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A mici di Gesù Crocifisso La sequela di Gesù modello: Imparate da me Aprile 2006

Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

Gennaio - Febbraio 2007 Anno VIII n°1

❃ P. Alberto: Ripartire da Cristo

❃ P. Alberto: Testimoni di Cristo

❃ Cingolani: Spiritualità della Passione

❃ Giorgini: Spiritualità passionista

❃ Valori: Ven. Dolores Medina

❃ Iucci: Relazione Convegno MLP

❃ Benedetto XVI: La famiglia cristiana

❃ P. Alberto: Amici Aggregati

❃ Nuove adesioni di Amici ❃ P. Alberto: 45° Capitolo Generale

❃ Consacrazioni ❃ Preghiera e Canzone d’Amore

❃ Echi dagli Esercizi spirituali

❃ Testimonianze ❃ Programma Amici 2007


Amici di Gesù Crocifisso

Ripartire da Cristo: Conoscere, amare, seguire, testimoniare Gesù Gennaio 2007

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iovanni Paolo II iniziava il suo pontificato nel 1978 con queste parole in piazza S. Pietro: «Non abbiate paura di accogliere Cristo! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Non abbiate paura! Vi imploro, permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna”. Per 26 anni il grande Papa mariano non ha fatto altro che additare Cristo, invitare a “ripartire da Cristo”, a essere “contemplativi del volto di Cristo, volto del Figlio, volto del Crocifisso, volto del Risorto” . Per programmare il nuovo millennio, ci ha invitati a «incentrare tutto su Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in Lui la vita

Amici che si consacrano a Gesù Crocifisso davanti a , S. Paolo della Crocefisso

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trinitaria e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste» (NMI n. 29). Anche Benedetto XVI, nella sua prima enciclica, ha detto che possiamo comprendere che «Dio è amore» solo con «lo sguardo rivolto al fianco squarciato di Cristo. Partendo da lì deve ora definirsi che cosa sia l’amore… Cristo ci viene incontro, cerca di conquistarci, fino all’Ultima Cena, fino al Cuore trafitto sulla croce, fino alle apparizioni del Risorto» (DCE n. 12 e 17). Da questi inviti pressanti è scaturito il nostro programma triennale: Conoscere Gesù, nel 2004; Amare Gesù, nel 2005; Seguire Gesù, nel 2006. In questi anni il nostro cammino è stato scandito dalla scelta di queste tre mete. È stato poi piuttosto facile trovare il programma per il 2007: «Testimoniare Gesù Crocifisso e Risorto». Se la conoscenza porta all’amore e l’amore porta alla sequela, la sequela deve portare alla testimonianza e all’annuncio. Non si può conoscere, amare e seguire seriamente Gesù senza sentire il bisogno di testimoniarlo e annunziarlo.

Testimoniare Cristo Crocifisso e Risorto Ecco quindi il programma degli Amici per il 2007, da portare avanti alla luce di tre eventi ecclesiali del 2006: il IV Convegno Ecclesiale tenuto a Verona dal 16-20 ottobre: «Testimoniare Gesù Risorto, speranza del mondo»; il IX Convegno del MLP, tenuto a Mascalcia CT dal 22-24 aprile: «La cultura della vita incentrata sulla Croce di Gesù Cristo, quale speranza per l’uomo d’oggi?»; il 45° Capitolo Generale dei Passionisti, tenuto a Roma, dal 1-22 ottobre. Questi eventi, che ci toccano tanto da vicino, hanno parlato di testimonianza e di speranza, alla luce del Cristo Crocifisso e Risorto. In questo anno 2007 ci impegniamo ad approfondire la testimonianza cristiana con le riflessioni mensili sulla rivista, con le catechesi nei ritiri mensili, con il dialogo negli incontri di Fraternità. Il tema ha per base le parole di Gesù nell’ultima cena: «Il Consolatore mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio» (Gv 15,26-27). E ancora, prima di salire al cielo: “Avrete forza dallo Spirito Santo… e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra» (At. 1,8). Testimoniare significa narrare, affermare, annunziare una cosa conosciuta personalmente, sperimentata, vissuta, come attesta san Giovanni: “Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita… di ciò rendiamo testimonianza… quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta» (1Gv 1,1-4). Gli apostoli sono stati i primi “testimoni” di Cristo. La parola testimone, in lingua greca significa martire. Gli apostoli e dopo di loro tanti “martiri” sono stati veri “testimoni” di Cristo fino a versare il sangue per lui. Quanta forza e coraggio hanno avuto per manifestare e annunciare l’amore di Cristo. Tutti noi, come cristiani, siamo chiamati a essere veri “testimoni” di Cristo, con la fedeltà ai suoi insegnamenti e con l’annuncio coraggioso della sua parola a un mondo sempre lontano da lui. Finora, nei nostri gruppi, abbiamo dato la precedenza alla formazione personale. Era indispensabile e sarà sempre necessario continuare a fare questo. Ma è arrivato anche il tempo di «uscire», di impegnarci nell’annuncio, per gridare a tutti: «Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1,41). P. Alberto Pierangioli


Amici di Gesù Crocifisso

Testimoni di Cristo Crocifisso e Risorto Febbraio 2007

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ore del giorno egli esce alla ricerca di ome passionisti, contempliamo, amiamo, operai per la vigna. L’appello del Signore “Andaseguiamo Gesù Crocifisso, che ora è il Rite anche voi nella mia vigna” (Mt 20,3-4) risuona sorto, il Vivente; ma sentiamo anche il bicontinuamente e riguarda non solo sacerdoti e resogno di farlo conoscere a amare da tutti. San Paoligiosi, ma tutti: anche i fedeli laici sono chiamati lo della Croce, che fu il più grande contemplativo e dal Signore a lavorare nella sua vigna. Lo hanno innamorato di Gesù Crocifisso, ne fu anche il più ricordato con tanta insistenza il Concilio Vat. II e grande testimone, con la vita e con l’apostolato; gli ultimi Papi. impegnò se stesso e i suoi seguaci con il voto di amare e fare amare Gesù Crocifisso. Per questo anLa testimonianza dei Passionisti che gli Amici ripetono ogni giorno la promessa: I Passionisti, religiosi e laici, sono chiamati a fare «Signore, fa che io ti ami e ti faccia amare». memoria della Passione, Morte e Risurrezione di Se contempliamo seriamente Gesù Crocifisso, Gesù Cristo. Devono ricordare a sé e agli altri quelsentiamo il bisogno di annunziare a tutti il suo amolo che Gesù ha fatto per ogni uomo. Oggi le persore, perché «la Passione di Gesù è il miracolo dei ne sono distratte da tante cose e dimenticano facilmiracoli dell’amore di Dio». mente Dio e quello che ha fatto per noi. La Chiesa Gesù Risorto, prima di salire al cielo, assicura gli italiana ha celebrato a Verona nel mese di ottobre il apostoli: «Avrete forza dallo SpiIV Convegno Ecclesiale per rifletrito Santo che scenderà su di voi tere sul tema “Testimoni di Gesù e mi sarete testimoni… fino agli Risorto speranza del mondo”. Il estremi confini della terra» (At passionista, religioso/a e laico/a, 1,8). Gli apostoli si sentono sopratvive contemplando e ispirandosi al tutto “testimoni della risurrezioCristo Crocifisso Risorto. Da qui ne”. Mattia fu aggiunto come aponasce la sua forza per essere testistolo, al posto di Giuda, per essere mone. A noi forse non ci è richie“testimone della risurrezione di sto di versare il sangue per amore Gesù” (At, 1, 22). L’amore a Gesù di Cristo, ma oggi spesso siamo Crocifisso deve portare necessariachiamati al martirio bianco, cioè a mente all’amore e alla testimoniantestimoniare Cristo per amore ogni za per Gesù Risorto. giorno, anche quando costa. L’a26 martiri passionisti Testimone di Gesù è chi incontra a Daimiel nella Spagna more vero si deve testimoniare a Cristo, lo accoglie nella sua vita e tutti con semplicità nella vita quospera da lui la salvezza per sé e per tutti. Annunciatidiana e deve essere sempre gioioso. re agli uomini Cristo Crocifisso e Risorto è aiutarli Ma non basta essere semplici testimoni: occorre a vivere le difficoltà della vita, la malattia, il dolore, essere testimoni credibili, per non presentare un’imcome esperienze della presenza di Dio, come salmagine distorta della fede. La testimonianza, prima vezza, come vita nuova in Cristo, come cammino di essere fatta con le parole, deve essere fatta con la verso la patria definitiva, dove non ci sarà più né vita. Ciò è possibile soltanto se siamo coerente con pianto, né morte. La testimonianza del cristiano degli insegnamenti di Cristo e della Chiesa. Oggi, alve aiutare a portare la presenza di Cristo nella vita meno in Occidente, non ci sono persecuzioni cruenquotidiana dei credenti. ti, ma c’è un pericolo più sottile: la derisione, l’oLa risurrezione di Gesù è la certezza che anche stracismo. È facile allora la tentazione di mimetiznoi risorgeremo, che la nostra vita continua oltre la zarci, di pensare come il mondo, per non avere famorte. Il Crocifisso Risorto è portatore di vita e di stidi, per non essere emarginati, per non fare la fatisperanza, non solo per la vita eterna, ma anche per ca di andare controcorrente. Di fronte a questo riil pellegrinaggio su questa terra. È sorgente di speschio, ognuno di noi dovrebbe chiedersi: Quanto ranza nelle prove più difficili. La testimonianza risono disposto a pagare per la mia coerenza? Se si chiede coraggio, sacrificio, alle volte fino al martitornasse a una persecuzione cruenta, si troverebbero rio. Essere testimone è un dono ricevuto nel battesinel mio comportamento prove sufficienti per conmo e richiede una fede matura. Il compito primario dannarmi?» (Conf P. F. Taccone: “Quaderni di spirituadel cristiano maturo è testimoniare la gioia e la spelità Passionista. N. 1, p. 4). Ogni vero Amico di Gesù ranza, la salvezza, frutto della fede nel Cristo CrociCrocifisso deve chiedersi: “Sento sul serio l’urfisso e Risorto, in piena solidarietà con tutti, spegenza di essere testimone di Cristo Crocifisso cialmente con i più deboli, con i crocifissi. e risorto con la vita e la parola?”. Gesù ha sempre bisogno di testimoni. In tutte le P. Alberto Pierangioli

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PENSIERO PASSIONISTA - Gennaio / Febbraio 2007

Come giustificare la spiritual

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on il 2007 cominciamo a condividere una serie di riflessioni sui fondamenti biblici della spiritualità della passione. Forse questa serie sarà lunga e forse non arriverà al termine, ma sarà utile per arricchire di motivazioni la spiritualità passionista e per tener vivo l’entusiasmo e la gratitudine per il dono che abbiamo ricevuto da Dio nella sua chiesa.

Due premesse importanti Prima

Spiritualità non è la vita del nostro spirito, ma la vita dello Spirito Santo in noi, o la nostra vita nello Spirito. Occorre evitare certe raffigurazioni mentali che si insinuano nella nostra immaginazione, condizionate dall’antropologia dualistica della cultura greca e latina da cui proveniamo. Poiché abbiamo bisogno di visualizzare i concetti astratti, pensiamo che come c’è una vita fisica da accudire mangiando, curandola con le medicine e tenendola in forma con la ginnastica, così c’è la vita spirituale da sostenere con la preghiera e la penitenza. In quanto vita nuova o vita divina impiantata in noi nel battesimo, la vita spirituale è la nostra vita nel

missionaria, mariana. Allo stesso modo bisogna dire che dev’essere passiologica. Oggi la si usa chiamare “pasquale”, in quanto l’unità del mistero pasquale include passione e risurrezione del Signore. La distinzione tra le diverse spiritualità dipende dal valore evangelico che, alla guida dello Spirito Santo, viene scelto per unificare o illuminare sotto una speciale luce tutte le dimensioni della spiritualità cristiana. La spiritualità passionista consiste nel percepire la verità cristiana e nel vivere il mistero salvifico alla luce e nell’ambito dell’amore infinito della Trinità espresso nella passione e morte di Cristo. Tutti i doni nella chiesa provengono dallo stesso Spirito e tendono all’unità e al reciproco arricchimento del tutto. La spiritualità passionista è stata suscitata dallo Spirito Santo, per mezzo di San Paolo della Croce, per tener viva nella chiesa, tramite l’annuncio e la testimonianza dei Passionisti, la consapevolezza che nessuna spiritualità cristiana può prescindere dalla fonte che è la passione e morte del Signore. Un antico motto nell’emblema dell’ordine dei Certosini diceva: Stat crux dum volvitur orbis - resta fissa la croce mentre il mondo si agita. Com’è possibile che uno strumento di morte sia diventato il segno dell’amore salvifico di Dio e della risposta umana a quell’amore? Partiamo da Gesù Cristo.

Consapevolezza della morte in Gesù di Nazareth

Benedizione delle Croci nella Solennità della Passione a Civitanova

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suo insieme, anima e corpo. Lo Spirito Santo che vive in noi tende a trasformare tutte le articolazioni dell’esistenza umana, sempre improntate di materialità, in vita di comunione con Dio. In tal modo ogni stato o azione o momento della vita umana diventa esperienza spirituale e dà luogo a una spiritualità. Seconda: il senso delle parole. Nel nostro linguaggio comunitario usiamo le formule “spiritualità della croce, spiritualità della passione o spiritualità passionista” con lo stesso significato, ma ci sono notevoli differenze. Spiritualità della passione è prima di tutto un aspetto o una dimensione della spiritualità cristiana in quanto tale. Nessuna spiritualità può dirsi cristiana se non attinge il suo contenuto dalla croce di Cristo. Alcuni riferimenti o fondamenti sono essenziali perché una spiritualità sia costituita nella identità che chiamiamo cristiana. Ad esempio diciamo che essa dev’essere biblica, liturgica, eucaristica, battesimale, ecclesiale,

Fin dall’inizio Gesù è convinto che il Padre l’ha inviato nell’umanità per annunciare il suo regno e la potenza del suo amore. Nel corso del suo ministero Gesù si rende conto che non potrà compiere questo mandato solo con la predicazione e con i miracoli. Dovrà spenderci la vita fino alla morte, nella quale si abbandonerà al Padre con totalità d’amore obbediente e oblativo. Il Padre poi dimostrerà di condividere la scelta del Figlio, risuscitandolo da morte perché continui nello Spirito l’opera di salvezza. L’opposizione e il rifiuto contro di lui sono implacabili. A poco a poco egli capisce che i responsabili della nazione ebraica lo tratteranno come hanno fatto con gli altri profeti, l’ultimo dei quali era stato il suo cugino Giovanni Battista. Con il passare del tempo la previsione diventa una certezza. Gesù l’accetta e la preannuncia con lucidità imbarazzante. Secondo l’evangelista Giovanni, Gesù è irremovibile nella consapevolezza che in lui il Padre sta compiendo la salvezza del mondo. Il Figlio non permetterà che alcuno ostacolo possa far fallire questo piano. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna. Dio ha mandato il suo Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui”, 3,1617. “Distruggerete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”, 2,19. “Io offro la mia vita per poi


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lità della passione riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”, 10,17b-18.

In Matteo, Marco e Luca il ministero di Gesù è contrassegnato da tre annunci profetici della morte tragica che Postulanti passionisti si preparano metterà fine alla sua ad essere missionari della Croce missione. Tre volte in ciascuno dei tre. Tenendo presente che il numero tre nella bibbia ha valore simbolico di completezza e perfezione, vuol dire che Gesù in tutta la sua vita ha avuto la perfetta consapevolezza che sarebbe stato ucciso in rifiuto del suo messaggio. Una citazione per tutte: “Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno” Mt 16,21. Gli altri testi sono: Mt 17,22-23 e 20,18-19; Mc 8,31; 9,31 e 10,33-34; Lc 9,22.44; 18,31-33. Nel vangelo di Giovanni, le tre allusioni di Gesù alla sua morte non sono espresse in termini di fine violenta ma di esaltazione o innalzamento o glorificazione. Giovanni infatti presenta la passione e morte di Gesù come ingresso nella gloria, che culmina nella risurrezione. “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo”, 3,14. “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che io sono”, 8,28. “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me”, 12,23.

Perché la croce? Ogni volta che Gesù annuncia che sarà ucciso, precisa anche che poi risorgerà, eccetto in Lc 9,44. Ma quasi mai, eccetto in Mt 20,19, precisa che la sua fine sarà morendo sulla croce. C’è però una frase centrale, riportata dai tre sinottici, in cui Gesù presenta la croce come suo destino personale e come condizione per coloro che vorranno seguirlo. Dice così nella formulazione di Marco: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce (Luca aggiunge ogni giorno) e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita

per causa mia (Marco precisa e per causa del vangelo) la salverà”, Mc 8,34; Mt 16,24; Lc 9,23-24. Per tutti gli evangelisti si tratta di un insegnamento che Gesù considera essenziale. Difatti lo imparte “convocata la folla e i suoi discepoli”, Mc; “ai suoi discepoli”, Mt; “a tutti”, Lc. Matteo e Luca riportano anche lo stesso insegnamento anche in una forma negativa e più concisa. “Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me”, Mt 10,38. “Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”, Lc 14,27. Gli studiosi si domandano se sia possibile che Gesù abbia usato questa allusione esplicita alla croce quando non era ancora prevedibile che la sua vita sarebbe finita in quel modo. La morte per lapidazione sarebbe stata più logicamente configurabile. Inoltre, nei molti altri casi in cui parla della sua morte Gesù non accenna alla croce. Non potrebbe essere un’anticipazione degli evangelisti i quali, scrivendo dopo la morte e la risurrezione, sapevano com’erano andate le cose e capivano meglio quello che Gesù intendeva? Allora con quali parole precise Gesù avrebbe proclamato questo lineamento della sua identità e esigenza della sua sequela? Prima di tutto non si può escludere che Gesù abbia usato proprio la parola croce. Gli ascoltatori sapevano che era il tipo di condanna a morte praticato dai dominatori romani. Tutti potevano vedere frequenti esecuzioni pubbliche tramite crocifissione. Gli ebrei eseguivano le condanne a morte per lapidazione, ma sembra che al tempo di Gesù non avessero il potere di infliggerla. Gesù poteva prevedere con una certa sicurezza, anche per sola scienza umana, che la croce sarebbe stata la logica conclusione della sua vita. Nell’esigere la croce dai suoi seguaci, Gesù non intende lo strumento ma il significato che è l’amore. Oppure questa frase potrebbe essere l’estensione dell’altra in cui Gesù parla del “giogo”. Con questo nome in altra occasione egli chiama i sacrifici e i pesi da portare per seguirlo: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me”, Mt 11,28-29. Altra ipotesi prospettata è che Gesù abbia alluso al costume ebraico di ungere con un segno simile alla ics (X) o al tau (T) la fronte di coloro che accettavano un gesto penitenziale come segno di cambiamento di vita. In tal caso, le parole di Gesù suonerebbero: Chi non si lascia segnare con il T, cioè non si pente e non si dedica totalmente a Dio, non può essere mio discepolo. In ogni caso, qualunque possa essere stato il suono originale della frase di Gesù, il senso risultò chiaro per tutti dopo il mistero pasquale. Gabriele Cingolani cp

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Spiritualità Passionista Essere un vivo ritratto di Gesù crocifisso per rendergli testimonianza

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nel dialogo con Gesù durante il giorno, offrendo osa significa essere testimoni di ogni prova in unione di quanto Gesù ha fatto per noi Gesù crocifisso? La Chiesa chiee chiedendo di poter compiere con lui la volontà del de ad ogni battezzato di cooperaPadre. La memoria della passione di Gesù ci fortifire all’evangelizzazione con la testimonianza della ca e ci aiuta a portare con pazienza la croce di ogni vita nelle varie situazioni in cui si trova, per aiutare giorno senza la preoccupazione del domani. coloro che incontriamo a credere all’amore di Gesù. Paolo per animare una persona ad avere “il desidePaolo della Croce incoraggiava /tutti a testimoniare rio di piacere a Dio solo, senza il fastidio di altra coGesù con la loro vita virtuosa. Chiamava questo imsa”, porta la sua esperienza: “Credetemi, mia fipegno essere “un vivo ritratto di Gesù gliuola, che io mai mi trovo tanto contento come Crocifisso”. Scriveva ad una signora: “Deve procuquando passo la mia vita pensando solo al presente rare di regolare la sua vita in modo che chi vedrà la in cui mi trovo; quando mi si presentano tempeste di sig.ra Maria rimiri in essa un vivo ritratto del nostro varie sorti dico a me stesso: Voglio amare Dio quanAmore Crocifisso” (Ai laici N. 812). Ad un’altra spoto posso in questo momento come se fosse l’ultimo sata: “Faccia che chi la vede miri in lei un vivo ridi mia vita, voglio patire con tratto di Gesù Crocifisso per gioia adesso, senza pensare al la modestia nei suoi portafuturo; anima mia, fa’ la Vomenti. Sopra tutto le raccolontà di Dio con perfezione in mando una grande carità ed questo momento, come se unione col suo marito; gli fosse l’ultimo, e così farai mostri sempre un volto corsempre. Viva Gesù! Amen” diale” (Ai laici N. 39). Ad un (Ai laici N. 3). padre di famiglia ricordava: Dove e come essere “Carissimo, non riconosce da testimoni? tutti gli eventi che Dio lo Francesco, Sandro e Marco consacrati diaconi In questo modo si persevera vuole fare un suo vero servo? a Morrovalle l’11 novembre 2006 nelle sante virtù, massime Non vede che Dio semina nell’umiltà di cuore, nella vera pazienza, nella misel’assenzio sopra tutte le consolazioni del mondo? ricordia con i poveri, nella visitare agli infermi più Sono segni di Dio per farne un vivo ritratto di Gesù poveri (Ai laici N.8). La principale testimonianza criCristo. Lasci sparire tutti i suoi travagli, amarezze, stiana si deve dare in famiglia, cercando con paziendesolazioni, scrupoli, tentazioni nella fornace del za di mantenere la pace o ricomporla quanto prima. Santo Amore. Tutto il suo contento sia fare la VoPaolo capiva che a volte ci si sente carichi di un pelontà di Dio. Gusti la Volontà di Dio nei suoi affari so quasi insopportabile; perciò raccomandava di domestici” (Ai laici N. 314). “sfogarsi”con Gesù: “Soffra in silenzio ogni amaCome si diventa testimoni? rezza e non se ne lamenti mai, ma corra a Gesù e a Per diventare un vivo ritratto di Gesù occorre lui apra il suo cuore e le sue pene, come farebbe una conoscere intimamente Gesù, amarlo e vivere la buona figliuola col proprio padre, e subito sarà conpropria giornata in un dialogo di amore con lui solata” (Ai laici N. 39). La memoria della passione di che dimora in noi. Nella sua prima lettera, GioGesù avrebbe dato coraggio anche quando i mezzi vanni scrive che lui è testimone credibile perché usati per riportare la serenità in famiglia non avrebha conosciuto Gesù, lo ha sperimentato: “Ciò bero dato l’esito desiderato. Scriveva: “Mi consola che abbiamo veduto, che abbiamo contemed edifica i mezzi che hanno preso per ridurre alla plato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ragione chi crea difficoltà, cioè la pazienza, la mandi ciò rendiamo testimonianza e vi annunziasuetudine e la prudenza, con gli altri mezzi umani mo la vita eterna” (1Gv 1,1-2). degli amici e parenti e voglia Dio che ne venga un Oggi il cristiano contempla, tocca, sperimenta l’abuon risultato, ma ne dubito. Ad ogni modo non ci more di Gesù mediante la meditazione quotidiana perdiamo di coraggio poiché ciò che non riesce agli degli eventi della vita e della passione di Gesù, per uomini lo fa Dio” (Ai laici N. 155). ottenere il dono di avere impresso nel cuore il doloLa continua attenzione di amore a Gesù aiuta ad re e l’amore con cui Gesù ha vissuto la sua vita e ci avere sempre un buon autocontrollo della propria ha meritato la redenzione. Per questo Paolo della emotività e quindi a dare buona testimonianza e Croce raccomandava di non lasciare mai la meditacooperare a far nascere quella che oggi chiamiamo zione nonostante le aridità: “Non lasci mai questo la civiltà dell’amore o della solidarietà. celeste esercizio per grandi che siano i suoi travagli” Fabiano Giorgini CP (Ai laici N. 126). Raccomandava anche di perseverare


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Ven. Dolores Medina

I poveri nel cuore

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olores Medina Martinez Zepeda nasce a Città del Messico il 3 aprile 1860 da famiglia benestante religiosa. È educata cristianamente, intelligente, s’impegna nello studio, e a 14 anni consegue il diploma da maestra. Studia musica e Ven. Dolores Madina pianoforte, insegna cateamica dei poveri. chismo in parrocchia, mentre la sua sensibilità la fa essere attenta ai tanti poveri che le stanno intorno e decide di collaborare con le Figlie della Carità. Purtroppo nel 1874 le religiose vengono espulse; in Messico si assiste ad un processo di laicizzazione dello stato e la Chiesa Cattolica subisce persecuzioni. Dolores tiene anche la contabilità dell’azienda del padre e fa scuola ai figli dei coloni poveri. Intanto per cercare un clima più favorevole e per motivi economici, nel 1884 la famiglia si trasferisce a Tacubaya. Si ammala anche Dolores ma guarisce miracolosamente. Ha 24 anni e a Tacubaya incontra i Passionisti che stanno nella chiesa di San Diego. Fa amicizia con Padre Diego Alberici, lo sceglie come suo direttore spirituale e collabora con lui nell’attività pastorale. A lui confida il proposito di dedicarsi agli altri; il sacerdote approva ma la sconsiglia per il momento di entrare in qualche congregazione. S’impgna, convinta “che molte persone si perdono per mancanza di istruzione religiosa”. Il suo desiderio è “aprire una casa in cui mediante giochi, letture e passatempi raccogliere bambine per dare loro un’istruzione religiosa e prepararle alla prima comunione”. Nel 1889 accetta per questo il consiglio di padre Diego di iscriversi all’associazione Figlie di Maria costituita nella chiesa dei passionisti. Quattro giovani iscritte alla stessa associazione diventeranno con lei suore passioniste nella nuova congregazione che sta per nascere. Il 25 marzo 1891 cinquanta ragazze adolescenti, preparate da Dolores, ricevono la prima comunione nella messa celebrata da padre Diego. È la posa della prima pietra. Padre Diego la incoraggia, parla del suo progetto in comunità, e all’arcivescovo propone la costituzione di un circolo scolastico cattolico gestito da signorine ed ottiene il parere positivo. Del circolo fanno parte anche Maria Pondero e Maria de la Luz Barrientos membri della confraternita della Passione. Queste, attratte dalla spiritualità di S. Paolo della Croce, vorrebbero andare in Italia per entrare nelle monache passioniste di Clausura. Ma a Dolo-

res stanno a cuore i poveri e gli ignoranti nella fede e le tre amiche, anche su consiglio del padre spirituale, rinunciano al loro desiderio. Il 31 luglio 1892 padre Diego benedice il locale dell’opera che si chiama inizialmente “ Scuola domenicale “ e poi “ Circolo cattolico “. Le tre signorine intanto, per quanto possono, fanno vita in comune; a loro si aggiunge Anna Maria Leyva. Il circolo offre l’istruzione religiosa e scolastica; vi si insegna a dipingere e vi si apprendono tutte le attività utili alle ragazze. Cosa importante è che la scuola accoglie anche bambine che non possono pagare la retta. Le alunne così preparate superano gli esami statali in modo brillante suscitando l’ammirazione delle professoresse inviate dalla segreteria nazionale per l’educazione; cresce la stima intorno a questo circolo e se ne diffonde la fama ed altre ragazze chiedono di entrarne a far parte. Padre Diego redige la Regola e l’arcivescovo di Città del Messico l’approva il 23 agosto 1895; nasce così la nuova congregazione delle Suore Figlie della Passione. Il 2 febbraio 1896 nove postulanti iniziano il noviziato e vestono l’abito religioso; la cerimonia è presieduta da padre Diego, che seguirà la congregazione fino al 1902, anno in cui viene richiamato improvvisamente a Roma. Dolores viene designata superiora e maestra delle novizie. Queste emettono la professione religiosa il 2 febbraio 1897. Nel 1907 si apre una seconda casa a Tacubaya. L’anno successivo ha luogo il capitolo generale dove le viene rivolta l’accusa di poca fermezza nel guidare la vita comunitaria e viene eletta superiora generale madre Maria de la Paz Munoz. Lei accetta senza repliche, nell’abbandono alla volontà di Dio. La congregazione cresce e nel 1909 a Toluca nasce il “Collegio Beato Gabriele”. Ma la situazione politica volge al peggio e si propone a Dolores di intitolare il collegio a qualche personaggio laico, in cambio dell’appoggio e del denaro necessario. Ci immaginiamo la risposta e nel 1915 il collegio viene chiuso. Ma lei non si ferma, ma va a Cuba dove in breve tempo apre altri tre collegi. Nel 1919 viene rieletta superiora. Intanto arrivano riconoscimenti e approvazioni. La paraparesi da cui era guarita si riacutizza e la costringe nella sedia a rotelle e le condizioni generali peggiorano sempre più. Si avvia così al termine della sua vita dedicata ai poveri nella sequela di Gesù crocifisso, nella esperienza del dolore, della solitudine, della calunnia. Muore il 16 dicembre 1925. Dal 1961 le sue spoglie riposano nella chiesa dei Passionisti di Città del Messico. È stata dichiarata venerabile il 3 luglio 1998 da Giovanni Paolo II. Francesco Valori

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Amici di Gesù Crocifisso

Relazione al IX Convegno del MLP - IV - La riduttivo farlo, rispetto a quello che lui seppe diPassione e Risurrezione re. Vi dirò solo qualche cosa per farvi comprenasso ora a parlare di un altro aspetto del caridere come quello che sentii, mi aiutò a capire di sma passionista che mi ha molto colpito. Nei più la nascita, vita e morte di Gesù ed anche la primi tempi la conoscenza e la meditazione della mia vita e quella degli altri. passione e morte di Gesù furono i principali argoRiporto solo alcune frasi: Gesù Uomo da sempre menti su cui si fermava la mia attenzione. La risurpossiede personalmente, come Persona del Figlio rezione quasi passava in secondo piano e comundi Dio, tutta la pienezza della vita, anche se “spoque era solo qualcosa che avveniva dopo la morte. gliò se stesso, assumendo la condizione di servo Non fui capace di interpretare tutta la vita, passione e divenendo simile agli uomini”. La sua vita nae morte di Gesù e la mia vita, proprio partendo dalscosta ha già in se stessa la forza della vita eterna, la risurrezione. Mi accorsi la prima volta che avevo come diverrà evidente nella sua risurrezione. Non questa necessità quando un anno in cui riuscii a viera possibile che la morte tenesse Gesù in suo potevere bene la Quaresima e la Settimana Santa, arrire! Doveva necessariamente risorgere! vata alla Pasqua, fu come se non avessi elementi Quindi la necessità di morire in croce faceva da per viverla altrettanto bene. contrappeso alla necessità che risorgesse. Ancora una volta mi chiedo se è il Signore che Tutti i miracoli che Gesù fece, far risorgere la fimette sulla mia strada al momento giusto l’aiuto di glioletta di Giairo, il ficui ho bisogno, oppure glio unico della vedose sono io più recettiva va, Lazzaro ecc., sono verso argomenti che pe“sintomi” della sua soraltro erano già alla mia vranità sulle forze delportata; sta di fatto che, la morte. proprio quando sentii la La trasfigurazione fu necessità di capire un un segno della divinità po’ meglio il significato di Gesù che gli apostodella risurrezione, fui li non capirono e, non invitata a partecipare ad immaginarono; la sua un corso estivo del Cenrisurrezione gloriosa, tro Interdisciplinare Laprima che avvenga, è teranense tenutosi a già realtà. Giulianova nel giugno Nel vangelo di Mat2001. Tra i relatori, ebAmici al convegno del MLP in Sicilia teo è detto che a seguibi il privilegio di ascolto della morte di Gesù tare P. Costante Bro“i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti vetto, privilegio ancora più importante in quanto, (Mc 27,52) . risuscitarono” dopo pochi giorni, il P. Costante morì seduto daGesù, prima di risuscitare lui, fa risuscitare gli alvanti alla sua Bibbia probabilmente mentre pretri, perché la sua vita personale era già risorta e non parava una catechesi. Conservo gelosamente gli solo la morte non ne aveva eliminato la forza, ma appunti e le registrazioni dei suoi insegnamenti, anzi l’aveva liberata e resa operante come forza di anche perché il sentir parlare della Risurrezione risurrezione. come non mi era mai capitato fino allora, mi aprì P. Costante ripropose la domanda: Quale “volto” un nuovo orizzonte. ha il Risorto? Il tema dell’insegnamento era “Narrare CriIn Gesù è presente fin dall’inizio anche la forza sto all’uomo d’oggi” e fu sviluppato in due redella risurrezione, ma in modo occulto, tanto che, lazioni: “Il volto dolente di Cristo” e “Il Volto anche dopo la risurrezione, non fu facile neanche del Risorto”. agli apostoli riconoscerne il Volto. La seconda parte mi prese completamente fin dalle prime battute. La mia risurrezione P. Costante esordì dicendo: Tutta la vita terreIniziai a quel punto a confrontare la mia vita perna di Gesù è già risorta. sonale con quello che stavo ascoltando. Tale affermazione fu ampiamente suffragata da Considerai che, dopo aver iniziato a conoscere la passi biblici, da quanto detto dal papa e da altri Passione di Gesù, non fu così automatico capire la teologi. È impossibile che io possa riportarvi sua Risurrezione e la mia. P. Costante disse che quanto P. Costante disse, sarebbe anche molto

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Cultura e la vita del laico maturato nel carisma passionista “possiamo fare l’esperienza della risurrezione nella misura in cui facciamo l’esperienza della croce”. Riandai allora con la mente alla testimonianza di Bruna e di tanti che vivevano nella sofferenza, ma si abbandonavano nelle braccia di Dio, vivendo l’esperienza della croce come esperienza già di risurrezione, come Cristo. Pensai alla mia sofferenza quando ero lontana da Dio, al mio ritorno a Lui, alla conoscenza della spiritualità passionista, alla mia gioia quando mi sentii finalmente libera ed amata da un Dio che era morto in croce per me e trovai la forza di vivere. Tutto questo mi servì anche a capire meglio il significato del cammino e della preparazione che si faceva nell’ambito del nostro Movimento per arrivare a consacrarci perpetuamente a Gesù Crocifisso, vale a dire, a riscoprire quanto avevamo ottenuto con il battesimo. Il cristiano, uscito dal fonte battesimale, è un risorto, peccato che noi spesso lo dimentichiamo o non ce ne rendiamo conto e viviamo da morti, oppure nella tristezza, come cristiani spenti. Gli insegnamenti ricevuti nella spiritualità passionista mi portano oggi a cogliere il valore della sofferenza di Cristo e a essere compenetrata del suo dolore, ma anche a provare una gioia immensa, perché è stato proprio nel suo soffrire e morire che lui dimostrò di essere un Risorto. Così cerco di pensare al valore che possono avere le mie piccole sofferenze se le vivo da risorta. Allora poter risorgere un giorno non significa che se vivrò bene risorgerò, ma quello che faccio ora della mia vita significa vivere come chi che ha già ottenuto la redenzione dal Figlio di Dio.

Il morire passionista Ogni tanto mi capita di essere ospitata nel convento delle monache passioniste di Loreto per qualche giorno. È sempre per me una grande grazia, perché la pace che assaporo in quel luogo non è facile trovarla altrove. Una volta sentii che le suore parlavano dei turni di assistenza ad una loro sorella malata; qualcuna di loro avrebbe dovuto rinunciare alla messa nella Domenica delle Palme per rimanere accanto a lei. Mi offrii timidamente, perché poi potevo partecipare alla messa nella mia parrocchia e la mia richiesta fu accolta., ma con la compagnia di una di loro. Fui accompagnata nella stanza della malata, che era molto sofferente, ma vigile. Rispondeva con cenni della testa a quanto le chiedeva la suora. Sul suo letto c’era un altoparlante da cui si sentiva quanto avveniva nella cappella. Il celebrante all’inizio della celebrazione, molto

commosso, invitò a pregare per la suora malata. Essa era davanti a me e vidi come le si riempirono gli occhi di lacrime. Nel corso della celebrazione le sofferenze si fecero più evidenti, il respiro più affannoso, il colorito del volto e delle mani cambiò rapidamente. La suora che l’assisteva le parlava, la incoraggiava le diceva che tutte le altre stavano pregando per lei. Non dimenticherò più quella messa ascoltata in quel modo. Dopo qualche minuto cominciai a confondere la creatura che era davanti a me e che stava soffrendo sempre di più, con colui il cui memoriale si stava celebrando in cappella.

Gruppo di Moricone a Morrovalle per le ordinazioni diaconali

All’elevazione mi sono inginocchiata istintivamente verso di lei. Ho pensato a tutte le volte in cui il Padre Passionista mi aveva spronata a riconoscere il volto di Cristo nei fratelli sofferenti. In quel momento mi veniva spontaneo. Il respiro si faceva sempre più affannoso. La mano che tenevo tra le mie, cercava di indicarmi il punto che le dava maggior dolore, ma le forze erano sempre meno. Cominciavo a temere che potesse spegnersi prima della fine della messa, ma invece le suore riuscirono a venire, tutte: le giovani, le anziane appoggiate sui loro girelli, qualcuna sulla sedia a rotelle. Mi sono fatta piccola, piccola, temendo di essere allontanata in quel momento di grande intimità per loro. Capivo che stavo assistendo a qualcosa di molto importante. Guardavo il volto della malato ed il volto delle altre suore. Vi leggevo il dolore, l’apprensione, ma nessuna disperazione. Avevo assistito ad altre morti, ma nessuna somigliava a quella. Iniziarono a pregare: litanie, giaculatorie, continue invocazioni del sangue di Cristo. C’erano momenti di silenzio in cui percepivo il loro umano dolore e la loro sollecitudine nel cercare di capire se

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potevano fare qualcosa per alleviare le Conclusione sofferenze della morente. Non conoAll’inizio di questa mia relazione ho parlato della scevo in quei momenti la vita di sanmia separazione, perchè mi sentii incapace di portità che aveva vissuto quella suora, tare avanti quel matrimonio, sentendomi sola nelma intuivo che, se stava morendo l’affrontare tutti i problemi e poi di tutte le consesantamente, era perché aveva vissuguenze che seguirono. to santamente. Ho iniziato a pensare che quelPer uno strano piano del Signore, da più di nove lo fosse veramente un bel morire e che, se il Signoanni, opero come consulente volontaria in un conre mi avesse chiesto di scegliere se morire in quel sultorio familiare d’ispirazione cattolica, dopo aver modo in quel momento, oppure, dopo molti anni, frequentato un corso di preparazione di due anni. senza sapere come, avrei scelto la prima ipotesi, se L’ottanta per cento di coloro che si rivolgono a significava poter morire fra chi pregava per me noi lo fanno per crisi familiari, per conflitti tra coperchè essere accolta in cielo, partecipando intenniugi, il cui rapporto a volte è regolato dall’odio, samente all’evento, tenendomi per mano per acdal risentimento. Sono a volte situazioni gravi, ancompagnarmi fino dove era possibile. che perchè radicate da anni, che producono soffePosso dire che quello è un modo di morire da renze inaudite, forse superiori a quelle fisiche. Noi risorti? Ho visto in quei momenti la gloria del consulenti cerchiamo di aiutare gli utenti a trovare Risorto meritata sulla croce. Ho sentito tanta un punto d’accordo fra loro, un motivo per sperare grazia in quella camera che, senza rendermene che si può sempre provare a ripartire da zero. In conto, ho pregato ad mezzo a tanto disastro, alta voce il Signore dove regna a volte solo che tanta grazia tradisperazione, nella menboccante potesse ante e nel cuore mi viene dare anche verso altri un unico suggerimento letti di morenti, forse maturato in questi anni soli, forse in peccato. in cui mi ha guidato la Quando emise l’ultispiritualità passionista mo respiro non ci fuche però, quasi mai, è rono le solite scene di possibile manifestare sconforto, di disperaapertamente: additare zione a cui avevo assil’amore gratuito di Cristito e partecipato in sto sulla Croce, farsi aiualtre occasioni. Nel tare dal suo amore e, anFesta della Passione a Civitanova dolore c’era tanta seche quando le cose sono renità ed abbandono alla volontà di Dio. così disperate, anzi proprio quando sono disperate, Questo episodio ha fatto sì che, ascoltando poi le l’amore gratuito di Dio rimane l’unico tipo d’amonotizie del papa morente, mi sembrasse di essere re in grado di cambiare le condizioni umane. presente nella sua camera, dove immaginavo si Ecco la fecondità della sofferenza accettata per stesse verificando la medesima situazione: un moamore. L’io che non può essere schiacciato dalle rente che soffriva con amore, che si dichiarava sofferenze se queste sono riposte nel cuore di Cripronto con l’aiuto della Madonna a fare l’ultimo sto. Nel bellissimo libro “La mistica della Passiopasso, circondato da persone che lo aiutavano a ne”, P. Stanislao Breton dice: “L’io deve essere asmorire, cosciente fino all’ultimo del suo stato, che sente dalle sue sofferenze. Bisogna o superarle in stava dando ancora una testimonianza a tutto il un’intenzione apostolica che conferisca loro una mondo. Avevo l’impressione che, se la sua vita fecondità o bisogna dimenticarle in Cristo”. aveva avuto un’importanza enorme, tanto più l’aEcco la fecondità della sofferenza accettata per veva la sua morte; mi sembrava che stesse riscatamore. L’io che non può essere schiacciato dalle tando tutte le morti che non avevano niente della sofferenze se queste sono riposte nel cuore di Cridignità del morire. sto. S. Paolo della Croce diceva: Il mio stato ed i miei sentimenti erano ancora “Vorrei poter dire che tutto il mondo sente la una volta di gioia nel sapere che c’è chi può afgrande grazia che Dio per sua pietà fa, quando frontare la cosa più importante della vita, “il momanda da patire, e massime quando patire è senza rire”, nella gloria di chi ha vissuto da risorto. Proconforto, perchè allora l’anima resta purificata coprio come quando medito la passione e morte di me l’oro nel fuoco e diviene bella e leggera per voGesù, mi trovo di fronte ad un’opera così perfetta larsene al suo Bene, ossia alla beata trasformazioin cui non cambierei niente e non mi sfiora neanne senza accorgersene; porta la croce con Gesù e che l’ipotesi che avrebbe potuto morire diversanon lo sa, e procede dalla moltitudine e varietà di mente, così gli esempi di morti sante, mi riempatimenti, che la mettono in grande scordamento piono il cuore di speranza. che non si ricorda più di patire”. Piera Jucci


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La famiglia Cristiana “La trasmissione della fede nella famiglia Riprendiamo il discorso sulla famiglia cristiana, partendo da spunti recenti dati dal Papa Benedetto XVI. Cercheremo, in seguito, di comprendere la posizione della Chiesa circa aspetti e problematiche che oggi toccano la vita della famiglia e che ci chiamano ad essere testimoni di Cristo in un mondo che cammina in senso contrario a noi. Coltorti Maria Grazia

sostegno, stimolo e alimento spirituale che fortifichi la coesione familiare, soprattutto nelle prove o nei momenti critici. In questo senso, è molto importante il ruolo delle parrocchie, così come delle diverse associazioni ecclesiali, chiamate a collaborare come strutture di appoggio e mano vicina della Chiesa per la crescita della famiglia nella fede. Insieme alla trasmissione della fede e dell’amore del Signore, uno dei compiti più grandi della faa famiglia è l’ambito privilegiato dove miglia è quello di formare persone libere e reogni persona impara a dare e ricevere sponsabili. Se questi vedono che i loro genitori amore. Per questo motivo la Chiesa vivono la vita con gioia ed entusiasmo, anche nomanifesta costantemente la sua sollecitudine panostante le difficoltà, crescerà più facilmente in storale in questo ambito fondamentale della peressi quella gioia profonda di vivere che li aiuterà sona umana: «Dio che è amore e che ha creato a superare con buon esito i possibili ostacoli e le l’uomo per amore, l’ha chiamato ad amare. contrarietà che comporta la vita umana. Creando l’uomo e la donna, li ha chiamati nel Inoltre, quando la famiglia non si Matrimonio a un’intima comunione di vichiude in sé stessa, i figli continuano ta e di amore fra loro, così che non soad imparare che ogni persona è deno più due, ma una carne sola» (Mt 19, gna di essere amata, e che c’è una 6)” (C.C.C.Compendio, 337). Questa è una fraternità fondamentale uniververità che la Chiesa proclama nel sale fra tutti gli esseri umani. mondo senza stancarsi. Trasmettere la fede ai figli, La famiglia è un’istituzione intercon l’aiuto di altre persone e media tra l’individuo e la soistituzioni come la parroccietà, e niente può supplirla chia, la scuola o le associatotalmente. Essa stessa si zioni cattoliche, è una refonda soprattutto su una sponsabilità che i genitori profonda relazione interpernon possono dimenticare, sonale tra il marito e la motrascurare o delegare totalglie, sostenuta dall’affetto e La Famiglia Capozucca nella gioia (C.C.C. Compendio, mente. dalla mutua comprensione. degli Esercizi a S. Gabriele 350) . Il linguaggio della fede Per ciò riceve l’abbondante si impara nel focolare domestico dove questa fede aiuto di Dio nel sacramento del matrimonio che cresce e si fortifica attraverso la preghiera e la comporta una vera vocazione alla santità. pratica cristiana. Possano i figli sperimentare più i momenti di arQuesto incontro di Valencia dà nuovo vigore per monia e di affetto dei genitori che non quelli di continuare ad annunciare il Vangelo della famidiscordia o indifferenza, perché l’amore tra il paglia, riaffermare la sua validità ed identità basata dre e la madre offre ai figli una grande sicurezza nel matrimonio aperto al dono generoso della vied insegna loro la bellezza dell’amore fedele e ta, e dove si accompagna ai figli nella sua creduraturo. scita fisica e spirituale. In questo modo si rifiuta La famiglia è un bene necessario per i popoli, un un edonismo molto impregnato che banalizza le fondamento indispensabile per la società ed un relazioni umane e le svuota del suo genuino vagrande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita. lore e della sua bellezza. È un bene insostituibile per i figli che devono esPromuovere i valori del matrimonio non ostacola sere frutto dell’amore, della donazione totale e la gioia piena che l’uomo e la donna trovano nel generosa dei genitori. loro mutuo amore. La fede e l’etica cristiana non Le sfide della società attuale, segnata dalla dipretendono di soffocare l’amore, bensì renderlo spersione che si genera soprattutto nell’ambito urpiù sano, forte e realmente libero. bano, richiedono la garanzia che le famiglie non Invito, dunque, i governanti e i legislatori a risiano sole. Un piccolo nucleo familiare può trovaflettere sul bene evidente che i focolari domestire ostacoli difficili da superare se si sente isolato ci in pace e in armonia assicurano all’uomo, alla dal resto dei suoi familiari e amici. Perciò, la cofamiglia, centro nevralgico della società, assicumunità ecclesiale ha la responsabilità di offrire

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Amici di Gesù Crocifisso rano le case che vivono nella pace, nell’armonia. La famiglia è una scuola di umanesimo dove il figlio cresce fino a diventare veramente uomo. In questo senso, l’esperienza di essere amati dai genitori porta i figli ad avere coscienza della loro dignità di figli. La creatura concepita deve essere educata nella fede, amata e protetta. I figli, insieme al fondamentale diritto a nascere ed essere educati nella fede, hanno pure diritto ad una casa che abbia come modello quello di Nazaret e siano preservati da tutte le insidie e le minacce». (S. S. Benedetto XVI al V Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia, Spagna)

La famiglia Naso Bomboi durante gli Esercizi a S. Gabriele

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Luci e ombre della famiglia “La famiglia fondata sul matrimonio costituisce un “patrimonio dell’umanità”, un’istituzione sociale fondamentale; è la cellula vitale e il pilastro della società e questo interessa credenti e non credenti. Essa è realtà che tutti gli Stati devono tenere nella massima considerazione, perché, come amava ripetere Giovanni Paolo II, l’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia (Familiaris consortio, 86). Inoltre, nella visione cristiana, il matrimonio, elevato da Cristo all’altissima dignità di sacramento, conferisce maggiore splendore e profondità al vincolo coniugale, e impegna più fortemente gli sposi che, benedetti dal Signore dell’Alleanza, si promettono fedeltà fino alla morte nell’amore aperto alla vita. Per essi, centro e cuore della famiglia è il Signore, che li accompagna nella loro unione e li sostiene nella missione di educare i figli verso l’età matura. In tal modo la famiglia cristiana coopera con Dio non soltanto nel generare alla vita naturale, ma anche nel coltivare i germi della vita divina donata nel Battesimo. Nel mondo odierno, in cui vanno diffondendosi talune equivoche concezioni sull’uomo, sulla libertà, sull’amore umano, non dobbiamo mai stancarci nel ripresentare la verità sull’istituto familiare, così come è stato voluto da Dio fin dalla

creazione. Va crescendo, purtroppo, il numero delle separazioni e dei divorzi, che rompono l’unità familiare e creano non pochi problemi ai figli, vittime innocenti di tali situazioni. La stabilità della famiglia è oggi particolarmente a rischio; per salvaguardarla, occorre spesso andare controcorrente rispetto alla cultura dominante, e ciò esige pazienza, sforzo, sacrificio e ricerca incessante di mutua comprensione. Ma anche oggi è possibile ai coniugi superare le difficoltà e mantenersi fedeli alla loro vocazione, ricorrendo al sostegno di Dio con la preghiera e partecipando assiduamente ai sacramenti, in particolare all’Eucaristia. L’unità e la saldezza delle famiglie aiuta la società a respirare i valori umani autentici e ad aprirsi al Vangelo. A questo contribuisce l’apostolato di non pochi Movimenti, chiamati ad operare in questo campo in armoniosa intesa con le Diocesi e le parrocchie. Oggi, poi, un tema quanto mai delicato è il rispetto dovuto all’embrione umano, che dovrebbe sempre nascere da un atto di amore ed essere già trattato come persona (cfr Evangelium vitae, 60). I progressi della scienza e della tecnica nell’ambito della bioetica si trasformano in minacce quando l’uomo perde il senso dei suoi limiti e, in pratica, pretende di sostituirsi a Dio Creatore. L’Enciclica Humanae vitae ribadisce con chiarezza che la procreazione umana deve essere sempre frutto dell’atto coniugale, con il suo duplice significato unitivo e procreativo (cfr n. 12). Lo esige la grandezza dell’amore coniugale secondo il progetto divino, come ho ricordato nell’Enciclica «Deus caritas est»: “L’eros degradato a puro “sesso” diventa merce, una semplice “cosa” che si può comprare e vendere, anzi, l’uomo stesso diventa merce... In realtà, ci troviamo di fronte ad una degradazione del corpo umano” (n. 5). Grazie a Dio, non pochi, specialmente tra i giovani, vanno riscoprendo il valore della castità, che appare sempre più come sicura garanzia dell’amore autentico. Il momento storico che stiamo vivendo chiede alle famiglie cristiane di testimoniare con coraggiosa coerenza che la procreazione è frutto dell’amore. Una simile testimonianza non mancherà di stimolare i politici e i legislatori a salvaguardare i diritti della famiglia. È noto infatti come vadano accreditandosi soluzioni giuridiche per le cosiddette “unioni di fatto” che, pur rifiutando gli obblighi del matrimonio, pretendono di godere diritti equivalenti. A volte, inoltre, si vuole addirittura giungere ad una nuova definizione del matrimonio per legalizzare unioni omosessuali, attribuendo ad esse anche il diritto all’adozione di figli.” (Discorso di s. s. Benedetto XVI all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia)


Amici di Gesù Crocifisso

AMICI AGGREGATI

Una grande opportunità per gli Amici lontani

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effettivi, concorderà il modo, il tempo e la aro Padre Alberto, faccio parte degli preparazione con l’assistente generale. I responsabili Amici di Gesù Crocifisso. Abitando vicidelle Fraternità, d’accordo con l’assistente, possono no a Milano, la mia esperienza è solo di includere nell’elenco degli Amici Aggregati anche “ausiliare”. Ho però letto sul sito dedicato al moviun iscritto della propria Fraternità che per gravi momento che è nata una nuova formula di appartenentivi di salute o di età non può più frequentare gli inza: gli “AMICI AGGREGATI”. Le sarei grato se contri della Fraternità. Ogni Fraternità ha un Amimi illustrasse in che cosa consiste. Per chi abita lonco/a incaricato del rapporto con gli Amici Aggregati tano come me, è molto importante ricevere quel nualla propria Fraternità. trimento che trova negli incontri mensili chi parteciÈ una iniziativa che sta facendo i primi passi, ma pa come “effettivo”. Per questo la ringrazio per gli già ci sono reazioni molto positive. Ne riporto alarticoli che scrive sulla rivista, sono sempre molto cune. “Caro padre, ho ricevuto la tua lettera, che belli (anche quelli di P. Cingolani), e per le e-mail di ho divorato con gioia. Ora aggiornamento che mi invia mi è chiaro il cammino da abitualmente. Mi è di grande percorrere. Sarò fedele agli aiuto alla meditazione anche impegni assunti; la mia gioril suo libro: “Voi siete miei nata è fatta di preghiera, amici”. La premura affettuosa nella forma da lei descritta. con la quale guida il nostro Mi pare quindi di essere in movimento laicale, percepibisintonia con i Passionisti. le chiaramente anche da chi, Questo per me è motivo di come me, vi segue solo da gioia e di conforto. Mi conlontano, è una ulteriore considera “effettiva”. Anche ferma che “la passione di GeFabio e Manuela di Terni si consacrano lontana, sarò spiritualmente sù è veramente la più grande a Gesù Crocifisso il 12 settembre a Roma unita a voi. Sono contenta e stupenda manifestazione che mi abbia aggregata alla Fraternità di Morrodell’amore di Dio”. Giuliana Sala . Mi sono arrivavalle: sarò presente spiritualmente accanto a voi il te molte richieste come questa da Amici che vivono secondo e ultimo martedì del mese, all’ora stabiliin luoghi dove non vi sono Fraternità o Gruppi degli ta. Sento di avere in lei un padre spirituale e ne Amici, per chiedere come vivere da lontano il camsono felice”. Isabella di Brescia. mino passionista e non essere semplicemente degli “Non può immaginare con quanta gioia ho ricevuausiliari. Nella rivista di Marzo-aprile 2006 presentai to la lettera con la quale mi comunicava che mi congli AMICI AGGREGATI. sidera “passionista effettiva”, aggregata alla FraSono aderenti che vivono dove non vi sono Fraterternità di Morrovalle. Che grande dono di Dio! La nità o Gruppi di Amici, ma che desiderano in qualluce che ha letto sul mio volto la mia mamma noche modo essere effettivi e non semplici ausiliari e vantenne, che custodisco, deve essere stata così viva partecipare pienamente alla spiritualità degli Amici. che mi ha detto: “Sembri di essere in Paradiso”! Sì, Gli Amici lontani possono fare domanda all’Assimi sentivo abbracciata al Crocifisso e nello stesso stente nazionale di essere aggregati spiritualmente a tempo mi sentivo amata da tanti fratelli che non couna Fraternità, scegliendo liberamente la Fraternità nosco”. Anna Maria di Brescia. più vicina o più adatta alla propria situazione, per i Altri iscritti sono aggregati alla Fraternità di Civigiorni e gli orari dei propri incontri. tanova Marche, di Giulianova, di Macerata ecc.. Gli Amici Aggregati s’impegnano ad avere un rapRingraziamo il Signore per questa nuova iniziativa, porto particolare con la Fraternità di adesione. Si che unisce vicini e lontani nell’amore del Signore e uniscono spiritualmente alla Fraternità nei giorni e aiuta anche i più lontani ad essere spiritualmente nell’ora degli incontri della Fraternità, facendo da presenti ai nostri incontri, a sentirsi veri passionisti lontano lo stesso cammino di preghiera e di ape membri della Famiglia Passionista. Pregheranno profondimento della spiritualità Passionista, tenendo con noi e noi pregheremo per loro. presente il programma formativo annuale e mensile. Il nostro fondatore, S. Paolo della Croce, sarà feliRiceveranno le catechesi che l’assistente spirituale ce di vedere crescere la sua Famiglia Passionista e fa nei ritiri mensili. Chi ne ha la possibilità, cerca di non farà mancare anche agli Aggregati la sua interpartecipare a qualche incontro degli Amici a livello cessione. La stessa cosa faranno S. Gabriele, grangenerale o agli esercizi spirituali di agosto al Santuade modello di santità passionista, S. Gemma Galgario di S. Gabriele. ni, nostra patrona e tutti i santi passionisti. Se un Amico Aggregato desidera fare la consacraP. Albero Pierangeroli zione solenne a Gesù Crocifisso, propria degli Amici

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Amici di Gesù Crocifisso

Primo Elenco Amici Aggregati

Amici Aggregati a Morrovalle MC 1. Freri Isabella di Brescia 2. Fioravanti Anna Maria di Brescia 3. Equizi Maria Laura di Signa FI 4. Liburdi De Nardis Rosaria di Ceccano FR 5. Valeriano Antonella di Formia LT 6. Aucello Annamaria di Cava de’ Tirreni SA 7. Cortigiani Fabrizio di Firenze 8. Cismondi Maria di Udine 9. D’Ovidio Alessandro di Lodi 10. Carotenuto Anna di Scafati SA 11. Ceccarelli Claudia di Fondi LT 12. Sala Giuliana di Corsico MI Responsabili: Cardinali Travaglini Graziella Via Isonzo,13 - 62010 Morrovalle Mc. T. 0733\22.17.59 P. Sandro Pippa Passionista P. S. Gabriele 2 62010 Morrovalle Mc T. 0733.221273 C. 3405887042 E-mail: sandrocp@tiscali.it

Amici Aggregati a Macerata 1. Ronci Anna di Castellina PI 2-3. Concettosi Daniele e Rosalba di Loro Piceno 4. Raffioni Anna di Macerata Responsabili: Paolorossi M. Luisa Borgo S. Croce 1/A 62100 Macerata T.0733/233166 Petetta Mariannina: Borgo S. Croce 1/A 62100 Macerata T. 0733/233644

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Amici Aggregati a Civitanova MC 1. Salaris Andreina di Ozieri SS 2. Lai Piergianni: Ozieri SS 3. Bomboi Isabella di Siniscola NU 4. Giacoboni Graziella di Sassari 5. Pala Carmela di Ozieri SS 6. Pala Giovanna di Ozieri SS. 7. Pala Carmela in Farina di Ozieri SS 8. Casu Geraldine di Mogoro OR 9. Ursini Eleonora di Cormano MI Responsabile: Olga Costanzo Via James Cook 2/M 62012 Civitanova M. Mc T. 0733\774924 E-mail: olga.costanzo@virgilio.it Amici Aggregati a Giulianova TE 1. Serafini Teresa di S. Nicolò a Tordino. TE 2. Malizia Tiziana di Villa Brozzi TE 3. Balducci Sr. M. Assunta di Le Ferriere LT 4. Asci Rosella di Ortona dei Marsi AQ. 5. Campanelli Franco di S. Nicolò a Tordino TE Responsabile: Maraessa Rita: Via Lombardi, 9 - 64021 Giulianova Lido TE T. 085/8004197 E-mail: rita.maraessa@fastwebnet.it Amici Aggregati a Montecosaro MC Corsi Maria di Sondrio Responsabile: Coltorti Maria Grazia: Via Dante 4 - T. 0733\566.200 E-mail: colt.mgrazia@libero.it

Nota bene: Invitiamo gli Amici “lontani dai Gruppi” e che desiderano partecipare in pieno alla spiritualità passionista, a scegliere e comunicarci la Fraternità di aggregazione.


Amici di Gesù Crocifisso

Nuove Adesioni Amici

Ho sempre davanti a me il Crocifisso

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ono venuto a conoscenza del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” tramite il vostro sito web. Abito a Firenze, sono sposato e ho

Esercizi spirituali delle coppie a San Gabriele

un bambino, lavoro come informatore medico, sono ministro straordinario dell’Eucaristia. Considerando che sento la Passione come il centro della mia spiritualità, invio la scheda di adesione al Movimento per condividere la spiritualità passionista. Fin da piccolo, ho sempre sentito una particolare attrazione per Gesù Crocifisso. Quando entravo in una chiesa, cercavo subito il Crocifisso, di fronte al quale “contemplavo” qualcosa che non conoscevo, considerando la tenera età. Qualcosa però, sia quando ero triste, sia quando ero contento, mi diceva che proprio “lì” c’era il Cuore della Vita. Crescendo, ho avuto i miei momenti di aridità, ma anche quando mi sembrava di “essere abbandonato da Dio”, stringevo fra le mani o il Rosario o il Crocifisso che porto sempre al collo. In ogni aspetto della mia vita, ivi compresa quella professionale, ho visto, per grazia di Dio, una via che gradualmente diventa sempre più chiara. Da qualche tempo, ho sempre nel mio cuore e nella mia mente l’immagine del Crocifisso. Di fronte a Gesù Crocifisso, sento tutta la mia pochezza e la mia insufficienza e avverto ogni mancanza, anche lieve, in tutta la sua interezza e profondità. Nelle mie preghiere invoco sempre lo Spirito Santo affinché mi illumini e mi plasmi secondo la Volontà di Dio. Spero di poter presto parlare di queste cose di persona. La ringrazio infinitamente per avermi accolto nel Movimento. Le chiedo di pregare affinché “non sia io a vivere, ma sia Cristo a vivere in me”. Fabrizio di Firenze

Dalla scoperta di S. Gemma agli Amici Carissimo padre. È passato un po’ di tempo da quando la chiamai al telefono. Aspettavo il suo messaggio! Ringrazio lei e tutti i passionisti, senza i quali non avrei potuto apprezzare il vero senso della fede. E devo aggiungere che la scoperta, solo apparentemente casuale, di Santa Gemma è stata decisiva al riguardo, e anche questo grazie ai Passionisti. La rin-

grazio per il pacchetto inviatomi. Probabilmente non le ho ancora parlato del sito http://www.santagemma.net, che vorrebbe rappresentare un mio modesto contributo alla glorificazione della passione di Gesù Cristo e della sua sposa prediletta santa Gemma. È ancora in fase di allestimento; vorrei avere più tempo per aggiornarlo. È a disposizione di tutti. Leggerò con calma il materiale che mi ha inviato e posso assicurarle fin d’ora la mia disponibilità a condividere con altri la gioia che la scoperta di S. Gemma ha infuso nella mia mente e nel mio cuore. Ho aiutato materialmente parecchia gente, prima come dirigente di partito, in seguito come presidente provinciale di una associazione di consumatori, ma il rafforzamento della fede nella passione di Cristo è il dono più grande che si possa offrire a questa umanità inquieta e disorientata. Alex di Lodi Grazie a chi ci ha fatto conoscere questo cammino Carissimo padre, ti ringraziamo della tua attenzione nel ricordare quelle poche parole che ci siamo scambiati nel primo incontro a Giulianova. Un grazie di cuore anche alla nostra amica Olga per averci fatto conoscere e illuminato su questo cammino. Speriamo che Gesù ci renda partecipi della sua vita. Roberto e Anna di Casal Thaulero TE

Così anch’io sarò con voi Caro Padre, ringrazio il Signore di essere finalmente riuscita a mettermi in contatto con lei con la posta elettronica. Certo che le vie del Signore sono infinite....! Ho pensato di aggregarmi al gruppo di Morrovalle che si ritrova il II e ultimo martedì alle 21,15. Chiedo cortesemente delucidazioni circa le preghiere che vanno recitate e quali brani vanno letti e meditati negli incontri, perché io possiedo il libro di meditazione da lei inviatomi. Comincerò dall’ultimo martedì di ottobre. Così anche io sarò con voi. Mariangela di Udine

Vorrei avere informazioni sul gruppo degli “Amici di Gesù Crocifisso” Nella provincia di Latina ci sono questi gruppi? Vorrei farlo nella mia parrocchia: come devo fare? Mi potete mandare lo statuto del movimento e la pagellina per l’iscrizione? Grazie. Aspetto una vostra risposta . Claudia di Fondi (LT)

È tutto così meraviglioso Invio la pagellina di iscrizione agli Amici di Gesù Crocifisso. La ringrazio tantissimo del bellissimo materiale che mi ha inviato. È tutto così meraviglioso, come il vostro programma spirituale al quale ho deciso di aderire. Ho inviato la Promessa di Amore al alcune mie corrispondenti epistolari con la scheda di adesione. Mi farebbe cosa gradita se potesse inviarmene delle altre. Anna di Scafati SA

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Amici di Gesù Crocifisso

45° Capitolo generale dei Passionisti

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anni, che in tutte le Regioni dove la Congregazione al 1 al 22 ottobre 2006 si è celebraè presente vanno crescendo i gruppi di Laici che to a Roma, presso la casa generalifanno della “memoria passionis” il principio unifizia dei Santi Giovanni e Paolo, il 45° Capitolo Gecante della loro vita e attività. Si è consolidato il nerale dei Passionisti, che ha riunito 85 religiosi concetto di “Famiglia passionista” in riferimento passionisti di tutto il mondo. Ventidue giorni di preall’eredità lasciata da S. Paolo della Croce”. ghiera, studio e confronti per elaborare un progetto il Capitolo ha detto: «Fin dai tempi di San Paolo di ristrutturazione della Congregazione della Pasdella Croce, la nostra Congregazione è stata benesione, per rispondere alle attese della Chiesa e del detta con la presenza e sostegno di molti uomini e mondo. È stato scelto e studiato il progetto della ridonne laici che hanno vissuto il nostro carisma in strutturazione per promuovere la vita e la vitalità forme diverse. Negli anni recenti, avendo la Chiesa della Congregazione e per rispondere più efficacericonosciuto il ruolo fondamentale dei laici nella mente alla missione della vocazione passionista missione di proclamare nelle mutate situazioni il Vangelo, la nostra della società: proclamacollaborazione con i re il messaggio della laici è aumentata signiCroce nel mondo di ogficativamente. Il Capigi. Si è tenuto presente tolo generale desidera anche la carenza di vosostenere questa collacazioni in alcune aree borazione e chiede a della Congregazione, coloro che sono impecome l’Europa e l’Agnati nella pianificaziomerica e al contrario lo ne a tutti i livelli che insviluppo dei Passionisti cludano questo tema. I in Africa, Asia e AmeriLaici della Famiglia ca Latina. Diverse La nuova Curia Generale dei Passionisti Passionista che collastrutture organizzative borano con noi devono risentono del passato e essere coinvolti nel processo di pianificazione… e non favoriscono la collaborazione tra le varie parti le loro opinioni saranno ascoltate. Le Province… della Famiglia Passionista presente nel mondo. dovranno analizzare i modi nei quali persone laiOggi i Passionisti sono circa 2300, presenti in che possono essere coinvolte nella nostra vita ed tutti i continenti e in 58 nazioni. Vivono in circa apostolato. L’autorità… deve anche dialogare con i 400 comunità, comprese le ultime aperte in Vietreligiosi sull’importanza della collaborazione con i nam e in Cina. laici. Il Generale ed il suo Consiglio daranno criteDurante il Capitolo sono stati discussi temi vitali ri per stabilire i distinti livelli di partecipazione alla per l’avvenire della Famiglia Passionista e sono stanostra vita per i laici che lo richiedono». te fatte delle scelte prioritarie, raggruppate in un doIl Capitolo Generale ha eretto la nuova provincia cumento finale del Capitolo con i seguenti temi: passionista d’Indonesia, dedicata alla Madonna, 1. La collaborazione internazionale per la comu“Regina della Pace”. Si è concluso così il camminità di vita e di apostolato no giuridico di questa missione, che è stata la mis2. Solidarietà nel personale e nella economia sione della nostra provincia della Pietà, per la quale 3. Revisione delle strutture di governo, di dialoper circa 50 anni la provincia ha profuso tante risorgo e delle Entità giuridiche se economiche e di personale, anche con il sacrifi4. La formazione cio della vita di vari religiosi. Il frutto è stato ab5. Impegno per la giustizia, la pace e l’integrità bondante: la nova provincia conta già 136 religiosi, del creato con una età media di 35 anni! 6. La collaborazione con i Laici Il Capitolo Generale ha eletto anche i responsabili 7. Dialogo con il mondo della cultura, delle arti e della Congregazione. Il padre Ottaviano d’Egidio è delle scienze stato confermato Superiore Generale. Lo affianche8. Le comunicazioni ranno quattro consiglieri generali: i padri Luis Al9. Ecumenismo e dialogo interreligioso berto Cano (Spagnolo) e Luigi Vaninetti (Italiano) 10. Scelta preferenziale per i giovani confermati e due nuovi eletti: Denis Travers (AuCollaborazione con i laici. straliano) e Clemente Barron (Americano). Nella relazione al Capitolo, il P. Generale aveva P. Alberto Pierangioli detto: «È stato possibile costatare, in questi ultimi 6


Amici di Gesù Crocifisso

Consacrazioni Madonna della Stella: Servi per amore ell’ottica del servizio per amore, il 22 ottobre, nella nostra Fraternità di Madonna della Stella ha avuto luogo la consacrazione di otto nostri fratelli, di cui due hanno detto il loro si per la prima volta. Come sempre, è stata per tutti una giornata di grazia e di lode al Signore; un tempo di riflessione e di preghiera; una comunione indescrivibile di sentimenti, vissuti interiormente da anime oranti ed offerenti. È sempre motivo di commozione rispondere alla chiamata del Signore e per noi Amici di G.C. è consapevolezza di seguire il Cristo sulla via della croce e sulla via della donazione per amore a Lui e ai fratelli. Croce e carità: due termini inscindibili a cui ci richiamava il vangelo domenicale, mentre con le parole: «Chi vuole essere il primo Consacrazioni alla Madonna della Stella fra voi sarà il servo di tutti» ( Mc 10-44 ) ci indicava la fisionomia del discepolo che, fedele alla sua consacrazione battesimale, si fa segno del Dio-Amore nell’Amore a Dio e al prossimo ad imitazione del Maestro. In tal senso, p. Alberto ha svolto la catechesi della mattina definendo la consacrazione «il culmine della sequela», spiegandoci con semplicità e chiarezza il significato di tale definizione; riproposta nell’omelia della S. Messa serale, con la correlazione fra la nostra consacrazione e la consacrazione eucaristica. L’ Eucaristia è sacramento d’amore e ringraziamento; la consacrazione degli Amici vuole essere una risposta d’amore a Cristo, per vivere in comunione con Lui, in Lui, per Lui.Non devono spaventare le difficoltà che incontreremo per mantenere la nostra promessa, ci ha detto p. Alberto, ma affidarci con gioia a Gesù Crocifisso e Risorto, per fare della nostra vita una continua offerta d’amore. Animati dalle sue parole, abbiamo ripetuto al Signore il nostro “si” e in comunione di preghiera abbiamo seguito i consacrandi, che in processione si avvicinavano all’altare, portando in mano un’acquasantiera, con l’acqua benedetta: un segno per ricordarci il dono del battesimo; un invito a lasciarci affascinare da Cristo, fonte d’acqua viva, a cui attingere per diventare testimoni del suo amore. La celebrazione eucaristica è stata un momento di grazia vissuto nella gioia della fede, il culmine di

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una giornata indimenticabile, trascorsa insieme a fratelli delle Marche, venuti a condividere la nostra festa. Ancora una volta abbiamo fatto esperienza, anche con l’agape fraterna, del significato del termine “Fraternità Amici di G.C.”, cioè una famiglia di fratelli, che alla scuola del Crocifisso vogliono percorrere un cammino comunitario di riscoperta della fede per viverla in modo maturo e consapevole. Padovani Margherita Consacrazioni nel giorno di Cristo Re consuetudine, da qualche anno, nella Fraternità di Montecosaro, celebrare le Consacrazioni Solenni a Gesù Crocifisso il giorno della festa di Cristo Re. Non c’è, infatti, modo migliore di festeggiare il Signore che proclamandolo Re dei nostri cuori, della nostra vita e donandogli la nostra vita. Ricordo, come fosse ora, la prima giornata di Consacrazioni Solenni in assoluto degli Amici di Gesù Crocifisso a Morrovalle proprio nella festa di Cristo Re nel 1997! Una giornata piena della presenza del Signore tangibile in Chiesa dove, sotto lo sguardo del bellissimo crocifisso che troneggia nel Santuario della Madonna della Quercia, tantissimi Amici hanno ricevuto la prima Consacrazione a Gesù Crocifisso. Anche nel suggestivo Santuario della SS: Annunziata in questo pomeriggio di novembre abbiamo trascorso delle bellissime ore in preghiera davanti al Signore. Siamo un piccolissima Fraternità; però che in questi ultimi due anni, man mano che siamo andati avanti con i rinnovi, il Signore ha lavorato tanto nei cuori e ha fatto maturare una certa consapevolezza del gesto che si compie. Un gesto che non finisce al termine della Messa ma da lì comincia. Così siamo cresciuti nella conoscenza e nell’amore al Signore Crocifisso. Ci sembra che questa nostra Consacrazione sia proprio una presa di coscienza del nostro essere figli di Dio e di ciò che Egli vuole da noi. I cristiani sono i testimoni di Cristo, come vedremo nel corso di questo anno sociale, e gli Amici di Gesù Crocifisso sono i testimoni della misura dell’amore di Dio per ogni uomo. Chiedendo e ricevendo la Consacrazione a Gesù Crocifisso, ci assumiamo quest’impegno pubblicamente e confermiamo al Signore la nostra volontà di servirlo e di farlo amare spendendo tutta la nostra vita per Lui. Coltorti Maria Grazia Recanati omenica 19 novembre abbiamo avuto le consacrazioni a Recanati. Alle ore 15,00 ci siamo riuniti nel salone attiguo la chiesa di S. Maria della

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Amici di Gesù Crocifisso Pietà, parrocchia retta dai Passionisti; insieme al P. Alberto e al P. Gabriele Panetta, nostro assistente spirituale, abbiamo avuto anche la partecipazione della presidente Piera Iucci, di alcuni Amici della fraternità di P. Sant’Elpidio e alcuni nostri parrocchiani. Dopo un momento di preghiera, P. Alberto ha tenuto una catechesi, per spiegare il significato profondo delle nostre consacrazioni; sono verità che P. Alberto ci ripete continuamente, ma sono sempre motivo di profonde riflessioni. Nella messa concelebrata dai due padri, ci sono state varie consacrazioni: la consacrazione perpetua dei coniugi Principi e di Rina, due rinnovi e la prima consacrazione dei coniugi Accattoli, che hanno avuto la gioia di avere presenti diversi familiari. Al termine della funzione abbiamo festeggiato i consacrati con un piccolo rinfresco. Gianni Gelao Rimanere sempre sua “Amica” o, austriaca di nascita, ho la gioia di far parte della Fraternità di Giulianova. Rinnovando la mia consacrazione a Gesù Crocifisso, ho fatto a Lui la grande promessa di essere e rimanere sempre sua “Amica”. Questa promessa tocca la mia mente, il mio cuore, la mia vita e mi porta ai piedi della santa Croce, per dire a Gesù: “Ti amo, abbi pietà di me”. La “Promessa di Amore” è una preghiera molto profonda. Alcune parole rimangono più impresse nel mio cuore: “O Gesù, voglio amare Te solo e donare a tutto l’amore del mio cuore”. Amando sinceramente il nostro Signore Gesù, il cuore si apre tanto, si riempie del suo amore e accresce e rafforza il nostro amore verso Dio Padre e verso i fratelli. La comunione con la Famiglia Passionista è un grande dono, una grazia. Maria Mair

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Un grande avvenimento della mia vita arissimo Padre, voglio ringraziarti per la bellissima celebrazione delle consacrazioni a Giulianova del 29/10/2006, giorno per me importantissimo, in cui ho suggellato la mia adesione completa a Gesù Crocifisso. Ringrazio il Signore perché mi ha scelta e mi ha chiamata in questo cammino. Sono attirata sempre più da questo percorso, sono anche molto felice di ascoltare ogni volta i fatterelli (come li chiami tu) che mi fanno riflettere e mi confermano che ognuno ha bisogno di Dio e del prossimo e che in ogni momento Dio ti tende la mano. Tu sai bene che non volevo fare la mia prima consacrazione perché avrei desiderato avere al mio fianco mio marito, ma le tue poche parole mi hanno convinta e coinvolta. Presa la decisione, ho atteso quel giorno come un grande avvenimento della mia vita. Mentre in chiesa pronunciavo le parole di rito, mi sembrava di stare a parlare con il Signore, io da sola con Lui e Lui mi guardava e mi ascoltava; eravamo

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solo noi due e nessun altro. È stata veramente una grande emozione! Ora io mi sento in “dovere” di essere sempre più fedele a ciò che ho promesso; mi sembra che la mia vita debba percorrere una strada diversa, ovviamente migliore secondo i suoi insegnamenti. Olga Erasmi

Enzo e Maria Accattoli di Recanati si consacrano a Gesù Crocifisso

Desidero proseguire il cammino con mio marito aro padre, desidero rinnovare la mia consacrazione a Gesù Crocifisso nella Fraternità di Montecosaro. Il mio è stato un cammino lento, ma grazie a te, buon cacciatore di anime, come san Paolo della Croce, sono riuscita a non fermarmi. Confesso che quando c’erano le catechesi, vi pensavo sempre, anche se non potevo partecipare, per i problemi che tu sai. Nonostante tutto, non riuscivo a essere indifferente. Allora ho capito che dovevo continuare ad ogni costo. Spero che lo Spirito Santo mi dia un grande aiuto e tanta fede e forza per superare ogni ostacolo e proseguire questo cammino con mio marito. Giuseppina

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Una coppia che cammina insieme elle difficoltà della vita ho cercato sempre di pregare Gesù e ho capito che chi non soffre non ama. Ho cominciato il cammino degli Amici a Recanati con l’aiuto di mia moglie, sostenendoci a vicenda nei momenti più oscuri della nostra vita. Lieto di avere incontrato il Signore, chiedo di potermi consacrare a Gesù Crocifisso. Enzo Accattoli

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ella mia vita non sono mancate difficoltà e dolori, ma quando penso a Gesù Crocifisso e ai dolori di Maria, mi si spezza il cuore. Ogni giorno ringrazio il Signore per tutto quello che mi dà e anche per quello che mi viene tolto. Questo mi fa crescere, amando sempre di più il Signore e pregando più per gli altri che per me stessa. Per questo chiedo di potermi consacrare a Gesù Crocifisso insieme a mio marito, per continuare in questa meravigliosa esperienza di fede e portarvi anche altre persone. Maria Accattoli


Amici di Gesù Crocifisso

Momenti di lode e di amore Preghiera Questo giorno, Signore, è un giorno di pace, di lode. Nell’oceano tempestoso c’ è un’oasi di pace e di quiete. Ovunque io vada, Tu sei con me, Gesù. Ti sento nel silenzio del bosco come amore che sussurra; Ti odo nel canto degli uccelli, che scandiscono le ore dell’orologio della natura; Ti riconosco in colui che mi ferisce, perché metti a nudo le mie lacune aiutandomi a crescere; Ti vedo negli occhi stanchi di chi non sa più sperare, come speranza certa che va ogni oltre limite; Ti riconosco nella prostituta e nel criminale, corpi e anime crocifissi che attendono la Tua liberazione come i detenuti in attesa della grazia. Ti vedo nel malato che, amareggiato e ostile, arrabbiato con Te, spera in Te. Ti incontro nel povero che chiede una parola, uno sguardo, un sorriso, come nel ricco opulento, povero di amore, che convulso pretende sempre di più, senza sapere che quel “di più” sei proprio Tu che bussi al suo cuore. Ti trovo nel deserto, accanto alle tentazioni come Luce che irrompe nella mia ombra; Ti sento nei momenti di sconforto, di amarezza e di caduta, perché mi poni davanti coloro che stanno bene e che si godono la vita, rimandandomi così ad un godimento ben maggiore: quello della Resurrezione della Vita libera da schemi e da contraddizioni. Ti sento nella morte, amata sorella, che mi introduce nella Tua Vita. Ho compreso che la Tua Volontà è libertà mia e che la mia volontà è offuscata da credenze e convinzioni, da paure e angosce. Per questo, con rinnovato abbandono, Ti chiedo: Sia fatta la Tua Volontà in me, ora e sempre e qualunque cosa che Tu voglia permettere che accada, falla accadere. Prendimi come piaga e peccato. Voglio essere trasformato da Te e per Te. Fa’ di me quello che vuoi, nella salute e nella malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella gioia e nel dolore. Vivi in me e usami secondo il Tuo Amore ed io con amore Ti risponderò.

Canzone d’amore Oh dolce mio Signore, mi chiami al Tuo Amore, mi chiami ed io non so che dirti:”Si!”. Nelle Tue piaghe mi culli, nel Tuo Sangue mi lavi, con la Tua corona mi fai bella, con i tuoi flagelli mi doni il Tuo Amore. Oh dolce mio Signore, ecco la tua misera serva, la nota stonata, la foglia piccola fra le foglie; eccola, con Te voglio stare, con Te voglio gioire, con Te soffrire per tutti; con Te morire, con Te cantare le lodi al Tuo cuore. Oh dolce mio Signore, sia fatta la Tua Volontà, il Tuo Amore, ed io voglio scomparire nelle Tue piaghe, per rinascere, partorita dal Tuo Amore, a vita nuova, per tutti. Con Te sull’altare, nel sacrificio Tuo meraviglioso, mi faccio piccola, mi prendi per mano, e trasformi questa mia miseria in dono prezioso per tutti. Oh dolce mio Signore, fammi morire a questo mondo, a me stessa, e sia fatta la Tua Volontà.

Manuela

Fabrizio Cortigiani

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Echi degli Esercizi Spirituali 2006 C

to il posto a una grande pace, perché desidero ardenarissimo Padre, anche se in ritardo, temente che sia fatta sempre la volontà di Dio su di ti volevo dire qualcosa circa l’espeme, sia perché so che ora posso rimanere in contatto rienza bellissima degli esercizi di quest’anno. Sarà con molti degli amici. Anche mio marito si è trovato perchè sono venuta senza aspettarmi niente, perchè bene ed è ritornato a casa era come un uomo nuovo, fino alla mattina della partenza non ero sicura di potrasformato, dicendo a tutti di essere stato in paraditer partecipare, dovendomi occupare da sola dei picso. Sofia è ritornata strafelice, serena, e guai se la secoli, ma ho ricevuto così tanto spiritualmente che ra mi dimentico di dire il rosario con lei. Si è inna“ho fatto bottino” della grazia, da spendere in questo morata di San Gabriele. Ringrazio il Signore, per tempo di carestia che mi ha travolto al ritorno. Da S. quanto ha operato in me; anch’io mi sento una perGabriele sono tornata più forte spiritualmente e afsona nuova, con una grande gioia nel cuore. Ti rinfronto la vita con più serenità! Riflettevo di come sograzio tanto di avermi ammessa alla consacrazione no cambiata negli anni di cammino, di come il mio solenne che è stata un momento indimenticabile. Mi cuore abbia fatto spazio alla docilità, togliendo quelha resa consapevole che questo non è che l’inizio di l’orgoglio di cui ero tanto fiera in gioventù e di cui un lungo cammino che voglio compiere con Gesù, adesso mi vergogno. Questo è stato possibile grazie per Gesù e in Gesù. Quando a giugno ho perso il all’incontro con te, alla tua vicinanza, alle preghiere bambino, oltre la sofferenza e l’accettazione alla Sua di tutti! Ricambierò con la mia povera preghiera, covolontà, mi sono sentita subito chiamata da Lui a minciando da Stefano per la sua operazione. Un’alqualcosa di grande.... ma tra cosa che mi hanno regalacerto non potevo immagito gli esercizi è la meravinare la consacrazione solengliosa amicizia iniziata con ne a San Gabriele. altri Amici, in particolare Isabella con Isabella, la sento vicina nche quest’anno ho pocome una sorella. Simona tuto partecipare agli esercizi, insieme a mio maopo due anni, ho potuto rito e ai miei figli. Arriviapartecipare di nuovo mo a quest’appuntamento agli esercizi spirituali. È staannuale stanchi, aridi e to un tempo di grazia che il Il diacono Riccardo parla ai “nipotini” spesso irrequieti, ma pronti Signore ha voluto donarmi, durante gli Esercizi a s. Gabriele ad ascoltare ciò che il Siun valido aiuto per il mio gnore vuole dirci. Le catechesi e le omelie di padre cammino spirituale. Non posso non ringraziare il SiFernando sono sempre più attraenti, tematiche impegnore e anche te, che ne sei stato strumento. Dopo gnative perché pongono interrogativi sul nostro rapl’ascolto delle catechesi, il mio rapporto con Dio si è porto con Dio e in particolare quest’anno sulla sefatto più intimo e intenso, quello con il prossimo quela personale; rivedere ogni giorno il nostro stile spero diventi più paziente e amorevole. Grazie di di vita come genitori e come Amici di Gesù Crocicuore per tutto quello che ci hai donato. Franca fisso. Le testimonianze di alcune mamme “speciali”, arissimo padre, desidero comunicarti la grande l’incontro con persone nuove, il lavoro incessante e gioia che gli esercizi hanno lasciato nel mio amorevole di Padre Alberto, Padre Fernando, Piera e cuore. Appena arrivati, siamo stati accolti tanto bene la presenza di Stefano in mezzo a noi hanno fatto sì da farci sentire subito a casa. Non so come ringraziache il nostro rientro sia stato colmo di gioia, pace e re il Signore per avermi permesso quest’esperienza, grazie al Signore, con il proposito di “scegliere” Geper avermi donato un padre come te, per P. Taccone, sù e non “sciogliere” Gesù. Mariella per tutti gli insegnamenti, per i momenti di preghiegiorni degli esercizi sono stati meravigliosi, intenra, per i fratelli e sorelle conosciuti, sia per quelli si, a volte duri, perché ci si scontra con la propria con cui si è creato subito un forte legame, sia per gli umanità, ma la presenza costante di Dio ci aiuta a altri che anche con piccoli gesti ci hanno fatto sentisollevare le nostre infinite miserie. Tanto grande è la re parte integrante del gruppo. Un grazie al Signore nostra miseria, altrettanto infinito è l’amore che Dio per averci fatto conoscere Suor Carmela e C. Sanci dona. Dio è sempre con noi, vive le nostre gioie, i dro. Attraverso ognuno di loro il Signore ci ha volunostri dolori, ma sempre con quella presenza amoreto dare esempio di vite cristiane straordinarie pur vole che non si può spiegare ma accogliere, sempre nell’ordinario della vita quotidiana; le risposte che con tutti i nostri limiti. cercavo le ho ricevute, i dubbi che avevo, sono svaManuela niti; anche la tristezza di essere lontana da voi ha da-

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TESTIMONIANZE “Vieni e Seguimi” (Mt 10,21). bbiamo ascoltato queste parole nella Messa in onore di S. Gabriele celebrata dal nostro Assistente P. Adalberto, il 26 febbraio 2006, in occasione dell’incontro mensile. Era un invito per ricordarci la nostra chiamata e per riflettere sulla nostra risposta. E chi, meglio di S. Gabriele, poteva aiutarci in questa riflessione? L’esempio della sua vita di consacraConsacrazioni a Montecosaro zione al Signore in un normale vissuto quotidiano ci mostrava la via della santità alla portata di tutti, per mettere Dio al primo posto e lasciarsi afferrare dal suo amore. È stata una occasione per esaminarci sulla nostra sequela e sul suo significato per ciascuno di noi; un modo per approfondire il tema di quest’anno 2006: “Vogliamo seguire Gesù”. Ci lasciamo afferrare dalla persona di Cristo come il giovane Gabriele? Viviamo la nostra vocazione, incarnando la Parola di Gesù nella vita di ogni giorno? Erano questi gli interrogativi a cui ciascuno veniva chiamato a dare una risposta, sollecitata dalla catechesi mensile sulla “sequela” che P. Adalberto ha letto, in sostituzione dell’omelia, e ha commentato alla luce del vissuto di S. Gabriele. È stata una celebrazione semplice, ma significativa: un’occasione per esaminare insieme il nostro percorso di fede; un momento di verifica e di aiuto per la ripresa del cammino di conversione senza paure e scoraggiamenti. È stata un’ottima propedeutica alla quaresima, che per noi Amici di G. C. vuole essere un tempo da vivere intensamente al seguito di Gesù, che cammina verso la croce. La commemorazione dei santi passionisti è sempre, per ogni Fraternità, un momento forte di preghiera comunitaria. Questo è stato per noi il ricordo di S. Gabriele. In un clima di comunione fraterna abbiamo recepito il suo messaggio: il valore della preghiera. Con questo spirito S. Gabriele pregava Gesù Crocifisso e ci ripete: “Guardate Lui, perché solo davanti all’Amore si impara la vera risposta d’amore”. Padovani Margherita Intensa visita a Roccaraso aro padre, la tua presenza fra noi nei tre giorni 23 - 25 ottobre ha portato grande gioia e serenità. Sono state tre giornate di lavoro intenso, tra incontri di Fraternità e catechesi, confessioni e incontri

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con tante persone e malati. Quello che maggiormente è risaltato, è stata la comunione fra le quattro Fraternità di Rivisondoli, Pescocostanzo, Pietransieri e Roccaraso che per tre giorni si sono ritrovate unite in un unico abbraccio di gioia e di preghiera. Questi incontri sono stati veramente un grande dono del Signore, con la ricorrenza della festa di San Paolo della Croce appena passata. La sera del 24 é stata celebrata la Messa in onore del nostro Padre Fondatore, del quale hai ricordato la figura ed il carisma. Le catechesi ci hanno fatto riflettere sulla importanza del laico passionista e sul suo ruolo, che é quello di seguire Gesù, testimoniandolo con l’amore, il comportamento e la presenza vicino ai più deboli fisicamente e spiritualmente. A chiusura di queste splendide giornate le Fraternità si sono ritrovate insieme nei locali della Casa del Giovane per consumare un’agape fraterna. Il nostro ringraziamento va a quanti si sono prodigati perché il tutto riuscisse bene, in particolare ai nostri Parroci. Riccardo Rucci La quarta figlia: risposta di Dio alle mie paure li Esercizi a S. Gabriele sono stati molto importanti per me, che, durante l’anno, mi devo accontentare della messa domenicale e di qualche altra “rubacchiata” qua e là durante la settimana. Non voglio lamentarmi, perché sai bene che la nascita di Greta è stata per me un grandissimo dono, una risposta di Dio ai miei interrogativi. Mi sentivo incapace di badare ai miei tre figli e invece il Signore mi ha risposto che si fidava di me e mi ha mandato la quarta figlia! Mi guardo intorno e posso solo ringraziare il Signore per le meraviglie che fatto nella mia vita. Lo ringrazio per il rifugio che mi ha messo accanto, il mio marito; poi non mi ha fatto sentire abbandonata, perché sono parte della FamigliaPassionista. Sonia Sentivo Dio vicino a me ono una “pecorella” del Signore; finora pregavo, lavoravo e ascoltavo la sua parola, ma non capivo che cosa significasse essere amici di Gesù Crocifisso. Ora un evento ha cambiato la mia vita. una operazione di 7 ore al Rizzoli di Bologna. Avevo paura, ma mi abbandonai nelle mani del Signore. Mi risvegliai serena, sentivo Dio vicino a me. Ora mi sento di dire che Dio aiuta tutti e non lascia nessuna “pecorella” sola. Vorrei testimoniare a tutte le persone sfiduciate che Dio ascolta le nostre preghiere senza escludere nessuno, ma che Lui desidera che noi lo ascoltiamo e mettiamo in pratica la sua Parola. Spero che questa testimonianza sia di aiuto a tutti coloro che si sentono soli ed abbandonati. D’ora in poi pregherò per loro, perché Dio li aiuti a non sentirsi mai soli e abbandonati. Nadia di Civitanova.

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Programma di formazione AGC 2007 «Testimoni di Cristo Crocifisso e Risorto» - Alla luce del IV Convegno N. di Verona: «Testimoniare Gesù risorto, speranza del mondo». - IX Convegno del MLP di Mascalcia: «La cultura della vita incentrata sulla Croce di Gesù, quale speranza per l’uomo d’oggi?». - 45° Capitolo Generale dei Passionisti.

Gennaio: Febbraio: Marzo: Aprile: Maggio: Giugno: Luglio: Agosto: Settembre: Ottobre: Novembre: Dicembre:

Conoscere, amare, seguire, testimoniare Gesù Testimoni di Cristo Crocifisso e Risorto Testimoniamo la speranza La testimonianza richiede comunione profonda con Cristo Testimoniare Cristo e non noi stessi Necessità di essere “culturalmente attrezzati” La Chiesa: sorgente,alimento,autenticità della testimonianza La testimonianza della carità La testimonianza si fa vita: testimonianza della santità. Testimonianza nella vita quotidiana Testimonianza - martirio nella famiglia La testimonianza e la missione passionista

Meditazioni Mensili 2007 (Dal libro: Voi siete miei amici) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

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n. 7: n. 13: n. 19: n. 64: n. 52: n. 66: n. 5: n. 31: n. 72 n. 50: n. 73: n. 1:

Il Servo del Signore: L’uomo dei dolori Offro la vita liberamene Li amò sino alla fine: la lavanda dei piedi La vostra affezione si cambierà in gioia Ecco tua madre Attirerò tutti a me L’agnello pasquale: Il sangue che salva La fuga degli Apostoli Amici: Chi siamo? (II ed. p. 258) Padre, perdona loro Tutti chiamati alla santità (II ed. p. 260) Un Dio fatto uomo


Amici di Gesù Crocifisso

Calendario Amici 2007 06 gennaio: 4 gennaio: 04 febbraio: 16 febbraio: 04 marzo: 01 aprile: 14 aprile: 06 maggio: 16 maggio. 20 maggio: 10 giugno: 06-11 agosto: 15-20 agosto: 09 settembre: 29 settembre: 07 ottobre: 19 ottobre: 11 novembre: 16 dicembre: 31 dicembre

Messa e festa alla Casa di Riposo (Montecosaro) Ritiro mensile Morrovalle Ritiro mensile Morrovalle Sol.della Passione (Civitanova) Ritiro mensile Morrovalle Ritiro mensile Morrovalle Venerdì Santo Ritiro mensile Morrovalle S. Gemma Galgani patrona del MLP (Loreto) Festa Consacrati Perpetui (S. Gabriele) Ritiro mensile Morrovalle I corso Esercizi Spirituali a S. Gabriele TE II corso Esercizi Spirituali a S. Gabriele TE Ritiro mensile Morrovalle Consiglio Nazionale a Morrovalle Ritiro mensile a Morrovalle San Paolo della Croce (Morrovalle) Ritiro mensile Morrovalle Ritiro mensile Morrovalle Veglia e messa di fine anno (Morrovalle)

Feste e ricorrenze passioniste 2007 5 gennaio: B. Carlo Houben 16 febbraio: Solennità della Passione (Civitanova) 20 febbraio: Gesù prega nel Getsemani 27 febbraio: S. Gabriele dell’Addolorata 14 aprile: Venerdì Santo 28 aprile: Piaghe gloriose di Gesù Cristo 16 maggio: S. Gemma Galgani patrona del MLP 12 giugno: B. Lorenzo Salvi 01 luglio: Preziosissimo Sangue 6 luglio: S. Maria Goretti 9 luglio: B.V.M. Madre della s. Speranza 24 luglio: B. Niceforo e compagni martiri

26 agosto: B. Domenico Barberi 14 settembre: Esaltazione della Croce 15 settembre: B. Vergine Addolorata 24 settembre: S. Vincenzo M. Strambi 6 ottobre: B. Isidoro de Loor 9 ottobre: S. Innocenzo Canoura Arnau M. 19 ottobre: San Paolo della Croce (Morrovalle) 3 novembre: B. Pio Campidelli 5 novembre: Ricordo dei defunti della Famiglia Passionista. 13 novembre: B. Eugenio Bossilkov 18 novembre: B. Grimoaldo Santamaria 9 dicembre: B. Bernardo M. Silvestrelli

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Amici di Gesù Crocifisso

Buon Anno Nuovo con tante Benedizioni divine P. Alberto

I Piccoli Amic di Buon Annoi fanno gli auguri a tutti gli Amic i

Incontri delle Fraternità Amici I. Recanati MC 2. Morrovalle MC 3. Civitanova MC 4. Macerata, 5. Porto S. Elpidio AP 6. Montecosaro MC 7. Mad. d. Stella PG, 8. Fossacesia CH 9. Roccaraso AQ Rivisondoli Pescocostanzo Pietransieri 10. Lido di Fermo AP 11. Giulianova Lido TE 12. Trasacco AQ 13. Pescosansonesco PE 14. Moricone Rm

Convento Passionista Convento Passionista Parrocchia S. Gabriele Parrocchia S. Croce Parrocchia S. Pio X Parrocchia Annunziata Santuario La Stella S. Giovannni in Venere Parrocchia dell’Assunta Mad. d. Portella Collegiata Parr. S. Bartolomeo Parrocchia S. Tommaso Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Cesidio Santuario B. Nunzio S. Convento Passionista

I e III mercoledì II e ultimo martedì II e IV lunedì I venerdì e varie II e ultimo venerdì II e ultimo giovedì II e IV domenica I e III martedì I mercoledì I martedì I martedì IV martedì I e III lunedì I e III giovedì II e IV venerdì I e III giovedì Ogni giovedì

Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 21,15 Ore 15,00 Ore 21,00 Ore 15,00 Ore 15,00 Ore 15,00 Ore 21,00 Ore 21,15 Ore 21,00 Ore 15,00 Ore 15,00 Ore 21,00

Calendario Amici 2007 06 gennaio: 14 gennaio: 04 febbraio: 16 febbraio: 27 febbraio: 04 marzo :

ore 15,00 Messa e festa alla Casa di Riposo di Montecosaro Ritiro mensile a Morrovalle Ritiro mensile a Morrovalle Solennità della Passione a Civitanova Festa liturgica di S. Gabriele dell’Addolorata Ritiro mensile a Morrovalle

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: La Caparra Maria di Fossacesia CH: 16-11-2006; Platinetti Salvucci Rosa di Trodica MC: 04-12-06. Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa Gennaio - Febbraio 2007 - Anno VIII n. 1 in Copertina: S. Gabriele Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Tecnostampa - Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone - Red. P.A. Giuseppe Pierangioli Piazzale S. Gabriele 2 - 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscalinet.it http://www.passionisti.org/mlp/amici


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