dal 31 gennaio al 28 febbraio
30207 9 771594 147709
il mattino di Bolzano e provincia
QUOTIDIANO DELL’ALTO ADIGE
3 /200 15/1 del .A. .I.A .C.C AUT
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3 /200 15/1 del .A. .I.A .C.C AUT
dal 31 gennaio al 28 febbraio ANNO XVI - N. 37 - 0,90 euro *
www.ilmattinobz.it
Venerdì, 7 febbraio 2003
Sped. in abb. post. 45% - articolo 2 comma 20/b,legge 662/96 Filiale di Bolzano
Megastore, la sentenza
A confronto con la titolare
Quarantenne di Cornaiano
Il Tar: «Trony era del tutto abusivo»
Rapina nel panificio: c’è un fermato
Val Senales: muore travolto dalla valanga
ESPRO A PAGINA 20
MASIELLO A PAGINA 25
BONURA A PAGINA 23
Bolzano, dopo Oltrisarco la giunta comunale intende intervenire sull’altro asse viario
Via Druso, stop alle auto Il progetto: parcheggi e treni per arrivare in centro
Salghetti: «Vieteremo il transito ai pendolari» BRUNAMARIA DAL LAGO VENERI
SPETTATORE
UCCISO DAL CAVALLO Il filmato della gara di slitte è stato sequestrato dalla Procura
Rasun, il fotogramma della tragedia
Le strade per Roma
Südtirol, Alto Adige o Sudtirolo: qual’è il nome giusto per la nostra terra? Su questo hanno fatto discutere le tesi di Cristian Kollmann, esperto di toponomastica presso l’archivio provinciale e consulente della giunta provinciale. Per approfondire il tema, abbiamo chiesto a Kollmann di spiegare per i nostri lettori le sue tesi. Che oggi pubblichiamo. *** Südtirol e Alto Adige sono, nella testa della maggior parte della gente, corrispondenze automatiche, trattandosi di un accostamento di nomi così dettato dalla politica. Ed è per questo che è già quasi un miracolo se, in una provincia nella quale l’espressione Alto Adige è onnipresente, anche la denominazione Sudtirolo "tiene duro" e trova qua e là qualche sporadica applicazione. Südtirol e Alto Adige definiscono lo stesso territorio, ma all’osservatore attento non sfugge che ciascuna denominazione suscita associazioni ed emozioni contrastanti che richiamano nei gruppi linguistici immagini storiche discordi. La denominazione tedesca Südtirol, che contiene ancora l’elemento basilare Tirol, è storicamente più corretta di Alto Adige... CONTINUA IN TERZULTIMA
Iveco, i terreni alla Provincia
Alessandra Zendron, consigliera verde
RISTORANTE - PIZZERIA Si accettano buoni pasto Gradita la prenotazione
Palaonda
BOLZANO CENTRO
LAIVES VIA MASO DELLA PIEVE
Bar
❏ PAELLA SU ORDINAZIONE ❏ SPAGHETTI ALLO SCOGLIO ❏ SVARIATA SCELTA DI PIZZE ❏ GUAZZETTO DI CODA DI ❏ PASTA FATTA IN CASA ROSPO ❏ RAVIOLO AL NERO DI SEP- ❏ FEGATO ALLA VENEZIANA PIA RIPIENO DI CAPASAN- ❏ ZUPPA DI PESCE RUSTICO
TA E SEDANO
La «lista rosa» oppure il ritiro dalla politica. Sono queste le due opzioni che si presentano nel futuro di Alessandra Zendron dopo che il coordinamento dei Verdi ha accolto la mozione contro la sua ricandidatura. La presidente del consiglio provinciale replica alle accuse di disimpegno, spiegando le divergenze con i colleghi di partito. GOBBATO A PAGINA 17
L’ISOLA DI VENERDI’ FRANCESCO COMINA
ZONA COMMERCIALE BZ - SUD
Free
Angelucci: «Impossibile strappare di più»
«Vi racconto tutti i segreti dell’accordo»
Alessandra Zendron: «Lista rosa oppure mi ritiro dalla politica»
Con un emendamento firmato Hanspeter Munter, della Svp, ma scritto, salvo una leggera modifica, da Giorgio Holzmann di An, il consiglio provinciale ha dato formale via libera all’acquisizione dei terreni dell’ Iveco da parte della Provincia. L’ente pubblico potrà intervenire in soccorso di imprese in difficoltà. A PAGINA 17
CARISPA-BPL
I progetti della consigliera dopo la rottura con i Verdi
M3011447
di CRISTIAN KOLLMANN
Inedita alleanza An-Svp
VIA KRAVOGL
Il nome e la terra
RUGGERA A PAGINA 21
VIA EINSTEIN
Toponomastica
Dopo Oltrisarco, la giunta comunale di Bolzano intende mettere mano a via Druso, chiudendola al traffico dei pendolari. Il sindaco Giovanni Salghetti: «Verso Ponte Adige faremo un parcheggio e chi viene dall’Oltradige un domani prenderà il treno: in otto minuti sarà in stazione. Dobbiamo attendere il potenziamento della tratta ferroviaria. L’assessore provinciale ai trasporti, Di Puppo, mi ha garantito che tra due anni ci sarà un convoglio ogni venti minuti». Su via Claudia Augusta, che sarà chiusa ai non residenti, l’Unione Commercio entra il guerra con l’amministrazione comunale e cerca interlocutori in Provincia. ESPRO A PAGINA 18
Il cavallo si imbizzarrisce un attimo prima di travolgere l’anziano spettatore
Disco Life
«Unione commercio contro la via Claudia Augusta... Anche viale Druso chiede il blocco delle auto». Da giorni i quotidiani locali riportano le notizie del profondo disagio degli abitanti e dei commercianti che vivono ed esercitano la loro attività lungo la via Claudia Augusta. Ora si aggiungono anche quelli di viale Druso. I problemi ci sono eccome e non sono certo io che posso dirimerli. La cosa che mi è parsa curiosa, anche se del tutto casuale o meglio squisitamente “toponomastica” è il continuo rinvio... CONTINUA IN PENULTIMA
Per via Claudia Augusta pressioni dei commercianti sulla Provincia: «Azioni di lotta»
ALL’ACETO BALSAMICO
BOLZANO - Via Kravogl, 3 - Tel. 0471 502360
Sandro Angelucci, (nella foto) vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio: «Nella trattativa con Lodi abbiamo ottenuto il massimo. È un affare per tutto l’Alto Adige». FLORIO A PAGINA 19
M3020150
BESTIARIO
Gli occhi neri di Almar Almar ha una ventina d’anni. Ha gli occhi neri e i capelli lunghi. All’università di Baghdad i ragazzi lasciano che sia lei a salutare la delegazione italiana formata da alcuni parlamentari e da alcuni referenti delle associazioni di base giunti in Iraq per dire al popolo che "l’Italia ripudia la guerra". CONTINUA IN PENULTIMA
La settimana del carciofo
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Lettere& Commenti
venerdì 7 febbraio 2003
(segue dalla prima) ... per questo motivo sarebbe più sensato, o semplicemente più onesto, se tale denominazione venisse tradotta in italiano con Sudtirolo. Gettando uno sguardo dietro le quinte del nome Alto Adige, si scopre un ben preciso concetto nazionalistico: basandosi sulla cosiddetta teoria dei confini naturali, si voleva negare - soprattutto tramite Ettore Tolomei, l’uomo che inventò l’Alto Adige (Maurizio Ferrandi) - l’esistenza di quella parte del Tirolo che si trova a sud del Brennero e ad ovest dei Toblacher Felder (campi di Dobbiaco), dando luogo così alla pretesa storica di un distretto afferente all’alto corso dell’Adige. Diamo un’occhiata alla rispettiva storia dell’onomastica: *** XIII SECOLO Fin dalla salita al potere, avvenuta nel 1248, dei conti del Tirolo, il cui nome deriva dal castello sopra Merano, si incontra, tra l’altro, nell’anno 1254 la definizione dominium quondam domini comitis Tirolis (= dominio del conte del Tirolo), e nell’anno 1256 comicia Tyrolis (= contea del Tirolo). La descrizione antica ed apolitica terra inter montes (= terra fra i monti) viene via via soppiantata. *** XIV SECOLO Nel 1363 Margarethe Maultasch consegna agli Asburgo die land und gegende an der Etsch und daz Intal mit der burge von Tyrol (= le terre e le contrade all’Adige e la Valle dell’Eno con il castello di Tirolo). La sovranità della Contea del Tirolo ha il suo fulcro nella capitale di Merano e si spinge, in gran parte lungo il corso dell’Adige, fino alla foce del Noce. I territori ad est (Ampezzo, Pusteria) ed a nordest (Rattenberg, Kufstein, Kitzbühel; Zillertal) vi si aggiungono solo dopo il 1500. Per questi motivi, soprattutto nel XIV secolo, questo territorio viene chiamato Tirol o anche Etschland (lat. partes Athasis). *** XV - XVIII SECOLO Nel 1420 alla capitale Merano si sostituisce Innsbruck. L’asse politica si sposta al nord del Brennero. I nomi Tirol, rispettivamente Grafschaft oppure Land Tirol, ed ital. Tirolo, rispettivamente Contea oppure provincia del Tirolo, sembrano affermarsi sempre più. Ma anche i nomi Etschland, Land an der Etsch, ital. Longoladige, Paese Longoladige continuano a sussistere, anche se solo come denominazioni di zone circoscritte corrispondenti di regola alla Val d’Adige tra Merano e Trento. Nel 1762 viene raffigurata su una carta geografica di Joseph von Spergs una parte del Tirolo denominata Tirolis pars meridionalis che si estende a nordovest fino a Schlanders e a nordest fino ad Ampezzo. È qui che per la prima volta si registra testualmente una parte meridionale del Tirolo. *** INIZIO DEL XIX SECOLO Nell’anno 1805 l’Austria è costretta a cedere il Tirolo alla Baviera. Il Tirolo non esiste più, ufficialmente esiste solamente il Südbayern (la Baviera meridionale). A dispetto di questa circostanza, ci si imbatte spesso nel nome Tirol - Tirolo. Nell’anno 1809 troviamo per la prima volta la denominazione Tirolo meridionale in un testo italiano riguardante "Andrea Hofer, Comendant di Pseir". In tali casi si tratta di una definizione sporadica ed apolitica relativa alla parte meridionale del Tirolo, senza riferimento al valico del Brennero, bensì a limiti più a sud (Chiusa - a sud di Merano, Bolzano o Salorno). *** 1810-1814 In conseguenza della ripartizione napoleonica della Baviera meridionale sopraccitata tra la Baviera e l’Italia, hanno origine a nord una Baviera meridionale territorialmente ridotta e a sud un Dipartimento dell’Alto Adige - Oberetsch-Department. Quest’ultimo comprende l’odierna provincia di Trento e si estende a nord fino a Gargazzone e Kollmann. Primiero, Livinallongo, Ampezzo e Dobbiaco appartengono al Dipartimento del Piave. La designazione di dipartimenti amministrativi con nomi di fiumi è
L’Alto Adige secondo Tolomei, da una sua pubblicazione del 1907. Undici anni più tardi questa visione diviene realtà, con l’aggiunta di Sesto e San Candido. Qui Tolomei rinnega il nome Tirolo perfino a nord del Brennero e a est dei Toblacher Felder, facendo arrivare la Carinzia fin lì una consuetudine francese. *** XIX SECOLO DOPO IL 1814 Dopo la ricostituzione del Tirolo ed il ritorno della sovranità austriaca compare più spesso la denominazione Südtirol - Tirolo meridionale, ma sempre in riferimento ad una zona circoscritta. Inizialmente questa denominazione si riferisce all’ex Dipartimento dell’Alto Adige Oberetsch-Department, ovvero alle odierne province di Trento e di Bolzano fino a Gargazzone e Kollmann. Successivamente il nome Südtirol - Tirolo meridionale si identifica progressivamente con la parte italiana del Tirolo. Per la parte tedesca del Tirolo, a cui naturalmente appartiene anche Bolzano, è in uso, tra gli abitanti del Tirolo a madrelingua prevalentemente italiana, la denomazione Tirolo settentrionale. A livello amministrativo, a partire dalla metà del XIV secolo, sono in uso la denominazione Deutsch-Tirol - Tirolo tedesco per il Tirolo a madrelingua prevalentemente tedesca (ad eccezione della parte tedesca della Val di Non, Trodena e Anterivo) e della Ladinia (ad eccezione della Val di Fassa), e la denominazione Welsch-Tirol - Tirolo italiano per il Tirolo prevalentemente a madrelingua italiana (ivi inclusi la parte tedesca della Val di Non, Trodena ed Anterivo) e la ladina Val di Fassa. Alla denominazione Tirolo italiano già dagli anni 40 del 1800 si contrappone nell’uso italiano quella di Trentino, preferita dagli irredentisti. *** FINE DEL XIX SECOLO Il nazionalista radicale roveretano Ettore Tolomei inizia la sua lotta per la conquista del Tirolo "irredento" a sud del Brennero e ad ovest dei Toblacher Felder. Al fine di negare qualsiasi punto in comune con il Tirolo, Tolomei conia il concetto di Alto Trentino. Nel frattempo i pionieri del turismo e i viaggiatori nelle loro descrizioni cominciano a pubblicizzare il Tirolo tedesco a sud del Brennero quale Deutsch-Südtirol - Tirolo meridionale tedesco, contrapponendolo al welsche Südtirol (Trentino). *** 1906 Tolomei abbandona definitivamente la denominazione Alto Trentino e recupera il nome napoleonico Alto Adige, riesumato dopo 92 anni di oblio, che peraltro si riferiva ad un territorio ben diverso. La denominazione Alto Adige attribuita al Tirolo tedesco a sud del Brennero e ad ovest dei Toblacher Felder (senza la parte tedesca della Val di Non e di Anterivo) ed alla Ladinia (senza Ampezzo e Livinallongo) rispecchia gli scopi irredentistici di Tolomei che, in nome di tali scopi, abusò del concetto secondo cui lo spartiacque tra il bacino imbrifero dell’Adige che sfocia nell’Adriatico, ed il bacino imbrifero dell’Eno e della Drava che sfociano entrambi nel Danubio e quindi nel Mar Nero, forma un confine naturale. Afferma Tolomei in riferimento all’Adige e al suo Alto Adige: «Finché decorre il rivo e il fiume in giù, la ragione l’ho io. Combinazione che il fiume e il rivo andassero
➠
segue dalla prima/KOLLMANN
Quale nome per l’«Heiliges Land» (Südtirol, Alto Adige, Sudtirolo)
Il napoleonico Dipartimento dell’Alto Adige ha breve vita (1810-1814); si estende dall’odierna provincia di Trento a Gargazzone e Kollmann all’insù, dirò che ho torto e che Val di Non ed Anterivo, però ivi hai ragione tu». Per l’odierna comprese la Val Gardena e la provincia di Trento (ivi impreVal Badia) viene apposto il marsa la parte tedesca della Val di chio di Alto Adige. In Alto AdiNon e Anterivo) Tolomei insige la componente Adige indiste sulla denominazione Trencherebbe il corso dell’Adige vertino. Nel linguaggio amminiso sud. Qualsiasi riferimento nostrativo austriaco invece da un minale al Tirolo che ricordi i lelato sono tuttora in gami esistenti col uso le definizioni nord, come si ha ad Deutsch-Tirol - Tiroesempio in Tirolo lo tedesco e Welschmeridionale, è così Tirol - Tirolo italiadefinitivamente banno, dall’altro si indito. Nemmeno Tocontrano le denomilomei aveva previsto nazioni Südtirol - Til’annessione di Sesto rolo meridionale e e di San Candido, viNordtirol - Tirolo setsto che queste locatentrionale che sono lità non si trovano di natura puramente nel bacino imbrifero geografica e si riferi- Cristian Kollmann dell’Adige. I due coscono a delle parti di muni vengono infatterritorio. Se il concetto di Südti assegnati all’Italia in forma di tirol - Tirolo meridionale può vaulteriore "bonus". lere per il territorio immediata*** mente a sud del Brennero, que1923 sto dovrebbe includere anche il È l’anno in cui si proibisce l’udistretto di Lienz. so del nome territoriale di Tirol *** (Tirolo) e di tutte le sue deriva1918 zioni. È permesso solo l’uso di Alto Adige - Oberetsch e dei noÈ l’anno dell’annessione almi di abitanti atesino - Etl’Italia del Tirolo a sud del Brenschländer. Il Tirolo annesso alnero e ad ovest di Sillian. Iml’Italia diviene in tal modo un’uprovvisamente non si va più nica grande provincia con catroppo per il sottile con il tanto poluogo Trento. Ampezzo e Licitato principio dello spartiacvinallongo vengono assegnate que: in alta Val Pusteria non si alla provincia di Belluno. Tolofa correre il nuovo confine atmei stesso preferisce alla detraverso i Toblacher Felder, ma nominazione napoleonica tesi sconfina nel bacino imbrifedesca di Oberetsch la propria ro della Drava annettendo antraduzione, Hochetsch. che le località di Sesto e San *** Candido, tolte al distretto di Lienz, e questo per motivi mili1927 L’Alto Adige - Oberetsch ditari e strategici, ovvero per asviene una provincia a sé stante sicurare l’accesso dal versante con capoluogo Bolzano, e in del Comelico. I princìpi di Toquanto ente amministrativo aslomei trovano la sua attuaziosume il nome ufficiale Provinne: all’annesso Tirolo tedesco cia di Bolzano. La parte tede(senza la parte tedesca della
sca della Val di Non, Anterivo e il distretto di Egna restano parte della provincia di Trento. La regione che comprende entrambe le province viene chiamata Venezia Tridentina. *** 1948 In seguito al primo statuto di autonomia viene modificato il nome della regione: Regione autonoma Trentino-Alto Adige - Autonome Region Trentino - Tiroler Etschland. La denominazione Südtirol è ufficialmente ancora proibita, in quanto l’elemento Süd- ricorderebbe un Tirolo diviso. Vengono ora aggiunti alla provincia di Bolzano la parte tedesca della Val di Non, Anterivo e il distretto di Egna. La provincia porta ora il nome ufficiale Provincia autonoma di Bolzano - Autonome Provinz Bozen. *** 1970 Nei dizionari delle due lingue compare per la prima volta sotto la voce Südtirol, accanto a Tirolo meridionale, anche il corrispettivo italiano Sudtirolo. Le forme Sudtirolo e sudtirolese, derivato dal primo, sono però comparse in forma scritta già negli anni 40, se non prima, anche se sporadicamente. Va osservato che il nome tedesco Südtirol, e ancor più i nomi Tirolo meridionale o Sudtirolo, sono ancora messi al bando. Il concetto di Alto Adige, invece, viene tradotto fin dall’inizio nei dizionari con Oberetschgebiet e più tardi con Tiroler Etschland, traduzione che si incontra ancor oggi. *** 1972 Fino a questa data la denominazione propria tedesca Südtirol è tabù su tutti i documenti ufficiali. Con il secondo statuto di autonomia cambia la denominazione tedesca della regione, che diviene Autonome Region Trentino-Südtirol. La composizione artificiosa Tiroler Etschland viene abbandonata. Il ripristino ufficiale del nome Südtirol è, anche se solo in riferimento alla regione Trentino-Südtirol , "un tardivo atto di giustizia storica" (secondo Rolf Steininger). Ma nella nomenclatura italiana non ha luogo il ripristino del nome, che sarebbe Tirolo meridionale o, in forma più moderna, Sudtirolo. L’Alto Adige di Tolomei resta conservato in riferimento alla denominazione della regione Trentino-Alto Adige. In entrambi gli statuti di autonomia la provincia di Bolzano è denominata Provincia autonoma di Bolzano - Autonome Provinz Bozen, e nella Costituzione è citata solo in italiano come Provincia autonoma di Bolzano. Con l’entrata in vigore del secondo statuto di autonomia a livello provinciale viene aggiunta la forma breve Südtirol alla forma ufficiale Autonome Provinz Bozen. Evidentemente si avverte l’esigenza di far confluire Südtirol anche nella denominazione della provincia. Contemporaneamente, però, viene inserito il tolomeiano Alto Adige nella denominazione italiana Provincia autonoma di Bolzano. *** 2001 Secondo la nuova legge costituzionale per la riforma del
federalismo, il nome della regione diventa ufficialmente quello di Trentino-Alto Adige/Südtirol. Ecco il testo in originale: „La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano". Il nome Südtirol vale quindi come in passato solo in relazione alla denominazione della regione (e non della provincia!), e solo in concomitanza con Alto Adige. Tuttora non è prevista la sostituzione del tolomeiano Alto Adige con Sudtirolo. A livello provinciale, contrariamente alla denominazione nello statuto di autonomia e nella Costituzione, si continua ad usare l’espressione tautologica Autonome Provinz Bozen-Südtirol - Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige. *** RIFLESSIONI SU UNA NOMENCLATURA MODERNA L’attuale nomenclatura, usata a livello provinciale, Autonome Provinz Bozen-Südtirol Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige risulta pesante in entrambe le lingue, semanticamente scorretta e, per quanto concerne Alto Adige, connotata di elementi nazionalisti e fascisti. Per quanto riguarda la lingua tedesca, esiste solamente o una "Autonome Provinz Bozen" o un "Land Südtirol". La denominazione Land Südtirol si afferma sempre più nell’uso corrente della lingua tedesca, in quanto sono molto usate derivazioni quale ad esempio Südtiroler Landeshauptmann (= Presidente della Provincia di Bolzano), Landesregierung (= Giunta provinciale), Landtag (= Consiglio provinciale ecc.). Ne deriva che, per l’italiano, solo la denominazione Provincia autonoma di Bolzano, ovvero senza Alto Adige è sensata. Si prenda come esempio la Provincia di Trento, che non viene definita Provincia autonoma di Trento-Trentino. Una nomenclatura ufficiale Land Südtirol - Provincia autonoma di Bolzano rispecchierebbe il naturale uso delle lingue e la sensibilità per le stesse. La forma breve in lingua tedesca è ovviamente Südtirol. In italiano solo la parola Sudtirolo esprime pienamente lo stesso concetto della parola tedesca. La denominazione Sudtirolo rappresenta morfologicamente una forma più moderna rispetto al più vetusto Tirolo meridionale, ed attualmente questa forma si trova in quasi tutti i dizionari bilingui. In riferimento alla provincia, nella Costituzione italiana e nello statuto di autonomia non sono previsti né Alto Adige/Südtirol né Sudtirolo. *** L’atto di giustizia storica in riferimento alla denominazione ufficiale della provincia sarà compiuto in primo luogo quando a livello ufficiale in lingua tedesca la forma lunga Land Südtirol assumerà maggior peso rispetto alla forma lunga ricalcata sull’italiano Autonome Provinz Bozen; in secondo luogo, quando, in alternativa alla forma lunga, potrà essere fatto uso della forma abbreviata Südtirol; in terzo luogo quando in lingua italiana, in alternativa alla forma lunga Provincia autonoma di Bolzano, potrà essere fatto uso anche della forma breve Sudtirolo. A livello non ufficiale, ovviamente, ognuno dovrebbe poter optare tra la forma lunga Land Südtirol o Autonome Provinz Bozen in tedesco e tra la forma breve Sudtirolo oppure Alto Adige in italiano. Va comunque sottolineato che dovrebbe essere compito della politica far cessare la netta sensazione che Sudtirolo sia tuttora proibito o comunque malvisto. L’uso ufficiale del termine Sudtirolo può solo contribuire a ricomporre la frattura interetnica riguardante la percezione della realtà storica e moderna della nostra provincia, frattura che ha indubbiamente a che fare con l’importante terminologia che contrappone Südtirol ed Alto Adige in un rapporto di voluto antagonismo. L’uso storicamente corretto della nomenclatura può essere un coraggioso inizio per dare vita ad un’immagine del Sudtirolo omogenea e non divisa a causa dell’uso di nomi diversi ad esprimere un medesimo concetto, un’immagine nella quale si possano identificare tutti i gruppi linguistici. CRISTIAN KOLLMANN