http://www.amicidigesucrocifisso.org/wp-content/uploads/2010/04/2009-3

Page 1

mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

Maggio - Giugno 2009 - Anno X n.3

SOMMARIO † Eucaristia: Cristo sempre con noi. † Eucaristia: Il banchetto pasquale. † Esperienza del Crocifisso in S. Paolo Apostolo † I - La Santità è Amore † Elementi essenziali per la vita di un gruppo ecclesiale † Incontro Nazionale Responsabili e Assistenti AGC † Gesù offre un frammento della sua Croce a un padre di famiglia † Amici News † Peregrinatio Crucis † Testimonianze † Calendario Amici

S. Gemma Galgani


2

Eucaristia: Cristo sempre con noi.

Eucaristia: Il banchetto pasquale.

Maggio (CCC 1373-1381)

Giugno

di P. Alberto Pierangioli

di P. Alberto Pierangioli

G

Gesù, mentre esù Cristo, stava per lasciare prima di i suoi con il suo salire al cieaspetto visibile, lo, aveva promesso: ha voluto donarci “Sono con voi tutti la sua presenza i giorni sino alla sacra ment ale; fine del mondo” (Mt poiché stava per 28,20). Egli è sempre offrirsi per noi presente in molti sulla croce, ha modi nella sua Chievoluto lasciarsa: con la sua Parola, ci il memoriale nella preghiera della dell’amore con il Chiesa, (Mt 18,20), quale ci ha amati nei “crocifissi” (Cf “sino alla fine” Mt 25,31-46), nella persona dei suoi (Gv 13,1). Nelministri, ma sopratla sua presenza tutto “è presente eucaristica, innell’Eucaristia” in fatti, egli rimane un modo unico e misteriosamente mirabile (SC, 7). in mezzo a noi P. Adalberto celebra il 50° di sacerdozio a Morrovalle il 14-3-2009. come colui che Il concilio di Trenci ha amati e che to (1563) definisce ristia è una dottrina di fede. La Chiesa ha dato se stesso per noi, (Cf Gal 2,20). che la presenza di Gesù Cristo nella non ha mai dubitato di questa verità; In questo modo Gesù è davvero l’EmaEucaristia è una presenza personale, essa poi è stata approfondita in occanuele, il Dio sempre con noi. L’Eucarivera, reale, sostanziale, ma non masione delle controversie con i vari erestia continua la presenza di Dio tra noi teriale e fisica, né soltanto simbolica. tici. Occorre fede, tanta fede, per capire iniziata nell’incarnazione. Consente al E’ una presenza sacramentale perché l’Eucaristia, per apprezzare l’Eucaristia, Verbo di farsi sempre contemporaneo è invisibile sotto segni visibili. Come per accostarci ad essa. In nessun luogo dell’uomo di ogni tempo. Dà a noi la presenza personale è aperta a rapporti si manifesta meglio la fede di un sacerpossibilità di incontrarlo personalmeninterpersonali, come avviene tra noi e dote, di un fedele, come quando sta e te a mano a mano che percorriamo la Gesù Eucaristia, quando sostiamo in come sta davanti all’Eucaristia. nostra vicenda nel tempo. adorazione davanti a Lui Abbiamo bisogno del culto eucaristiE’ certamente un mistero, ma basato Il culto dell’Eucaristia co. Gesù ci aspetta in questo sacramensulla parola di Cristo: “Questo è il mio Il culto e la devozione verso l’Eucarito dell’amore. Eucaristia significa rincorpo; questo è il mio sangue” (Mt stia si diffusero lentamente specialmengraziamento. Il culto eucaristico deve 26,26). Cristo è presente nell’Eucaristia te come reazione alle eresie, per opera essere ringraziamento, lode, adoraziocon il suo corpo, sangue, anima e dividegli ordini religiosi, dei mistici, dei ne, riparazione, intercessione, contemnità. È presente la sua persona divina. È miracoli eucaristici; da qui la festa del plazione silenziosa e amorosa. presente in modo totale in ciascuna delCorpus Domini, le Quarantore, le proSostare davanti al tabernacolo non è le due specie. Il sangue è presente anche cessioni, i congressi eucaristici. più un “dovere”, ma una esigenza del nel corpo e viceversa. Durante la conLa presenza eucaristica di Cristo ha cuore, un bisogno assoluto di amare e sacrazione cessa la sostanza del pane e inizio al momento della consacrazione e ringraziare chi tanto ci ha beneficato e del vino e subentra quella del corpo e continua finché sussistono le specie euamato; un bisogno di donarci a chi si è del sangue di Cristo risorto. La fede lo caristiche. Per questo motivo, adoriamo donato e messo totalmente nelle nostre insegna con una parola difficile per noi: il corpo eucaristico di Cristo non solo mani, un bisogno di gridare al mondo “transustanziazione”. Significa camdurante la Messa, ma anche fuori della l’amore di un Dio che non fa altro che biamento di sostanza senza cambiasua celebrazione, conservando con la rincorrere l’uomo e donarsi all’uomo. re le apparenze. Il pane e il vino non massima diligenza le ostie consacrate, Un dovere di riparare tanta dimenticanhanno più la sostanza del pane e del venerandole privatamente e comunitaza, tante offese. vino, ma conservano le apparenze del riamente. Il tabernacolo che custodisce colore, sapore, peso ecc. E’ impossibiIl modo migliore per essere veri Amil’Eucaristia è il cuore delle nostre chiele verificare questo con i mezzi umani. ci di Gesù Crocifisso è di essere veri se. Una chiesa senza tabernacolo è come Noi facciamo fatica a capire. É la fede amici di Gesù Eucaristia, partecipando un corpo senza cuore. Dalla fede nella che ce lo dice. Per questo, subito dopo anche tutti i giorni al banchetto eucapresenza reale di Cristo nell’Eucaristia, la consacrazione, il sacerdote esclama: ristico e a una sosta d’amore davanti al la Chiesa ha preso coscienza del signifi“Mistero della fede!”. Tabernacolo. cato dell’adorazione eucaristica. La presenza reale di Gesù nell’Euca-

3

(CCC 1382-1401)

L’Emanuele: Dio sempre con noi Promessa e realizzazione “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6, 48 ss). È la promessa sconvolgente fatta da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani. Sembrava una cosa assurda: molti discepoli si scandalizzano e lo abbandonano. Ma Gesù conferma con forza: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (Gv 6,53). Nell’ultima cena Gesù mantiene la promessa; prende un pane e dice: “Prendete e mangiate. Questo è il mio corpo che è offerto per voi” (1Cor 11,24). Fa la stessa cosa con il vino. Il pane diventa il suo corpo e il vino il suo sangue: poi offre se sesso da mangiare non a pochi fortunati, ma a tutta l’umanità. Egli sa che è questa l’ora della sua Passione, ma prima di offrirsi ai nemici, per essere macinato, compie un’altra moltiplicazione straordinaria: moltiplica la sua carne e il sangue e li offre a tutti noi. Che cos’è allora l’Eucaristia? É il sacramento della comunione del Corpo e Sangue di Cristo; è il pane della vita, che dona, aumenta e conserva la vita di Dio in noi. É il vero “pane quotidiano”. É pane offerto a tutti. É il pane dei forti: i santi, i

puri, i martiri hanno attinto e attingono sempre forza nella Eucaristia. É il pane che è pegno e certezza della vita eterna: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54). L’Eucaristia è comunione intima con Gesù: “chi mangia di me, dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). Ci rende conformi a Cristo, che ci unisce a sé e ci trasforma in sé. Nell’Eucaristia Dio dona all’uomo non solo il cibo che lo alimenta ma anche il sacramento che lo rinnova e lo sostiene: è quanto aveva promesso Gesù: «Venite a me,voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi risto­rerò» (Mt 11,28). Dobbiamo tornare con frequenza a mangiare e a bere al convito eucaristico, per avere la forza di progredire nella comunione con Dio, nel cammino di santità, per capire sempre più il senso della vita. Soprattutto nei momenti di prova dobbiamo ricordare che le parole di Gesù «Prendete e mangiate» sono rivolte proprio a noi in quel momento difficile, perché il pane eucaristico è la forza dei deboli, il sostegno dei malati, il balsamo che risana le ferite, il viatico di chi parte da questo mondo. Diventiamo quello che mangiamo Grazie all’Eu­caristia, il cristiano diventa ciò che mangia, come afferma san Leone Magno: «La nostra partecipazione al corpo e al sangue di Cristo tende a farci diventare quello che mangiamo». Noi assimiliamo il cibo che mangiamo; nell’Eucaristia è Cristo che assimila a sé chi si nutre di Lui. Dire che Gesù ci “assimila a sé”, signi-

Prendete e mangiate

fica che Egli rende la nostra vita, i nostri pensieri e i nostri sentimenti simili ai suoi. Gesù fa con noi nella comunione quello che il cuore fa con il nostro corpo. Il cuore riceve il sangue “guasto”, lo rigenera e poi lo ridona purificato a tutto il corpo. Così fa Gesù con noi nella Comunione. Dopo una Comunione fatta con fede e con amore, possiamo dire veramente: “Ora non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”(Gal 2,20). Il nostro compito è quello di non mettere ostacoli all’azione della grazia. Guai se le vene non facessero circolare il sangue. Si andrebbe incontro alla morte. Un solo pane per formare un solo corpo Tutti riceviamo un solo pane, per formare un solo corpo, “il corpo mistico di Cristo”. Se condividiamo con i fratelli il pane celeste, dobbiamo condividere anche il pane terreno. Non possiamo essere una cosa sola con Gesù e non essere una cosa sola con le altre membra di Cristo. La misura della nostra comunione con Gesù Eucaristia è data dalla comunione con tutte le membra di Cristo. Siamo affamati di Eucaristia, desideriamo che diventi per noi “pane quotidiano”. ma accostiamoci a riceverlo con le dovute disposizioni, con le disposizioni di Maria, di tanti santi ed anime eucaristiche. Ricordiamo sempre che per fare una buona comunione bisogna “sapere e pensare chi si va a ricevere ed essere in grazia di Dio”. Ricordiamo l’ammonimento di S. Paolo: “Chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore inde­gnamente… mangia e beve la sua condanna” (1Cor 11,27‑28). In molte chiese ci sono tante comunioni e poche con­ fessioni. Ogni comunione abbia poi un degno ringraziamento. Usciti dalla Chiesa, ricordiamo che portiamo con noi il Signore a casa nostra, nei nostri impegni: ricordiamo spesso con fede e con amore la presenza di questo Ospite Divino e comportiamoci in modo degno della sua presenza.


4

L’esperienza del crocifisso in San Paolo Apostolo

5

Pensiero Passionista - Maggio/Giugno 2009

di Gabriele Cingolani cp

Il

29 giungo di quest’anno termina l’Anno Giubilare Paolino indetto dal papa per celebrare il bimillenario della nascita di Paolo apostolo, supposta intorno all’8 d.C. Siccome da diversi mesi stiamo riflettendo sul suo insegnamento circa il Cristo Crocifisso, mi sembra opportuno riflettere per una volta sulla sua esperienza personale del Crocifisso. La teologia di Paolo è frutto delle sue riflessioni illuminate dallo Spirito Santo sul mistero di Gesù di Nazareth, ma nello stesso tempo anche della sua esperienza personale del mistero pasquale. In Cristo il mistero pasquale consiste nella realtà inscindibile della sua morte e risurrezione. Egli muore in abbandono d’amore al Padre per la salvezza del mondo. Il suo morire è l’atto più vitale immaginabile. La risurrezione lo rivela e lo conferma come tale, perché è un’esigenza e conseguenza di quella morte, e in essa in qualche modo precontenuta, come dimostra il vangelo della passione secondo Giovanni. A livello teologico possiamo disquisire su che cosa sia più importante o meno importante, sia prima o sia dopo. Sul piano della fede, la risurrezione è più importante della morte, come Paolo stesso spiega nel capitolo 15 della prima lettera ai Corinzi. Per la vita quotidiana dei cristiani è più importante la passione, perché è questa che noi sperimentiamo in concreto nella nostra situazione terrestre, mentre la risurrezione la sperimentiamo nella fede e nella speranza. Per questo la spiritualità della passione è una dimensione essenziale di ogni spiritualità cristiana. In ogni caso bisogna affermare che secondo il disegno divino la salvezza umana si realizza nella morte e risurrezione di Cristo, mistero unico e inscindibile. Come tale il mistero si è realizzato in Cristo e tende a riprodursi nei credenti per opera dello Spirito Santo. Il nostro linguaggio teologico dovrebbe usare una terminologia più unificante. Piuttosto che parlare del Crocifisso o del Risorto converrebbe parlare, o comunque avere chiaro nella nostra percezione, il concetto di Crocifisso – Risorto. Nel corrente anno paolino si è parla-

to di continuo di Paolo apostolo “conquistato dal Risorto”, del suo incontro col Risorto, di lui come annunciatore del Risorto, eccetera. È invece evidente che nella coscienza e nell’esperienza dell’Apostolo le due dimensioni non solo sono inscindibili, ma la sua passione emotiva parte ed è dinamizzata incessantemente dall’ammirazione sconfinata per il Crocifisso e dall’ansia di conformarsi a lui. Il Crocifisso è vivo, dunque risorto, ma Paolo sente di doverlo assimilare e annunciare come amore che brucia e consuma la vita per realizzare la pienezza della vita. Assimilarlo come crocifisso per sperimentarlo come risorto. A partire dall’esperienza di Damasco Da zelante fariseo qual è, impegnato a scovare e fare arrestare i seguaci di Gesù di Nazareth, Saulo riceve dai colleghi farisei il delicato incarico di guidare la spedizione punitiva contro i seguaci di quella setta già insediati anche a Damasco. Per la strada è accecato da una luce misteriosa che lo inchioda a terra e gli fa gridare aiuto, aiuto! Qui la retorica di certi commentatori si scatena: è il Risorto, la luce del Risorto, afferrato dal Risorto. Certo! Ma il Risorto si presenta come perseguitato e messo in croce da una scelta di vita che si ostina a non aprirsi alla luce della nuova fase del piano divino per la salvezza di Israele e dell’umanità: il mistero pasquale in Gesù di Nazareth. “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Io sono Gesù che tu perseguiti”, At 9,4.5. Per parlare e intervenire così, questo Gesù dev’essere per forza vivo, ma le sue parole sono il gemito del Crocifisso che soffre ancora nella comunità che è suo corpo. Lo shock emotivo di Saulo è provocato dal grido di dolore del perseguitato e crocifisso, non solo dal potere atterrante del risorto e Signore. “Chi sei, Signore?” L’esperienza di Damasco non è mai descritta nei dettagli – né in Atti né nell’epistolario paolino – quindi non capiamo sino in fondo in che cosa sia consistita. Tra l’altro, Paolo non ne parla mai in termini di “conversione”, come noi facciamo anche per la sua comme-

morazione liturgica. Se fu un’apparizione soprannaturale, com’era il Gesù che si fece vedere? Crocifisso o risorto? Fu solo una locuzione interiore di indole mistica? Quale fu la vera portata degli aspetti psico-fisici? Sappiamo di tre giorni di cecità e digiuno, e delle squame che cadono dagli occhi col recupero della vista, At 9,9.18 Nei seguenti tre misteriosi anni di seminascondimento che Paolo, dopo avere ricevuto il battesimo, trascorse tra il deserto di Arabia, la sua nativa Tarso e il ritorno a Damasco, deve avere ricevuto le illuminazioni necessarie – dal Cristo in persona e dalle diverse comunità contattate – per immergersi talmente a fondo nel mistero, da riemergerne come il più documentato e affascinante annunciatore nella chiesa delle origini. La sua comprensione del Crocifisso L’immagine di quel “perseguitato” e crocifisso, ma vivo e “Signore”, domina talmente il suo essere da imprimervi pian piano i tratti della sua fisionomia, fino alla piena identificazione. Non si limiterà ad annunciare che il Crocifisso è Risorto, secondo il kerigma che ha ricevuto e deve trasmettere con tutta la comunità apostolica, ma più di tutti ne spiegherà la portata e le conseguenze. Gesù di Nazareth è risorto come Capo che più non muore, ma è ancora crocifisso nel suo corpo. Il che significa crocifisso in lui, Paolo, e in ogni credente e in ogni comunità e nell’umanità e nella creazione intera. Il mistero del Crocifisso domina la sua vita, il suo pensiero, le sue parole parlate e scritte, le sue azioni e decisioni, specie quella fondamentale di andare a predicare il vangelo ai pagani. Non parla mai di Gesù come farebbe uno storico che descrive una biografia,

ma come di un contemporaneo più vivo dei vivi, che influisce sulla vita e sulla storia. Il cuore della sua teologia è il mistero del Crocifisso – Risorto e del suo corpo che è la chiesa, anche qui nell’inscindibile unità. Com’è uno il Crocifisso – Risorto, così sono uno il Crocifisso e la Chiesa. Per Paolo il morire e risorgere di Gesù è la realtà che spiega tutte le realtà, rivela il volto e il disegno di Dio, motiva l’esistere, il divenire e il destino di tutto ciò che esiste, nell’eternità e nel tempo. Dalla croce risplende la rivelazione piena della Trinità, nell’amore del Padre che dona il Figlio, nell’obbedienza d’amore del Figlio che si dona al Padre, nell’opera dello Spirito come amore del Padre e del Figlio. La Trinità si rivela anche nell’Annunciazione, nel Battesimo e nella Trasfigurazione di Gesù. Gesù parla spesso del Padre e dello Spirito, specie nel vangelo di Giovanni, ma è sulla croce, e di conseguenza nella risurrezione, che realizza e manifesta il culmine di attuazione del disegno di salvezza dell’umanità. La cristologia, pneumatologia e ecclesiologia di Paolo scaturiscono dalla sua comprensione del Crocifisso. La chiesa

corpo di Cristo è il prolungamento del Crocifisso – Risorto, come egli spiega parlando del battesimo, dell’Eucaristia e del matrimonio. La contemplazione del Crocifisso non è in Paolo un compiacimento speculativo (c’è il rischio di ridurre il Crocifisso a una bella filosofia, o anche teologia: l’eroe, la vita data per amore), ma confluisce sempre nella concretezza della vita quotidiana: di lui personalmente come apostolo, della comunità nelle debolezze dei rapporti interni o nelle difficoltà di una vita controcorrente, degli sposi, dei battezzati. “Il cuore della vita cristiana è l’amore, come fu incondizionato amore quello che animò il Cristo crocifisso. L’esperienza del limite e della debolezza, come quella che Paolo stesso provò nel suo corpo, trova significato nel corpo crocifisso di Gesù che si offrì in sacrificio per noi. Il corpo di Cristo che è la chiesa deve rendere l’onore più alto alle sue membra più deboli e trascurate, perché Dio si è rivelato al mondo attraverso un Messia crocifisso. Così il Corpo di Cristo è un corpo crocifisso, dalle ferite ancora visibili. Le tribolazioni apostoliche e le laceranti angosce sperimentate da Paolo durante il suo ministero, o dalle sue comunità nelle lotte e difficoltà di ogni genere non sono inutili, perché la croce di Gesù ha affermato una volta per tutte che, per la potenza della grazia divina, dalla morte scaturisce vita abbondante. E così via. La vita di Paolo fu davvero afferrata dalla memoria della Passione di Gesù” (D. Senior C.P. , Paul, our Brother: Biblical Wisdom for Passionist Apostles, Sinodo Generale dei Passionisti, 8 settembre 2008). Alla luce della Passione di Cristo, del mistero pasquale, egli ripensa e riscopre il cuore della sua tradizione giudaica. Il Dio di Abramo è anche il Dio delle nazioni e dell’umanità. Il Dio di Gesù crocifisso è rivelato non nei segni del potere e della sapienza umana, ma nello stupore di ciò che gli uomini stimano debolezza e stoltezza: una vita donata per amore, come dichiarerà con fermezza all’inizio della sua prima lettera ai Corinzi, 1,22-25. Dalla conoscenza all’esperienza Non è possibile presentare in questa

sede le sfaccettature della comprensione paolina del Crocifisso. Dobbiamo però dire che la sua predicazione, teologia e insegnamento sul Crocifisso derivano dalla sua esperienza del Crocifisso, secondo la sequela proposta da Gesù stesso nel vangelo. “Se il seme non muore, non porta frutto”, Gv 12,24. “Chi vuol venire dietro di me prenda la sua croce ogni giorno”, Lc 14,24, e par. La sua teologia non è solo speculativa, né solo condizionata dalle correnti culturali del momento, ma è incarnata nel corpo vivente della chiesa e nel suo appassionato spendersi per essa. La sua predicazione è radicata nella sua partecipazione alla passione del Crocifisso. In questo egli è di esempio per quanti nella chiesa hanno il compito di studiare, insegnare e predicare. Dovrebbero essere attenti alle occasioni, e magari pregare per ottenerne, di partecipazione alla passione di Cristo, per assicurarsi che ciò che si proclama sia collegato all’impegno di sequela e scaturisca dall’esperienza personale e comunitaria della Passione. Come la passione di Gesù è passione d’amore e passione di dolore, così il ministero di Paolo suo discepolo fu la passione della sua vita e una sofferenza che lo consumò sino al martirio. Cominciò con progetti coraggiosi fino al limite della temerarietà. Come appare dal capitolo 15 della sua Lettera ai Romani e da altri accenni epistolari, il suo piano era di muoversi lungo la linea del Mediterraneo fondando chiese in tutte le città e permeare il mondo romano in modo da convertire i pagani a Cristo. Così egli si illudeva di fare ingelosire i suoi colleghi ebrei, che avrebbero a loro volta accettato il vangelo. Alla fine Paolo avrebbe consegnato a Cristo tutto il mondo allora conosciuto. Un bel regalo, da cancellare per sempre la macchia dell’iniziale persecuzione. Non c’è male come sogno da innamorato. I giudei si ingelosiranno davvero, ma fino al punto di far fuori anche lui, Paolo, non di consegnarsi a Cristo. Infatti alla fine del suo terzo viaggio apostolico, quando torna a Gerusalemme dopo aver tanto lavorato per fondare comunità cristiane tra i pagani, giudei e cristiani giudaizzanti tenteranno di eliminarlo.


I - LA SANTITÀ É AMORE

6

7

Maria Maddalena Marcucci

di Maria Grazia Coltorti Ciò comporterà un suo ennesimo arresto, con conseguente appello a Cesare e partenza dalla culla di tutte le sue comunità e della chiesa intera. Davvero il Crocifisso gli insegnerà “quanto dovrà soffrire per il mio nome”, At 9,16. La mancata accettazione del Cristo da parte del suo popolo fu per Paolo una sofferenza da spezzare il cuore; come, appunto, per il Crocifisso. Sembra chiaro che egli non s’aspettasse la sopravvivenza di un giudaismo non cristiano. I suoi compagni farisei non ebbero la sua esperienza e quindi non lo seguirono, e questo per lui è restato inspiegabile. In Rm 9,1-5 ne parla con accenti strazianti: “Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne da testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e Crocifisso offerto dagli AGC per la nuova una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anatema, sepaVia Crucis all’aperto a Morrovalle. rato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo In un noto passo di 2Cor egli sfoga la la carne. Essi sono Israeliti e possiedono sua esasperazione per questa situaziol’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la ne. legislazione, il culto, le promesse, i pa“Sono ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? triarchi; da essi proviene il Cristo seconAnch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! do la carne, egli che è sopra ogni cosa, Sono ministri di Cristo? Sto per dire una Dio benedetto. Amen.” pazzia, io lo sono più di loro: molto di Sappiamo che cosa significava il Cripiù nelle fatiche, molto di più nelle pristo per Paolo. Sentirlo dirsi disposto ad gionie, infinitamente di più nelle percosessere “separato da Cristo a vantaggio se, spesso in pericolo di morte. Cinque dei miei fratelli” ci lascia sgomenti e volte ho ricevuto dai giudei i trentanove ci fa capire quale fosse l’angoscia che colpi; tre volte sono stato battuto con le gli strappò quella affermazione. Paolo verghe, una volta sono stato lapidato, soffrì non solo per la mancata realizzatre volte ho fatto naufragio, ho trascorzione del suo sogno di cristianizzare il so un giorno e una notte in balia delle mondo, ma anche per le continue critionde. Viaggi innumerevoli, pericoli di che contro le cose che aveva realizzato. fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai Non vide mai pacificamente condivisa miei connazionali, pericoli dai pagani, la sua visione di un vangelo per i pagapericoli nella città, pericoli nel deserto, ni liberato dalla soggezione alla legge. pericoli in mare, pericoli da parte di falPare che altri leader cristiani e i soliti si fratelli; fatica e travaglio, veglie senza “guardiani della verità” seguissero furnumero, fame e sete, frequenti digiuni, tivamente i suoi passi spargendo dubbi freddo e nudità. E oltre a tutto questo, il sulla sua ortodossia e sulla sua autorità mio assillo quotidiano, le preoccupazioapostolica, e attirando i neoconvertiti ne per tutte le chiese. Chi è debole, che verso una diversa comprensione della anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, chiesa. Alla fine sceglierà di approdare che anch’io non frema?”, 2Cor 11,22-29. in occidente perché azzittito in oriente, Si vede che la sua pazienza in qualrifiutato e arrestato perché la sua opera che momento è venuta meno e l’indiè considerata eresia, quindi offesa a Dio. gnazione è straripata non tanto contro Proprio come il Crocifisso! i capi della sinagoga o le minacce degli

officiali romani, ma verso i suoi compagni apostoli e i dirigenti delle sue comunità. “La preoccupazione per tutte le chiese” è un’altra sua tipica espressione che indica la duplice faccia della sua partecipazione alla passione di Cristo, come coinvolgimento emotivo e sofferenza consumante. Il dolore del non vedere mai del tutto accettata la sua visione della chiesa. Paolo non era una statua di cartapesta, ma una persona sensibile e ribollente. In certe notti durante i suoi frequenti arresti – a Corinto, a Efeso, a Gerusalemme, a Cesarea Marittima e a Roma – si sarà domandato con angoscia se non avesse per caso sbagliato tutto. Come può accadere in certe situazioni della vita. Ma egli non si staccò mai dall’esperienza fondante della sua vita: l’amore del Crocifisso Risorto, scoperto nell’incontro-scontro di Damasco. Perciò contro sofferenze e difficoltà di ogni genere egli lancia la sfida di sempre: l’assoluta certezza dell’amore del Crocifisso: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”, Rm 8,35-39. A questo punto è chiara in lui l’esperienza unificante del Crocifisso – Risorto. Ecco dalle sue stesse parole la descrizione lapidaria della sua identità, in questa fase della sua maturità spirituale: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me”, Gal 2,20. E alla fine della stessa lettera: “D’ora in poi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stimmate di Gesù nel mio corpo”, Gal 6,17.

La

Serva di Dio Maria Maddalena Marcucci Passionista nacque il 24 aprile 1888 a S. Gemignano a Moriano (LU). A 18 anni entrò nel monastero delle Passioniste a Lucca. Fu decisivo per M. Maddalena essere guidata, all’inizio della vita religiosa, dal Ven. P. Germano, un santo passionista, direttore di S. Gemma Galgani, con­vinto che la santità consiste nell’amore di Dio, attinto dal­la memoria della Passione di Gesù. Nel 1913 fu inviata nel Messico, per fondarvi un monastero; cacciata dalla persecuzione religiosa, si rifugiò nella Spagna, dove fondò due monasteri, a Deusto e a Madrid. Dal 1922 al 1928 fu diretta dal servo di Dio P. Juan Arintero, domenicano, fondatore e direttore della rivista “Vida Sobrenatural”. Il P. Arintero, dopo aver conosciuto la profonda vita interiore di M. Maddalena, le chiese con insistenza di collaborare alla sua rivista, scrivendo quanto sentiva nel cuore, per incoraggiare le anime a camminare nella via dell’amore. M. Maddalena iniziò a scrivere con spirito di fede e di obbedienza, firmandosi “J. Pastor”. Questi articoli furono poi raccolti in un volume: “La Santidad es Amor”, tradotto in molte lingue. Sr. M. Maddalena morì a Madrid il 10 febbraio 1960 in concetto di santità. “La perdita della santità di un’anima, anche se questa si salva, merita di essere deplorata in un certo senso più della perdita di un’anima, perché si perdono molte anime a causa di quella mancata santità”. Possiamo dire che in questa frase è condensata la motivazione e l’argomento degli scritti spirituali di Maria Maddalena Marcucci, scritti raccolti sotto il titolo “La santità è amore”. Quest’anno in cui ricorrono i 20 anni degli Amici di Gesù Crocifisso, vogliamo insieme leggere questi articoli che furono, con la spiritualità in essi presente, il punto di partenza del nostro Movimento. Nel prologo l’autrice ricorda che un’anima giunta alla perfezione

re liberamente per santificarci secondo il suo progetto. l La mancanza di maestri che si interessino delle anime che aspirano alla santità: sono proprio questi ultimi a dover mostrare tutta la semplicità del cammino: amare Dio con tutto il cuore e fare che sia amato così anche dagli altri.

Sr. M. Maddalena Marcucci dell’amore divino porta con sé molte altre anime alla santità e di conseguenza se ne possono così salvare e convertire molte altre. Probabilmente questa lettura ci farà scoprire molti aspetti e molte argomentazioni che ci sono propri, in particolare nei momenti di stanchezza e di prova, in tutti quei momenti che incontriamo nel nostro cammino di santità e che ci sembrano a volte insormontabili e che possono divenire un vero e proprio stop verso al perfezione della santità a cui il Signore invece ci ha chiamati. Madre M. Maddalena individua tre ostacoli principali che impediscono a molti cuori sinceri di corrispondere agli inviti del Signore rendendo così inutili tante grazie preziose che il suo amore offre loro: l Non avere un giusto concetto della santità: si guarda ai Santi come mete irraggiungibili, senza pensare che essi furono tali non per le loro opere, ma per l’amore con cui le compirono. l La poca generosità e il porre restrizioni nell’abbandono di se stessi a Dio: in questo modo il Signore non può lavora-

L’autrice riconosce che sono relativamente molte le anime che, chiamate dal Signore a lavorare per la diffusione del suo amore e per la salvezza dei peccatori, vi si dedicano con impegno e sacrificio di tutta la loro vita, però, precisa, poche lo fanno con tutto quello spirito che sarebbe conveniente, limitando così l’attuarsi pieno del disegno divino per l’opera di salvezza dell’umanità. Non dimentichiamo mai, ella dice, che fa più bene un missionario santo che mille di mediocre virtù…e forse queste espressioni della nostra autrice, che sembrano a prima vista lapidarie, possono essere molto utili per riflettere non solo sul nostro cammino personale di santità, ma anche per approfondire quello del nostro Movimento e verificare alla luce di questi scritti dove siamo arrivati in questi primi venti anni di vita, dove siamo diretti, dove è andato bene e dove bisogna migliorare. Possiamo terminare riportando la preghiera che Maria Maddalena Marcucci pone al termine del Prologo all’opera, rivolgendosi alla Vergine Maria e auspichiamo che questa lettura che ci accingiamo a fare porti slancio e vigore nuovi per il nostro cammino di santità sulle orme del Signore Crocifisso e Risorto. Maria santissima, madre della Grazia e del bell’Amore, per la sua purezza immacolata e per la sua gloriosa maternità divina, ottenga alle anime la luce e la generosità necessarie, perché tutte si aprano, senza timore, alle effusioni del divino Amore. Amen


8

Elementi essenziali per la vita di un Gruppo Ecclesiale

Incontro Nazionale Responsabili e Assistenti Spirituali

di Olga Costanzo

In

per comprometun gruppo tere a distanza ecclesiale di tempo la vita la comudel gruppo. Pian nione fraterna è l’elepiano ci si accormento essenziale, ge che il gruppo ma spesso non si renon richiama più alizza, semplicemenpersone. Potrà te perché ci si trova apparentemente insieme poche volte conservare una e non sempre come certa attrattiva, vorrebbe il Signore. ma non è sul piaUn gruppo ecno di un’attratclesiale non è un tiva umana che semplice insieme di si fonda l’invito cristiani, ma una rialla preghiera e a unione di persone in un serio cammicui Cristo si rende no cristiano per i veramente presennuovi. te: “dove due o tre É la testimosono riuniti nel Consacrazioni nella Fraternità di Fossacesia: 22-03-09 nianza del Cristo mio nome, io sono morto e risorto in mezzo a loro” ne di beni materiali, fino alla rinuncia per noi che il gruppo è chiamato a pro(Mt 18,20). del tempo libero personale per aiutare clamare e che, in maniera molto sempliLa comunione è un vincolo di frateri fratelli. ce, opera un autentico richiamo. nità da ricercare sempre e da realizzare É questo che faceva dire dei primi criUn gruppo mosso dalla carità è concon ogni impegno. Una ferita nel rapstiani: “Guardate come si amano”, suscitinuamente invitato a un dono di sé porto di comunione, un rifiuto nel dare tando negli altri il desiderio di unirsi a sempre più grande, a un dilatarsi della il perdono, rivalità sul piano dell’autoloro. Troppi gruppi soffrono del cancro sua grazia verso i più poveri, i più sofferità, gelosie tra i membri, maldicenze, della divisione, dei sospetti e della malrenti, i crocifissi sia sul piano fisico che mancanze di riguardo nell’accoglienza, dicenza. É come un veleno che brucia sul piano morale e spirituale. Ricordiasono tutti colpi inferti al cuore stesso di tutto quello che tocca. mo che Gesù lo incontriamo nei fratelli, un gruppo di ecclesiale. Sappiamo che l’uomo è uomo, ma il specialmente negli ultimi, nei “crocifisÈ come seminare la Parola in un tercristiano, anche se totalmente uomo, ha si”. Le parole di Gesù: “L’avete fatto reno sassoso di cui parla la parabola del ben altre altezze verso cui camminare a me… Non l’avete fatto a me” (Mt seminatore: “Quello che è stato semiche perdersi in queste sabbie mobili; ha 25,40.45) decideranno la nostra sorte. nato nel terreno sassoso è l’uomo l’aiuto della grazia che vince le debolezche ascolta la parola e subito l’ acUn vero amico di Gesù Crocifisso non ze umane e trasforma in santo anche un coglie con gioia, ma non ha radice in è veramente tale se poi non diventa un peccatore. sé (non ha desiderio di carità) ed è invero testimone di Gesù, con l’impegno Gesù vuole la misericordia, non tanto costante, sicché appena giunge una di amarlo e farlo amare. La testimoniancome concetto da proclamare, ma come tribolazione o persecuzione a causa za della scoperta dell’amore di Gesù e realtà da vivere, prima di tutto nel prodella parola (pensiamo, per esempio, del cambiamento della propria vita è prio gruppo. Chi esercita misericordia ad una sofferenza che richiede perdono profondamente evangelizzatrice sia per troverà sempre misericordia da Dio e o rinuncia) egli ne resta scandalizzala singola persona che per il gruppo. dagli uomini. to” (Mt 13,20-21). Non bisogna preoccuparsi dei propri liI membri di un gruppo o di una comiti. Quando un cuore è pieno di fede e Dove non si vive la carità non può munità cristiana devono imparare a perdi amore, diventa uno strumento docile svilupparsi la comunione fraterna. Urge donarsi tante volte quanto sarà necessaed efficace dello Spirito Santo. Il Signodunque cercare la riconciliazione tra i rio, ad accogliersi nella gioia, nell’amore re ha sempre scelto i piccoli, gli umili, i membri per vivere finalmente da adulti sincero, a cercare il bene dell’altro, a poveri di spirito per essere suoi grandi in Cristo, per non sprofondare in una servire i propri fratelli senza riserve. testimoni. Se in un gruppo c’è un vero mentalità partitica o di discordia, anche spirito di preghiera, una comunione Un gruppo ecclesiale profondamense si è convinti di avere ragione. “Dio sincera tra i suoi membri, uno zelo forte te unito, non deve poi chiudersi in se resiste ai superbi; agli umili invece per fare conoscere e amare il Signore, ci stesso, accontentandosi solo di pregare dà la sua grazia” (Gc 4,6). sarà sempre vita e diventerà una calamicomunitariamente. Un gruppo cristiano deve essere semta per attirare tante anime. Questo sul piano spirituale può sempre mosso dalla generosità che si spinge brare una cosa molto buona, ma finisce fino all’aiuto reciproco, alla condivisio-

di Maria Grazia Coltorti

Il

14 marzo si è svolto a Morrovalle un incontro dei responsabili e degli assistenti spirituali degli Amici di Gesù Crocifisso, come deciso dal Consiglio Nazionale del 18 ottobre 2008. Hanno partecipato circa 40 persone, dalle ore 9,00 alle ore 18,00. Erano presenti i responsabili di tutte le Fraternità delle Marche, della Madonna della Stella, di Giulianova, Fossacesia, S. Nicolò.

coordinatori sulla situazione delle varie Fraternità. Alcune Fraternità mostrano segui di stanchezza, soprattutto perché composte da persone anziane e non hanno nuove adesioni. Il gruppo di Pescosansonesco è a rischio: dopo il cambiamento del parroco, non si è potuto più riunire. Altre Fraternità camminano bene, sono molto vive e alcune sono in pieno sviluppo.

1.L’incontro ha inizio alle Responsabili e Assistenti AGC nel raduno del 14 marzo a ore 9,00 con la preghiera Morrovalle festeggiano i 50 anni di sacerdozio del P. Adalberto delle Lodi e una riflessione Di Donato, assistente sp. della Madonna della Stella PG. dell’Assistente Nazionale, P. 4. Amici Aggregati: Alberto Pierangioli, sulla paOlga Costanzo di Civirimento all’interno della Fraternità. P. rabola del Buon Pastore (Gv 10). Gesù tanova, responsabile generale per gli Luciano e P. Marcello propongono di è il Buon Pastore ed è modello di ogni Amici Aggregati, parla della sua espepreparare una scheda di adesione più responsabile, che deve sentirsi pastore rienza con alcuni aggregati, con luci e dettagliata (dati anagrafici, indirizzo del gregge affidatogli da Cristo. Ogni ombre. Olga coordinerà il lavoro dei posta elettronica, composizione della responsabile di una Fraternità è un paresponsabili locali per gli Amici Agfamiglia, professione, ecc.), a cui deve store e deve ispirarsi a Gesù nel proprio gregati., che potranno rivolgersi a lei seguire un secondo momento di magagire. Prima delle parole, conta la testiper consigli e suggerimenti. giore conoscenza da parte dei responsamonianza della propria vita; il buon pabili del nuovo iscritto. store non si isola, va avanti e condivide 5. Prossimi avvenimenti. - P. Luciano ribadisce l’importanza la vita del gruppo. Chi riceve un servidi corsi di formazione per le famiglie, - Esercizi spirituali del MLP (29 zio, serve il Signore, donando al meglio in strutture adeguate, con persone premaggio-1 giugno):Caravate VA. Le il proprio tempo e la propria vita. Coparate per occuparsi dei figli e la possiadesioni a Piera Iucci. noscere le pecore è la prima condiziobilità di qualche aiuto alle famiglie, per ne per amarsi e camminare uniti nella - Il 15 maggio ci sarà una veglia di dare loro la possibilità di partecipare. fede. Il buon Pastore cerca poi di attirare preghiera dalle 21 alle 23 per la ricorBisogna favorire una maggiore partecinell’ovile anche altre pecore che non ne renza di S. Gemma Galgani, patrona pazione ai numerosi incontri formativi. fanno parte. dei laici passionisti, presso il convento - P. Alberto suggerisce di organizzare delle monache Passioniste di Loreto. Dopo una rapida presentazione dei momenti di formazione tra Fraternidei partecipanti, si è iniziato il lavoro - Il 17 maggio, ventennale di fontà vicine, per esempio in occasione della dell’assemblea. dazione degli A.G.C.: giornata di spipreparazione alle Consacrazioni o per i ritualità a S. Gabriele dell’Ad.. Ogni nuovi iscritti. Fraternità provvederà ad organizzare 2. Dialogo sul documento presen- É importante la conoscenza dello un pullman , invitando anche non tato da Padre Alberto che presenta Statuto. Si sta stampando la nuova ediiscritti al movimento. vari problemi: zione; ne verrà data una copia a tutti gli - Il 27 giugno, sempre a S. Gabriele - Il problema fondamentale per lo iscritti. Se ne consiglia la lettura contidell’Addolorata, Festa della Famiglia sviluppo e un futuro significativo nella nuata di qualche numero, fatta dal coorPassionista: interverranno religiosi, Chiesa del nostro Movimento, è la nedinatore, negli incontri di Fraternità. religiose e tutti i laici passionisti della cessità di una adeguata formazione - Un aspetto importante per il moviProvincia della Pietà. Si raccomanda che tenda a dare una fede matura e conmento è il ruolo dei Consigli di Frateranche per questo di intervenire nusapevole a tutti, ma in modo particolanità, come la forza fondamentale per merosi. re ai formatori e responsabili, perché l’animazione del Gruppo. É necessaria L’incontro si conclude con la consiano in grado di acquisire e trasmettela fedeltà al raduno almeno mensile dei celebrazione della messa presieduta re una profonda spiritualità cristiana e Consigli di Fraternità. da P. Adalberto di Donato, assistente passionista. I corsi di formazione sono spirituale della Fraternità di Madonna ritenuti indispensabili per tutti, ma sodella Stella, che festeggia oggi il suo prattutto per i responsabili. 3. Relazioni delle Fraternità: 50° di sacerdozio. Dopo il pranzo comunitario, si sono - Problema dei nuovi iscritti, di una ripresi i lavori, con le relazioni dei maggiore conoscenza e del loro inse-

9


10

“Per me vivere è Cristo e morire un guadagno”

11

Gesù offre un frammento della sua Croce a un padre di famiglia

di Fabrizio Cortigiani stero dell’Amore incondizionato di un Dio che si è fatto crocifiggere per noi, per me e per la mia famiglia. In allegato invio una riflessione sulla Via Crucis che ho finito di scrivere qualche giorno fa. É un’elaborazione di quello che ho vissuto e che sto vivendo Don Ennio di Giulianova consegna il Crocifisso della Peregrinatio a Lina che ho ritenuto di scrivere per mia seconda fiabbiamo intorno e le innumerevoli prepoterla rendere glia Anna, attualmente di ghiere che sono salite al Cielo per nostra leggibile a tutti. La sarei infinitamente 14 mesi, è nata con assenza figlia e per noi. riconoscente se la potesse leggere e pototale di esofago e occlusione gastrointesse rispondermi come se fossimo in Ho pregato e meditato molto la crocitestinale. Dopo mesi di terapia intensiva un colloquio di direzione spirituale. fissione di Gesù. L’iniziale preghiera per e varie operazioni a Firenze e a Roma ottenere la guarigione fisica si è trasforcon ricostruzione dell’esofago utilizzanmata in “sia fatta la tua Volontà; rendido una parte di intestino digiuno, dopo Ringrazio Dio per avermi chiamami testimone del Vangelo secondo la tua periodi di coma farmacologico, adesso to nella Comunità Passionista Parola”. Abbiamo pregato chiedendo a è in via di dimissione, sebbene la strada Lascio a lei la decisione circa le modaGesù di prendere la nostra piccola passia ancora molto lunga. L’ultimo esame lità di pubblicare la mia testimonianza. sione per inserirla nella sua. Sembra imendoscopico effettuato ha dato esito Se la mia vita, in qualche modo, può possibile, dal punto di vista umano, ma positivo oltre le aspettative: le pareti essere di aiuto ad altri fratelli, sono lieringraziamo Dio per le grazie che ci ha esofagee sono in ottimo stato, contrariato che Dio mi usi come suo strumento. concesso con un’esperienza ancora non mente alle aspettative, considerando la Durante questo periodo, abbiamo fatto terminata, e la cui fine, razionalmente situazione clinica della bambina. e stiamo facendo esperienza della nostra parlando, è a tempo indeterminato. Ho In tutto questo mia moglie ed io abpochezza e dei nostri limiti. Proprio in letto, pregato e interiorizzato la preghiebiamo visto l’intervento di Dio, una Prequesti giorni stavo pregando e meditanra di consacrazione a Gesù Crocifisso senza viva e vera che si è manifestata in do sul versetto: “Per me vivere è Cristo ed ogni volta, pur non potendo spiegare modo diretto su Anna e indirettamente e morire un guadagno”. Tanto più io niente a parole, mi trovo dinanzi al mitramite l’operato di medici, che sono diminuisco, tanto più Gesù Crocifisso stati strumenti di Dio sia per compecresce in me. Ero tanto pieno di me tenza professionale, sia per umanità stesso e forte della mia cultura; non ed umiltà dimostrata. In questo peavevo compreso che la “cultura” in riodo, ho sentito in modo particolare sé non vale niente, se non viene la Sapienza amorevole della Croce. messa al servizio di Dio; anzi, inSembra che Gesù ci abbia chiesto crementa l’orgoglio e rende ciechi, dolcemente di aiutarlo a portare un sordi e muti. Si parla senza senso, po’ la sua corona di spine. pur facendo discorsi perfettamente logici, poi, un giorno arriva la La nostra croce è ben poca cosa ripiù grande Grazia: Gesù offre un spetto alla Passione di Cristo; persoframmento della sua Croce e la nalmente la definisco una croce, ma vita comincia a cambiare. una croce imbottita: ci sono tante persone che attraversano esperienze Prego sempre che Dio possa conanaloghe o peggiori, in condizioni tinuare a svuotarmi di me stesso e familiari di estremo disagio; per noi a sostenermi nel cammino che mi non è così e questa è una grande beha assegnato, facendomi fare solo nedizione, un’altra benedizione di Giovannino di Roccaraso ringrazia i passi previsti dalla sua Volontà. Dio sono le persone disponibili che Gesù Crocifisso per la visita al nonno Nicola Sono arrivato a sentire nel cuore la

Fabrizio Cortigiani, un Amico di Firenze, Aggregato alla Fraternità di Morrovalle, con grande semplicità e apertura di cuore, mi manda spesso le sue riflessioni sul momento difficile che sta attraversando e che lui sta vivendo per aiutare Gesù a portare la sua croce. Ne pubblico alcuni stralci. Pubblicheremo poi a puntate nei prossimi numeri le sue profonde riflessioni sulla Via Crucis. Affido lui e la famiglia alle preghiere di tutti. P. A.)

La

Misericordia di Gesù, un Dio che si china sul mio nulla, per riempire questo calice col suo Amore. Dal punto di vista mio personale sto vivendo questo momento “eucaristico” in vivo. É sempre più comprensibile il significato “profondo” della Croce di Gesù nella quale Egli stesso mi ha voluto far penetrare, concedendomi la grazia di parGesù Crocifisso tra i “crocifissi” a Roccaraso tecipare alla sua passione. Sento il Sacro essere tutto e sempre di Gesù Crocifisso Cuore di Gesù, il suo Costato ferito ed sulle orme e per le mani della più bella e eternamente aperto, l’unica realtà viva soave creatura: Maria Santissima. e vera nella quale trovo riposo, senza Anna è stata nuovamente ricoverata per questo smettere di vivere con piena a causa di una macerazione della gaconsapevolezza l’attuale situazione. strostomia e per forte scialorrea dovuta Anzi, vivo e vedo con gli “occhi di a ostruzione esofagea. Anna è provata Gesù” una realtà, un cielo interiore, al come del resto mia moglie. Nel giorquale Il Padre della Misericordia vuole no della Passione offro al Padre questa fare arrivare i suoi figli. É per questo nostra difficoltà unita al Suo travaglio, che lo ringrazio per avermi concesso rimettendo me stesso e la mia famiglia di percorrere questo sentiero stretto e nel suo costato aperto. Ringrazio Dio, angusto. perché nella sua e mia Passione ricevo Quando vedo una persona che vive la forza di rimanere sereno anche se nelle comodità, immersa nei suoi divernel dolore, certo, solo delle promesse di timenti, nelle relazioni sociali vissute Cristo. con superficialità e non come una bePer i motivi che sai, la notte dormo nedizione dell’Altissimo, mi viene sponpochissimo; così sfrutto questi momentaneo di pregare per lei, affinché possa ti per pregare Gesù Crocifisso e la Verriconoscere che tutto è dono di un Dio gine Maria. Mi unisco alla preghiera di d’Amore, un Dio che corre verso di noi, Gesù: “Sia fatta la volontà di Dio”. In che ci ama fino a renderci degni di essecerti momenti ci rendiamo conto che re crocifissi con Lui, per farci partecipaper quanto importante sia la medicire un giorno con Lui alla sua gloria. na, poco valgono le terapie e le ipotesi di diagnosi. Tanti “forse - se - ma - potrebbe darsi”; alla fine “scarnificati” ci Voglio e desidero essere tutto e siamo solo noi con Gesù Amore. sempre di Gesù Crocifisso Invoco lo Spirito Santo e prego il Sangue e nel Sangue di Cristo che si comIl “segno” di Gesù: La Croce! pia sempre e solo la sua Volontà. Prego Tante persone si rivolgono a Dio per anche la Vergine e S. Michele Arcangelo, questo o quel miracolo: “Dammi un seaffinché, nonostante la mia “fragilità” e gno, fammi questo, non farmi quest’altro”. la mia “opacità”, la mia “indegnità” di Gesù, il segno ce l’ha dato e ben visifronte alla purezza di Dio, possa sempre bile: la CROCE. E’ dolorosa, è pesante, adempiere e rispettare il progetto che ma sempre meno grave che l’essere senDio ha per me. Le chiedo ancora di preza Dio, separati dall’Amore, stoltamente gare, perché possa mantenermi sempre fiduciosi solo nelle nostre convinzioni nella santa umiltà e il mio io sia contiillusorie da psicologia aziendalista che nuamente crocifisso. Voglio e desidero

alla fine non produce i risultati attesi neanche nelle aziende. “Sono vincente! Bisogna vedere il bicchiere d’acqua mezzo pieno. Pensa positivo” - Sono solo parole vuote. A tutto questo bisogna rispondere: “Invece di pensare al bicchiere d’acqua mezzo pieno, pensa al Calice di Cristo - Invece di dire “sono vincente” impara a dire: “Per me vivere è Cristo e morire un guadagno”. Mi sono reso conto che tanti fratelli hanno paura di Gesù, si irrigidiscono a sentirne parare, sono terrorizzati alla sola idea della Croce, quella Croce che per noi è VITA, per tanti altri è “orrore”. Nonostante tutti i miei limiti e le mie debolezze, ringrazio Dio per il dolce peso che mi ha chiesto di portare e Lo prego che mi mantenga in una sempre maggiore umiltà, senza la quale si perde ogni bene. Caro padre, non ci siamo mai visti, ma mi sembra di conoscerla da tanto tempo e sono contento di sentirmi, anzi di “essere”, mi permetta di dirlo, passionista. Le chiedo una gentilezza. Mi farebbe tanto piacere ricevere il Crocifisso dei Passionisti. Le sarei tanto grato se me ne potesse inviare uno. Attualmente mi occupo di formazione, con particolare riguardo alla psicologia della comunicazione. Confido che Dio mi aiuti a trovare la via per conciliare famiglia, lavoro e studio. Per sei anni sono stato presidente del Dipartimento Regionale toscano dell’ Associazione Nazionale Sociologi, sono ministro straordinario dell’Eucaristia. Mia moglie è medico gastroenterologa. Quando Anna sarà tornata a casa, dopo l’ultima operazione, se lei è d’accordo, vorrei accordarmi per la Consacrazione a Gesù Crocifisso. La ringrazio ancora per la sua vicinanza e per la sua guida in questo momento così importante della mia vita. Amo Dio più di quanto ami me stesso e tutta la mia vita. Ripeto sempre l’atto di abbandono alla Sua Volontà, affinché sia fatto di me secondo la Sua Parola. Dio sia sempre con Lei e con tutta la Comunità.


12

AMICI NEWS

PEREGRINATIO CRUCIS

13

di Francesco Valori Solennità della Passione a Civitanova Il 20 febbraio abbiamo celebrato solennemente la festa della Passione di Gesù. Come da anni, l’abbiamo fatto nella chiesa di S. Gabriele dell’Addolorata a Civitanova Marche, con una messa solenne presieduta dal P. Fernando Taccone e concelebrata dai padri Alberto, Bruno e Sandro. Hanno partecipato centinaia di Amici, provenienti da tutte le Fraternità delle Marche. Il P. Taccone ci ha rivolto la sua parola vibrante, commentando le tre letture passiologiche della Messa, esortandoci a seguire con amore e generosità Gesù Crocifisso e a dissetarlo con il nostro impegno per la salvezza delle anime. Al termine della Messa, sono state benedetti oltre 50 Crocifissi che durante la Quaresima saranno accolti da centinaia di famiglie che lo desiderano, portando fede e amore in tante case, Olga Costanzo Solennità della Passione a Giulianova Nell’incontro mensile del 19 febbraio abbiamo celebrato la Messa per la vigilia della Solennità della Passione, presieduta da Padre Alberto. Un avvicendarsi ordinato di letture, canti, omelia e preghiere ha caratterizzato la celebrazione, dove il tema centrale è stato “il mistero della croce, sapienza per i cristiani, scandalo per i Giudei”. Dopo la celebrazione dell’Eucaristia è seguita un’agape fraterna. Il 20 febbraio nella chiesa parrocchiale dedicata a San Gabriele, noi Amici AGC abbiamo partecipato alla messa per la Solennità della Passione, celebrata dal nostro parroco don Ennio, con letture proprie della Solennità. Prima dei riti di conclusione il parroco ha benedetto i crocifissi per la Peregrinatio Crucis, affidandone uno ad Olga, responsabile della Peregrinatio di Villa Pozzoni e uno a Lina responsabile della Peregrinatio di Giulianova. Poi è partita subito la peregrinatio. Sono già diverse le famiglie che hanno accolto i due Crocifissi della nostra Fraternità e sono ancora tante quelle che lo vogliono ricevere. É una grande gioia pregare insieme alle famiglie attorno al Crocifisso. Spesso sono fino a 20 e più persone raccolte in preghiera davanti al

Solennità della Passione a Civitanova, 20 Febbraio 2009 Crocifisso. Ringraziamo il Signore di questa grande opportunità che ci concede. Giulia di Pompeo e Pina Festa di San Gabriele a Giulianova La festa di san Gabriele nelle parrocchia dell’Annunziata a Giulianova è stata preceduta da un triduo, animato da noi Amici di Gesù Crocifisso, con canti, letture, brevi commenti e preghiere. Il 27 febbraio, 147° anniversario della morte del Santo, abbiamo iniziato la festa solenne alle 6.30 con le lodi mattutine e la celebrazione del transito, con un rito commovente! Il pomeriggio le confessioni dalle 16 alle 17 e poi la Via Crucis guidata da Padre Alberto, con le riflessioni di S. Paolo della Croce e con l’animazione del nostro gruppo. La Santa Messa delle 18 è stata presieduta da Padre Alberto e concelebrata da Don Ennio e Don Wilmer. Per tutto questo periodo la statua di san Gabriele al quale è dedicata la nuova chiesa, è stata adornata e posta sul presbiterio per la venerazione di tutti. La celebrazione si è conclusa con il bacio della reliquia da parte di tutti Giulia e Olga

Consacrazioni a Fossacesia Il 22 marzo 2009 si è svolto il ritiro con Consacrazioni nella Fraternità di Fossacesia. Ormai sono sette anni che organizziamo questo evento. Ricordo infatti la mia Prima Consacrazione a Morrovalle nel 2002 e poi l’anno dopo, insieme a Roccaraso, a San Giovanni in Venere. Fu un momento speciale e ringraziando Dio continuiamo ancora in questo cammino. Quest’anno oltre al nostro assistente nazionale P. Alberto, abbiamo avuto la gioia di avere gli amici di Civitanova e di Giulianova. La presenza di queste fraternità è un sostegno e uno stimolo ad andare avanti per noi. Molto interessante la catechesi di P. Alberto sull’ Eucaristia: memoriale della Pasqua. L’Eucaristia ci ripresenta il sacrificio di Gesù sulla croce. Dopo il pranzo comunitario c’è stata l’adorazione eucaristica guidata da P. Marcello nostro assistente spirituale. La Santa Messa si è svolta nell’abbazia. P. Alberto nell’omelia ha ben illustrato il movimento degli Amici di Gesù Crocifisso ai numerosi presenti e ha rinnovato le consacrazioni ai cinque amici: Marrone Giovanni, Natale Giulia, Saladino Ida, Nardone Rina e Gialloreto Tina. La giornata si è conclusa con un’agape fraterna nei locali del convento. Paola De Simone e Anna M.

Dott.ssa Adele Caramico Stenta Il cammino del Crocifisso una vera benedizione Dove arriva Gesù Crocifisso si respira atmosfera di serenità e di pace che solo Lui sa dare. Il Crocifisso ha iniziato per la prima volta il cammino anche a Roccaraso e continuerà il suo cammino per le case che desiderano accoglierlo. Questa sera dopo la S. Messa con sei Amici abbiamo portato Gesù a casa della signora Maria Olivieri, consacrata perpetua, “crocifissa” senza una gamba.. Lì rimarrà fino al prossimo giovedì, poi sarà la volta di Nicola. La signora Maria si è commossa quando le abbiamo messo in braccio il Crocifisso. E’ stato un bellissimo momento di preghiera. Successivamente andrà a casa di Nicola, anche lui fratello “crocifisso”, poi anche le suore della casa di riposo hanno richiesto la presenza di Gesù nella loro casa. Poi sarà il turno di Bice. Posso dirti la strada Gesù l’apre da solo. In chiesa trasmetto ai presenti tutti i passaggi che Gesù fa e le varie tappe, ricordando che il Crocifisso viene portato in quelle abitazioni che desiderano liberamente di averlo. Tutto comunque è fatto con molta delicatezza e con discrezione. Per tutto questo rendo grazie a Lui ed alla sua adorabile Madre che ci assiste sempre in tutto e per tutti. Oggi, mentre ero vicino a Gesù, prima che arrivassero gli altri fratelli, ho avuto una idea, non frutto mio: vorrei pensare anche a un “Crocifisso volante”, da portare a persone o famiglie anche solo per una breve visita e preghiera. Pensavo oggi che Gesù ha i suoi tempi, che non dipendono da noi. Solo dopo vari anni di appartenenza agli Amici, si sta attuando il disegno della Peregrinatio a Roccaraso. Non c’è che ringraziare il Signore per questo grande dono che ha voluto riservarci. Riccardo Rucci

Peregrinatio Crucis a Macerata Il Crocifisso in famiglia La croce della Peregrinatio è uscita ora dalla nostra casa e già sentiamo un grande vuoto di presenza, ma il cuore è ricco di grazia e di infinita dolcezza. Quando è arrivata, Maria Donata ha provveduto all’accoglienza e, con i suoi 5 anni, ha coperto Gesù di disegni e piccoli giochi; Matteo invece ha pregato con noi in semplicità raccomandando al Padre Santo tutti noi. Un giorno trascorso con la croce del nostro esser uomini ma intensamente illuminata dall’infinita misericordia che il legno della croce santa vivifica in questo tempo di Quaresima, donandoci salvezza e speranza. Abbiamo pregato per tutti, poi Gesù ci ha chiesto di restare in silenzio e di ascoltarlo. Seduti accanto alla croce, insieme, tenendoci per mano. In quel silenzio straordinario e profondo quanta tenerezza, poche parole di cui ha fatto dono al nostro cuore: Amore, Misericordia, Perdono. Patrizia Enrico Matteo Maria Donata Peregrinatio a Macerata A casa di Umberta Angeletti di Macerata, 20 persone hanno accolto il Crocifisso per un’ora di meditazione animata da un’Amica di Gesù Crocifisso di Ci-

vitanova. Tutto era predisposto: la sala con i fiori, vasi verdi, luci accese ad ogni angolo della stanza. Accanto al Crocifisso una statua antica della Stabat Mater. Prima di iniziare l’incontro, l’animatrice si è presentata ed ha chiesto ai presenti il proprio nome e la parrocchia d’appartenenza: persone sposate con marito, donne sui 50 anni ed altre di età superiore. Silva, la figlia di Umberta, quando è sceso il silenzio è entrata in sala con il Crocifisso accompagnato da un sottofondo musicale. La meditazione n. 64 si è svolta su “La vostra afflizione si cambierà in gioia”. Ci sono stati brevi interventi e preghiere varie poi l’incontro si è concluso con i canti. Non è mancata la condivisione per chiacchiere e dolcini vari preparati dalla bravissima Silva. L’accoglienza di Umberta e Silva sono state risolutive perchè l’incontro riuscisse. La mia impressione è stata molto positiva e penso che c’è tanto da lavorare per formare un gruppo di preghiera. Il materiale illustrativo è stato accolto. Il secondo giorno sono andate Tiziana e Mariannina. Erano in sedici persone e ci sono state due iscrizioni. Un’amica di Umberta ha chiesto di essere informata quando ci sarà un altro incontro. Tutto questo dà un senso di vita e di entusiasmo: è sempre bello spendere del tempo per il Signore. Marvì


14

TESTIMONIANZE

15 di P. Alberto Pierangioli

Faccio parte di un gruppo meraviglioso Carissimo padre, sono Gloria, da poco iscritta agli Amici di Gesù Crocifisso nella Fraternità di Giulianova. Voglio augurarti una Buona Pasqua, insieme a tutti gli Amici di Gesù Crocifisso, che è un gruppo meraviglioso. Ogni volta che ripeto la Promessa di Amore a Gesù Crocifisso, il mio pensiero si ferma alle parole “abisso di carità e di misericordia”: sono parola che fanno tanto riflettere. Pensando quanto Gesù è misericordioso verso di noi e quale grande abisso di carità ha per noi, prego Gesù che mi aiuti ad essere più umile. Faccio anche volontariato nella Caritas da tanti anni e lo faccio proprio di cuore, perché incontro tanti fratelli bisognosi e a volte basta un gesto di rispetto e un sorriso per sollevarli. Gloria Caibattoni La mia vita è cambiata da quando ho incontrato gli AGC Carissimo padre, ho letto e meditato la tua riflessione fatta nel raduno dei responsabili degli AGC. Devo confessare che non conoscevo così a fondo le problematiche del movimento. Ho avvertito tutta la tua preoccupazione e a tratti anche una sorte di solitudine. Sicuramente i problemi ci sono e ci saranno sempre, considerando che siamo essere umani, con i nostri limiti. Certo non esiste un “grazie” che possa racchiudere tutta la riconoscenza per quello che fai per noi. Sei sempre pronto a tenderci la mano, per darci una parola di conforto, quando siamo alla porta delle disperazione. La mia vita è cambiata da quando ho incontrato gli AGC;è mutato lo sguardo con cui scruto il mondo; adesso ho occhi nuovi per guardare la realtà, ho una forza che prima non avevo, una speranza diversa, e spesso mi chiedo: “Dove sono le mie virtù per essere degna di tanto Amore?”. In questi due decenni hai fatto tantissimo per gli AGC, hai costruito una catena inesauribile di Amore, anello dopo anello, fraternità dopo fraternità, hai unito e annodato insieme gioie, dolori, speranza, attesa, vita, affinché, come buon pastore, nessuna pecorella vada smarrita, Giulia

Peregrinatio Crucis a Giulianova

Amica Aggregata e catechista Ricevo sempre con gioia gli scritti che mi mandi, i ritiri e le notizie sulla Congregazione. Mi fa sentire più vicina a voi. Ho avuto modo di utilizzare gli schemi dei ritiri per organizzare le mie lezioni di catechismo con i ragazzi che si preparano alla Cresima e le tue riflessioni mi sono preziose. Tra l’altro ho pensato di fotocopiarle ed inviarle ai genitori, ci sono parole che possono essere di aiuto anche a loro. Ogni anno quando inizio questo mio servizio in parrocchia e conosco nuovi gruppi di ragazzi mi rendo conto di quanto abbiano bisogno di essere guidati, di ricevere consigli e testimonianze di valori morali e religiosi, oltre che civili. Troppe brutte cose vediamo ed ascoltiamo dai notiziari e TG: come possono ragazzi di 15 - 18 anni arrivare a commettere delle cose così assurde? Sono esperienze che li segnano interiormente per sempre. Mi sento sempre così piccola ed incapace quando devo cercare di comunicare sempre la SPERANZA! Ci sono cose che mi lasciano ammutolita! E dico “Signore ma dove sta andando a finire l’umanità che con tanto Amore hai creato, redento e riscattato col Sangue del tuo diletto Figlio?”. Ti scrivo anche per riconfermare la mia appartenenza agli Amici di Gesù Crocifisso aggregata alla Comunità di Morrovalle, ma naturalmente se c’è modo di poter riunire anche coloro che provengono dalla mia zona, magari con un incontro mensile sarebbe bellissimo! Antonella di Formia LT

Il Crocifisso “è di casa” per me! Carissimo padre rispondo all’invito che ci ha fatto di rinnovare la volontà di far parte degli Amici Aggregati di Gesù Crocifisso. Il Signore Crocifisso “è di casa” per me; seguo con interesse le meditazioni e spiegazioni dei vari argomenti che di anno in anno vengono da lei trattati. Ne ricavo grande frutto e inoltre mi servo dei suoi scritti mensili ma anche delle meditazioni o preghiere del libro “Voi siete miei amici”, per occasioni importanti della vita Parrocchiale, per es. le meditazioni dell’ora Santa del Giovedì Santo, con l’approvazione del Parroco. Io sono Ancella del Sacro Cuore di Gesù: il Crocifisso fà già parte della mia spiritualità di Ancella. Se lei giudica che posso essere anche Amica Aggregata di Gesù Crocifisso, per me va benissimo. Rosella Asci La prima tappa di Gesù Crocifisso a Civitanova Nel lontano agosto 1990 conobbi la Famiglia Passionista e da allora vi appartengo con grande gioia, facendo parte della Fraternità degli Amici di Gesù Crocifisso di Civitanova. Da diversi anni è stato iniziato il cammino di fede della “Peregrinatio Crucis”, dall’inizio della Quaresima fino a Pasqua. Un bel Crocifisso viene portato nelle famiglie che lo desiderano, per uno o più giorni. Anche questo anno ho accolto nella mia casa con tanto amore e desiderio Gesù Crocifisso, come prima tappa della sua

per quanti si sono ricordati di noi nelle loro preghiere. Ringrazio il Signore e la Vergine santa. Senza le preghiere di tutti gli Amici, non avremmo potuto sperare nulla. Grazie a voi Gesù Crocifisso va a confortare Giuseppe e Berardina di Neretto, ci siamo senangosciati per la morte di un giovane figlio. titi sempre confortaperegrinatio a Civitanova. É stato un ti, mai un momento di smarrimento; grande dono avere accolto Gesù che sempre dal cuore e sul nostro labbro: dall’alto della Croce mi guarda e mi “Signore, tu sei nostro Padre, non vuoi protegge, mi parla, mi dona coraggio, mai il male per i tuoi figli; in questo momi sprona a confidare sempre nella sua mento di difficoltà non possiamo fare misericordia. Ho avuto la gioia di averaltro che ringraziarti e lodarti per la lo per 5 giorni, che sono passati tanto tua misericordia. Dal momento che mi veloci. Tutte le sere ho avuto con me hai dato la grande varie persone che si sono unite alla mia gioia di appartenere preghiera, meditando e approfondendo agli Amici di Gesù insieme la Passione di Gesù e imploCrocifisso, so che le rando dal Signore fede e grazie per le prove non finiscono, nostre famiglie. Una sera è venuto anma ho toccato con che il nostro assistente, P. Alberto, che mano che trasformi ha guidato la preghiera, invitandoci a anche la sofferenza contemplare sempre Gesù Crocifisso, in gioia. Ho capia confidare in Lui, che dalla sua Croce to che nei momenti ci ripete continuamente: “Rifugiatevi in difficili, non debbo me e avrete sempre pace e perdono”. tenere il mio sguarMaria Morlacco do ed il mio cuore Lode e gloria a te, Signore! Carissimo padre, l’undici febbraio siamo andati all’ospedale di Popoli per la vista di controllo, per avere il responso definitivo dopo tutti gli ultimi accertamenti fatti da M. Teresa. L’oncologo che ha seguito M. Teresa, le ha detto: “Come medico, posso dire con grande gioia e soddisfazione, che attualmente non c’è più nulla di quanto ho paventato in precedenza. Al tuo posto brinderei con lo spumante”. Al dottore ho detto: “Dottore, sa che festa è oggi?”. Mi ha guardato ed è rimasto a pensare. É la festa della Madonna di Lourdes! Notizia più bella non poteva arrivare in questo giorno. Tra sei mesi ci saranno i controlli di routine, ma non ci stancheremo di pregare la Vergine Madre

tualmente, perché purtroppo la lontananza e le difficoltà economiche non mi permettono di raggiungervi; però in tutti i ritiri spirituali che fate io ci sono con la mia preghiera e vi amo tutti allo stesso modo prego per tutti voi del gruppo di Civitanova a cui sono aggregata e vi ricordo nella preghiera, unita alle sorelle che si riuniscono con me in preghiera. Grazie Liotti Filomena e gruppo di preghiera di Castellaneta TA Impegno per fare nascere una fraternità nelle Puglie Carissimo padre, ti ringrazio per avermi accolto e sopratutto per aver accolto Prudenza, la sua storia, la sua vocazione alla spiritualità Passionista e agli “Amici di Gesù Crocifisso”. Pregando e riflettendo mi rendo conto dell’altissimo valore spirituale che questa forma di laicato consacrato offre alle anime in cerca di santità vera. Mi

incupiti a terra, ma debbo sollevare il mio sguardo verso Te che sei la luce, Il Crocifisso inizia la Peregrinatio a l’amore, la gioia e la Civitanova in casa di Maria. misericordia infinita”. Desidero abbracciare tutti gli Amiimpegnerò con tutte le forze per proci, in special modo gli Amici sofferenti, muovere questa iniziativa e spero che per dire loro che siamo nelle braccia di con l’aiuto di Gesù possa nascere una Gesù e di Maria. fraternità anche nelle Puglie. Spero in Dio affinché tutto vada per il meglio Rucci Riccardo anche se sono consapevole delle azioni del maligno contro la diffusione della Con il Crocifisso mi sento come spiritualità della Passione del Signore, consacrata dato che da essa scaturisce l’Amore che lo distrugge! Da parte mia c’è tutta la Caro padre, ho ricevuto il crocifisso volontà e la disponibilità che ti ho già e i libretti. É stata per me una grande dichiarato in spirito di obbedienza. Dio emozione ricevere il crocifisso con lo penserà a tutto! stemma dei passionisti; mi sento come consacrata con voi anche se solo spiriDon Giovanni Lorusso, Bari


ESERCIZI SPIRITUALI AGC E LAICI IMPEGNATI Sede: Centro di Spiritualità San Gabriele TE Tel. 0861.97721 - Tema: “La santità è amore” I Corso: 9-14 agosto 2008. Per tutti. Guida: P. Alberto Pierangioli e P. Bruno De Luca CP II Corso: 17-22 agosto 2008. Per famiglie. Guida: P. Luciano Temperilli e P. Alberto Inizio e fine: dal pomeriggio del lunedì al pranzo del sabato. Quota adulti: Camere doppie: € 200,00 - Singole: € 210,00 Bambini e ragazzi: condizioni a parte. Prenotazione: P. Alberto Pierangioli – Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc Tel. 0733/221273 – Cel. 349. 805.7073 E-mail: albertopier@tiscali.it

20° DI FONDAZIONE AMICI DI GESU’ CROCIFISSO Santuario di San Gabriele TE: 17 maggio 2009

Tutti gli Amici di G.C. ci ritroveremo presso il santuario di San Gabriele per ringraziare il Signore del ventennale della chiamata al cammino di santità-amore nella Famiglia Passionista.

08,00: Arrivi. 09,00: Lodi nella Cripta del Santuario, davanti a S. Gabriele. 10,00: Nel salone: P. Alberto: la storia di una chiamata. 10,30: P. Luciano Temperilli: La chiamata alla Santità-Amore. 12,00: Solenne concelebrazione 13,00: Pranzo al sacco 15,00: Via Crucis all’aperto 16,30: Ritrovo in Cripta: Preghiera, comunicazioni e saluti.

CALENDARIO AMICI 03 maggio: Ritiro mensile e consacrazioni a Morrovalle 15 maggio: S. Gemma Galgani veglia a Loreto, Suore Passioniste, ore 21,00-23,00. 17 maggio: Celebrazione del 20° di Fondazione degli Amici a S. Gabriele 29 mag.-1 giug,: Esercizi spirituali MLP a Caravate VA 14 giugno: Ritiro mensile a Morrovalle 27 giugno: Festa della Famiglia Passionista presso il santuario di S. Gabriele 05 luglio: Ritiro mensile a Morrovalle

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Benedetti Laura in Filippi, Bastardo PG: 26-2-2009. Rita Bruno, Recanati: 04-03-2009. Del Castello Franco: Roccaraso: 15-03-2009. Callioni Rosa, Buccinasco MI: 01-4-2009. Distefani Guido: Trodica. Piervincenzi Elena, M.S.Giusto MC: 06-04-09. Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa Maggio/Giugno 2009 – Anno X n. 3 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Redazione: P. A. Giuseppe Pierangioli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc Tel. 0733.221273 - Fax 0733.222394 - C. 349.8057073 albertopier@tiscali.it www.amicidigesucrocifisso.org


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.