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DOMENICA 28 APRILE 2013 A N N O X N . 17

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Il dolore, la speranza SERGIO NUVOLI

a scosso l’intera Sardegna il delitto consumato a Gergei nelle scorse settimane: due coniugi trucidati nella loro abitazione. Un dolore sordo ha avvolto da subito il piccolo paese: per una comunità tranquilla, non abituata a finire sulle pagine di cronaca per fatti negativi, un duplice omicidio costituisce una dolorosa eccezione destinata a restare scritta nella memoria di tutti e registrata con la solita dose di cinismo sulle cronache dei quotidiani dell’Isola. La Chiesa sarda - attraverso il presidente della Conferenza episcopale regionale - ha voluto portare il suo conforto e la sua solidarietà alla gente del paese attraversato dall’orrore di due vite spezzate nel modo più violento che si possa immaginare, “sconvolto dal triste evento per esprimere la sua vicinanza e quella di tutta la Chiesa ai figli e ai familiari delle vittime e a tutta la comunità”. “Sono qui per portare la solidarietà dell’intera diocesi al paese di Gergei che in questi giorni è stato al centro della cronaca nera - ha detto monsignor Miglio nell’omelia del rito funebre celebrato nella chiesa del paese Ma il nero non è il colore di Gergei. Il colore che si addice alla popolazione

H

di questo centro è quello nazionale: il verde della speranza, il bianco della fede e il rosso della carità". La chiesa di San Vito Martire era gremita, a testimonianza di quanto gli abitanti di Gergei si dissocino da quanto accaduto e siano rimasti attoniti davanti all’orribile delitto consumato nelle campagne di Is Antas. Troppo piccola la chiesa, per contenere quanti erano arrivati anche dall’Ogliastra, dal paese di origine di una delle vittime, per pregare insieme in suffragio delle vittime. Tutto il paese si è fermato in segno di lutto, tutte le saracinesche sono rimaste abbassate, la solidarietà è sembrata tornare a respirare. La posizione della Chiesa, in questo come in tutti gli altri casi che sempre più spesso scuotono le coscienze anche nella nostra terra, è netta: “E’ importante - ha aggiunto l’arcivescovo di Cagliari - che la giustizia faccia il suo corso, perchè tutti noi dobbiamo poter vivere in sicurezza nelle nostre comunità”. La speranza, quindi, è quella “di una giustizia umana che possa fare chiarezza”, ha aggiunto mons. Miglio. Il rito funebre è durato circa un'ora, quindi le bare di legno chiaro sono state accompagnate silenziosamente nel cimitero del piccolo centro guidato dal sindaco Rossano Zedda. “La nostra comunità è scossa e incre-

dula per quanto è successo - ha commentato il primo cittadino - Siamo certi che quanto è accaduto non possa essere opera di uno di noi: non può essere uno di noi, la nostra comunità è composta da 1.300 persone, ci conosciamo tutti. Nessuno può aver fatto uno scempio simile”. Nella riunione del consiglio comunale, alla sera dei funerali, è stata espressa tutta la voglia di rialzarsi di una comunità laboriosa e solidale, da sempre estranea a fatti di sangue. Come la folla che silenziosa ha ascoltato le parole dell’arcivescovo, che ha parlato apertamente di “ferita” per il paesino del Sarcidano e per tutta la Sardegna: “Le ferite sanguinano sempre e gridano ogni giorno - ha spiegato - Solo il sangue di Cristo può guarire il nostro cuore, può guarirci tutti dalle ferite”. Con un’avvertenza, non casuale: “Questa guarigione - ha avvertito mons. Miglio - deve cominciare da ciascuno di noi, non può restare una parola vaga: la guarigione più autentica inizia dal cuore di ognuno”. Quindi il passaggio conclusivo: “Affidiamo i corpi e le anime di questi due nostri fratelli, Veronica e Albino, a Maria, che ha accolto Gesù deposto dalla croce, e come Lui oggi accoglie questi corpi. E affidiamo alla Madonna tutto il paese”.

SOMMARIO REGIONE

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L’assessore De Francisci: “I piccoli ospedali non chiuderanno” SOCIETA’

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La docente Lilli Pruna: “Si è persa la coscienza dei diritti dei lavoratori” CAGLIARI

7

Enzo Bianchi: “Il Concilio Vaticano II e la voglia di dialogo” CULTURA

11

Monumenti aperti, l’iniziativa resiste con meno risorse DIOCESI

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In Seminario è festa con la Giornata diocesana dei ministranti


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