Info Nome / Cognome Michele Tommasoli Telefono +39 347 01 96 493 E-mail michele.tommasoli@gmail.com Web micheletommasoli.blogspot.com Data di nascita 19/3/1986
Bio 18/07/2012 Laurea in ingegneria edile/architettura presso l’Università degli studi di Bologna, facoltà di ingegneria. 11/2011-02/2012 Tirocinio curriculare svolto come ricercatore sulla modellazione BIM presso il laboratorio SiLab dell’università di Bologna. 05/2011 - 06/2011 Frequentazione workshop Flowing Spaces: Processing livello base 04/2011 - 05/2011 Frequentazione workshop Ecotones: Grasshopper livello avanzato 02/2010 Frequentazione workshop Elegant Ecotones: Grasshopper livello base 06/2005 Diploma di maturità scientifica specializzazione linguistica
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INDICE M-Theory_4 Progetto di ponte a Riccione. Tesi di laurea in ingegneria edile/architettura. Utilizzo di processi di form finding e modellazione di morfologie complesse tramite sistemi BIM. Blob Progetto di centro multimediale con utilizzo di strategie morfodinamiche. Svolto durante il corso di architettura e composizione architettonica III. Loop3 Installazione dell’univeristà di Bologna alla 1° biennale di architettura di Thessaloniki 2012 “Architecture and the City”. Villanova Nido Scuola per l’infanzia caratterizzata da architetture sostenibili, svolto durante il corso di architettura tecnica III
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cosa: Tesi di laurea: progetto di ponte dove: Riccione, Italia chi: Michele Tommasoli Titolo: Progetto di ponte in zona Vittorio Emanuele a Riccione; applicazione ed interazione di strategie BIM all’interno del processo progettuale. Relatore: Prof. Alessio Erioli Correlatore: Ing. Simone Garagnani
M-Theory
M-Theory è un progetto che parte dall’esperienza di tirocinio curriculare svolta presso il laboratorio SiLab dell’università di Bologna dove mi è stato proposto il tema di studio e dove ho avuto modo di conoscere e apprendere il mondo del Building Information Modeling. L’oggetto di questo studio riguarda il progetto di un ponte sulla darsena a Riccione. L’obiettivo di questa tesi è quello di affrontare il progetto del ponte non solo come collegamento tra due sponde ma anche come collegamento tra diversi modi di rappresentare la progettazione, ovvero il mondo del disegno computerizzato CAD e quello della gestione parametrica delle informazioni BIM. La tendenza architettonica spinge verso la generazione di geometrie sempre più complesse, tuttavia sotto questo aspetto gli strumenti di progettazione BIM attuali faticano a soddisfare le esigenze dei progettisti. Nasce quindi la necessità di una complementarietà tra strumenti CAD semi parametrici in grado di offrire una maggiore libertà creativa e software BIM capaci di gestire e controllare l’ingegnerizzazione e la concertazione del progetto. Gli organismi viventi sfruttano le proprietà di una determinata geometria per raggiungere alti livelli di prestazione. Questa strategia permette la realizzazione di forme che a parità di performance hanno un minor dispendio di materiale e quindi una migliore gestione economica delle risorse disponibili. Gli strumenti digitali sono in grado di simulare lo svolgersi di processi di generazione di tali minimal surfaces. Con M-theory, la teoria della membrana, si vuole comprendere ed interpretare questo fenomeno sotto forma di processo generativo. In questo procedimento di ricerca di forma il design è stato a volte subordinato ad esigenze di tradurre complex morphologies da un sistema di modellazione tradizionale ad uno di tipo BIM. Ne consegue quindi che la parte relativa allo sforzo creativo è stata ridotta a favore della ricerca sull’interoperabilità tra i due differenti modelli
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Il Building Information Modeling è per prima cosa un fenomeno culturale. Esso si propone di fungere da digitalizzazione del processo di progettazione. Nasce quindi dalla volontà di tradurre in linguaggi digitali e parametrici un vastissimo mondo, quello della progettazione ingegneristica e architettonica, che fino a pochi anni fa si esprimeva principalmente mediante supporti cartacei. Attualmente la progettazione è un processo che coinvolge figure professionali diverse che devono poter comunicare tra loro in maniera chiara e veloce al fine di diminuire gli errori e ridurre i tempi. Da qui il pensiero del BIM ha dato forma ad una vasta gamma di strumenti parametrici che hanno rivoluzionato in particolare l’edilizia tradizionale, l’impiantistica, la prefabbricazione e la gestione del cantiere. Attualmente la frontiera della ricerca sul BIM riguarda la modellazione di complex morphologies. Si tratta di due mondi che stanno lentamente stabilendo delle connessioni dovute in parte ai comuni caratteri parametrici, in parte all’interesse di gestire attraverso il BIM l’ingegnerizzazione di tali geometrie complesse. Su questo fronte gli strumenti BIM si trovano a fronteggiare una loro sempre più crescente debolezza: la libertà creativa di modellazione. Michele Tommasoli Portfolio
Sync(x): sin(x)/x
Multiple sync
Addition
3D transformation
Il rilassamento di una mesh è un procedimento di form finding che mira ad ottenere soluzioni autoorganizzate e stabili. Tale processo è stato applicato a partire da curve tridimensionali al fine di ottenere dei volumi dalle complesse caratteristiche di curvatura.
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Sezione laterale.
Planimetria della zona
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Dettaglio delle spine sopra al ponte.
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L’asse geometrico del ponte è stato confrontato con la curva delle pressioni e attraverso successivi feedback si è arrivati ad ottenere il comportamento statico ad arco. Come verifica è stato controllato che per ogni sezione il centro delle pressioni cadesse all’interno del nocciolo centrale d’inerzia.
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Attraverso topostruct è stata realizzata l’ottimizzazione strutturale per vedere le parti sensibili dei conci. In questo modo è stato possibile avanzare un’ipotesi di scomposizione in parti per la costruzione. I risultati di questa analisi sono stati utiili anche per capire come modellare successivamente le spine del ponte.
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Le spine del ponte sono state modellate per creare degli elementi accessori come parapetti o sedute.
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Utilizzando una macchina a taglio laser è stato possibile realizzare il prototipo di un concio attraverso il metodo di stratificazione di sezioni piane. Dal modello digitale quindi sono state ricavate sezioni a intervalli regolari dipendenti dallo spessore del materiale; è stato fatto il nesting delle sezioni e il taglio al laser. Le sezioni sono infine state incollate assieme utilizzando due barre filettate come guida.
Il taglio laser
Le sezioni tagliate
Dettaglio del modello
Il modello finito
Fase di incollaggio
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cosa Centro multimediale dove Borgo Panigale, Bologna, Italia chi Lecci Francesca & Michele Tommasoli
Blob
Sviluppato all’interno del laboratorio progettuale di architettura e composizione architettonica III, riguarda la riqualificazione di un area urbana situata al di sotto di un tratto di tangenziale sopraelevata. La verticalità del progetto si trova quindi costretta all’interno di un dominio ben definito; luce, aria, rumore, inquinamento, diventano parametri fortemente influenzati dalla preesistenza della sopraelevata. Da questo forte limite il progetto impara lentamente a sopravvivere e acquisisce consapevolezza del suo ecosistema fino ad essere in grado di trasformarlo in opportunità. La sopraelevata diventa quindi un secondo elemento di partenza per lo sviluppo dall’alto verso il basso. Blob nasce dall’incontro tra le due superfici che partono una dal terreno e l’altra dalle travi in cemento della tangenziale. Alla base del progetto sta l’esplorazione di strategie morfodinamiche all’interno del processo di ricerca di forma. In questo caso è stato creato un sistema costituito da due superfici elastiche perturbate dai medesimi campi attrattivi, attraverso successive animazione il sistema è stato lasciato libero di muoversi fino a raggiungere una serie di possibili conformazioni finali. La scelta della conformazione finale è ricaduta sul modello che garantiva le performance funzionali e prestazionali richieste. Parallelamente a questa fase vi è stata l’esplorazione di una serie di pattern emergenti da applicare alla geometria per regolarne la porosità partendo dalle caratteristiche poligonali intrinseche alla costruzione delle superfici elastiche. Il compito di mantenere gli standard di illuminazione è stato affidato ad un sistema di solar tubes che raccolgono la luce da sopra alla tangenziale per illuminare gli ambienti attraverso dei diffusori. Il design dei diffusori è concepito in modo polivalente; lo stesso genotipo infatti viene utilizzato sia per fungere da diffusore sul soffitto che, a parametri variati, come seduta nelle zone sottostanti. La popolazione di questi elementi è stata regolata individuando nel sito le zone più riparate dal rumore e dall’inquinamento della strada e più vicine ai percorsi e agli ambienti comuni. Blob contiene un centro multimediale, una piccola sala per conferenze e concerti, una libreria, ambienti espositivi, una sala musicale, un bar con ristorante e uno skate park con spogliatoio.
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Skate park
Componente nelle due possibili configurazioni: seduta e diffusore
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Prospetto sud-est
Sezione longitudinale
Pianta livello 1
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cosa Installazione espositiva dove Thessaloniki, Grecia chi Academic Supervisor: Alessio Erioli; design team: Corrado Giacobazzi, Federico La Piccirella, Alessandro Liuti, Mattia Mercatali, Roberto Monesi, Simone Rinaldi, Gianluca Tabellini, Livio Talozzi, Michele Tommasoli, Giulia Tortorella
Loop3
Loop3 è un progetto concepito e realizzato da studenti del corso di Architettura e Composizione Architettonica III della Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna per una installazione su invito presso la 1° Biennale di Architettura di Thessaloniki - “Architecture and the City in South-Eastetrn Europe” (18.01-26.02 2012). La matematica fornisce un substrato in grado di descrivere l’intrinseca complessità della realtà in termini di computazione, fornendo contemporaneamente gli strumenti per far progredire ed intensificare ricerca ed espressione estetica, connettendo elegantemente e senza soluzione di continuità scienza, arte, economia, filosofia e altre discipline unendole in campi di forza di un territorio unico, non omogeneo e topograficamente differenziato. Gli architetti esplorano incessantemente quel territorio da sempre, usando la matematica quale strumento privilegiato per tracciare percorsi sistematici e migliorare il proprio linguaggio espressivo. L’installazione è un oggetto autoportante che utilizza le funzioni trigonometriche (indagate e sviluppate, dal design alla fabbricazione, attraverso l’uso di Grasshopper - software di parametric design) come mezzo di espressione estetica, intesa nel suo significato più ampio ed inclusivo.
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Loop3 durante l’esposizione temporanea nell’atrio della facoltà di ingegneria di Bologna
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cosa asilo nido dove Villanova di Castenaso, Bologna chi Giulia Maddalena, Mattia Mercatali, Paolo Pinto, Fabrizio Sampietro, Michele Tommasoli, Giacomo Torlai
Villanova Nido
Il progetto è stato svolto all’interno del corso di Architettura Tecnica III. L’obiettivo era il masterplan di un’area compresa tra il centro abitato di Villanova di Castenaso e il vicino centro commerciale e la progettazione di un comparto contenente una scuola per l’infanzia. Nella progettazione del nido è stata data attenzione primaria all’aspetto della sostenibilità e dell’ottimizzazione energetica. L’architettura è composta da tre volumi rettangolari contenenti le aule e uniti da una copertura che delimita l’ingresso, la mensa e uno spazio ricreativo comune. Le coperture sono state progettate usando assonometrie solari per garantire il maggior apporto di calore proveniente dal sole durante il periodo invernale e il minore durante quello estivo. Sono stati applicati principi di raccolta e utilizzo delle acque reflue meteoriche per l’alimentazione degli scarichi e per l’irrigazione.
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Pianta piano terreno
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Assonometrie solari estate
Particolare costruttivo della copertura lignea dell’atrio
Assonometrie solari inverno
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