A mici di Gesù Crocifisso Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”
Novembre - Dicembre 2007 - Anno VIII n. 6
SOMMARIO † Testimonianza nella famiglia † Testimonianza e Missione Passionista † L’Avventura dell’essere “in Cristo” † P. Bernardo Kryszkiewicz † Il Natale in S. Paolo della Croce † La famiglia oggi e le sue crisi † XVII Consiglio Nazionale Amici † Amici News B. Bernardo Silvestrelli (1831 – 1911)
† Testimonianze
Amici di Gesù Crocifisso
Testimonianza e martirio nella famiglia Novembre
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utti siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo. Ma dove cominciare? La testimonianza ha la sorgente nell’amore, è una esigenza dell’amore ed è un dono di amore: fare conoscere e donare a tutti Cristo che amiamo, ma iniziando dal prossimo più prossimo, dalle persone che dobbiamo amare di più, dalla propria famiglia. Non è un vero testimone di Cristo e non ama seriamente la sua famiglia chi non sente il bisogno di iniziare ad essere testimone nella sua famiglia. Portare Gesù, fare conoscere Gesù è il dono più prezioso che possiamo fare a una persona che amiamo. Per testimoniare Cristo nella famiglia bisogna prima di tutto avere della famiglia l’idea che ne ha Gesù stesso; significa che per un cristiano c’è un solo tipo di famiglia, come voluta dal Creatore: un uomo e una donna che si amano “sino alla fine”, con un amore fedele e indissolubile, lieti di partecipare con Dio creatore al dono della vita. Testimoniare Cristo nella famiglia vuol dire trasmettere, con l’esempio e con la parola, questo unico modello di famiglia voluto da Dio. Questa testimonianza un volta era più facile, perché c’era un solo modello di famiglia. Oggi non è più così. Ci sono tante idee diverse e tanti modelli diversi di famiglia. Anzi si preferisce non parlare più di famiglia, ma di coppia, di convivenza. Da qui i tanti modelli di famiglia, che nascono, cambiano e muoiono continuamente.
bene esposta, il segno della croce, l’elemosina al mendicante, la lettura comunitaria di brevi brani della Bibbia, brevi insegnamenti basati sul vangelo, un tempo di preghiera in comune, adatta all’età dei figli. Non basta la recita di preghiere in famiglia, per assicurare una formazione cristiana dei figli: occorre che tutta la vita di famiglia, tutte le scelte siano illuminate dalla fede e dalla coerenza cristiana. La mancanza di questo clima di fede può spiegare anche tanti fallimenti. Il terzo livello è largo come il mondo e include parenti, amici, colleghi, parrocchia, paese. La famiglia cristiana è testimone coraggiosa non solo dei valori del matrimonio, ma di tutta la fede. Non bisogna ostentare la fede, ma neppure occultarla e vergognarsene. Il male ha spesso apostoli molto più zelanti.
Un sì come quello della croce
Oggi non è facile testimoniare Gesù nella famiglia e alle volte può diventare un martirio. In casa entrano continuamente maestri che portano la mentalità del mondo, modelli di vita opposti a quelli presentati dal vangelo. La tentazione bussa continuamente a tutte le porte. I figli, appena escono dalla porta di casa trovano modelli di vita allettanti, diversi da quelli inculcati in famiglia. Per rimanere fedele, l’amore coniugale deve trovare nell’amore di Gesù in croce il suo modello, la sua forza, il suo alimento. Cosi ogni matrimonio può dirsi un’eco del sì di Cristo in croce. Come essere testimoni nella L’amore e il matrimonio sui mass media famiglia? sono spesso presentati La famiglia è comuin modo illusorio, effinità evangelizzata, permero, per cui, quando ché si pone alla scuonella famiglia fa capoAttilio e Domenica celebrano il 50° di matrimonio. la del Vangelo. Alla sua lino la croce, ci si troCelebrano il figlio, il fratello e il nipote. luce scopre i valori del va impreparati e si butta sacramento del matritutto all’aria. Nessuno monio e risolve i problemi e le scelte da fare. forma una famiglia per salire il Calvario. Ma bisogna Ma la famiglia è anche comunità evangelizzante essere preparati anche alle prove. In queste situazioni perché trasmette e testimonia il vangelo a vari livelli. si deve dare una grande testimonianza di fede e di fedeltà nell’amore. In una famiglia di “Amici di Gesù Il primo livello è l’evangelizzazione reciproca deCrocifisso”, non dovrebbe mancare mai un momento gli sposi: si attua nella fedeltà quotidiana all’amore insieme di contemplazione di Gesù Crocifisso, per impromesso sull’altare, nel catechizzarsi a vicenda, nelparare da Lui a vivere e donare l’amore vero. S.Paolo l’approfondire e vivere insieme la propria fede. della Croce raccomandava: “Bramo che nella vostra Il secondo livello sono i figli. Nel matrimonio la casa non passi giorno che non si mediti un mistero funzione educativa è collegata a quella procreativa e della Passione almeno per un quarto, e tal mistero lo prolunga la partecipazione dei coniugi all’opera creaportino tutto il giorno nell’interno oratorio del cuotrice di Dio. L’educazione è anche evangelizzazione, re, e spesso anche in mezzo alle occupazioni con l’ocperché trasmette la fede e apre la via all’amore di Dio. chio della mente mirino il dolce Gesù in quel mistero La famiglia ha un proprio ministero nella chiesa: il che hanno meditato, rivolgendo affetti di amor di Dio. ministero della vita che comprende generazione ed Questi affetti arricchiscono l’anima di tesori di vita e educazione. Le forme di evangelizzazione sono numedi grazia”. rose: secondo l’età dei figli, possono consistere in gesti P. Alberto Pierangioli semplici, come l’immagine sacra alle pareti, la Bibbia
Amici di Gesù Crocifisso
Testimonianza e missione passionista Dicembre
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l termine di un anno dedicato ad approfondiso: Amare e fare amare Gesù Crocifisre la testimonianza cristiana, ci chiediamo: in so. Questa è l’essenza della spiritualità passioniche modo, come laici passionisti, possiamo sta, vissuta per oltre due secoli e mezzo dalla Famiglia essere veri testimoni di Cristo? Per avere luce, dobbiaPassionista, composta da religiosi, suore e laici. Quemo andare alla sorgente della spiritualità passionista, a sta è la spiritualità che siamo chiamati a vivere e a teS. Paolo della Croce, del quale si è servito il Signore stimoniare come Amici di Gesù Crocifisso. per dare alla Chiesa un nuovo cammino di santità. Partendo da lui, risaliamo alle sorgenti della spiritualità Spiritualità dell’amore appresa dal Crocifisso e passionista. apostolato dell’amore. S. Paolo della Croce nacque a Ovada AL nel 1694, Per seguire Gesù Crocifisso, dobbiamo imparare a da una famiglia profondamente cristiana, primo socontemplarlo. Benedetto XVI, nell’enciclica «Deus pravvissuto di 16 figli. Passa la giovinezza con una vita caritas est», afferma che per capire «Dio Amore», il cristiana esemplare, aiutando il padre nel piccolo compunto di partenza deve essere «lo sguardo rivolto al mercio, per provvedere alla numerosa famiglia. Ascolfianco squarciato di Cristo… Partendo da lì deve tando una predica del suo parroco, si sente chiamato a ora definirsi che cosa sia l’amore. A partire da queuna vita da dedicare tutta all’amore di Dio. Si arruola sto sguardo, il cristiano trova la strada del suo vivolontario come soldavere e del suo amare» to per andare a combat( n.5). tere contro i Turchi che Il nostro Fondatore minacciano di invadere è vissuto immerso nel l’Europa e distruggere mistero della Passiola fede cristiana. Prene di Gesù e da essa ha gando poi davanti al imparato «la passione Santissimo, sente che dell’amore». Scrive Dio lo chiama ad altre queste parole stupenbattaglie. Lascia la vita de: «Se vi sentite tutta militare e intensifica la penetrata dalle pene vita di preghiera. Tordello Sposo divino, nando a casa, da una fate festa; ma questa messa, vicino alle porte festa si fa nella fornadi Castellazzo BormiGiovani Amici di Civitanova ce del Divino Amore, da, dove si era trasfeperché il fuoco che pepartecipano all’Agorà dei giovani a Loreto: 2-9-07 rito con la famiglia, ha netra fin nelle midolla una visione interiore: delle ossa trasforma si vede tutto vestito di nero con una croce bianca e il l’amante nell’amato (L. II, 440). nome di Gesù sul petto. A 26 anni, nel 1720 viene vestito dal suo vescovo di questa veste nera. La contemplazione e l’amore di Gesù Crocifisso deve portare a scelte concrete; non basta amare Gesù CrociPer conoscere la volontà di Dio, si ritira per 40 giorni fisso, ma bisogna impegnarsi per fare amare l’Amore. in uno stanzino della chiesa di S. Carlo a Castellazzo Da qui la testimonianza e l’apostolato. L’amore solo Bormida, assorto giorno e notte nella contemplazione intimistico è un amore vano. S. Paolo della Croce, nel del Crocifisso. In quei giorni scrive anche una regola ritiro di Castellazzo, ancora giovane laico, scriveva il 4 per una congregazione che il Signore gli ispira di fondicembre 1720: «Desidererei essere scarnificato per dare. Terminato il ritiro, incomincia subito, da sempliun’anima; mi pareva di languire, vedendo la perce laico, un intenso apostolato nel suo paese. Parte per dita di tante anime, che non sentono il frutto della Roma, per avere dal papa l’approvazione dell’istitupassione del mio Gesù». Scriveva più tardi: “Vorrei to vagheggiato. Dopo un viaggio disastroso, arriva a essere tutto fuoco di amore, fino a bruciare non solo Roma in uno stato pietoso. Viene allontanato dal pachi ci passa vicino, ma anche i popoli lontani, in una lazzo pontificio in malo modo. Invece di scoraggiarsi, parola tutte le creature, affinché tutte conoscessero va nella basilica di S. Maria Maggiore e davanti all’imed amassero il Sommo Bene”. magine della Madonna, fa voto di dedicare tutta la vita ad amare e fare amare Gesù Crocifisso. Con questo Dopo questi ultimi quattro anni di cammino passionivoto nasce la Famiglia Passionista. Seguono anni di sta, in cui siamo “ripartiti da Cristo”, da “conoscere, intenso apostolato e di vani tentativi di iniziare l’opera amare, seguire, testimoniare”, vogliamo continuare di Dio. Nel 1727 viene consacrato sacerdote dal papa e il cammino per crescere nell’amore di Gesù e nell’imnel 1728 approda definitivamente al Monte Argentario, pegno per farlo conoscere e amare. La spiritualità pasculla della Famiglia Passionista. sionista è una spiritualità esigente, ma è la spiritualità dell’amore e quindi della gioia e della vita. Siamo Inizia così una vita di profonda contemplazione delchiamati ad essere specialisti e apostoli dell’amore. l’Amore Crocifisso e di apostolato straordinario. Grande mistico, apostolo del Crocifisso, Fondatore, guida P. Alberto Pierangioli eccezionale di tante anime. Lo scopo è sempre lo stes-
Amici di Gesù Crocifisso PENSIERO PASSIONISTA – Novembre / Dicembre 2007
L’AVVENTURA DELL’ESSERE “IN CRISTO”
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na lampante consapevolezza sbalordì la Il senso dell’essere “In Cristo” prima comunità cristiana: essere in Cristo. Essere in Cristo è la formulazione finale e definitiva I seguaci di Gesù di Nazareth, battezzadel rapporto che Dio voleva intessere con l’umanità. ti nell’acqua e nello Spirito, vivono in lui e sono con Il coronamento dell’Emanuele, Dio-con-noi e noi-conlui come un’unica persona mistica. Dev’essere stata Dio. La restaurazione del piano creaturale fallito nelun’esperienza spirituale scioccante. Gli Apostoli ci si l’Eden. La Bibbia descrive le tappe del lungo cammino trovarono immersi subito dopo la Pentecoste e la coche ha portato a questa conclusione. Da buon ebreo, munità ci si sentì coinvolta nella catechesi e nei sacraPaolo ha un vivo senso del Dio che s’era gradualmente menti dell’iniziazione. rivelato e comunicato al suo popolo fin dall’antichità. L’apostolo Paolo fu il primo a trasmettere in scritSi chiamava “Colui che è”; oppure “il Dio di Abramo, to questo stupore che permeava l’esistenza cristiana. il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Ma Paolo non I membri della nuova comunità vivolo chiama così. Non perché no una vita propria come individui e non lo sia più, ma perché orcome gruppo e sono liberi e responmai s’è rivelato e comunisabili delle loro scelte. Ma il tutto avcato in maniera nuova. È il viene dentro un nuovo spazio vitale: Padre del Signore Gesù Criin Cristo morto e risorto, che li unisce sto, e per questo anche Paa sé e tra di loro in una misteriosa, indre Nostro, perché ci ha resi scindibile unità. tutti figli nel Figlio. In seguito lo stesso Paolo nelle sue Si riparte dunque dalepistole e Giovanni nei capitoli 13-17 la sorgente dell’avventura del suo vangelo e nelle lettere, rifletumana. Il Creatore è daltono a fondo sul tema. Illuminati dall’eternità il Padre del Figlio. P. Gabriele Cingolani, guida il Ritiro mensile lo Spirito Santo, elaborano le motivaCreò l’umanità nell’immadegli Amici a Morrovalle: 7-10-2007 zioni dottrinali dell’unità che, in Crigine del Verbo-Figlio per sto, inserisce i cristiani nella comunione col Padre, il affiliarsela in lui fin dall’inizio, ma il piano fu rifiutato Figlio e lo Spirito Santo. dalla libertà umana. Ciò che non si realizzò a seguito della creazione, si compie nella redenzione. Nel suo La nuova “abitazione” dei credenti è affermata da Spirito, il Padre manda il Figlio, lo sostiene nella croce Paolo in tutte le sue lettere fin dal saluto introduttivo. e nella morte, lo risuscita dalla morte riscattando in lui Lo stile epistolare prevedeva che si cominciasse con l’umanità, e lo costituisce Signore. un saluto e un augurio, come si fa anche oggi nelle varie culture. I greci e i latini auguravano buona salute, In quanto ebreo, Paolo ha in sé il senso vivo dell’asbenessere, e grazia come bellezza. Gli ebrei soprattutto solutezza di Dio, tanto che all’inizio s’era scatenato la pace. Noi diciamo che stiamo bene e così speriamo contro la comunità del Nazareno. Ma poi Cristo gli si che sia del ricevente. Paolo fa uso degli stessi elementi era rivelato in modo proporzionato alla veemenza del ma li impasta di contenuto cristiano, che sempre inclusuo zelo. Da allora il senso di Dio è diventato in lui il de il nuovo essere in Dio per mezzo di Gesù Cristo. senso di Cristo. Si rende conto che l’opposizione degli La grazia non è più la prestanza fisica, ma la salvezza ebrei può essere motivata da zelo monoteista, ma egli compiuta da Dio in Cristo. Pace non è solo l’assenza è affascinato dalla novità inaudita: che Dio è Padre, Fidi guerra, ma l’armonia di un rapporto nuovo tra Dio, glio e Spirito Santo. umanità e creazione. Le sue prime due lettere sono inviate ai TessaloniceEssere “in Cristo” è il “Mistero” si, una nell’inverno del 50. Ambedue cominciano: Alla cristiano chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo, 1,1. La Prima ai Corinti così apre: Nella Lettera agli Efesini Paolo spiega che il destino Alla chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono umano consiste nell’essere in Cristo. Nell’inno cristostati santificati in Cristo Gesù, 1,2. Ai Galati: Grazia logico d’apertura afferma che il disegno di radunare a voi a pace da parte di Dio Padre nostro e del nostro non solo l’umanità ma l’intera creazione in Cristo era Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri nascosto in Dio (mistero) fin dall’eternità. Noi ora lo peccati, 1,3-4. Nella Lettera agli Efesini, al consueto sappiamo perché Cristo ce l’ha detto e lo ha realizzasaluto segue un inno di lode al Padre perché in Cristo to. Il testo, 1,3-14, riassume la storia della salvezza in ci ha benedetti, scelti, redenti, predestinati, 1.1-4. Ai sette tappe, che si susseguono al ritmo martellante di in Filippesi dice: A tutti i santi in Cristo che sono a FiCristo, ripetuto dieci volte. Esse sono: lippi, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Si1. Elezione: “In lui (in Cristo) ci scelti prima della gnore Gesù Cristo, 1,1-2. Ai Colossesi: Grazia e pace creazione del mondo”. da Dio Padre nostro ai santi e fedeli fratelli in Cristo, 2, Predestinazione: “Predestinandoci a essere suoi 1,1-2. figli adottivi”. Da queste introduzioni la chiesa ha desunto i saluti 3. Redenzione:“Nel quale (in Cristo) abbiamo la reiniziali delle sue celebrazioni liturgiche. denzione mediante il suo sangue”.
Amici di Gesù Crocifisso
concretezza del quotidiano. La risurrezione 4. Ricapitolazione: “Ci ha fatto conoscere il misteci avvolge nella potenza della fede e della speranro della sua volontà, il disegno cioè di ricapitolare in za che a loro volta danno senso alla vita e agli eventi Cristo tutte le cose”. del quotidiano. Per descrivere la complessità dell’in5. Eredità: “In lui siamo stati fatti anche eredi”. treccio tra Cristo e noi l’apostolo Paolo è costretto a 6. Dono dello Spirito: “Avete ricevuto il suggello forzare la grammatica del linguaggio umano. Se nella dello Spirito Santo, caparra della nostra eredità”. lettera agli Efesini prevale la formulazione in Cristo, 7. La gloria di Dio: “In attesa della completa redenin altre lettere predomina con Cristo. Nell’originale zione, a lode della sua gloria”. greco, il con è prefissato a tutti i possibili verbi di assimilazione. L’inno ha l’impronta trinitaria ma ruota attorno al primato di Cristo, cuore del mistero, perché in lui la Ai Romani: Siamo stati con-sepolti con lui, 6,4. Il Trinità ha concentrato l’openostro vecchio uomo è stara della salvezza. Nel seguito to con-crocifisso con Cristo, della lettera, Paolo si accorge 6,6. Se siamo con-morti con che un’articolazione essenCristo, così con-vivremo con ziale del mistero dell’essere lui, 6,8. Se con-sofferenti, sain Cristo si attua nel matriremo anche con-glorificati monio dei battezzati. Come e co-eredi con lui, 8,17. Ai abbagliato dall’ispirazione Colossesi: Siamo con-sepolesclama: “Questo mistero è ti con Cristo nel battesimo e grande; lo dico in riferimento co-risuscitati per la fede, per a Cristo e alla chiesa”, 5,32. con-partecipare alla nuova È una rivelazione che proietta vita, 2,12-13. Infine: Se coluce sulla spiritualità coniurisuscitati, siamo anche coConsacrazioni a Pescocostanzo AQ gale e familiare. assisi con lui nei cieli, Ef 2,6, e co-regneremo con lui, 2Tim Non può non sorprendere che tali consapevolezze 2,12. fossero già così vive nella coscienza della chiesa ad appena vent’anni dalla morte e risurrezione del SignoL’esperienza mistica dell’essere in Cristo o con Crire, mentre per noi sembrano così difficili da assimilare. sto è così trasformante che a volte è difficile percepire La lettera fu scritta da Paolo intorno al 60 d.C., forse la differenza tra Crocifisso e Risorto, capire se parli nella sua prima prigionia romana, ma riporta un testo dell’uno o dell’altro, o quale sia la differenza tra le due che le comunità già cantavano e si tramandavano a mefasi del mistero pasquale. “Sono stato crocifisso con moria, con ogni probabilità usato anche nelle celebraCristo (dunque sono morto) e non sono più io che vivo zioni liturgiche. (dunque sono vivo) ma Cristo vive in me”, Gal 2,20. “Che io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, di“In Cristo” s’intende il ventandogli con-forme nella morte, con la speranza di Crocifisso giungere alla risurrezione dai morti”, Fil 3,10-11. La formula essere in Cristo implica l’inserimento nell’epopea del Crocifisso Risorto. In tanto si può esLa base della teologia sere in Cristo in quanto la nostra vita ripercorre l’avsacramentale ventura del Verbo incarnato, crocifisso e risorto. Il tema della vita in Cristo o della conformazione a Torna il tema dell’unità del mistero pasquale. In quelui è il fondamento della dottrina sui sacramenti, fonti sta fase terrestre, l’esperienza cristiana ci associa più della vita morale e spirituale dei cristiani fino alle più alla passione che alla risurrezione. La vita nuova nel alte forme dell’esperienza mistica. Quel che avviene in Cristo risorto è possibile nella misura in cui continuiaogni sacramento è appunto essere inseriti in Cristo semo a morire ogni giorno e ogni momento all’influsso condo le varie fasi della vita e secondo gli stati di vita del peccato. nella chiesa. “Non sapete che quanti siamo stati battezzati in CriIl battesimo è la nascita in Cristo. L’iniziazione cristo Gesù siamo stato battezzati nella sua morte?”, Rm stiana culmina nell’Eucaristia, in cui Cristo trasfonde 6,3. Essere battezzati significa essere immersi. Perciò in noi la sua vita germinata nel battesimo e corroborata “tenete nella morte tutto ciò che in voi appartiene alla dal dono dello Spirito nella cresima. Nel matrimonio terra”, Col 3,5. Come cristiani portiamo “sempre e Cristo unisce a sé un uomo e una donna che sono già in dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché lui come singoli per il battesimo, ma ora lo divengono anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”, a nuovo titolo come coppia. Dai sacramenti la vita in 2Cor 4,10. “Io porto le stimmate di Gesù nel mio corCristo si sviluppa in ogni credente secondo la risposta po”, Gal 6,17. all’azione dello Spirito Santo. L’essere in Cristo fa sperimentare allo stesso tempo Gabriele Cingolani cp passione e risurrezione. La passione ci coinvolge nella
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Molto dolore, moltissimo amore P. Bernardo Kryszkiewicz
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ernardo Kryszkiewicz nasce a Mlawa (Vardiventerà, temprato anche dalla sofferenza. Insorgosavia, Polonia) da Taddeo e Apollonia Cono infatti lancinanti ed inspiegabili dolori di testa, che lebiewska il 2 maggio 1915. è il sestogenispesso gli impediscono di svolgere qualsiasi attività. to, conduce un’infanzia regolare. Dopo le elementari Il tre giugno 1938 a Roma viene ordinato sacerdote. frequenta il ginnasio. Il mal di testa non lo abbandonerà mai; nei momenti di È intelligente e volenteroso e non ha difficoltà. Al terremissione ha la volontà di dedicarsi all’insegnamenzo anno però ha un notevole calo di rendimento e viene to, all’apostolato e alla guida spirituale. Accetta tutto bocciato. Papà Taddeo è un tipo pratico, è tutto preso come dono di Dio convinto che il Signore “è sempre dalla gestione della sua officina meccanica e in essa un Padre”. Aveva scritto: “Sempre meglio mi rendo vede anche il futuro per Berconto quale parte nei piani di nardo; la mamma invece è più Dio occupa la sofferenza. Nelaperta ai problemi dello spirila scuola del Crocifisso e delto e molto religiosa. Entrambi la Madre addolorata acquisi preoccupano della vicenda sto la convinzione che senza scolastica del figlio e pensala sofferenza non si vive nelno di affidarlo ad una scuola l’amore”. retta da religiosi in modo che Intanto si avvicina lo scoppossa essere meglio seguito pio della seconda guerra moned aiutato. Per Taddeo questo diale e Bernardo deve fuggire è l’unico motivo, per Apolloe dopo un anno arriva a Rawa nia c’è qualche ragione in più: Mazowiecka dove rimarrà per una buona educazione religiotutta la durata della guerra. sa e perché no, la speranza di E ancora dispiaceri: la moruna possibile vocazione. te di alcuni confratelli, l’arreApollonia chiede al padre sto e la tortura del fratello Ilapassionista Bartolomeo Rario, la deportazione in campo petti di accogliere Bernardo di sterminio della sorella Manella scuola del loro seminarietta. Dal 1941 al 1944 svolrio. Viene accolto e l’otto setge anche il compito di direttotembre 1928 arriva a Przare degli studenti. È esigente, snysz, dove i passionisti sono ma umile e comprensivo. Progià da cinque anni. Si trova duce uno scritto interessante subito bene, il rendimento sotto l’aspetto educativo intiscolastico è buono, il comportolato Paedagogicum. tamento ottimo. P. Bernardo Kryskiewicz, Passionista (1915-1945) I fedeli lo stimano e lo amaÈ un ragazzo sincero e rino, vedono in lui un sacerdote spettoso. Scrivendo ai famigliari, prima dice solo di santo. Nel gennaio del 1945 Rawa Mazowiecka viene essere contento poi mostra ammirazione per la vita dei bombardata dai sovietici; viene gravemente dannegreligiosi, alla fine manifesta la decisione di volersi fare giato l’ospedale cittadino. Il convento viene in parte sacerdote. Il padre tenta insistentemente di dissuaderadibito ad ospedale; si prodiga senza risparmiarsi e con lo, ma lui non cede e dice di voler essere solo “discepononcuranza dei pericoli: raccoglie, cura, confessa e belo di Dio e suo meccanico”. L’officina meccanica del nedice. padre può aspettare. Superata la maturità con il massiDopo la liberazione viene inviato a Przasnysz come mo dei voti, a diciotto anni inizia il noviziato e veste superiore. C’è tanto da fare in ogni campo, scrive: “Il l’abito il 14 settembre del 1933. lavoro è moltissimo. Peccato che il giorno abbia solo Il suo maestro p. Bartolomeo Rapetti lo trova “ricco 24 ore”. Dopo poco viene colpito da tifo e la malattia di fede viva, esatto nell’osservare gli impegni comunisi presenta subito grave. Tutti si preoccupano, ma lui tari, modesto, devotissimo dell’Eucaristia e della Maaccoglie con gioia la volontà di Dio. Prima di morire, donna, amante della preghiera. Se continua così, conripete per un quarto d’ora, con voce sempre più flebile: clude, diventerà santo”. Dopo la professione emessa “Gesù, ti amo. Gesù, ti amo”. l’undici novembre 1934, studia a Prasnysz e poi a SaMuore il sette luglio 1945. La sua vita è stata breve, dowie. Il primo ottobre 1936 va a Roma per complema intensa e ricca di frutti. È sepolto nella chiesa del tare il corso teologico e intanto cresce spiritualmente. convento, meta ancora di tante persone che chiedono “Ho conosciuto, scrive, cosa significhi la vita offerta a il suo aiuto e la sua intercessione. Si conclude così a Dio. Sono totalmente felice. Mai avrei immaginato che 30 anni, la vita breve, ricca di sofferenza e traboccante fosse tanto dolce servire il Signore”. di amore del P. Bernardo. É in corso il processo per la Esprime soddisfazione nel trovarsi nel convento sua beatificazione. (Bibliografia: Pierluigi Di Eugedove sono vissuti il fondatore e tanti altri fratelli illunio: Sotto la Croce Appassionatamente). stri. “Qui, dice, anch’io devo diventare santo”. E lo Francesco Valori
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La spiritualità del Natale in S.Paolo della Croce
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suo, perché egli sia il primogenito tra molti Paolo della Croce viveva in modo intenso fratelli” (Rm 8,29). la spiritualità dell’Avvento che ci prepara al Natale di Cristo. Dai suggerimenti che dava Paolo esorta a rinascere in Gesù a vita deifica e a staai suoi religiosi e alle persone da lui dirette possiamo re con lui nel seno dell’amore del Padre. Questa rinaconoscere gli aspetti che sottolineava di più per ricorscita interiore in Cristo ci rende capaci di compiere con darli con amore e gratitudine e imparare a praticarli per Gesù la volontà del Padre in ogni evento. Gesù, infatti, onorare Gesù che si fa nostro fratello. entrando nel mondo dice al Padre: “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo mi hai preparato. La prima cosa che raccomandava era di considerare Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10, con stupore e gratitudine la bontà di Dio Padre che ha 5-7). Questa grido di amore Gesù lo ripete nel Getsevoluto che il Figlio si unisse in modo mirabile alla namani per iniziare la sua passione “Padre sia fatta la tura umana. Ammirare la bontà del Figlio di Dio che tua volontà”. vuole entrare nel mondo, accettando di passare per i vari stadi della generazione nel grembo della madre Il santo raccomanda di imparare da Gesù bambino Maria SS.ma; di nascere la pazienza nel vivere le difbambino bisognoso di cure e ficoltà quotidiane della vita. di protezione e sperimentare A Betlemme, infatti, manle fasi della crescita fisica e cano non solo i comodi, ma sociale mentre avrebbe anche anche le cose indispensabili, potuto venire nel mondo già come il fuoco sostituito dal come un uomo maturo. fiato di due animali, il letto e una culla suppliti dalla manScriveva ad A. Grazi: “In giatoia; manca la presenza di pura fede, in spirito, tutta amici e parenti, sostituiti dalimmersa in Dio, lasciate, che la visita breve di un gruppo l’anima resti assorta in queldi pastori svegliati dall’angel’altissimo stupore e meravilo; ma poi torna il silenzio e glia amorosa, vedendo con la la solitudine popolata solo da fede l’Immenso fatto piccolo, Maria, la madre, e dal padre l’infinita Grandezza umiliata putativo Giuseppe. per amore dell’uomo” (L ai laici, 515). Questa solitudine e silenzio per Paolo non è desolazione, Ai passionisti ricordava di è l’ambiente più adatto per considerare l’amore infinipercepire l’amore misericorto delle tre Divine Persone dioso della Trinità presente rivelato dal mistero del NaGesù Bambino dorme sulla Croce, nel divino bambino, è anche immagine venerata da S. Paolo della Croce tale: “Considerare l’infinita l’ambiente più adatto per cecarità che ci ha dimostralebrare ogni giorno la mistica natività dell’anima. Scrito l’Eterno Padre nel darci l’Unigenito suo Figlio e ve a M. Crocifissa: chiedo al “Sovrano Divin Infante l’amore dello stesso Figlio nel prendere carne umana di degnarsi di rinnovare nel di lei cuore questa mistica e assoggettarsi a tanti disagi e patimenti per liberare Divina Natività, affinché il suo spirito rinasca sempre noi dalla schiavitù del demonio ed aprirci le porte al più a vita deifica e santa” (Let II,210). santo paradiso” (L.ai pas, 232). L’Avvento ci ricorda l’accoglienza misericordiosa di L’attenzione amorosa di Paolo si concentrava anche Dio Padre verso ogni persona e insegna ad accoglierci nel considerare la grande povertà in cui Gesù nasce a reciprocamente in Gesù che si è fatto nostro fratello. Betlemme, povertà che Gesù vive per amore dell’uoL’accoglienza di tutti da parte di Dio Padre annulla le mo che vuole salvare. Esorta i passionisti: “Chi non distinzioni che impediscono la mutua comprensione ed dovrà distillare il cuore dagli occhi per tenerezza, veaccoglienza tra le persone e i gruppi etnici e culturali. dendo un Dio per noi Bambino in fasce, per noi colloIl Verbo si è incarnato per aiutare noi ad avere buone cato sul fieno di un presepio, bisognoso del fiato di due relazioni con gli altri visti come fratelli e sorelle non giumenti! Oh, che gran luce; oh, che gran fuoco arde come concorrenti o nemici. L’Avvento deve aiutarci a nella stalla di Betlemme!”(L. ai pas, 88). É la luce e il fare una revisione sul modo con cui ci parliamo refuoco dell’amore misericordioso di Dio Trinità riveciprocamente e sul modo con cui parliamo degli altri lato e comunicato da Gesù bambino che accetta con presenti o assenti che siano. Se riconosciamo Gesù nelamore di nascere in tanta povertà! le persone, specialmente in quelle che lui ci ha posto Dinanzi al bambino Gesù Paolo esorta ad essere pievicino, dobbiamo imparare sempre meglio a parlarci ni di meraviglia e gratitudine, ma insiste a capire il fine con una benevolenza che parte dal cuore, dalla stima, per cui si è fatto nostro fratello, cioè renderci figli adotdalla misericordia, come riflesso della misericordia di tivi di Dio. Chiede perciò che ci lasciamo plasmare da Dio rivelata dall’incarnazione di Cristo Gesù. Gesù, il Figlio prediletto del Padre, che “ci ha predeP. Fabiano Giorgini CP stinati ad essere conformi all’immagine del Figlio
Amici di Gesù Crocifisso
LA FAMIGLIA OGGI E LE SUE CRISI
Primo elemento di crisi: l’amore (continua) L’amore fra gli sposi è l’aspetto più importante del sacramento del matrimonio: un amore che deve essere Amore, e specchio dell’Amore di Cristo per la Sua Chiesa. Lo stesso San Paolo, che dell’Amore ha tanto parlato nei suoi scritti, riguardo al matrimonio afferma: “il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa…” (Ef 5, 23), ed ancora: “ E voi, mariti, amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef 5, 25). Questi versetti, mettono in risalto quanto grande debba essere l’Amore sponsale. Amare come Cristo ha amato la Chiesa, non è una cosa semplice, se si pensa che Egli per tutti noi, ha dato la Sua vita. E’ un Amare oltre ogni misura o capacità solo umana. Ma allora in quale matrimonio potrebbe esserci un amarsi così? In tutti, se nel matrimonio si ricorda che ci si è sposati in Cristo e da Lui soltanto si possono ricevere le grazie necessarie per un rapporto così forte e vincolante. San Paolo ci dice ancora: “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore” (Ef 5, 21-22). Non bisogna leggere “male” questi versetti: la sottomissione al Signore è una “dolce” sottomissione, non è schiavitù, perché Egli ci ama di un amore totalizzante. Si parla di sottomissione degli uni agli altri: nel matrimonio i coniugi hanno il “compito” (anche se è improprio come termine) di amarsi al punto tale da sentirsi ciascuno sottomesso all’altro, però nel Signore. Non può esserci un rapporto coniugale forte, se non nel matrimonio-sacramento in Cristo. L’amore sponsale si estende ad una comunione di vita totale e totalizzante: è lo stato dell’Amore. Questi esige che ci sia stabilità ma, nello stesso, dinamicità. Nel corso della vita coniugale, questo sentimento, ha bisogno di stabilità per essere sempre rivolto alla persona con la quale si è scelto di condividere la propria esistenza, per non farsi sopraffare dalle tentazioni del mondo e da quello che è quasi diventato un “uso” nella società attuale. Richiede quindi anche forza interiore, costanza ed umiltà. Ma ha bisogno di dinamicità, nello stesso tempo. Un amore che vada avanti nel corso degli anni, per abitudine o solo per una fedeltà giuridica o esteriore, non ha senso, non è più l’Amore. Nella vita comune, che due sposi cristiani conducono, c’è bisogno di un rinnovamento continuo del loro rapporto, di una crescita continua di quei sentimenti che nutrono l’uno per l’altra, anche davanti alle inevitabili difficoltà che la vita pone davanti. E’ un amore che non rimane fermo, statico, quasi ad ammuffire, ma che cresce così come passano gli anni. Diventa sempre più forte e maturo, anche dopo la venuta dei figli, anche quando la bellezza è sfiorita con gli anni, anche quando i capelli sono diventati bianchi e, da quel giorno in cui ci si è promessi amore per sempre, davanti a Cristo e agli uomini, in Chiesa, di tempo ne è passato. L’Amore, non muore col passare del tempo, ma cresce e rafforza sempre più il legame fra marito e moglie, anche quando i volti sono solcati dalle rughe. Solo così, riscegliendosi ed amandosi sempre più, ogni giorno, ed in
modo sempre nuovo, si può affermare che l’Amore è entrato pienamente nella vita di una coppia di coniugi. E tutto ciò, ci può far dire, senza dubbio, con San Paolo, che il matrimonio così vissuto, è “un mistero grande” (Ef 5,32). Luigi e Pina di Civitanova si consacrano Secondo elemento: a Gesù Crocifisso: 19-8-2007 La crisi della vita Altro elemento di crisi nella famiglia è quello della vita. Viviamo, infatti, in un’epoca di contraddizioni. Da una parte abbiamo la paura, il rifiuto della vita che porta poi a scelte come quella di non concepire un figlio, oppure anche all’aborto. Dall’altra invece abbiamo la ricerca di un figlio a tutti i costi, un figlio voluto “per forza” che, se non viene normalmente, si cerca di avere anche ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita. Allora bisogna innanzitutto chiedersi quale significato viene dato alla parola vita e quale alla parola poi figlio. La vita umana è tra le realtà più preziose che esistano al mondo; senza di essa le altre manifestazioni biologiche non avrebbero una pienezza di senso. Nella vita umana prende forma e si manifesta la grandezza dello spirito, dell’intelligenza e della libertà. Molto spesso, nel linguaggio comune, ascoltiamo commenti e definizioni contrastanti sulla vita dell’uomo. C’è chi la definisce inviolabile e sacra, ma c’è anche chi non la considera positivamente, chi la sottovaluta e non le dà il dovuto rispetto; c’è chi la sfrutta negativamente e pensa di poterne fare ciò che vuole, specialmente se si tratta della vita altrui. Per la fede cristiana, e per molte altre forme di sapienza umana, la vita non è “qualcosa” che l’uomo possa manovrare a proprio piacimento: essa è inviolabile e sacra perché è un dono di Dio ed è vita dell’uomo. Il Creatore ha deciso questo dono gratuito, nel medesimo istante in cui ha voluto e creato l’essere umano come soggetto ed interlocutore di Lui, e quale signore responsabile del cosmo. Ma quando inizia la vita umana? La vita dell’uomo, di ogni uomo, da sempre, ha inizio il momento stesso in cui si forma lo zigote, la prima cellula di un nuovo essere umano. Il momento del concepimento è quello in cui una nuova creatura, ad immagine di Dio, si affaccia alla vita. Fin da quando Dio benedisse Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden dicendo “siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra…” (Gen 1, 28), la maternità e la paternità diventano segno dell’amore del Creatore che vuole che la Sua immagine si perpetui. Abbiamo detto, all’inizio, delle contraddizioni attuali per quanto riguarda la vita e l’avere un figlio. Oggi, in effetti, la società vive un periodo particolare, pieno di trasformazioni, e queste si riflettono anche nei
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rapporti tra le persone ed anche nel modo di relazionarsi tra uomo e donna. Ciò, ovviamente, si riflette pure nella vita di coppia, nella quale esistono delle difficoltà comunicative, a volte anche interne, ma soprattutto nei rapporti con gli altri. La vita di ogni persona, di solito, è piena di progetti e di desideri da voler realizzare, che portano poi al raggiungimento di quegli scopi, che l’uomo si propone, per la realizzazione di se stesso. Non avere desideri, non avere attese, significa non riuscire più a vivere in modo pieno. Desiderio ed attesa sono due caratteristiche fondamentali della vita umana, senza le quali l’uomo non vivrebbe realmente. Perché parlare proprio di desiderio e di attesa? Che valore hanno queste due caratteristiche della vita umana? Dove possono essere collegate? Desiderare di avere un figlio ci deve far riflettere sulle origini di questo desiderio, per comprendere poi il significato che si dà al figlio stesso. Desiderio di un figlio non significa volerlo a tutti i costi, ricorrendo a qualsiasi mezzo, anche non rispettoso dell’integrità fisica e psichica del figlio stesso o di altre vite umane. Tutto ciò si rifà a come il bambino viene atteso. L’attesa del figlio ci dice, infatti, come egli viene considerato dai suoi genitori. Nel momento in cui il frutto del concepimento umano ha la posizione centrale nella vita della madre, o nella stessa coppia genitoriale, il rapporto con lui si trasforma in un rapporto di accoglienza. In quanto accoglienza dell’altro, diverso da se stessi, il figlio diventa dono per i suoi genitori. L’attesa del bambino (la gravidanza) si trasforma in periodo di preparazione e di crescita per la coppia, che vede ora concretizzarsi quel desiderio, che, per amore, l’ha portata a dire di “si” alla vita. Il figlio deve essere frutto d’amore e deve trovare accoglienza fin dal grembo materno. L’amore è tale solo se è oblativo, solo se non vuole nulla per se stesso ma tutto fa per il bene dell’altro. Solo quando si accetta il figlio, così come egli è, allora lo si vede e lo si considera quale dono per i genitori. Quando il bambino, perde la sua centralità, quando nella gravidanza vengono considerati solo gli interessi materni ed il figlio viene visto quale proprietà della madre, di cui lei può fare ciò che vuole, se la gravidanza non è stata voluta, se è frutto di una non- scelta, è facile arrivare poi, anche a decidere per la soppressione di questa vita nel grembo materno. Se il figlio perde la caratteristica di essere dono, diventa un non-dono, qualcuno di cui bisogna “fare a meno”, perché non gradito. Si arriva così al rifiuto della vita, alla non accettazione e non accoSofia Naso Bomboi abbraccia la sorellina glienza del figlio. Maria Gemma appena arrivata.
Abbiamo parlato prima del paradosso e della contraddizione della nostra società:accanto a chi accoglie la vita, accanto a chi invece la rifiuta, ci sono coloro che la vogliono a tutti i costi, se non riescono ad averla con un normale concepimento. Il volere un figlio ad ogni costo indica che l’avere un figlio diventa un diritto al quale non si può e non si deve rinunciare. Ecco così il ricorso, sempre più frequente, alla procreazione medicalmente assistita, alle surrogate mother, ai figli fatti fare dietro “commissione”da altri. Senza volerci addentrare nei particolari di queste metodiche, ci si chiede, a questo punto, ma il figlio, ora, chi è realmente? E’ ancora un dono oppure è diventato un diritto di chi lo vuole? E, quale amore è quello che si celerebbe, dietro questa pretesa procreativa ? Sarebbe ancora amore vero? La crisi della vita, nelle coppie, porta ad affermare che ci troviamo davanti a due opposti determinati: vita e non-vita, figlio e non-figlio. Tutto, invece dovrebbe partire dal come considerare la vita umana, incominciando dalla sua primissima manifestazione nel grembo materno. Il generare un figlio è un evento privilegiato e va visto nell’ottica della vita umana intesa come dono, un dono che noi riceviamo, e siamo chiamati a donare a nostra volta. La nostra vita non è qualcosa che noi stessi ci siamo potuti dare, ma è un dono che il Creatore ci ha fatto, insieme ai nostri genitori. Quest’ultimi, poi, devono considerare il figlio non come un “qualcosa” di proprio, ma come qualcuno che scaturisce dal dono e che è dono egli stesso. Avere un figlio non significa che i propri genitori debbano tenerlo sotto il loro potere, e neppure che debbano pretenderlo come fosse un loro diritto, facendolo diventare, così, un oggetto dei propri desideri. E’ proprio questo che è necessario superare: il figlio non è oggetto, anche se la sua nascita è stata molto desiderata, ma è persona umana. Il volere un figlio a tutti i costi, pur rivelando un grande desiderio di generare ed accogliere una nuova vita, mette in risalto che forse questo bambino non è considerato come dono, bensì come “proprietà” dei genitori, o almeno della madre. Subentra alla logica del dare senza nulla pretendere, la logica del possedere, dell’avere diritto a generare, creando così una sorta di “egoismo procreativo”, in cui si è disposti ad affrontare qualsiasi cosa, anche la distruzione di altre vite umane, (basti pensare a quanti embrioni “soprannumerari” vengono distrutti, con la fecondazione artificiale), pur di raggiungere lo scopo di avere un figlio “proprio”, che soddisfi comunque il desiderio di maternità. Ma l’uomo non può sostituirsi a Dio, creando da solo la vita o decidendo chi debba vivere e chi no. La creatura non può prendere il posto del Creatore: solo Dio può dare la vita e la può far sorgere anche dove tutto sembra impossibile. (continua) (Da: www.bioeticaefamiglia.it) Dott.ssa Adele Caramico Stenta
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XVII Consiglio Nazionale Amici
Il
29 settembre si è svolto a Morrovalle il XVII Consiglio Nazionale degli Amici di Gesù Crocifisso, dalle ore 9,00 alle ore 17,30, con la partecipazione di 41 Amici aventi diritto. É stato presieduto dal Superiore Provinciale, P. Piergiorgio Bartoli; hanno partecipato l’assistente provinciale del MLP Piet, P. Aurelio D’Intino, gli assistenti spirituali degli Amici, P. Alberto Pierangioli, P. Bruno de Luca, P. Sandro Pippa, P. Adalberto di Donato, P. Natale Panetta, P. Celestino di Domenicantonio, i membri del Consiglio Esecutivo, i responsabili e vice delle fraternità di Morrovalle, Macerata, Porto Sant’Elpidio, Civitanova, Recanati, Montecosaro, Lido di Fermo, Madonna della Stella, Fossacesia, Roccaraso e dintorni, Giulianova e alcuni responsabili dei gruppi di Preghiera. Il Consiglio inizia con la recita delle Lodi proprie della festa dei Santi Arcangeli, guidate dal P. Aurelio D’Intino. - Il provinciale P. Piergiorgio Bartoli porge il suo saluto ed esortazione, presentando la figura dei tre grandi arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele, molto venerati da S. Paolo della Croce e ci invita ad affidare a Dio la nostra vita perché sia un canto di lode a Dio, come quella degli arcangeli. - Il presidente Piera Iucci apre i lavori, partendo dal “Discorsi sui pastori” di S. Agostino, esorta i responsabili a non farci prendere dalla tentazione di tirarsi indietro per pensare solo a sé stessi. Tirarsi indietro o non impegnarsi seriamente nel compito di responsabile, significa venire meno a un impegno preso davanti a Dio ed ai fratelli.
Discussione dell’ordine del giorno
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1) Situazione generale del Movimento. Il P. Alberto presenta la situazione generale del movimento e delle singole Fraternità. Gli iscritti al momento sono 2650, 102 nuovi iscritti nel 2007. Alcune fraternità vanno bene, altre meno, specialmente dove non vi sono nuovi aderenti. Le adesioni provengono da varie regioni grazie anche al nostro sito internet. Il 26 ottobre inizia la sua attività una nuova Fraternità a San Nicolò a Tordino (TE) che sarà seguita dal P. Francesco Biagioli. Per quanto riguarda gli Amici Aggregati, iscritti che vivono in luoghi dove non vi sono Fraternità o che sono impossibilitati a frequentarle, stanno crescendo di numero, ma crescono anche le difficoltà a tenere i contatti con loro, specialmente per chi non ha posta elettronica. P. Alberto ribadisce anche quanto sia importante l’incontro, almeno mensile, del Consiglio di Fraternità; alcune Fraternità lo fanno regolarmente, altre meno. 2) Programmazione 2007/8: P. Alberto invita a pensare a un programma almeno biennale. I suggerimenti sono stati diversi: approfondire ancora la testimonianza, lo studio della Bibbia, i comandamenti... P. Aurelio invita a prepararsi per partecipare alle missioni popolari con i religiosi passionisti. P. Alberto fa una sintesi dei suggerimenti e propone l’approfondimen-
Alcuni partecipanti al XVII Consiglio Nazionale
to dei sacramenti, in due anni, seguendo la traccia del Catechismo della Chiesa Cattolica. La proposta è accolta con decisione quasi unanime. 3) Programma del secondo incontro delle Fraternità: gli argomenti trattati nelle fraternità sono essenzialmente due: la catechesi mensile del ritiro e l’articolo di P. Gabriele Cingolani sulla rivista; la fraternità Madonna della Stella alterna le catechesi mensili ai quaderni di P. Fernando Taccone, scritte per il MLP. 4) Corsi di formazione: si ribadisce la necessità di organizzare, almeno una volta l’anno, un corso rivolto a tutti, ma in modo particolare ai responsabili già impegnati o a chi vuole impegnarsi in seguito. I corsi di due giorni, sabato e domenica, si potranno organizzare presso il santuario di San Gabriele. 5) Sito internet: Si comunica che è in fase di preparazione e di registrazione un nuovo sito internet indipendente degli A.G.C.: www.amicidigesucocifisso. org, preparato gratuitamente da una ditta specializzata. 6) Esercizi spirituali 2007: i due corsi sono andati molto bene. Inferiore il numero dei partecipanti nel secondo corso per le famiglie, ma migliore il lavoro effettuato. Esercizi spirituali 2008: si chiede di anticipare il periodo fissato per il primo corso ed di aumentare di un giorno il secondo. 7) Ritiri mensili: valutazioni e suggerimenti. L’attuale modo di far intervenire le persone nel corso delle catechesi va molto bene, permette di mantenere viva l’attenzione e di chiarire subito eventuali dubbi. Peregrinatio Crucis: valutazione. Bisogna coinvolgere maggiormente i parroci e si deve svolgere nel tempo di Quaresima e Pasqua. Il crocifisso deve essere sempre accompagnato da qualche Amico. 8) Giornata di spiritualità a San Gabriele: si è pensato al 18 maggio. Si prospetta l’ipotesi di farla in concomitanza della giornata della Festa della Famiglia Passionista della Provincia Piet se sarà organizzata. 9) Il 24 novembre si svolgerà a Morrovalle l’incontro dei Coordinatori delle Fraternità e dei Gruppi di Preghiera. Maria Grazia Coltorti
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AMICI NEWS A Loreto con i giovani e con il Papa
ricordato che la testimonianza ha bisogno di coraggio e audacia, un dono che viene da Dio, se siamo preparati ad accoglierlo. Ci ha ricordato anche che noi laici siamo responsabili della presenza di Gesù nel mondo. Come laici passionisti dobbiamo vivere e testimoniare la spiritualità passionista, che è la spiritualità dell’amore. Ha ricordato che il matrimonio è un vero ministero ecclesiale, che consacra i coniugi per essere ministri di santificazione l’uno per l’altro e per i figli. Per tutto ciò è indispensabile l’aiuto della preghiera, con Cristo al centro della nostra vita. Nel pomeriggio, al termine dell’ora di adorazione, P. Cingolani ha risposto a diverse domande e chiarito alcuni dubbi. La S.Messa ha concluso il ritiro. Olga Costanzo
Con una decina di mamme e figli del nostro gruppo delle Famiglie Amici di Gesù Crocifisso di Civitanova ho avuto la gioia di partecipare all’Agorà dei giovani con il Papa a Loreto. Sonia molto gentilmente ci ha disegnato le magliette con lo stemma passionista. Siamo arrivati nel primo pomeriggio e già la spianata di Montorso era piena; ci siamo accampati proprio vicino al palco. Sin dal primo momento si sentiva un clima di autentica partecipazione per l’arrivo del Papa, che i giovani hanno accolto con canti e ovazioni. Il messaggio del Papa ai giovani ci ha incitati a fare delle scelte giuste nella strada che il Signore vuole per noi, senza paura di sentirsi diversi. C’è stato un commovente colloquio del Papa con i giovani, che rivolgevano domande al Santo Padre e lui rispondeva con molto amore e chiarezza, facendo sentire a tutti la presenza di Dio; anche quando ci sentiamo soli, Dio è con noi e soffre con noi. Ci sono state poi testimonianze di alcuni giovani, che hanno toccato tutte le problematiche che li coinvolgono, con una commozione generale. In tarda serata il Papa ci ha lasciati per recarsi nella Santa Amici di Roccaraso in pellegrinaggio a Castel Petroso IS Casa. La festa ha proseguito con canti e riflessioni fino a tarda notte, finenUn pellegrinaggio per prepararci do con un grandioso spettacolo pirotecnico. La novità alle consacrazioni della veglia sono state “le fontane di ascolto”. Verso l’una di notte, sono andata a vedere queste “fontane” Il sette ottobre la Fraternità di Roccaraso con i Grupo punti di ascolto e preghiera. C’erano “La fontana pi di Pescocostanzo e Rivisondoli ci siamo recati in vidi Maria”, “La fontana dell’Eucaristia”, “La fontasita al Santuario dell’Addolorata di Castel Petroso IS, na della riconciliazione”, “La fontana dell’ascolto”, per venerare la Vergine con la Via Matris che si sno“La fontana dell’amore vero”, “La sorgente della da alle spalle del Santuario, in un paesaggio veramenvocazione”, “La fontana del creato”. Un incontro e te suggestivo. Su questo monte, nel 1888, la Madonna una notte indimenticabili. apparve in una grotta a due pastorelle Bibiana e Serafina. La Vergine Santa inginocchiata davanti a Gesù Pina Bara morto, con le mani allargate e gli occhi rivolti verso il cielo era lì in atto di implorazione ed offerta. La stessa visione ebbe in seguito il vescovo di Boiano e poi altri fedeli. La Madonna non parla, non lascia messaggi. Giornata di ritiro a Morrovalle Colpisce sempre il suo silenzio. Certamente la MadonDomenica 7 ottobre 2007, al ritiro mensile degli na con il suo silenzio e il suo atteggiamento di grande Amici di G.C. abbiamo avuto la gradita sorpresa di dolore e di offerta ci ha lasciato l’invito a riflettere sul avere come relatore P. Gabriele Cingolani, da poco dolore di corredentrice e a offrire i nostri sacrifici e rientrato dal suo lungo apostolato in Canada. Conosofferenze per la salvezza delle anime. La partecipasciamo bene il P. Cingolani dai suoi libri, profondi e zione commossa e attenta di tutto il gruppo alla santa accessibili a tutti e dai suoi articoli non meno profondi Messa nel meraviglioso Santuario ha concluso il pellesulla nostra rivista. Le nostre attese non sono state degrinaggio. Ringraziando la Vergine santa, per la grazia luse. Per più di una ora e mezza ci ha parlato della tee serenità scese nei nostri cuori, alla vigilia delle Constimonianza cristiana nella vita di tutti i giorni e come sacrazioni a Gesù Crocifisso. i sacramenti ci danno questa capacità. Ha spiegato le Riccardo Rucci dimensioni secolare e mariana della testimonianza; ha
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Consacrazioni Lido S. Tommaso di Fermo Il 29 settembre Le fraternità di Porto S. Elpidio e S. Tommaso hanno avuto la giornata di consacrazioni, dalle ore 15 alle ore 18,30. Il P. Alberto ha guidato un’ora di adorazione davanti al Santissimo esposto e ha preparato le consacrazioni. Alle ore 17,00 abbiamo avuto la santa messa, nella quale 7 Amici hanno rinnovato la consacrazione e due hanno fatto la consacrazione perpetua. É seguito un momento di festa. Abbiamo salutato e ringraziato il parroco, Don Pietro D’Orazio, che lascia la parrocchia e gli abbiamo fatto tanti auguri per il nuovo importante servizio di Vicario Generale della diocesi di Fermo. Facciamo tanti auguri al nuovo parroco di S. Tommaso, Don Raul Stortone. PIA
cardo e che si sono riunite e incontrate a turno nelle tre località turistiche. Il 17 ottobre i tre gruppi hanno partecipato alla messa celebrata dal P. Alberto nella splendida collegiata di Pescocostanzo, nella quale Beatrice e Concetta hanno fatto la prima consacrazione a Gesù crocifisso, mentre Maria Teresa e Nicolina hanno rinnovato la consacrazione. Non è mancata una splendida festa di comunione fraterna.
Amici di Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli.
Pescosansonesco PE. Il 18 ottobre il P. Alberto Ha incontrato la fraternità di Pescosansonesco, che è la prima fraternità di Amici sorta in Abruzzo ed è animata dal parroco Don Luca Anelli. La fraternità è stata rinforzata da un bel gruppo di nuovi iscritti del vicino paese di Corvara.
Fraternità di Trasacco AQ: 2-10-2007.
Incontri a Trasacco Il 1 ottobre 1997 nasceva la Fraternità di Trasacco AQ, con le prime adesioni di 43 Amici, per opera di Don Vincenzo Piccioni. Nel decennale di questo evento il P. Alberto è stato tre giorni a incontrare questa Fraternità (1-3 ottobre), ospite delle buone consorelle Passioniste, accolto con disponibilità dal parroco Don Duilio. Il gruppo ha attraversato un momento molto brutto per le note divisioni che ci sono state in paese. Il P. Alberto ha incontrato tre volte il gruppo, esortando il gruppo ad essere strumento di riconciliazione e di pace, ha celebrato e predicato, ha molto confessato. Si spera di poter organizzare le prime consacrazioni solenni nel prossimo anno. La Fraternità è animata da Sr. Emanuela Passionista e guidata dalla coordinatrice Sonia Sgattoni. PIA
Notizie in breve
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Roccaraso AQ. Dal 15 al 17 ottobre il P. Alberto ha incontrato e animato i gruppi di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo, guidate dal diacono Rucci Ric-
Fraternità di Pescosansonesco PE: 18-10-2007
Madonna della Stella PG. L’8 settembre il santuario mariano della Madonna della Stella celebra la sua festa popolare. Per preparare degnamente la ricorrenza, il superiore, P. Fernando Taccone ha invitato vari gruppi ecclesiali ad animare ciascuno una serata mariana, Il 6 settembre è stata la volta degli Amici di G. C., che hanno visto la loro nascita proprio in questo santuario. Meditando “l’Eccomi di Maria” e lo “Stabat” di Maria ai piedi della Croce, hanno voluto ringraziare la Vergine santa del dono della vocazione passionista. PIA Festa di S. Paolo della Croce: Celebrata solennemente il 19 ottobre a Morrovalle, ore 21,00, a S. Tommaso di Fermo, ore 19,00; a Pescocostanzo il 17 ottobre; a Pescosansonesco e Giulianova il 18 ottobre.
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Testimonianze degli Esercizi agosto 2007
Laici in ritiro con San Gabriele Agosto è per tanti solo mese di ferie. Per molti laici cristiani è anche tempo di ricarica spirituale. Come da anni, due folti gruppo di laici “Amici di Gesù Crocifisso” si sono ritrovati, in pieno agosto, presso il Centro di Spiritualità di S. Gabriele per un ritiro spirituale. Un primo corso si è svolto dal 6 all’11 agosto, per 60 partecipanti, provenienti da molte regioni d’Italia, animato dai padri Alberto Pierangioli e Bruno de Luca, per riflettere sul tema “Testimoniare Cristo Crocifisso e Risorto”. Un secondo corso, riservato a coppie con figli, si è svolto dal 15 al 20 agosto, con più di 70 partecipanti. I genitori sono stati animati dai padri Fernando Taccone e Alberto Pierangioli, con il tema “Testimoni dell’amore”. I ragazzi sono stati seguiti dal padre Sandro Pippa e suor Carmela Passionista. Sono stati giorni di festa, di preghiera, di riflessione, di dialogo e di tanta gioia. Ecco alcune testimonianze significative. PIA
Primo corso di Esercizi spirituali a S. Gabriele: 6-11 agosto 2007
Ringrazio il Signore per questi giorni di grazia “Anche quest’anno ho avuto la grazia di partecipare al primo corso di esercizi spirituali. Da anni è diventato per me un impegno nel cammino di fede e formazione. Ho apprezzato molto il tema scelto: “Testimoniare Cristo Crocifisso e Risorto”, tema conclusivo di un percorso formativo che dopo tre anni impegnati a “conoscere, amare, seguire Gesù”, chiude il ciclo, in questo quarto anno, con l’impegno a “testimoniare Cristo”. P. Alberto ci ha esortati a “stare” con Gesù, in comunione intima con lui e da lui partire per testimoniarlo nella famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella società. L’esortazione a non mimetizzarci, a non tenere per noi gli insegnamenti ricevuti, è stata per tutti stimolo ad essere protagonisti del nostro tempo, testimoniando con la nostra vita la gioia e l’amore di Cristo. Sono stati tanti i momenti rimasti nel mio cuore, in particolare gli approfondimenti fatti nei lavori di gruppo, dove ci siamo scambiato riflessioni ed esperienze. Testimoniare Cristo, ad iniziare dalla famiglia, quale “luogo privilegiato della trasmissione e della testimonianza dell’amore e della fede”, ed essere “portatori di speranza”, può sembrare lontano dalle nostre capacità. Ma abbiamo aperto i nostri cuori, affidandoci al Signore, per capire quello che lui vuole da noi. Sono certo che per le emozioni vissute e
per le cose ascoltate, serberemo nei nostri cuori i momenti più intimi con Dio! Ringrazio il Signore per questi giorni di grazia. Di tutti porterò nel cuore la serenità dei volti, la semplicità, la fede, le testimonianze, con la promessa di un quotidiano ricordo nella preghiera”. Franco Nicolò Un programma di vita cristiana da vivere e testimoniare “Non immaginavo che una persona della mia età, vedova e sola, e quindi non direttamente coinvolta nella vita di famiglia, avrebbe partecipato con interesse ed entusiasmo al ritiro riservato alle coppie degli Amici di G. C. presso il santuario di S. Gabriele! Ringrazio il Signore per questa grande esperienza che ha voluto darmi. Le catechesi, svolte in modo eccezionale da P. Taccone, venivano rivolte in modo specifico agli sposi; eppure riguardavano tutti ed io le calavo nella mia vita, ricevendone un aiuto per la mia crescita spirituale. Ricordo le tematiche che mi hanno maggiormente coinvolta, poiché sono state una miniera di suggerimenti, di dialogo e di confronto: Testimoni del perdono; Testimoni umili e coraggiosi; Testimoni di un itinerario educativo dell’affettività; Testimoni della vita affettiva Non è mancata la preghiera, che fin dal mattino ci aiutava ad affidare la giornata al Signore, con le lodi mattutine che il padre Alberto guidava con la sua intensa spiritualità e interessanti catechesi. Ricordo l’ora di adorazione tenuta da un nostro bravo diacono e il rosario serale, presso la tomba di san Gabriele, guidato dai bambini: un coro delizioso di piccole voci, che, al termine della giornata. riempivano di serenità e di pace i cuori di tutti. É stata significativa la Via Crucis del venerdì sera, guidata dalle famiglie al completo, genitori e figli. Sono state loro a inaugurare la nuova grandiosa “Via Crucis” all’aperto, recentemente allestita presso il santuario; un esempio di famiglie cristiane, fedeli al sacramento ricevuto, che si affidavano all’Amore-Crocifisso, per chiedere aiuto e benedizione. É stato per me un ritiro significativo: tutto un programma di vita cristiana da vivere e testimoniare”. Margherita Padovani Il Signore mi ha dato una seconda possibilità Ho partecipato per la prima volta agli esercizi spirituali. In un lavoro di gruppo, guidato da Franco Nicolò, per rispondere alla domanda: “Quale esperienza personale di testimonianza puoi portare?”, ne ho ricordato una molto significativa per la mia vita di cristiana. Era il lontano 1996, da appena 3 anni era iniziata la mia conversione. Nei circa 20 anni precedenti, io e mio marito non avevamo frequentato la Chiesa; per questo motivo decisi a quell’epoca di non far fare la cresima a mio figlio, anche perché al catechismo non andava volentieri e non volevo che fosse come una festa di compleanno, per ricevere i regali! Pensai che era più onesto fare così piuttosto che prendere in giro Gesù. Anni dopo, il parroco avvertì che ci sarebbe stato un corso serale di catechismo per adulti
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lezza umana ci fa vacillain preparazione alla crere ma ora so che Dio è Pasima. La sera stessa ne dre e che ci ama per come informai mio figlio. Mi siamo, se noi cerchiamo rispose che non era intedi amarlo e testimoniamo ressato. Qualche giorno senza paura. Caro padre, dopo mi disse che voleancora grazie a te e a tutti va provare ad andare a gi Amici per questa granqueste lezioni. Non puoi de esperienza. immaginare la gioia del mio cuore! Così il 21-04 Mariangela Cismondi 1996, a 27 anni, mio figlio fece la cresima con i miei alunni di 2° media! Di strada ne Immaginate questo raabbiamo fatta gazzo alto m. 1,92 insieSecondo corso di Esercizi spirituali a S. Gabriele: 15-20 agosto 2007 tanta me a bambini di 12 anni! Dopo neanche un anno, Caro padre, al termine mio marito vedendo che io e mio figlio andavamo semdegli esercizi, desideriamo manifestarti la immensa grapre insieme a messa e alle confessioni, incominciò anche titudine per l’impegno che da sempre metti per organizlui a venire con noi. Penso che con la mia conversione io zare un appuntamento così importante per le nostre famiabbia reso testimonianza con un comportamento più paglie. Anche quest’anno siamo ritornati a casa ritemprati e ziente, più attento, tanto da incuriosire la mia famiglia. Il arricchiti spiritualmente grazie anche alle splendide caSignore mi ha dato una seconda possibilità ed io l’ho colta techesi di p. Fernando, sempre chiaro e lucido nella espoal volo! Da quella volta sono sempre molto attenta a cosizione degli argomenti, calati nella nostra vita. I nostri gliere la mano di Dio, per cercare di capire la Sua volontà. figli e in special modo Francesco (che aveva brontolato Il Signore nella mia vita mi ha dato sempre una seconda non poco per venire agli esercizi) ieri sera ci ha detto di possibilità e grazie a Dio, da quando l’ho incontrato, l’ho aver trascorso cinque giorni molto belli; Samuele e Casempre percepita. milla avrebbero voluto allungare il periodo di permanenza. Il Signore ci ha fatto capire che il gruppo delle famiOlga Costanzo glie è sotto il Suo sguardo protettivo; pur non nascondendo i problemi che ci sono, tutti siamo uniti nel cercare di portarlo avanti e magari farlo crescere. Sicuramente, alla Signore, come fanno luce delle considerazioni emerse, serve tracciare una straa vivere senza di Te? da comune senza stravolgere le linee guida già presenti. Forse è già sufficiente una nostra revisione di coscienza! Udine, 24 agosto 2007 Caro padre, ringrazio il SignoComunque oggi è bello guardare indietro e capire che di re per il dono della mia breve presenza al primo corso di strada ne abbiamo fatta tanta. Se oggi tutti ci troviamo Esercizi spirituali e per il dono della consacrazione. Rina discutere, nonostante i nostri problemi interni, che non grazio anche le meravigliose persone che ho incontrate e dovrebbero gravare più di tanto nel gruppo, come cresceche mi hanno manifestato una grande apertura di animo re nella testimonianza e come portare avanti le nostre fae disponibilità. Sono ripartita con gli occhi e con il cuore miglie e i nostri progetti con Gesù, ci sembra proprio una pieni di vita, di momenti profondi e di inesprimibile dolcezza. Man mano che mi avvicinavo verso il Friuli cregrande cosa. sceva la nostalgia per San Gabriele e non solo a me ma Mariano e Sonia anche a mio figlio. Non so poi come esprimere le sensazioni che Gesù ha messo nel mio cuore nel momento della consacrazione! Non si possono esprimere ma le debbo Il Signore mi ha riempita di tenerezza dimostrare con il mio stile di vita. Gesù prima di tutto. Alcuni giorni dopo essere rientrata, sono andata con mio fiGli esercizi spirituali servono ad incontrare Dio con la glio Gabriele a Lignano, località balneare, per due giorni. sua Corte Celeste: c’è solo da “prendere il largo”, abbanPensando ai momenti vissuti in convento e vivendo nella donando gli impegni e le emozioni quotidiane. Gli eserrealtà della vacanza, ho avvertito ancora di più l’abisso cizi impegnano perchè c’è da assimilare la catechesi per che c’è tra Dio e gli uomini. Tutti questi ragazzi così piemeditarla e personalizzarla nell’attuazione pratica della ni di nulla ma ricchi di miseri ideali (aperitivo, sigaretta, vita. Richiede preghiera, adorazione e anche servizio verdiscoteca, droga) e la chiesa che si trova al centro della so i fratelli del gruppo. Può essere faticoso, ma anche se i cittadina così vuota. Mi sono chiesta “Come fanno, Sifrutti non si vedono, si ha la gioia di essere stati con Dio: gnore, a vivere senza di Te?”. Come fanno a non capire quindi un “grazie” a Dio e alla mia famiglia se ho potuto dove sta la vera gioia e il vero amore? Tutti sono immertrascorrere un periodo di spiritualità (sempre troppo bresi nelle tenebre dell’effimero. Anch’io un tempo ho sbave)! Grazie a P. Alberto e P. Bruno, guide spirituali del gliato, ma Gesù prima mi dato la Sua Misericordia e poi corso, sempre presenti e premurose, perché tutti fossero mi ha fatto conoscere l’inesprimibile bellezza e grandezza abbeverati alla sorgente della Parola. In attesa di partecidella Croce. Certo si cade ancora, ma si è certi che Gesù pare agli esercizi, mi chiedevo che cosa Gesù mi avrebbe ti è sempre accanto. Il cammino è irto di ostacoli; la debodetto. Ho cercato di preparare il mio animo e mi veniva-
Amici di Gesù Crocifisso
ti alla felicità nel tempo e nell’eternità, perché le beatitudini iniziano per loro sulla terra, se hanno il cuore aperto verso Dio e se anche tra le difficoltà, sanno praticare il silenzio, la comprensione, l’umiltà per aiutare ed arricchire l’altro. Sono rimasto colpito da tutto il corso; ho portato a casa con me un bagaglio di ricchezza spirituale enorme. Grazie, carissimi padri, per l’arricchimento interiore che ci avete dato e grazie anche a tutte le coppie e agli Amici presenti per la loro amicizia, affetto e comunione spirituale. Riccardo Rucci
Incontro mariano alla Madonna della Stella: 6-09-2007
no in mente frasi del Vangelo e della Promessa d’Amore. “Non chi dice Signore, Signore...” e poi “Venite a me”, ancora “Fa’ che io ti ami” e “Madre mia dolcissima”. Mi dicevo che senz’altro Gesù mi avrebbe parlato perchè conosco la Parola di Dio, ho esperienza perchè sono anziana; Dio non si terrà nascosto, mi mostrerà il suo volto, mi farà da guida, mi darà conforto. Ebbene, niente di tutto questo, ma nella giornata di deserto mi ha riempito il cuore di tenerezza, dopo vent’anni che non versavo più lacrime! Vorrei che Gesù mi riempisse tutto il cuore, ed allora sarei diversa. Si è ritornati alla vita quotidiana e mi dispiace di non far parte della Corte Celeste. Che dire delle persone presenti agli esercizi? Mi facevano tenerezza perchè anch’esse cercavano ristoro! Dio dona più di quanto noi immaginiamo e sentiamo; senz’altro a tutti ha dato la sua presenza. Amica di G. C.
Un rimpianto dal Sud Africa Carissimo zio, la rivista degli Amici di Gesù Crocifisso mi fa compagnia in negozio e mi fa molto riflettere. Invidio le persone che riescono ad ascoltarti e seguirti ovunque. Sarebbe meraviglioso incontrarsi, scambiarsi pensieri e soprattutto pregare insieme. Sarei curiosa di sapere se le domande che io spesso mi pongo sono le stesse delle altre persone. Le risposte del Direttore sul giornalino è la pagina che leggo per prima; seguono poi le Testimonianze. Non puoi immaginare quanta sete ho di incontrare Gesù, di tenerlo nel mio cuore come custode della mia vita. Una volta per telefono mi dicesti di abbandonarmi nella braccia di Gesù. É proprio questo che vorrei fare: avere tanta fede e perdermi nelle braccia di Gesù. Il cuore lo desidera ardentemente, poi la mente ci allontana da questo grande desiderio del cuore. Che cosa mi manca per appartenere totalmente a Lui? Il piccolo gruppo di preghiera che si riunisce a casa di mamma va bene: si prega, si dice il Rosario, si recita la Promessa di Amore a Gesù Crocifisso. Così siamo uniti un poco a voi. Anna Salvatori in Boschetti
Gli sposi sono chiamati ad essere “Vangelo vivo” Non so descrivere la felicità per aver partecipato al secondo corso di Esercizi così illuminati e così illuminanti! AppeChiedo di ammettermi alla Concetta Petrarca si consacra na tornato a Roccaraso, mi sono recato consacrazione solenne a Gesù Crocifisso: 17-10-07 in parrocchia per il mio servizio di diaRoccaraso AQ. Carissimo padre, chiecono e anche per ringraziare il Signore do la grazia di ammettermi alla prima consacrazione sodi tanta abbondanza di grazia. Grazie a te e a padre Taccolenne a Gesù Crocifisso, per entrare a fare parte pienane per la profondità con cui è stato svolto il tema: “Testimente della Famiglia Passionista. Sono passati circa tre moni dell’Amore”, che ha fatto risaltare in pieno la belanni da quando ho conosciuto la Famiglia Passionista. lezza dell’unione nella vita coniugale se sorretta da Dio Cerco sempre di partecipare alle catechesi che mi hanPadre. Coinvolgente la dialettica di Padre Taccone, che no permesso di conoscere più da vicino Gesù e di capipur dovendo trattare un tema così complesso, ha riscaldare quanto sia stato doloroso la sua Passione e quanto è to i nostri cuori e resi sempre più consapevoli che gli spogrande il suo amore per tutti. La mia fede cristiana si è si cristiani, con un amore oblativo, fedele e indissolubile, arricchita giorno dopo giorno. Sono sicura che il Signore riconoscono nella loro vita l’Azione dello Spirito Santo mi stia dando l’opportunità irrepetibile di fare un cammicome dono di salvezza che viene da Cristo. Certo nella no di santità, che non posso rifiutare. Sento che gli devo vita di coniugi non mancano momenti di difficoltà, ma tanta gratitudine. Desidero anche dimostrare a tutti coloro tutto può essere superato con la preghiera di coppia. Nei che hanno incertezze e paura di intraprendere questo cammomenti forti di catechesi, la mente è corsa veloce alla mino, di non temere e di ricordare le parole di Giovanni preghiera di Tobia e di Sara nel giorno delle loro nozze. Paolo II: “Non abbiate paura di spalancare le porte a Con Dio che santifica il matrimonio con un sacramento, Cristo!”. Continuerò a pregare perché Gesù mi dia la forgli sposi sono chiamati ad essere “Vangelo vivo” fra gli za di perseverare in questo cammino di santità. uomini. Due coniugi che si amano sul serio sono chiamaConcetta Petrarca
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Amici di Gesù Crocifisso
Nuova fraternità degli Amici
Il
26 ottobre è nata una nuova fra- Alberto e aderito agli Amici di Gesù Crocifisso, freternità degli Amici a S. Nicolò a quentando la fraternità vicina di Giulianova. Aveva Tordino, alle raccolto oltre 40 adesioni porte di Teramo, accolnella sua parrocchia, per ta con grande disponibilità iniziare una nuova fraterdal parroco Don Giovanni nità, d’accordo con il parD’Annunzio, voluta dalroco. Il desiderio è divenla fede e dall’impegno di tato realtà il 26 ottobre. Franco Campanelli, mareAlla inaugurazione hanno sciallo in pensione degli alpartecipato P. Alberto, P. pini. Franco, già compagno Sandro, l’assistente della del P. Alberto nel seminario nuova Fraternità P. Franminore passionista, dopo cesco Biagioli e la presiFraternità di S. Nicolò a Tordino tanti anni aveva rivisto il P. dente Piera Iucci.
Assistenti Spirituali degli Amici Il 16 ottobre, il P. Provinciale, Piergiorgio Bartoli, ha nominato gli Assistenti spirituali degli Amici: P. Alberto Pierangioli P. Bruno De Luca P. Sandro Pippa P. Natale Panetta P. Adalberto di Donato Fr. Tommaso Padovani P. Tito Paolo Zecca P. Marcello Pallotta P. Francesco Biagioli P. Sandro Pippa
Assistente nazionale e di Morrovalle, Civitanova, P.S. Elpidio, Giulianova. Vice assistente nazionale e Fraternità di Macerata Vice assistente nazionale e Fraternità di Montecosaro e S. Tommaso Assistente della Fraternità di Recanati Assistente della Fraternità della Madonna della Stella Vice assistente della Fraternità della Madonna della Stella Assistente della Fraternità di Moricone Assistente della Fraternità di Fossacesia Assistente della Fraternità di S. Nicolò a Tordino Assistente giovani Amici
Calendario Amici 04 novembre: 11 novembre: 25 novembre: 16 dicembre: 31 dicembre: 13 gennaio 2008:
Ritiro e consacrazioni alla Madonna della Stella PG Ritiro mensile a Morrovalle Ritiro e consacrazioni a Giulianova Lido TE Ritiro mensile a Morrovalle Veglia e Messa di fine anno a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle
Ricordiamo al Signore i nostri defunti: De Simone Maria di Fossacesia: 09-09-07. Brocco Gemma di Giulianova: 17-10-2007. Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa Novembre - Dicembre 2007 – Anno VIII n. 6 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Redazione: P. A. Giuseppe Pierangioli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 http://www.amicidigc.it E-mail albertopier@tiscali.it