mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”
25 anni di testimonianza
In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Gennaio - Febbraio 2014 - Anno XV n. 1
Cristo il vero sole i cui raggi donano la vita (Lumen Fidei, Papa Francesco)
I - FEDE E LUCE
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Padre Luciano Temperilli
L
’allegoria del cammino, del pellegrinaggio descrive la situazione dell’uomo sulla terra. Un cammino che è anche una ricerca nel trovare sentieri di senso. Diceva papa Benedetto: “Non possiamo dimenticare che nel nostro contesto culturale tante persone, pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sono comunque in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitiva sulla loro esistenza e sul mondo. Questa ricerca è un autentico “preambolo” alla fede, perché muove le persone sulla strada che conduce al mistero di Dio. La stessa ragione dell’uomo, infatti, porta insita l’esigenza di ciò che vale e permane sempre. Tale esigenza costituisce un invito permanente, inscritto indelebilmente nel cuore umano, a mettersi in cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro. Proprio a questo incontro la fede ci invita e ci apre in pienezza.”. Infatti le grande domande che l’uomo si fa sulla vita, sulla morte e sul senso del tutto accompagnano la storia quotidiana dell’uomo sulla faccia della terra. “La fede, ci dice papa Francesco, è la luce che ci dona uno sguardo pieno sul mondo. Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto, stella mattutina che non tramonta.” Il nostro tempo ha vissuto, ed in parte ancora vive, l’illusione che la luce della ragione fosse sufficiente a spiegare il senso della vita e della storia. Con i grandi fallimenti delle ideologie che ci siamo lasciati alle spalle a ”poco a poco, però, si è visto che la luce della ragione autonoma non riesce a illuminare abbastanza il futuro; alla fine, esso resta nella sua oscurità e lascia l’uomo nella paura dell’ignoto” e non si è più capaci di distinguere il bene dal male”. La luce della fede illumina tutta l’esistenza dell’uomo oltre l’evidenza terrena perché apre orizzonti di eternità. Però, per comprendere la luce della fede che “ci apre il cammino e accompagna i nostri passi nella storia … dobbiamo raccontare il suo percorso, la via degli uomini credenti” perché questa luce ci è arrivata attraverso la mediazione di personaggi che la Bibbia ci racconta. Ma il grande Mediatore di Dio è Cristo Gesù:” La fede cristiana è centrata in Cristo, è confessione che Gesù è il Signore e che Dio lo ha risuscitato dai morti (cfr Rm10,9). Tutte le linee dell’Antico Testamento si raccolgono in Cristo, Egli diventa il “sì” definitivo a tutte le promesse, fondamento del nostro “Amen” finale a Dio (cfr 2 Cor 1,20”. Bisogna evitare di intendere però la fede come un fatto privato,
come una concezione individualistica, un’opinione soggettiva perché siamo “tutti partecipi del cammino della Chiesa, pellegrina nella storia verso il compimento Per chi è stato trasformato in questo modo, si apre un nuovo modo di vedere, la fede diventa luce per i suoi occhi”. Questo vedere in modo nuovo porta al cambiamento dei rapporti personale e sociali fondati sulla verità e sull’amore , anzi la “fede conosce in quanto legata all’amore” “È in questo intreccio della fede con l’amore che si comprende la forma di conoscenza propria della fede, la sua forza di convinzione, la sua capacità di illuminare i nostri passi. La fede conosce in quanto è legata all’amore, in quanto l’amore stesso porta una luce. La comprensione della fede è quella che nasce quando riceviamo il grande amore di Dio che ci trasforma interiormente e ci dona occhi nuovi per vedere la realtà.” Lo sguardo della fede si rivolge allora a tutta la realtà umana: al bene comune, alla famiglia, alla società alla sofferenza e alla morte dicendo la verità sull’uomo, sulla sua storia e sul suo destino. La fede, infatti, “ non si configura solo come un cammino, ma anche come l’edificazione, la preparazione di un luogo nel quale l’uomo possa abitare insieme con gli altri”. Questo è estremamente importante per il periodo di crisi di valori che il mondo attraversa. Tutto questo è da intendersi senza nessuna pretesa di imporre la propria visione della storia ma come una proposta capace di care una risposta di senso agli interrogativi che gli uomini si pongono..” La fede non allontana dal mondo e non risulta estranea all’impegno concreto dei nostri contemporanei. .. La fede fa comprendere l’architettura dei rapporti umani, perché ne coglie il fondamento ultimo e il destino definitivo in Dio, nel suo amore, e così illumina l’arte dell’edificazione, diventando un servizio al bene comune. Sì, la fede è un bene per tutti, è un bene comune, la sua luce non illumina solo l’interno della Chiesa, né serve unicamente a costruire una città eterna nell’aldilà; essa ci aiuta a edificare le nostre società, in modo che camminino verso un
futuro di speranza.” E’ vero, riconosce, papa Francesco che “La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino. All’uomo …. Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna”. Tuttavia dice papa realisticamente Francesco: “Chi di noi tutti non ha sperimentato insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede? Tutti abbiamo sperimentato questo, anch’io: fa parte del cammino della fede, fa parte della nostra vita. Tutto ciò non deve stupirci, perché siamo esseri umani, segnati da fragilità e limiti. Tuttavia, in questi momenti difficoltosi è necessario confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri, per chiedere aiuto, per chiedere di darci una mano. In questa comunione – comunione vuol dire comune-unione – siamo una grande famiglia, dove tutti i componenti si aiutano e si sostengono fra loro”. In queste parole vere e semplici del papa rivedo le parole di Gesù a Pietro: “Tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. Papa Francesco non solo ci conferma ma ci esorta a vivere la gioia del vangelo e a diventare annunziatori: ”La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento.”Da qui l’invito,. nella esortazione apostolica Evangelii gaudium, a una nuova evangelizzazione marcata da questa gioia e indicare così vie nuove per il cammino della Chiesa. temperlu@libero.it
II - FEDE è vEDErE DIo ComE mIsErICorDIa Padre Luciano Temperilli
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oco dopo l’elezione a “vescovo di Roma”, papa Francesco, raccomanda ai confessori, nella visita improvvisa alla Madonna “Salus popoli romani” a S. Maria maggiore, “siate misericordiosi”.E’ quanto esplicita nella “Evangelii gaudium”: Ai sacerdoti ricordo che il confessionale non dev’essere una sala di tortura bensì il luogo della misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile. Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà. A tutti deve giungere la consolazione e lo stimolo dell’amore salvifico di Dio, che opera misteriosamente in ogni persona, al di là dei suoi difetti e delle sue cadute”. Tutti siamo peccatori anche i sacerdoti, anche i vescovi. Per cui dobbiamo tutti confessarci. “Anche il Papa si confessa ogni quindici giorni, perché anche il Papa è un peccatore!» e spiegando il motto del suo stemma diceva: l Papa risponde: «Io sono un peccatore. Questa è la definizione più giusta. E non è un modo di dire, un genere letterario. Sono un peccatore». E spiega così il motto episcopale che ha scelto per sé: «Sono un peccatore al quale il Signore ha guardato. Io sono uno che è guardato dal Signore. Il mio motto Miserando atque eligendo l’ho sentito sempre come molto vero per me» La frase è tratta dalle Omelie di san Beda il Venerabile, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, scrive: «Vide Gesù̀ un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: “Seguimi”. Per il Card. Bergoglio “il sentirsi peccatore è una delle cose più belle che possano captare ad una persona, a patto di portarla alle estreme conseguenze” E aggiungeva: “Quando prendiamo coscienza che siamo peccatori e siamo salvati da Gesù, confessando questa verità a noi stessi scopriamo la perla nascosta, il tesoro nascosto. Scopriamo la grandezza della vita, cioè che qualcuno ci ama così profondamente da aver data la sua vita per noi”. L’esperienza del peccato ammesso “e ammesso onestamente è il luogo privilegiato di incontro personale con Gesù Cristo salvatore e permette la riscoperta del senso profondo che lui ha per me. In breve, “rappresenta la possibilità di vivere lo stupore di essere salvato”. E aggiunge che solo “noi grandi peccatori abbiamo questa grazia” perché ci sono dei cristiani che credono di essere giusti ma non provano l’esperienza di essere salvati. Ecco allora che il papa Bergoglio nel secondo incontro con la gente afferma: In questa domenica, il Vangelo ci presenta l’episodio della
donna adultera (cfr Gv 8,1-11). Colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia, che invitano alla conversione.. Eh!, fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza. Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Quella è la sua misericordia. Sempre ha pazienza, pazienza con noi, ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito”. Cita poi il Cardinale Kasper, che ha scritto sulla misericordia “Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza … Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! . Eh, il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti.”. Questa grandezza del perdono e della misericordia la riafferma con forza nell’esortazione apostolica “Evangelii nuntiandi”: Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra.
Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada”. E’ una misericordia attenta alla fragilità dell’uomo e, citando il catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che: «L’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate dall’ignoranza, dall’inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati e da altri fattori psichici oppure sociali». Non è però un buonismo quello del papa e nemmeno un disimpegno etico. Infatti afferma: “Chi pecca e si pente, chiede perdono, si sente debole, si umilia e chiede proprio la salvezza da Gesù… E noi dobbiamo dirci peccatori. Corrotti, no. Il corrotto è fisso in uno stato di sufficienza, non sa cosa sia l’umiltà. Gesù, a questi corrotti, diceva di essere sepolcri imbiancati, che appaiono belli, all’esterno, ma dentro sono pieni di putredine. E un cristiano che si vanta di essere cristiano, ma non fa vita da cristiano, è uno di questi corrotti.”. Coloro che incontrano Gesù si aprono alla gioia della vita perché “si lasciano salvare da Lui e sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento.” Questa gioia porta alla missione ” Perché, se qualcuno ha accolto questo amore che gli ridona il senso della vita, come può contenere il desiderio di comunicarlo agli altri?”. Questo per papa Francesco è il cuore dell’annuncio: la “gioia del vangelo. ”Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da sé stessi per cercare il bene di tutti. Quest’invito non va oscurato in nessuna circostanza! Tutte le virtù sono al servizio di questa risposta di amore. Se tale invito non risplende con forza e attrattiva, l’edificio morale della Chiesa corre il rischio di diventare un castello di carte. Poiché allora non sarà propriamente il Vangelo ciò che si annuncia, ma alcuni accenti dottrinali o morali che procedono da determinate opzioni ideologiche.” temperlu@libero.it
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I - MEDITIAMO SULLA RISURREZIONE DI GESù Gesù, il crocifisso, è risorto! Egli ci chiama a vita nuova (mc 16,1-8)
di P. Roberto CecconiCP
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arissimi Amici, con il nuovo anno iniziamo a meditare su Gesù che, con la sua risurrezione, vince la morte e ci rende partecipi della sua vita immortale. Il primo brano che incontriamo sul nostro percorso si trova nel vangelo secondo Marco. Come di consueto, iniziamo con la lettura-ascolto del testo biblico. Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Gesù risorto e la nuova creazione Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome vengono al sepolcro per ungere Gesù quando è passato il riposo del sabato. A questa prima indicazione temporale, Marco ne aggiunge una seconda: Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Ci troviamo dinanzi ad una segnalazione di grande importanza. Essa rimanda infatti al libro della Genesi dove si narra che la luce, prima creatura di Dio, è stata posta in essere dalla parola stessa del Signore nel primo giorno della sua settimana “lavorativa” (cf. Gn 2,2). Così narra il primo libro della Bibbia: Dio disse: «Sia la luce!» E la luce fu. […]. E fu sera fu mattina: giorno primo (Gn 1,3-5). Il Risorto segna dunque l’inizio di una nuova creazione. L’umanità infatti viene reinnestata nella grazia di Dio, cioè nella comunione con il suo Signore. Quest’intima relazione con Dio sfocia in una vita nuova (cf. Rm
6,4), in un’esistenza luminosa. Così scrive S. Paolo apostolo alla comunità cristiana di Roma: La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce (Rm 13,12). Giunte presso il sepolcro, le donne notano con sorpresa che la pietra che lo chiudeva è stata rotolata via.
Il silenzio estatico davanti alle meraviglie di Dio Entrate nella tomba, vedono un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste bianca. La loro reazione immediata è quella della paura. Il fatto che il personaggio presente nel sepolcro sia sulla destra è di buon auspicio e lascia intendere che sta per dare un lieto annuncio. Questo giovane sta seduto e ciò indica la sua autorità. Essa gli deriva dall’essere un messaggero venuto dal cielo, come lascia intendere la sua veste bianca. Nell’episodio della Trasfigurazione, in cui Gesù manifesta il fulgore della sua divinità (cf. Lc 9,32), leggiamo: Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche (Mc 9,2-3). Quanti hanno già terminato questo pellegrinaggio terreno e stanno davanti all’Agnello (cioè a Gesù morto e risor-
to) indossano vesti di colore bianco (Ap 6,11; 7,9.13). La visione di questo messaggero celeste suscita nelle donne la paura. È l’atteggiamento tipico dell’uomo di fronte al soprannaturale. La stessa cosa era successa a Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor. La visione dello splendore divino di Gesù ha suscitato in loro spavento (Mc 9,6). A questo punto, il giovane prende la parola e annuncia che Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto. Il messaggero celeste mostra alle donne il sepolcro vuoto: È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Le donne ricevono anche un messaggio da portare ai discepoli e a Pietro; quello di recarsi in Galilea per vedere Gesù risorto e ritrovare la comunione con lui. La reazione della donne in un primo momento lascia perplessi. Anziché correre piene di gioia a dare il lieto annuncio ai seguaci di Gesù, non dicono niente a nessuno perché hanno paura. Si tratta di un atteggiamento per l’immediato, destinato a non durare per sempre. Esso dice che dinanzi alle meraviglie che Dio opera nella storia non si può far altro che restare in silenzio pieni di stupore.
La Buona Notizia Gesù è risorto dai morti. Non è un personaggio del passato, da cui possiamo al massimo trarre qualche buon insegnamento. Egli è vivo! Anche oggi chiama alla comunione con sé, alla santità della vita, all’annuncio della lieta notizia che, in lui, il peccato (con tutte le sue conseguenze) è stato vinto una volta per sempre. Inoltre, il Risorto ha aperto dinanzi a noi un orizzonte che dà senso al nostro pellegrinaggio terreno: quello della speranza. robi.cp@libero.it
sarete miei testimoni di Maria Grazia Coltorti
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Gesù, prima di salire al cielo, lasciò questo messaggio e missione agli apostoli: “avrete forza dallo spirito santo e mi sarete testimoni” (At 1,8). Chi ha conosciuto e incontrato seriamente il Signore sente non solo il dovere ma anche il bisogno e la gioia di testimoniarlo, di gridare a tutti quanto egli ha operato nella sua vita. Questo bisogno e questa gioia hanno provato tanti Amici di Gesù Crocifisso fin dagli inizi del cammino del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”. Dal 1991 al 1999, con le pagine sulla rivista “Tendopoli” e poi dal 2000 ad oggi sulla rivista “amici di Gesù Crocifisso”, abbiamo potuto pubblicare centinaia di testimonianze che ci sono arrivate da tutti i luoghi dove sono presenti gli Amici di Gesù Crocifisso. Molte sono testimonianze brevi e semplici; altre più complete ed elaborate. Tutte molto entusiaste e sincere, come il grido di Andrea a Pietro: “abbiamo trovato il messia” (Gv 1,41). Queste testimonianze manifestano prima di tutto proprio la gioia di aver trovato nella spiritualità passionista il tesoro nascosto tanto cercato e desiderato, la guida per un cammino serio di santità. Quasi tutti hanno scoperto in Gesù Crocifisso il vero amore di Dio per noi e il desiderio di fare della propria vita una continua offerta di amore. Commuove vedere con quanta fede e con quanto amore vengono accettate situazioni difficili e croci umanamente tanto pesanti”.
Per celebrare degnamente il 25° degli aGC In questo anno, che stiamo per cominciare, ricorre il 25° dalla nascita del Movimento Laicale Passionista “amici di Gesù Crocifisso”. Con Padre Alberto ci stiamo chiedendo come far fruttare al meglio questa ricorrenza, sia dal punto di vista della festa che organizzeremo nella nostra “Giornata di spiritualità” al Santuario di San Gabriele (TE), il 6 luglio 2014, sia dal punto di vista spirituale: Ravvivare il nostro slancio verso il Signore Crocifisso. Ricordare con forza la nostra personale Consacrazione Solenne a Gesù Crocifisso. Fare un bilancio personale e comunitario del cammino fatto fino ad oggi. Abbiamo pensato di rivedere un po’ la nostra storia di Movimento passionista attraverso gli occhi, anzi attraverso i cuori e le menti di tanti grandi Amici che ora non sono più qui con noi ma che devono assolutamente rimanere con noi con la loro testimonianza. Ecco quindi questa carrellata di “anime” che avrà come scopo principale quello di diffondere il fuoco che Gesù crocifisso e risorto è venuto a portare sulla terra. Questo abbiamo pensato di fare sulla nostra rivista e, contemplando la testimonianza di vita di questi nostri Amici, vogliamo anche lodare il Signore e ringraziarlo per averceli messi a fianco. Magari qualcuno che ha conosciuto bene gli Amici di cui parleremo
Raduno Amici a San Gabriele
potrà anche aggiungere qualche particolare o ricordo, aprendo così un dialogo tra di noi sia sulla rivista, sia sul nostro sito Web. Inizieremo con il ricordare in modo particolare: Cervellini Bruna di Civitanova, orlanda Castignani di morrovalle, veneranda Libri di reggio Calabria, Pantalei romilde Istituto madre della misericordia macerata, mosca maria Teresa di recanati, Corridoni Bianchina di s. Elpidio a mare, Greghini maria di recanati Istituto madre della misericordia, Francesco valori di macerata, Perticarini silvano di Civitanova marche, Di Giacomi romeo di montecosaro, Iommi maria di morrovalle, Paolorossi maria Luisa di macerata. Ma ci sono, tra i 231 AGC che il Signore ha già accolti nel suo Regno, tanti altri umili e nascosti fiorellini, che non hanno lasciato molte testimonianze scritte, ma hanno lasciato un grande profumo di santità e di virtù spesso eroiche. Anche questi vogliamo ricordare e offrirli come esempi e modelli di vera santità passionista. Saremmo molto grati a tutti coloro che volessero mandarci testimonianze, esempi, scritti di qualche Amico delle propria Fraternità, che il Signore ha già chiamato a ricevere il suo premio in Cielo. Saremmo grati, per chi non ha la posta elettronica, se tutto ci fosse mandato per mezzo della segretaria della Fraternità o di altro Amico disponibile. colt.mgrazia@libero.it
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sULLE ormE DELLa sPEraNZa, NELLa soCIETà DEL FrammENTo di Manuela Peraio
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i è rimasto impresso un famoso invito del beato Giovanni Paolo II:”Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo!”. Certamente, per far entrare Cristo nelle nostre vite, nella nostra umanità, nella nostra storia. Direi anche, sulla scia di Papa Francesco, di lasciare aperte le porte e abbandonare i salotti delle nostre periferie interiori, lasciarle rischiarare da Cristo, per creare “una cultura dell’incontro.”. “Non dobbiamo mai smettere di guardare ai volti sofferenti, deboli, angosciati per trarre ispirazione nel nostro impegno a ricercare, studiare, lavorare, e agire di più. L’uomo e la donna devono essere al centro dei nostri pensieri … Il dialogo è la modalità di comunicazione propria dell’essere umano: è necessario..favorire in tutti gli ambiti la creazione di uno spazio di dialogo, serio, adeguato, non meramente formale. Uno scambio capace di andare oltre i pregiudizi e di costruire in funzione della ricerca comune e della partecipazione, e che implichi un tentativo di interazione delle volontà in favore di un progetto condiviso..”(J.M. Bergoglio, La sfida dell’educare). Tutto questo appare come un’utopia se guardiamo al mondo con gli occhi terreni, se ci fermiamo alla superficie di una cultura miope e bassa, ma l’uomo contemporaneo, tecnologico, che “..vive in una condizione di sradicamento e abbandono, dovuto al suo stesso desiderio smisurato di autonomia”, sente nel suo profondo un desiderio e bisogno di Dio. È
nell’educazione che risiede la chiave del cambiamento. “L’istruzione deve comprendere il fondamentale ed il fondamento. Esistono il vero, il bello e il buono. Esiste l’Assoluto.”(J.M. Bergoglio, La sfida dell’educare ) I santi dei nostri giorni sono vissuti nel mondo, hanno trasformato la realtà in cui vivevano creando relazioni a dimensione d’uomo, semplicemente perché prima di tutto loro stessi si sono fatti contemplatori di quel Volto che da duemila anni è fra
noi a perdonare le nostre miserie, per trasformarle in aurore di speranza. Papa Francesco ci invita a scuotere via la polvere delle nostre mediocri esistenze; polvere sedimentata da così tanto tempo che si frappone alla Luce dello Spirito Santo. Ci chiede, papa Francesco, di non sentirci santi, ma di camminare, agire, pensare da santi, di impegnarci nel dialogo con il mondo nel quale la Luce dello Spirito si nasconde anche laddove noi non penseremmo mai di poterla vedere. Lasciamoci innamorare da Cristo per imparare da Lui come dialogare con il mondo e nel mondo. Vogliamo vedere il Bene, Cristo! È questo il grido che riecheggia nel vuoto della nostra coscienza. “Sono tanti i volti che, con un silenzio più rivelatore di mille parole, ci rivolgono questa preghiera. E per questo hanno bisogno della mediazione dei credenti… a cui chiedono non solo di parlare di Cristo, ma incerto senso di farlo loro vedere. Per primi però dobbiamo essere contemplatori del Suo Volto” (J.M.Bergoglio, una fede in cammino). Sulle orme della Speranza, che indossa il sorriso del Risorto, siamo chiamati a mettere i nostri passi, per seguire orme più profonde, quelle del Cristo Crocifisso e Risorto, quelle della Speranza , sorella che invita a guardare oltre i limiti del nostro piccolo orizzonte.
È evidente che in alcuni luoghi si è prodotta una “desertificazione” spirituale … che distruggono le radici cristiane. Lì il mondo cristiano sta diventando sterile, e si esaurisce, come una terra supersfruttata …. In altri Paesi, la resistenza violenta al cristianesimo obbliga i cristiani a vivere la loro fede quasi di nascosto …. Questa è un’altra forma molto dolorosa di deserto. Anche la propria famiglia o il proprio luogo di lavoro possono essere quell’ambiente arido … Ma è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere ... Nel deserto si torna a scoprire il valore di ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni … della sete di Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indichino la via verso la Terra promessa e così tengono viva la speranza. ... Non lasciamoci rubare la speranza! (Evangelii gaudium di Papa Francesco)
soNIa CUTroNa
7 di Manuela Peraio
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l 17 aprile 1973 a Ramacca (Catania) nasce Sonia Cutrona. La accolgono papà Salvatore, mamma Maria e una sorella, Letizia. Cresce, simpatica e vivace. Ama giocare con i bambini del suo borgo. I suoi la educano alla fede, a sentirsi responsabile delle sue azioni, a rendersi utile. La scuola diventa subito la sua seconda famiglia. Riesce stupendamente bene e si preoccupa di aiutare i compagni che hanno qualche difficoltà. È assai felice quando sa che deve prepararsi alla Prima Comunione. Frequenta il catechismo con vivo desiderio di conoscere e di amare Gesù. Il 30 maggio 1982, la Prima Comunione. Un anno dopo, il 28 maggio 1983, riceve la Cresima. Un compagno di giochi la ricorda così: «Nei pomeriggi d’estate, giocavamo insieme. Eravamo tanti bambini. Sonia sembrava dedita solo a giocare. Ma quando la sua mamma la chiamava per qualche faccenda in casa, saliva subito nella sua abitazione e faceva subito ciò che la mamma le chiedeva. Spesso quando io la chiamavo dal mio balcone per giocare, ella mi rispondeva: “Non posso ora, devo aiutare la mamma”. Sonia è fedelissima alla Messa festiva e prega e canta in chiesa, Un giorno, interrompe i giochi per dire a due donne che non si parlavano più tra loro: “Ma perché non fate la pace?”. Una volta, vedendo che alcuni bambini più piccoli sono rimasti soli per l’assenza momentanea dei loro genitori, resta con loro a giocare finché quelli arrivano. Sarà questo il suo stile di vita nella scuola elementare, nella scuola media: cresce in età, sapienza e grazia a immagine di Gesù,. A 14 anni, inizia a frequentare il Liceo presso le Figlie di Maria Ausiliatrice. Sonia ora sa davvero di avere un grande meraviglioso amico: Gesù! E lo comunica ai compagni con la sua gioia, la sua parola buona, l’aiuto dato a tutti con generosità. In un tema in classe, scrive: “Non è giusto essere felici da soli, ma purtroppo, dico purtroppo, lo siamo. Sono sicura che rendendo gli altri felici, la nostra felicità si innalza fino alle stelle, perché l’ho già provato”. “Alcune persone si sacrificano anche lasciando la famiglia, partendo per le missioni... Ma so che anch’io posso fare il mondo più bello: basta un po’ di buona volontà e tantissima fede in Colui che ci ha creati, perché dobbiamo sempre tenere in mente che siamo figli dello stesso Padre, Dio”. Tutto interessa Sonia e sa vedere tutto alla luce della fede. Ascolta, partecipa ad ansie e dolori, illumina e sdrammatizza con la sua parola schiet-
ta, il suo sorriso, la sua capacità di voler bene. Crede al valore inestimabile della purezza, della verginità, della fedeltà a Gesù.. Accetta di passare interi pomeriggi, invece che a divertirsi, a spiegare algebra e latino alle compagne in difficoltà. Il segreto della sua vita, del suo fascino? “Siamo figli dello stesso Padre”. E crede che la vita sia un dono di amore. Quindicenne, si lamenta, un giorno, di forti dolori alla schiena e alle gambe. Seguono esami clinici, visite accurate. Presto si scopre il terribile male che l’ha invasa: sarcoma. Uno sconquasso nella sua vita ma non si arrende, forte della sua fede. Nel maggio 1988, va al “Rizzoli” di Bologna per curarsi, porta già il busto, ma sorride: “Dio è con me, Gesù non mi abbandona”. Con i suoi genitori, va a pregare al Santuario del Sacro Cuore, dai Salesiani. Prega come un angelo davanti a Gesù. Ritorna a casa, serena. Il suo parroco la sostiene con la luce e la forza della fede. È il 1988, il centenario di Don Bosco celebrato dappertutto con solennità. Il 3 settembre 1988il Papa Giovanni Paolo II, beatifica Laura Vicuña, la tredicenne cilena che ha offerto la sua vita per la conversione della mamma. Sonia va in pellegrinaggio a Torino ai luoghi di Don Bosco. Soffre già molto e le cure che deve fare sono assai dolorose. Accetta, nasconde le lacrime e sul treno pensa a far felici quelli che incontra: un bambino che piange, una vecchietta sola. Prega intensamente sulla tomba di Don Bosco, nella Basilica dell’Ausiliatrice. Le “sue” suore salesiane le fanno conoscere Laura Vicuña, le danno una sua statuetta, la invitano a imitarla, a pregarla per la sua guarigione. La beata diventa la grande amica di Sonia, colei che la rasserena nel dolore, la prepara all’offerta suprema, all’incontro con Dio. Le sue lettere alle amiche, il suo diario, si riempiono di riflessioni intense e di invocazioni alla sua santa Amica. Sonia vuol guarire e va a Lourdes: chiede alla Madonna il miracolo. Torna a casa, carica di serenità, di pace. Ora ama di più la Madonna e sa che non l’abbandonerà mai. Il Rosario diventa la sua preghiera di tutti i giorni. Fin quando può frequenta la scuola,
preoccupata di studiare, di non perdere tempo, di aiutare le compagne, di nascondere più che può il dolore ai suoi cari. Diranno i suoi amici: “Sonia ci ha voluto bene, anche nei momenti infelici”. Prima delle feste di Natale del 1989, va a scuola per l’ultima volta. Tutti le fanno festa. Sonia, sorridente, dà l’impressione di una grande gioia che le sale dal cuore. A ognuno lascia un biglietto dove ha scritto: “Ti voglio bene”. Ora le sue giornate trascorrono tra casa e ospedale, alternando momenti terribili a lievi speranze. La Comunione è il momento più bello della sua giornata. Ripete sovente, con il suo sorriso rassicurante: “Non preoccupatevi, io sto bene, non ho niente”. Ormai sa che la sua vita sta per finire su questa terra. Non dispera; ha un’incrollabile certezza: “Il Signore è buono e non mi abbandonerà, ne sono certa!”. I dolori si fanno insopportabili. Sonia, con una forza incredibile sorride ancora. Spesso ripete sottovoce, lentamente, questa preghiera: “Gesù, io ti guardo con occhi di fede... con occhi di speranza attendo da Te un futuro migliore per il mondo intero... Gesù, io ti guardo con occhi di amore che si uniscono a Te e vorrebbero esprimerti la profonda attrattiva che mi porta a Te... Gesù, io ti guardo con occhi di gioia che trovano in Te una felicità sconosciuta sulla terra, felicità dal sapore di Cielo”.E il Cielo dell’amato amico Gesù si apre per lei alle 10,30 del 18 giugno 1990, a 17 anni. Una vita come dono d’amore. Un fiore della terra trapiantato nel giardino di Dio.
amICI aGGrEGaTI: CHI soNo?
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di Padre Alberto Pierangioli
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li Amici Aggregati, sono iscritti che vivono in zone dove non vi sono Fraternità di AGC, ma desiderano partecipare a titolo pieno alla Famiglia Passionista, composta da religiosi, suore e laici e fare la consacrazione a Gesù Crocifisso. Ricevono la rivista ufficiale del movimento. Per essere aiutati a vivere la spiritualità passionista, sono aggregati a una delle Fraternità degli Amici, da concordare con l’Assistente nazionale. Gli Amici Aggregati s’impegnano ad avere un rapporto spirituale con la Fraternità aggregante; si uniscono spiritualmente ad essa da lontano, nei giorni e ore in cui avvengono gli incontri della Fraternità, o in altro giorno e ora possibile, facendo lo stesso cammino di preghiera e di approfondimento spirituale, seguendo il programma formativo annuale, che viene loro inviato. Le Fraternità hanno due incontri mensili: nel primo incontro si fa la Lectio Divina, o meditazione della Parola di Dio, specialmente sulla vita e passione di Gesù, con brani concordati all’inizio dell’anno. Nel secondo incontro si approfondisce la catechesi del mese, come approvata dal Consiglio Nazionale. Un Amico Aggregato, sposato o meno, che vive in pieno la sua aggregazione, dopo almeno due anni di cammino, può chiedere di fare la consacrazione solenne a Gesù Crocifisso, come la fanno gli Amici effettivi. Concorderà con l’assistente nazionale il modo, il tempo e la preparazione della consacrazione. Le Fraternità disponibili ad accogliere Amici Aggregati hanno un membro incaricato a tenere il rapporto con gli Amici aggregati alla sua Fraternità e s’impegna a mandare loro le catechesi, i programmi e le informazioni di avvenimenti importanti del movimento, sia locali che generali. L’esperienza insegna che un tale rapporto è possibile in modo pieno con chi ha la posta elettronica con email propria o di un familiare disponibile a questo servizio. Gli Amici Aggregati cercheranno di partecipare, se è possibile, anche a qualche incontro nazionale, regionale o locale degli Amici di Gesù Crocifisso. Gli Amici Aggregati possono trovare sul nostro sito web quanto è necessario per conoscere meglio il cammino della spiritualità passionista. Presto sul nostro sito ci sarà anche una pagina degli Amici Aggregati. Alla fine del 2013, 28 Amici Aggregati, hanno fatto la consacrazione perpetua.
Fossacesia CH: Marino Gina, Fonte Cave 12 66022 Fossacesia (CH) marinogina@virgilio.it Assistente sp. Nazionale: P. Alberto Pierangioli: P. S. Gabriele 2 62010 Morrovalle 0733.569033 - Cel. 349.8057073 E-mail: albertopier@tiscali.it Sito: www.amicidigesucrocifisso.org Vice Assistente: P. Bruno De Luca: P. S.Gabriele 2, Morrovalle C.339.6119.954 brunodeluca6@gmail.com Sette sono defunti: Pierangioli Antonietta e Salvatori Anna del Sud Africa, Andidaro Maria e Libri Veneranda di Reggio C., Caponio Isabella e Azzellini Rosita, di Rozzano MI, Colangelo Dina di Valenzano BA. 21 sono viventi: Cismondi Mariangela, Udine, Valeriano Antonella, Formia LT, Falceri Franca, BrentonicoTN, Salaris Andreina e Lai Piergianni, Ozieri SS, Bomboi Isabella e Naso David, Siniscola NU, Mariotti Anna Maria, Pescara, Ronci M.Anna, Castellina PI, Malizia Tiziana, Villa Brozzi TE, Morlacco Fiorella, MI, Bozzola Fr.Roberto, MI, Davì Assunta, Borgetto PA, Ramadori Bettina, Urbisaglia MC, Spanò Luigi, KR, Tondini Giorgio Colasecca VA, Cavallasca Antonella e Marco, Svizzera, Salvatori Mario, Dell’Erba Vittorina e Rivetti Angela Sud Africa. Incaricati per seguire gli Amici Aggregati alle seguenti Fraternità: Morrovalle MC: Cipolletti Laura, Via S. Giacomo 29, 62010 Montecosaro MC Cel. 340.3647.460 lauretta.cipolletti@vodafone.it Civitanova MC: Germani Germana, Via Marco Polo 92 62012 Civitanova M. MC Cel. 333.6733131 germana.tardi@gmail.com Giulianova TE: Erasmi Olga, Via Grosseto 6 64021 Giulianova TE Cel. 347.8057363 olga.erasmi@alice.it
Nota bene: Tutti gli AGC che vivono in zone dove non vi sono Fraternità, ma hanno la posta elettronica, possono diventare Amici Aggregati, facendone domanda all’Assistente P. Alberto e saranno aggregati a una delle quattro Fraternità indicate sopra. Quelli che hanno già avuto l’assegnazione, sono pregati di darmi conferma, con una email, per evitare confusione. Inizieremo così un cammino serio di formazione passionista per mezzo della email, con una pagina sulla rivista e anche sul sito web. Se si farà un cammino serio, si potrà poi parlare di consacrazione. Dopo la verifica, pubblicheremo l’elenco degli Amici riconosciuti Aggregati. Attendo dagli Amici Aggregati domande, riflessioni, suggerimenti sul cammino particolare che iniziamo; mi saranno certamente utili per la pagina sulla rivista e sul sito web. Risponderò a tutti personalmente o per mezzo del P. Bruno De Luca. A tutti auguri sinceri di buon Avvento, per prepararci a un degno e santo Natale. P. Alberto Pierangioli
Racconto di un viaggio in Terra Santa e Giordania: Seconda parte La prima parte è possibile leggerla nel sito degli Amici di Piera Iucci
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opo aver visitato la Terra dei Patriarchi (la Giordania), torniamo in Israele verso Gerusalemme. Alloggiamo preso la Casa Nova gestita dai Francescani che ha il grande pregio di trovarsi dentro le mura a 5 minuti di cammino dal Santo Sepolcro. In questa seconda parte del mio racconto, parlerò solo di alcune tappe effettuate in Terra Santa, quelle in cui il Signore ha voluto toccarmi più profondamente. Al mattino, abbastanza pre-
dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie, lo diete loro e bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti” Quanti pensieri, quanti sentimenti, così intensamente e profondamente mai provati. Mi rendevo conto di quale grande dono il Signore mi stava facendo. Le fatiche affrontate per arrivare lì, non avevano nessun significato. Dopo la messa ci siamo subito recati al vicinissimo Cenacolo. uando andai a visitarlo qualche anno fa, era in uno stato di abbandono completo: le vetrate rotte, pieno di piccioni che avevano ricoperto tutto con i loro escrementi. Oggi è proprietà del comune di Gerusalemme che lo ha fatto risistemare tutto e i pellegrini possono visitarlo. (Mc 14,12), Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?” avevano domandato i discepoli. «Andate in città - aveva risposto il Signore - e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?” Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi» (Mc 14,13-15). Il nostro
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sto, raggiungiamo il “Monte Sion Cristiano”. E’ una altura che non raggiunge i 700 metri sul livello del mare, sulla quale è nato il nucleo originario dell’attuale città di Gerusalemme. Ci avviamo a ripercorrere la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. La prima tappa presso il Cenacolino a pochissima distanza dal Cenacolo. I francescani lo costruirono nel 1610 dopo aver perso l’edificio del Cenacolo. Durante la messa celebrata lì, mi sono resa conto che cominciavo ad entrare veramente in quello che era lo scopo centrale del viaggio: seguire le tracce di Gesù fisicamente, ma soprattutto spiritualmente. Alla lettura del Vangelo di Marco: 14, 22-25, la commozione era ad un livello altissimo, perché, sentir ripetere quanto moltissime volte ascoltato, ma in quei luoghi, assumeva un altro significato: “Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diete loro
accompagnatore ci ha fatto osservare che, dopo una serie di gradini, c’è un locale che resta sempre chiuso, nessuno può vederlo. Qualcuno fa l’ipotesi che possa essere il locale dove Maria e gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo. Sembra imminente
che il Cenacolo venga affidato alla Custodia francescana di Terra Santa dopo 14 anni di trattative. I pellegrini cristiani potrebbero così tornare a celebrarvi la messa, come ha potuto fare solo Giovanni Paolo II. il 23 marzo del 2000. Durante la celebrazione lui disse: “Celebrando questa Eucaristia nella Stanza Superiore a Gerusalemme, siamo uniti alla Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo”. Tappa successiva alla chiesa della dormizione. La Chiesa cattolica e quella ortodossa sono concordi nel ritenere che Maria assunse in cielo senza che la morte la colpisse. Per la Chiesa cattolica è un dogma sancito nel 1950. Secondo una tradizione, la dormizione sarebbe avvenuta a Gerusalemme circa un anno dopo la morte di Gesù (quindi probabilmente nel 31 o 34); gli apostoli avrebbero quindi sepolto Maria, ma avrebbero poi trovato il sepolcro vuoto. Un’altra tradizione sostiene invece che Maria sarebbe vissuta ancora per molti anni dopo la morte di Gesù, e che la dormizione sarebbe avvenuta ad Efeso, dove ella si era trasferita seguendo l’apostolo Giovanni (al quale Gesù morente l’aveva affidata). Penso che quello che più conta comunque, è che, Maria è stata preservata dal peccato originale per i meriti di Cristo, cioè a Maria sono stati applicati in anticipo i frutti della redenzione, ed essendo Maria la prima redenta dal suo Figlio, ella segue il Figlio anche nella morte ma, come per il Figlio, il suo corpo viene preservato dalla corruzione. Dio dopo aver scelto la creatura che doveva portare in grem-
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bo suo Figlio le ha voluto concedere tutti i doni possibili. Una bellissima statua di avorio raffigura la Madonna con un’espressione indefinibile tra veglia o sonno. Lì davanti ho fatto a Lei tutte le mie richieste di grazie. Subito dopo, visita alla chiesa di S. Pietro in Gallicantu, costruita per ricordare il rinnegamento di Pietro avvenuto forse proprio in quel luogo. Si tratta di una chiesa cattolica costruita nel 1931 sul versante orientale del monte Sion a Gerusalemme. Anche lì come nella Terra dei Patriarchi, il mio pensiero è andato alle tante alleanze fatte da Dio e rinnegate dal suo popolo, ma soprattutto è andato ai miei tradimenti, voluti o non voluti, fatti con molta superficialità o desiderando di non farli mai, ma con numerose rica-
dute. A pochi metri dalla chiesa ci sono i resti di una scalinata risalente al periodo romano. uno di quei posti in cui Gesù quasi sicuramente è passato dopo l’ultima cena per dirigersi verso il Getsemani. Per completare la mattinata, sempre a piedi, ci siamo diretti vero il Muro del pianto. Lì abbiamo cominciato a renderci
conto di quanta fosse grande l’affluenza dei pellegrini. Qualcuno è entrato nel recinto per raggiungere il muro, io non l’ho fatto perché la calca era enorme. Il ritorno in albergo è stato faticosissimo, perché oltre alla salita, le stradine in mezzo ai piccoli negozi, erano talmente affollate che era difficile trovare un. passaggio. Nel pomeriggio, in pulman,
c’era la monaca di turno e che sembrava una statua per la sua immobilità, era chiusa da una vetrata perché i rumori non arrivassero. Guardando la grande ostia dell’ostensorio, non so se solo mentalmente oppure a voce alta ho detto: “Signore ci sei anche tu qua?!” e sono scoppiata a piangere per la gioia. Lui infatti era lì in corpo anima e divinità e tutti i monumenti visti non avevano l’importanza della sua presenza viva. Ancora adesso, quando penso alla cosa, mi rendo conto che è stato un incontro strano, particolare, persino un po’ buffo e ancora piango nel ricordo. Abbiamo potuto scrivere su dei foglietti già pronti allo scopo, le nostre richieste di preghiera, le monache sicuramente li avrebbero presi e sicura sarebbe stata la loro preghiera per le nostre intenzioni. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo per sostare lì, io non mi sarei mossa più. Invece c’era da ritornare alla chiesa della Natività dove la fila oramai arrivava prima della porticina d’ingresso. Il racconto continua nel numero di marzo, può essere letto subito nel sito degli “Amici”
siamo andati a Betlemme. Primo tentativo per entrare in basilica. Una folla enorme di pellegrini e di “turisti” provenienti dalle crociere, occupava tutto lo spazio disponibile. Abbiamo rinunciato per il momento e ci siamo recati alla Grotta del latte. Vanno a pregare in questa chiesa soprattutto le mamme di tutto il mondo, che non hanno latte e dicono che le grazie loro concesse sono tante. Il parroco ha un numero enorme di bambini le cui mamme hanno voluto battezzare lì i loro figli. Per me, subito dopo la visita, c’è stato uno dei momenti più forti: quando il Padre Francescano ci ha accompagnato in un convento dove ci sono le monache adoratrici che per 24 ore al giorno, a turno, sono in adorazione davanti al Santissimo. La parte dove
Consacrazioni
Grazie, Gesù, Consacrazioni a per la mia Giulianova: 17 -11- 2013 Consacrazione Perpetua: è stata Domenica 17 novembre ho fatto una emozione finalmente la mia Consacrazione infinita. Volevo perpetua a Gesù Crocifisso. Dopo sentirmi tua per una grave caduta e un lungo periosempre. Io lo do di sofferenza che da più di un sono sempre anno mi ha ridotto in carrozzella, stata, ma ora lo ho incontrato in modo nuovo Gesù. sono con una conNei quasi continui ricoveri in ospesapevolezza dale non ho mai perso la Fede e la diversa, ora ti Speranza, ho sempre pregato con amo con un cuore fiducia. Gruppo consacrati a S. Nicolò “passionista”; Il Signore con questa sofferenza il 9-11-2013 aiutami, Signore mi ha messo alla prova e io lo rinGesù, ad esserne grazio sempre. Il giorno della conConsacrazioni a sempre degna e accetta il mio cuore S. Nicolò a T.: 09-11-2013 pieno di amore per te. La sacrazione mi sono molto emozionata nel vedere mio marito e mia Consacrazione Perpetua è il corofiglia in chiesa, accanto a me. Il 9 novembre la comunità di namento di tutto il mio cammino. Spero che un giorno anche mio san Nicolò TE ha vissuto un Ora io voglio andare avanti dedimarito possa provare quello che ho momento di grande fede e gioia, provato io. con la consacrazione perRingrazio tanto il petua di 8 sorelle e un fraSignore per quello che mi tello, nelle mani del P. ha donato ogni giorno in Alberto e P. Bruno, in una tutta la mia sofferenza. messa presieduta dal Sono ancora una “crocifisnostro parroco Don sa” in carrozzella; cerco di Giovanni D’Annunzio. vivere questa prova con gli Dopo circa 5 anni di camstessi sentimenti di Gesù mino, anch’io ho avuto Crocifisso. Ricordo le questa grande grazia. parole di San Gabriele Ho provato una forte nella sua malattia: emozione nel vedere la “Mamma mia, fai presto”. chiesa gremita di fedeli e Dobbiamo crescere nelnel sentire che da quel l’amore per Gesù e per il momento facevo parte per prossimo. Grazie a tutti i sempre della Famiglia fratelli per la giornata traPassionista. Gabriella e Silvio si consacrano insieme scorsa. Come sarebbero stati a Gesù Crocifisso De Iure Lorella felici i miei genitori che mi avevano inculcato la fede! Ora debbo testimoniare la cando a te ogni istante passione e l’amore di Gesù della mia vita. Gesù, fa di Crocifisso Risorto! me una buona mamma Qualcuno ha detto: “Il mondo passionista, fa che io sia va avanti perché c’è qualcuno che sempre capace di testimoha ancora le mani elevate al niarti a coloro che mi farai cielo”. incontrare e ad essere semNella nostra società senza valopre credibile con la mia ri, anch’io voglio essere quel qualvita e il mio amore per te. cuno che tende le braccia al cielo. Non dimenticherò mai C’è assoluto bisogno che l’uomo l’emozione, unica al ritorni alle radici cristiane e a quanmondo, di appartenerti con to Gesù ci ha insegnato: la fede, tutto il cuore e tutta la mia l’amore, l’umiltà, per avere un anima. Grazie, Gesù, per mondo nuovo e una società più giuquesto regalo d’amore. sta. Consacrazioni a Giulianova Olga Orlando Loredana Braca
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Consacrazioni
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arissimo padre, grazie al Signore e grazie a te che con la stessa pazienza di Gesù coltivi le nostre anime. Abbiamo vissuto una bellissima giornata e in particolare una bellissima Celebrazione Eucaristica. Grazie a Lorella che ci ha dato un grande esempio di vera amica crocifissa! Il Signore possa farci tutti Santi Cristiani e Passionisti! Mimmo e Olga
sempre più la mia Fede, fa che ti ami e ti faccia amare”. Romani Luigina
Mia mamma stava molto male e non potevo assicurare la mia partecipazione alle consacrazioni. Gesù ha deciso per me. Lei è andata alla casa del Padre il 12.11.2013 e mi ha lasciata libera di rinnoP. Adalberto presiede le Consacrazioni vare la mia alla Madonna della Stella consacrazione. Una giornata animata dal coro del Santuario. densa di emozioni: il mio Hanno fatto la prima consacrazione cuore era addolorato, ma Ciani Laura e Noviello Maria; hanno pieno di amore per Gesù. fatto il rinnovo D’Alise Anna, Amore che debbo coltivaFerraro Antonio, Neroni Gessica e re con la preghiera e testiTonti Marisa; la consacrazione permoniare agli altri con atti petua D’Ascenzi Simona e Vagnoli concreti e coerenti di vita. Maria Palma, secondo lo Statuto Grazie a tutti i fratelli degli Amici di Gesù Crocifisso. La degli AGC. Festa dei consacrati a Giulianova consacrazione passionista è “prendeOlga Crucitti re coscienza della consacrazione battesimale, accettarla e rinnovarla coscientemente, impegnarsi a viverConsacrazioni la santamente nel proprio stato, alla Madonna secondo la spiritualità dell’amore, Ti ringrazio Signore Gesù, che seguendo il cammino di santità pasmi hai concesso di fare la 2° della Stella: 17-11-2013 sionista. Dopo il pranzo con la Consacrazione. Con immensa gioia comunità passionista ci siamo riuniti e tanta emozione, è stata una giornaDomenica 17 Novembre 2013 nella sala degli incontri e abbiamo ta che non dimenticherò. Pregherò il nel Santuario “Madonna della ascoltato le testimonianze dei nuovi Signore che mi dia la forza di essere Stella” PG ci sono state le consacrati. Vivi ringraziamenti ai all’altezza di questo compito. Consacrazioni degli Amici di Gesù Padri del Santuario che ci seguono Ringrazio Dio per il suo amore infiCrocifisso, nella messa delle 12,00, con impegno e amore. nito, che è il mio sostegno. “Gloria a in un clima di raccoglimento e comRenata te, Signore Gesù”. mozione. Ha celebrato p. Luciano Menghini Tiziana con p. Adalberto, La messa è stata Il 17 novembre ho ricevuto la grazia di rinnovare la mia consacraIl 17 novembre nella zione a Gesù Crocifisso, sotto lo nostra parrocchia sguardo della Madonna della Stella. dell’Annunziata a L’emozione provata è difficile espriGiulianova Lido TE ho merla con parole: ho avvertito nel fatto la consacrazione percuore l’immenso amore di Dio nel petua a Gesù Crocifisso. farmi tale grande dono. Nel pronunE’ stato un giorno bellissiciare le parole: “Mi hai chiamata, mo, ricco della presenza eccomi, Signore” ho sentito forte la di Gesù in mezzo a noi. vicinanza delle persone care che mi Mi sono emozionata sono state guida nella Fede e che dal tanto, perchè ho riflettuto cielo gioivano con me. Ho pregato quanto sono vane le gioie Gesù di non lasciarmi mai, di darmi di questo mondo in conla perseveranza e di essere sua testifronto dell’amore che ha mone nell’accettazione della Sua Gesù per noi. Sento che volontà. Ho ringraziato Dio per il Gesù mi è vicino e non mi dono della Fede, promettendo di abbandona mai, mi ama Marisa, Gessica, Antonio e Anna metterlo sempre al primo posto e di anche se sono peccatrice. rinnovano la consacrazione trovare solo in Lui la vera pace”. alla Madonna della Stella Per questo gli chiedo di Anna D’Alise cuore “Gesù accresci
PassIoNIsTI CHIEsa E soCIETà di P. Lorenzo Mazzoccante
PASSIONISTI PIET
liane più quella francese e quella portoghese.
Aiuto alle Filippine
60 anniversario della morte del martire passionista Eugenio Bossilkov
Il Segretario per la Solidarietà e la Missione, P. Jesus María Aristín, ha incontrato il Consiglio Generale per presentare una relazione sullo stato attuale dei progetti seguiti dal suo ufficio. Una donazione dal Fondo di Solidarietà è stata inviata in aiuto alla popolazione delle Filippine colpita dal recente devastante tifone
Nuovi vicariati passionisti in Africa Seguendo il decreto del 46º Capitolo Generale, il P. Generale con il consenso del suo Consiglio ha stabilito che i Vicariati di S. Carlo Lwanga (CARLW) Kenya, S. Gemma (Tanzania) e della Madre dell’Africa (MATAF) del Sud Africa, Botswana e Zambia, saranno ora Vicariati Generali. I tre nuovi Vicariati Generali stanno lavorando per acquisire lo status di Vice Provincia per il 2015.
Sabato 16 novembre a Belene si son concluse le celebrazioni in onore del 60 anniversario della morte del martire passionista Eugenio Bossilkov. Per l’occasione era presente una delegazione della Curia Generale, composta dal P. Augusto Canali (Primo Consultore), dal p. Jesus Maria Aristin (Segretario per la Solidarietà e le Missioni)e dal p. Alessandro Foppoli (Segretario Part. del generale), insieme a P. Fernando Taccone e P. Pierluigi D’Eugenio, della Provincia della Pietà. Alla presenza di Mons. Petko J. Christov, vescovo della Diocesi di Nicopoli, è stata inaugurata il nuovo altare laterale della Chiesa di Belene in onore del beato Martire. Durante la cerimonia, il p. Augusto Canali ha letto l’omelia preparata per l’occasione dal P. Generale.
CHIESA Lettera nataliza del P. Generale P. Joachim Rego, C.P. superiore Generale ha scritto una lettera alla famiglia passionista tra cui afferma: “Il nostro Avvento, vissuto preparandoci a celebrare in modo significativo la festa della Incarnazione a Natale, semplicemente ci sfida ad aprire le porte della nostra vita all’accoglienza e all’ ospitalità del Principe della Pace. Anche noi potremo unirci al canto degli angeli: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”, se però renderemo profonda la nostra testimonianza nel lavorare per la pace, attraverso la riconciliazione e il dialogo, dentro le nostre comunità, famiglie e dentro la nostra società.”
Assemblea Provinciale Quest’anno avremo l’Assemblea Provinciale ordinaria della Provincia PIET si terrà a San Gabriele dal 10 all’’11 dicembre. Sarà presente anche il coordinatore CEB P. Leone Masnata che aggiornerà sul cammino che porterà all’unificazione delle provincie ita-
Torino. Mons. Nosiglia: nel 2015 una nuova straordinaria ostensione della Sindone Una nuova straordinaria ostensione della Sindone nel 2015. L’annuncio è stato dato da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e custode pontificio del sacro Lino. L’ ostensione pubblica avverrà nell’ambito delle celebrazioni per il secondo centenario della nascita di san Giovanni Bosco. L’ostensione si svolgerà nella primavera del 2015 tra il tempo pasquale e la chiusura delle iniziative per il bicentenario di don Bosco, prevista il 16 agosto, per circa 45 giorni. “
Esortazione apostolica di papa Francesco Per la chiusura dell’anno della fede 24 novembre Papa Francesco ha inviato l’esortazione apostolica «Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo». Il papa sogna una Chiesa dalle porte aperte, povera per i poveri, che cammina alla luce di Cristo che «ci invia a portare la gioia del Vangelo al mondo».
SOCIETà
Appello del Papa per le suore rapite in Siria Nuovo accorato appello del Papa per la Siria oggi, al termine dell’udienza generale del 4 dicembre. Il Pontefice chiede di pregare in particolare per le cinque suore ortodosse portate via con la forza da Ma’lula, probabilmente dai ribelli del Fronte Al Nusra, affiliati di Al Qaeda. La città è devastata dagli islamisti e le religiose – secondo quanto riferisce anche il Patriarcato greco ortodosso a Damasco – sarebbero in buone condizioni.
Il presidente Napolitano: sulle carceri il parlamento sia più responsabile Sull’indulto il parlamento sia responsabile: il presidente Napolitano, nel corso di un convegno sulle carceri, a Roma, ha di nuovo richiamato le Camere a decidere su un provvedimento di clemenza, affinché si metta rimedio alla situazione di sovraffollamento delle carceri e si ottemperi alle raccomandazioni della Corte dei diritti di Strasburgo, che nel gennaio scorso aveva condannato l’Italia per le condizioni inumane e degradanti degli istituti di pena.
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Ministro straordinario dell’Eucaristia
Gioie e sacrifici di una giovane coppia
Ho sempre desiderato di fare volontariato, riflettendo molto per capire quale volontariato fosse più
Caro padre, abbiamo saputo le prove che non mancano neppure a te. Adesso intensificheremo la preghiera per te. Luigi non ha mai abbandonato un giorno di pregare e baciare il suo crocifisso di consacrato Passionista; ogni mattina, appena si sveglia, già nel letto se lo stringe al petto, e ogni sera lo riprende poco prima di coricarsi. Anch’io quando vado a coricarmi, dialogo con Dio e lo ringrazio affidando a Lui le mie preoccupazioni con la promessa di Amore e la preghiera allo Spirito Santo, per mezzo della Madonna. Certo da quando è nata Maria Angelica si è scatenato l’inferno in casa nostra e sono cresciute le nostre difficoltà, anche per la mia fragilità. Solo l’amore e la fede che tu ci suggerisci sempre e l’Eucaristia, a volte presa tra le lacrime, ci hanno aiutato a superare le nostre prove. Benedico te e tutti i sacerdoti che vivono solo per il Signore. Nadia di Lanciano
Maria Loreta riceve il ministero dell’Eucaristia “adatto” alle mie possibilità. Andavo spesso a visitare e pregare con chi non poteva muoversi da casa; ma pensavo che avrei potuto fare qualcosa di più, portando loro la Comunione. Ho chiesto informazioni al mio parroco e, dopo un anno di preparazione, ho raggiunto questa bella meta! Spero di fare sempre la volontà del Signore e di non deludere mai né Lui, né i malati. Maria Loreta di Fossacesia
S. Paolo della Croce festeggiato da lontano Oggi, 19 ottobre, è la festa di San Paolo della Croce. Il mio rammarico è sempre quello di stare molto lontana da voi Padri Passionisti. Oggi ho passato comunque il pomeriggio in preghiera, partecipando alla messa della Divina Misericordia che si tiene ogni terzo sabato del mese e che comprende anche un’ora di adorazione Eucaristica. Mi consolo così, vivendo come posso il mio impegno di consacrata! La vita è frenetica, mentre avrei molto bisogno di fermarmi a contemplare Gesù sulla Croce. Ma io penso a Lui anche mentre mi occupo di mille cose durante la giornata. Mariangela, da Udine
Nel dolore immenso Gesù Crocifisso mi ha aperto gli occhi verso di Lui
tata dagli AGC, dalle sante parole di P. Alberto e P. Bruno, comprendendo che sono sempre amata da Gesù, e soprattutto che anch’io ho una parte importante da svolgere in questa vita, senza rinchiudermi a riccio nel dolore, anch’io ho da amare, soprattutto i crocifissi vicini che hanno più bisogno, come la mia mamma malata di Alzheimer; devo pensare a mio marito che dopo la morte di nostro figlio incontra difficoltà con la fede. Ma già arrivano i primi frutti e le prime gioie, come quella di vedere proprio mio marito inginocchiarsi vicino a me, davanti al Crocifisso nel momento della mia consacrazione. Ringrazio Gesù, per avermi aperto da alcuni anni questo cammino che sta attuando il mio cambiamento. Perseverando, spero di migliorare ancora, perchè non si finisce mai di comprendere quanto è grande l’amore di Gesù crocifisso per noi ed anche quanto impegno dovrò mettere per seguire e imitare pienamente Lui. Nadia Alessandrelli
Guardo e sorrido a Gesù Crocifisso Caro Gesù, ti ringrazio di avermi chiamata a fare la mia consacrazione. Quel giorno è stato molto emozionante, sono stata davvero felice. Pensavo
Il 14 settembre, festa della santa Croce, ho ricevuto da Gesù Crocifisso il grande dono della prima consacrazione, nella fraternità di Castellano FM. Cosa dire di quel giorno? Innanzitutto grazie a Gesù Nadia, Graziella, OLeopoldo e Luca crocifisso, che felici per la loro consacrazione con il suo grande Amore, mi ha aperto gli occhi, nel dolore immenso che la pere temevo che dopo quel giorno la felidita dell’unico figlio invece ti fa chiucità sarebbe presto svanita, invece no. dere. Mi ha aperto gli occhi verso di Ogni volta che sono triste o che mi Lui, per non disperarmi, per credere capita una prova, sento il bisogno di che c’è sempre qualcuno che mi ama e pregare; guardo Gesù Crocifisso, lo non mi abbandona e questo è solo fisso e gli sorrido e Lui mi riempie di Gesù crocifisso. La consacrazione non tanta gioia da non poter più parlare! ha cambiato la mia vita all’improvviNon mi era mai successo prima. so; la prospettiva della vita, dopo il Grazie Gesù! dolore, è cambiata a poco a poco Febi Graziella di Castellano seguendo i momenti di preghiera, aiu-
TEsTImoNIaNZE Testimone degli Amici di Gesù Crocifisso Carissimo padre, domenica 17 novembre, giornata di consacrazioni a Giulianova, i responsabili mi hanno chiesto di fare una mia testimonianza al termine della messa, essendo una delle prime aderenti agli AGC. Non pensavo di emozionarmi così tanto nel testimoniare il mio cammino passionista. Ma mentre ripercorrevo con la mente i bei momenti vissuti al Santuario di San Gabriele da ragazza con la Tendopoli, con i ritiri Spirituali con le suore, mi rendevo conto di quanto il Signore avesse voluto che io facessi parte proprio di questo cammino Passionista che oggi come allora mi dona tanta tranquillità. Oggi, con la maturità dei miei anni, mi sono domandata quante volte sono stata capace di dire “sì” al Signore in modo totale e consapevole. Mentirei se ti dicessi che sono riuscita a darmi una risposta subito, perchè ci sto ancora
del mondo” e ancora “non si può mettere la lucerna sotto il moggio”, perché deve illuminare chi non ha la luce. Noi siamo portatori di luce, ognuno con le sue capacità deve fare quello che può: non si può tenere l’amore di Gesù chiuso nel cuore, senza trasmetterlo ad altri, perché rischia di spegnersi. Paolino di RE
Grazie, Gesù! Grazie, padre, per la catechesi che ho trovato al mio ritorno a Roccaraso. Per quanto riguarda la mia consacrazione perpetua, veramente non so esprimere la gioia per la grazia ricevuta dal Signore che mi ha concesso di portare a termine, in buona salute, le tappe della mia consacrazione. Renata Strizzi
La testimonianza dei santi
Grazie per la catechesi sulla Testimonianza. L’ho appena stampata e iniziata a leggerla. La testimonianza dei santi ci apre la porta per una via possibile da percorrere. San Gabriele, con misteriosi interventi, mi ha portato per mano fino agli Amici di Gesù Crocifisso. Sentivo, da qualche tempo, dentro di me, una strana inquietudine e Carolina testimonia a Giulianova un’attrazione parl’esperienza della spiritualità passionista ticolare per questo Santo, che fino allora avevo quasi pensando. Ringrazio il Signore per ignorato. Ricostruendo adesso il mio quanto mi ha dato. cammino, capisco come questo santo Di Leonardo Carolina mi abbia condotto, amorevolmente, e senza mai abbandonarmi, nel movimento passionista. Testimoni, Giulia di Giulianova
cioè portatori di luce Mi piace la catechesi sulla Testimonianza della fede. Anche un piccolo rigagnolo che porta acqua, se scorre, porta acqua chiara e pulita, se si ferma diventa uno stagno con acqua putrida. Gesù ci dice “io sono la luce
“Fa che io ti ami e ti faccia amare” Ho letto tutta d’un fiato la catechesi sulla Testimonianza. A dir poco è
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bellissima, profonda e intensa insieme; è veramente una carta d’identità con tutte le caratteristiche del buon cristiano!! La frase “Fa che io ti ami e ti faccia amare” mi ha colpito fin dai primi incontri, otto anni fa e ho cercato di farla “mia” con tutta me stessa, cercando di trasmettere gioia, entusiasmo per un cammino di fede, perché tutti abbiamo bisogno di Luce e Speranza. Ti ringrazio di cuore di tutto ciò che ci insegni! Olga e Mimmo
Nuova Amica dall’Australia Caro padre, sono una vedova emigrata e vivo sola in casa. Prego tanto. Il bellissimo libro che mi hai mandato,”Voi siete miei Amici”, mi è così prezioso che l’ho quasi sempre tra le mani. Quando leggo e medito il cuore mi arde, vorrei amare tanto il mio Gesù Crocifisso e vorrei che tutti lo amassero. Diffondo il materiale che mi hai mandato. Chiedo al mio Signore che mi faccia santa, per poterlo amare tanto, tanto di più. Prego la Mamma del Cielo che mi aiuti e mi porti a Gesù. Giuseppina Romagnoli
Ultima arrivata da Cremona Sono sposata con una figlia di 17 anni. Credo di avere sempre “inseguito” Gesù nella mia vita. Ho fatto catechismo per diversi anni; nel 2001 ho deciso di frequentare un corso di teologia per laici nella mia diocesi di Piacenza. Il mio primogenito Stefano il 15 agosto 2010 è nato in cielo... Mi sono chiusa nel silenzio della mia casa. Ho seguito una associazione di famiglie colpite dal mio stesso lutto, ma l’ho lasciata, perché era un cammino privo di spiritualità. Ho ripreso il corso di Teologia e lì, in una lezione, ho sentito un riferimento ai passionisti; sono andata a documentarmi e sono arrivata a voi. La vostra spiritualità mi attira. Lo stare davanti a Gesù Crocifisso è stato per me di grande aiuto in questi ultimi anni, non meno della consolazione ricevuta da Maria. Anna Maria
BUON ANNO 2014! 25° COMPLEANNO DEGLI AMICI DI GESU’ C.!
25 anni, dal primo progetto degli AGC al santuario della Madonna della Stella: 7-12 agosto 1989. 25 anni, dalle prime 153 adesioni, tra marzo e dicembre 1990 ai 3070 del 2013; 25 anni dalla prima approvazione del movimento da parte del P. Provinciale, Floriano De Fabiis, il 6 novembre 1990; 25 anni dall’incoraggiamento del superiore generale, P. Josè A. Orbegozo, che il 28 dicembre 1990 ci scriveva: “Mi rallegro con Lei per questo lavoro che sta realizzando e la prego di considerarmi tra gli “Amici di Gesù Crocifisso”. Celebreremo la grande ricorrenza con una giornata di spiritualità, di ricordi, di lode e ringraziamento al Signore presso il Santuario di S. Gabriele, il 06 luglio 2014, con l’impegno di diventare sempre più un vero gruppo ecclesiale, con la preghiera e la testimonianza “per amare e fare amare sempre più Gesù Crocifisso”. Continueremo ad approfondire, vivere e testimoniare la fede, avendo come guida Papa Francesco. Il 28 febbraio celebreremo la festa solenne della Passione, che darà inizio alla Peregrinatio Crucis nelle famiglie; per le Marche la celebriamo nella chiesa di S. Gabriele a Civitanova; le altre fraternità la celebreranno nelle loro chiese.
Auguri, saluti e tante benedizioni a tutti. P. Alberto
Calendario degli amiCi 2013 06 12 02 27 28
gennaio: gennaio febbraio febbraio febbraio
02 marzo:
Messa e festa nella Casa di Riposo di Montecosaro MC: ore 15,00. Ritiro mensile a Morrovalle Ritiro Mensile a Morrovalle Festa liturgica di S. Gabriele dell’Addolorata Festa della Passione: Civitanova, Chiesa S. Gabriele, Benedizione Croci, ore 21,15 Ritiro mensile a Morrovalle
SOS RIVISTA! In questo anno 2014 la nostra rivista “AMICI DI GESU’ CROCIFISSO” compie 15 anni! Ringraziamo il Signore se è ancora in vita. Ma la cassa è al verde. Coloro che mandano un segno di gradimento sono passati da una metà a un terzo di coloro che ricevono la rivista…. Ringrazio tutti coloro che con la loro generosità ci danno la possibilità di continuare! Padre Alberto
Sommario 2. P. L. Temperilli 3. P. L. Temperilli 4. P. R. Cecconi 5. Coltorti M. Grazia 6. Manuela Peraio 7. Manuela Peraio 8. P. Alberto P. 9-10 Vari 11-12 Iucci Piera 13. *** 14-15 Vari 6. P. Alberto
Fede è luce Fede è vedere Dio come misericordiao La risurrezione di Cristo Amici di Gesù Crocifisso: XXV anni di testimonianza Sulle orme della speranza Sonia Cutrona Amici Aggregati Consacrazioni a S. Nicolò, Giulianova, Madonna della Stella Viaggio in Terra Santa Passionisti Chiesa e Società Testimonianze Buon Anno del XXV degli AGC
Ricordiamo al Signore i nostri defunti:Rocchetti V ittoria di Corridonia, Consacrata Perpetua: 11-11-3. Acciarresi Claudia di Civitanova, Consacrata Perpetua. 30-11-2013. Gennaio-Febbraio 2014 – Anno XV n. 1 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano Temperilli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail albertopier@tiscali.it http://www.amicidigesucrocifisso.org