mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”
In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Settembre - Ottobre 2014 - Anno XV n. 5
25 anni di testimonianza
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VIII - LA FEDE E LA FAMIGLIA: EREDITÀ TRASMESSA Settembre 2014 La famiglia, sotto la pressione della mentalità secolare, è profondamente cambiata in questi ultimi decenni. Papa Francesco ha subito dimostrato che la famiglia, con i suoi problemi e le sue risorse, sta al centro del suo cuore ed del cuore della Chiesa. Per questo nell’ottobre di quest’anno si terrà un sinodo straordinario per discutere su le “sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. I vescovi si troveranno in mano le risposte alle 38 domande che il papa ha voluto inviare a sacerdoti, coppie e movimenti ecclesiali. E nell’ottobre del 2015 in cui si deciderà il comportamento della Chiesa di fronte alle nuove situazioni della famiglia. Per questo incontro il papa ha invitato tutti a pregare “perché la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo”1. Il Papa, ha sottolineato il Card. Paglia nel presentare la lettera di papa Francesco, “guarda le famiglie con la gratitudine di chi scorge l’opera che Dio stesso compie attraverso l’amore dell’uomo e della donna”2 perché “Se non ci fossero le famiglie, la parola di Gesù – la parola della Chiesa, la parola del Papa – sull’amore sponsale che è capace di aprirsi all’agape di Dio per tutti, apparirebbe astratta, velleitaria, inefficace.”3. Nella “giornata della famiglia” Papa Francesco ha riconosciuto che “La “buona notizia” della famiglia è una parte molto importante dell’evangelizzazione, che i cristiani possono comunicare a tutti, con la testimonianza della vita; e già lo fanno, questo è evidente nelle società secolarizzate: le famiglie veramente cristiane si riconoscono dalla fedeltà, dalla pazienza, dall’apertura alla vita, dal rispetto degli anziani”.4 Già aveva scritto che “ Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia.”5. Ancora “In famiglia, la fede accompagna tutte le età della vita, a cominciare dall’infanzia: i bambini imparano a fidarsi dell’amore dei loro genitori. Per questo è importante che i genitori coltivino pratiche comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione della fede dei figli”6. La trasmissione della fede per il papa è un fatto che si inserisce in una storia, in una vita attraverso una famiglia. I genitori sono chiamati non solo generare alla vita ma anche “a portarli a Dio”7 così come i Santi Gioacchino ed Anna che “fanno parte di una lunga catena che ha trasmesso la fede e l’amore per Dio, nel calore della famiglia, fino a
Luciano Temperilli
Maria che ha accolto nel suo grembo il Figlio di Dio e lo ha donato al mondo, lo ha donato a noi”8. In questa simbolica catena della storia il papa inserisce anche la sua storia personale. Infatti confidava. “Io ho avuto la grazia di crescere in una famiglia in cui la fede si viveva in modo semplice e concreto; ma è stata soprattutto mia nonna, la mamma di mio padre, che ha segnato il mio cammino di fede. Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprio da questa donna, da mia nonna! E’ bellissimo, questo! Il primo annuncio in casa, con la famiglia! E questo mi fa pensare all’amore di tante mamme e di tante nonne nella trasmissione della fede. Sono loro che trasmettono la fede. Questo avveniva anche nei primi tempi, perché san Paolo diceva a Timoteo: “Io ricordo la fede della tua mamma e della tua nonna” (cfr 2Tm 1,5). Tutte le mamme che sono qui, tutte le nonne, pensate a questo! Trasmettere la fede. Perché Dio ci mette accanto delle persone che aiutano il nostro cammino di fede. Noi non troviamo la fede nell’astratto; no! E’ sempre una persona che predica, che ci dice chi è Gesù, che ci trasmette la fede, ci dà il primo annuncio. E così è stata la prima esperienza di fede che ho avuto. 9. Oggi però, purtroppo questo passaggio della fede in famiglia diventa difficile per le mutate situazioni storiche. Per questo i vescovi italiani insistono sulla responsabilizzazione e collaborazione dei genitori nell’iniziazione cristiana ma anche alla responsabilità della comunità cristiana nel dare il doveroso sostegno.10 Papa Francesco è perfettamente consapevole di questo. Infatti confida “In tante lettere che ricevo ogni giorno leggo di uomini e donne che si sentono disorientati perché la vita è spesso faticosa e non si riesce a trovarne il senso e il valore, troppo accelerata, eh, imma-
gino quanto sia confusa la giornata di un papà e di una mamma che si alzano presto, accompagnano i figli a scuola e poi vanno a lavorare spesso in luoghi pieni di conflitti”11. Il papa ha individuato tre caratteristiche fondamentali della famiglia cristiana: la famiglia che prega, la famiglia che custodisce la fede, la famiglia che vive la gioia12.?”. Le famiglie cristiane sono “missionarie”. E lo sono “nella vita di ogni giorno, facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della fede!”. Così portando la gioia che nasce dalla presenza di Dio in famiglia e dal suo amore accogliente e misericordioso, possono essere sale della terra, luce del mondo e lievito per tutta la società.13 temperlu@libero.it 1
Papa Francesco: Lettera alle famiglie 2 febbraio 2014. 2 Presentazione delle lettera di papa Francesco... di mons. Vincenzo Paglia 25.02.14. 3 Ivi. 4 Discorso al Pontificio Consiglio della famiglia 26 ottobre 2013. 5 Lumen Fidei 52. 6 Lumen Fidei 53. 7 Cfr. Lumen Fidei 43. 8 Cfr. Angelus 5 giornata di Rio 26 luglio 2013. 9 Incontro con i movimenti 18 maggio 2013. 10 Cfr. Incontriamo Gesù, Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia n. 59 ss; 69 ss. 11 Convegno della Chiesa di Roma 16 giugno 2014. 12 Cfr. Giornata della famiglia Omelia 27 ottobre 2014. 13 Ivi. In copertina: 25° Amici di Gesù Crocifisso al Santuario di San Gabriele (Te) 6-7-2014
IX - FEDE È AVERE CURA DEL CREATO E DELL’ALTRO Ottobre 2014
Luciano Temperilli
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i siamo ormai tutti accorti che stiamo trattando male la nostra terra, questo giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse.14 Questa prima alleanza con Dio e la natura è stata violata dal nostro comportamento. Ci siamo dimenticati che non siamo i padroni ma i custodi del creato. Dice papa Francesco: “Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine”15. E ancora: ”Coltivare e custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti.”16. Il rispetto è dovuto anche perché siamo legati al nostro mondo e partecipiamo al suo destino “Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione!”17. Quindi “La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti.”18 ”. Questo deve essere il nostro atteggiamento nei confronti del creato: custodirlo perché se noi distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà! Non dimenticate questo. Una volta ero in campagna e ho sentito un detto da una persona semplice, alla quale piacevano tanto i fiori e li custodiva. Mi ha detto: “Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il creato è per noi affinché ne profittiamo bene; non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà”. 19 Questa tematica è tanto cara al papa che ha iniziato a lavorare al progetto di un documento dedicato ai temi dell’ecologia.20 Ma se il pensiero ecologico del papa si riferisse solo alla natura sarebbe riduttivo. Il suo pensiero, sulla linea dei suoi predecessori, è più arti-
colato. “ Il coltivare e custodire riguarda anche i rapporti umani. I Papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all’ecologia ambientale. Noi stiamo vivendo un momento di crisi; lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto lo vediamo nell’uomo. La persona umana è in pericolo: ecco l’urgenza dell’ecologia umana! Non è solo una questione di economia, ma di etica e di antropologia. Quello che comanda oggi non è l’uomo, è il denaro, i soldi comandano. E Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, ma a noi.”21 La vocazione del custodire papa Francesco l’aveva ben enunciato all’inizio del pontificato “Il custodire l’intero creato è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili. È l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo. Siate custodi dei doni di Dio!”22 L’ecologia umana ed ecologia ambientale, , secondo papa Francesco, devono camminare insieme. Bisogna contrapporsi alla “cultu-
ra dello scarto” dove la vita umana non è più sentita come valore,23 al rischio di considerarci padroni del creato e avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità24. Per il papa custodire la terra, perché dia frutto senza essere sfruttata è una delle più grandi sfide della nostra epoca25. Bisogna pregare lo Spirito Santo che ci infonda il dono della scienza che ci rende capaci di conoscere, contemplare e custodire il creato così come Dio ce lo ha donato.26 temperlu@libero.it
14 Cr. Messaggio CEI per la 9 giornata per la custodia del creato 1 settembre 2014 15 Udienza generale Mercoledì 21 maggio 2014 16 Udienza generale Mercoledì 5 giugno Giornata Mondiale dell’Ambiente 17 Evangelii Gaudium 215 18 Omelia per l’inizio del suo ministero petrino 19 .3. 2013 19 Udienza generale 21 maggio 2014 20 Cfr. Avvenire 24 gennaio 2014 21 Udienza Generale 5 giugno 2013 Giornata Mondiale dell’Ambiente 22 Omelia per l’inizio del suo ministero petrino 19 .3. 2013 23 Cfr. Udienza Generale 5 giugno 2013 Giornata Mondiale dell’Ambiente 24 Cfr. Omelia Caserta 26 luglio 2014 25 Papa in Molise 5 luglio 2014 26 Udienza generale Mercoledì 21 maggio 2014
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V - MEDITIAMO LA RISURREZIONE DI GESÙ L’avventura con Gesù di Nazaret raccontata al “Divino Viandante” (Lc 24,13-24) Roberto Cecconi CP
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arissimi Amici, in questo numero ci soffermiamo sulla prima parte del racconto incentrato sull’apparizione del Risorto ai discepoli di Emmaus. Cominciamo con la lettura-ascolto del brano evangelico. Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
La tristezza per una speranza disattesa Il racconto dell’apparizione del Risorto ai due discepoli in cammino verso Emmaus inizia con un’indicazione di ordine temporale: in quello stesso giorno. Per la precisione si tratta del primo giorno della settimana, la domenica, lo stesso in cui è risorto
Gesù (cf. Lc 24,1). Questo aspetto non va trascurato perché nasconde il senso profondo di tutto il racconto. Alla fine del I secolo, l’evangelista Luca riporta in forma scritta questo episodio per dire ai suoi lettori (tra i quali ci siamo anche noi) che il Risorto lo si incontra in un modo particolare nel giorno della domenica. È in esso che l’assemblea cristiana si riunisce per ascoltare le Scritture e spezzare il pane eucaristico. Questi due elementi li ritroveremo nella seconda parte del racconto e fondano quest’interpretazione dell’episodio ormai accolta da tutti gli studiosi. I due discepoli sono in cammino verso Emmaus. Delusi per come è finita la vicenda del loro Maestro, si allontanano da Gerusalemme. Mentre discutono tra loro di tutto quello che è accaduto, cioè degli eventi drammatici legati alla parabola terrena di Gesù, un personaggio a loro sconosciuto si mette a camminare con loro. È il Risorto che essi tuttavia non riconoscono. Il “Divino Viandante” chiede ai due discepoli di cosa stanno parlando. Essi si fermano con il volto triste e manifestano tutta la loro sorpresa per il fatto che egli non sappia cosa sia successo a Gerusalemme nei giorni precedenti. L’afflizione che li pervade è il segno che essi non avevano realmente accolto la parola che Gesù durante il suo ministero terreno aveva loro consegnato, quella secondo la quale il Figlio dell’uomo, dopo aver subìto la morte, l’avrebbe sconfitta con la risurrezione
(cf. Lc 9,22; 18,33). La mestizia è il sentimento tipico di chi scopre nella parola del Signore un nuova modalità di vita, ma, non aderendovi con fede, non la fa calare nella propria storia. Un esempio caratteristico lo troviamo nell’episodio dell’uomo ricco che non ha il coraggio di mettere in pratica l’esortazione di Gesù a dare i suoi beni ai poveri e a seguirlo. Per questo motivo la tristezza entra nel suo cuore (Lc 18,23). Così è anche per i discepoli di Emmaus. Non avendo creduto alle predizioni di Gesù sulla sua risurrezione, sono vinti dall’amarezza e si allontanano dalla comunità dei discepoli. Il “Divino Viandante” vuol saperne di più e chiede di essere informato circa le cose di cui stanno discutendo. I due discepoli gli parlano di Gesù di Nazaret, da loro definito come un profeta (cioè uno che parla a nome di Dio) potente in opere e in parole. I sommi sacerdoti e i capi del popolo non lo hanno accolto e, quel che è peggio, lo hanno consegnato alla morte di croce. Essi speravano che Gesù avrebbe liberato Israele dall’invasore straniero e dall’oppressione da lui esercitata sul popolo dell’alleanza. La tragica fine del Messia sul Calvario ha posto la parola “fine” sulle aspettative che i suoi seguaci riponevano in lui. A questo si aggiunga che, dopo tre giorni, Dio non sembra essere intervenuto per “riabilitare” il Figlio suo. Tuttavia la testimonianza di alcune donne, le quali dichiarano di aver trovato la tomba vuota e di aver visto degli angeli i quali dichiarano che Gesù è vivo (cf. Lc 24,3-7), li ha sconvolti.
La Buona Notizia Nel cammino della vita, spesso segnato da delusione, ripiegamento su di sé e tristezza, l’uomo non è mai solo. Il Signore si pone al suo fianco e vuole che gli racconti tutto ciò che alberga nel proprio cuore. In tal modo, come vedremo, il Risorto può riaccendere nell’anima della persona la fiamma della speranza. robicp@libero.it
PANTALEI ROMILDE Una giovane di 99 anni piena di vita! Maria Grazia Coltorti
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Padre Accetta, questa Santo, indegna tua serva, che dopo essersi offerta a Te ogni giorno sull’altare del Sacrificio di Gesù per le mani di Maria Santissima, si presenta oggi al cospetto della tua divina Maestà portata per mano dall’Angelo tuo Santo. O Dio, fa che quanti rimangono sulla terra siano ricolmi di celeste benedizione e grazia per lo stesso Cristo nostro Signore. Così sia!” così aveva scritto da tempo nel ricordino della sua morte, bisognava aggiungere solo la data: 12 giugno 2007, all’età di 99 anni è volata al cielo, Pantalei Romilde, membro dell’Istituto Mater secolare di Misericordiae Macerata. Aveva partecipato al primo corso di fondazione degli esercizi del 1989 alla Madonna della Sella e poi al corso del 1993 ed era rimasta molto legata al nostro cammino. Per una decina di anni ci ha fatto continuamente dono delle sue riflessioni nella rubrica: “Lettera agli Amici” (2002–2003). Tratta quasi sempre un solo argomento, l’amore: l’amore che Dio ha per noi, l’amore che noi dobbiamo avere per Dio e per il prossimo, come lasciarci amare da Dio. Era un po’ la sua santa fissazione, una fissazione di amore! Ecco alcuni suoi pensieri. - Guardando il Crocifisso… …Se su quella croce non ci fosse morto Lui, la Croce non ci avrebbe detto nulla. Guardiamo il Crocifisso e lasciamoci guardare da lui; solo così scopriremo tutta la potenza dell’Amore. Gesù ci ripete continuamente: “Fai come ho fatto io”, “Amami come ti ho amato io, ama il prossimo come io ho amato te!”. Un gesto, una testimonianza, una misura: “come”! La Grazia che si manifesta attra-
Romilde Pantalei verso l’Amore perfetto del Crocifisso non ha limiti...aspetta la nostra corrispondenza per continuare a vivere in noi e in tutti coloro che fanno lo stesso cammino. Ci fa cirenei per lui e per tanti crocifissi che incontriamo sulle vie del mondo. - Cercare la perfezione dell’amore… …L’Amico con cui abbiamo stretto amicizia ci ha attirati a sé dalla croce e ci ha invitati a fare un cammino di amore. Nella “Promessa di Amore” troviamo un programma di vita personale e un aiuto a vivere insieme sotto la stressa tenda, alla luce e calore dello stesso amore, ma tutto dipende dalla nostra collaborazione alla grazia ricevuta. Le riunioni delle Fraternità e dei Gruppi Famiglia ci stimolano a cercare la perfezione dell’amore. - Lasciarci amare da Lui… …Carissimi amici, noi siamo crea-
ti da Dio per amare a sua immagine e somiglianza, resi figli di Dio mediante la grazia santificante del Battesimo, chiamati alla vocazione speciale di Amici di Gesù Crocifisso per scoprire l’Amore infinito che il Signore ha avuto per noi peccatori, morendo in Croce per salvarci. L’ostacolo maggiore da parte del nostro nemico è “lo scoraggiamento”, l’arma più potente in suo possesso per impedirci di lanciarci verso la “santità” . Se ci lasceremo prendere dallo scoraggiamento, per la nostra umana debolezza, non avremo più il coraggio di andare da Lui e di corrispondere al suo Amore. Guardando Gesù crocifisso potremo intravedere in Lui non solo l’intensità dei suoi doni divini, ma anche la gravità del rifiuto del suo amore con i nostri peccati. La nostra preghiera, i sacramenti ci daranno la forza e la luce per ricominciare ogni giorno da capo il nostro cammino con più amore e perseveranza. La misericordia di Dio è più grande del nostro peccato. - Ardere per accendere l’amore… …Dice il Signore: “Non puoi amare me senza amare il fratello, non puoi amare il fratello senza amare me”.Devi amare il fratello come ami te stesso. Lasciamoci amare da Dio, dai fratelli e prima ancora da noi stessi. Facciamo della nostra vita un impegno d’amore e di gioia. Ardere per accendere; ardere per l’Amore ricevuto, accendere l’Amore in tutti coloro che ancora non lo hanno. - Completare la Passione di Gesù… …La fede, la buona volontà e l’umiltà ci faranno scoprire gradatamente che la sofferenza è un prezioso tesoro. Il dolore è stato e sarà il fedele compagno di ogni persona sulla terra.
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Il Crocifisso invita tutti a prendere la propria croce e seguirlo e garantisce il suo aiuto per poterla portare. Accettiamo le sofferenze quotidiane senza lamentarci, facciamo buon viso alle persone poco piacevoli, vinciamo i moti di avversione. Sono piccole vittorie che ci preparano alle più grandi. Il dolore unito a un grande amore fu il prezzo del nostro riscatto. Gesù dalla Croce ci chiama a collaborare con Lui alla Redenzione. Quando è Gesù che soffre in noi e con noi, nessun dolore è vano, nessuna sofferenza è inutile, perché le sofferenze di Cristo si identificano con le nostre e così unite accrescono il mirabile tesoro dal quale scaturisce la salvezza del mondo. Queste profonde realtà possiamo intravederle visitando i nostri fratelli “crocifissi”, se nel loro sguardo scopriamo il volto sofferente di Cristo. Spesso andiamo da loro per dare e poi sentiamo di avere ricevuto molto di più. Essi stanno vivendo quanto dice San Paolo: “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24). - Il mistero del dolore… …«Non c’è amore senza dolore». Il dolore affina ed eleva lo spirito; il dolore dispone alla comprensione degli altri che soffrono: «Le piaghe del prossimo si possono toccare solo con le mani trapassate dai chiodi e solo una vita lacerata può consolare il dolore dei fratelli». Se il dolore è un mezzo di riparazione dei nostri peccati è anche fonte di gioia e di pace perché non c’è Risurrezione senza Passione, non c’è gioia senza croce, non c’è pace se non nella sofferenza. La croce è l’incomprensibile dono che Dio fa ai suoi amici. La Via Crucis è un cammino in salita le cui tappe sono: l’accettazione, la rassegnazione, l’offerta volontaria, l’adesione amorosa. Solo dopo potremo assaporare l’autentica gioia della croce. Ciò che vale non è l’intensità della sofferenza, ma la qualità dell’amore con la quale è accolta e sopportata, quindi non è importante soffrire molto quanto il soffrire bene. Per
avere pace e conforto, per dare valore alla sofferenza occorre pregare e ascoltare la voce del Signore che ci parla nell’intimo del cuore. Saranno parole di incoraggiamento, poi i nostri rapporti con Lui si faranno sempre più stretti e confidenziali fino ad essere colloqui gioiosi che ci porteranno ad offrire a Lui il nostro dolore. - Per soffrire meglio e soffrire meno: Ecco un decalogo bello e confortante del dolore: 1. Soffrire con fede nell’ amore personale di Dio. 2. Soffrire accettando il dolore dalle mani di Gesù e viverlo con Lui. 3. Soffrire pregando per avere la forza e il coraggio necessario. 4. Soffrire vivendo il momento presente. 5. Soffrire con pazienza in ogni contrarietà.
6. Soffrire tacendo: parlare poco con le creature e molto con Dio. 7. Soffrire sorridendo: il sorriso del malato è il più meraviglioso atto di fede. 8. Soffrire sperando: è Lui il padrone della vita. 9. Soffrire amando: tutto per amore di Dio. È un trionfo! 10. Soffrire pensando al Paradiso è un dono, ma anche un premio: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano” (1Cor 2,9 ) Non dobbiamo poi dimenticare mai che accanto a noi c’è “una Madre amorosa e dolorosa”. La sua vita fu tutta permeata di sofferenze dall’inizio alla fine. Unita al suo Figlio nella passione e oggi associata a Lui nella gloria, è la nostra avvocata e protettrice
presso il Padre. La Corona del Rosario sia sempre l’arma di difesa e di conforto di giorno e nelle notti insonni. - La vita dopo la morte… Il mistero della morte illumina il mistero della vita. La resurrezione di Cristo segna l’inizio della glorificazione dell’uomo. S. Agostino ci ha lasciato detto: “la vita è fatta per cercare Dio, la morte per possederlo, l’eternità per goderlo”. Il problema della morte non si risolve allontanandola o ignorandola, ma affrontandola con fede e responsabilità. Gesù, morendo e risuscitando, ha rovesciato la nostra morte e l’ha trasformata. Non ci deve preoccupare il fatto di dover morire, ma di non essere con Lui nel momento decisivo; allora non saremo soli, avremo Gesù e Maria che ci accoglieranno. Gesù Crocifisso, che ci ha attirati a sé dalla croce, ci abbraccerà in un abbraccio d’amore e lo vedremo a faccia a faccia! - “Signore, ci hai fatti per Te… …Carissimi Amici, al termine della nostra vita ci attende l’incontro con Cristo. La morte non è un salto nel buio, ma un abbraccio d’amore con la Persona che ci ama di più e ci attende da sempre. L’istante dell’incontro sarà anche l’istante del giudizio. Sant’Agostino ci dice “lo vedremo, lo ameremo, lo loderemo, lo godremo: ecco come sarà la fine senza fine”. Sant’Agostino dice ancora: “Signore, ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in Te”. Nella vita presente noi già possediamo Dio per mezzo della grazia e già lo conosciamo per mezzo della fede, ma solo dopo la morte lo potremo conoscere e possedere totalmente e definitivamente. Il Paradiso è aperto a tutti! Per arrivarvi abbiamo a disposizione tutta la vita. Il Vangelo ci offre la luce per fare questo cammino: essere piccoli; abbracciare la croce; amare tanto Maria, che ci guida e ci sostiene nel nostro cammino; fare tutto con tanto amore. “Saremo giudicati nell’amore”. Sorella Romilde Colt.mgrazia@libero.it
I TESTIMONI: CARLOTTA NOBILI
7 a cura di Manuela Peraio
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Carlotta Nobile è stata una violinista e blogger italiana, dal settembre 2010 fino alla morte 16 luglio 2013 direttore artistico dell’orchestra da camera dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento. Siamo al Venerdì Santo prima di Pasqua. Carlotta è a Roma e vuole confessarsi, ma i fedeli si preparano alla Via Crucis e le porte delle Chiese sono chiuse. Ne trova una aperta, quella di San Giacomo al Corso. Il sacerdote, Don Giuseppe, è malato, pochi giorni prima aveva chiesto conforto a papa Francesco, il quale gli disse: pregherò per te, ma fa che i tuoi parrocchiani non trovino mai la tua Chiesa chiusa (Corriere della sera). Questa è la sua testimonianza. Di notte, ho ricevuto il Messaggio della Mamma Adelina: Carlotta è tornata a Dio. Una notizia che, pur non inattesa, non volevo mi giungesse. Non ho avuto la forza fisica di andare a Benevento, dove si sono svolti i funerali. Mi ha telefonato un sacerdote della sua parrocchia per capire meglio di Carlotta ed ho quindi inviato un messaggio che so è stato letto durante le esequie e dato alla famiglia: Un raggio di luce, una melodia celeste, una divina carezza. Mia dolce cara Carlotta. Nella fede affermo: è tornata al Signore. Ma il mio cuore soffre e si interroga. Carlotta, un raggio di luce, una carezza dello Spirito, ha appena lambito la mia vita, ma mi ha dato tanto. Di fronte alla sua forza alla sua fede, non posso che inginocchiarmi. Bella, brava, forte, ha sempre avuto tanta speranza nella Vita, che questa notte si è spezzata. A 24 anni ha raggiunto una maturità che l’ha resa coraggiosa di fronte alla malattia
che la stava invadendo: “Io sono qua e lotto”. Hai finito di lottare mia dolce cara Carlotta. Hai portato fino in fondo la tua croce, quella, che alle parole di Papa Francesco, hai sentito che il Signore ti chiamava a portare. Sei stata serena nonostante le tante troppe difficoltà. Hai pensato agli altri anche quando avevi tanto bisogno di pensare a te stessa. Ma ora come lenire il dolore dei tuoi genitori, di tuo fratello, del tuo fidanzato? come asciugare le loro lacrime? come dire loro ‘parole di consolazione’? Non lo so mia cara Carlotta. Ma con quel tuo sorriso, misto di lacrime, come quando mi hai raccontato la storia del tuo dolore, guardali dal cielo e suona il
Carlotta Nobili tuo violino nell’eterna sinfonia degli angeli per donare loro il coraggio della vita. Tuo don Giuseppe In questi giorni, prima in modo soft sul web, ed oggi in maniera massiccia sui mezzi di comunicazione: TG1, TG4 prima pagina del Corriere della Sera, La Stampa…., la notizia della sua morte è stata annunciata con il rilievo che Carlotta meritava. Ma che c’entro io con Carlotta? L’ho definita “Un dono” che il Signore mi ha regalato nel farmela conoscere. Il Corriere, non so da quale fonte abbia preso la notizia, ha un po’ romanzato giornalisticamente il fatto: ma certamente c’è del vero.
Ma cosa è successo? Siamo al Venerdì Santo: il giorno prima avevo avuto il dono di poter pranzare con Papa Francesco. Così scrivevo nel Blog quel giorno: “Nelle primissime ore del pomeriggio il Signore mi ha voluto parlare per mezzo di una bellissima ragazza di 24 anni (sembrava di vedere la mia nipote che ha la stessa età) che si è avvicinata che mi ha detto: Devo confidarle che la mia vita è cambiata da quando ho ascoltato le parole che papa Francesco ha detto sul portare la croce. Io ho un tumore gravissimo con metastasi da tutte le parti, l’ultima, la settimana scorsa me l’hanno trovata anche al cervello. Tutto è partito da un melanoma. Ho fatto ogni tipo si cura, con ogni sacrificio pur di andare avanti. Quando ho sentito Papa Francesco che ha detto ‘a voi giovani affido la croce’, è cambiato tutto nella mia vita e da disperata son diventata serena. Vivo nella sofferenza ma ora tutto è diverso: ha un senso la mia croce il mio dolore e anche la mia speranza. Se l’avessi scoperto prima questo, avrei vissuto tre anni in modo diverso. Ma ora sono qua, sono viva e vivo nella speranza. E vorrei anche sposarmi avere bambini. Questa è la croce che Papa Francesco mi ha invitato a portare ed io con fierezza la porterò fino alla fine.” Sono rimasto shoccato, senza parole, commosso, disarmato di fronte ad una fede come questa, e le mie sofferenze sono diventate un inezia.. Spero che il Signore, in qualche modo le faccia sentire la nostra vicinanza con la preghiera. La ragazza di cui parlavo era Carlotta, Carlotta Nobile. Don Giuseppe
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25° MLP AMICI DI GESÙ CROCIFISSO Santuario di S. Gabriele: 6 luglio 2014
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n questo anno 2014 ricorre il 25° anniversario della prima pietra messa per la nascita nella Chiesa di Dio del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”: 1989 – 2014. Il Consiglio esecutivo del movimento decise di celebrare questo anniversario in modo solenne il 7 luglio presso il santuario di S. Gabriele dell’Addolorata TE, invitando tutti gli iscritti e in particolare i membri delle 17 Fraternità a una larga partecipazione. Le attese non sono state deluse: nell’ampio salone Stauros ci siamo ritrovati in più di 600 Amici per una giornata di ringraziamento, di riflessione e di tante testimonianze. Per l’occasione è stato preparato e stampato un bel volume di oltre 300 pagine, con centinaia di testimonianze di quello che la spiritualità passionista ha operato in tanti cuori in questi 25 anni. Dedichiamo buona parte di questo numero doppio della nostra rivista per ricordare questa grande giornata, riportando di seguito le testimonianze lette il 6 luglio e poi anche piccole ma significative testimonianze giunte in direzione dopo la grande giornata commemorativa del 6 luglio. Il Signore benedica tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di questa grande giornata. P. Alberto
I – Saluto del presidente Calvarese Pio Buongiorno e un benvenuto a tutti!!! Facciamo un segno di Croce per salutare, lodare e ringraziare la Santissima Trinità con la quale siamo sempre in comunione. Noi A.G.C. oggi festeggiamo 25 anni di cammino nel Carisma Passionista, con lo sguardo rivolto al Crocifisso Risorto. Per quelli che non mi conoscono, sono Pio Calvarese, vengo dalla Fraternità di Giulianova. Temporaneamente svolgo il compito, insieme ad altri membri del Consiglio. Esecutivo, di responsabile degli A.G.C., sotto la guida Spirituale di P. Alberto Pierangioli. Il Consiglio Esecutivo ha molto lavorato perché questo giorno fosse un momento di festa bello e gioioso per tutti noi. La nostra è una storia pienamente umana e cristiana, alla ricerca convinta della fonte e ragione della nostra gioia. Questi anni sono stati scanditi da centinaia e centinaia di momenti di meditazione, centinaia e centinaia di catechesi su altrettanti temi. Ne cito alcuni. Nei primi anni 1990 -1999, negli esercizi spirituali annuali, nei ritiri mensili, nella rivista Tendopoli: catechesi sulla preghiera, sulla meditazione della passione,
Pio Calvarese, Presidente Amici di Gesù Crocifisso San Paolo della Croce, Santi passionisti. Poi la spiritualità passionista secondo San Paolo della Croce, 2001-2002; cammino di santità, 2003; ripartire da Cristo, conoscere, amare, seguire e testimoniare Gesù 2004 - 2007; i sacramenti secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, 2008-2010; ancora San Paolo della Croce e spiritualità passionista, 20112012; la fede 2013-2014, attingendo ora dalla “Evangelii Gaudium” e dagli insegnamenti di papa Francesco. Abbiamo avuto tanti bei momenti di gioia nelle varie consacrazioni delle Fraternità, con più di 500 consacrati perpetui, che si sono impegnati a vivere seriamente e pienamente la consacrazione battesimale, seguendo la spiritualità passionista. La peregrinatio crucis, iniziata da Fragola Nello, fatta propria dal movimento e portata avanti da circa 15 anni da quasi tutte le fraternità e anche fuori di esse, per riportare fede e preghiera in centinaia di famiglie. La cadenza annuale, presso Madonna della Stella, Seminario di Macerata e ora presso l’oasi del Santuario di S. Gabriele, degli Esercizi spirituali, che non sono mancati mai dall’inizio del 1989 al 26° corso del 2014, mentre il corso per famiglie, genitori e figli è al 14° corso. Tutto questo ci ha stimolato sempre al cammino di santità passionista, a dare più spazio nella nostra vita al Crocifisso Risorto, e poi ad essere testimoni attivi nelle parrocchie e nelle consulte laicali diocesane. Il movimento è cresciuto come numero di Fraternità (17), presenti in cinque Regioni: Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, e Puglia. Gli aderenti sono più di 3000, che con gli aggregati siamo presenti in tutte le regioni d’Italia e alcuni anche all’estero. Chi è allora il festeggiato di questo giorno? Siamo tutti noi qui presenti, una bella e numerosa rappresentanza di più di 600 partecipanti vicini e lontani, con una coppia venuta da Cosenza. Sono
anche tutti gli amici che per vari motivi non sono presenti, ma ci sono vicini con il cuore e la preghiera. sono poi quelli della prima ora che ci hanno tracciato una strada e che in 250 festeggiano insieme a noi dal cielo. Se è accaduto tutto questo, chi dobbiamo ringraziare? Certamente San Paolo della Croce che ha donato a noi il suo carisma che ha come suo specifico “Accostare e dimorare nel cuore della Passione di Gesù” per farne una continua memoria con la vita e con l’amore. Poi la Congregazione Passionista che nell’ultimo capitolo generale ci ha inseriti nei suoi regolamenti generali. Un grazie di cuore al crocifisso risorto che un bel giorno è entrato nella nostra vita e l’ha cambiata. Appunto “cambiata” è la parola più ricorrente nelle tante testimonianze raccolte nel bel volume “Sarete miei testimoni”. Il carisma, non vive da solo, ma cammina con le gambe degli uomini. Quindi un ringraziamento va a tutti i laici AGC, in particolare a quelli che in questi anni hanno coordinato e animato le Fraternità o a vario titolo si sono impegnati nei vari Consigli, Nazionale, Esecutivo e di Fraternità. Un ringraziamento sincero va a Piera che mi ha preceduto e consigliato in questo servizio e soprattutto per circa 15 anni è stata presidente degli AGC e ora ha collaborato con P. Alberto alla realizzazione del libro “Sarete miei testimoni”. Con affetto estendiamo il nostro ringraziamento a quelli che con generosità si sono impegnati e s’impegnano nelle fraternità e a quanti sono vicini al nostro movimento. Ringraziamo personalmente Padre Piergiorgio Bartoli superiore Provinciale della Provincia della Pietà, che ci è stato sempre vicino e oggi ha presieduto le Lodi e presiederà la concelebrazione eucaristica; P. Floriano De Fabiis che 6 novembre 1990 approvò da Provinciale il nostro movimento, P. Luciano Temperilli che il 18 novembre 1999 approvò il nostro Statuto e ora è redattore della nostra rivista. Un grazie di cuore va a P. Bruno de Luca, P. Adalberto di Donato, qui presenti e a tutti gli altri assistenti delle fraternità. Grazie a P. Dario di Giosia che è qui in veste di moderatore e di presentatore del libro del 25° e che si occupa anche del M.L.P. Nazionale. Grazie a P. Alberto Pierangioli fondatore e animatore di tutto il movimento! Grazie del bene che vuoi a tutti noi e del tempo che ci dedichi fino a sfiorare le leggi della resistenza fisica. Grazie a tutti i presenti non iscritti: lasciatevi contagiare dall’Amore del Crocifisso Risorto e venite a respirare l’amore degli A.G.C. nelle nostre fraternità. Pio Calvarese
II - 25 ANNI DI CAMMINO DEGLI AGC Alberto Pierangioli
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arissimi Amici, riflettiamo brevemente sugli inizi e i 25 anni degli AGC, alla luce della fede. Entrai a 13 anni tra i passionisti, attratto dalla luce di S. Gabriele e dei numerosi e bravi missionari passionisti che frequentavano la mia parrocchia. Durante lo studio teologico a S. Gabriele fui attirato dall’ideale missionario in Africa. Fondammo un circolo missionario per conoscere le nostre missioni, raccogliere offerte per i missionari, confezionare migliaia di corone da spedire ai nostri missionari in Tanzania. Non ancora sacerdote, mi fu affidata una pagina sull’Eco di S. G. per parlare delle nostre missioni estere. Appena ordinato sacerdote sembrò che il sogno si realizzasse, perché mi fu confidato che avrei fatto parte di un primo gruppo missionario, in partenza per l’isola di Ceylon, attuale Sri Lanka, ma il progetto fallì. Impegnato per tanti anni nella formazione dei nostri giovani, nel seminario di Cesta di Copparo ebbi una prima e bella esperienza con laici passionisti con una confraternita della Passione. Nel 1975 conobbi nel Messico il Rinnovamento nello Spirito e altri gruppi laicali che mi fecero impressione, perché in Italia non era facile vedere gruppi numerosi di laici così vivi, sempre con la bibbia sotto il braccio. Tornato a Roma, presi contatto con gioia con uno dei primi gruppi italiani del RNS. Nel 1977 fui mandato come superiore e maestro nel primo noviziato nazionale passionista a Morrovalle. Ero appena arrivato a Morrovalle, quando fu richiesta la mia collaborazione per animare un gruppo del RNS appena sorto a Civitanova M. per opera del P. Pancrazio Gaudioso cappuccino. Avuto il parere favorevole dell’arcivescovo di Fermo, mons Cleto. Bellucci, iniziai questa collaborazione che portai avanti per diversi anni, aiutando a sorgere e animare altri gruppi del RNS nelle Marche, anche come delegato diocesano del movimento. Nell’agosto 1988 fui chiamato a collaborare con il prof. Tarcisio Merzetti a un corso di 6 giorni del RNS al santuario della Madonna della Stella PG, tenuto dai passionisti. Molti reduci di quel corso chiesero a me di ripeterlo nel 1989. Parteciparono al corso anche diversi fedeli delle Marche. Era un corso del RNS, molto libero. Era presente anche Vito Serafino che da più anni mi chiedeva di iniziare un gruppo di laici passionisti. Il tema scelto per il corso mi portò a ripensare alla proposta di Vito: La santità è amore, da un libro della Ven. Madre Maddalena Marcucci, monaca passionista. Meditando sulla santità - amore,
Padre Alberto Pierangioli riflettemmo molto su Gesù Crocifisso, come primo modello di amore. Alla fine del corso consegnai la Promessa di Amore, composta per me da molti anni, a una ragazza e al suo fidanzato. Senza volerlo, era il primo seme degli AGC. In quel tempo ero consultore provinciale a Recanati. Dopo il corso alla Stella, chiesi consiglio al P. Provinciale e ad altri confratelli e incominciai a scrivere alcuni appunti per lo statuto di un possibile gruppo di spiritualità laicale passionista. A quale gruppo pensavo? La mia fede non andava al di là di un piccolo gruppo di 20-25 persone, da affiancare e portare avanti insieme al gruppo del RNS. Ma il progetto di Dio era più grande. All’inizio del 1990 incominciai a scrivere in un foglio di carta e poi in un registro i nomi dei primi aderenti. Alla fine del 1990 le adesioni erano più di 150; alla fine del 1991, erano più di 500; nel 1994 le adesioni raggiunsero il numero di 1000, nel 2001 erano 2000, ora i registrati sono 3100, compresi i 250 che hanno raggiunto la meta del cielo e diversi altri iscritti che lungo il cammino hanno fatto perdere le loro tracce. Attualmente le fraternità organizzate sono 17: 7 nelle Marche, 7 in Abruzzo, 1 in Umbria, 1 nel Lazio, 1 a Bari. Altre sono in organizzazione. Ma molti aderenti sono in tutte le regioni d’Italia, collegati da una rivista bimestrale e aggregati spiritualmente alle fraternità lontane. Un segno della volontà di Dio ce la diede subito il P. Provinciale, P. Floriano De Fabiis, che già il 6 novembre 1990 approvava il nuovo movimento degli Amici di Gesù Crocifisso, con una bellissima lettera che potete leggere nel libro di Testimonianze che sarà dato a tutti i partecipanti a questa festa. Per alcuni anni portai avanti insieme RNS e AGC. Nel RNS mi trovavo bene e facevo fatica a separarmene, ma poi compresi che, continuando
così, avrei fatto del danno a tutti e due i movimenti e allora passai ad altre mani i gruppi del RNS che guidavo. Concludo accennando brevemente alla difficoltà incontrata per iniziare un gruppo laicale di spiritualità passionista. Dopo le insistenze di Vito e di altri andai a parlare a Roma con il P. Umberto Palmerini, allora segretario generale della Congregazione, per chiedere se c’era in Congregazione l’idea di organizzare un gruppo di laici passionisti. Mi disse che di concreto non c’era nulla, né a livello generale, né a livello nazionale. Incominciai allora a pensare a S. Paolo della Croce, che non aveva organizzato gruppi di laici, ma aveva guidato centinaia di laici nel cammino della spiritualità passionista e della santità laicale, insegnando a tutti come base del cammino la meditazione degli insegnamenti di Gesù e in particolare della sua passione. Pensai allora che anche i laici di oggi dovevano tendere alla santità, partendo dalla preghiera, imparando a meditare la vita e la passione di Gesù Crocifisso e Risorto. Il P. Provinciale mi aveva consigliato di formare un movimento, ma non dei gruppi particolari, per la difficoltà di seguirli. Feci così per qualche tempo. Ma gli Amici incominciarono a incontrarsi spontaneamente a Macerata, alla Stella, a Civitanova Alta. Sentii allora la necessità e il dovere di prenderne cura, con il consenso del P. Provinciale. Così sono nate le Fraternità. In questi 25 anni ci siamo preoccupati prima di tutto della formazione spirituale, della conoscenza della spiritualità passionista, che è la spiritualità dell’amore appresa da Gesù Crocifisso e Risorto, della preghiera personale e comunitaria, in particolare della meditazione, dell’approfondimento della fede, avendo come base il Catechismo della Chiesa Cattolica. Ora Papa Francesco invita anche noi ad aprire le porte, a pensare a coloro che sono fuori, alle periferie, a testimoniare l’amore, a prenderci cura non solo del Crocifisso, ma anche dei “crocifissi” delle periferie, nei quali vediamo il Crocifisso vivente. Tutto questo in collaborazione con la Chiesa locale. Il nostro movimento avrà un avvenire se saprà portare avanti insieme questi impegni: amore a Gesù Crocifisso Risorto e amore ai “crocifissi”, impegno per la preghiera, in particolare per la meditazione e impegno per la testimonianza e per l’evangelizzazione. Abbiamo come base due trinomi: Amare, servire e offrire - Tutto in Cristo, con Cristo, per Cristo. albertopier@tiscali.it
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III - TESTIMONIANZA DI UNA GIOVANE NOVANTENNE
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di Padovani Margherita enticinque anni di vita! E’ un bel traguardo e il M.L.P. Amici di G.C., dopo venticinque anni dall’inizio, ha molti motivi validi per celebrare con gioia e gratitudine al Signore tale importante anniversario. Si tratta di un traguardo memorabile per un cammino di fede; un bel viaggio per ciascuno di noi non facilmente sintetizzabile con parole e in breve tempo. E’ una difficoltà che mi accingo a superare, donandovi, oggi, la mia voce permeata di tanta gioiosa commozione, perchè posso ancora una volta ringraziare insieme a voi il Signore per quanto mi ha donato in questi lunghi anni. Permettetemi un ringraziamento particolare a P. Alberto per la sua fraterna ed illuminata guida spirituale, che ha cambiato la mia vita; la mia riconoscenza a Piera per il suo valido ed affettuoso aiuto nella guida della Fraternità e grazie a voi tutti, carissimi amici, che mi siete stati vicini con tanto affetto in tutti questi anni, considerandomi sempre la sorella maggiore. Insieme si cresce; un detto valido anche per la fede. Così è stato per me. Lo dimostra il fatto che nonostante la mia età sono qui, ancora una volta, con voi a raccontarvi le meraviglie del Signore. Era l’anno 1991. Dal 5 al 10 agosto frequentai a Madonna della Stella il corso di esercizi spirituali per laici diretto da P. Alberto sul tema: “Gesù nostra vita e nostro amore”. Era già nato da due anni il M.L.P. Amici di G.C.: una denominazione che mi lasciava un po’ perplessa in quanto ero lontana dal capire il vero significato del binomio croce-amore. La catechesi del 5 agosto sul tema: “Guardate a Lui e sarete raggianti” mi condusse con il pensiero al ricordo di quanto mi era accaduto qualche tempo prima. Una sera, affranta dal dolore e con tanta angosciosa solitudine per il mio matrimonio fallito, tornando a casa a tarda sera dal mio ufficio, nell’alzare lo sguardo al cielo avevo visto la croce illuminata che si trova sul Monteluco di Spoleto e fissandola in uno scoppio di pianto avevo esclamato: “Signore, se mi vedi, aiutami”. Ora la catechesi del corso mi diceva che se avessi continuato a fissare quella croce avrei trovato la serenità e la gioia di vivere. Era la chiamata a seguire quel cammino che mi insegnava a contemplare la Croce nella spiritualità passionista; era l’invito a far parte degli Amici di G.C.. Era l’inizio. In principio ho trovato qualche difficoltà a causa del mio carattere razionale, che mi spingeva a tanti “perché” e che non offriva alla mia mente adeguate risposte al mistero di
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rismo. A tal fine, propongo due suggerimenti, che potrebbero essere tenuti presenti nel nostro futuro piano di lavoro: Crescere nella fede; Individuare le sfide del momento per imparare a gestirle e a non lasciarsi travolgere.
Margherita Padovani una morte così atroce per amore. A poco a poco con l’aiuto della meditazione individuale e di gruppo ho imparato a non farmi troppe domande, anche se i dubbi, una volta chiariti, mi hanno aiutato a crescere nella fede. Il mio lungo itinerario di vita spirituale è stato sempre e lo è tuttora orientato ad amare come Cristo ci ha amati. Una lezione iniziata 23 anni fa e alimentata costantemente dalle adeguate programmazioni annuali ricche di ampie catechesi, dagli specifici incontri formativi e specialmente dai corsi di esercizi spirituali, che non ho mai lasciato. Per me il corso di esercizi è stato, e lo è tuttora, il superamento di un altro scalino nella salita del vero credere. “Salire ogni giorno verso Gerusalemme” fu la consegna del pellegrinaggio giubilare dell’anno 2000 nel sesto convegno nazionale del M.L.P.; giornate indimenticabili, che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita, dandomi la conferma della chiamata nel cammino passionista. Compresi, allora, di essere pronta per prepararmi alla consacrazione perpetua avvenuta due anni dopo a Madonna della Stella il 28 aprile 2002. Da quella data mi sono sentita sempre più parte integrante della famiglia passionista e con questo stato d’animo sono qui, oggi, a rivivere con voi gli indimenticabili incontri di spiritualità trascorsi insieme a S. Gabriele, a Roma, a Madonna della Stella. Sono troppi per poterli ricordare in breve tempo e tutte tappe importanti, che hanno lasciato in ciascuno un segno indelebile non solo in emozione, ma in crescita nella fede. La loro memoria ci esorta a non crogiolarsi nella gioia di un vissuto ma ci sospinge ad una verifica puntuale per avvalorare quanto ricevuto e trarne lo stimolo a riprendere il cammino con fiducia e speranza. A mio avviso, molta strada è stata percorsa e in salita. Il piccolo seme piantato nel 1989 è diventato pianta ed è ora un albero grande che va aiutato a rinforzare le sue radici, perché possa resistere alla bufera dell’odierno secola-
Crescere nelle fede. L’anno della fede ci ha aiutato a comprendere sempre meglio il significato del credere. Con una fede immatura è difficile affrontare le difficoltà quotidiane e ancora più risolvere le eventuali problematiche sociali del nostro tempo. Diventa facile lasciarsi trascinare dai tanti idoli che affliggono la nostra società e venire coinvolti da comodi e falsi compromessi. È opportuno, quindi, intensificare l’esperienza della Parola di Dio per agevolare il cammino che porta alla crocifissione dell’io e alla capacità di godere del volto dei fratelli. Individuare le sfide del momento. Sono i tempi difficili del cambiamento che ci interpellano quotidianamente e che ci esortano come Amici di G.C. a fare della nostra vita cristiana una esperienza continua del Crocifisso e del Risorto; una esperienza che esige una risposta di amore. “Amare” ecco la sfida del nostro tempo; amare come Lui ci ha amati; vivere lo scandalo della croce nell’ottica del buon samaritano. L’uomo, oggi, ha bisogno di certezze per vincere la sfiducia, l’indifferenza, la solitudine affettiva. Noi Amici di G.C. consapevoli che la morte e resurrezione di Cristo sono il cambiamento della storia, dobbiamo diventare i costruttori della novità del crocifisso-risorto, testimoniando con la vita che Cristo è vivo ed è vicino ad ogni uomo. Evitiamo la continua critica della situazione presente come spesso siamo soliti fare, esaltando il passato a danno del presente. I tempi sono sempre gli stessi. Impariamo a leggerne gli aspetti positivi integrandoli nei valori evangelici e aiutiamoli ad emergere. Sarà una lettura che ci aiuterà a diventare quei testimoni di speranza e di gioia come ci vuole il nostro Papa Francesco quando ci dice che: “non è possibile annunciare la resurrezione di Gesù con la faccia da funerale” (n° 10 EV.G). Evitiamo la tristezza anche se talvolta ci costa; brilli sempre nei nostri volti la gioia del Risorto e saremo già una forte testimonianza di fede. Trasformiamo le nostre fraternità in centri di ascolto a servizio della Chiesa, dove aleggia “la fantasia della carità” e potremo con fiducia riscrivere un altro diario del nostro viaggio di fede dentro il nuovo mondo.
IV - ESPERIENZA DI UN DIACONO IN UN CAMMINO VOLUTO DECISAMENTE Vito Serafino
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arissimi fratelli e sorelle in Cristo, sono Vito Serafino, sposato da 40 anni con Solidea Mencarelli: insieme abbiamo avuto il dono di 4 figli e 3 nipoti. Sono diacono permanente della Chiesa Fermana da 20 anni. Insieme a mia moglie iniziai circa 34 anni fa un cammino di fede nel Rinnovamento dello Spirito Santo, nel gruppo di Civitanova Marche, allora guidato spiritualmente da p. Pancrazio Gaudioso, fondatore poi della Fraternità Francescana di casa Betania, e da p. Alberto Pierangioli che tutti qui conosciamo, fondatore degli Amici di Gesù Crocifisso, nel Movimento Laicale Passionista . Avemmo modo di conoscere in seguito i Padri passionisti in occasione della prima ”missione popolare” tenutasi nella nostra Parrocchia di Civitanova Marche dedicata proprio a San Gabriele dell’Addolorata, mettendo a disposizione la nostra abitazione per un centro d’ascolto; ne fummo entusiasti, ci colpì particolarmente il loro modo gioioso e deciso di annunciare il Vangelo. Conoscendoci meglio, e le occasioni non mancavano tra ritiri mensili che si tenevano di solito a Morrovalle, catechesi, confessioni ecc., si fece strada in noi il desiderio (e di conseguenza la domanda) su come noi laici - e nello specifico noi laici coniugati - potevamo approfondire e vivere la spiritualità passionista. A P. Alberto che fin dall’inizio del nostro cammino, su nostra richiesta, aveva acconsentito a essere nostro confessore e direttore spirituale, manifestammo più volte questo nostro desiderio: le sue risposte erano alquanto evasive, non si sbilanciava più di tanto, ma noi nel chiedere siamo stati perseveranti fino al giorno in cui ci confidò che “da tempo aveva in mente un progetto in proposito, ancora non ben definito”. Intanto ci suggerì di continuare a pregare. Dopo qualche anno di riflessione e di preghiera, in occasione degli eserci-
Vito Serafino zi spirituali dell’anno 1989 presso il Santuario Madonna della Stella (PG), il desiderio si concretizzò! Il tema degli esercizi era: LA SANTITA’ E’ AMORE. Nel frattempo noi come coppia avevamo avuto modo di riflettere e conoscere più da vicino la spiritualità passionista attraverso le catechesi, le biografie e gli scritti di S. Paolo della Croce (particolarmente le sue lettere ai laici) di S. Gemma e di altri Santi Passionisti; ma fu soprattutto con la preghiera e la meditazione della Passione di nostro Signore Gesù Cristo, il sostare sovente con Maria ai piedi della Croce, luogo privilegiato dove per Grazia abbiamo potuto conoscere e, per quanto ci è stato concesso, sperimentare che veramente “la Passione di Cristo è la più grande e stupenda opera del divino amore”, come diceva S. Paolo della Croce. Per amor di verità, mi riferisco a mia moglie (tanto oggi non è qui ad ascoltarmi) a riguardo della frequente sosta ai piedi della Croce, che lei è stata più assidua e fedele di me: al suo maggior apporto devo l’aver sperimentato abbondantemente benefici di grazia e di virtù nella nostra vita matrimoniale. Ci entusiasmò scoprire che per S.
Paolo della Croce la santità era possibile in ogni stato di vita, perché la santità non consiste nel fare miracoli o nel compiere cose straordinarie, ma nel vivere in modo straordinario la vita ordinaria, la vita di tutti i giorni. In S. Paolo della Croce, traspare chiaramente, in modo particolare dalle sue numerosissime lettere di direzione spirituale scritte ai laici, che la santità della vita coniugale è considerata allo stesso modo di quella religiosa. Anticipando in questo il Concilio Vaticano II° che ha definito la famiglia “piccola Chiesa domestica” che, in quanto formata da battezzati, partecipa della stessa santità di Cristo. Vivere da laici consacrati la vita coniugale, per il nostro Fondatore S. Paolo significava non lasciarsi corrompere dalle tentazioni della vita, essere animati da vera fede e da vero amore e prima di tutto pensare a rendere felice la famiglia. (A questo riguardo consiglio sempre a noi coniugati un buon esame di coscienza…). Il richiamo alla vocazione alla santità mediante un amore sincero e senza limiti fu usato da S. Paolo per risolvere le diatribe familiari, per riportare unione nelle famiglie e tra conoscenti, perché solo nella carità scambievole ieri come oggi è possibile aiutare la famiglia a essere conforme a quel progetto che Dio ha voluto. E proprio condividendo nella carità fraterna le gioie, le pene, i problemi, le tante difficoltà piccole e grandi che la vita ci ha riservato, ci è permesso oggi di essere qui, dopo 25 anni di cammino con la famiglia passionista, a testimoniare la grande Misericordia di Dio per noi. Mi sono soffermato sulla santità della famiglia per introdurre una breve ma quanto mai opportuna testimonianza del gruppo famiglie A.G.C. che non poteva mancare in questa bella ricorrenza. Forse ci ruberà qualche minuto, ma sicuramente ci darà un motivo in più di speranza per il futuro. A loro la parola.
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V - TESTIMONIANZA DEL GRUPPO DI FAMIGLIE
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Torresi Fiorella
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ono Fiorella, coordinatrice del gruppo famiglie AGC di Civitanova Marche, che oggi faccio da portavoce. Alcuni di noi fanno parte del movimento da circa 20 anni e i primi contatti li abbiamo avuti proprio con Padre Alberto. Inizialmente la parola “croce” ci creava disagio perché per la mentalità comune è sinonimo solo di sofferenza, malattia e morte; invece approfondendo la spiritualità passionista abbiamo compreso che essa racchiude nel quotidiano la via segreta per la santità. Come famiglie abbiamo avuto tante difficoltà in questi anni, ma il nostro sostenerci a vicenda, confidandoci i problemi e pregando l’uno per l’altro, ha fatto si che le croci anziché schiacciarci siano state fonte di edificazione e grazia; così la parola di Gesù: “Prendi ogni giorno la tua croce e seguimi”, diventava realtà. Siamo stati formati al seguito di Padre Alberto che ci ha sempre consigliato una vita spirituale semplice, concreta, basata sulla meditazione della parola di Dio. La lectio divina che fin dall’inizio eravamo esortati a fare, è stata fondamentale per la nostra perseveranza e per la crescita spirituale. Io personalmente ancora oggi ricordo con emozione e nostalgia quei momenti di preghiera nell’intimità della mia camera. La meditazione della passione poi è stata per noi fonte di purificazione, guarigione e sorgente di carità, concre-
Fiorella Torresi durante la testimonianza
tizzata nel servizio del prossimo, specialmente dei crocifissi. Come gruppo ecclesiale, siamo stati sempre spinti ad essere attivi in parrocchia nella quale operiamo come ministri straordinari dell’ eucarestia, catechisti, cantori, animatori di preghiera di adorazione e intercessione. Alcuni di noi visitano sovente dei “crocifissi” negli ospedali e nelle case, altri animano la “peregrinatio crucis” che ogni anno ci fa avvicinare nuove famiglie. Abbiamo sperimentato che la preghiera è un bisogno dell’anima accompagnato dalla nostra volontà e ha bisogno di perseveranza. La fede si nutre della parola di Dio e dalla forza che scaturisce dai sacramenti, in particolare dall’Eucarestia. Qual è la nostra speranza per il futuro? È Maria, che ci porta a Gesù Crocifisso, al quale ci siamo consacrati e chiediamo
ogni giorno di vivere in lui, con lui e per lui. Concludo ringraziando Vito, nostro assistente spirituale, che ci ha sempre guidato personalmente e come coppie, i padri passionisti che in questi anni ci hanno sostenuto e guidato, in particolare Padre Luciano Temperilli, Padre Fernando Taccone, Padre Bruno De Luca e naturalmente il nostro amato Padre Alberto al quale va tutta la nostra riconoscenza per averci accolto come figli, aver gioito, sofferto e, come il cireneo, portato le nostre croci, infondendoci sempre la speranza che viene dalla Resurrezione; oggi possiamo dirgli che i frutti di tanta sofferenza offerta noi li stiamo toccando con mano. Se il Signore Misericordioso ci ricompenserà anche per un solo bicchiere d’acqua dato nel Suo nome, cosa non donerà a chi ha speso la sua vita per gli altri nel Suo nome?
VI - TESTIMONIANZA DI UNA GUIDA DEGLI AGC PER TANTI ANNI Iucci Piera
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enso che la maggior parte di voi mi conosca, anche perché non è la prima volta che mi trovo a testimoniare come si è svolta la mia vita soprattutto quella spirituale. Accennerò brevemente ai miei primi anni di cammino chiamandolo di “conversione”. Parlerò soprattutto di quegli anni trascorsi dopo l’incontro con la spiritualità passionista. Dopo 8 anni di matrimonio durante i quali ho avuto due figli, è seguita una separazione. E dopo più di 16 anni di lontananza dalla pratica religiosa, delusa da tante cose soprattutto proprio dagli obbiettivi raggiunti, ma che non mi avevano data nessuna soddisfazione, cominciai a sentire il bisogno di dare una svolta alla mia vita. Come? Questa era la domanda che mi facevo molto spesso. Per una certa inclinazione ad interessarmi degli altri e per un senso di “pietà umana”, iniziai a fare del volontariato in ospedale e tra i disabili. Ero molto attiva, sia nel praticarlo che nell’organizzarlo. Davo tutta me stessa e nella mia dedizione, mi capitava a volte di sentirmi svuotata e stanca, senza capire il perché. Oggi posso dire che in fondo, nei miei primi tentativi di interessarmi agli altri, avevo trasferito il mio attivismo da altri campi a quello del volontariato, spinta dal bisogno di riempire i “miei” vuoti. Potrei ripetere, per far capire quello che intendo, una frase che mi ha colpita del libro Evangelii Gaudium di Papa Francesco dove parla delle “attività vissute male, senza le motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei l’azione e la renda desiderabile”. Passò qualche tempo prima che capissi che il mio volontariato aveva bisogno di essere sorretto da un cammino di fede che motivasse quello che facevo. Il Signore però, parve accettare tutto, ma nello stesso tempo stava
La testimonianza di Piera Iucci
preparando per me qualche cosa che io non sapevo. Una sera un’amica mi accompagnò da un Padre Passionista che stava per iniziare una riunione del gruppo del Rinnovamento dello Spirito. La riunione cominciò molto tardi quella sera! Iniziai a raccontargli quanto era successo nella mia vita fino a quel momento e come l’insoddisfazione di me stessa e di ciò che mi circondava fosse immensa. Il colloquio si trasformò presto in confessione. Potei finalmente dire quello che opprimeva il mio cuore. Piansi tutte le lacrime che avevo a disposizione. Ebbi quella sera, l’assoluzione dai miei peccati e cominciai a frequentare il gruppo del Rinnovamento dove mi trovavo bene, iniziò però, senza che me ne rendessi conto, un assorbimento continuo della spiritualità passionista, visto che chi mi guidava era un P. Passionista. Tale spiritualità mi portò velocemente ad un cambiamento interiore, visibile anche esteriormente; di fatto cambiarono molte cose della mia vita. Quando dal Rinnovamento passai agli Amici di Gesù Crocifisso, dove mi fu
insegnato a meditare la Passione di Gesù, quando iniziai a capire che il Re dell’universo, prese le spoglie umane, soffrì la passione e morte, risorse nella sua potenza e tutto questo per tanti, per tutti e quindi anche per me, dopo tante traversie, riuscii a capire che qualcuno mi amava, senza limiti, incondizionatamente, ma soprattutto, senza meriti da parte mia, solo perché nella mia angoscia l’avevo cercato e si era fatto trovare. Capii allora che, tutto quello che c’era stato nella mia vita di buono o di cattivo, era servito a predispormi a quell’incontro. Non capivo molto il significato di tutto ciò, però andavo avanti, abbagliata da quella nuova situazione. Ci sono voluti degli anni e tanta voglia di capire, perché le cose mi sembrassero più chiare Tutto quello che mi trovavo a portata di mano e di mente, mi servì di approfondimento e, ad ogni piccola o grande scoperta, il mio cuore esultava di gioia. Lui mi guidò e raddrizzò tante cose contorte, non importanti, non vere della mia vita. Come dice il salmo 35: “…alla tua luce vediamo la luce”.
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Dopo pochi anni fui nominata segretaria del nostro movimento, poi coordinatrice della Provincia della Pietà nel MLP e poi presidente degli Amici. Tutto questo in una situazione di impreparazione che mi faceva stare nelle riunioni, nei convegni ecc… ad occhi ed orecchie aperti per apprendere il più possibile. Ho seguito il cammino degli Amici di Gesù Crocifisso da quando è nato il movimento e poi è cresciuto. Apro una piccola parentesi discostandomi da quella che dovrebbe essere una testimonianza personale, ma P. Alberto mi ha chiesto di dire qualche cosa anche della mia esperienza da presidente. Capii abbastanza in fretta che il movimento, che cresceva per grazia di Dio, per il lavoro di P. Alberto e di qualcun altro, avrebbe avuto bisogno di tanti collaboratori, laici e religiosi, che aiutassero a portare avanti le iniziative che continuavano a svilupparsi. Ho cercato perciò sempre di invogliare chi nei gruppi, aveva le qualità e le opportunità necessarie, per crescere nel carisma e dare ad altri la possibilità di fare altrettanto. Qualcuno ha risposto e in questi anni ha continuato ad impegnarsi (anche perché è stato sempre difficile trovare dei sostituti), ma da altri la risposta era molto spesso: “io non so quello che sai tu” e la mia risposta a loro: “quando ho cominciato io sapevo molto meno di te! ” Ringrazio il Signore sempre, ancora oggi, per quello che mi sono trovata a fare, perché se a volte l’impegno era pesante e mi dicevo: ma chi me lo fa fare! contribuì a farmi camminare più in fretta. Quando non mi bastavano le catechesi di P. Alberto, andavo a frequentare corsi e a fare esperienze sempre nella spiritualità passionista, che a volte erano difficili da assorbire perché non ero abituata a rimanere ore e
giorni vigile nell’attenzione. Se allora la mia vacillante memoria non funzionava molto, sicuramente tutto servì ad aprire il mio cuore e a farlo diventare un cuore “passionista”. Devo dire che, specialmente nei primi tempi, ho avuto intorno a me delle colonne portanti nella fede e nella carità che mi hanno aiutato nella crescita spirituale, molte di queste colonne vi parleranno dal libro che p. Alberto ha voluto raccogliere selezionando il tanto materiale conservato, perché continuassero nella loro opera. Oggi non sono più il presidente del movimento, ma proprio per l’esperienza fatta, posso dire che se il movimento avesse avuto più laici e religiosi pronti a dedicare ad esso il loro tempo, anche se con fatica, il movimento stesso, anche dal punto di vista organizzativo, poteva avere delle basi più solide e si poteva guardare al futuro con maggior tranquillità rispetto a quello che succede oggi. Parlo soprattutto delle forze di P. Alberto che giustamente, vista l’età e l’impegno profuso, vanno sempre più diminuendo e di chi da anni ha degli incarichi che spesso non possono essere delegati ad altri. Quando ero molto impegnata in tante attività pratiche che si moltiplicavano, mi accorsi che spesso tralasciavo di cercare alimento per il mio spirito e quell’attivismo comportò un grosso pericolo: essendo intenso e spesso non potendolo dividere con altri, a volte non era abbastanza permeato da una spiritualità altrettanto forte. Quante volte Vito sorridendo mi ha detto: “Marta, Marta”!.... Probabilmente però, ci voleva del tempo perché io riuscissi ad equilibrare il fare con il pregare! Mi era più facile ricorrere al Signore quando capivo che le mie forze non erano abbastanza forti, o quando sbagliavo nelle valutazioni, piuttosto che ricorrere a Lui prima di iniziare qualunque cosa.
Nel Libro dei Proverbi: c’è scritto: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti alla tua intelligenza, in tutti i tuoi passi pensa a Lui ed egli appianerà i tuoi sentieri”. Oggi continuo a rimproverarmi di non fare entrare abbastanza il Signore non solo nelle questioni spirituali, ma anche in quelle pratiche di tutti i giorni. Da qualche tempo c’è un versetto della lettera agli Efesini 1,3-10 che mi si presenta molto spesso e su cui rifletto arrivando a delle conclusioni. Il versetto dice: “…il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra”. Senza dunque. nessuna differenza tra quelle del cielo e quelle della terra. E’ un grande sollievo per me pensare che in questa vita, così come l’ho a disposizione, cioè vivendola nel corpo, con le sue esigenze fisiche e con tutti i suoi limiti, posso tentare di far prevalere la mia parte spirituale con cui sono stata creata e, così, vivere anche di Speranza e della Sua Grazia, tutto frutto della Sua Risurrezione. In un’omelia ascoltata il giorno dell’Assunzione, il predicatore disse che non dobbiamo cercare il Paradiso su questa terra come molti fanno, perchè lo potremo trovare solo in Cielo. Non sono del tutto d’accordo, perché il Signore riesce a darci delle piccolissime caparre anche in questa vita, come Lui decide e ritiene opportuno. Quando siamo nel dolore o nella malattia affidandosi completamente a Lui, fa si che una gioia e una pace grande ci invada; non c’è niente di più dolce ed appagante, l’importante è coglierne il dono ed il significato, avere un tempo per riflettere e poi, gioirne ringraziandoLo senza mai stancarsi. Forse questo atteggiamento l’abbiamo imparato nel meditare la Passione? Iucci Piera
VII - TESTIMONIANZA DI UNA RESPONSABILE DI FRATERNITÀ Marika Astorri Lazzarini
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uest’anno ricorre un evento molto importante, il 25° degli AGC. impensabile nel lontano 1990, in cui sentii parlare per la prima volta del Movimento degli “Amici di Gesù Crocifisso” che era ai primi passi. Nessuno di noi poteva prevedere né il cammino, né l’evoluzione, né la crescita di questo gruppo iniziale. E’ con gioia e con grande emozione, che ora possiamo rendere grazie e lode al Signore per tutto quanto avvenuto in questi 25 anni, nel nostro cuore e nella nostra esistenza e nella vita del Movimento e gioire tutti insieme di tanta abbondanza di grazia e benedizioni. Il mio primo ricordo degli Amici è collegato ad un discorso dei miei genitori Antonio e Paola Astorri, che come facevano ogni anno, si erano recati per gli Esercizi Spirituali, organizzati da Padre Alberto alla Madonna della Stella ed erano appena tornati nella loro casa di Fermo. Erano veramente contenti e molto sereni e mi dissero con trasporto e particolare entusiasmo, che Padre Alberto aveva parlato loro di un cammino spirituale incentrato sulla Passione di Gesù, e culminante nella Croce, che significava non solo grande sofferenza, ma soprattutto l’infinito Amore di Cristo per ognuno di noi. Ricordo ancora la voce di mia Madre, nel parlarmene, che era vibrante e commossa e ne fui tanto colpita anch’io. Tutti noi facevamo parte del Rinnovamento dello Spirito, e perciò già seguivamo un cammino spirituale, ma sentirsi
La testimonianza di Marika Astorri Lazzarini
seguaci di Gesù Crocifisso era diverso, era andare all’essenza, alla radice della nostra fede. Ci siamo iscritti tutti nel 1990; sicuramente i miei genitori si sono sentiti subito parte di questa spiritualità, al punto che mia Madre spesso ripeteva, anche nei momenti più difficili della Sua lunga malattia:” Lasciatemi sola, perchè io sono Amica di Gesù Crocifisso e voglio stare sola in colloquio con Lui: non preoccupatevi c’è Lui che mi fa compagnia ed è la più dolce compagnia del mondo”. Io rimanevo commossa dalle parole di mia madre, ma all’inizio il mio atteggiamento era più distaccato ed avevo paura di approfondire, d’immergermi nella Croce di Gesù: ci ho riflettuto tante volte e devo ammettere che era proprio paura e continuavo a seguire maggiormente il Rinnovamento, la cui spiritualità mi sembrava più gioiosa e meno coinvolgente. Solo dopo alcuni anni e precisamente nel
1997, dopo la scomparsa di mia Madre, periodo per me molto difficile, tanto che non riuscivo più neanche a partecipare alla riunione di preghiera del Rinnovamento, ricevetti una lettera da Padre Alberto, come sempre affettuosa e piena di premure, che ancora conservo, in cui mi invitava a partecipare alla preghiera degli Amici di Gesù, che era allora soltanto una volta al mese, a Morrovalle. Un po’ titubante iniziai e, da allora, non ho più smesso e lentamente, gradualmente, mi sono lasciata coinvolgere prima di tutto dalla grande Misericordia di Gesù, che raggiunge l’apice sulla Croce, e, poi, ho sentito nel mio cuore il Suo Amore, la Sua tenerezza e questo ha vinto le mie ultime resistenze interiori. Ho detto che tutto ciò è avvenuto gradualmente, perchè anche quando mi fu detto che potevo ricevere la prima Consacrazione, non ero ancora pronta e cercai in tutti i modi di
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procrastinare, perchè non mi sentivo degna e, forse, non avevo ancora vinto del tutto i miei timori. Poi, una sera in giardino da sola, dopo una amara litigata con una persona di famiglia e con il cuore colmo di sofferenza, che sembrava mi scoppiasse, cominciai a pensare a Gesù, a lamentarmi con Lui e mi venne in mente quanto Lui aveva sofferto più di me e quanto mi era vicino ed allora sentii che solo con Lui accanto, potevo sopportare ed affrontare le mie pene quotidiane, dovevo solo deporle ai piedi della Croce ed abbandonarmi a Lui. Con molta emozione, ricevetti la Prima Consacrazione, poi le altre e sono felice di essere una Consacrata perpetua, pur con tutta la mia miseria umana, le mie mancanze, la mia grande povertà spirituale. Mi piace pensare che, come è accaduto a tanti di noi, così è stato anche il cammino del nostro Movimento degli Amici di Gesù Crocifisso: dapprima incerto, appena tracciato, poi lentamente si è consolidato, ha assunto un Suo carattere ed una dimensione precisa, si è ampliato ed è cresciuto il numero degli iscritti e l’impegno di farne parte. Penso che il nostro Movimento ha raggiunto una sua maturità di intenti, perchè siamo arrivati a comprendere che, se amiamo Gesù, dobbiamo conoscerlo e, quindi, abbiamo tutti più che mai bisogno della scuola di preghiera, di crescere nella meditazione, nella contemplazione, nell’ascolto
ponderato, razionale, ma anche col cuore aperto e disponibile alla Parola di Dio, sempre viva ed attuale. Mi sembra quasi impossibile che dal piccolo gregge, che eravamo, siamo giunti a tanti iscritti, ad avere un gruppo di persone diverse e numerose, ma è certo che nulla è impossibile a Dio ed è ancora più certo che il Movimento degli Amici di Gesù è grato al Suo cuore, è Lui che ci conduce e solo Lui sa dove andremo e cosa ci attende nel futuro. Non dobbiamo nasconderci, tuttavia, le tante difficoltà, che incontriamo nei gruppi, ma realisticamente dobbiamo ammettere, che sono le difficoltà che oggi quotidianamente si incontrano per il solo fatto di essere cristiani ed anche perchè vivere la fede concretamente, è divenuta una sfida, spesso una battaglia, a volte una dura conquista. Io sono ottimista per il futuro, perchè ritengo che, dalle solide fondamenta che giorno dopo giorno il nostro Movimento ha costruito, si potrà arrivare ad essere un vero gruppo ecclesiale, com’è desiderio del nostro fondatore Padre Alberto, e com’è giusto che sia, solo perseverando nella formazione cristiana e passionista, e nell’accoglienza aperta e generosa nei nostri gruppi di tutti coloro, che desiderano farne parte, con semplicità di cuore, con spirito di obbedienza e col desiderio forte e sincero di crescere nella fede e, soprattutto, di TESTIMONIARE la fede. Il nostro Papa Francesco ci ripete continuamente:” APRITE
LE PORTE” ed io ritengo che non possiamo e non dobbiamo restare sordi a questo invito in nessun ambito ed è giunto il momento che il nostro Movimento acquisti una dimensione allargata, una prospettiva di evangelizzazione, in cui dobbiamo fortemente credere e lavorare tutti con impegno e perseveranza. Non è più il tempo dell’attesa, ora noi dobbiamo vivere il tempo dell’azione, il momento attuale ce lo richiede, gli inviti continui del Papa ce lo impongono ed il nostro cuore ci suggerisce che bisogna fare un passo avanti. Solo così riusciremo a conquistare un riconoscimento esterno da parte della Chiesa, come vero Gruppo Ecclesiale, che sia presente in ogni realtà sociale e spirituale, a cominciare dalla famiglia, dalla Parrocchia, dal tessuto sociale di ogni località, in cui è presente una compagine di “AMICI di Gesù Crocifisso”, fino ad arrivare a conquistare un ruolo ben definito all’interno della Cristianità. Al termine di questo testimonianza, desidero lodare e ringraziare il Signore per quanto ha operato negli Amici di Gesù Crocefisso in questi 25 anni, ma anche chiedere a Lui con tutto il cuore di benedire il nostro Movimento e di non farci mancare mai l’impegno e l’entusiasmo di perseverare in questo cammino, con la speranza e l’augurio che possa divenire sempre più per tutti un vero cammino di santità e di testimonianza passionista. Marika Astorri Lazzarini
ALBUM FESTA 25 ANNI AMICI DI GESÙ CROCIFISSO
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25° Amici di Gesù Crocifisso, Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Te), 6 luglio 2014
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“SARETE MIEI TESTIMONI” UN LIBRO DI PADRE ALBERTO PIERANGIOLI Dario Di Giosia
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Sarete miei testimoni” è un libro che raccoglie testimonianze di numerosi Amici di Gesù Crocifisso. Persone che attraverso l’amore appassionato a Gesù hanno dato alla loro vita un senso profondamente cristiano, offrendosi a noi adesso, non già come santi, ma come amici e compagni di cammino. Da padre Fabiano Giorgini a Sordoni Maria, 27 brevi cenni biografici e scritti dei medesimi formano un’ampia possibilità di confrontarsi con esperienze vissute di fede, di amore e di speranza in Dio. Il testo segue poi con altre testimonianze interessanti di Amici di Gesù Crocifisso nella vita quotidiana, nelle fraternità, nei corsi di esercizi spirituali e nelle peregrinatio crucis. Il valore della testimonianza è oggi maggiormente identificato attraverso due elementi: la pedagogia e la mistagogia, ovvero l’accompagnamento e la mediazione del Mistero. Su questi due elementi mi soffermo. Rispetto ad un passato in cui il valore della testimonianza era identificato in termini di separazione, oggi prevale invece l’aspetto del coinvolgimento. Non per nulla papa Francesco ci invita ad essere “chiesa in uscita”. Il testimone inteso alla prima maniera era tale in quanto “non corrotto”, non compromesso con il peccato. Essere testimone significava soprattutto “non fare certe cose”. Ora questo valore di integrità permane ancora come valore cristiano, tuttavia oggi si dà maggiore importanza al senso della testimonianza intesa come vicinanza. Testimone è innanzitutto colui, colei, che per un tratto di strada si rende prossimo per accompagnare e trasmettere la propria esperienza di fede ad altri, desiderosi di condividere. La fede non è scontata. Molto spesso poi anche quando è presente essa è immatura, incompleta. La testimonianza diventa così un mezzo per condividere la fede e farla crescere. Molte persone hanno bisogno dell’aiuto di altri più esperti, di una pedagogia della fede che si manifesta con semplicità, come amicizia. Quanti non hanno familiarità con il mondo religioso, spesso cercano compagni di cammino che possano sostenerli nei loro passi. Ecco il ruolo del testimone: accompagnare, offrire prossimità e amicizia. Gesù mostra questo atteggiamento offrendo amicizia a pubblicani e peccatori. Gesù non è rimasto separato nella sua “santità”. Ha fatto sì di offrir-
Padre Dario Di Giosia; nel riquadro il libro di Padre Alberto si, rischiando anche il proprio “buon nome”, per accompagnare i passi incerti di quanti, anche se da lontano, tuttavia desideravano camminare. Testimone è poi colui, colei, che mediano qualcosa o meglio Qualcuno. Anche nella corsa a staffetta i quattro corridori si passano tra loro un legno, un legno che deve essere portato al traguardo. Ebbene anche quel legno si chiama “testimone” e deve essere trasmesso. Il testimone cristiano autentico non è mai al centro dell’attenzione, e se lo è, lo è solo per rendere presente un Altro. La testimonianza deve infatti mediare una presenza, la presenza di Gesù nella vita del prossimo. Essere testimone perciò non può mai significare “vantare se stessi”, assumere atteggiamenti narcisistici, da “star”. Il testimone non vuole far passare se stesso ma il Signore. Questa mediazione è di enorme importanza. Molti non sanno pregare, molti non hanno familiarità con i sacramenti, con il sacerdote, con la chiesa. Testimoniare vuol dire poter accompagnare l’altro alla scoperta dell’Altro presente in un esperienza, in un sacramento, in una comunità che prega insieme. Testimoniare è mediare la presenza di Gesù. In questo senso in un volume come “Sarete miei testimoni” ritroviamo il volto di tanti amici e amiche. Leggere le loro storie è come trovare compagni di cammino che raccontandoci di loro ci offrono una mediazione dell’esperienza della fede. Questo accade soprattutto leggendo biografie di santi, ma anche da quanti sono più vicini a
noi per esperienza di vita, sentiamo ugualmente di essere edificati. Tra i molti passaggi del libro ho scelto un brano del buon Romeo Di Giacomi, morto nel 2010 a 61 anni. Scriveva Romeo a padre Alberto: “Carissimo padre, in questo tempo di Pasqua ho riflettuto molto per avere luce è forza per fare la consacrazione a Gesù Crocifisso. So benissimo di non esserne degno, ma ce la metto tutta per non tirarmi indietro. So che Gesù è il mio pastore, che mi ha sempre aspettato e, quando non ce la facevo più, mi ha preso in braccio. Ho nel profondo del cuore un grande desiderio di completare la mia Promessa. Ho meditato molto il crocifisso e questo Dio che, per salvarmi dal peccato, ha mandato a morte suo Figlio e poi, quando sembrava che tutto fosse finito, lo ha resuscitato per ridonarmi la vera vita. Quello che più mi meraviglia è che il Risorto non è apparso a Caifa, a Pilato, ma ai semplici, agli umili, riempiendoli di tanto amore e forza per testimoniarlo e amare i fratelli come li ha amati Lui”. Un compagno di cammino, Romeo, che ci offre una pagina della sua vita. L’esperienza della fede nella sua fragilità, l’esperienza della meraviglia di fronte all’amore di Dio, il senso della gratitudine per colui che non ha scelto i potenti ma i deboli. Questi sentimenti emergono dalle parole di Romeo e sono capaci di portare ancora frutto. Molte altre pagine belle come questa sono nel testo e attendono solo di diventare nostre compagne di cammino.
TESTIMONIANZE DEL 25° AGC Lurate Caccivio, Como 25° Anniversario degli Amici di Gesù Crocifisso All’attenzione di Padre Alberto Pierangioli Assistente Spirituale
Santità nella nostra Famiglia Passionista. Buona Festa e Buon Cammino di testimonianza della e nella gioia che il Vangelo dell’Amore Crocifisso ci offre. Con affetto fraterno Maria Rosa Fraccaro Coordinatrice Nazionale del MLP
Pio Calvarese Presidente e a tutti gli Amici
Carissimi, l’incontro festoso dei tanti Amici di Gesù Crocifisso sta per avere inizio. E’ bello e gioioso, aver dato vita a questa giornata che rende visibile la realtà dei tanti “AMICI” che hanno risposto alla chiamata a vivere con particolare adesione del cuore e della vita a Gesù Crocifisso. Oggi, tutti voi, insieme a quelli che non hanno potuto partecipare, rendete viva la grazia della testimonianza che ci è donata e a cui Papa Francesco ci richiama in continuazione. Per questa testimonianza di “Fraternità e Comunione nella Spiritualità Passionista”, insieme a voi sento di esprimere l’immensa gratitudine al Signore per P Alberto infaticabile primo animatore e guida. Un grazie grande anche per tutti coloro laici e religiosi che hanno contribuito in questi 25 anni, in ogni stato di vita e servizio, a rendere visibile e concreta la realtà degli Amici di Gesù Crocifisso. Il Signore conosce tutti i nostri nomi e ad ognuno renderà il centuplo di quello che ha dato. Carissimi con la tristezza per non poter partecipare attivamente alla festa, ma anche con tanta pace in cuore perché in diversi modi è possibile esserci secondo quanto i momenti della vita e la volontà del Signore concede, mi unisco a questo momento di gioia chiedendo a Gesù Crocifisso che porti a tutti voi l’abbraccio forte e vivo, della mia personale condivisione nella preghiera e nella gioia e ci conceda abbondanti grazie per essere in futuro, sempre più ciò che Lui desidera per la Chiesa e per la Congregazione Passionista insieme a tutto il laicato che si rifà alla Spiritualità e al Carisma di Paolo della Croce e dei suoi Santi Figli espressione della
S.E. Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri Il vescovo di Teramo. Carissimo P. Alberto, ho ricevuto il libro “Voi siete miei Testimoni” e desidero ringraziarti e complimentarmi per la bella raccolta di testimonianze di vita cristiana offerta da persone che hanno trovato nel Cristo crocifisso il LIBRO della propria vita, come ci ha ricordato ieri la lettura di S. Brigida. Auguri di ogni bene per il 60° di sacerdozio e il 25° del movimento “Amici di Gesù Crocifisso”. Un caro fraterno saluto a tutta la comunità di Morrovalle. Prega per me. Con affetto e stima. S. E. Mons. Michele Seccia Roma. Ho ricevuto il libro “Sarete miei Testimoni” da te prodotto ultimamente. L’ho guardato e ho visto che è una raccolta dei tanti frutti maturati nel cammino dei gruppi degli AGC. Grazie di avermelo inviato perché è un dono che aiuta a fare memoria di come il Signore opera con il nostro carisma nel mondo... Buon cammino e tanti auguri P. Giuseppe Adobati cons. gener. Roma. Carissimo P. Alberto, ho ricevuto i due libri “Sarete miei testimoni”. Uno dei due lo metterò nell’archivio della ex CIPI dei Ss. Giovanni e Paolo, per essere annoverato tra i testi da ricordare e divulgare! Un grazie particolare per la dedica! In questi
giorni di riposo cercherò di leggere le testimonianze in esso raccolte, “nello spirito di fede e di entusiasmo con cui sono state scritte”, come lei raccomanda nella sua introduzione. Da quello che inizialmente leggo, certamente l’impegno è stato tanto, ma visto la rispondenza che il testo ha già avuto, penso che ne è valsa la pena! Un rinnovato grazie, possa il Signore darle la forza necessaria per continuare a fare quello che infaticabilmente fà. Franco Nicolò Giulianova. Domenica 6 luglio 2014, una giornata speciale per gli Amici di Gesù Crocifisso per i 25 anni dalla nascita del movimento Laicale Passionista. Sono intervenuti fratelli e sorelle da varie regioni d’Italia: eravamo circa 600. P. Dario di Giosia ha presentato la giornata., che è iniziata con le lodi davanti a S. Gabriele, guidate dal Padre Provinciale Piergiorgio Bartoli. Poi, nel salone Stauros, Pio Calvarese, presidente AGC e responsabile fraternità Giulianova, ha sottolineato che il Crocifisso Risorto un bel giorno è entrato nella nostra vita e l’ha cambiata e ha concluso invitando tutti a farsi contagiare dall’amore del Crocifisso Risorto. Padre Alberto ha ripercorso brevemente questi 25 anni di cammino, dalla sua nascita, le varie tappe considerando sempre che ogni cristiano che aspira alla Santità deve guardare a Gesù Crocifisso come primo modello di amore; deve testimoniare l’amore, prendersi cura del Crocifisso, prendendosi cura soprattutto dei Crocifissi! Amare, servire e offrire tutto in Cristo, con Cristo, per Cristo. La giornata è stata scandita da 5 testimonianze importantissime. la prima ce la ricorderemo soprattutto per l’ardore con cui ci è stata proposta da Margherita Padovani, 94 anni, che ha raccontato quanto ha fatto Gesù nella sua vita. Così via tutte le testimonianze ci hanno aiutato a riflettere su tanti temi a noi cari, che, attraverso l’ascolto, abbiamo capito ancora di più l’importanza di un cammino di fede che ci ha aiutato a cambiare la nostra vita. Alle 12,00 tutti nel Santuario per la Santa Messa presieduta dal Padre Provinciale. Essere riuniti in questo giorno memorabile così
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numerosi accanto a S. Gabriele è stata una esperienza profonda per tutti noi, perché la fede non è scontata, come ha detto P. Dario. Papa Francesco ci invita ad avere le “porte aperte” ed essere “Chiesa in uscita”. Nel pomeriggio abbiamo assistito alla proiezione del film”Santa Maria Goretti”, una santa legata ai Passionisti, martire della purezza. Prima di salutarci è stato consegnato a tutti i presenti il libro “Sarete miei testimoni”, una raccolta di 25 anni di testimonianze degli AGC. Grazie, grazie, grazie, per questa santa giornata! Grazie a Dio che ci ha riuniti numerosi a contemplare le sue meraviglie, ci ha fatto vedere grandi prodigi! Grazie a tutti per l’organizzazione, grazie anche a tutti quelli che pur non avendo partecipato, hanno pregato per la buona riuscita e sono stati in comunione fraterna con noi. Grazie agli Aggregati che ci hanno assicurato la loro preghiera. Grazie, padre Alberto instancabile. Grazie, Signore Gesù! Olga Erasmi Giulia Di Pompeo Sulmona. La Fraternità gli AGC di Sulmona ha voluto partecipare alla festa del 25° anniversario della nascita degli AGC. Abbiamo approfittato del pullman della Fraternità di Roccaraso per venire a San Gabriele. All’arrivo abbiamo trovato Padre Alberto che ci ha accolto col suo sorriso. Felici abbiamo partecipato alle lodi e poi abbiamo ascoltato come da programma gli interventi in sala, abbiamo preso parte alla messa e alla grande foto di gruppo. Il pranzo al sacco è stato divertente e un vero momento di comunione con tutti. Nel pomeriggio altre testimonianze e il film sulla vita di S Maria Goretti. La giornata è trascorsa davvero gioiosa. Sono stata felice di aver partecipato perché sentire le testimonianze di tutti coloro che hanno contribuito a far nascere e vivere questo movimento mi ha permesso di avvicinarmi ancora di più a S Gabriele e a riflettere sul grande dono del nostro cammino fatto da Gesù. Finalmente ora sento maggiormente il desiderio di impegnarmi per prepararmi alla consacrazione Solenne a Gesù Crocifisso.Ho portato nel cuore tutte le persone che non sono potute venire ma che avrei voluto vici-
Un momento della Santa Messa del 25° AGC no. Grazie Signore per questa splendida giornata, per P. Alberto e per tutte le persone che l’hanno resa possibile. Francesca Marinucci La fraternità di Fossacesia ha partecipato al 25° compleanno degli AGC a San Gabriele il 6 luglio con un pullman di persone. In questo santuario abbiamo trascorso i momenti più belli di questi 25 anni, quindi è stato giusto festeggiare qui questo traguardo. Eravamo veramente in tanti ed il ritrovarci tutti insieme a pregare davanti all’urna del santo è stata una vera gioia. Nel suo intervento, il nostro provinciale, Padre Piergiorgio Bartoli, ha spiegato come si può essere gioiosi anche nella sofferenza se impariamo a offrire le nostre croci a Dio per aiutare Gesù a salvare le anime. Il presidente, Pio Calvarese, nell’accoglierci, ha sottolineato che questa giornata era la nostra festa ed ha invitato tutti i presenti a seguirci in questo cammino. Molto toccante il saluto di Padre Alberto che ci ha raccontato la storia della sua chiamata per fare il missionario ma i progetti di Dio erano diversi, doveva diventare una guida per tante anime bisognose di salvezza. Infatti le varie testimonianze che abbiamo ascoltato hanno dimostrato il grande aiuto che ci da il seguire Gesù più da vicino in qualsiasi stato di vita ci troviamo, in modo che la vita non sia mai un fallimento. Prima di ripartire ci è stato consegnato il libro “Sarete miei Testimoni”.
Padre Alberto ci lascia un capolavoro di raccolte di testimonianze di vita cristiana da poter imitare anche noi. Grazie, caro padre, per tutto quello che hai fatto e continuerai a fare, per ritrovarci al cinquantesimo compleanno ancora più numerosi. Paola De Simone Ferrara. Abbiamo ricevuto il graditissimo libro “Sarete miei testimoni”. E’ con vera commozione che ripercorriamo i primi venticinque anni della nostra vita, rileggendo le testimonianze di tanti amici. Un grazie di cuore. Roberto, Adriana e figli Palmanova UD. Carissimo padre, mi sono emozionato nel ricevere il libro delle testimonianze per il 25° degli Amici. Desidero vivamente di ricevere le tue catechesi! Ti ringrazio, ti abbraccio fraternamente in Cristo e un ricordo fervido nelle nostre preghiere! Franco/Andrea Patamia e Anna Rita. Recanati. Non posso esimermi dal commentare la giornata del nostro 25° dalla fondazione degli A.G.C. E’ stata una giornata bellissima che sicuramente ha lasciato un segno profondo e indelebile nel cuore di tutti i partecipanti. Personalmente non saprei dire quale e’ stato il momento che mi ha emozionato di più. L’intervento di Margherita è stato
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eccezionale per una donna della sua veneranda età; e cosa dire di quello di Piera? Sono stati tutti bellissimi. Complimenti per il libro: la testimonianza di Teresa Mosca mi ha veramente commosso, ma non è la sola. Indegnamente nel libro mi hai accomunato per ben due volte a tante anime sante. Anche la chiusura della giornata con il film di Santa Maria Goretti è stata molto bella ed è riuscita a strapparmi qualche lacrima (e non solo a me) anche se la storia la conoscevo molto bene. Caro Padre, hai lavorato tanto in questi anni ma puoi essere giustamente soddisfatto dei risultati raggiunti. Grazie al tuo costante lavoro, anche il mio cuore di pietra ha acquistato una sensibilità che prima non avevo. Alcuni amici che sono nella sofferenza mi dicono che si sentono più sollevati dopo una chiacchierata in cui facendo tesoro dei tuoi insegnamenti li invito ad offrire tutto al Signore e tante altre piccole cose che ho appreso da te. Mi auguro solo che Gesù misericordioso conceda anche a me di accettare le mie croci, per amor suo, quando dovessero diventare più pesanti, perchè ho tanta paura di non farcela. Ti lascio ringraziandoti dal profondo dell’anima per quanto fai per noi tutti e per quello che significhi per me. Un caro saluto, il Signore ti conceda tutte le grazie di cui hai bisogno. Gianni Gelao Sulmona. Ho ricevuto il libro “Sarete miei Testimoni”, graditissimo omaggio e che certamente farò “girare”, dal nostro amico in comune don Riccardo Rucci. E’ un libro diverso, non un composto di teorie da dimostrare o altri tagli dottrinali, formato da pagine da leggere con calma, da approfondire pregando sulle stesse Testimonianze. E’ un libro raro poiché le pagine parlano e si raccontano da sole e avendo, tutte, un solo obiettivo: l’amore a Gesù crocifisso. Ringrazio anche il nostro comune amico che a me sembra un uomo splendidamente umile. Felicitazioni e ossequi. Giovanni Santini Civitanova. Carissimi, vi faccio tutte le mie congratulazioni per l’organizzazione della giornata del 6 luglio a San Gabriele. Tutto ha funzionato
Gli Amici durante la Santa Messa del 25° AGC nel migliore dei modi! Ho visto anche con molto piacere che molti hanno collaborato nei vari compiti. Come ha detto P. Alberto, questo, insieme ad altro, è stato un segno di maturità del movimento di cui forse a volte non facciamo conto. Piera Iucci Giulianova. Carissimo zio, sono molto contento della riuscita della festa degli A. G. C., sono contento che tu sei contento. Dopo tanti sacrifici raccogli i frutti meritati anche se per noi, padri spirituali, i frutti ce li donerà il Signore. Sono contento anche che il gruppo di Giulianova cresce, si amalgama nella parrocchia e da una bella testimonianza di gioiosità, fratellanza e attenzione ai sofferenti. Mi dispiace non aver potuto partecipare, ma era domenica e in contemporanea avevo il campo estivo al Ceppo. Quando li incontri dì loro che gli voglio bene e che sono molto contento, non solo perchè è un gruppo di mio zio, ma perchè vedo l’opera dello Spirito. Un abbraccio, tuo nipote don Ennio Di Bonaventura Civitanova. La prima persona con cui ho parlato al telefono, da San Gabriele, è stata mio marito: “E’ stata una giornata bellissima, commovente” e lui mi ha risposto: “sono contento anch’io!” . Avrei voluto che la gioia e la serenità che provavo rientrando a casa, non mi avessero mai lasciato. Ancora ora, a distanza di due giorni,
mi ritornano in mente momenti, frasi, volti, di una giornata, in cui ho “gustato” appieno, momento per momento, tanta Fede; una Fede che mi faceva sentire parte di un grande Amore; un Amore che ci avvolgeva tutti in un forte abbraccio. Per tutto questo, e per tutto il bene che Lei ci vuole, La ringrazio immensamente. Barbara Mazzoli Cosenza. Carissimo padre, voglio semplicemente dirti grazie, grazie ed ancora grazie. Ieri per me è stato importante essere con tutti voi, mi sentivo a casa , mi sentivo gioioso ma, soprattutto mi sentivo chiamato. Da quando il Signore mi ha messo sulla Sua strada , la mia vita ha avuto un senso. Prima mi sentivo inutile , mi sentivo vuoto e quasi sempre triste. Un giorno Gesù ha fatto si che io partecipassi alla gioia, alla vita insieme al Lui. I miei giorni, non so come spiegarlo, sono sempre pieni di gioia, di voler fare e di voler amare. Prima non sapevo cosa fosse amare veramente. Ogni qualvolta che mi sento attaccato, penso subito a nostro Signore nel Getsemani con il volto a terra, (entrato nella lotta pregava più intensamente) e subito mi sento forte, mi sento pieno del Signore. Da quando ho iniziato questo cammino, ogni giorno chiedo al Signore di portare la croce e di portare anche la croce dei fratelli crocifissi . La mia prima passione che il Signore mi ha fatto vivere è quella del padre di Melina, mia fidanzata, ma a
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parte la morte il compito più grande è stato quello di farmi rimanere per portare conforto e soprattutto tenere un filo conduttore tra la disperazione e la fede. Dopo aver sentito la testimonianza della sorella di 94 anni, una voce mi diceva: “partecipa pure tu al corso di esercizi”, e questa voce me lo ha ripetuto fino ad oggi che te lo sto scrivendo. Sì io sarò con voi dal 9 al 14 agosto per partecipare al corso. Il Signore è grande e ogni volta riesce a stupirmi , ed è per questo che io lo amo ogni giorno di più. Michele Malerba S. Elpidio a Mare FM. Grazie, caro P. Alberto, per tutto ciò che fai per tutti noi, per il tempo che ci dedichi, nonostante l’età che inizia a farsi sentire. Riguardo a me è stato come un miracolo portare un pullman pieno a S. Gabriele, non avrei mai pensato a una cosa cosi, ma la cosa più bella è stata che sono venuta a conoscenza che nel mio pullman c’era una persona che da 15 anni non entrava più in chiesa e ieri è avvenuto il miracolo: è venuta in chiesa e ha fatto confessione e comunione! Nel pullman abbiamo pregato e cantato e i frutti ci sono stati. Riguardo a me, questa è stata la giornata più bella che Dio poteva regalarmi. Il mio cuore ardeva di amore. Mi ha commosso molto la vita di Maria Goretti e ho pensato alle mie figlie e a me che desidero tanto amare come hanno amato questi grandi Santi. Cinzia Beato Roccaraso AQ. Questa sera non mi metterò nel mio giaciglio – come diceva David - se prima non abbia ringraziato il Signore per quanto ci ha dato in questo giorno del 6 luglio 2014. Venticinque anni fa, per opera dello Spirito Santo, che si è servito del caro P. Alberto, è nato il MLP Amici di Gesù Crocifisso, desiderato fortemente da altri Amici fondatori per insegnare a tutti che “la Passione di Cristo, secondo San Paolo della Croce, è la più grande e stupenda opera del divino amore”. In tanti ci siamo ritrovati insieme, accanto a San Gabriele, per festeggiare questo giorno memorabile del 25°. Commovente l’inizio della giornata con il canto delle Lodi guidato da P. Dario di Giosia, dinanzi all’urna del nostro
Corso per famiglie, il dialogo amabile San Gabriele, con il benvenuto del padre P. Provinciale, Piergiorgio Bartoli, che ha sottolineato l’importanza di appartenere ad un gruppo totalmente ispirato sulla Passione di Gesù. La giornata si è svolta nella gioia di piena comunione con centinaia di Amici, con tanti canti e commoventi testimonianze che ci hanno fatto rivivere momenti indicibili del cammino del nostro Movimento, ma ci hanno ricordato che ora tocca a noi farlo crescere ancora con il nostro impegno e i nostri sacrifici. P. Alberto ha ricordato che circa 250 Amici hanno raggiunto la meta del cielo, salendo sulla scala Giacobbe, poggiata sulla Croce di Gesù, salendo sempre più in alto, con lo sguardo fisso su Gesù Crocifisso. Siamo ripartiti carichi di entusiasmo e desiderosi di amare e fare amare sempre più l’Amore Crocifisso e desiderosi di farlo conoscere e amare anche da tante persone che il Signore metterà sul nostro cammino. Rucci Riccardo Giulianova. Caro padre, per prima cosa devo ringraziarti per la bellissima giornata che abbiamo trascorso il 6 luglio a San Gabriele. Sono stata colpita soprattutto dalle belle testimonianze di sorelle e fratelli degli AGC, perché si capiva benissimo che era Gesù che parlava in ognuno di loro. La sera, tornando a casa, mi sono sentita piena di gioia e di amore verso Gesù e verso i fratelli, una cosa che il mondo non può dare. Luigina Romani
Civitanova. Caro padre, chiedo scusa per il ritardo nel ringraziarla per il dono della meravigliosa giornata a San Gabriele, per il 25° del nostro Movimento. Come sa, sono stata impegnata per il mio viaggio a LOURDES, con l’Unitalsi. Che dire, della giornata del 6 luglio? Ho avuto la sensazione e la gioia di essere in famiglia, una grande famiglia, della quale sono felice di farne parte. Ascoltando e leggendo le testimonianze di grande spiritualità, di fede e di amore infinito a Gesù, mi sono chiesta se riuscirò mai a provare ciò che questi fratelli e sorelle ci hanno trasmesso. Sono sei anni che faccio parte di questa famiglia, ed ho sempre il dubbio di non fare abbastanza per ringraziare il mio Gesù per quanto ha operato e sta ancora operando in me. Perchè non vacilli e non cada, illumini il cammino che devo ancora percorrere prima della meta finale. Ho imparato a conoscere ed amare di più Gesù, grazie alle sue catechesi ed ai suoi insegnamenti. Sto pregando la Mamma Celeste, raccomandando a Lei il nostro Movimento, soprattutto perché ci illumini per farlo crescere e prego per P. Alberto, perchè accresca la sua salute e lo aiuti nel suo ministero di nostro Pastore. Germana Germani
Echi della Stampa Il MLP “Amici di Gesù Crocifisso”, sorse nel 1989 per la lodevole iniziativa del P. Alberto
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Pierangioli CP, che al termine di un corso di esercizi spirituali predicati alla Madonna della Stella PG, accolse la richiesta di alcuni laici di approfondire e vivere la spiritualità passionista, costituendosi in un una pia associazione. Il movimento fu approvato subito il 6 novembre 1990 dal Provinciale P. Floriano De Fabiis, che ne intuì l’importanza; il 10 novembre 1999, il Provinciale successivo, P. Luciano Temperilli, ne approvava lo statuto alla cui stesura aveva contribuito il compianto P. Fabiano Giorgini, insigne storico della Congregazione. Il movimento, che conta migliaia di associati e 17 Fraternità dislocate tra le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo, il Lazio e la Puglia, è inserito nella famiglia Passionista, composta da religiosi, suore e laici passionisti. Conforme al carisma di San Paolo della Croce, che vede nella passione di Cristo “la più grande e stupenda opera del divino amore”, ha come finalità dominante di amare e fare amare Gesù Crocifisso, riconoscerlo, amarlo e servirlo nei “crocifissi”, come recita il n.2 dello Statuto. Il recente libro dal titolo “Sarete miei testimoni”, curato egregiamente dal P. Alberto (Editoriale S. Gabriele dell’Addolorata, 2014, pp.310), consente di conoscere concretamente lo spirito e le caratteristiche spirituali del movimento, attraverso la raccolta di testimonianze di fede infiammate dall’incondizionato amore per Cristo crocifisso e risorto. Si tratta di spaccati di vita caratterizzati per lo più dalla sofferenza, vista come dono salvifico che si compie nel desiderio di piena conformazione ai dolori di Cristo, che trasforma le lacrime in gaudio, che rasserena e purifica. L’espressione di una suora è il “lei motiv” che attraversa tutte le belle e commoventi testimonianze selezionate con cura dal P. Alberto; “soffro con Cristo per trovare la gioia e la serenità”, quella che sorge dal supremo stato interiore additato da San Paolo Apostolo: “Sono stato crocifisso con Cristo; non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”
Corso per famiglie, la Via Crucis
Corso per famiglie, la festa dei ragazzi
(Gal2,10).
Prof. G. di Giannatale (Araldo Abruzzese, 27-7-2014).
I ragazzi del corso per famiglie
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CONSACRAZIONI Il 14 agosto, nella messa conclusiva del corso di esercizi degli AGC a San Gabriele ci sono state tre consacrazioni: Prima consacrazione di Elena Pilloni di Roma: terzo rinnovo di Cesaretti Adalberto di Trodica, C. Perpetua di Papa Lucia di Roma. Il 17 agosto, nella messa di rinnovo delle promesse delle coppie c’è stata la C. Perpetua di Anna Cervelli di Civitanova M.
Crocifisso; vivendo con loro, anch’io ho potuto conoscere questo cammino di fede e ne sono stata attratta immediatamente. Ho cominciato a frequentare il gruppo, prima con curiosità, poi con fede crescente e Un giorno piano piano mi sono integrata di cambiamento radicale sempre più con Consacrazione di Anna Cervelli loro, anche grazie Il giorno 17 di agosto 2014 rimarrà per alla accoglienza sempre impresso nella mia mente come un che tutti i compogiorno nel quale le emozioni si sono unite nenti del gruppo a tanta gioia. Durante il corso di spiritualimi hanno dato sin tà per le famiglie, nel santuario di S. dal primo giorno. Gabriele, sono stata ammessa a fare la mia Cosi ho fatto le consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso tre consacrazioni nel Movimento laicale passionista “Amici annuali e in quedi Gesù Crocifisso”. Io non avrei mai sto anno ho fatto pensato che nella mia vita ci sarebbe stato la Consacrazione un cambiamento cosi radicale, se penso a Perpetua. quante volte negli anni mi sono chiesta: Signore “Ma Dio dov’è? Perchè permette che io Gesù, solo tu sai debba subire tutte queste cose?”. Non quanta sofferenza immaginavo che il Signore un bel giorno interiore ho denmi avrebbe fatto un grandissimo regalo, tro di me, perchè farmi incontrare una famiglia che mi ama non mi sento e che mi ha fatto comprendere che tutto Anna Cervelli con Stefano e i sacerdoti degna di questa quello che mi è accaduto non era volere di grazia per quello Dio ma solo malvagità degli uomini. Pina Amici di Gesù Crocifisso, all’avvicinarmi che è stata la mia vita passata. Confido e Luigi insieme ai loro figli mi hanno dato di più alla vita parrocchiale con il mio solo nella tua Bontà infinita. Ringrazio gli e mi stanno dando la famiglia che ho semmodesto servizio di segretaria del Amici di Gesù Crocifisso, in particolare la pre desiderato, mi danno la comprensione Consiglio Parrocchiale e da quest’anno mia famiglia e Clara che mi è stata tanto di cui ogni essere umano ha bisogno. Essi appunto come Ministro Straordinario vicina; grazie anche a tutte le persone che sono una famiglia consacrata a Gesù dell’Eucaristia, è un SI a Gesù sono venute a San Gabriele per Crocifisso. E’ un si alla vita che Lui mi ha condividere con me la gioia di donato e che non è solo mia, ma anche per questo giorno. gli altri. Questa vita, che come sai, ha Anna Cervelli messo me e la mia famiglia di fronte a tanta sofferenza. Perdita dell’unico ed Caro padre, la ringrazio “amatissimo” figlio Andrea, del papà e di della sua risposta che mi è stata mia sorella, in soli tre anni (dal 2006 al di molto conforto, dopo la gran2009) e nell’apprendere della gravissima de prova da cui ero stata colpita. malattia di mia mamma dal 2007 affetta Ci vedremo agli esercizi e per la dal morbo di Alzheimer e che vive con me mia consacrazione perpetua, che sola. Ma voglio offrire questa mia soffesto aspettando con ansia e desirenza al mio amico Gesù e a Maria, affinderio, dopo le prove degli anni ché nulla vada sprecato della mia vita e passati che mi avevano impedito che magari “nel mio piccolo” serva di di partecipare agli esercizi e così forza e coraggio ad altri. Sottolineo come fare la consacrazione perpetua a servire gli altri portando la Comunione ai Gesù Crocifisso. Voglio appartemalati ed anziani, mi ha fatto ricevere da nere per sempre a Gesù loro forti insegnamenti di fede profonda, Crocifisso. dai quali posso capire quanto ancora ho da Lucia Papa imparare per accrescere la mia fede. Ecco perché desidero rinnovare la Desidero fare il primo rinnoConsacrazione a Gesù Crocifisso. Con vo della Consacrazione a Gesù l’occasione desidero ringraziare voi, carisCrocifisso per sentirmi ancora simi Padre Alberto e Padre Bruno, per il più vicina a Gesù, specie in quevostro prezioso e fondamentale apporto sto anno, che per volontà divina spirituale, Nello, Maria e Annita e tutto il ho ricevuta la grazia il 23 marzo gruppo di Castellano, perché è anche gradel mandato del Vescovo come zie a voi tutti che mi sento vicina al nostro Ministro Straordinario Amico Gesù. dell’Eucaristia. Tutto il mio perConsacrati Lucia, Elena e Adalberto Nadia Alessandrelli corso dal primo incontro con gli
AMICI AGGREGATI a cura di Alberto Pierangioli
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entilissimo Padre Alberto, le scrivo per farle sapere quanto Gesù ci è vicino e ascolta i nostri desideri... se conformi ai suoi!!!!! Lei sa che ormai da anni io ero l’unica INDEGNA Passionista laica in Friuli!!! Dico ero perché da circa tre mesi sono venuta a conoscenza di due signore del posto che sono venute in contatto con la spiritualità Passionista attraverso le suore di Firenze. Io, tramite il viceparroco della mia parrocchia, le ho conosciute…..! Il percorso è molto in salita e pieno di ostacoli. Sia il mio parroco che il loro non accettano gruppi di preghiera e questa spiritualità. Noi cercavamo un padre che potesse seguirci ma il viceparroco, che era favorevole, è stato fermato dal mio parroco che gli ha impedito di pregare assieme a noi. Comunque oggi per la prima volta in chiesa ho pregato assieme ad una di queste signore seguendo il libro “Voi siete miei amici”. E’ un primo debole passo ma sapere di non essere sola è già una gioia grande. Le chiedo se cortesemente può inviare o mi dice a chi posso chiedere due copie del libro “Voi siete miei Amici”, per pregare poi assieme. Le invio poi, appena mi da la conferma, il dovuto, tramite bollettino . Piano piano le cose vanno avanti, mettiamo tutto ai piedi della Croce e che questa sia per noi sempre fonte di luce e di vita! La ringrazio e la ricordo nella preghiera. Da parte mia ho avuto un anno non molto positivo per la salute. Ma sia fatta la volontà di Colui che tutto può. Un saluto caro e affettuoso. Cismondi Mariangela, Udine Aggr. Morrovalle
Bagnara Arsa UD. Cara Paola, ti ringraziamo tanto per
tutto il materiale che c’invii, questo ci fa sentire più vicini a voi. Leggendo l’ultimo calendario, abbiamo potuto notare quanti impegni avete: formazione, ritiri, solennità ecc. A noi tutto questo manca molto. Poter partecipare agli incontri che fate voi sarebbe un grande aiuto per la nostra crescita spirituale. Quando veniamo in Abruzzo i giorni che trascorriamo a Frisa, non sempre coincidono con gli incontri della Fraternità di Fossacesia, alla quale siamo aggregati. Noi partecipiamo a tutte le attività e incontri di preghiera che ci propone la nostra parrocchia. Ci manca comunque la possibilità di poter approfondire con voi tutte le catechesi che ci manda P. Alberto. Anche se non ne godiamo appieno, ringraziamo Dio per averci fatto entrare a far parte degli Amici di Gesù Crocifisso. Inviamo a tutti voi della fraternità tantissimi auguri di un buon Natale e felice anno nuovo. Vittorio e Donata Mattioli Aggr. Fossacesia Bagnara Arsa UD. Caro P. Alberto, ci fa piacere che a Udine potrebbe nascere un gruppo degli Amici di Gesù Crocifisso. Ci farebbe piacere se ci inviasse l’indirizzo o posta elettronica di questa Signora, per poterla contattare. Vittorio e Donata
Spero che si realizzi un sogno Ovada Al. Sto leggendo il libro delle testimonianze. È davvero molto bello poter conoscere queste persone e il loro cammino spirituale, che mi è di esempio e di stimolo. Aggiungo una mia
riflessione da Amica Aggregata a Morrovalle. Non debbo prolungarmi molto nel riflettere sulla fede ispirata agli insegnamenti di Papa Francesco, anche perché sono insegnamenti che possiamo trovare nel Vangelo e negli insegnamenti della Chiesa. Io credo che Papa Francesco abbia trovato il modo di far arrivare a noi quei concetti, richiamando tutti alla coerenza. Credo che questo sia la base di tutto. Se non diventiamo “luce nelle tenebre” e non andiamo verso le “periferie”, non cambierà niente. Solo la nostra vita coerente e differente potrà illuminare e cambiare chi è deluso, stanco e sconsolato. Che cosa possiamo fare noi come AGC? Io non so che cosa dire, essendo una semplice aggregata, lontana da tutte le nostre fraternità. Ma da tempo ho in mente un pensiero. Vivo a Ovada AL, dove nacque San Paolo della Croce. Se è volontà di Dio, sento come impegno di far nascere anche qui una Fraternità, per avvicinare altre anime a Gesù Crocifisso. Sento che tante persone ne hanno bisogno. Venerdì scorso abbiamo avuto una serata dedicata alla riflessione sulla Passione di Gesù guidata da Padre Diego passionista. Avresti dovuto vedere! Ha parlato per più di un’ora e tutti quanti bevevano alle sue parole e alle sue riflessioni. Non c’è stato un fiato, un movimento, un guardare l’orologio, anche se l’ora era tardi. Le persone hanno bisogno di Gesù Crocifisso, magari non se ne rendono conto coscientemente, ma lo capiscono quando lo incontrano. E’ nostro dovere, portarglielo. Con l’aiuto del Signore, spero che si possa realizzare questo sogno, per il bene dei fratelli e la gloria di Dio. Barbara Baffigo
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ECHI DEL 26° CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI AGC: 09-14 AGOSTO
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al 9 al 14 agosto si è svolto a S. Gabriele il 26°corso di esercizi spirituali per gli AGC, animato dai padri Alberto Pierangioli e Bruno De Luca, con la partecipazione di circa 50 AGC, più molti pendolari. Nella messa di conclusione, ci sono state tre consacrazioni: Prima consacrazione di Elena Pilloni di Roma; terzo rinnovo di Cesaretti Adalberto di Trodica; Consacra-zione Perpetua di Lucia Papa di Roma. Pia Ho avuto la grazia di partecipare al corso di esercizi spirituali del 9-14 agosto 2014 presso il santuario di S. Gabriele, animato dal P. Alberto e P. Bruno, sul tema “La famiglia”, additandoci la sacra famiglia di Nazareth come modello di amore, ubbidienza ed aiuto reciproco. Nelle catechesi e nei lavori di gruppo abbiamo riflettuto che la “vocazione” alla famiglia deve farci vivere nell’amore, nel rispetto reciproco e nella pazienza, anche quando c’è la presenza della croce e lo stesso dono reciproco degli sposi diventa croce. La vita odierna è frenetica e crescono i dissensi; occorre comprensione, sopportazione, amore. La famiglia, piccola chiesa, deve correre ai ripari. Pregare insieme in famiglia è una grande grazia, ma occorre maturità, istruzione religiosa ed un grande amore per Dio e per il prossimo che Dio ci ha messo vicino. Marvì Ho iniziato a partecipare agli esercizi spirituali nel 2010, nel momento più buio della mia vita. Dovevo trovare le risposte ai tanti perché della mia vita. Ne ho trovate solo una parte, comunque sono tornata a casa un pò più serena. Negli anni successivi, la partecipazione mi arricchiva di altre risposte, mentre crescevo nella mia ricerca spirituale. Il corso di questo anno, è stato importante ed attuale; le catechesi hanno chiarito i dubbi che ancora vagavano nella mia mente. Gli incontri di gruppo, con il confronto del vissuto, mi hanno fatto riflettere e capire il modo giusto da avere con i figli, per tenere unita la famiglia. Germana Gli esercizi spirituali appena conclusi, aventi come tema “La famiglia cristiana”, mi hanno veramente stra-
I partecipanti al corso di esercizi spirituali AGC volta interiormente. Le catechesi mi hanno portata a riflessioni profonde da creare in me un vero maremoto. Il secondo giorno sono entrata talmente in crisi con me stessa che sarei voluta fuggire, mi sentivo fuori posto e quelle meditazioni mi facevano troppo male. Mi chiedevo cosa ci facessi io lì, abbandonata da mio marito e, nonostante i miei sacrifici, non sono stata capace di tenere unita la mia famiglia. Ero molto triste, imputavo a me ogni colpa. Parlarne poi con il padre, è stato provvidenziale e sono riuscita a scrollarmi da dosso tante “scorie”. Le sue parole hanno acceso in me la voglia di testimoniare con l’esempio, soprattutto ai mie figli, il valore vero della famiglia, del sacramento del matrimonio e della parola amore, che è dedizione reciproca e ci rende capaci di amare come Cristo ci ha amato. Il confronto poi con le altre sorelle e fratelli mi ha aiutato a “buttar fuori” tanti perchè che erano senza risposta e mi rattristavamo. Ho parlato con Margherita e, dopo un pianto liberatorio, il suo fraterno abbraccio mi ha ridato speranza e forza per andare avanti. Sono felice di aver partecipato agli esercizi; ora sento ancora di più in me la forza del sacramento del matrimonio e ho rafforzato il mio proposito di fedeltà, unità e indissolubilità, anche se sono rimasta sola. Sono certa che la forza che sto riscoprendo in me è tutto dono
di Dio e Gesù Crocifisso mi sta vicino e mi aiuta a portare la mia Cinzia Mosca E’ stata per me una grande gioia aver partecipato agli esercizi. Quest’ultimo periodo è stato per me molto intenso e pieno di cambiamenti, con un conseguente accumulo di tensione! Sento veramente di aver ritrovato il mio “io interiore”, staccando la spina per qualche giorno, lontano dalla mentalità del mondo esterno, dove le parole speranza, amore, condivisione, ascolto sono state proprio bandite. Elia Torresi Carissimo padre, grazie per quanto hai fatto per avvicinarmi al Signore. Ringrazio il Signore che mi ha fatto conoscere gli AGC, mi ha fatto partecipare alla giornata del 25° degli AGC con la mia fidanzata Melina e ora al corso di Esercizi. La mattina che sono partito da Cosenza ero felicissimo e durante i miei quasi 700 km di strada, ero invaso da una gioia immensa e nelle mie orecchie risuonava sempre: “Eccomi, eccomi, eccomi, Signore, io vengo! Eccomi, eccomi! Sia fatta sempre la Tua volontà” (sal 39). Oggi riparto e sento tristezza, ma ho la certezza che l’anno prossimo riavrò la gioia di ritrovarmi con i miei fratelli e sorelle. Michele Malerba
RITIRO SPIRITUALE FAMIGLIE 15-19 AGOSTO 2014
al 15 al 19 agosto, presso il santuario di San Gabriele, si è svolto il corso di esercizi spirituali per famiglie; hanno partecipato circa in 70 tra genitori e figli, più diversi pendolari. Il corso è stato guidato da p. Luciano Temperilli e p. Alberto Pierangioli con la presenza dei diaconi Vito Serafino e Luigi Settembri. Prendendo come riferimento le esortazioni di papa Francesco, padre Luciano ha trattato il tema “Testimoniare la gioia del Vangelo” cercando di trasmettere ai presenti l’importanza di vivere il vangelo innanzitutto nella propria famiglia, “piccola chiesa domestica”, con gesti, attenzioni, reciproco ascolto fra coniugi e figli. Poi, nonostante “Le sfide del mondo”, catechesi del secondo giorno, portare la nostra testimonianza nella società, annunciare la gioia del vangelo con la semplice apertura verso il prossimo. La catechesi del terzo giorno “L’aspetto sociale del Vangelo” ha affrontato la tematica della solidarietà. Nei pomeriggi, incontri e riflessioni sull’argomento “La fragilità della coppia”. Nella messa domenicale, otre al rinnovo delle promesse matrimoniali abbiamo assistito alla consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso di una nostra sorella. Quest’anno, oltre al consolidato gruppo, hanno partecipato agli esercizi diverse nuove famiglie con le quali si sono creati subito una profonda ’unione spirituale ed un clima di pace e serenità. Mariella
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Caro padre, i giorni precedenti alla partenza per S. Gabriele, sono stati molto duri per me ed ero emotivamente molto fragile, ma appena siamo arrivati al santuario con tutta la famiglia, ho sentito che tutto stava cambiando e con il passare delle ore, “l’afflizione si tramutava in gioia”. Il tema degli esercizi era “Testimoniare la gioia del vangelo”. Ho sperimentato che la
Le famiglie davanti al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata
volontà di seguire Gesù con tutto il cuore, abbassando noi stessi, produce gioia! Sono stati giorni speciali anche per mio marito che li ha vissuti con una libertà diversa dal solito e felice per le nuove famiglie che si sono unite a noi e che hanno portato tanta freschezza insieme ai loro figli! Ringrazio Gesù e Maria, S. Gabriele che intercede sempre per noi e tutti i passionisti che porto sempre nel cuore con un amore speciale! Fiorella Il corso per famiglie di questo anno è stato il più sentito. Tutti hanno contribuito a rafforzare e sostenere il cammino di fede che come laica passionista, percorro da 13 anni. Grande é la gioia per le famiglie che riconoscono Gesù quale compagno insostituibile per la propria vita, una gioia piena che é impossibile viverne senza. M. Letizia Garbuglia Tarquini Frequentando il gruppo delle famiglie degli AGC, ho imparato a ringraziare Gesù e a dedicare a Lui ogni momento della mia giornata, a lodarlo per le persone che mi ha messo e continua a mettermi accanto. Ho imparato che cosa vuol dire avere compassione, cioè vivere, soffrire e gioire con le persone che le vivono. Ringrazio P. Luciano e P.
Alberto per i consigli che ci hanno dato. Gattafoni Campitelli Giusy Carissimo Padre Alberto, ti ringraziamo di vero cuore per l’invito accorato che ci hai rivolto per gli esercizi spirituali. Ringraziamo il Signore che ci ha spinto ad accoglierlo. In ogni momento della giornata abbiamo sperimentato tanta pace, calma, gioia e soprattutto abbiamo trovato Dio stesso. Le catechesi e i dialoghi li abbiamo vissuti intensamente, aiutandoci a riflettere e a confrontarci sulla nostra vita. Cercheremo di trarne tanti insegnamenti per la nostra vita quotidiana e coniugale. Il Signore ha seminato nei nostri cuori sentimenti di fratellanza e misericordia, fiduciosi che non ne mancheranno i frutti! Abbiamo sperimentato bei momenti di comunione con le altre fraternità; ci sono state situazioni commoventi; salutarci alla fine dei quattro giorni è stato un po’ triste. Grazie a Padre Luciano che ci ha reso le giornate molto speciali, ogni “sciocchezzuola” ci strappava un grande sorriso! Possiamo veramente testimoniare che dopo un ritiro spirituale si è consapevoli che: “Entra tutto, rimani solo, esci un altro”(Intra totus,mane solus,exi alius). Carlo e Tiziana/Mimmo e Olga
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TESTIMONIANZE
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UN’ORA DAVANTI AL TABERNACOLO Caro padre, con grande gioia ti comunichiamo che questa sera è stato il 6° incontro da quando ci ritroviamo per “un’ora davanti al Tabernacolo”. In parrocchia, l’ultimo venerdì del mese tocca a noi AGC essere responsabili dell’Adorazione Eucaristica alle ore 17. Da tempo pensavamo di organizzare un incontro che permettesse a chi lavora e non può partecipare all’adorazione delle ore 17 di ritrovarsi insieme dopo cena per pregare davanti al Santissimo. Il nostro parroco Don Ennio è stato subito d’accordo e dopo la tua benedizione abbiamo iniziato. Al primo incontro eravamo solo 6, ma man mano il gruppetto è cresciuto; ora siamo 15-
20. In chiesa ci disponiamo a semicerchio davanti al Tabernacolo, per sentirci più vicini a Gesù! Abbiamo preparato libricini diversi, alterniamo un incontro con “Eccoci Signore, alla tua presenza!”, “Misteri dolorosi con suor Faustina Kowalska”, “Senza di te non sarei nulla”... Vogliamo sottolineare durante questi incontri l’importanza della preghiera silenziosa davanti al Signore, lontano dai rumori della giornata, un momento dove ognuno può aprire il proprio cuore a Gesù in maniera totale e deporre nelle se mani le nostre intenzioni e le nostre croci. Una guida e un lettore portano avanti questa ora, alternando momenti di preghiera a momenti di silenzio, a canti, o preghiera comunitaria. Negli ultimi due incontri, prima del saluto finale, abbiamo
VERA SALVI: DALLA MORTE ALLA VITA La morte di una persona cara suscita sempre nei suoi familiari ed in tutte le persone che l’hanno conosciuta sentimenti contrastanti di dolore e di certezza nella fede che questa abbia ormai incontrato il Signore Gesù, la meta della fede vissuta tutta una vita. E’ stato così per la nostra cara consacrata perpetua Vera Salvi, che si è spenta il 16 giugno, confortata dalla vicinanza dei propri familiari, della visita del Parroco Don Francesco Grassi, dei PP Alberto e Bruno, presenti il 13 e 14 giugno per la preparazione e le consacrazioni nella nostra comunità di Trasacco. Costretta a letto da qualche tempo per i dolori e le complicazioni di un carcinoma mammario e della sua bella età di 93 anni, la
Versa Salvi
carissima Vera non si era mai lamentata per la sua malattia, ma trasformava la sua inattività forzata in preghiera per i sacerdoti, per noi suore, per i suoi familiari, per la comunità tutta di Trasacco, per il
voluto spegnere tutte le luci lasciando solo le due lampade ai lati del Tabernacolo ed è stato davvero un momento commovente! Lo Spirito Santo ha suscitato delle preghiere spontanee e dal profondo del cuore possiamo dire che saremmo rimasti così, in silenzio e al buio, per tanto tempo ancora!! I canti accompagnati dal suono della chitarra sono quasi “sussurrati” gioiosamente al Signore e ogni volta sempre con una intensità maggiore! I nostri volti sorridenti all’uscita dalla chiesa raccontano molto più di mille parole la gioia e l’emozione che il Signore ci dona! Grazie a Dio, grazie alla Vergine Maria e grazie a te, carissimo padre, che preghi e benedici questa iniziativa! Giulianova 30/7/14 Olga Erasmi
movimento degli “Amici di Gesù Crocifisso” che lei amava. Insieme a Sr Maria Rosati, mi sono trovata a visitare Vera proprio mezz’ora prima che spirasse. E’ stata una bella testimonianza vederla pregare insieme a noi, anche se ormai non riusciva più a parlare, seguendo con gli occhi la promessa di Amore a Gesù Crocifisso che ripetevamo con Sonia Sgattoni, sua figlia e responsabile della nostra fraternità, con il Crocifisso della consacrazione perpetua tra le mani, chiedere il conforto del braccio di S. Cesidio, il nostro martire, portato prontamente da Don Francesco. Insomma, Vera è morta da vera Passionista, dimostrando, nella prova, fede e serenità, portando la dolorosa croce della malattia e raggiungendo la vetta del Calvario per unirsi a Gesù che lei ha sempre amato in modo attivo e silenzioso. Sr. Emanuela Passionista
LE NOSTRE FRATERNITÀ li Amici sono raggruppati in gruppi maggiori, chiamati Fraternità e in gruppi minori, Gruppi di preghiera. Le Fraternità sono animate da un assistente spirituale e da un coordinatore laico e s’incontrano presso una parrocchia o una casa religiosa ordinariamente due volte al mese: Il primo incontro è dedicato specialmente a meditare la Parola di Dio, in particolare il Vangelo della Passione, come Lectio divina. Per questo esercizio si usa spesso come testo base “Voi siete miei amici” (P. Alberto P. Ed. Ancila). Il secondo incontro è dedicato ad approfondisce la fede e la spiritualità passionista, secondo il programma formativo annuale del movimento, che tiene conto delle indicazioni della Chiesa e della Famiglia Passionista.
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1. Morrovalle MC Convento Passionista: Piazzale San Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Incontri: II e ultimo martedì, ore 21,00. Coord. Astorri Lazzarini Marika: C. 393.9824782 Assistente sp. P. Alberto Pierangioli T. 0733.569033 C. 3498057073
2. Civitanova MC: Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata. Incontri: II e IV lunedì, ore 21,00. Coord. Guglielmi Clara: C. 338.379.5279 Ass. sp. P. Alberto Pierangioli T. 0733.569033 C. 3498057073
Civitanova Gruppo Famiglie: Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata: III sabato del mese, ore 20,00. Assis. sp. Diac. Serafino Vito: C .340.4140173. Responsabile Torresi Finocchi Fiorella: 3355264902
3. Recanati MC: Convento Passionista, Parrocchia Maria SS della Pietà Incontri: I-III martedì, ore 18,30. Coordinatore Gelao Gianni. C. 347.3354052 - Assistente sp. P. Bruno De Luca: 339.6117954
4. Macerata MC: Parrocchia S. Croce Incontri: ultimo venerdì e varie,ore 21,00. Coord. Angeletti Tiziana: C. 338.3391499 Assistente sp. P. Bruno De Luca: 339.6117954
5. Montecosaro Sc. MC: Parrocchia Annunziata Incontri: II e ultimo giovedì, ore 21,00 – Coord. Coltorti Maria Grazia: 3299656591-Ass. sp. P. Bruno De Luca: 339.6117954
6. Porto Sant’Elpidio FM: Parrocchia S. Pio X. Incontri: II e IV mercoledì, ore 21,00. Coord. Fragola Nello: C. 329.1255869 - Assist. Sp. P. Bruno De Luca: 339.6117954
7. S. Elpidio a Mare Castellano FM: Parrocchia Castellano Incontri: I – III mercoledì, ore 21,00. Coord. Fragola Nello: C. 329.1255869 - Assistente sp. P. Bruno De Luca: 339.6117954
8. Giulianova Lido TE: Parrocchia Annunziata. Incontri: I–III venerdì, ore 21,00. Coord. Calvarese Pio 338.8840.272 –As.. P.Alberto Pierangioli T.0733.569033 C. 3498057073
9. S. Nicolò a Tordino TE: Parrocchia S. Francesco Incontri: I – III martedì, ore 20,30. Coord. Campanelli Franco: C. 3470979913 Assistente sp. P. Lorenzo Baldella CP C. 393.4965459
10. Fossacesia CH: Abbazia S. Giovani in Venere, Passionisti. Incontri: I – III martedì, ore 21,00. Coord. Centurione Anna: C. 380.7140938 Assistente sp. P. Marcello Pallotta CP, C. 3288451704
11. Roccaraso-Rivisondoli-Pescocostanzo AQ: Parrocchia Maria SS. Assunta Incontri: II – IV martedì, ore 15,00 e varie. Coord. e Assistente sp. D. Rucci Riccardo: 347.8452914
12. Trasacco AQ: Suore Passioniste e Parrocchia Santi Cesidio e Rufino Incontri: I – III mercoledì, ore 21,00. Coord. Sgattoni Sonia: T. 0863\93217 – Ass.sp. Sr. Emanuela Passionista: 0863\93.248
13. Sulmona AQ: Parrocchia Maria Ausiliatrice Incontri: II e IV mercoledì, ore 21,00. Coord. Carrà Agnitelli Cinzia: C. 339.6505769 Assistente: Parroco: Don Carmine Caione: C. 340.2588735 - Vice: Don Magloire Tagne
14. Madonna della Stella PG: Santuario e Comunità Passionista Incontri: II – IV domenica, ore 15,30. Coord. Magrini Renata: C. 392.9815835 Assistente sp. : P. Adalberto di Donato: C. 339.3611696 – P. Luciano T. 3336998356
15. Moricone RM: Comunità Passionista Incontri: Martedì varie, ore 21,00. Coord. Servili Maria Antonietta: C. 3291539823 Assistente sp: P. Alessandro Ciciliani: 338.9957932 16. Bari: Presso Suore Divino Zelo. Incontri: I e III domenica ore 16,00. Coord. Fallacara Prudenza, C. 320.9270025 Assistente sp. Don Giovanni Lorusso: C. 347.3007306 17 Villa Lempa TE: Parrocchia San Pietro. Incontri: I e III venerdì, ore 21,00. Coord. Piunti Danilo C. 329.2371095 Assistente spirituale: Don Stefano Iacono C. 348.8821246 P.A.P.
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PENSANDO AL NOSTRO 25° Quando l’8 agosto1989, nel primo corso di esercizi da me guidati presso la Madonna della Stella, consegnai a Gianna, durante una confessione, la prima pagellina di amore a Gesù Crocifisso, non mi resi conto dell’importanza di quel gesto e molto meno avrei potuto pensare che dopo 25 anni ci saremmo ritrovati in più di 600 AGC presso il santuario di San Gabriele, per ricordare quel gesto come l’inizio di un cammino di spiritualità e di santità passionista per migliaia di laici passionisti. Con questo numero speciale della rivista vogliamo lodare e ringraziare Gesù Amore Crocifisso e Risorto per il cammino che ci ha fatto fare, per i più dei 3000 Amici che hanno voluto fare almeno per un po’ di tempo questa esperienza di amore, per i 250 che hanno già raggiungo la meta del cielo, per tutti coloro che continuano con gioia questo cammino di fede e di amore con la Famiglia Passionista. Invito tutti a lodare e ringraziare il Signore. P. Alberto Pierangioli
CALENDARIO DEGLI AMICI 2014 07 settembre: 13 settembre 19 settembre: 20 settembre: 05 ottobre: 11 ottobre: 19 ottobre: 25 ottobre: 09 novembre:
Ritiro mensile a Morrovalle Ritiro e consacrazioni a Castellano Incontri e consacrazioni a Roccaraso Consacrazioni a Sulmona Ritiro a Morrovalle Consiglio Nazionale a Morrovalle Solennità S. Paolo della Croce: Morrovalle, 21,15 Ritiro e consacrazioni a San Nicolò Ritiro a Morrovalle
SOMMARIO 2. P. Luciano Temperilli 3. P. Luciano Temperilli 4. P. Roberto Cecconi 5 – 6. Maria Grazia Coltorti 7. Manuela Peraio 8-19. Vari 20. P. Dario Di Giosia 21-25. Vari 26. Vari 27. P. Alberto Pierangioli 28. Vari 29. Vari 30. Vari 31. Direzione 32. Direzione
La Fede e la famiglia: Eredità trasmessa Fede è avere cura dell’altro e del creato Meditiamo la Risurrezione di Gesù 25 anni di Testimonianza I Testimoni: Carlotta Nobili 25° AGC: Grandi Testimonianze Il libro “Voi sarete miei testimoni” Testimonianze del 25° AGC Consacrazioni Amici Aggregati Esercizi spirituali Ritiro spirituale famiglie Adorazione a Giulianova e Vera Salvi Le nostre Fraternità Pensando al nostro 25°
RICORDIAMO AL SIGNORE I NOSTRI DEFUNTI Probo Pasquale di Trasacco AQ: 09-06-14; Salvi Vera, Trasacco, consac. p.: 18-06-14; Lezi Caterina Madonna della Stella: 19-06-14.
Settembre-Ottobre 2014 – Anno XV n. 5 Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DCB Macerata. Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624 Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano Temperilli Piazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle Mc T. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394 E-mail: albertopier@tiscali.it http://www.amicidigesucrocifisso.org