli uni gli altri – Come io vi ho amato”. Questa totalità e illimitatezza è possibile solo ora che Cristo ha messo in circolazione tra di noi l’amore che corre tra lui e il Padre, cioè lo Spirito Santo, Amore trinitario. Gesù parla così durante l’ultima cena. È chiaro che nella sua passione e morte nasce anche la carità teologale, cioè il nuovo modo d’amare infuso in noi nel battesimo e nutrito nell’Eucaristia. Tale amore è la carta d’identità dei cristiani. Da questo li riconoscerà il Giudice alla fine del tempi, Cf. Mt 25,31-46. “Da questo tutti sapranno, in terra, che siete miei discepoli”, Gv 13,35. I primi cristiani “erano un cuor solo e un’anima sola”, At 4,32. Questo concetto entra nel linguaggio umano con l’esperienza e la testimonianza della comunità cristiana, tanto che il testo usa parole mai apparse prima nella letteratura greca (omotùmaton, unanimi; epì tò autò, uno nell’altro) L’amore del Crocifisso per noi si può capire solo a partire dal suo rapporto col Padre. Pensando a quanto gli è caro il Padre, possiamo percepire quanto gli siamo cari noi, che vede e ama in quell’amore. Dalla stessa prospettiva possiamo intuire il senso del comandamento nuovo. Se ci sta a cuore l’amore di Dio, se il Crocifisso ci dice qualcosa, dobbiamo amare quelli che sono amati da Dio, cioè i nostri fratelli e sorelle, e fare di tutto per dimostrare questo amore, sia a Dio che a loro. Gli altri sono la più grande ricchezza che abbiamo, perché sono l’occasione più valida per realizzarci nell’amore, dimostrando loro che amiamo Dio e dimostrando a Dio che lo amiamo sopra ogni cosa perché ci rivolgiamo a lui includendo tutto il mondo amato da lui. Siccome questo amore viene da Dio, noi diventiamo il tramite dell’amore di Dio nella comunità e nel mondo. Amando per mezzo di noi, Dio può raggiungere persino chi rifiuta il suo amore. La cecità del peccato può indurre alcuni a rifiutare d’essere amati da Dio, ma egli può entrare nel loro cuore attraverso l’amore con cui noi li amiamo. Poiché dal battesimo siamo i tralci della vite e le membra del corpo di Cristo, egli vuole esprimersi in noi e attraverso di noi. Per i Passionisti, questo modo d’amare deve spingersi fino oltre i confini ordinari dell’amore, come Giovanni Paolo II ci ha ricordato nel capitolo generale del 2000. Il nostro compito è amare special-

mente dove c’è più bisogno d’amore, dove nessuno ama, e amare sino alla fine in tutti i sensi: fino ai più remoti confini geografici, fino alle infime condizioni umane, nelle situazioni più abbandonate e disperate. L’amore “sino alla fine” è un amore senza fine.

La vita, la storia, la croce

Vi sono situazioni che non riusciamo a decifrare, nella vita personale e familiare, nella storia del paese, della parrocchia, della nazione, del mondo. Cristianità fiorenti sono state spazzate via, e le rispettive nazioni sono diventate impenetrabili alla presenza cristiana, come Palestina, Turchia, Nord Africa. L’Europa, culla e madre di civiltà cristiana e di missionarietà, si sta vergognando del suo passato in nome del razionalismo liberale sganciato da Dio. Il male continua a essere potente. Oggi spadroneggia nella società specie con la violenza contro la vita e con il terrorismo. Il mondo è sempre insanguinato dalle guerre. I due terzi dell’umanità diventano sempre più poveri. Trentamila bambini muoiono di fame ogni giorno. Ci sono gli uragani, gli tsunami e i terremoti. Certe persone, anche attorno a noi, sembrano restare impenetrabili all’amore. C’è tanta cattiveria, oltre che tanta bontà, nel cuore umano. Perché tutte queste realtà inspiegabili, e tante altre ancora? È il mistero della storia e della vita umana che ha sempre sfidato la fede cristiana. Ha fatto sbigottire persino il Crocifisso sul Calvario, fino a fargli gridare: “Dio mio, perché mi hai abbandonato?” L’autore del libro dell’Apocalisse ci racconta una visione che spiega il mistero. Mentre anch’egli se ne sta angosciato dinanzi a questi enigmi, sente un angelo gridare: “Chi può aprire il libro dai sette sigilli”? cioè chi può spiegare tutti questi punti oscuri della vita e della storia? La risposta celeste è: “L’Agnello che fu immolato è degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli”, Ap 5,2.9.12. Il Crocifisso è la spiegazione di tutto l’inspiegabile, perché è l’amore che tutto può chiarire e valutare. Amare passionista è trovare nell’amore come dono di sé il senso della vita, soprattutto della sofferenza propria e altrui, specie della morte, in unione al Crocifisso Risorto. Non è possibile sostenere che il dolore è importante o che la morte è un valore se non si possiede dentro qualcosa che è più forte del dolore e della morte. Noi lo possediamo. È l’amore che ci viene dal Crocifisso e la vita che ci viene dal Risorto. Sappiamo che soffrendo possiamo amare e morendo restiamo nella vita. Gabriele Cingolani cp Nota Bene: Per un rifuso tipografico, il titolo del precedente articolo del P. Cingolani non era “Credere”, ma “Sperare” Passionista. Ci scusiamo.

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Sacra famiglia e famiglia “passionista” croce. L’ora di Gesù, cioè l’ora della croce, è l’ora a famiglia è stata il primo progetto che chiama a verifica l’amore degli sposi. Lì è il loro di Dio per l’uomo; per questo Dio appuntamento per apprendere come Cristo ama, coha voluto darle un modello sublime: me amarsi e come amare gli altri nella stessa misura. la Sacra Famiglia. La Trinità ha scelto una famiglia L’amore coniugale trova nell’amore di Gesù in croce per inserirvi tutta la storia dell’incarnazione del Veril suo modello, la sua sorgente ultima, la sua forza bo. Essa è la prima chiesa domestica ed è modello plasmatrice, il suo costante alimento. Così ogni maper tutte le famiglie cristiane. Nessuna scelta di Dio trimonio può dirsi un’eco del sì di Cristo in croce. poteva essere più eloquente per affermare la validità L’amore tra l’uomo e la donna è uno degli ambiti della vita familiare. più feriti dal peccato. Oggi sembra quasi impossibile Contrariamente a quello che si può pensare, la faalle forze umane degli sposi amarsi con totalità per miglia di Nazaret fu una vera famiglia: un padre, una tutta la vita. Ma Gesù ha portato con sé sulla croce la madre, un figlio. Una famiglia santa, divina e umafragilità di quest’amore umano e, tramite il sacrana. Santa: per la sua origine, per l’abbondanza della mento del matrimonio, comunica alle creature la forgrazia e per la fedeltà piena degli sposi. Divina: perza del suo amore al Padre e all’umanità, perché gli ché aveva il Figlio stesso di Dio come suo centro e sposi possano amarsi tra loro e amare Dio e il prossuo scopo. Umana: perché ha dovuto affrontare tutte simo con la stessa forza. Così egli rende le difficoltà e i problemi di ogni famiglia. capaci gli sposi di amarsi fino alla L’amore coniugale tra Maria e fine come ha fatto lui. Lo SpiGiuseppe è immagine dei valori rito del Signore dona il cristiani del matrimonio. Il cuore nuovo e rende loro amore è stato davvel’uomo e la donna caro totale, fedele ed paci di amarsi come esclusivo fino alla Cristo ha amato. morte. Che la loro La vera carità vocazione abbia coniugale non sorescluso la comunioge dalla spinta dene dei rapporti sesgli affetti e degli suali non significa istinti, ma dalla loche il loro donarsi e gica dell’amore di riceversi come persoCristo. Una coppia ne sia stato fittizio. Nel che s’ama ricorda il loro rapporto interpersoPadre che ama fino a donale sperimentavano i valonare il Figlio per noi sulla ri dell’amore che univa la loro Antonella e Domenico, croce, ricorda il Figlio che rivita nel progetto da realizzare. felici con tre piccoli fiori sponde all’amore del Padre fino a Il matrimonio tra Maria e Giuseppe immolarsi per compiere la sua missione, e riha aspetti unici, inimitabili ma, sotto altri aspetcorda lo Spirito Santo che ricolma il Crocifisso d’ati, è un modello perfetto di vita e spiritualità coniumore per rendere possibile il sacrificio della croce e gale. In loro si realizzano le motivazioni soprannatula gloria della risurrezione. rali dell’amore coniugale. Hanno accettato di impoOggi si proclamano miliardi di parole sull’amore, stare e vivere il loro amore, non secondo la carne e il ma non lasciano traccia perché non hanno senso. sangue, ma secondo Dio, che aveva chiesto di metteL’amore, il matrimonio, la famiglia sui mass media re il loro amore a servizio del grande progetto di salsono spesso presentati in modo illusorio, effimero, vare l’umanità. E così il piccolo amore umano di come una festa senza fine, un continuo carnevale, Maria e Giuseppe ha accolto il grande amore di Dio per cui, quando, prima o poi, nella famiglia fa capoe si è dilatato fino a raggiungere tutta l’umanità. La lino la croce, ci si trova impreparati, ci si ribella e si loro fecondità ha superato i confini della famiglia butta tutto all’aria. Certo nessuno forma una famiper estendersi a tutti. La Chiesa propone la Sacra Faglia per il desiderio di salire il Calvario. Ma bisogna miglia come esempio, perché gli sposi imparino da essere preparati anche alle difficoltà, alle prove, alla essa cos’è l’amore e quale posto Dio debba occupare croce. Tanti matrimoni crollano perché non si è prein questo amore. parati al sacrificio. La felicità della vita familiare non si misura dalla L’amore vero è quello che ha inchiodato Gesù sulmancanza di problemi e di sofferenza, ma dal coragla croce. Quando gli sposi si scambiano il sì sull’algio della fedeltà e dell’amore reciproco e verso Dio, tare certo non sanno che cosa comporterà in concrecon cui si affrontano prove difficili, superandole o to. Ma la forza del sì è imprevedibile, perché è l’eco accettandole come espressione della volontà di Dio e del sì del Crocifisso. come partecipazione al sacrificio di Cristo. (Sintesi di M. Grazia da P. G. Cingolani) L’amore coniugale nasce e si sviluppa dentro la

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Un adolescente Santo Ven Galileo Nicolini inizio quella vita alla quale da lungo tempo aspiravo asce a Capranica (Viterbo) il 17 giugno 1882 ardentemente”. Veste l’abito passionista il 9 maggio da Luigi e Loreta Lucciola. La sua è una fa1896 e prende il nome di Gabriele, il santo che tanto miglia benestante. Il papà Luigi è ingegnere ammirava e che aveva preso come modello. Verrà ed appaltatore di lavori stradali ed edili. È un figlio chiamato però sempre Galileo. adorabile e sveglio, oggi lo chiameremmo precoce, Suo maestro di noviziato è p.Nazareno Santolini, per nulla presuntuoso ma spigliato e diligente. Fa tutto che ne ha subito grande stima: “Appena lo conobbi, prima del tempo e conclude in fretta anche la propria ravvisai in lui una perla preziosa affidatami da Dio e vita. Inizia lo studio a quattro anni e a cinque sa scrimi stimai fortunato di averlo tra i miei allievi”. E agvere sotto dettatura. A otto anni, anziché ai dieci rigiunge: “Aveva una grande maturità di senno e salchiesti, viene ammesso alle scuole pubbliche. È il più dezza di spirito: di fanciullo conservava solo l’ingebravo e in due anni supera quattro classi. Frequenta nuità e la semplicità…. Che io sappia non commise anche la scuola privata retta dal conventuale padre Pamai nemmeno un peccato veniale deliberato”. Viene cifico Paolozzi. Fa gli esami di terza media al regio indicato a tutti come modello. È ginnasio di Viterbo e li supera un giovane che promette bene brillantemente. Aiuta in famiper la terra e per il cielo. glia, studia e pensa alla sua creImprovvisamente però, il scita spirituale passando molto mattino del 27 febbraio 1897, del suo tempo in chiesa. Già a sente girargli la testa e il sangue sei anni comincia a confessarsi. alla bocca: i segni chiari della Legge libri spirituali e vuole aptubercolosi polmonare. Vivrà profondire la sua fede. La famiancora due mesi. Il beato Berglia Nicolini è amica e benefatnardo Silvestrelli, conosciuta la trice dei Passionisti. La prima gravità della malattia, scrive al comunione è un avvenimento maestro se non sia il caso di riimportante nella vita di Galileo. mandarlo a casa nella speranza Per prepararsi trascorre dieci che l’aria natia possa giovargli. giorni di ritiro tra i passionisti Ne informano Galileo che ridi Vetralla, dove fa la prima cosponde secco: “Per carità, non munione il 26 agosto 1895. Il mi fate questi discorsi; mi sono religioso che lo ha seguito dice sacrificato a Dio e voglio che il così: “Stare con lui era lo stesso sacrificio sia completo; vivo o che stare con un angelo”. Dirà morto voglio essere tutto suo”. lui stesso: “Gesù nella prima Viene trasferito al Monte Arcomunione, mi ha fatto conogentario per climatoterapia. Ma scere che io debbo farmi passioa nulla vale. Tutti pregano per nista”. In cuor suo raccoglie lui e gli dicono di fare una nol’invito, ma bisogna dirlo a Galileo Nicolini vena alla Madonna per chiederpapà e mamma; questa non dice le la guarigione. Obbedisce e nulla, ma il papà e lo zio sono scrive così: “Mamma mia, io sono malato, né altri può contrari. Bravo com’è, potrebbe essere ingegnere e diguarirmi se non voi. Guaritemi dunque se è per la rigere la ditta. Poi, forse per farlo contento, lo accommaggior gloria di Dio e per il bene dell’anima mia”. pagnano in convento; ma non ha ancora l’età prescritPrega anche così: “Signore, accrescete i miei dolori, ta, cioè tredici anni. Galileo deluso torna a casa e ne ma accrescete anche la grazia…. Sia fatta la volontà soffre fisicamente. Mantiene vivi i rapporti con i pasdi Dio, Ave Maria, Ave Maria”. La mamma va ha trosionisti. Poi la situazione si sblocca e il 5 marzo 1895 varlo per l’ultima volta. Galileo le chiede se il papà e entra nel seminario di Rocca di Papa (Roma). lo zio hanno preso Pasqua e poi le dà un messaggio Scrive: “Non cesso di ringraziare Dio che si è deper i familiari: “Non piangete, perché vado a vedere gnato di rivolgere sopra di me il suo sguardo benigno. la Mamma del cielo, vado in paradiso”. Con una Siamo qui in un piccolo paradiso terrestre”. Si rifà anspeciale dispensa emette la professione religiosa e diche nel fisico: “Io sono venuto più alto, sono cresciuto venta passionista. Prima di ricevere per l’ultima volta 10 chili”. In seminario la sua condotta è irreprensibile, l’eucaristia vuole essere lasciato solo, per rimanere tanto da essere paragonata a quella di un uomo matucon Gesù. “È bello morire così”, confida al sacerdote ro. Dopo un anno circa si trasferisce a Lucca per iniche lo assiste. Vola al cielo alle ore del 13 maggio del ziare il noviziato e scrive ai genitori: “Eccomi final1897: non ha compiuti 15 anni. Tutti sono convinti mente appagato! Da lungo tempo desideravo di essere che sia morto un santo. Giovanni Paolo II lo dichiara inviato al noviziato…. e già vi sono con grandissimo venerabile il 27 novembre 1981. mio contento. Non ho parole per esprimervi i sentiFrancesco Valori menti del mio cuore in questi giorni felicissimi in cui

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Amici di Gesù Crocifisso

Echi degli esercizi Spirituali Ho compreso meglio il significato dell’Eucaristia

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Corso di Esercizi Spirituali: 8-13 agosto 2005

Anche questo anno, spinto da una forza interiore, mi sono ritrovato presso il Centro di Spiritualità di S. Gabriele, a partecipare insieme a tanti fratelli al “Corso di esercizi spirituali” svolto da P. Alberto Pierangioli con la collaborazione di P. Bruno De Luca. Il tema: “Eucaristia:Pane della Vita”, ponendo l’Eucaristia quale punto centrale del nostro vivere quotidiano, veniva approfondito nelle varie catechesi sotto molteplici aspetti. La celebrazione delle Lodi, l’ora di adorazione, gli incontri di gruppo, la celebrazione Eucaristica e dei Vespri, il Rosario e la Compieta recitati presso l’urna di S. Gabriele, completavano l’organizzazione dell’intera giornata. Il venerdì è stato caratterizzato dal “deserto” e dalla “Via Crucis” serale. Diventa problematico per chiunque descrivere sinteticamente le sensazioni provate e ed i momenti intensamente vissuti. Per tutta la durata del corso mi sono chiesto se fossi stato coerente con l’abituale esortazione iniziale fatta dal P. Alberto: “intra totus, mane solus, exi alius”. Mi sono domandato se con il mio modo di vivere, incerto e timoroso, ero nella condizione di riconoscere Gesù in modo autentico e non superficiale. L’ascolto attento delle catechesi ed il sereno approfondimento con gli altri fratelli, mi ha messo nella condizione di riflettere quanto il Signore ci ama e come si dona a noi nell’Eucaristia. Con il passare dei giorni ho meglio compreso il significato dell’Eucaristia, come mistero di fede, presenza reale di Cristo. Ho imparato a riconoscere il Signore oltre l’aspetto del pane e del vino, identificando questi elementi materiali nel suo reale corpo e nel suo sangue. Quante volte noi, così abituati a guardare le cose senza gli occhi della fede, partecipiamo alla celebrazione eucaristica come ad un atto privo di significato? Quante volte rendiamo superficiale ed abitudinario il nostro avvicinarci alla Comunione? “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui”: questa consapevolezza ci deve mettere nella condizione di vedere realmente il Signore, amarlo come lui ci ha amato, metterlo sempre al centro della nostra vita, essere ogni momento della nostra giornata uniti a Lui, offrigli le nostre gioie e le nostre sofferenze. Con commozione ricordo le confidenze fattami da un fratello durante una conversazione: “Ho vissuto un lungo periodo della mia vita lontano da Dio, per tan-

to tempo il mio unico obbiettivo è stato il raggiungimento di un benessere materiale che mi permettesse di togliermi qualsiasi soddisfazione. Ma più realizzavo i miei desideri meno mi sentivo appagato. Un giorno casualmente incontrai Cristo tramite dei giovani che mi invitarono a leggere con attenzione il Vangelo, da quel giorno la mia vita è totalmente cambiata! Se ora sono in questo luogo è grazie all’amore misericordioso del Signore che come la pecorella smarrita mi ha riportano alla sua grazia”. Dalla semplicità di quel colloquio ho compreso che non necessariamente la saggezza proviene dall’essere colti e preparati; in quel colloquio egli tendeva a rasserenare il mio modo timoroso di rapportarmi a Dio, le mie ansie, cercava di spronarmi ad essere più fiducioso nella sua misericordia, allo stesso modo di come P. Alberto o P. Bruno facevano nelle loro riflessioni. Di questo ringrazio il Signore! All’interno del mio cuore porterò tutti questi sentimenti, sicuro che ad ognuno di noi il Signore ha parlato, ha detto quello che si aspetta da noi. E’ da come abbiamo ascoltato la sua parola, è da come ci avviciniamo alla mensa eucaristica, dalla capacità di amarlo e di donarci a lui che potremo, come i due discepoli di Emmaus, riconoscerlo: “Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero”. Franco Nicolò

Gli Esercizi e la fede Sono dovuta ripartire dagli Esercizi prima del tempo, per motivi di salute, ma il Signore non mi ha fatto ripartire a mani vuote; ha infuso tanto amore nel mio cuore e una fede ancora più grande, per accogliere tutto dalle sue mani, con piena fiducia. La fede è davvero il dono più grande. Senza la fede, la vita è come una stanza buia, senza luce. La fede mi fa sentire Gesù sempre vicino e mi aiuta ad accettare ogni croce, pensando che Gesù l’ha portata prima di noi e continua a portarla con noi. Teresa Marini


Amici di Gesù Crocifisso

Ritiro delle famiglie Un tempo di salvezza

Se Gesù mi ha scelta

“Considero gli Esercizi Spirituali un tempo di salvezza, un richiamo forte per una revisione di vita, un momento importante per alimentare la fiamma della fede, spesso offuscata dal relativismo odierno. In tale ottica li ho vissuti a S. Gabriele dall’8 al 13 agosto u.s. in un clima di preghiera, di silenzio, di adorazione e di comunione fraterna. Ho potuto riflettere più profondamente sulla mia identità, acquistare sempre più la consapevolezza di essere amata da Dio per riuscire ad offrirgli la mia vita cosi com’è, con le sue difficoltà e perplessità. Per confrontarmi con l’amore di Dio, mi è stato di grande aiuto il tema del corso “Eucaristia: pane della vita”. Sono state catechesi profonde, ricche di dottrina teologica che l’animatore ci ha donato, per aiutarci a riflettere come viviamo l’Eucaristia, questo grande mistero d’amore. Non posso dimenticare le toccanti omelie che ci aiutavano a partecipare con fede alla celebrazione eucaristica per diventare con Gesù “offerti e offerenti”: un raro, stupendo insegnamento, più volte ripetuto nelle catechesi, per vivere la messa non come obbligo, ma come “dono-chiamata alla mensa della Parola e dell’Eucaristia”. Con tale spirito, permeato da forte senso comunitario, si viveva anche il Rosario meditato ogni sera, presso la cripta di S. Gabriele, pregando Maria come vera “donna eucaristica”. Come i discepoli di Emmaus, abbiamo imparato in questi giorni a riconoscere il Signore nello spezzare il pane; una conoscenza intima, fiduciosa che ci aiuterà a diventare anime eucaristiche. Padovani Margherita

Sono qui Gesù, davanti a Te, esposto sull’altare. In questo momento non c’è un altro posto al mondo dove vorrei essere, tanta è la pace che sento. Mille pensieri si accavallano nella mia mente; ripercorro la mia vita passata, eventi, gioie e dolori e poi il presente, posso vedere come Tu, Signore, hai preparato la mia strada, giorno per giorno, senza che io me ne rendessi conto. In questi giorni di ritiro mi sono chiesta tante volte come riuscire a mettere in pratica quanto ho ascoltato e soprattutto se posso proprio io con le mie incertezze, la mia rigidità, i miei errori trasmettere agli altri certi valori ed essere feconda nell’amore verso il prossimo. La Tua risposta ora, qui, è immediata: “Non siete voi che avete scelto, ma sono io che ho scelto voi” e se Tu Gesù mi hai scelto (solo pensare a questo sento scoppiarmi il cuore) Tu mi guiderai, tenendomi per mano e mi aiuterai a capire e a compiere la Tua volontà. Mariella

Momento di comunione profonda Gli esercizi sono stati un forte momento di comunione profonda ed hanno maturato in noi la consapevolezza di accrescere i momenti di preghiera comune, di amarci come Dio ci ama, di testimoniare con fervore questo amore autentico. Ricevere tanta grazia ci ha plasmato nel profondo del cuore, predisponendolo ad affrontare le prove che sai. Questi giorni sono trascorsi in serenità. Abbiamo tanta fiducia e cerchiamo di restare con la preghiera vicini e stretti al cuore di Gesù. Patrizia ed Enrico

Un tempo di grazia È il terzo ritiro che ho fatto a S. Gabriele; è stato un tempo di grazia, giornate piene di preghiera. Le catechesi di padre Taccone sempre più interessanti e vive tanto che gli argomenti trattati venivano di nuovo riproposti fra noi nei momenti liberi. Molto sentite le adorazioni che mi hanno aiutato ad avere un dialogo col Signore che prima non riuscivo .Ho aspettato con ansia anche la giornata di deserto di cui sentivo veramente il bisogno per avere quei momenti di silenzio e solitudine per riflettere per accogliere nel miglior modo possibile la grazia che Dio mi sta donando ma anche per mettermi in discussione e crescere nel mio cammino. Sono contenta della possibilità avuta ad iniziare questo cammino; prego il Signore perché aiuti altre coppie a sentire il bisogno di avvicinarsi a Lui perché il Signore non delude mai. La prima volta che sono ritornata all’adorazione nella mia parrocchia ho sentito molto viva la sensazione di essere veramente a casa, provando tanta pace e serenità che solo Lui ci può dare. Pina

Gruppo gemello “Caro P. Alberto, ti ringrazio molto per la bella esperienza che abbiamo fatto negli Esercizi spirituali. Io so che non sono i classici Esercizi ignaziani, nel silenzio e nella riflessione personale. Tuttavia la concretezza e completezza degli insegnamenti e il clima di fede e di carità ci hanno aiutato tanto. Anche le altre che erano con me sono rimaste contente. Sto pensando che il modo migliore di continuare per il nostro gruppo di Rocca di Papa sia quello di GEMELLARCI con il vostro. Poi si vedrà. P. Francesco Guerra

Ritiro delle famiglie, S. Gabriele: 15-20 agosto 2005

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Amici di Gesù Crocifisso

Consacrazioni e Testimonianze In questi ultimi mesi si sono svolte molte consacrazioni di Amici in varie zone: Il 13 e il 19 agosto, durante gli Esercizi spirituali al Santuario di San Gabriele; il 25 settembre al Lido S. Tommaso di Fermo; il 23 ottobre alla Madonna della Stella, PG; il 30 ottobre a Giulianova Lido TE. Sono state giornate di festa e di grazia. Sintetizziamo per prima le testimonianze semplici ma sentite e profonde dei 19 consacrati di Giulianova Lido. Tanta gioia! “Ho trascorso già più di due anni con gli Amici di G. C.; ne sono così contenta che non smetterò mai di ringraziare Gesù. Ho fatto la prima consacrazione e ora con tanta gioia nel cuore desidero rinnovarla”. Un punto fermo nella vita. “Chiedo di rinnovare la mia consacrazione. Mi sono reca conto che ora nella mia vita c’è un punto fermo, che mi dà forza e serenità per andare avanti. Ogni volta che mi sono trovata in una situazione difficile, guardavo Gesù Crocifisso, mi affidavo alla Madonna e nel mio animo tornava la serenità”. Il Crocifisso ora mi parla. “Quante volte ho guardato il Crocifisso con indifferenza, senza che mi dicesse nulla. Ora che mi sono messo in ascolto, Egli ha cominciato a parlare, a illuminare il mio cammino, dandogli un senso nuovo. Questo incontro è stato un grande dono e che dono! Non posso rifiutarlo! Conoscendo gli Amici di G. C. sono diventato consapevole della mia identità, del mio ruolo nella Chiesa, mi sono impegnato a vivere più profondamente il mio battesimo. Mi sono lasciato attirare da Gesù Crocifisso, consapevole che attraverso la croce sarei rinato a vita nuova. La seconda consacrazione mi chiede di riflettere molto sul cammino sin qui fatto. Sono consapevole che, anche se il mio amore è incostante, anche se tante false paure tentano di impossessarsi della mia vita, il Signore Gesù guarda il mio cuore e la mia buona volontà. Questa seconda consacrazione deve essere un momento di grazia. Ne ho bisogno per proseguire il cammino insieme al Crocifisso e ai fratelli”. Non è stato tempo perso. “Ripenso alla mia prima consacrazione: mi sembra che non è cambiato il mio modo di fare, le mie impulsività. Mi verrebbe da dire che è stato tempo perso. Ma sono certa che non è così,

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perché so che Gesù vede tutte le mie povertà ed è per questo che mi vuole stringere più intimamente a sé. Questo pensiero mi commuove profondamente e mi mette tanta pace nel cuore”. Non debbo aver paura. “E’ trascorso un anno della mia prima consacrazione a Gesù Crocifisso. Il suo ricordo mi accompagna sempre, come se il Signore volesse dirmi che mi sarà sempre vicino e che non debbo avere paura di fare questo cammino. Io con tutto il cuore rinnovo la mia promessa di amore a Gesù Crocifisso”. Prendo con coraggio la mia croce. “Nonostante le grandi difficoltà che incontro, mi preparo alla seconda consacrazione. Spesso cado, ma con l’aiuto di Gesù riesco a rialzarmi e ad andare avanti. Penso che la vita di Gesù è stata un continuo martirio e allora anch’io prendo con coraggio la mia croce. Prego Gesù che io non abbia mai ad allontanarmi dal suo grande amor”. Molto vicina al Signore. “Con gioia ed entusiasmo rinnovo la mia consacrazione. In questo anno mi sono sentita molto vicina al Signore. Ho cercato di mettere in pratica i suoi insegnamenti, amando il prossimo e diffondendo la sua parola di amore”. Mantenere le promesse. “Con tutta me stessa cercherò di mantenere le promesse fatte a Gesù Crocifisso”. Mi riempie il cuore. “Non mi è facile esprimere i miei sentimenti. Certo questo cammino mi riempie il cuore e mi dona ogni volta qualcosa di nuovo e di speciale. A volte mi sembra di tornare indietro, ma non desisterò dal provarci per fare meglio e crescere”. Che grande missione! “Meditare la Passione di Gesù ci fa entrare sempre più nel mistero di amore del Signore. San Paolo dice: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. In noi, Amici di Gesù Crocifisso, dovrebbe avvenire una simile trasformazione. Essere Amici di Gesù! Che missione forte, profonda! Quanti significati hanno queste parole! Ascoltare la parola di Gesù e seguirla sempre non è facile, perché abbiamo i nostri limiti. E’ importante inginocchiarsi con grande umiltà davanti al Signore: Egli ci darà sempre una mano per sollevarci”. L’attesa degli incontri. “Attendo sempre con ansia il giorno dell’incontro del nostro gruppo, per approfondire

Consacrazione a Giulianova


Amici di Gesù Crocifisso

amore è troppo piccolo in confronto del grande amore che il Signore ha per noi. Con questo cammino di fede spero che il Signore mi aiuti a conoscerlo meglio”. Ho capito che Gesù mi ama. “Ascoltando le catechesi del nostro assistente, ho capito davvero che Gesù mi ma; per questo chiedo di poter fare la Consacrazione a Gesù Crocifisso”.

Fiorella Morlacco si consacra per sempre a Gesù Cristo

sempre più come debbo vivere da vera cristiana. Mi preparo a fare la prima consacrazione a Gesù Crocifisso. Chiedo a tutti di pregare per me, perché Gesù mi sia vicino”. La mia vita è cambiata. “Ringrazio il Signore tutti i giorni di avermi dato la grazia di far parte del gruppo degli Amici di G. C.. Sono entusiasta di quanto apprendo ed è per me difficile esprimere le emozioni che provo negli incontri. Le sofferenze non mi mancano, ma le accetto con amore e le offro al Signore. Alle volte vorrei gridare, ma poi ritorno in me e accetto tutto come Gesù ha accettato la sua croce. La mia vita interiore è cambiata; prego ogni giorno con il cuore; così ho deciso di fare la prima consacrazione a Gesù Crocifisso e donarmi a Lui, anche per la mia famiglia. Cerco di aiutare nel mio piccolo tutti quelli che hanno bisogno, soprattutto i malati e fare tutto in Cristo, con Cristo, per Cristo”. Vorrei gridare a tutti… “Sono felice di far parte degli Amici di G. C. Ho molto sofferto nella vita, da giovane e da sposata; ma il Signore mi ha dato la forza di andare avanti. Per ringraziarlo, desidero consacrarmi a Lui. Sono stata sempre credente, ma sfiduciata della vita; da quando frequento il gruppo degli Amici sono contenta e serena. Vorrei dire a tutti: “Se volete la tranquillità e la pace, affidatevi a Gesù Crocifisso, come ho fatto io e avrete la vera pace”. Canto sempre! “Non avrei mai pensato di far parte di un gruppo; invece da quando frequento gli Amici mi trovo tanto bene . Ascoltare la Parola di Dio mi aiuta a vivere più serena. Canto sempre! Sono più serena anche nella mia famiglia, che non la pensa come me, ma il Signore può tutto. Vorrei dare tanto amore al prossimo”. Ascoltare la Parola. “il Signore mi ha chiamata ad ascoltare la sua Parola. Quando il nostro assistente spirituale ci spiega la Parola di Dio, ci fa capire che il nostro

Consacrazione perpetua! È giunto il momento della mia consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso. “Perpetua”: è una parola così impegnativa, definitiva, da incutere un certo timore. Altre volte nella vita ho preso decisioni definitive, ma stavolta è diverso: ora la mia promessa implica un personale impegno addirittura con Cristo, e non solo! Questo impegno, con Lui, in Lui, per Lui, dovrà essere esteso anche agli altri, indistintamente, incondizionatamente. Sarò capace di fedeltà? Sarò adeguata alle richieste? È inevitabile che mi ponga queste e altre simili domande, ma poi penso a quando partecipai la prima volta agli esercizi spirituali a S. Gabriele. Allora, mossa solo da “curiosità” e piuttosto scettica verso questa esperienza, non avrei mai immaginato che Gesù sarebbe entrato di prepotenza attraverso la porta ostinatamente chiusa del mio cuore e mi conquistasse. Da allora l’ho seguito in un percorso a volte pieno di slancio, altre volte pigro e lento, a volte inciampando, cadendo, ma sempre decisa a rialzarmi, a riafferrare la mano sempre tesa di Gesù, fratello e amico fedele, generoso, paziente, misericordioso. Se Lui ha sacrificato se stesso per me, come potrei non rispondergli? Per questo io, piccola creatura mortale, gli dirò che sì, prometterò di amarlo e di conformare la mia vita al suo esempio. Fiduciosa che Gesù mi accoglierà e sosterrà sempre, mi affido a Lui, sicura che Lui farà il resto. Fiorella Morlacco. “Impegno d’amore” Dopo la mia consacrazione nel santuario di S. Gabriele il 19 agosto, sono tornata a casa serena e ricolma di coraggio e forza per continuare ad andare avanti per la strada che il Signore mi ha tracciato. La consacrazione mi ha donato una pace profonda; una parte del mio vuoto interiore sembra essersi colmato; soprattutto sento la gioia di appartenere alla famiglia passionista. La consacrazione mi ha ridonato la mia identità di donna credente, sposa del Signore Gesù Crocifisso. Prima della Messa di consacrazione sono andata davanti a San Gabriele e l’ho supplicato di starmi accanto, di guidarmi, per presentarmi allo Sposo e supplire alla mia indegnità di fronte al dono che stavo per ricevere. Alcuni momenti importanti della mia vita spirituale li ho vissuti proprio avendo San Gabriele come mia speciale guida spirituale e protettore. Perciò anche questa nuova tappa non poteva avvenire se non accanto a lui. Anche l’accoglienza delle sorelle e dei fratelli presenti mi ha dato tanta gioia; non conoscevo nessuno, ma mi sono sentita in famiglia come se li conoscessi tutti da tanto tempo. L’impegno che ho preso è serio, ma è un “impegno d’amore” e l’a-

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Consacrazioni e Testimonianze

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more, anche se presenta aspetti a volte farci calare dall’alto una salvezza estranea. difficili rimane pur sempre Amore. cioè Vita. Non Un secondo elemento è che Gesù non si accontenta di posso rifiutare nulla a Gesù che ha fatto tanto per me. questo ma vuole addirittura farci partecipi dei frutti della Rimarrò in comunione con tutti i gruppi e le fraternità, Sua vittoria, la Redenzione, così come ha voluto renderpregando per tutti gli appuntamenti che segneranno la ci parte della continua opera creatrice di Dio, proprio noi vita degli AGC da oggi in avanti. che avevamo scelto il peccato. L’uomo peccando ha Antonella scelto la morte, Gesù lo va a cercare e lo salva morendo Dio ci ama e risorgendo, sconfiggendo il peccato. Se subiamo la Dio ci ama. Questa profonda consapevolezza è il dono croce questa ci schiaccia, se l’abbracciamo con forza ed della nostra terza consacrazione. Ci ama nonostante i amore ci salva e ci unisce a Gesù per sempre, perché dubbi, le miserie, le piccolezze di uomini imperfetti. Ci Egli stesso l’ha scelta come strumento della nostra salama tutti nonostante le diversità. Ci ama come figli gevezza, pur potendo salvarci in qualunque altro modo. nerati spiritualmente da uno stesso grembo. Ci ama con Maria Laura Equizi dolcezza, con generosità, con pazienza. Ci ama senza liLa Messa è la mia vita miti, senza ma e senza se. Se il nostro cuore potesse Sento Gesù sempre più vicino; quando si nasconde, il contenere una sola goccia del Suo infinito amore cantedesiderio di averlo con me cresce fino a far bruciare il remmo con gioia in eterno e con la stessa gioia ci donecuore di fiamma ardente. Quanto ci ama Gesù, rispetto a remmo alla Chiesa madre senza riserve. Inginocchiati quanto meritiamo! Non meritiamo nulla, eppure mi senalla Croce con lo sguardo alle sue piaghe gloriose, Lo to tirare con amore e dolcezza dalla sua mano. La messa ringraziamo supplicandolo di perdonarci e di perè la mia vita, c’è tutto Gesù e la sua Passione. Egli metterci di restargli accanto. Fa o Signomi parla con la liturgia della Parola, e re che non ci allontaniamo mai da poi, al momento della consacraziote, che sappiamo percorrere le ne, mi sento tirare verso l’altastrade della nostra quotidiana re, come un misero pezzo di esistenza con la dignità dei metallo dalla calamita. figli tuoi! Aiutaci a render L’attrazione per Gesù Eugrazie al cenacolo dove ci caristia si fa sempre più hai riuniti e come famiglia grande. Gesù è la mia vispinta dal vento ardente ta. E possiamo tenerlo con dello Spirito, guidaci verso noi con la comunione euorizzonti nuovi. In silenzio e caristica. Gesù si lascia mannella pace un abbraccio a tutti i giare, cosa possiamo di più? fratelli. Solo il Paradiso. Veramente darei S. Gabriele, 18 agosto 2005 Asia si scatena e trascina Enrico e Patrizia. la mia vita per Gesù, perché non la le piccole amiche perderei ma vivrei di vita vera e Ge“Partecipare alla Passione di Gesù” sù avrebbe tanta gloria e dalla gloria del Gesù non inganna mai, a differenza di sedicenti santoSignore discenderebbe grazia per la Madre Chiesa. ni e maestri di ogni tempo che promettono l’annientamento del dolore ed il superamento quasi magico del liAmica di Gesù Crocifisso mite umano. Al contrario, Gesù ci fa passare proprio attraverso il nostro limite senza altre vie d’uscita. Alla scuola di Maria Addolorata Nel far questo, però, non ci lascia soli ma è Lui per Gesù ha detto che nessuno ha un amore più grande di primo a scegliere la via della croce, sconfiggendo il licolui che dà la sua vita, ma cosa dire di una madre che mite della sofferenza e della morte prendendole su di Sé dona la vita di suo figlio? Non esiste uno strazio mage risorgendo. E’ una vittoria dall’interno, dell’uomo e giore. Maria ha resistito in qualcosa che ha dell’incredidelle sue miserie, di Chi si è degnato di assumere la nobile: vedere Suo Figlio torturato e dileggiato, morire lenstra natura e di condividere la nostra esistenza, senza tamente e con dolore, senza potersi avvicinare, senza poter offrirgli una parola; sentirlo dire “ho sete” e non potergli dare neanche da bere. Tutto questo è durato ore! Come ha potuto non morire anche Lei dall’angoscia? Avrebbe preferito essere Lei lì al posto di Gesù. Pensiamo a quanto amiamo i nostri figli: li vorremmo vedere rispettati ed onorati, ogni piccolo sgarbo fatto a loro ci fa soffrire intensamente. Maria ha visto la folla, che aveva ricevuto ogni bene da Suo Figlio, chiederne la morte, preferirgli un assassino, insultarlo: avrebbe avuto ogni motivo per rinnegarci ed odiarci, invece ci ha adottati! Alla fine di tutto ha anche avuto il cuore di raccogliere quel povero Corpo, vedere e tocP. Francesco celebra la messa “al campo per i Piccoli Amici”


Amici di Gesù Crocifisso

Consiglio Nazionale Amici 24 settembre 2005

care lo scempio che ne era stato fatto, sopravvivere a quel Figlio che le era stato detto sarebbe stato Re. È una grande lezione di silenzio, accettazione e fede ma soprattutto di coraggio vero, di vero amore a Gesù, l’amore che non fugge come i discepoli, non ha paura e non si vergogna di Lui come Pietro, ma Lo segue davvero come ha fatto la nostra Mamma. Maria Laura Equizi Un posto nella Famiglia Passionista Ringrazio il Signore per tutto quello che ha permesso; nelle difficoltà mi sento ancora più ancorata a lui, ma devo ancora fare tanta strada per non cadere nei nervosismi e ansie, causate dai problemi. Vorrei essere più buona con tutti e cercare ogni giorno di essere di esempio per chi non crede, ma non è sempre facile! Quante tentazioni ci sono ovunque ti giri. Quello che è molto cambiato in me, da quando ho anch’io un piccolissimo posto, ma tanto prezioso per me, nella Famiglia Passionista è il notare i miei atteggiamenti sbagliati, cose che devo cambiare totalmente e cose in cui devo migliorare; sento una chiamata forte e non posso e non voglio tirarmi in dietro. Quando frequentavo il liceo, periodo in cui non mi avvicinavo alla Chiesa, durante l’ora di religione, quando si parlava di vocazioni, io non potevo starmi zitta e dire la mia su quelle religiose che entravano in clausura, accusandole di assoluta inutilità. Il Signore possa perdonarmi per quel periodo; ora sono totalmente diversa, non solo mando richieste di preghiere alle suore passioniste a Lucca, aspettando con ansia una loro risposta, non solo sarei ora felicissima di poter avere una simile vocazione in mia figlia, ma sono arrivata al punto da provare quasi invidia del loro stare così vicino a Gesù Crocifisso. Poi leggendo il tuo libro, e meditando le parole di S. Paolo della Croce, capisco che anche da laici si può condurre una vita vicina a Gesù Crocifisso; certo le difficoltà sono tante, così come le tentazioni, ma con Gesù accanto nulla è impossibile. Grazie di cuore per avermi inviato la rivista, per me è uno strumento prezioso, essendo l’unico modo di potermi confrontare con tutti voi. Sono sicura delle preghiere degli Amici. Io prego sempre per te e per tutti gli Amici. Isabella Bomboi Colloquio con Gesù Rivoluzionario È dolce, Signore, sostare presso di te, con te; ricordare

la tua e la mia vita, parlarti delle mie ansie, timori, speranze e sentirti partecipe, incoraggiante. Sei con noi da oltre 2000 anni e hai sempre partecipato dell’umanità: hai pianto per il male subito e causato dall’uomo, ma hai anche gioito per le bellezze che ha saputo donare al mondo; perché questo è l’uomo: “una piccola parte della Tua creazione, che porta seco il peso della sua natura mortale”, come lo definì S. Agostino. Tu sei stato con noi sempre, ma quante volte non ti abbiamo visto, ti abbiamo negato, rifiutato! Perché? Per paura che l’umiltà che Tu predicavi ci sminuisse e ci togliesse il prestigio sociale? Per paura che l’amore e la fratellanza che ci avrebbe resi uguali ci togliesse l’autorità, il potere che rivestivamo? Per paura che una vita vissuta con semplicità e modestia ci togliesse il rispetto e la considerazione degli altri? Ma di quali “altri”? Gli “altri” che contano realmente non sono i potenti, i forti, quelli che i falsi modelli sociali definiscono “vincitori”. Gli “altri” che Tu hai amato erano i deboli, gli oppressi non solo dalle difficoltà materiali del vivere quotidiano o dalle malattie, ma anche quelli il cui cuore era appesantito dalle varie forme di violenza e ingiustizia perpetrate tra gli uomini. Non sono il potere, la ricchezza materiale, l’orgoglio di sé i valori che rendono davvero grande l’uomo. Tu, Gesù, predicavi valori eterni, universali, veri. La storia dell’uomo e la tua stessa storia sarebbero state ben diverse se la cecità umana, ma ancor più la paura della Tua parola nuova, non avessero impedito di accogliere i tuoi insegnamenti. Sei stato un rivoluzionario, Gesù! Parlavi di uguaglianza in un mondo di rigide gerarchie e classificazioni sociali; parlavi di umiltà in una società in cui solo i potenti erano rispettati; parlavi di povertà ad uomini che la aborrivano per le conseguenze che portava con sé. Come potevi non immaginare che saresti stato un personaggio non solo scomodo, ma addirittura pericoloso? DOVEVAMO ucciderti, perché nulla turbasse il torpore delle coscienze e tutto tornasse a garantire l’ordine costituito. Ma Tu ormai avevi parlato ai cuori delle folle che ti avevano conosciuto e avevi preannunciato parole che non potevano essere più cancellate. Le avevi seminate su terreni pronti ad accoglierle. La speranza e il messaggio salvifico in esse contenuti, il Tuo esempio di vita spinta per amore fino all’estremo sacrificio di te stesso non potevano cadere nel vuoto. Tu lo sapevi, perciò al rifiuto dell’uomo hai risposto con l’amore senza esitazione, perché così i duri di cuore capissero finalmente il senso della tua vita, della tua morte, della tua risurrezione. Ringraziarti, sia pure con tutto il cuore, per essere venuto tra noi per noi non può bastare. Imitare il Tuo esempio è l’unico modo per dirti il nostro “grazie”. Fiorella Morlacco.

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Amici di Gesù Crocifisso

AMICI NEWS Calendario Amici 2006 08 gennaio 05 febbraio

Ritiro Mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle

24 febbraio 05 marzo 02 aprile

Solennità della Passione (Civitanova) Ritiro Mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle

21-24 aprile 07 maggio

Convegno N. MLP (Mascalucia CT ) Ritiro Mensile a Morrovalle

16 maggio

S. Gemma G. patrona MLP (Loreto)

8-11 giugno: 18 giugno 02 luglio

Urna di S. Gabriele a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle

07-12 agosto I corso Esercizi Sp.: S. Gabriele TE: 14-19 agosto 10 settembre

II corso Esercizi Sp.: S.Gabriele TE: Ritiro Mensile a Morrovalle Giornata di spiritualità a Roma

23 settembre 08 ottobre

Consiglio Nazionale: Morrovalle Ritiro: Giornata Consacrati Perpetui

19 ottobre 12 novembre 17 dicembre

San Paolo della Croce (Morrovalle) Ritiro Mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle

31 dicembre

Veglia-messa di fine anno (Morrovalle)

Enrico, Roberta, Franca e Antonietta si consacrano per sempre a Gesù Cristo: 25 settembre 2005

Meditazioni Mensili 2006 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

n. 2: La Passione mistero trinitario n. 3: Lo sguardo fisso su Gesù Crocifisso n. 4: Il sacrificio di Isacco n. 12: Il chicco di frumento n. 74: Maria nella nostra spiritualità n. 65: Non c’è amore più grande n. 62: Le piaghe gloriose n. 10: Il Buon Pastore n. 71: Amici, un nome come un programma n. 70: Il Padre della Famiglia Passionista n. 75: Testimoni del Crocifisso tra i “crocifissi” n. 24: Il comandamento nuovo

(I Ed. p. 31 - II ed. p. 38) (I Ed. p. 34 - II ed. p. 41) (I Ed. p. 37 - II ed. p. 44) (I Ed. p. 61 - II ed. p. 68) (I Ed. p. 249 - II ed. p.263) (I Ed. p. 221 - II ed. p. 234) (I Ed. p. 212 - II ed. p. 225) (I Ed. p. 5- II ed. p. 62) (I Ed. p. 241 - II ed. p. 255) (I Ed. p. 237 - II ed. p.250) (I E. p.252 - II ed. p.267) (I Ed. p.97 - II ed. p. 105)

Incontri delle Fraternità Amici

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I. Recanati Mc, 2. Morrovalle Mc, 3. Civitanova M. Mc, 4. Macerata, 5. Porto S. Elpidio Ap, 6. Montecosaro Mc, 7. Madonna d. Stella Pg, 8. Fossacesia Ch, 9. Roccaraso Aq, Rivisondoli: I Martedì; 10. Lido di Fermo Ap, 11. Giulianova Lido Te, 12. Trasacco Aq, 13. Pescosansonesco Pe,

Convento Passionista Convento Passionista Parrocchia S. Gabriele Parrocchia S. Croce Parrocchia Annunziata Parrocchia Annunziata Santuario d. M. d. Stella Abbazia S. Giovanni B. Parrocchia dell’Assunta Pietransieri Parrocchia S. Tommaso Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Cesidio Santuario B. Nunzio S.

I e III mercoledì II e ultimo martedì II e IV lunedì I e III venerdì II e ultimo venerdì II e ultimo giovedì II e IV domenica I e III martedì I mercoledì Ultimo lunedì I e III lunedì I e III giovedì II e quarto venerdì I e III giovedì

Ore 21,15. Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 15,00 Ore 21,00 Ore 15,00 Ore 15,00 Ore 21,15 Ore 21,00 Ore 15,00 Ore 15,00


Amici di Gesù Crocifisso

CALENDARIO PASSIONISTA 2006 03 ge. 05 ge. 14 ge 18 ge. 15 fe. 18 fe. 24 fe. 27 fe. 28 fe. 14 ap. 28 ap 16 ma. 8-12 gi. 12 gi. 30 gi. 01 lu. 06 lu. 09 lu. 14 lu. 18 lu. 24 lu. 28 lu. 18 ag. 26 ag. 01 se. 14 se. 15 se. 18 se. 24 se. 06 ot. 09 ot. 13 ot. 16 ot. 18 ot. 19 ot. 27 ot. 03 no. 06 no. 13 no. 15 no. 18 no. 21 no. 01 di. 09 di.

1694: nascita di s. Paolo d.Croce B. Carlo Houben Messa e ufficio votivo: Messa e ufficio votivo: Messa e ufficio votivo: Messa e ufficio votivo: Solennità della Passione S. Gabriele dell’Addolorata Gesù orante nel Getsemani Venerdì Santo Piaghe gloriose di Gesù Cristo S. Gemma Galgani S. Gabriele a Morrovalle B. Lorenzo Maria Salvi Messa e ufficio votivo I: Preziosissimo Sangue Santa Maria Goretti Madonna della S. Speranza Messa e ufficio votivo II: Messa e ufficio votivo: B. Niceforo e 25 compagni Messa e ufficio votivo III: Messa e ufficio votivo: B. Domenico Barberi Messa e ufficio votivo IV: Esaltazione della s. Croce B.V. Maria Addolorata Messa e ufficio votivo: S. Vincenzo Maria Strambi B. Isidoro de Loor S. Innocenzo Canoura Messa e ufficio votivo V: Messa e ufficio votivo: 1775: Morte s. Paolo d. Croce S. Paolo della Croce Messa e ufficio votivo VI: B. Pio Campidelli Defunti della Famiglia Pass. B. Eugenio Bossilkov Messa e ufficio votivo: B. Grimoaldo Santamaria Presentazione della B.V. Maria Messa e ufficio votivo: B. Bernardo M. Silvestrelli

sacerdote B. M. V. Addolorata S. Paolo della Croce B. M. V. Addolorata S. Paolo della Croce festa d. Famiglia Passionista festa dei giovani passionisti memoria patrona MLP A 150 anni dalla prima venuta sacerdote Gesù flagellato festa vergine e martire Gesù coronato di spine S. Paolo della Croce martiri spagnoli Gesù condannato a morte S. Paolo della Croce sacerdote Volto sofferente di Gesù Ore 21,00: Adorazione della Croce a Civitanova festa S. Paolo della Croce vescovo religioso fratello sacerdote e martire Crocifissione e morte di Gesù B. M. V. Addolorata Ore 16,45 solennità Gesù trafitto dalla lancia religioso studente memoria vescovo e martire B. M. V. Addolorata religioso studente Gesù trionfa dal sepolcro sacerdote

Un nuovo Amico da Cuneo Oggi casualmente ho visitato il vostro bellissimo sito internet. Ho appreso della vostra associazione e della stampa di un bollettino: Amici di Gesù Crocifisso. Se possibile, sarei interessato a riceverlo... Sono contento di avvicinarmi alla spiritualità passionista, certo che mi sarà di aiuto per amare maggiormente Gesù, l’unico grande Salvatore della nostra vita…. La spiritualità della croce di Cristo ci pone al centro della Croce di Cristo che ha patito ed è morto per salvarci. Tutto questo è straordinario e sempre attuale! Ho avuto la gioia di conoscere, mediante la lettura di una biografia la meravigliosa figura di S. Gemma Galgani, certamente, con P. Pio e S. Faustina, la più grande mistica del secolo scorso. Piergiorgio Valletto

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Amici di Gesù Crocifisso

AMICI NEWS Auguri di Natale Carissimi Amici Approfitto del n. 6 della rivista 2005 per anticiparvi gli auguri più sinceri di BUON NATALE e per ringraziarvi anticipatamente dei vostri auguri, perché non sempre mi sarà possibile rispondere personalmente a ciascuno di voi. Ringrazio anche per le offerte inviate per la rivista e la Via Crucis a S. Gabriele. Vorrei avere in questo momento il cuore e la fede di San Paolo della Croce, per parlarvi del mistero del Natale come ne parlava e ne scriveva lui ai suoi discepoli. Commuove nel vedere il “santo del Crocifisso” parlare con tanta tenerezza di Gesù Bambino. Ma per lui, come il Crocifisso era “la più grande e stupenda opera del divino amore”, così l’incarnazione, Gesù Bambino era “un Dio immenso fatto Bambino per nostro amore”. Esclamava: “Che gran fuoco arde nella stalla di Betlemme!”. Scriveva: “Prego il divino Infante di concedervi ali di fuoco, di viva fede, di fiducia e fervida carità, affinché il vostro spirito voli in alto “nel seno del Padre”. Il divino Infante rinnovi nei vostri cuori ogni momento la mistica natività, perché possiate rinascere sempre più a vita deifica e santa, nel più profondo della solitudine interna, in sacro silenzio di fede e di santo amore”. Non meraviglia perciò vedere il santo, pieno di fede e di amore, bagnare di lacrime di tenerezza le immagini di Gesù Bambino come bagnava di lacrime di amore di dolore le immagini del Crocifisso. Augurando a voi questa fede e amore, concludo con gli stessi auguri del nostro santo: “Gli auguri ve li farò dall’altare soprattutto la santissima notte di Natale e porrò i vostri cuori sotto il manto, anzi nella braccia santissime di Maria Immacolata, perché vi impetri dal suo divino Bambino copiosi tesori di grazie sia spirituali che temporali”. Per voi e per le vostre famiglie P. Alberto Pierangioli

Appuntamenti 2005

Appuntamenti 2005

06 novembre e 11 dicembre:

05 gennaio e 05 febbraio

Ritiro mensile a Morrovalle

Ritiro mensile a Morrovalle

20 novembre: Consacrazioni a Montecosaro Stazione MC

24 febbraio

31 dicembre:

Solennità della Passione a Civitanova

Morrovalle ore 22,00: Messa di Ringraziamento e festa di fine anno

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Pennesi Elvira di S. Elpidio a Mare: 18-9-2005 Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa. Novembre Dicembre 2005 – Anno VI n. 6 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P.A. Giuseppe Pierangioli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscalinet.it http://www.passionisti.org/mlp/amici


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