Amici di Gesù Crocifisso

Page 1

mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Gennaio - Febbraio 2010 - Anno XI n.1

SOMMARIO 2 - La preparazione al matrimonio 3 - Il matrimonio come diritto naturale 4 - Meditiamo con il Vangelo di Luca 5 - La santità è amore 6 - Riflessione sulla Via Crucis 8 - La direzione spirituale di S. Paolo della Croce 9 - San Gabriele e giovani passionisti 10 - La fede di una coppia di sposi: la storia di Emanuele 11 - Consacrazioni 12 - Testimonianze 14 - Verbale del Consiglio Nazionale in sintesi 15 - Programma di formazione 2010 B. Isidoro de Loor

16 - SOS Rivista – Le Fraternità


2

1. La preparazione al matrimonio Il Matrimonio - Gennaio Il P. Luciano ci presenterà in sette puntate il Matrimonio Cristiano. Lo ringraziamo vivamente. P.A.

1.

Credo che nessuno oggi si sorprenda più della necessità della preparazione al matrimonio. Una volta non c’era bisogno. L’esempio dei genitori, i comuni valori religiosi e sociali, la parrocchia e la scuola formavano a valori comuni. Così chi si sposava sapeva bene a che cosa andava incontro. Le cose però sono cambiate rapidamente sia per il matrimonio che per la famiglia. E questo non solo per le separazioni, i divorzi, le convivenze ma anche per una mentalità, sempre più diffusa, in cui gli stessi termini

Sposalizio di Maria e Giuseppe, di Raffaello

“matrimonio” e “famiglia” non assumono più lo stesso significato, per la pressione di lobby e di leggi di Stati, che in nome della libertà individuale, facilitano divorzi, aborti, unioni gay e convivenze (Cfr. Prepar. al M.. Cons. Pont. Fam. 1996 n.12 ss. CCC n. 1692).

2.

Già nel 1980 Giovanni Paolo II indicava come “necessaria” (Cfr Fam. Cons. n 66) la preparazione dei giovani al matrimonio appunto per i cambiamenti in corso. E la CEI nel 1993 dichiarava come “la pastorale prematrimoniale costituisca uno dei capitoli più urgenti, importanti e delicati di tutta la pastorale familiare” (Dir. Past F. n.37 ss). E non è solo un problema religioso. La Chiesa è convinta che preparare i giovani al matrimonio sia un servizio anche alla società, di cui la famiglia è fondamento perché è “un bene oggettivo” (Cfr. Card. Bagnasco a Crotone) per la persona e la società. Essendo il matrimonio un diritto naturale e un bene comune, la cui stabilità favorisce l’aspetto relazionale, educativo, economico e sociale, anche alcuni comuni fanno dei corsi di preparazione al matrimonio “laico”. Infatti separazioni e divorzi incidono

non soltanto sull’aspetto privato dei coniugi ma anche su quel contesto più ampio sopra indicato. La difesa del matrimonio è allora un vero atto profetico ed è un vero impegno per evangelizzare la cultura dominante e, magari, anche di rievangelizzare il nostro modo di essere cristiani. Rimane, infatti, sempre più evidente che arrivare al matrimonio maturi e consapevoli è frutto di un lungo cammino della vita, e non soltanto di un corso o percorso prematrimoniale. Impegna la famiglia (Cfr. Prepar.…n.22 ss) ad una preparazione remota, specialmente durante la fanciullezza e l’adolescenza. Impegna la chiesa locale nella sua pastorale verso i ragazzi insegnando e testimoniando la vita come “vocazione”. E’ questo il momento in cui si aiutano “i giovani ad acquistare, nei confronti dell’ambiente, una capacità critica ed avere altresì il coraggio cristiano di chi sa di essere nel mondo senza essere del mondo” (Cfr ivi n, 27 ). Se esiste questa formazione quando scatta poi il momento del fidanzamento ci sono le situazione di base per una preparazione prossima ( Cfr. ivi n. 32ss; Direttorio n. 41 ss) in cui i valori di maturità umana e cristiana quali la capacità di relazione, di fedeltà, di rispetto, di oblazione faranno pare del bagaglio o della meta da raggiungere insieme al riferimento alla Parola di Dio ed al sentire con la chiesa riguardo ai valori morali, come la castità prematrimoniale, l’apertura alla vita ecc…In questo momento di preparazione prossima la coppia di fidanzati seguiterà a vivere e a testimoniare la propria fede nella comunità senza chiudersi in un rapporto esclusivo ed escludente. La preparazione immediata, quando alle spalle c’è tutto questo percorso (Cfr. Prepar. n.50 ss; Direttorio n.50 ss) si riduce a sintetizzare quanto appreso preparando bene l’evento liturgico. Bisogna riconoscere che ci sono tanti giovani e tante famiglie che hanno alle spalle un simile percorso: sono i giovani che vengono dai gruppi e dalle comunità parrocchiali. Bisogna pure riconoscere, però, che

3.

4.

5.

c’è una grande maggioranza di coppie che si riavvicinano alla Chiesa proprio nel momento del matrimonio dopo che, nell’adolescenza e nella prima giovinezza sono andati un po’ per i fatti propri, avendo con la Chiesa approcci saltuari se non negativi. E, alla fine, magari si avvicinano perché uno dei contraenti o i genitori vogliono il matrimonio in Chiesa. E, per sposarsi in Chiesa, ci vuole il partecipare al corso. “Moralmente obbligatorio” dice il Direttorio ( N. 63). Chi poi partecipa al corso non sono soltanto coppie di “giovani fidanzati” ma anche coppie di conviventi , non più giovanissimi, che o riscoprono la fede o magari confusamente sentono che manca loro qualcosa. E questo fenomeno è in crescita. Tanto è vero che alcuni propongono di cambiare terminologia: non più corso per “fidanzati” ma per chi richiede il “sacramento” del matrimonio. E molti altri sottolineano che il “percorso” non si dovrebbe fermare alla preparazione al sacramento ma dovrebbe proseguire, sostenendo, in modo particolare, i primi anni di matrimonio. La preparazione al matrimonio costituisce sempre uno degli aspetti più importanti della pastorale della Chiesa. Nel giugno di quest’anno si è tenuto un convegno nazionale sulla preparazione al matrimonio (Cfr. www.chiesacattolica.it/famiglia) in cui si è detto che il 70% delle coppie si sposano in Chiesa contro il 15% di praticanti. É un’occasione da non perdere, è il momento dell’annuncio gioioso del mistero dell’Amore. É l’occasione per mostrare una comunità accogliente. 8. “A volte però, diceva il Card. Bagnasco può sorgere la domanda circa l’effettiva efficacia di questa opportunità per le coppie. Ma a questo interrogativo mi pare risponda la parabola evangelica del piccolo seme che il seminatore sparge con generosità ovunque, in tutti i terreni – senza selezionare quelli che appaiono migliori – e poi va a riposare sereno, sapendo che il seme, nel cuore della notte e del solco, comunque è vivo”. pastoralefamiliare@yahoo.it

6.

7.

In copertina: B.Isidoro de Loor. Nato Vrasene (Belgio) nel 1881; passionista a 26 anni, morto il 6-10-1916, beatificato da Giovanni Paolo II il 30-11-1984. Vedi: “Il Fratello della Volontà di Dio” di F. Valori: In Amici di G. C., luglio- agosto 2003.


2. Matrimonio e famiglia come diritto naturale Il Matrimonio - Febbraio di P. Luciano Temperilli

1.

ramente contratto; al matriQuando si parla monio compete, “in maniera di “diritto natuesclusiva”, trasmettere la vita rale” si vuole intene proteggerla dalla nascita dere quella legge che alla morte naturale; la famista scritta nel cuore glia precede lo stato; è il luodell’uomo, che fa parte go di trasmissione di valori della sua natura e, ove d’incontro tra le generaviamente, viene prima zioni; è legata con la società delle leggi dello stato. per il bene ed il progresso Anzi le leggi statali dell’umanità; ha il diritto e possono essere oppodovere di educare i propri ste a quanto stabilisce figli etc. la legge naturale (cfr. ad esempio il tribunale Questi diritti dichiarati di Norimberga in cui dalla S. Sede sono stati vengono condannati ripresentati dalle varie condegli uomini che aveferenze episcopali del monvano ubbidito alle leggi do per annunciare e difendello stato nazista). Per dere la famiglia così come la Chiesa la legge natuvoluta dal Creatore ed è una rale è la legge che Dio Famiglie Amici di G. C. riunite presso il santuario di S. Gabriele. grossa battaglia contro certe ha stabilito nella naideologie che predicano la il Creatore l’ha voluta, ma dal peccato tura umana.(cfr. Rom fine della famiglia, altri tipi di famiglie, che si è inserito nella storia dell’uomo 2,14-15; cfr Pacem in Terris 5-15). Si avaltro rapporto con la nascita dei figli, (cfr. n. 1606 e ss). vicina, laicamente, a questa concezione con la loro educazione. E purtroppo non “La dichiarazione universale dei diIn questa situazione di corruziosono solo ideologie ma vite rovesciate. ritti dell’uomo” del 1948 venuta dopo ne della natura umana, per capirci Ad es. la realtà italiana, dice l’Istat; sta le stragi dell’ultima guerra mondiale. qualcosa, dobbiamo rifarci a Gesù (cfr GS cambiano rapidamente. Un quarto delle 22) che ci rivela la natura umana secondo famiglie è formato da un solo individuo Ora la famiglia ed il matrimonio la volontà di Dio. “La fede cristiana, com(single, divorziato, vedovo), quasi un al(cfr. GS 48; I diritti della famiglia; menta Benedetto XVI, purifica la ragione tro quarto da coppie senza figli, e per CCC 1603) fanno parte di questi dirite l’aiuta ad essere meglio se stessa…, aril resto da una maggioranza di coppie ti inalienabili della natura umana. E il gomenta a partire da ciò che è conforme con un unico figlio e da un numero crematrimonio è l’unione dell’uomo e alla natura umana” (cfr. 19 ottobre 2006 scente di famiglie con un solo genitore della donna e nient’altro (Gn 1,26Verona). Partendo da questo, sempre il mentre quattro coppie su cinque hanno 27). Questa unione è stata riconosciuta Papa: “Matrimonio e famiglia non sono in uno o zero figli. In un solo decennio, dal e regolata durante tutta la storia con parrealtà una costruzione sociologica casua1991 al 2001, i single sono aumentati di ticolare attenzione perché ci sta di mezle, frutto di particolari situazioni storiche due milioni e mezzo e, mentre i giovani zo la complementarietà delle persone, la ed economiche. Al contrario, la questione si sposano sempre meno, le famiglie inrealizzazione personale, il benessere sodel giusto rapporto tra l’uomo e la donna vecchiano sempre più .(cfr.La fine della ciale, la crescita della società. La diversiaffonda le sue radici dentro l’essenza più famiglia – Roberto Volpi- Mondadori ). tà dei modi non diminuisce l’unicità di profonda dell’essere umano e può trovaE altrove nel mondo è pure peggio. questa istituzione. (cfr. CCC 1603). re la sua risposta a partire da qui” (cfr. 6 A prescindere da accentuazioni Ecco perché “la famiglia è un bene giugno 2005). proprio di ogni civiltà e di ogni necessario per i popoli, un fondaIn base a questi principi, la Chiesa cultura, affiora però come denominamento indispensabile per la società ed un ha presentato nel 1983 “La Carta tore comune la fisionomia contrattuale, grande tesoro per gli sposi, un bene insodei diritti della famiglia”, precisando “consenso dei sposi” (cfr CCC 1625 stituibile per i figli. Proclamare la verità che “Essa mira a presentare a tutti i noss), da cui deriva una reciprocità fondadella famiglia, fondata nel matrimonio, è stri contemporanei, siano essi cristiani mentale in cui emerge un fascio di diritti una grave responsabilità di tutti” (Beneo no, una formulazione -la più completa e doveri destinati a tutelare la relazione detto XVI 8 luglio 2006). Questa verità e ordinata possibile- dei fondamentali di coppia, i diritti dei figli, la sicurezsul matrimonio e sulla famiglia tocca diritti inerenti a questa società natuza della gruppo sociale. Nella varietà, alle coppie cristiane annunciarlo prorale. I diritti enunciati nella coscienza “stranezze” e cattiverie delle leggi in prio come veri “missionari dell’amodell’essere umano e nei valori comuni a questo campo, con gli occhi della fede, re e della vita” (cfr. Fam. Cons. n. tutta l’umanità” (Cfr. Carta diritti della possiamo vedere quanto il CCC chia54). Non è solo una proclamazione di famiglia: Presentazione). ma “il matrimonio sotto il segno del fede ma una testimonianza sulla verità peccato”, in quanto queste storture non dell’uomo e della società. Ricordo tra questi diritti: la famiderivano dalla natura umana, così come glia fondata sul matrimonio libepastoralefamiliare@yahoo.it

7.

4.

2.

3.

5.

6.

8.

3


4

MEDITIAMO CON IL VANGELO DI LUCA

1- Gesù, con il Padre, accoglie definitivamente la croce (22,39-46)

di P. Roberto Cecconi CP

C

arissimi Amici, iniziamo insieme a meditare alcuni brani del vangelo di Luca che ci aiutano a conoscere più intimamente Gesù e ad amarlo più intensamente, così da seguirlo ogni giorno, senza indugi, nel cammino che, passando attraverso il rinnegamento di sé e la croce, conduce alla salvezza. Iniziamo con la lettura-ascolto della preghiera di Gesù al monte degli Ulivi.

Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40 Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. 41 Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: 42 “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. 43 Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. 44 Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. 45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46 E disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione”.

isolati da Dio, che confonde e ostacola il dialogo con Lui all’approssimarsi del momento della prova? L’intima comunione di Gesù con il Padre e con gli uomini Gesù, si allontana per raccogliersi maggiormente, ma è lì, a un tiro di sas-

cia del male e alla morte! Dov’è la buona notizia? Il messaggio è nascosto in Gesù stesso. Nella sua preghiera, da una parte, possiamo intravedere a quale prezzo si possa mantenere la comunione con Dio e collaborare con Lui alla salvezza del mondo; dall’altra, restiamo meravigliati

39

Gesù sollecita i discepoli che lo seguono a pregare Ai discepoli che avevano appena mangiato la Pasqua con Lui e che continuano a seguirlo, Gesù dice per due volte: Pregate per non entrare in tentazione! (vv. 40.46). Gesù aveva già insegnato loro che la preghiera è intimo colloquio con il Padre in cui la domanda finale è proprio quella che non li lasci soli nella tentazione (11,2-4). Ma qual è la tentazione che sta per sopraggiungere? È forse quella di lasciarsi andare alla fragilità umana di un progetto di salvezza effimero, che fa rimanere

Gesù prega nel Getsemani – Getsemani di Paestum so, che prega. Sì, Gesù, sta dinanzi al Padre e, in ginocchio, gli grida l’agonia, la lotta che vive in se stesso per la Pasqua ormai imminente e supplica che, se Lui vuole, allontani il calice che sta sopraggiungendo. Tuttavia, senza nessuna presunzione, riafferma con fiducia la sua consegna, in perfetta unità, al compimento della sua volontà, al progetto di salvezza e di felicità che Egli nutre per tutti gli uomini. Nel momento in cui il combattimento si fa più intenso, il Padre è lì per mezzo della presenza di un angelo, lo conforta e gli dà forza (v. 43), cosicché giunga a sostenere vittoriosamente quella lotta, per il cui sforzo, trasudano sul suo corpo come gocce di sangue. La Buona Notizia Ci si potrebbe chiedere, perché pregare? Il Padre non ha cambiato nulla, Gesù va sicuramente incontro alla fero-

nel constatare che il Padre non lascia mai soli nel combattimento (cf. Gv 16,32). Certo, è un po’ duro per il nostro cuore comprendere che l’esaudimento della preghiera e il soccorso divino non annullano miracolosamente le difficoltà, la sofferenza e la morte. Ma non possiamo ignorare che il discepolo ora non è più solo nella lotta della propria storia dilaniata dal peccato, e può affrontare qualsiasi momento, anche quello della tentazione rappresentata dallo scandalo della croce. Veramente Gesù è l’Emmanuele, il Dio con noi (Mt 1,23), l’amore che si dona per i propri amici (cf. Gv 15,13). Accogliamo l’esortazione di Gesù a sollevarci dalla tristezza e dal sonno, simboli rispettivamente di un cuore lontano da Dio e ripiegato su se stesso. Entriamo fiduciosi nella preghiera, dialogo intimo e familiare: Padre… robi.cp@libero.it


V - L’AMORE PUO’ TUTTO

5

“LA SANTITÁ É AMORE” di Madre M. Maddalena Marcucci di Maria Grazia Coltorti

“S

iate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste.” Santità e perfezione sono gli aspetti fondamentali e coincidenti che formano la volontà di Dio nella nostra vita di ogni giorno, di ogni ora e in ogni circostanza:- Dio è nostro Padre e ci comanda di essere santi e perfetti, affinché, rassomigliandoci a Lui, Egli possa gloriarsi che da tutti siamo riconosciuti come suoi figli, riflettendo in noi le sue qualità e la sua bontà. Così Madre Maddalena Marcucci spiega l’insistenza, espressione di tenero Amiche di Gesù Crocifisso di Giulianova si consacrano a Gesù Crocifisso amore nei nostri confronti, con una solenne promessa di amore il 22-11-2009 del Signore nel volerci santi e perfetti. Ella ci invita a rifletpiù grande e stupenda opera del Divino stesso a donare ogni tanto quegli abtere, soprattutto nell’esercizio Amore! Il Calvario è ed è stato sempre bracci divini che faranno gustare come delle virtù che, per la nostra natura dela cima di ogni santità, solo giunti lì podegli anticipi della felicità eterna. Cerbole, sentiamo troppo difficili per noi, tremmo dire con Gesù il “consummato, ci dice la Madre Maddalena, prima che stiamo eseguendo proprio ciò che tum est” del nostro amore per Lui. di arrivare a tutto ciò bisogna passare l’amore ci chiede: - Oh con quanta sponper la fatica dell’inizio del cammino Anche se siamo piccoli, miseri e vili taneità e piacere offriremmo all’Amore cercando però di uscire subito da quenon dobbiamo temere di fallire, dobbiaopere d’amore! L’anima che ha penesti momenti iniziali di fatica e di lotta mo solo amare e l’Amore ci darà forza trato l’ineffabile mistero di amore che contro se stessi e la propria natura. Il e coraggio. Il Calvario è luogo di tutti: racchiude la santità, non ha più da fare modo migliore per aiutare queste anime - Non voglio altra santità al di fuori di grandi sforzi per conseguirla. L’amore è di indirizzarle verso il mistero d’amoquella che si apprende sotto la Croce del stesso la conduce per i sentieri più aspri re del Padre che le accompagna attento mio Gesù morto per me, insieme alla e penosi, e tutto le riesce dolce e amabie trepido in ogni istante, che cammina mia Madre Addolorata, la Vergine Maria le; l’amore l’accompagna nel sacrificio, e combatte con loro. Invece spesso chi -. Santa Teresa di Gesù Bambino dicela sostiene nelle prove, non le costa più è chiamato a consigliare queste anime va: - Sia l’amore l’ascensore che sollevi amare il suo Dio, perché vede che può tende a prospettare un cammino irto tutte le anime piccole fin sul Calvario - e sempre amarlo e non è necessario che lo di difficoltà,dove bisogna lavorare con una volta lì sarà l’Amore ad istruirci. Se manifesti a parole: -il suo amore lo mamani e piedi, soffrendo molto: -chi più non possiamo stenderci sulla Croce per nifesta con tutto ciò che fa, anche con le patisce è santo! Come se soffrire santimorirvi inchiodati come Gesù, lo concose più insignificanti-. ficasse per se solo e non fosse l’amore a soleremo coprendo con fiori di piccoli Se si riesce a comprendere questo santificare il dolore!-. sacrifici quel trono di dolori, dal quale mistero d’amore anche l’esercizio delle Egli ha attirato a sé i nostri poveri cuori, virtù non è più penoso e difficile, tutto guadagnandosi il nostro amore-. SIGNORE, INSEGNACI L’AMORE! diviene dolce e amabile: soffrire, morCosì esclama la nostra autrice: -La morSul Calvario ci sono due modelli pertificarsi, immolarsi, morire a se stessi, te di un Dio. Ecco il più grande mistero fettissimi di santità: Gesù e Maria. tutto questo è come una necessità a cui dell’amore. Un Dio morto per l’uomo! stimola l’amore stesso. L’anima amante Per le anime grandi che lottano e Se capissimo questo dovremmo impedesidera sacrifici e fatiche; è questo che trionfano con la forza e il sangue, sia gnarci a santificarci come spinti dalla brama, non il piacere e il riposo. Gesù il loro esemplare. forza di tanto amore non si può fare di Il tesoro da scoprire, grazie all’opera Per le anime piccole c’è Maria, la mapiù che dare la vita per chi si ama-. dello Spirito Santo, che è spirito d’amodre dei piccoli…In Lei non ci sono né Dobbiamo penetrare nelle profondire, è che il segreto della santità è l’amopiaghe, né sangue. C’è solo il martirio tà della carità divina, nell’abisso senza re e che l’amore fa tutto e può tutto. In del cuore, prodotto dall’amore, quel fondo della passione e morte di Gesù. questo cammino verso la perfezione martirio che fa grandi i piccoli, e li sanSe vogliamo raggiungere la perfezione e la santità sarà sempre l’amore ad aftifica, e li eleva fino al trono di Dio. dobbiamo entrare a fondo, meditare e frontare le difficoltà e le fatiche ma, colt.mgrazia@libero.it fare nostra la passione del Signore: la nello stesso tempo, sarà sempre l’amore


6

IV - RIFLESSIONE SULLA VIA CRUCIS di Fabrizio Cortigiani VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’ Gesù, divenuto ormai il deriso e l’oltraggiato per eccellenza, l’uomo screditato e coperto con ogni tipo di insulti è avvolto dalla più amara solitudine pur trovandosi in mezzo a tanta gente, una solitudine che Egli sente ancora di più nell’anima considerando che le uniche attenzioni che riceve sono quelle delle sanguinose aggressioni da sopportare. L’unica compagnia che non lo abbandona è quella del Maligno; una morbosa presenza che lo perseguita tramite le frustate, gli insulti, gli sputi, ma ancor di più tramite il languore e il dispiacere, il dolore profondo di un Padre che vede tanti Suoi figli ciechi, sordi e dal cuore indurito. In questo scenario, Veronica, una semplice donna, senza nessuna carica sociale, senza nessun apparente carisma, senza il prestigio dell’appartenenza ad una casta di nobili, si avvicina a Gesù, Gli asciuga il volto trasfigurato dal sangue, dal sudore, dagli sputi e dalla terra; accetta il rischio di essere percossa dai soldati, ma non le importa: in quel momento questa semplice donna ama il Figlio di Dio. Vorrebbe fare di più, ma non può, non ce la fa. Piange, trema, è visibilmente scossa da tanta atrocità, ma continua perseverante il suo atto d’amore; non riesce a fare altro che asciugare un po’ il Volto del Redentore. A Dio non interessa il raggiungimento degli obiettivi; ama e ricompensa l’umile e retta intenzione. Ancora una volta lo sguardo di Dio tocca il cuore dell’uomo; la donna si piega, si protende verso Gesù, non sente più le grida della folla, le minacce dei soldati, le esortazioni di chi le consiglia di lasciar perdere. Lo sguardo della donna si posa teneramente sul Volto di Dio, Lo guarda, lei - essere umano imperfetto, con i suoi peccati, con gli errori che qualunque persona commette nella vita – prende parte, entro i suoi limiti, alla Passione di Cristo. Non tutti sono chiamati a vivere crocifissioni violente e sanguinose; per molti vi sono croci di partecipazione, croci con le quali viene chiesto di rinunciare ad una piccola parte del proprio tempo per asciugare un volto, per fare una carezza, per aiutare una persona a vestirsi o per andare a farle la spesa. Ci sono poi quelle persone alle quali viene chiesto di sa-

La Veronica per osservare attentamente la croce, la sofferenza, il dolore di un amico, di un fratello, di un vicino di casa. Gesù è molto chiaro: “Chi vuol seguire me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Non specifica che una croce serve più di un’altra, non fa paragoni, non dice che tutti devono fare l’esperienza di un campo di concentramento, o della malattia di un figlio, o di essere uccisi per cause sociali. Ogni croce, ogni dolore è il linguaggio specifico ed unico riservato a ciascun essere umano. Fare la volontà di Dio non vuol dire argomentare sulla sofferenza di uno o di un altro e dire che quel dramma è meglio di un altro o che qualcuno ha una crocettina, mentre un altro ha un macigno sulle spalle. Non spetta a noi fare critiche e dare giudizi su ciò che non conosciamo. L’unica cosa è cercare di amare nel migliore dei modi, sia pure con i nostri difetti e riconoscere la Signoria di Cristo nella nostra vita. Se non vi riusciamo, chiediamo a Dio di imparare ad essere più attenti e più sensibili. GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA Ancora una volta si rinnova l’asprezza del Calvario. L’Uomo innocente, quello che ha consolato, guarito, liberato si ri-

trova privo di ogni consolazione, privo della salute e appesantito da tutte i mali e da tutte le iniquità degli esseri umani. Ancora una volta, Gesù cade per aiutare noi e risollevarci. Il peso che avremmo dovuto portare noi viene trasferito a Lui e su di Lui. Il processo di Redenzione è in atto, ma l’uomo non se ne accorge; continua a vivere nelle proprie assurdità, nella cecità psicologica e spirituale, sordo di fronte ad ogni parola d’amore. Il momento della contestazione si perpetua fino ai nostri giorni, abbiamo sempre bisogno di fare il commento sul commento, viviamo di paragoni, di critiche, di giudizi avventati, di invidia. Gesù cade sotto il peso della superbia dell’ignoranza umana. Il Maligno, sapendo di non poter fingere con Dio aveva cercato di dissuadere Gesù da un’impresa così ardua. Pensava stoltamente ad una sorta di “circonvenzione d’incapace”. Ma Gesù è il Figlio di Dio e pur conoscendo la recidività e la debolezza dell’uomo apre il proprio Cuore sulla Croce per assorbire e trasformare con il Fuoco Divino ogni male ed ogni impurità. Ogni colpo di flagello, ogni insulto, ogni sputo, ogni caduta può sembrare una sconfitta di Dio; in realtà è l’opposto: si tratta della sconfitta di Satana. Ogni colpo che apre le carni di Cristo è una perdita di energia del Maligno, ogni colpo in più a Gesù Figlio di Dio, è una catena pungente in più per Satana. Nelle nostre cadute, se chiediamo a Dio di essere inseriti nella Passione di Cristo, lo Spirito Santo ci sostiene e ci fa prendere posto nel costato e nelle piaghe del Redentore. Se accettiamo che una nostra ferita possa identificarsi nelle ferite di Cristo fino a diventare parte di esse, il dolore del Dio fatto uomo, assorbe il nostro rendendo la nostra pena sopportabile, dignitosa e fonte di guarigione prima di tutto spirituale e in alcuni casi, se è necessario, anche materiale. Tuttavia, se di fronte alla caduta, la nostra reazione è quella della ribellione, del volere fare da noi, del rifiuto dell’atto di amore del Dio Crocifisso, allora ci isoliamo e anneghiamo nell’illusone e nell’inganno del Maligno. GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME Gesù si imbatte in una situazione prettamente umana. Un gruppo di don-


7

Le Pie Donne ne, brava gente, piangono, si lamentano per Lui, per la Sua amara sorte, per la “sfortuna” che Gli è capitata, proprio a Lui, così buono, così disponibile, uno che ha sempre aiutato tutti. Siamo di fronte al vecchio detto: “Agli zoppi, grucciate”. Sembra di ascoltare il lamento di chi dice: “Guarda che croce, che sofferenza!”. Espressioni di pena, di commiserazione, di cordoglio anche sincere, sentite, delicate dal punto di vista umano. Tuttavia non dobbiamo confondere la “reale comprensione della Croce” col sentimento del comune patire, del lamento, dello sconforto fine a sé stesso. Un grido che purtroppo rimane imprigionato nella griglia dei nostri pensieri, perché non si trasforma mai in preghiera, non diventa passione dell’uomo nella Passione di Cristo. Consapevolmente o meno, escludiamo Dio dalla nostra vita per ripiegarsi su noi stessi nell’illusoria convinzione di quanto sia ingiusto soffrire. Ci arrovelliamo nelle argomentazio-

ni della sofferenza ingiusta, soprattutto quella degli innocenti, in particolar modo, quella dei bambini, quella di chi non ha fatto niente di male. Tutto questo è manifestazione di buon cuore, ma se non rinunciamo a pretendere di giudicare quello che non conosciamo per mancanza di informazioni sufficienti, ci attorcigliamo su noi stessi come serpenti, chiudendoci ad ogni possibilità di attraversare il dolore per ritornare alla luce. Negare la Croce di Cristo, negare l’Amore del Dio fatto uomo vuol dire incatenarsi da soli, rinunciare a progredire, a comprendere che se non ci fidiamo del messaggio di Gesù, che anche solo dal punto di vista storico ed umano, ha avuto il coraggio di dare la vita per qualcosa in cui credeva, come pensiamo di poter vivere rimanendo nella paura all’ombra del falso ottimismo, dell’amaro scetticismo o del crudo cinismo? Gesù, con amore ammonisce il piccolo gruppo di donne: “Piangete su voi stesse e sui vostri figli”. Un’espressione che suona dura di fronte a cuori buoni. Cuori buoni, tuttavia ciechi. Gesù invita ad andare oltre le apparenze, a porsi degli interrogativi sul senso della vita, del “perché” ci troviamo in un posto e non in un altro. Gesù esorta alla riflessione, all’approfondimento; ci sta dicendo di dare sale anche alle cose più piccole, di ridimensionare il modo di valutare le persone e le situazioni, di rompere gli schemi abitudinari, la convinzione di avere sempre ragione. Gesù ci chiede di rimetterci in discussione, di pensare, di domandare, di inginocchiarsi di fronte all’uomo sofferente senza illuderci presuntuosamente che la cosa peggiore sia accaduta proprio a noi e solo a noi. GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA Gesù cade ancora, prostrato nel dolore più profondo, uomo dei dolori, uomo

diventato dolore, continua a camminare, rende nobile una via d’infamia rialzandosi senza lamenti, senza critiche, senza parole di condanna per i suoi carnefici. Un suo minimo giudizio, una minima pulsione di rabbia sarebbe stata la nostra condanna immediata. Noi stessi facciamo parte dei Suoi crocifissori. Ogni volta che manchiamo di attenzione e di amore verso noi stessi, verso gli altri e verso Dio diventiamo flagellatori. Il fatto che Gesù non abbia proferito parole di condanna nei confronti dell’umanità è la nostra certezza di essere sempre accolti nel Suo Cuore ogni volta che lo desideriamo. Il costato di Cristo è rimasto aperto, la porta del Suo Cuore non si è mai chiusa. Confessando i nostri peccati, abbiamo l’incontro diretto con la Misericordia di Dio. Tuttavia, quando ci chiudiamo all’amore mediante l’egoismo, il continuo rinnegare Dio, in quel momento, decidiamo di uscire dal Cuore della Salvezza. Gesù cade, si abbassa verso terra per permetterci di salire sulle Sue spalle, proprio come fa un padre con il bambino che è stanco di camminare: o lo solleva direttamente o si china per aiutarlo a salire. Gesù cade a terra, si sporca sempre di più di sangue e di polvere per dirci che non prova ribrezzo per la nostra sporcizia, anzi, vuole raccoglierla, vuole toglierla dalla nostra vita per trasformarla in luce. Il figlio di Dio si inginocchia per lavarci i piedi e non solo questi, per spogliarci del vecchio abito e rivestirci con il completo del Cielo. Gesù si fa Passione per togliere le nostre passioni, si inginocchia affinché possiamo sentirlo al nostro livello, Dio con noi, Dio fra noi, Dio per noi, Dio in noi; si rialza come uomo per dimostrarci che anche noi, come uomini, abbiamo la forza di fare altrettanto nelle avversità della vita. Gesù Dio si abbandona all’uomo, perché l’uomo si abbandoni a Dio Gesù. cortigiani60@alice.it

LA FRATERNITÀ DELLA STELLA INCONTRA L’ARCIVESCOVO Grande festa alla Stella per la festa del nostro fondatore, S. Paolo della Croce. A rendere più piena la ricorrenza è stata la visita del nuovo arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo, che ha presieduto la S. Messa delle ore 18.00, circondato dai padri della Stella, dal provinciale e da altri sacerdoti. La chiesa era stracolma. Dopo la celebrazione, il superiore, P. Fernando Taccone ha presentato il gruppo degli Amici all’arcivescovo e noi gli abbiamo consegnato il nostro statuto, il libretto della rievocazione del ventennale e l’ultimo numero del giornalino. Il P. Fernando ha consegnato all’arcivescovo anche una lettera con la richiesta di inserire il nostro gruppo nella Consulta Laicale della diocesi. Abbiamo strappato la promessa all’arcivescovo di venirci di nuovo a trovare per benedire la nostra fraternità. Renata


8

I – TOMMASO FOSSI

La direzione spirituale di S. Paolo della Croce a Tommaso Fossi di p. Lorenzo Mazzoccante cp

C

on questo numero, su richiesta del p. Alberto, inizio a scrivere per gli Amici di Gesù Crocifisso una serie di articoli sul tema “La direzione spirituale di san Paolo della Croce a Tommaso Fossi”. Ho già avuto modo di presentare questo argomento ad alcuni Amici intervenuti al santuario di “Madonna della Stella”, per il ventennale della fondazione del movimento. Poiché l’argomento è ricco e interessante, ciò che offro in questi articoli è la presentazione dello stesso materiale ma, sfruttando il maggiore spazio a mia disposizione, aggiungo qualche approfondimento interessante anche per coloro che erano presenti in quella circostanza. In questo primo articolo intendo presentare solo la figura di Tommaso Fossi con alcuni cenni storici. Nei prossimi invece ci incammineremo nella via per la quale san Paolo della Croce lo ha condotto.

Tommaso Fossi nasce a Poggio di Marciana, sull’isola d’Elba (LI), il 29 dicembre 1711 da una famiglia rispettabile (il padre era il capitano Michele, mentre della mamma Domenica sappiamo dallo stesso san Paolo della Croce che era una donna pia e molto raccolta). Nel 1732 sposa Vittoria Pavolini, pure lei di buona famiglia: suo padre è il maggiore Giuseppe Ascanio ed il fratello Apollonio Pavolini (o Paolini), sarebbe diventato Consultore di Siena-Piombino. Non sappiamo molto del lavoro svolto da Tommaso, di certo però, doveva avere a che fare col mare e con la pesca, che era abbastanza redditizio da permettergli non solo di mantenere la famiglia, ma anche di sostenere con generose offerte la nascente congregazione dell’amico Paolo della Croce. Nel 1733, in casa Fossi, nasce la prima erede. In realtà alla grande gioia del momento subentra un dolore ancora più grande quando la piccola Francesca muore prematuramente a meno di un anno di vita. Questo evento costituisce

P. Tommaso Fossi, discepolo di San Paolo della Croce: da padre di otto figli a sacerdote passionista uno dei momenti fondamentali della vita dei coniugi Fossi che iniziano a pensare di abbracciare la vita religiosa. È il luglio 1735 quando San Paolo della Croce si trova sull’isola d’Elba per predicare una missione. Tommaso, data la sua fede schietta, la sensibilità spirituale che lo contraddistingueva, la condizione particolare in cui si trovava, non può mancare. Si reca quindi ad ascoltare quel giovane predicatore e ne resta tanto incantato da chiedergli prima di potersi confessare, poi il consiglio, infine di riceverne la direzione spirituale. Quasi immediatamente Tommaso manifesta al santo il desiderio, condiviso a quel tempo con la moglie Vittoria, di consacrarsi nella vita religiosa. Il missionario però, persuaso del fatto che Dio li chiamava a farsi santi nella vocazione alla vita coniugale, gli oppone un secco rifiuto. Nello stesso anno nasce la seconda figlia, Giovanna. Tommaso è quindi uomo buono e devoto, ma il suo zelo raggiunge talvolta

dei picchi preoccupanti al punto che qualcuno lo guarda con sospetto e lo ritiene “strano”. Furono queste stranezze ad indurre lo stesso san Paolo della Croce ad una certa prudenza prima di accettare di dirigere l’animo del nostro Tommaso. Così, sulle prime, il santo si guardò dal concedere confidenza e anzi intrattenne rapporti inizialmente quasi “freddi”. Per circa 3 anni le lettere furono brevi e rade «non solo perché lontano ed occupatissimo, ma anche perché «...le calunnie non mancano...”». Per P. Zoffoli tali calunnie sono quelle «a cui pure il buon laico poteva dare appiglio con certe sue stranezze». Dopo questa fase iniziale, san Paolo della Croce inizia a ridimensionare Tommaso Fossi nei suoi slanci e nelle sue stranezze. Ciò che costituì le basi del successivo cammino fatto insieme. Stava nascendo una relazione sempre più forte. Tommaso percepiva che la sua vita stava cambiando e che quel religioso gli stava radicalmente rinnovando la vita: lo stava facendo nascere ad una nuova vita dello spirito. Lui vorrebbe rivolgersi al religioso col titolo di padre spirituale. Ma il santo non lo concesse fino al 1760, quando erano passati ormai 25 anni dal loro primo incontro! Rispondendo ad una sua lettera, per la prima volta cambia il tenore del suo messaggio: non più il secco rifiuto di chi “non scrive il titolo di figli neppure ai suoi religiosi” (cf. LA 330, settembre 1759), ma l’espressione confidenziale di un padre verso il suo “figlio amatissimo” (cf. LA 336, 29 maggio 1760 e seguenti). Da questo punto in poi Tommaso Fossi è pronto per essere chiamato a buon diritto laico passionista nel senso più pieno del termine, essendo stato, come marito e padre, figlio spirituale del fondatore. Di fronte a noi, quindi, si prepara un sentiero: quello per cui san Paolo della Croce ha condotto Tommaso, e quello per cui, verosimilmente, oggi guiderebbe altre famiglie di laici passionisti. www.direzionespiritualefossi.tk


I - S. Gabriele e giovani passionisti morti in concetto di santità

9 di Giovanni Di Giannatale

O

ltre a S. Gabriele dell’Addolorata, il menologio dei Passionisti della Provincia di Maria SS. della Pietà è impreziosito dalle esemplari figure di altri quattro giovani (di cui tre studenti), morti prematuramente per malattia. Sono Pietro del Nome di Maria (Pietro Porfiri), Giovanni dello Spirito Santo (Giacomo Bruni), Alessio del Cuore di Maria (Giuseppe Todini) e Pio di San Luigi (Luigi Campidelli). Il primo è Pietro del Nome di Maria (Pietro Porfiri) Nacque a Morrovalle il 27/06/1836, due anni prima di S. Gabriele. Entrò al noviziato di Morrovalle a 16 anni, vi professò i voti religiosi il 22 settembre 1853. Suscitò subito un’ottima impressione per le sue doti umane e spirituali. Arrivò nel Ritiro di Isola nell’estate del 1855 con altri tre confratelli, sotto la guida del P. Damaso di S. Pietro (Gustavo Scaccia), Lettore e Direttore spirituale, per proseguire gli studi di teologia e conseguire l’ordinazione sacerdotale. Da novizio e da studente non smentì mai la prima buona impressione, fu semplice, mansueto, docilissimo non solo agli ordini ma anche a un semplice cenno dei superfiori. Le cronache lo descrivono come un giovane edificante, acceso dalla preghiera e consumato dal desiderio della perfetta adeguazione al volere di Dio. Soprattutto rifulse in lui una grande pazienza nella malattia, quasi sicuramente la tisi polmonare, che lo costrinse per lungo tempo a letto e lo portò alla morte il 26/04/1858 all’età di 22 anni non ancora compiuti. Morì con i segni della morte dei santi. Se fosse, vissuto avrebbe conosciuto Gabriele, perché i suoi compagni conclusero lo “studio formale” ad Isola nel febbraio del 1860; S. Gabriele vi arrivò il 10/07/1859. Confr. Pietro fu sepolto sotto il pavimento della Chiesa del Ritiro isolano, esattamente nello stesso punto in cui fu tumulato il 28/02/1862 Gabriele, il cui corpo riposò accanto a quello del più giovane studente di Morrovalle.

Ven. P. Giovanni Bruni: 1892 – 1904 Il secondo è Giovanni dello Spirito Santo (Giacomo Bruni). A differenza di Pietro e di Gabriele, Giovanni riuscì a completare gli studi e ad essere ordinato sacerdote. Nato a S. Benedetto del Tronto l’8/08/1882, entrò tra i Passionisti nel 1896 grazie al P. Basilio di S. Michele Arcangelo (Angelo Viti [1842-1917], che nel 1896 aveva conosciuto Giacomo nel suo paese durante una missione. A 14 anni lo accolse a Roma il B. Bernardo Silvestrelli, cha da allora lo chiamò sempre il “moretto di S. Benedetto”. Frequenta il noviziato a Soriano nel Cimino VT ed emette i voti religiosi a Moricone il 10 agosto 1898. Le cronache lo descrivono come un giovane edificante, acceso dalla preghiera e consumato dal desiderio della perfetta adeguazione al volere di Dio. Il maestro dei novizi ne fa questo elogio: “Di questo ottimo giovanetto posso attestare di non aver avuto altro motivo che di lodare e benedire Dio per l’esemplarissima condotta”. É dotato di una intelligenza pronta e versatile, una memoria prodigiosa. Ama lo studio e riesce bene. Si prepara al sacerdozio e alla vita missionaria. Peccato la sua debole salute.

Il 4 luglio 1904 una violenta emottisi lo scuote tutto. Mormora soltanto: “Vado a vedere la Madonna”. Per l’aggravarsi della sua salute, fu anticipata la sua ordinazione sacerdotale che avvenne nel Ritiro della Madonna della Stella il 4/12/1904, a 22 anni, con la dispensa papale. A causa di ripetute emottisi, viene trasferito in luoghi più salubri, a S. Marcello AN, poi a Moricone RM. Giovanni visse un periodo di indicibili sofferenze, che lo condussero alla morte il 12/12/1905 a Moricone. La chiesa lo ha dichiarato “venerabile” il 9 giugno 1983. La sua salma riposa nella chiesa abbaziale di S. Benedetto del Tronto AP dal 27 gennaio 1985. Le fonti processuali hanno delineato una spiritualità ricca ed intensa, tutta vissuta nella preghiera, nella contemplazione del Crocifisso e della Madonna, nella donazione di sé, caratterizzata da “un impegno non ordinario per l’acquisto della perfezione”. Hanno anche evidenziato una grande affinità con S. Gabriele, che si manifesta soprattutto nel periodo della malattia, quando diventa centrale ed esclusiva la meditazione della Passione di Cristo e della Vergine dolente, l’abbandono alla volontà di Dio, il desiderio di soffrire e di morire per raggiungere il Paradiso. Diceva: “Sto facendo la volontà di Dio… sto bene, tanto si soffre per il Paradiso”. Quando gli dicono che è l’ora di ricevere i sacramenti, risponde “Finalmente!”, mostrando gli occhi pieni di gioia per il desiderio del trapasso. Come S. Gabriele. Giovanni aveva fatto collocare il Crocifisso e la Madonna di fronte al proprio letto. Non diversamente Gabriele aveva stretto al petto l’immagine del Crocifisso e della Madonna dell’Addolorata. Sono affinità sorprendenti, ma non casuali, perché derivano da una comune sorgente spirituale, praticata in Congregazione nella formazione dei nostri giovani. (Per maggiori notizie, vedi “Amici di G. C.” n 5 del 2005: Dott. F.Valori: “Il moretto di S. Benedetto”).

(Continua)


10

La fede di una coppia di sposi: la storia di Emanuele di P. Alberto di AdelePierangioli Caramico

A

no le cure. Non mi stancherò mai di Ci sentivamo abbandonati da Dio; volte accade che i miracoli avvenringraziare, insieme con mia moglie, il invece il Signore, nella sua infinita migono, ma nessuno se ne accorge. Signore e i Santi Cosma e Damiano di sericordia, continuava a camminare al Altre volte sentiamo le persone cui oggi ricorre la festa, affermando che nostro fianco. Io non mi rendevo conto che si lamentano perché, a dir loro, il il nostro Dio è un Dio Vivente che opera di questo perché ero troppo chiuso nel Signore di miracoli non ne fa più. Eppuin ogni momento della nostra vita e ci mio dolore e non mi accorgevo di quelre Gesù continua ad operare, ogni giorama sempre. Grazie ancora a voi tutti ed lo che stava accadendo intorno a me. no, sia nella vita del singolo che nella a tutta la comunità che ci è stata tanto Il Signore agisce e si manifesta in tanti comunità. Cammina con noi, accanto a vicina”. modi, a cominciare dal personale menoi e, quando non siamo in grado di andico e paramedico: ho ammirato la loro dare avanti da soli, ci porta in braccio. Marco, con sua moglie Paola, ha voprofessionalità ed umanità nei confronti I figli sono un dono meraviglioso che il luto ringraziare il Signore e la Comumiei e di mia moglie, e nei confronti di Creatore fa ad una coppia, ma quando nità parrocchiale, per tutto ciò che era nostro figlio, unitamente alla solidarietà un figlio sta male, e la malattia poi si riavvenuto. Questo avveniva ben 6 anni di quanti stavano vivendo il nostro stesvela veramente grave, per i genitori non fa! Questa lettera esiste più nulla: non ha bisogno di il mondo crolla commenti: parla sulle loro vite e da sola della fede spesso la stessa e della croce che fede viene meno. a volte, può appaUmanamente rirci più grande è tutto comprendelle nostre forze sibile: siamo cree insopportabile ature, soggette da portare. Invequindi alle nostre ce, con l’aiuto del debolezze umaSignore, tutto è ne. Ma Dio non possibile. Menci lascia mai soli. tre Paola viveva praticamente in Emanuele è un ospedale insieme bambino vivaal bimbo, Marco, ce, pieno di vita prima di recarsi e gioioso. I suoi da loro, passava da genitori sono una Gesù Eucaristia a giovane coppia ricordargli del suo che si è sposata Il piccolo Emanuele benedetto da Giovanni Paolo II. bimbo, e di altri nel Signore, forse bambini come lui come tante, ma so dramma. Quasi ogni giorno ci perveche soffrivano in quelle corsie di dolocon una fede molto evidente. Un giorno nivano messaggi di solidarietà da tutti re. questo bimbo si ammala, si fanno degli quelli che ci conoscevano e, soprattutto, accertamenti, e la diagnosi non è delle Ora il piccolo Emanuele ha ripreso a sono rimasto molto commosso nel samigliori. Ma lascio raccontare il tutto da giocare ed a sorridere come un tempo. pere che diverse classi del catechismo, una lettera che Marco, il suo papà, ha Non ricorda quasi niente della malattia. di questa parrocchia, hanno pregato per rivolta alla comunità parrocchiale il 26 L’Emmanuele si è chinato su di lui e mio figlio. Questi erano i segni che mi settembre del 2003. Nella parrocchia risui suoi genitori, per riportarlo alla vita dicevano che il Signore mi stava vicino corre la festa dei Patroni, i Santi medici quotidiana quale testimonianza del suo e mi stava amando. Una luce di speranCosma e Damiano e la data è anche il Amore per tutti. Questa “Lettera” è riza cominciava ad intravedersi alla fine giorno del terzo compleanno del piccolo presentata a coloro che leggono queste del tunnel. Il buio più scuro, nel quale Emanuele. Ecco il testo: pagine, con l’autorizzazione di Marco e ero precipitato, si stava allontanando da Paola. Dagli ultimi controlli fatti ormai “Carissimi sorelle e fratelli in Cristo, me e stavo pian piano risalendo verso la il nostro “Chicco”, come affettuosamencirca 18 mesi fa mio figlio Emanuele luce. Questo per sottolineare che il crite lo chiamiamo in famiglia, è definitiveniva aggredito da una bruttissima stiano, in ogni situazione, non deve pervamente fuori pericolo. Dagli occhi di malattia, la leucemia. Quella parola fu dere la speranza, ma abbandonarsi nelquesto bambino traspare quell’amore terribile: sembrava che il mondo mi le braccia del Padre, affidandosi a Lui, verso gli altri e verso Dio che i suoi stesstesse crollando addosso. Seguirono peguardando con ottimismo al futuro. si genitori, pur nella sofferenza, gli hanriodi molto brutti, sembrava la fine di Ora, grazie al Signore, Emanuele sta no insegnato e trasmesso fin dalla sua tutto. La mia fede nel Signore, nel Dio bene. Dalle analisi che, periodicamente presenza nel grembo materno. dell’Amore, veniva messa duramente facciamo, la malattia è stata debellata, alla prova. La mia famiglia stava percorwww.bioeticaefamiglia.it anche se a livello terapeutico continuarendo la Via Crucis.


CONSACRAZIONI

“Ricomincio da tre”, con la domanda di fare la terza consacrazione, rinnovando l’impegno di prendere coscienza e vivere santamente la consacrazione battesimale, seguendo la spiritualità dell’amore nel cammino degli AGC. Circa 65 anni fa fallii il tentativo di diventare passionista, quando durante la guerra ero in seminario insieme al P. Alberto. Ora mi sento un privilegiato. Perché il Signore, al quale mi sono sempre rivolto nelle difficoltà della mia vita, mi ha sempre amato. A volte mi lamentavo perché mi sembrava di essere abbandonato, di vedere solo la mia ombra sulla sabbia, mentre era Gesù che mi portava in braccio. Con questa fiducia, tra un anno “ricomincerò da quattro”, per fare la consacrazione perpetua. Franco Campanelli Ho riscoperto il battesimo. Carissimo padre, voglio ringraziare per la bella esperienza di sabato 24 ottobre, giorno delle consacrazioni a S. Nicolò a Tordino. Ho passato tutto il mese di ottobre in preghiera per prepararmi a questo momento, perché il Signore accettasse questa mia promessa. Certamente sono convinta che niente è per nostro merito, ma è sempre il Signore che opera; da noi esige grande impegno, però la riuscita dell’opera è solo sua. La mia consacrazione è stata l’occasione per ricordare il mio battesimo, riscoprirne l’autentico significato, promettere di vivere con coerenza la mia fede cristiana. Di Giuseppe Tiziana Parrocchia SS. Annunziata di Giulianova: 22 Novembre 2009 Oggi per la nostra Fraternità è un giorno molto importante, ci sono le Consacrazioni di sei sorelle: Ciabattoni Gloria, Pomante Silvana, Di Pompeo Giulia, Marzi Maria, Silvestrini Eva e Erasmi Olga. Al mattino abbiamo meditato il vero significato della Promessa d’Amore. Alle 15,30 c’è stata l’ Adorazione Eucaristica, guidata da P. Bruno, mentre P. Alberto confessava le Consacrande. Alle 17 c’è stata la S. Messa, con P. Alberto, Don Ennio e P. Bruno, allietata dai canti del coro della parrocchia. Erano presenti vari gruppi della parrocchia, alcune Fraternità delle Marche e Abruzzo, insieme a parenti e amici. Si

è concluso con l’agape fraterna. Grazie al Signore che ci ha donato una giornata piena di gioia, di fede, di grande comunione fraterna. Rita Maraessa Il mio impegno di consacrata: amarti e farti amare Grazie, Signore, perché mi hai concesso la grazia della Consacrazione perpetua! Ho aspettato con ansia questo giorno, ora sono stata accolta per sempre nella Famiglia Passionista. Non è un caso che nella festa di Cristo Re io abbia risposto in maniera totale e per sempre alla Tua chiamata! Con gioia ho visto i visi delle consacrande illuminati di una luce speciale, la luce dell’amore, dell’unione, della condivisione. L’impegno che sento ora più di prima è quello di amarti e farti amare, offrire ogni cosa e ogni momento a Te, con Te e per Te. La mia vita sarà “piena di grazia” solo se riuscirò a metterti sempre al primo posto, se imparerò ad amare tutti e se accetterò sempre la Tua volontà. Signore, io mi impegnerò di più, già da questo momento! Olga Erasmi Ho fatto la prima Consacrazione a Gesù Crocifisso: è stata una giornata di gioia, di pace e di preghiere. Hanno partecipato i miei familiari, amici e tanti altri. Per me il momento più commovente è stato la consegna del Crocifisso, quando mi sono inginocchiata per riceverlo, tutto intorno a me si è fermato e vedevo solo Gesù tra le mani di P. Alberto e le mie. Al Crocifisso gli ho rivolto una preghiera: “Signore aiuta tutti i poveri e i sofferenti”. Quando sono tornata a casa, sono andata in camera mia per pregare davanti a un quadro del S. Cuore a me molto caro, dono dei miei genitori. Gloria Ciabattoni Passate le emozioni della giornata, tornata alla quotidianità della vita, comprendo bene la preziosità della Consacrazione. Quando, davanti all’indifferenza e agitazione del mondo, ti accorgi, che dentro di te abita la pace, capisci che quel segno posto sul tuo cuore, ti ha aperto le strade dell’infinito. E quel Crocifisso consegnato tra le tue mani quasi

11

timorose, ora ti guarda e ti rassicura. E tu anelante e riconoscente gli affidi il tuo cuore, affinché lo purifichi e santifichi con il preziosissimo Sangue. Di Pompeo Giulia

Consacrazioni a s. Nicolò a T. TE: 24-10-2009.

Consacrazione a Giulianova TE: 22-11-2009. “Consacrazione a Gesù Crocifisso”, queste parole affascinanti racchiudono tutto il progetto dell’amore di Cristo per me. Dedicarmi in modo appassionato ad amare la croce che ogni giorno mi porto addosso e soprattutto, fare Amare la croce di Cristo, non è impresa facile nella vita quotidiana, con la tentazione dei compromessi tra Gesù e il mondo, anche se so che si può Amare, Amare sempre. Teresa Ettorre Scrivo per testimoniare la grande gioia che ho provato il 22 novembre per le Consacrazioni. Ogni volta è come se fosse la prima; ripetere “Eccomi Signore” con le consacrande è una esperienza, una crescita interiore sempre nuova; è prendere coscienza dei propri limiti che comportano sbagli, delusioni, ma ora accompagnati dalla certezza che Gesù ci ama tanto. Una giornata straordinaria, condivisa con noi da molti fratelli, in particolare da una giovane coppia Isa ed Antonio che sono stati pieni di gioia. Santina


12

TESTIMONIANZE

mi inviato la rivista. Sei Mi rallegro di partesempre attento a tutta la cipare alle sofferenze tua famiglia di cui sono di Cristo felice di far parte ora a Carissimo padre, rintutti gli effetti. Grazie grazio per la tua vicinanper l’accoglienza caloza di pastore premuroso rosa, per la comunione che m’infonde forza e specon la fraternità di Bari; ranza in questo momento a me sembra che non ci molto difficile della mia sia alcuna distanza tra vita. Ti prego di aiutarmi noi e voi. Se un giorno a realizzare la preghiera dovessi incontrarti di di San Pietro: “Signore, persona, mi sembrerà di che io sappia rallegrarS. Nicolò a T.: un momento della messa di consacrazione. conoscerti da sempre. mi di aver parte alle tue Samantha sofferenze, affinché posquesto cambiamento nella mia famiglia. sa esultare di gioia nella tua gloria”(1 Con questo ti assicuro che per me, per Pt 4,13). Prega perché io possa compiere Davide e bambine la prima cosa resta “Ok, Signore, conducimi Tu!” con gioia la volontà del Padre. La mia essere Amici di Gesù Crocifisso, è la Carissimo padre, il 1 novembre è stata fragilità a volte mi fa vacillare; ma poi ri- nostra identità, che per nessun motivo prendo forza nella preghiera e nel sapere vogliamo perdere. Tutti qui mi identi- un giorno speciale, per il dono che mi ha che tante anime buone pregano per me. ficano come una passionista e io cerco fatto il Signore di fare parte della nuova É lo stesso Gesù con la Mamma del cielo di non perdere mai di vista il Crocifis- Fraternità di Bari. Il Signore mi ha presa che mi incitano alla battaglia: “Questo so. Dal mese di Luglio abbiamo aperto il per mano e mi ha condotta sin qui sentempo passa, e tu sarai felice con Noi gruppo dei bambini; si chiama “I gigli si za rendermene conto. Ora mi chiedo: tra le braccia della misericordia del Santa Maria Goretti”; è stato fatto tut- “Signore, cosa posso fare per te?”. DoPadre”. In questa visione di speranza to in preghiera e sta già portando i suoi menica, durante la nostra adesione agli dormo sonni tranquilli, come non mai, frutti. Per anni mi sono lamentata di non Amici di Gesù Crocifisso, ho chiesto a come se questo mondo non mi appartie- avere un compito in parrocchia; ora che Gesù di stringermi forte la mano, per ne più, ma che per me ci sono cieli nuovi ce l’ho e sono felicissima, anche se super guardare sempre avanti, senza pensare e terre nuove ove Dio non è più vista con impegnata. Ci riuniamo il sabato pome- al passato che mi ha fatto tanto soffrire; gli occhi della fede, ma “faccia a faccia”. riggio; non puoi immaginare come sono mi aiuti ad alzare lo sguardo a Lui e dire: Non so chi ringraziare di tanto dono e felici Sofia e Gemma, che stanno proprio “Ok, Signore, conducimi Tu!”. L’ho rintanta pace; sento che il Signore mi vuo- crescendo vicino a Gesù! Prega tanto per graziato per avermi fatto conoscere Don le tanto bene ed io mi sento sempre più questi bambini e per il compito che Gesù Giovanni ed Enza e gli Amici di Gesù Crocifisso. Custodirò gelosamente la piccolo nello sperimentare il suo amore ha affidato a me e ad altre 6 mamme. tua lettera di accettazione. Prega perchè per me. In questo tempo, esco ed entro Isabella sia sempre degna di far parte di questo dall’ospedale; ho dovuto sospendere le gruppo e del compito che il Signore vuoterapie, per varie complicazioni; spero le affidarmi. di riprenderle presto. Dimmi se sono Notizie da Bari sulla strada giusta per tornare alla casa Mimma Salve padre, sono Samantha, del nuodel Padre; questo mi è di grande aiuto e vo gruppo di Bari. Desidero prima di conforto. Il Signore ci custodisca nel suo tutto ringraziarti di aver accolto Enza e Mi chiede tanto tempo e tanta paamore e ci doni la grazia di vivere questo il carissimo don Giovanni e di averli so- zienza tempo alla luce della fede. Tuo figlio spistenuti e incoraggiati in questa impresa rituale e fratello in Gesù Crocifisso Ringrazio Gesù e Maria per avermi coraggiosa! Proprio ieri sono stata ad un scelta a seguirli nella spiritualità pasSeverino incontro del gruppo, e non potrei spiesionista degli AGC; per avermi fatto garle quello che ho trovato. Respiravo la comprendere che questa è la strada per presenza dello Spirito, percepivo amore I gigli di S. Maria Goretti amare il mio prossimo. Ho chiesto la e gioia. Inutile aggiungere quanto sia Caro padre, ecco alcune notizie dalla grata a Dio per il vostro incontro e per il grazia di comprendere le difficoltà di Sardegna. Davide ha iniziato un vero dono di questa nuova fraternità. Io vivo sorelle e fratelli in Cristo, di cercare con cammino di fede. Frequenta il semina- sin da bambina “da passionista”, pur amore il modo migliore di stare in pierio per ricevere la preghiera di effusio- non sapendolo e ora ho scoperto questa di, senza scivolare. Questo mi richiede ne, partecipa con interesse e gioia alla spiritualità grazie agli AGC. Portonel tanto tempo e tanta pazienza, nella vita preghiera. Insieme a Davide stanno fre- cuore il desiderio di costituire un grup- di famiglia e nell’ essere attenta a dire sì quentando il seminario anche mio pa- po di preghiera vocazionale che si offra anche quando mi è difficile. Questa mia dre, mia zia e mia sorella, molto malata. e viva per consolare il Cuore addolorato seconda consacrazione sia per me forza, Non so come ringraziare il Signore per di Maria. Ti ringrazio di cuore per aver- fede, amore e impegno per quello che il


13

Signore vuole da me. Virginia di Roccaraso. Riccardo: degente o infermiere e missionario? Carissimo padre, oggi 14 novembre sono tornato a casa, dopo la lunga degenza in clinica per l’operazione al ginocchio. Ringrazio il Signore per tutti questi giorni passati in quella clinica di Boiano dove ho trovato tanta calma e serenità e motivo di preghiera per me e per gli altri. Certamente il Signore ci è stato molto vicino sia a noi malati, sia a tutto il personale veramente preparato e che diceva: “Appena andrai via, dobbiamo venire a richiamarti”. Ringrazio il Signore per quanto mi ha aiutato a fare nella clinica tra i malati, con un continuo via vai tra i reparti. Quanto prima avrai la pagellina d’iscrizione di una ragazza fisioterapista, Angelina, che ha riconosciuto nell’ultima rivista che le ho dato, una sua concittadina iscritta agli Amici. Debbo ringraziarti per tutto l’appoggio morale e spirituale che le tue preghiere e quelle di tutti gli Amici mi hanno dato. Solo in questo modo è stato possibile fare ciò che è stato fatto laggiù con una piccola evangelizzazione. Continuerò la fisioterapia qui vicino. Riccardo Grande esperienza missionaria Caro padre, mentre partecipavo alla missione di Porto Potenza Picena mi sono arrivati gli echi della sentenza sul Crocifisso “scomodo”, ma mentre nelle aule giudiziarie si parlava sul senso del Crocifisso, noi in missione abbiamo potuto constatare quanto invece operi la potenza di Dio mediante lo scandalo della Croce. E’ stata un’esperienza eccezionale in cui ho potuto sperimentare di più la vocazione passionista. Missione dopo missione cresce la meraviglia per quanto Dio mi ha amato nel chiamarmi in questa Congregazione. Nella missione si tocca con mano quanto Dio ama il mondo, e

sulle proprie posizioni ed in qualche caso la sera venire ai centri di ascolto. E’ questa la nuova Evangelizzazione! Poi toccare con mano le sofferenze spirituali dei matrimoni terminati in anticipo, vedere persone piangere per la sofferenza di non poter ricevere Gesù SacraConsacrazioni a Giulianova: 22-11-2009. mentato e pensavo alla frase di Gesù: vedrete mi colma di meraviglia che manda noi i pubblicani e le prostitute precedervi come suoi ambasciatori. Ma ci può esnel Regno dei Cieli. E stato così anche sere di più ambizioso, si, uso proprio uno scavare dentro di me, nel ricercare il termine ambizioso, che lavorare per il mio rapporto con Gesù e nell’offrire Dio? Quanta pace si ha quando si lapreghiere per questi nuovi poveri. Al vora per un Padrone così, anche tutte termine di questa mia partecipazione le stanchezze si sopportano mentre si alla missione, mi sento “confuso” per lavora per Lui. In questa missione è quanto Dio sta operando nella mia stato affidato a tutti i missionari (ogni vita e sempre più lo ringrazio della volta che sentivo la parola missionavocazione passionista. rio mi venivano i brividi per quanto è pieno di significato evangelico questo Confr. Piero chierico passionista termine) un programma settimanale: al mattino prima delle 7,00 andare Mi sento un sacerdote non ordinaalle fermate degli autobus ad inconto trare i giovani che andavano a scuola; Carissimo padre, rinnovo sempre la poi dopo la Messa, visita alle famiglie consacrazione a Gesù Crocifisso, ofdalle 10,00 alle 12,30; dopo il pranzo frendo tutte le prove per il cammino di un pò di riposo e poi di nuovo visita conversione che Dio reputa di far fare alle famiglie dalle 15,30 alle 19,30; ina chiunque lo ritenga necessario. Ieri fine dopo cena i centri di ascolto dalle sera ho visto con mia moglie il film sul21,00 alle 22,30 circa. la vita del medico S. Giuseppe Moscati. Ci sono state poi altre iniziative, Non era un sacerdote come lei, ma in come andare presso un bar in cui c’era qualche modo era sacerdote anche lui. musica Rock e metal in cui v’erano un Senza paragonarmi certamente a questo 600 giovani; e poi Via Crucis, la DoSanto, mi sento in qualche modo, per menica marcia con i bambini, etc. Ho così dire, un sacerdote non ordinato. vissuto momenti di forte emozione, E’ una percezione particolare e “strana”. in particolare nelle visite alle famiglie Sembra una contraddizione in termini dove si sperimenta tutto quanto Gesù parlare di sacerdote laico. Qualcosa che diceva dei missionari, cioè l’accogliensta fra il sacerdozio comune del Batteza ed il rifiuto; ma soprattutto ho spesimo e il sacerdozio come il suo. Sento rimentato quanta ricerca di Verità c’è che Gesù mi ha chiamato ad una fornell’uomo di oggi; una sete che spesso ma di assimilazione alla Sua Croce. In non sanno di avere, anche se hanno certi momenti, come uomo, ho avuto migliaia di idee per criticare la Chieun po’ di timore, ma una forza irresisa, poi quando gli parli del messaggio stibile mi ha chiesto di abbandonarmi di cui sei ambasciatore, vedi i cuori completamente all’amore concreto della che iniziano ad aprirsi, i terreni aridi Croce senza alcuna riserva. Così ho fatche iniziano ad essere fertili, le conto e così rinnovo sempre la mia offerta a vinzioni erronee che si sbriciolano al Gesù Crocifisso. Vorrei una sua luce su solo parlare di Gesù Crocifisso, vera questa mia realtà. potenza di Dio. Ho visto gente agnoFabrizio - Firenze stica che criticava i preti, vacillare


14

Verbale Consiglio Nazionale in sintesi di Maria di Francesco Grazia Coltorti Valori

Il

31 ottobre 2009 si è svolto a Morrovalle il XIX Consiglio Nazionale degli Amici di Gesù Crocifisso, con la partecipazione del provinciale, P. Piergiorgio Bartoli, degli assistenti spirituali, del Consiglio Esecutivo, dei coordinatori e vice delle Fraternità: in tutto 40 partecipanti. Dopo la preghiera delle lodi, con una riflessione di incoraggiamento del Padre Provinciale, la presidente Piera Iucci ha introdotto i lavori, augurando che il Consiglio serva a confermarci nel cammino della spiritualità passionista, seguendo gli insegnamenti di san Paolo della Croce. P. Alberto Pierangioli legge una riflessione sul Ventennale AGC e ne fa una breve storia. Il Padre ha poi osservato che agli inizia c’era incertezza sul tipo di aggregazione che si voleva fare, ma fin dall’inizio la fisionomia del Movimento ha avuto quelle caratteristiche che poi si sono precisate e conservate nel tempo: l Vivere la spiritualità dell’amore per condurre le anime alla santità per mezzo della Passione di Gesù; l Vivere intensamente la spiritualità della Passione secondo l’insegnamento di S.Paolo della Croce; l Essere testimoni dell’amore di Gesù Crocifisso con l’esempio e la parola; l Distinguersi nell’amore verso il prossimo, per riconoscere e amare Gesù Crocifisso specialmente nei “crocifissi”. Il ricordo della nascita degli A.G.C. deve dare alcune indicazioni al Consiglio Nazionale: l L’importanza dei responsabili laici per la stabilità e la crescita del Movimento. l La responsabilità degli Assistenti Spirituali nel guidare, illuminare e sostenere le iniziative. l La responsabilità e l’apporto di tutti gli iscritti per la crescita del Movimento.

con il permesso del parroco. Altre occasioni favorevoli sono la peregrinatio crucis, le Consacrazioni fatte in una messa p a r ro c c h i a le, dove è possibile. É importante farsi conoscere come Movimento dal Vescovo della Diocesi, chiedendo di far parte della consulta dei laici. 5. PreparaAlcuni membri del C. N. davanti al Crocifisso zione dei condella Via Crucis all’aperto di Morrovalle. sacrandi: è compito degli assistenti e coordinatori. I consacranDISCUSSIONE DELL’ORDINE di devono fare la domanda motivata DEL GIORNO: di ammissione all’assistente nazionale 1. Corso di formazione per responalmeno tre mesi prima della consacrasabili e quanti vogliono impegnarsi zione. nel movimento. Si decide di organizza6. Giornata nazionale degli Amici: re un breve corso di formazione, presso si propone un pellegrinaggio a Torino la casa esercizi di S. Gabriele il 19/20/21 per visita alla Sacra Sindone, abbinando febbraio 2010 guidato da P. F. Taccone. la visita a Ovada o Castellazzo. Si svolIl Corso sarà aperto ai coordinatori e gerà in due giorni, il 17-18 aprile 2010. membri dei Consigli di Fraternità, agli 7. Programmazione dal 2011: si deassistenti spirituali e tutti gli Amici che cide di approfondire la Spiritualità pasvogliono essere preparati per collaborasionista. re alla vita degli AGC. 8. Sito internet e Rivista AGC: per 2. Durante questo corso di formarenderli più vivi, aggiornati e intereszione ci sarà un incontro riservato ai santi, si propone di formare una o due coordinatori e uno agli assistenti spigruppi di collaboratori. Ogni Fraternirituali. tà deve indicare e comunicare nel più 3. Analisi dei due incontri mensili: breve tempo possibile almeno una perIl primo incontro di meditazione; Il 2° sona che sia disponibile a collaborare: incontro deve essere incontro di formamandare in tempo reale, foto, filmati, zione, seguendo ordinariamente il pronotizie. gramma annuale stabilito dal Consiglio 9. Varie ed eventuali: Piera propoNazionale. In situazioni particolari, il ne una iniziativa comune di carità in Consiglio di Fraternità può scegliere alfavore della Missione Passionista di tro programma che ritiene urgente per Bulgaria, affidata alla nostra provincia la Fraternità. Si consiglia di organizzapassionista della Pietà. P. Remo, misre per i nuovi iscritti qualche incontro sionario passionista in Bulgaria, paese a parte di informazione e formazione molto povero, sta cercando di realizzare passionista. una costruzione per accogliere, per vari 4. Iniziative utili per far conoscere incontri, anziani e giovani. Ogni Frateril movimento AGC: oltre all’impegno nità è invitata a contribuire con qualche personale di tutti gli iscritti, si può preofferta, da unire e inviare in Bulgaria a sentare il movimento in un giorno festinome di tutti Amici di Gesù Crocifisso. vo al termine delle messe con l’invito ad La segretaria Maria Grazia Coltorti un incontro esplicativo a parte, sempre


Programma di formazione AGC 2010

15

MEDITAZIONI MENSILI

Studentato Teologico Passionista a Roma, con il Generale, P. Ottaviano D’Egidio.

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

N. 01 N. 02 N. 03 N. 61 N. 52 N. 21 N. 58 N. 59 N. 63 N. 69 N. 60 N. 12

CALENDARIO AMICI

FESTE PASSIONISTE

Gennaio 06 Messa Casa Riposo Montecosaro:15,00 10 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 Febbraio 07 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 12 Solennità della Passione a Civitanova 19-21 Corso di Formazione a S. Gabriele Marzo 07 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 Aprile 02 VENERDI’ SANTO 11 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 17-18 Visita Sindone: Torino e Castellazzo Maggio 02 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 16 S. Gemma, patrona del MLP a Loreto Giugno 13 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 Luglio 04 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 Agosto 09-14 I corso Esercizi s. S.Gabriele per tutti 16-21 II corso Esercizi s S.Gabriele, x famiglie Settembre 12 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18.00 Ottobre 02 Consiglio Nazionale a Morrovalle 03 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 19 S. Paolo d.Croce Morrovalle 21,15 Novembre 07 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 Dicembre 12 Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,45-18,00 31 Fine anno a Morrovalle: ore 22--24,00

Gennaio 05 S. Carlo Houben Febbraio 20 Festa della Passione (Civitanova) 24 Gesù prega nel Getsemani 27 S. Gabriele dell’Addolorate Aprile 24 Piaghe gloriose di Gesù Cristo Maggio 16 S. Gemma Galgani (Loreto) Giugno 12 B. Lorenzo Salvi Luglio 01 Preziosissimo Sangue 06 S. Maria Goretti 09 B.V.M. Madre della s. Speranza 23 B. Niceforo e compagni martiri Agosto 26 B. Domenico Barberi Settembre 14 Esaltazione della S. Croce 15 B.V. Maria Addol., patrona F. P. 24 S. Vincenzo M. Strambi Ottobre 06 B. Isidoro de Loor 09 S. Innocenzo Canoura Arnau M. 19 S. Paolo della Croce a Morrovalle Novembre 03 B. Pio Campidelli 05 Ricordo defunti della Fam. Pass. 13 B. Eugenio Bossilkov 18 B. Grimoaldo Santamaria 21 Present. di Maria SS. al tempio Dicembre 09 B. Bernardo M. Silvestrelli

Un Dio fatto uomo La passione mistero trinitario Lo sguardo fisso su Gesù Croc. E’ risorto Ecco tua madre Questo è il mio corpo dato per voi Il cuore squarciato La Pietà Riaperte le porte del cielo Maria e l’obbedienza nella fede La sepoltura Il chicco di frumento

FORMAZIONE Matrimonio: ccc 1603-1666 Gennaio La preparazione al matrimonio Febbraio Matrimonio e famiglia come diritto naturale Marzo Il Matrimonio come disegno / rivelazione di Dio Aprile Matrimonio come sacramento di Cristo e Chiesa: la grazia del sacramento come valore aggiunto. Maggio Matrimoni con persone di altre religioni Giugno Dal matrimonio alla famiglia: la chiesa domestica Luglio Il “nuovo” rito del matrimonio. Settembre Ordine Sacro CCC 1536 - 1600 Ottobre Ordine Sacro CCC 1536 - 1600 Novembre Unzione degli infermi - Esequie: CCC 1499-1532 – 16801690

Dicembre Sacramentali CCC 1667-1679


SOS RIVISTA Ringrazio coloro che hanno inviato la loro offerta per la rivista. Molti che ricevono la rivista, da diversi anni non danno un segno di gradimento. Specialmente per i più lontani non so neppure se sono vivi o se si sono trasferiti, senza darne notizia. Per questo motivo la rivista non verrà più spedita a coloro che da diversi anni non danno almeno un segno di gradimento. La rivista vive con la vostra fedeltà. P.A.

AUGURI DI BUON ANNO NUOVO 2010 pieno di benedizioni del Signore ai Superiori, Vescovi, Confratelli, Parroci, AGC e Famiglie, Famiglia Passionista. Ringrazio e contraccambio tutti coloro che hanno inviato i loro auguri per lettere, e-mail, telefono. P. Alberto Pierangioli

Incontri Fraternità Amici 1. Recanati MC 2. Morrovalle MC 3. Civitanova MC 4. Macerata, 5. P. S. Elpidio AP 6. Montecosaro MC 7. Lido S. Tommaso AP 8. S. Elpidio a Mare AP 9. Fossacesia CH 10. Roccaraso AQ 11. Rivisondoli-Pescocostanzo AQ 12. Trasacco AQ 13. Giulianova TE 14. S.Nicolò a T. TE 15. Madonna Stella PG 16. Moricone RM 17. Pescosansonesco PE

Convento Passionista Convento Passionista Parrocchia S. Gabriele Parrocchia S. Croce Parrocchia S. Pio X Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Tommaso Parrocchia Castellano Convento Passionista Parrocchia Assunta Madonna della Portella Suore Passioniste Parrocchia Annunziata Parrocchia S. Francesco Santuario La Stella Convento Passionista Santuario B. Nunzio

I - III giovedì II - ultimo martedì II - IV lunedì III ven. e varie II - IV venerdì II - ultimo giovedì I - III lunedì I – III mercoledì I - III martedì I - IV mercoledì I - IV martedì I - III mercoledì I - III venerdì I-III martedì II - IV domenica I - III giovedì ?

21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 21,00 15,00 15,00 15,30 21,00 21,00 15,30 21,00

Ciao Pinuccia! Il 15 novembre il Padre ha chiamato a sé la nostra Amica Giuseppina

Marini. Fu una delle prime iscritte alla Fraternità di Giulianova, sempre presente agli incontri e alle altre iniziative, fino a quando cadde malata, continuando a informarsi su tutto per mezzo del giornalino e delle sorelle che la visitavano. Ha affrontato le sue prove con grande coraggio, offrendo tutto al Signore. Quando ha capito di essere giunta alla fine, ha voluto gli ultimi sacramenti da Padre Alberto, al quale espresse il desiderio che fosse lui a celebrare il suo funerale, aggiungendo: “Ora sono pronta, sono pronta!”. E così è stato. La celebrazione del funerale fu commovente. Ora siamo noi a chiederle di pregare per noi. Ciao Pinuccia! Santina Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa Gennaio/ Febbraio 2010 – Anno XI n. 1 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Redazione: P. A. Giuseppe Pierangioli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc Tel. 0733.221273 - Fax 0733.222394 - C. 349.8057073 albertopier@tiscali.it www.amicidigesucrocifisso.org


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.