In caso di mancato recapito restituire al CPO di Bolzano - Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in A.B. – 70% NE/BZ, Tassa Pagata/Taxe Perçue
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Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige l u g l i o / a g o s t o 2 0 1 0
il mondo in una mano
Innovazione & Digitalizzazione. A che punto è l’Alto Adige?
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download dell'applicazione Alto Adige per iPhone [in 6 mesi]
Âť mediamente nel mondo un'applicazione viene scaricata 22.000 volte: 5 miliardi di download da AppStore per le 225.000 applicazioni disponibili [dati di giugno 2010]
Meditazioni
sommario 4 Mailbox 5 Metro Mountain Chalet Obertreyen 6 Monitor Il mondo in una mano 14 Menti L'uomo che sussurra al legno 16 Marchio Il Made in Alto Adige tira 18 Marketing Tutti pazzi per Jabulani 19 Mosaico Nell'occhio dei media 20 Movimento La magia delle opportunità 22 Mercato
Il fascino del futuro Friedrich Nietzsche non avrebbe potuto definirlo meglio: “Piuttosto che riflettere sul passato, preferisco concentrarmi sul futuro nel quale vorrei vivere”. Anche M02 getta, con il megatrend innovazione, uno sguardo su quel futuro che di fatto è già iniziato. Il cuore della storia di copertina è quindi la “digitalizzazione”: Internet mobile, network, il coinvolgimento dei clienti. I clienti esprimono giudizi, veicolano informazioni, descrizioni, foto e video, o ancora segnalano località e itinerari su cartine e immagini satellitari. Tutto questo si traduce in valutazioni attendibili e racconti scritti in prima persona, immagini e filmati spontanei e “veri” al pari delle cartine interattive. L'iPhone di Apple è senza dubbio un grande successo nel campo dell'hardware. Ma al cuore di questo successo non c'è solo l'aspetto tecnologico. Il vero fascino di questo strumento risiede nella semplicità d'utilizzo e nei piccoli ma geniali software utilizzabili, le cosiddette applicazioni. Col tempo queste App sono destinate a crescere al di fuori degli apparecchi originari ed andare alla “conquista del mondo”. Grazie a queste applicazioni Internet mobile è entrato in una nuova dimensione, e anche l'Alto Adige ha avuto già modo di trarre benefici da questo mondo. Naturalmente il megatrend innovazione non consiste solo in App e Internet mobile. Abbiamo intervistato i ricercatori del futuro, parlato con esperti di Internet, siamo andati a caccia di progetti innovativi. E abbiamo avuto la conferma: anche l'Alto Adige ha tutte le carte in regola per servirsi di questi nuovi canali. Christoph Engl, direttore SMG
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Mailbox
mandano le tradizioni dei prodotti della terra. Per gli annunci sui giornali italiani sono state selezionate le sequenze più espressive degli spot televisivi sull’Alto Adige. www.smg.bz.it
Un laboratorio nel bosco: grazie al Campo i bambini scoprono il fascino della natura
dEtECtIVE In ErbA
Campo Esplora Natura per bambini dai pipistrelli alle erbe del bosco. Una natura altoatesina tutta da scoprire, ascoltare e gustare: ecco una delle tante offerte create su misura dai 25 Familienhotels Südtirol per portare le famiglie ospiti a stretto contatto con la natura. Una di questa è il “Campo Esplora Natura”, che offre ai piccoli ospiti – ma anche ai grandi – l’opportunità di andare alla scoperta della natura accompagnati da guide esperte. Per tre giorni alla settimana i partecipanti diventano investigatori della natura affrontando i temi “Selva e Acqua”, “Vita nottur notturna” e “Natura da mordere”. Esperti e assistenti d’infanzia diplomati sveleranno perché i pipistrelli non vanno mai a sbattere, quali erbe del bosco sono commestibili, quali cortecce sono più morbide, che faccia hanno gli insetti acquatici visti con la lente d’ingrandimento e chi produce il latte. Al termine di ogni settimana tutti i detective in erba ricevono il diploma di esploratore della natura. www.familienhotels.com
AbItArE lE AlPI
Mostra itinerante di Merano arte l'architettura vista da vicino. Fino al 12 settembre 2010 Merano arte, in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli architetti di Bolzano, propone la mostra “Abitare le Alpi”. In esposizione diversi progetti che rispettano le peculiarità del territorio alpino e pongono attenzione ad uno svilup4 M | L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0
po sostenibile ed innovativo dell’insediamento abitativo. “La scelta dei progetti è avvenuta dopo parecchi mesi di ricerca, durante i quali sono state individuate nell’intero arco alpino più di 200 costruzioni idonee. Il risultato è un insieme di insediamenti abitativi che simboleggiano in maniera originale l’abitare alpino”, spiega la direttrice di Merano arte Herta Torggler. La ricerca è stata condotta da esperti di architettura e paesaggio, che hanno scremato via via i tantissimi progetti pervenuti fino a giungere ai 37 esposti. www.kunstmeranoarte.org
CAmPAGnA IntEGrAtA L’Alto Adige 40 volte sui giornali
Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa. La campagna estiva di annunci sui giornali, al pari dei due spot pubblicitari televisivi, si focalizza su due grandi temi: i prodotti agro-alimentari ed il movimento attraverso il paesaggio altoatesino. ”La campagna di annunci sui giornali è un rafforzativo di quella televisiva, che andrà avanti per tutto l’anno sulle emittenti nazionali”, spiega Greti Ladurner, direttrice del reparto Management di Mercato di SMG. “Utilizzando le stesse situazioni in televisione e sui giornali otteniamo un elevato livello di riconoscibilità, con il risultato di lanciare, a ridosso delle vacanze estive, una campagna pubblicitaria integrata di dimensioni mai registrate finora”. Un gruppo di parapendisti che, come uno stormo di uccelli, sorvolano il paesaggio altoatesino, oppure persone che camminano sulla neve vestiti da orsi polari. Madri, padri, figlie e figli che si tra-
VAl GArdEnA ACtIVE Una vacanza su misura
tutte le proposte in un colpo solo. Val Gardena Active è nata dall’esigenza di portare a conoscenza il maggior numero possibile di ospiti l’intera offerta turistica della valle, racchiudendo sotto un unico marchio gli operatori delle tre località Ortisei, Santa Cristina e Selva Gardena che offrono camminate in montagna, osservazioni faunistiche ma anche corsi di cucina. Ogni struttura ricettiva, versando la quota associativa, ha l'opportunità di proporre gratuitamente ai propri clienti l'intero programma delle attività. Il progetto consente alle strutture ricettive di fornire un ulteriore servizio agli ospiti, conferendo così valore aggiunto alla loro offerta. Le strutture aderenti a Val Gardena Active hanno inoltre la possibilità di iscrivere i propri ospiti on line. www.valgardena.it (jm)
Obiettivo riconoscibilità: la campagna italiana di annunci utilizza scene dello spot televisivo
Metro
lA SChEdA
Opera: Mountain Chalet Obertreyen
Committente ........................................... Peter schifferegger, Brunico Architetti ............................................................ bergundtal srl, Brunico località .......................Michlreis speikboden - Campo tures, 1400 m Superficie abitativa netta .......................................................187,27 m² Inaugurazione ...................................................................... giugno 2009 Un antico maso, con 300 anni di storia alle spalle e protetto dalle Belle Arti, è stato trasformato in un Mountain Chalet ricco di stile e charme senza intaccare l’anima della casa.
Durante i lavori di ristrutturazione i volumi originari sono stati svuotati e poi dotati delle più moderne tecnologie; quindi, opportunamente restaurati, sono stati rimessi i tetti e i rivestimenti. Il maso dispone di un grande soggiorno con caminetto, una vecchia stube con stufa, biosauna con spazio relax, cucina hightech, tre stanze da letto con bagno, tv satellitare e impianto sound system, terrazza e giardino. Può ospitare fino a 10 persone e si affitta per soggiorni brevi o settimanali. www.chaletobertreyen.com
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Monitor
Il mOndO In UnA mAnO tra cinque anni Internet mobile sorpasserà i collegamenti web tradizionali su pc. Il vero motivo di questa tendenza? La digitalizzazione può costare poco o nulla agli utenti. Testi: Maria Cristina De Paoli Illustrazioni: Julia Pfaller e Lukas Nagler
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mettetevi al collo la centralina ricevente, posizionate gli auricolari e partite. Chi visita i giardini di Castel Sanssouci a Potsdam non ha bisogno né di una cartina topografica né di una signora attempata che vi guida dall’Ehrenhof fino alla grande fontana, tenendo alto un ombrellino o sventolando con veemenza una bandierina. All'interno di Castel Sanssouci infatti gli ospiti vengono guidati da un’attrazione all’altra via satellite, ovvero tramite un computer tascabile con tecnologia GPS. Sullo
schermo appare una piantina che indica il percorso da seguire, mentre un led lampeggiante mostra la posizione del momento: insomma, non ci si può perdere. Ad ogni stazione parte automaticamente nelle cuffie il testo esplicativo, e se volete fare una pausa basta premere il tasto “Caffetteria”.
Esploratori digitali Quello che già da anni accade a Potsdam è stato nel frattempo imitato da altre città. L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0 | M 7
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Chi vuole scoprire Vienna, gustare i “Biergärten” di Monaco o godersi il Festival of Lights di Berlino, deve procurarsi un “esploratore” digitale. Gli apparecchi si chiamano iGuide, cruso o Merian Scout Navigator, pesano meno di 200 grammi, possono essere noleggiati con pochi soldi o acquistati a caro prezzo, sono più maneggevoli di qualsiasi altra guida turistica in commercio, riesce ad usarli anche un bambino, usano il GPS e, nelle versioni più high tech, sono anche in grado di elaborare itinerari su misura. Per i tour individuali comunque esiste un dispositivo portatile già molto diffuso: lo smartphone, che rappresenta un’opportunità per il turismo moderno nonché il futuro di un mondo sempre più digitalizzato. “Tra cinque anni l'Internet mobile sorpasserà i tradizionali accessi fissi alla rete”, profetizza il guru americano del web Jakob Nielsen. Uno scenario che pure il recente studio di Morgan Stanley ha condiviso, corredandolo anche di cifre. Secondo il ricercatore di mercato newyorchese, oggi nel mondo ci sono 1400 milioni di persone che si collegano a Internet tramite computer e altri 1000 milioni che navigano regolarmente col telefono. Un rapporto
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destinato a cambiare da qui al 2015. Mentre infatti il numero degli utilizzatori di Internet mobile sfonderà il muro dei 2000 milioni, i navigatori tradizionali non andranno oltre i 1600 milioni di postazioni.
Il boom dei dati mobili L’era del traffico dati su reti mobili è ormai scoccata, e porterà con sé cambiamenti epocali “sia nella società che nell’economia”, dice il direttore di Sinfonet Marco Pappalardo mentre tira fuori dalla tasca il suo iPhone. Questo smartphone di culto è stato già venduto in 85 milioni di esemplari, e l’isteria globale scatenata dall’arrivo sul mercato del fratello più grande iPad lascia supporre che anche l’ultima creatura marchiata Apple sia destinata a diventare un successo. Con l’invenzione dell’iPhone i cervelli californiani di Cupertino non hanno solo sbaragliato la concorrenza, ma hanno anche riscritto le regole del mercato, afferma il ricercatore di tendenze e futurologo tedesco Andreas Steinle (vedere intervista a pagina 11). E bastano un paio di delicati “sfioramenti” o digitare qualche tasto per capire che cosa intende. Infatti questo cellulare intelligente e fa-
cile da usare, dotato di un design accattivante, è provvisto non solo di uno schermo luminoso e multitouch oppure di connessioni 3G e Wi-Fi rapide e senza fili, ma soprattutto di una straordinaria vita interiore. A cominciare dalle applicazioni, vere e proprie finestre virtuali su un mondo reale. “Nell’Apple Store si trovano attualmente 225.000 diverse applicazioni, alcune delle quali sono scaricabili gratuitamente”, dice Marco Pappalardo. L’offerta spazia dalla stravagante bilancia idrostatica agli orari dei treni, dagli elenchi telefonici alle guide turistiche, dai servizi di informazione ad ogni sorta di portale aziendale. Dentro ci sono anche tutte le guide di Lonely Planet e l’edizione quotidiana del New York Times, nonché l’applicazione Shazam che riconosce in tempo reale le canzoni trasmesse dalla radio; con RTL Pole Position si “assiste” in diretta alle gare di Formula 1, mentre con Shopper è possibile compilare una perfetta lista per la spesa.
l’importanza della localizzazione
Ma gli smartphone possono fare ben altro ancora: “Sono in grado di localizzare la posizione, e questo è un grande vantaggio – afferma Pappalardo – in quanto questa funzione conUn’applicazione sente non solo di sapere sempre p e r i M e r c at i n i dove ci si trova oppure di rintracciare facilmente l’auto nel 9600 strutture ricettive, 1600 ristoranti, maniparcheggio, ma anche di trovare festazioni, in inverno un bollettino della neve quello che interessa di più. Mi sempre aggiornato, consigli per escursioni e vispiego: se mi trovo a Bolzano, il site in estate: ecco i contenuti principali della mio telefono mi elencherà autonuova applicazione dedicata all’Alto Adige, da maticamente le attrazioni, i rinovembre 2009 reperibile negli Appstore. storanti e gli eventi del capoluo“Finora è stata scaricata ben 25.000 volte – ingo, facendomi risparmiare temforma il direttore di sinfonet, Marco Pappalardo po nella ricerca”. – e in estate lo stesso prodotto sarà fornito anBasta quindi con ore di naviche da Android”. La ditta sinfonet sta lavorando gazione e di ricerca sul compuattualmente ad altri tre progetti. Entro l’anno ter. “Il comportamento dei condovrebbe nascere un’applicazione dedicata ai sumatori è diverso, a seconda se Mercatini di Natale dell’Alto Adige, ed un’altra essi sono a casa davanti al deskper l’intera offerta di trekking in Alto Adige. top o in giro con il cellulare. Ecco “La particolarità risiede in una sorta di timbro perché ogni argomento ha una virtuale, che viene apposto quando il proprietapropria applicazione: per facilirio del cellulare ed il suo apparecchio raggiungotare l’utilizzo ai navigatori”. no la cima”. In cantiere c’è anche un’applicazioA proposito di internauti: i ne per l’alta gastronomia con l’elenco di tutti i nuovi telefoni cellulari sono anristoranti con valutazione. che parte in causa nel boom dei cosiddetti social networks.
non importa se si cerca un ristorante o un negozio: ciò che conta è che le informazioni possano arrivare al cliente nel momento in cui ne ha bisogno
“La raggiungibilità ad ogni ora è diventata fondamentale nel mondo di Facebook, Twitter o MySpace”, conferma il direttore di Sinfonet Marco Pappalardo. Quale portata futura potrà avere il fenomeno delle community, lo si può intuire osservando alcune situazioni attuali. Basti pensare ad esempio che un grande marchio come Ferrero, nella pubblicità della Nutella, non rinvia più alla propria homepage bensì solo all’indirizzo della propria community di appassionati del prodotto.
All'inseguimento di Apple Apple ha indicato la via, adesso tocca agli altri recuperare il terreno perduto. In testa al gruppone che insegue Steve Jobs e “le sue mele” ci sono aziende come Android, Nokia o RIM. “A questo punto diventa importante che anche gli altri settori siano consapevoli dei nuovi sviluppi”, afferma Pappalardo. Chi non vuole stare in panchina, deve imparare a giocare bene nel campo digitale, ed essere presente laddove i consumatori lo cercano.
F r e e s o F t wa r e n e l t U r i s M o A metà marzo il tIs innovation park e Peer internet solutions hanno presentato “mixare”. si tratta di un free software sviluppato in Alto Adige per l’Alto Adige, in grado di fornire maggiori informazioni sul territorio a escursionisti, biker e scialpinisti, in tempo reale e sfruttando la tecnologia gPs. Ecco come funziona uno smartphone su cui è stato installato il software “mixare”: si punta il telefonino verso il paesaggio come se si volesse scattare una foto ed il programma inserisce sull’immagine informazioni aggiuntive scaricate da Internet, come ad esempio il nome delle montagne ma anche quelli di laghi, località e castelli. L’applicazione fornisce altresì informazioni su alberghi, ristoranti e negozi. Al momento “mixare” funziona solo su smartphone che utilizzano il sistema operativo Android, ma secondo Peer internet solutions è solo una questione di tempo e di richieste, e poi la comunità del free software renderà possibile l’installazione di “mixare” anche su iPhone o cellulari Nokia. http://download.peer.biz/mixare
Ormai è solo questione di tempo, ma prima o poi accadrà che il cliente medio cercherà un ristorante non più sulle guide ma sul telefonino, che i modaioli andranno a caccia di occasioni con il cellulare o ancora che gli impiegati pagheranno il caffé della pausa mattutina con il loro smartphone. E se quest’ultimo scenario vi sembra troppo futurista, sappiate che con Starbucks è già possibile. I ricercatori di tendenze sono altresì convinti che, parallelamente ai consumatori, anche il marketing scoprirà il mondo digitale in generale e le applicazioni in particolare, che rendono possibile la cosiddetta “pubblicità on demand”. Ovvero, chi si installa l’icona di una marca come applicazione, lo fa volontariamente ed è lui a cercare negozi e marchi, e non il contrario. “Lo sviluppo a cui stiamo assistendo si può ricondurre a vari motivi”, afferma Michael Konitzer dell’agenzia Internet Ray Sono di Monaco. I principali sono tre: “Per prima cosa lo spazio di memoria per informazioni digitali raddoppia ogni anno e mezzo. In secondo luogo la trasmissione di grandi quantità di dati, grazie ai massicci investimenti, è diventata molto più agevole. Infine, abbiamo capito che la digitalizzazione può costare poco o niente. E questa è una grande (mdp) motivazione”. L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0 | M 9
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Adesso tocca al cliente. Per essere innovativi bisogna pensare trasversale,
assieme agli altri e guardando oltre. Con le nuove tecnologie il cliente diventa una componente decisionale nel processo di innovazione. Le aziende che non accettano la nuova realtà rimarranno fuori dal gioco.
"Se io avessi chiesto alle persone cosa avrebbero voluto, mi avrebbero risposto: cavalli più veloci”. Oggi noi sorridiamo della citazione di Henry Ford, ma quell’affermazione è comunque esemplificativa dell’atteggiamento umano: i contemporanei di Ford non potevano neanche immaginare cosa fosse un’automobile, però sentivano il bisogno di andare più veloci. In fin dei conti è così anche oggi, spiega il ricercatore di tendenze e futurologo tedesco Andreas Steinle. La gente non riesce sempre a spiegare ciò che vuole, ma è senz’altro in grado
di esprimere i propri bisogni; è sufficiente darle ascolto. Ma bisogna farlo più attentamente di quanto non si facesse fino a qualche anno fa, in quanto son finiti i tempi in cui i consumatori si facevano guidare verso un prodotto. Oggi c’è l’esigenza di nuove forme di integrazione del cliente, e si sente un gran parlare di “orientamento fattivo del cliente”, “Open Innovation” o “Co-Creation”. Anche multinazionali come Procter & Gamble o Nestlé sembrano aver imparato la lezione, se è vero che tante loro innovazioni arrivano dall’esterno, da intendersi qui come clientela.
Le nuove tecnologie forniscono i presupposti per uno stretto contatto tra produttori e consumatori, ed in prima fila ci sono gli smartphone, che consentono ai consumatori non solo di essere raggiungibili in qualunque momento, ma anche di avere il mondo a portata di schermo. Per comunicare, informarsi, fare shopping comparando i prezzi, per giocare o per reclamare. Fuori dal gioco rimarranno quelle aziende che non si aprono alla nuova realtà, non accettano critiche, evitano i contatti e soprattutto non si fanno trovare al posto giusto al momento giusto. (mdp)
Abitudini di utilizzo dei media Abitudini di utilizzo dei media: dal semplice "rilassati e consuma" al web 2.0 in cui si è coinvolti attivamente, fino all'immersione totale nel mondo virtuale. Con il 4.0, il cosiddetto "Web of things", gli elementi entrano in comunicazione e infine, con il web 5.0, Internet è dappertutto, le informazioni sono ovunque, talvolta anche all'interno del proprio corpo.
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Smart av exploration
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Social commerce
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Cloud computing
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Fonte: www.trendone.de | giugno 2010
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Brain computer interface
“C'è bisogno anche di tipi strani”. Intervista al ricercatore di tendenze e futurologo Andreas steinle, amministratore delegato dello Zukunftsinstitut di Kelkheim.
Andreas Steinle, cominciamo con una domanda fondamentale. Cos'è una innovazione? Andreas Steinle: Da un punto di vista scientifico, si intende per innovazione tutto quello che si differenzia dall'abituale. Per il mercato l'innovazione è invece qualcosa di nuovo, che funziona e viene accettato dal mercato stesso, a prescindere dal fatto che si tratti di un prodotto, di un processo o di un servizio. Comunque le innovazioni non hanno tutte la stessa portata, e si fa distinzione tra innovazioni incrementali, che rappresentano semplicemente uno sviluppo del prodotto, e le cosiddette innovazioni radicali, che rompono con il passato. Un nuovo gusto di yogurt potrà essere innovativo, ma sarà notato relativamente. Con il suo iPhone invece Apple ha riscritto le regole del mercato. E cosa non è innovazione? Un'idea da sola non basta per dare vita ad un'innovazione. Ci sono migliaia di innovazioni che si sono rivelate un flop, perché nessuno ne aveva bisogno. Creare qualcosa di nuovo solo per la voglia di novità non ha senso. Alle volte può invece essere più innovativo tralasciare qualcosa. Pensiamo sempre a Apple, la cui intera produzione può stare su un tavolo, mentre per altre aziende ci vorrebbero interi capannoni per sistemare i loro cataloghi di prodotti. Che valore ha l'innovazione in un periodo di crisi economica? L'innovazione è l'unico vantaggio concorrenziale che gli Stati industrializzati dell'Occidente hanno nei confronti dei
Paesi a basso reddito. Poiché non potremo mai essere meno cari dei concorrenti dell'Est, dobbiamo essere più veloci. Una volta si poteva puntare sul tema della qualità, adesso nemmeno questo è più possibile, perché la qualità si può trovare ovunque. Ecco allora che l'innovazione è diventata il vero ossigeno per la nostra economia. Come e dove si produce innovazione? Laddove si incontrano mondi e prospettive diverse, dove il biologo si confronta con il chimico e il Controller discute con il Marketing Manager. ma anche là, dove l'azienda si confronta con i propri clienti. Pensiamo alla Procter & Gamble, in cui oggi il 50% di tutte le innovazioni arriva dall'esterno, ovvero dai consumatori. Qui affrontiamo una grande tematica. La questione è: come possono le imprese aprirsi per sfruttare le conoscenze dei loro clienti ma anche il know how dei fornitori e le esperienze dei dipendenti e dei loro familiari, come è successo per esempio da IBM? In teoria chiunque è in grado di fornire impulsi, tuttavia è necessaria una certa sistematicità per sfruttare questi input. Oltre a ciò, ci sono alcuni espedienti. Per una ditta ad esempio sarà importante che non tutti i collaboratori provengano dal settore, in quanto è utile che ci siano anche un paio di persone eccentriche. Così come bisogna guardare al di fuori del proprio cortile. Quanto tempo e quanto denaro deve investire nell'innovazione una piccola-media impresa? Per rimanere concorrenziale, una multinazionale chimica non può far altro che investire milioni nella ricerca. Un albergo con 100 posti letto invece non ne ha bisogno. Ad ogni modo l'innovazione non è solo questione di soldi o di dimensioni aziendali, quanto di adeguato tempismo e soprattutto di cultura. Grande o piccolo, infatti, non fa dif-
ferenza: il processo di innovazione risiede sempre nel management. Presso IBM consiste in oltre 100 persone, in un'azienda familiare invece è il capo in prima persona a doversi fare carico dell'innovazione. Anche se sarebbe bene che si aprisse ai suoi collaboratori, concedendo loro la necessaria libertà d'azione. Giusto per fare un esempio: i dipendenti di Google possono utilizzare fino al 15% del loro orario di lavoro per dedicarsi a idee e progetti privati. Che ruolo giocherà in futuro la digitalizzazione nel processo di innovazione? Internet ha abbattuto in maniera massiccia i costi per la cooperazione, dando vita a svariate forme di intelligenza collettiva. Esistono già tante aziende che utilizzano questa opportunità e, ad esempio, quando vogliono sviluppare nuovi prodotti, si rivolgono direttamente ai membri del loro fan club su Face(mdp) book.
AndreAs steinle Diplomato in gestione della comunicazione e amministratore delegato dello Zukunftsinstitut (Istituto di ricerca del futuro) di Kelkheim (Francoforte), dove in qualità di responsabile del settore Consulting fornisce consulenza a clienti nazionali ed esteri relativamente ai processi di strategia ed innovazione. Lo Zukunftsinstitut è stato fondato nel 1998 e da subito ha inciso profondamente sulla ricerca delle tendenze e del futuro in germania. oggi l'istituto viene considerato, in entrambi i settori di ricerca, uno dei più influenti think-tank in tutta Europa. La ricerca delle tendenze consiste nell'analisi, nella documentazione e nella spiegazione dei processi di mutamento nel settore dell'economia. La ricerca del futuro si occupa principalmente di rappresentare e comprendere i possibili scenari futuri.
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Monitor
Alto Adige in rete. Nove altoatesini su dieci
dispongono già oggi di un accesso al web tramite la cosiddetta banda larga. In grande crescita al momento la telefonia tramite Internet.
Per avere Internet veloce si può scegliere tra varie tecnologie: oltre alla classica connessione ADSL, che utilizza la linea telefonica, è possibile accedere tramite fibre ottiche, radio o satellite. Con tre grandi gare d'appalto negli ultimi anni, la Provincia di Bolzano ha incentivato la diffusione della banda larga in Alto Adige. Nel 2008 e nel 2009 si è lavorato soprattutto alla soluzione radio (wireless), con il consorzio di imprese Broadband 44+ che ha installato questa tecnologia in 65 comuni non raggiunti dalla rete ADSL consentendo così a 5000 nuove aziende e famiglie di accedere a Internet tramite la banda larga. L'offerta è destinata in futuro ad essere ulteriormente migliorata, ad esempio tramite l'ampliamento della rete provinciale di fibre ottiche e il passaggio all'ADSL di altre centraline telefoniche di Telecom Italia. Sullo slancio della tecnologia a banda larga, in Alto Adige sta vivendo un grande momento di crescita la conveniente telefonia tramite Internet (VoIP). “Che la telefonia VoIP sia sempre più richiesta, lo dimostrano i nostri recenti fatturati di vendita”, spiega Peter Nagler, direttore di Raiffeisen OnLine (ROL),
l'azienda di servizi Internet e applicativi con il maggior numero di clienti in Alto Adige: “Nel 2009 il numero dei nostri clienti VoIP è praticamente raddoppiato”.
la tV digitale Il 28 ottobre del 2009, con l'addio di Bolzano alla tecnologia analogica, per l'Alto Adige è iniziata l'era della televisione digitale. L'operazione di conversione si è conclusa a livello provinciale l'11 novembre, con l'arrivo del digitale in val d'Isarco. Allo stato attuale il 98% degli altoatesini possiede un televisore digitale, a significare che tutti coloro che avevano una tv analogica sono passati al digitale terrestre. La RAS (Radiotelevisione Azienda Speciale) ha digitalizzato complessivamente 226 impianti di trasmissione raggiungendo così il 99,6% della popolazione altoatesina. Nel circondario di Bolzano si possono ricevere fino a 155 canali di digitale terrestre. Circa il 50% delle famiglie possiede un televisore a grande schermo (più di 30 pollici), mentre il 40% detiene in casa un secondo (mdp) apparecchio.
Uno sguardo oltre i confini energetico
Produrre in casa il proprio fabbisogno Il Boutique-Hotel “stadthalle” di Vienna è il primo albergo al mondo a emissione zero. Ciò significa che riesce a produrre, grazie allo sfruttamento di pompe di calore, impianti fotovoltaici, pannelli solari e tre turbine eoliche, tanta energia quanta ne consuma. Completamente rinnovato, l'albergo di Michaela Reitterer dispone di 81 stanze, trentotto delle quali si trovano nella nuova ala a emissione zero. www.hotelstadthalle.at
Generoso
Un intero paese come albergo
Collegate via radio: negli ultimi due anni 5.000 aziende e famiglie altoatesine sono state dotate di un accesso a Internet a banda larga
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Il paesino abruzzese santo stefano di sessanio era uno dei tanti esempi di graduale spopolamento fino a quando Daniele Kihlgren, figlio di industriali milanesi, decise di acquistare la metà degli edifici trasformando il borgo medioevale nell'Hotel sextantio: 32 camere sparpagliate in diversi palazzi restaurati con amore, semplici, autentici. Kihlgren ha imposto il divieto di nuove costruzioni. C'è un edificio-reception, sono nati posti di lavoro e gli ospiti gradiscono, perché capiscono che qui si è realizzato un progetto culturale. L'idea del classico resort si è trasformata nell'innovativo concetto di “albergo diffuso”. www.sextantio.it
Confortevole
Appartamenti con servizi alberghieri I residences Falkensteiner “edel:weiss” rappresentano un highlight architettonico nelle Alpi della Carinzia. Progettate dal celebre architetto altoatesino Matteo thun, le due torri hanno la forma di una pigna e si integrano bene nello scenario naturale del comprensorio Katschberg. I 64 appartamenti, realizzati in 4 diverse grandezze, offrono il cosiddetto “serviciertes Wohnen”, ovvero l'abitare con i servizi a portata di mano. I proprietari di un appartamento “edel:weiss” possono usufruire di tanti servizi del vicino Hotel Cristallo, sempre del gruppo Falkensteiner, che vanno dal ristorante alla pulizia, dal wellness & spa fino all'assistenza dei bambini. www.edelweiss-residences.com
Fresco
I sandwich più buoni e più cari del mondo “Pret A Manger” (comunemente chiamata “Pret”) è una catena inglese di ristorazione veloce, i cui punti vendita rientrano nella categoria dei fast food. L'azienda è stata fondata nel 1986 a Londra e nel 2001 ha ceduto il 33% della proprietà a McDonald's. La catena di ristorazione si vanta di produrre panini freschi e senza conservanti. tutti i prodotti vengono fatti il giorno stesso della messa in vendita in una cucina interna al punto vendita o nelle immediate vicinanze. A fine giornata la merce invenduta viene raccolta dall'associazione caritativa “tafeln” e consegnata a persone bisognose. Paragonati ad altre marche di sandwich, i prezzi di Pret sono relativamente alti. www.pret.com
(“triple A”), paragonabile al nostro ACI, ha reso disponibili su rete mobile i suoi servizi agli associati (traino, piantine, alberghi, ecc.). Insomma, se imprese così ricche di tradizione mettono a disposizione i servizi in applicazioni digitali, significa che è in atto una tendenza inarrestabile.
no – grazie alla tecnica digitale – offrire contenuti in forma tridimensionale e su schermi grandi e brillanti. E a prezzi inferiori a quelli dell'edicola. un esempio arriva dagli usA con il magazine “Wired”. www.youtube.com > cerca: "wired magazine on iPad"
Furbo
Utile
Negli stati uniti piccole e grandi marche stanno utilizzando i social network per vendere merce a prezzi molto scontati ma comunque redditizi. Il principio è semplice: lo sconto più alto viene concesso quando un certo numero di persone, determinato in precedenza, si dichiara disposto all'acquisto. A questo punto chi è interessato contatterà più persone possibili – tramite Facebook, twitter, sMs o e-mail – per raggiungere il numero di acquirenti necessari per avere diritto allo sconto. Per le ditte non c'è alcun rischio: se non trovano il numero minimo di compratori, la vendita non ha luogo.
Layar è un'applicazione creata da Android appartenente alla categoria “realtà ampliata” (Augmented Reality), che grazie ai dati sulla posizione forniti dal telefonino consente di scaricare da Internet informazioni aggiuntive, che vengono visualizzate sullo schermo. se ad esempio vediamo una casa in vendita, con Layar è possibile ottenere subito informazioni sulla grandezza, sul prezzo e sull'agenzia immobiliare. www.layar.com (bp)
Più si è, meno si paga
Maneggevole
Avveniristico
Al momento sono già 42 le “City guides” di Marco Polo disponibili come App. Così come le “Lonely Planet travel guides”. L'App della vasta community tripwolf, che utilizza anche i contenuti di MairDumont, è persino scaricabile gratuitamente. E ancora: il diffusissimo servizio per viaggiatori statunitense AAA
La più recente invenzione di Apple, l'iPad, una sorta di accesso a Internet dal divano di casa, indica ai giornali cartacei la nuova strada da seguire per diffondere informazioni. Proprio quelle riviste, infatti, che hanno nelle tante foto e nei testi elaborati con cura i loro punti di forza, per la prima volta posso-
la guida mobile
Internet mobile e la realtà ampliata
rivoluzione nel settore mediatico
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Menti
Stefan Rubner accanto al suo materiale preferito: "Il legno vive, respira, lavora"
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l'uomo che sussurra al legno. stefan Rubner, patron della Rubner
Holding, a dire il vero voleva fare il veterinario. Ma nel 2004 è stato costretto a prendere in mano le sorti dell’azienda. Ritratto di un uomo che ama il legno e sa quanto sia bello e confortevole abitarci.
Testi: Kristina Deppe Foto: Max Lautenschläger
non sembra proprio uno che, quando nessuno lo guarda, abbraccia gli alberi. Stefan Rubner, presidente della Rubner Holding, indossa un vestito chiaro e scarpe lucide. La cosa però non gli impedisce, quando non ha una sedia a portata di mano, di accomodarsi su un tronco d’albero. Uno dei tanti che aspettano, nel cortile della fabbrica Rubner Haus di Chienes, di diventare una trave. O il telaio di una finestra. Già, perché il lavoro di Stefan Rubner è questo: trasformare gli alberi in legno. E per lui il legno è il materiale con cui si fanno le case. La Rubner Haus SpA è solo una delle 28 ditte presiedute dall’imprenditore 38enne, ma rappresenta il fulcro dell’impero di famiglia. L’azienda è stata fondata nel 1926 dal nonno di Stefan
le virtù del legno Il legno ha la capacità di assorbire nei pori acqua o vapore acqueo, immagazzinarlo e quindi rilasciarlo quando l’aria diventa più secca. Affinché questa proprietà venga conservata, il legno deve essere trattato esclusivamente con vernici che non occludono i pori. In questa maniera il legno garantisce un clima interno accettabile. L’agenzia CasaClima di Bolzano esamina e certifica le case altoatesine in base al loro consumo di energia. Il fabbisogno energetico più basso appartiene alla “CasaClima oro”, che consuma meno di 10 Kwh per metro quadro all’anno – pari ad un litro di gasolio da riscaldamento – e viene appunto chiamata “casa da un litro”.
Rubner, Josef, che a Chienes mise in piedi una segheria. Anche oggi, tutto sommato, i Rubner si occupano della lavorazione del legno: dalla filiale più meridionale, la Holzbau Sud di Calitri in Campania, fino a quella più settentrionale di Magdeburgo, sede della germanica Leimbinder-Fabrik Nordlam. A Chienes, in Val Pusteria, si producono porte CasaClima e abitazioni in legno che praticamente sono da considerare esse stesse CaseClima. Questo perché tutte le recenti creazioni, tra cui “Heidis”, la casa unifamiliare progettata dal noto architetto altoatesino Matteo Thun – rispettano le rigide direttive in materia di efficienza energetica. Un aspetto, quest’ultimo, di grande importanza per Stefan Rubner. Malgrado il taglio di alberi sia di fatto una componente essenziale della sua attività, la natura ed i boschi gli stanno molto a cuore. “Quando vado a passeggiare nel bosco, ritorno immediatamente alla mia infanzia”. Anche se bisogna dire che, durante la settimana, gli riesce difficile vedere gli alberi come organismi viventi piuttosto che come materiale da lavorare. Il bosco diventa uno spazio vitale nel fine settimana, quando ci va per ricaricarsi, per respirare a pieni polmoni. “Solo adesso comincio ad essere consapevole di quanto mi abbiano insegnato mio padre ed i miei zii”. Stefan Rubner, che a Rosenheim ha studiato Economia forestale, da giovane voleva fare il veterinario. O magari l’archeologo. Invece in casa Rubner è successo quello che capita spesso nelle aziende a conduzione familiare: come dice il proverbio, la mela non cade mai molto lontano dall’albero.
“Diligenza, umiltà e dedizione”: ecco le virtù dei suoi predecessori. E quando nel 2004, nel giro di nove mesi, tutti e tre i fondatori della Rubner SpA muoiono, viene fatto appello alle virtù familiari sue e dei suoi cugini. “In quel momento la parola “famiglia” ha assunto per me un altro significato, e siamo riusciti a mantenere l’azienda unita”. Non solo: i dipendenti sembrano avere un senso di attaccamento non solo verso l’azienda, ma anche verso la famiglia. O quanto meno parlano tutti con la stessa passione del legno. Ogni anno vengono prodotte circa 450 case targate Rubner, e almeno un paio di queste sono case per dipendenti.
"Fino agli anni Ottanta in pochi avevano notato che, nel resto d’Italia, in estate la gente moriva di caldo, chiusa in case di cemento bollenti. Solo allora le case in legno hanno conosciuto il loro rinascimento". “Vive, respira, lavora”: con questi verbi Stefan Rubner cerca di spiegare le particolarità del suo materiale preferito. Il legno regola il clima delle case e le rende confortevoli. “Quando l’uomo ha imparato a tagliare alberi, ha iniziato anche a costruire case in legno”. Un materiale ricco di virtù. “Radicamento, stabilità, capacità di andare verso il basso e al contempo puntare sempre più in alto: tutto questo è meraviglioso”. Stefan Rubner scaccia dai pantaloni una scheggia di legno, e non si capisce se in quel momento sta pensando ad alberi o a persone. O forse per un Rubner in fin dei conti è la stessa cosa. L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0 | M 1 5
Marchio
Il made in Alto Adige tira. Per la prima volta uno studio asserisce con cer-
tezza che i ristoratori altoatesini utilizzano spesso e volentieri i prodotti locali. Anche se tuttavia non sono ancora disposti a pagarli più degli altri.
Pur avendo i prodotti altoatesini il loro bel daffare per farsi valere sul mercato di casa, bisogna dire che i ristoratori nostrani badano molto alla qualità dei prodotti che utilizzano nelle loro aziende, e quindi si rivolgono assiduamente alla produzione locale. Tutto questo è confermato da uno studio della Camera di Commercio di Bolzano, che ha analizzato l’importanza dei prodotti alimentari altoatesini nel settore della ristorazione locale. Nell’autunno del 2009 è stato intervistato un campione rappresentativo di 277 aziende; l’inchiesta tendeva da una parte a conoscere il giudizio dei ristoratori altoatesini sull’utilizzo di prodotti locali con il marchio di qualità e provenienza, e dall’altra a stabilire la quota di mercato di questi prodotti. Il fatto che i ristoratori altoatesini utilizzino preferibilmente generi alimentari "Made in South Tyrol", non significa automaticamente che questi prodotti portino impresso il marchio “Qualità Alto Adige” e simili. Anzi, la ricerca porta
alla conclusione che per i ristoratori la distinzione tra prodotti con il marchio di qualità e prodotti senza marchio non è affatto una priorità (vedere box nella pagina a fianco). Ad ogni modo, c’è un 20% di ristoratori convinto che i generi alimentari con il sigillo di qualità e provenienza siano migliori di quelli sprovvisti del marchio “Alto Adige”.
Filiera corta e qualità sempre sotto controllo La fiducia verso i prodotti di marca si nota soprattutto nel settore caseario, dove si utilizzano – a sentire gli imprenditori – nove prodotti su dieci con il marchio “Qualità Alto Adige”. Questo dato non deve sorprendere più di tanto, in quanto proprio nei settori latte, yogurt, formaggio ecc. la percentuale di prodotti marchiati “Alto Adige” è molto alta. Se però pensiamo che proprio nel settore dei latticini esiste una forte concorrenza con le regioni vicine, è allora evidente che in questo caso entra in gioco
una sorta di “lealtà” dei ristoratori nei confronti dei produttori altoatesini nonché il fatto che il latte è un cosiddetto “commodity product”, che non dà luogo a rilevanti differenze di prezzo tra produttori. Lo studio asserisce però anche che gli imprenditori sono molto sensibili al fattore prezzo. Il sessanta per cento di loro dichiara di essere disposto a spendere al massimo il 10% in più per un prodotto marchiato. I ristoratori apprezzano sì la qualità, ma la mettono a confronto con quella degli altri produttori, tenendo conto anche del prezzo. Qualità controllata – superiore agli standard previsti – e produzione limitata da parte di imprese di piccole dimensioni: tutto questo logicamente non può dar vita ad un prodotto a basso prezzo, ma ad un prodotto di qualità. Pertanto il compito degli imprenditori – siano essi ristoratori o albergatori – è di comunicare tutto questo ai loro clienti, i quali dal canto loro apprezzano già i prodotti “Made in Südtirol”. (mb)
Piccole quantità: la gran parte dei prodotti alimentari altoatesini richiede un grosso dispendio produttivo. Prendiamo il settore caseario: mediamente un contadino non possiede più di dieci mucche. Il latte viene raccolto in tutto l'Alto Adige e consegnato entro 24 ore ai caseifici
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Prodotti altoatesini con certificato di qualità e provenienza
all'ingresso depliant sul sito
6% 19 % 21 %
sul menu
31 % 1
a colazione
2
3
37 % 94%
oralmente
Come viene informato l'ospite ciò che conta nei prodotti
Utilizzo nella gastronomia dei prodotti altoatesini con certificato di qualità o di provenienza
93%
1% 6%
un buon rapporto qualità-prezzo 44%
24%
32%
reperibilità tutto l'anno 34%
40%
talvolta 40%
26%
Fonte: IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria
possibilmente da un unico fornitore
molto importante poco importante
spesso 50%
mai 10%
insignificante
Qualità e provenienza 1 | Qualità Alto Adige · La legge provinciale del 22 dicembre 2005 ha introdotto il marchio “Qualità Alto Adige”, che garantisce la qualità certificata di prodotti agricoli e generi alimentari. Il sigillo è garanzia di provenienza altoatesina del prodotto e di qualità superiore agli standard previsti dalla legge. Il rispetto dei parametri di qualità viene appurato da enti di controllo indipendenti e certificati. Attualmente in Alto Adige nove categorie di prodotti sono considerate generi alimentari di qualità, come i prodotti caseari ed il pane. 2 | IGP e dOP · L’“Indicazione geografica Protetta” (IgP) contraddistingue quei prodotti per i quali almeno uno dei processi di produ-
zione o lavorazione avviene in una determinata località, come ad es. lo speck Alto Adige. La “Denominazione di origine Protetta” (DoP) indica invece che tutte le fasi di produzione avvengono in una determinata zona geografica secondo un protocollo definitivo e riconosciuto, come nel caso ad esempio del formaggio stelvio. 3 | Prodotti con il logo “Gallo rosso” · Il marchio “gallo Rosso” è un sigillo di qualità riservato a prodotti affinati e di grande pregio provenienti esclusivamente dai masi dell’Alto Adige. Il prodotto grezzo deve provenire per il 75% dalla propria fattoria e per il restante 25% da altre aziende agricole provinciali. Il titolare del marchio “gallo Rosso” è il südtiroler Bauernbund (unione Agricoltori e Coltivatori diretti dell’Alto Adige). L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0 | M 1 7
Marketing
tutti pazzi per Jabulani. Marketing virale made in Alto Adige. ovvero, come il pallone dei Mondiali più grande della terra ha trovato il suo posto al sole tra Frangarto e Facebook.
All'inizio fu la sfera, quella che un viaggiatore diretto da Bolzano in Oltradige non può fare a meno di non vedere quando arriva all’altezza di Frangarto. Poi, poco prima che la nazionale tedesca di calcio arrivasse a Cornaiano per il ritiro premondiale, sboccia l’idea di rivestire il globo d’acciaio: l’opera dell’artista del Renon Franz Messner dovrà diventare il più grande pallone dei mondiali, il più grande “Jabulani”, e di conseguenza ambasciatore del Mondiale sudafricano. All’arrivo dei calciatori tedeschi, l’opera più significativa del Giardino delle sculture di Karl Nicolussi-Leck viene rivestita di un vestito adeguato all’evento: 200 metri quadri di una speciale pellicola con il design del pallone dei Mondiali. Un saluto al Sudafrica, un saluto alla nazionale germanica, ma anche l’opportunità di mettersi in vetrina sul web.
Già, perché il pallone di otto metri di diametro è circondato dagli aspetti migliori dell’Alto Adige, tra meleti, vigneti, lastre di porfido e montagne innevate. E così, mentre la sfera indossa il nuovo abito, su Facebook viene aperta una pagina per i fans dello Jabulani made in South Tyrol, che con un concorso a premi hanno pure la chance di vincere ogni giorno una maglietta della nazionale tedesca, con tanto di autografi dei giocatori.
I fans all’unisono su Facebook: “mi piace” Ben presto si capisce che il coinvolgimento è soprattutto verso l’interno, ossia la nostra provincia. Dopo dieci giorni i fans sono già 1.300, e tantissimi altoatesini ci tengono a far sapere, cliccando
sulla scritta “Mi piace”, che trovano figo sia il ritiro della nazionale tedesca ad Appiano sia il fatto che il più grande Jabulani del mondo si trovi proprio in Alto Adige, ad appena due chilometri di distanza dal ritiro germanico. L’85% dei fans è altoatesino, il 6% tedesco, il 5% austriaco ed il resto di altre nazioni. Quasi il 70% degli iscritti ha tra i 18 ed i 44 anni, e nella grande maggioranza si tratta di uomini. Il gioco a premi invitava i fans a indossare i panni di un creativo ed a confezionare uno slogan adatto al pallone dei mondiali, e nel giro di una settimana sono arrivate 238 headlines: “La stagione del pallone comincia adesso!” Lo Jabulani rimarrà nel Giardino per (mb) tutta la durata dei Mondiali.
La stagione del pallone incomincia adesso!
Il più grande pallone dei mondiali si trova in Alto Adige: gli slogan per esso sono stati creati dai fans dell'Alto Adige su Facebook 1 8 M | L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0
Mosaico
nell'occhio dei media. Come vedono l'Alto Adige fuori dall'Alto Adige, tra
musicisti alpini, cuochi stellati, pino mugo sarentinese e palline da golf.
Germania: GEO Special "le Alpi" Rivista tematica. un reportage di 6 pagine sul musicista altoatesino Herbert Pixner. La storia è corredata da immagini molto espressive del precursore di una nuova generazione di musicisti “alpini”. Numero di aprile/maggio 2010
Italia: Case & Country Rivista di arredamento e abitare in campagna. 6 pagine sul pino mugo sarentinese ed il suo utilizzo nella cucina dell'albergo “Bad schörgau” in Val sarentino. Ricette e foto dei piatti invitano il lettore a mettersi ai fornelli. Numero di maggio 2010
Svizzera: Weltwoche “Stil”, l'allegato del settimanale elvetico. Il giornalista propone un viaggio culinario su e giù per i monti e le valli dell'Alto Adige. Due pagine dedicate alle specialità alpine e mediterranee della nostra provincia. Numero di aprile/maggio 2010
Gran bretagna: Financial times Edizione on line del quotidiano. Nella rubrica “Food & Drink” si occupa dell'Alto Adige come terra del gusto: dai cuochi stellati ai piatti del territorio ed ai vini pregiati del lato meridionale delle Alpi. Pubblicato in giugno 2010 www.ft.com
belgio: Genieten La rivista per buongustai. All'interno di un reportage di 7 pagine sul golf nelle Alpi vengono presentati i campi di Castelrotto, Val Passiria e Monte san Pietro nonché alcuni indirizzi per gli amanti della buona tavola. Numero di maggio 2010 L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0 | M 1 9
Movimento
1 Il ricercatore di tendenze Nils Müller lancia uno sguardo nel 2021 2 La collaboratrice di sMg Antonietta De santis conduce la serata 3 Il direttore di sMg Christoph Engl illustra il tema della semplicità 4 Il presidente di sMg Reinhold Marsoner e l'assessore provinciale Hans Berger aprono il Forum 2010 5 Franz graf Pfeil - tenuta Kränzel, Antonio Lampis - direttore della ripartizione Cultura italiana, Letizia Ragaglia - direttrice del Museion 6 Mario Viganò - presidente dell'Associazione pubblicitari altoatesini, Dado Duzzi - presidente dell'Azienda di soggiorno di Bolzano, Franz J. Mitterrutzner - direttore di Adverperformance Bolzano 7 Helmut Huber - vicepresidente HgV, Klemens Kaserer - presidente di Merano
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la magia delle opportunità. Circa 600 esponenti dei settori turismo,
alimentazione e servizi nonché rappresentanti di agenzie ed esperti di marketing hanno partecipato il 10 giugno al Forum sMg presso la Waltherhaus di Bolzano.
la manifestazione più importante di Alto Adige Marketing (SMG) è una piattaforma per le tematiche del futuro. L'edizione 2010 del convegno si è posta come crocevia tra le nuove tecnologie e il desiderio del cliente di ottenere soluzioni semplici. Con la sua conferenza multimediale intitolata “La magia delle opportunità”, il relatore ospite Nils Müller ha catapultato i presenti in un viaggio virtuale nel 2021. Il ricercatore amburghese ha trasformato il palcoscenico della Waltherhaus in uno scenario del prossimo futuro, presentando tra le altre cose le nuove possibilità di utilizzo di Internet e delle tecnologie. “L'uomo continuerà ad esercitare il controllo sulla tecnica. Ma 2 0 M | L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0
questa è destinata a svilupparsi ancora ed a integrarsi sempre di più nell'ambiente che ci circonda, tanto da diventare per noi pressoché impercettibile”. Dalla naturale presenza della tecnologia nella vita dei Paesi industrializzati si è passati senza soluzione di continuità al tema “Il futuro è semplice”, sviluppato dal direttore di SMG, Christoph Engl. Secondo Engl in futuro il successo di un prodotto dipenderà dalla sua semplicità, ovvero – questo è il messaggio di fondo – si aiuta il cliente quando da sistemi complessi si riescono a trovare soluzioni semplici e intelligenti. Il tema di fondo del Forum SMG 2010 è stato il futuro: un futuro che diventerà più semplice nel vero senso della parola.
Basta con tutto ciò che è complicato, poco comprensibile e difficile da maneggiare. La gente non ne può più di ulteriori complicazioni in un mondo già complicato di suo, e tenderà sempre più a scegliere oggetti semplici e utilizzabili in (mb/jm) maniera intuitiva.
spreMete la Mente Rendeteci partecipi del vostro concetto di semplicità e inviateci le vostre proposte. I pensieri più originali saranno pubblicati su www.smg.bz.it. Per partecipare: semplicita@suedtirol.info
Marketing, othmar thaler - tappeiner spA 8 Frieder Blickle - Fotografo, Hans J. Kienzl - responsabile marketing gallo Rosso (unione Agricoltori) 9 silvia Rottensteiner - Merano Marketing, thomas steger - sentres.com
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Mercato
M i l a n o , i ta l i a milano premia l’Alto Adige: gli spot televisivi dell’Alto Adige hanno ricevuto il secondo riconoscimento nel giro di pochissimo tempo. Al teatro Nazionale di Milano è andata in scena la cerimonia di consegna del “grand Prix della Pubblicità”, uno dei concorsi italiani più prestigiosi nel settore degli spot commerciali. I filmati sull’Alto Adige sono risultati vincitori nella categoria “Più a meno: il Low Budget”, che premia quelle produzioni televisive che nonostante il costo limitato riescono a rendere vincente un marchio. 2 2 M | L u g L I o , A g o s t o 2 0 1 0
“Innovation
“L'innovazione
distinguishes
fa la differenza
between a leader tra un leader
and a follower.”
e i suoi imitatori”.
Steve Jobs, fondatore di Apple Inc.
Alto Adige marketing S.c.p.a., piazza della Parrocchia 11, 39100 bolzano direttore responsabile: Reinhold Marsoner | redazione: Martin Bertagnolli, Maria C. De Paoli, Jasmin Mathà, Barbara Prugger Coordinazione: Ruth torggler | traduzioni: Paolo Florio |layout: Lukas Nagler | design: Arne Kluge | Infografica: Lukas Nagler Illustrazioni: Julia Pfaller, Lukas Nagler | Fotografie: Frieder Blickle, Alex Filz, Max Lautenschläger, oliver oppitz, shutterstock Stampa: Karo Druck, Pillhof 25, 39010 Frangarto | se non desidera più ricevere questa rivista è sufficiente inviare una disdetta contenente il proprio indirizzo a m@suedtirol.info. Registrazione presso il tribunale di Bolzano n. 7/2005 del 9 maggio 2005
23.07.2010
TechnologyDay Innovazione da mordere
Sviluppare, elaborare, imballare gli alimentari Con relatori di: Danone, Dr. Sch채r & Loacker
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18.06.2010 13:16:55