Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
GAL
Luoghi del mito
Progetto Inclusione secondo Natura PSR Puglia 2007-2013, ASSE III, Misura 321
“Servizi essenziali per l’economia e le popolazioni rurali” promosso dall’ASL TA nel GAL Luoghi del Mito
A cura di: Giuseppina Di Cesare e Giovanni Vitucci
LE RAGIONI CHE HANNO INDOTTO A PROMUOVERE E SOSTENERE L’INTERVENTO Il progetto Inclusione Secondo Natura viene candidato dall’ASL TA, unitamente al progetto denominato Accorciamo le distanze con la natura, al bando 2013 del GAL Luoghi del Mito. Il progetto riceve i benefici pari ad € 82.000,00 della misura 321 “Servizi essenziali per l’economia e le popolazioni rurali” del PSR per promuoverlo e realizzarlo nelle comunità dell’Ambito 1 (Castellaneta, Ginosa, Laterza e Palagianello). L’ASL di Taranto, prima a livello regionale ad avvalersi di finanziamenti GAL (Gruppo di Azione Locale), ha inteso attivare processi d’inclusione sociale della propria utenza (Centro Salute Mentale, Servizio Dipendenze Patologiche) ricorrendo al mondo rurale e alle masserie didattiche che meglio lo esprimono. è un’attività progettuale che promuove interventi finalizzati all’uso multifunzionale dell’agricoltura (produzione di beni, servizi alla persona, …) nelle masserie didattiche; tal esperienza può rappresentare per i pazienti un’utile occasione di tipo “terapeutico” ed uno strumento efficace, non convenzionale, di riabilitazione ed integrazione sociale. La validità e la sostenibilità dell’intervento che sta permettendo ai suoi beneficiari di avvicinarsi al mondo rurale avvalendosi di processi socializzanti ed inclusivi e traendo dallo stesso esperienza e specifiche competenze costituiscono alcune delle ragioni che hanno indotto l’Ente a supportare tale progetto anche economicamente. L’ASL, infatti, persegue la mission di includere ponendo il focus sulla persona nella sua unicità e globalità di bisogni e cure assicurando risposte, le più adeguate al singolo caso, non solo di natura sanitaria ma anche sociale.
Direttore Generale ASL TA - Dott. Vito Fabrizio Scattaglia
CENNI PROGETTUALI SU INCLUSIONE SECONDO NATURA Dott.ssa Giuseppina Di Cesare - Referente Amministrativo/Operativo Il progetto promosso dal Centro di Salute Mentale di Castellaneta denominato Inclusione Secondo Natura ha come fine: • l’inclusione sociale di soggetti “fragili” che in rapporto alle personali inclinazioni e interagendo con il mondo animale e vegetale, tramite le Masserie Didattiche, approdi ai tre livelli formativi del sapere: conoscere (sapere), mettersi in gioco con le proprie abilità (saper fare) e relazionarsi (saper essere); • l’integrazione tra diversi servizi connessi all’ambito socio sanitario ed all’ambito rurale, per loro natura diversi; • l’interazione con le comunità locali interessate dall’intervento affinché il lavoro di rete determini ricadute positive per i diversi attori coinvolti. L’intervento, che prevede tra l’altro ortoterapia, agroterapia e pet terapia, in continuità con gli obiettivi del Gruppo d’Azione Locale “Luoghi del Mito”, attua l’inclusione partendo dalla naturale e quotidiana necessità di portare cibo “dalla terra alla tavola” (slogan del progetto). L’Azienda Sanitaria Locale di Taranto, promuove e sostiene il progetto. L’esperienza, vissuta quotidianamente dai beneficiari, rappresenta un’occasione di tipo terapeutico, come per chiunque entrasse in contatto con la natura e le sue bellezze, in cui la diversità convive armonicamente facendo ritrovare l’equilibrio psico-fisico smarrito; rappresenta altresì la condizione ideale per apprendere (sapere, saper fare e saper essere) un mestiere tra i più antichi ed allo stesso tempo quanto mai moderno, quale quello dell’agricoltore.
AGRICOLTURA SOCIALE, UNA SFIDA RICCA D’ OPPORTUNITÀ Paolo Nigro - Presidente Gal “Luoghi del Mito” Il futuro del settore agricolo è nella multifunzionalità, nella capacità di essere versatile senza snaturarsi. La candidatura dell’ASL TA del progetto “Inclusione Secondo Natura” ci è apparsa il banco di prova per valutare quest’aspettativa facendoci appassionare all’idea che il GAL “Luoghi del Mito” potesse essere pioniere nel sostenere la sfida lanciata dall’Asl: spostare l’esercizio della “cura” dal chiuso dei percorsi tradizionali allo spazio aperto dell’agricoltura sociale. Il nostro GAL è il primo in Puglia ad essere partner di un’ASL in questo percorso che ha permesso di valorizzare le nostre masserie didattiche, luoghi di sperimentazione dove i beneficiari del progetto hanno conosciuto lavoro e creatività, connubio che definisce perfettamente l’agricoltura. L’attività del GAL si è qualificata assicurando un contributo al successo del progetto che ha mostrato come nei campi, nelle masserie, con il lavoro artigianale e coltivando la cultura rurale dei nostri territori si possono costruire opportunità inaspettate. Tutto questo è stato possibile grazie al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia, sfruttando i fondi della Misura 321 – ASSE III che finanziano la realizzazione di “servizi di utilità sociale, a carattere
innovativo, riguardanti l’integrazione e l’inclusione sociale soprattutto di anziani e disabili, attraverso l’erogazione di prestazioni di terapia assistita”. Le risorse mi-
glioreranno la qualità di vita dei beneficiari, che incrementate, consentirebbero di costruire un’alternativa terapeutica per fasce deboli e per creare alle aziende agricole occasioni di sviluppo diversificato.
NON C’È SALUTE SENZA SALUTE MENTALE Dott.ssa Maria Nacci - Direttore DSM ASL TA L’attuale contesto sociale presenta elevate potenzialità di rischio per un numero sempre più consistente di persone la cui vita si caratterizza per una crescente vulnerabilità che ingloba, in primis, quei soggetti che afferiscono ai Centri di Salute Mentale e che presentano innumerevoli difficoltà nel formarsi e nel trovare lavoro. L’odierno mercato del lavoro è in contrasto con i vissuti personali della maggior parte dell’utenza poiché lo stesso richiede ai potenziali lavoratori, a fronte di un investimento, elevate competenze e professionalità dai risultati immediati ed evidenti. Il ricorso all’agricoltura sociale e alle masserie didattiche, quale occasione per socializzare con gli altri e per apprendere un mestiere dalla pratica in un ambiente rurale aperto e sereno, può rappresentare un’utile strategia nella ricerca dell’autonomia, della realizzazione personale e del reinserimento sociale. L’inclusione sociale deve poter avvenire in un più ampio percorso di vita della persona che dovrebbe ricondurre alle sue diverse dimensioni: da quella personale a quella relazionale, economica, abitativa, ecc. La salute e il benessere mentale sono fondamentali per la qualità della vita e la produttività degli individui, delle famiglie e delle comunità: non c’è salute senza salute mentale (Dichiarazione sulla Salute mentale per l’Europa, 2005).
IL RUOLO DELLA RETE MMDD NELLA REALIZZAZIONE DI PROGETTI D’AGRICOLTURA SOCIALE Giuseppe R. Barberio - Presidente Associazione MMDD Grande Salento L’Agricoltura è tornata a dare risposte oltre che alle necessità alimentari ed economiche, anche a quelle sociali, ruolo che aveva sempre svolto in passato e che si era affievolito con lo sviluppo economico post bellico. Progettualità frutto della sintesi di più conoscenze consentono alle aziende agricole di sentirsi parte di un comune processo di miglioramento sociale e attivano dinamiche in grado di realizzare programmi didattici ed inclusivi ricercando sinergie con istituzioni, associazioni, enti, imprese che perseguono le medesime finalità. In attesa di un’imminente legislazione nazionale e regionale relativa all’Agricoltura Sociale, in Puglia le Masserie Didattiche riconosciute ai sensi della L.R.2/2008 sono le strutture più idonee per esperienza acquisita e per caratteristiche strutturali, a svolgere attività con utenze particolari. La varietà dei possibili fruitori e le problematiche connesse richiedono la presenza di figure professionali solitamente non in organico ad un’azienda agricola, la rete e l’associazionismo interno alle Masserie Didattiche hanno reso possibile la costituzione di equipe multidisciplinari capaci di supportare ogni particolare esigenza facendo diventare le molteplici peculiarità di ogni singola fattoria, un punto di forza che consente di adattare il percorso co-terapico alla persona anteponendo la funzione sociale a quella economica.
LA PROMOZIONE Il progetto ha avuto come momento promozionale ed allo stesso tempo relazionale l’evento che si è tenuto nella sala Cavallerizza all’interno del Palazzo Marchesale di Laterza il 12 settembre del 2014. Tale sala si è presentata, ai relatori, gremita non solo di beneficiari dell’intervento e relativi familiari, ma anche di operatori del Terzo Settore, aziende e cittadini interessati, che hanno offerto collaborazioni con positive ricadute sul progetto pur non previste in fase progettuale, l’allestimento ricco di piante officinali ha ripreso un interessante tema che il gruppo sta sviluppando nelle masserie: Le piante officinali.
Le Piante officinali Un mondo che suscita curiosità da parte di tutti gli utenti, lo stupore nel sentire aromi di utilizzo comune e quotidiano, di cui non si ricorda o non si è mai vista la pianta, diventata interesse nel riuscire a riconoscere foglie e fragranze “Come in una profumeria” nasce la curiosità di scegliere e apprezzare. Simpatia e ilarità ”la pianta del pollo” riferito al rosmarino o “la pianta della frisella” riferita all’origano, porta ad alleggerire le spesso complesse, informazioni didattiche sulle aromatiche. Notevole è l’interesse per le proprietà salutari di alcune piante che si presentano accessibili e vicine al desiderio di star bene. ”Tutto questo lavoro per poche gocce” è il pensiero di molti dopo aver partecipato al complesso procedimento per l’estrazione degli oli essenziali, ma spesso il lavoro sembra essere troppo rispetto al risultato, ma in questo c’è una forte valenza… in agricoltura come nella vita: tanto impegno e lunghe attese, la natura ha i suoi tempi e il risultato può sembrare poca cosa per molti, ma chi conosce le proprietà di quelle gocce sa che hanno un valore immenso. Come le aromatiche in cucina servono ad aggiungere sapore, cosi la coltivazione delle stesse da una possibilità in più ad alcuni componenti del gruppo. Prestare la cura necessaria a talee e piantine sparse in masseria è un impegno vissuto con responsabilità, a differenza di altre piante dell’orto, la pianta officinale sortisce un legame affettivo, è un amico d’aiutare. Da qui la volontà di aggiungere altre piante, ciascuna con le proprie caratteristiche, con le proprie necessità, ma tutte insieme in un luogo dove prendersene cura e questo porta al concetto d’inclusione, ognuno diverso, ognuno con le proprie qualità, ma tutti con la voglia di stare insieme a chi vuole prendersi cura di noi. La diversità vista come elemento prezioso che insieme agli altri amplia il ventaglio di possibili ideazioni e funzioni. Il modo spontaneo e naturale della crescita di queste piante permette a chiunque, nel rispetto dell’ambiente, di coltivarle e trasformarle in prodotti che rispondono bene alle necessità legate al cibo e al benessere. Tante sono le idee e i propositi che queste piante inducono, dall’attesa per la futura raccolta, essicazione e trasformazione, alle fantasie sui possibili usi… orizzonti futuri che rendono più vivibile il presente.
GLI ANIMALI La presenza di animali costituisce un’occasione d’interazione incrementando l’autostima e il benessere psicologico grazie all’elemento ludico attraverso cui ogni utente può attenuare stati di stress, oltre a riscontrare, mediante la gestione dell’animale, la sicurezza in se stessi; Il contatto corporeo con l’animale e il piacere tattile permettono la formazione di un confine psicologico della propria identità, del proprio sé; la responsabilità nella cura dell’animale e nella gestione dell’interazione favorisce il rispetto nei confronti degli altri esseri viventi così come l’empatia e la capacità d’identificarsi con l’animale, nel tempo, viene trasferita anche alle relazioni quotidiane, perché la presenza di un animale spesso costituisce un’occasione d’interazione con altre persone e rievoca ricordi e nozioni riducendo il senso d’alienazione e isolamento.
GADGET Indispensabili per la promozione e la socializzazione, i gadget creati appositamente per il progetto, dagli zaini alle magliette, dai grembiuli ai cappellini, che facilitano tra l’altro l’aggregazione degli utenti gratificando e responsabilizzando.
LA MEMORIA Le esperienze vengono riportate a fine giornata sui diari e le immagini fotografiche, fatte nel rispetto delle singole sensibilità, rendono conto di quanto si sta sperimentando sul campo all’interno delle masserie didattiche. Filo conduttore delle loro trascrizioni è lo stare insieme socializzando. Nonostante Marco stia attraversando un momento difficile e si sente giù di tono, ritiene importante partecipare alle attività piuttosto che rimanere a casa. Riferisce di aver provato una bella sensazione nello stare in compagnia con gli altri poiché con la loro simpatia “riescono a strapparmi un sorriso”; evidenzia l’interesse verso il cavallo “animale sensibile e bisognoso di cure”, entra nei particolari e riferisce sulla “pulitura per eliminare eventuale pulviscolo” e gioisce “ho sperimentato l’ebbrezza di cavalcare con un percorso ad ostacoli”.
Nicola è tra coloro che frequenta più assiduamente le attività previste dal progetto
“La cosa che più mi è piaciuta è stata vedere tanti terreni e tanti pomodori marci”, ha cominciato con la raccolta dei pomodori per farne successivamente della salsa, continuando nei giorni successivi
“stamattina abbiamo vendemmiato e pigiato l’uva” non trascurando che “sono stato in buona compagnia e sono stato bene”.
Porre l’attenzione su alcuni elementi piuttosto che su altri, presenti nelle masserie didattiche, può riferirsi ad attitudini o interessi personali. Luciano come altri si è preso cura degli animali da cortile come conigli, oche, galline e tacchini, inoltre è andato a vedere le mucche e “con gli amici abbiamo fatto anche il formaggio fresco”. Luciano rimarca la gentilezza degli operatori delle masserie didattiche “offrono caffè e biscotti a tutta la comunità”.
Fausta è una persona che non lesina parole ed annovera nel suo diario qualsiasi esperienza vissuta, rimarca le diverse attività svolte in base al ruolo sessuale “gli
uomini sono andati a raccogliere le olive verdi, noi donne abbiamo spezzettato a listelli carote e peperoni per metterli sott’olio”, si sofferma sui particolari “staccati i peperoncini rossi dalla pianta sono stati messi in una cassetta ed esposti al sole”.
Le visite ad alcune attività del comparto agroalimentare tra cui un molino e un panificio, oltre a meglio legare l’idea del prodotto agricolo che diventa cibo, creano l’occasione per far parte di un dietro le quinte che rende orgogliosi.
Aldo è consapevole dei benefici che il mondo agricolo assicura a chi vive all’aria aperta ed evidenzia con piacere lo svolgere attività legate alla terra “ho pulito l’orto, abbiamo raccolto gli ortaggi”. Attribuisce valore all’esperienza “ringrazio tutti”, si prende cura degli animali, ha bisogno di fare ogni giorno “ho fatto il muretto di pietre, ho raccolto le olive, ho pulito il terreno”. Ha avuto timore ad avvicinarsi al cavallo per paura di essere scalciato ma col tempo ”ho pulito il cavallo, l’ho portato a passeggio e l’ho cavalcato”.
Renzo è una persona particolarmente interessata a quello che fa quotidianamente e trascrive impegno profuso “ho collaborato con l’insegnante nell’uso di tiranti, so-
stegni utili ed insostituibili per le piante dell’orto… nel costruire i filari dei fagiolini” ed attività svolte e da svolgere “questi pomodori raccolti, domani serviranno per fare la salsa”; non ha incontrato difficoltà ad ambientarsi nel mondo agricolo in quanto “ho già lavorato in campagna”. Grazia appare molto soddisfatta dell’esperienza che sta vivendo stando insieme agli altri “nella campagna è bello vivere perché nella natura c’è vita”, infatti fa sistematicamente ricorso al concetto “bella giornata”; anche quando ha “poca voglia di andare in masseria“ o è arrabbiata “poi piano piano ho preso la situazione in mano”, è consapevole che stare con gli altri in campagna è rigenerante “è come una grande
famiglia solo che dispiace a fine giornata di tornare a casa, ma così deve essere” ed interessante “in masseria abbiamo fatto i taralli con lo zucchero a velo sopra”.
Vito evidenzia una modalità operativa resasi necessaria nello svolgimento delle attività ossia dividersi in gruppi tenuto conto delle attitudini di ciascuno: ”divisi in due
gruppi, uno è andato nell’orto ad aggiustare i fagiolini, l’altro è rimasto in cucina per fare dolci tra cui i porcelli”; sottolinea anche l’importanza dello stare insieme “abbiamo steso le mandorle per terra al sole; è stato bello, ho incontrato tanti amici, ci siamo divertiti”. Alcune attività “artigianali” legate al mondo rurale suscitano meno interesse come fare cestini, altre, sempre legate alla manualità, ma più energiche, come fare bastoni da rami di Olmo, riscuotono maggior successo.
INVESTIRE IN SALUTE Dott. Giovanni Vitucci Responsabile CSM Castellaneta e Referente Progetto La scarsa qualità della vita, l’isolamento, la perdita di un ruolo sociale sono i punti cardini ove mirare l’operatività per un cambiamento possibile. Investire in salute diventa la ‘’psicoterapia” più efficace per la ripresa. La guarigione diventa reale quando si recuperano socialità, progetto, motivazione a possedere un’abilità e a esercitarla, a costruire una quotidianità della vita migliore. La guarigione sociale è il punto di arrivo per l’operatività dei servizi per la salute mentale. Ricomporre i bisogni di salute deve essere lo stile di un reale percorso di presa in carico che richiede budget di salute dedicati al progetto. Le attività qui fotografate mostrano tale percorso, i diari delle emozioni ne rappresentano il senso: GUARIRE SI PUò, INVESTIRE IN SALUTE SI PUò.
Ringraziamenti Un ringraziamento ai dirigenti, ai collaboratori, ai partner, a quanti pur non essendolo collaborano dando plus valore e a quanti vorranno ulteriormente migliorare l’attività in futuro.
In particolare a: Vito Fabrizio Scattaglia, Paolo Luciano Quarato, Maria Leone, Maria Nacci, Vito Gregorio Colacicco, Antonio Conoci, Simona Grassi, Silvia Quero, Giovanni Gravina, Franco Quero, Fabrizio Nardoni, Paolo Nigro, Daniel Dal Corso, Saverio Internò, Feliciana Punzi, Gianfranco Lopane, Giovanni Gugliotti, Michele Labalestra, Vito De Palma, Le Masserie Didattiche Donna Clementina, Sierro lo Greco, Tripoli Giuseppe, Roberto Barberio, Mariagrazia Mastrangelo, Giuseppe Latorre, Vito Furio, Domenica Sollazzo, Tiziana Cimino, Angela dell’Orco, Maurizio Sorrenti, Mino Noia, Cooperativa Sociale Multiservice, Cooperativa Sociale Spazi Nuovi, Società Cooperativa Chiave di Volta, Molino Bongermino, Panificio Moderno, CEA Parco delle Gravine, Associazione 180 Amici Puglia, Svanire.com. Ognuno nel suo ruolo e nel suo campo ha fatto si che un’innovativa proposta d’inclusione attraverso l’agricoltura sociale sia oggi una possibilità in più nel panorama di servizi che sul territorio l’Azienda Sanitaria Locale offre.
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