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DOMENICA 23 GIUGNO 2013 A N N O X N . 25
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
€ 1.00
CAGLIARI
in preparazione alla visita di papa Francesco L’Arcivescovo invita tutti a prepararsi alla visita di Papa Francesco (Cagliari, 22 settembre) recitando ogni giorno la seguente preghiera: santa Maria, nostra signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna,vergine del silenzio e del fedele ascolto della Parola di Dio, tu sei partita in fretta come pellegrina della fede per portare la gioia del Signore nella casa di Elisabetta: insegnaci ad accogliere il Signore che viene a visitare la nostra terra con il pellegrinaggio di Papa Francesco al tuo Santuario sul colle di Bonaria. Come Vescovo di Roma e Successore dell'Apostolo Pietro è il vicario del tuo Figlio Gesù su questa terra: rendici docili al suo insegnamento per essere certi di seguire fedelmente la via di Gesù, pronti a fare tutto quello che ci chiederà. Accompagna, Madre Santa di tutta la Chiesa, il ministero di Papa Francesco come vescovo di Roma e pastore universale, benedici la nostra terra e la sua terra d'origine, legate dal tuo Nome e dalla tua materna protezione, perché ogni giorno della nostra vita siamo pellegrini della fede e portatori della gioia che viene dal Signore. amen
Senza scuola si muore GABRIELE COLOMBINI
lex, l'alunno che un giorno mi aveva chiesto qual è il segreto della vita, si aggira tra patatine e pop corn con le mani in tasca ed il solito sorrisetto furbo: o ha trovato la risposta o se ne è giustamente infischiato (propendo per la seconda). Parla con Stefano che pare divertirsi come un matto e che il giorno prima, durante un gioco – gli ultimi giorni di scuola i Prof diventano biscazzieri – si è ricordato addirittura il nome della terza moglie di Enrico VIII. Son soddisfazioni! Barbara e Gabriella zompettano allegre intorno ai due ragazzini ripetenti: tutti e quattro stanno cercando, a modo loro, di mettermi al corrente del segreto di Pulcinella, ovvero che si sono fidanzati! Almeno per le prossime due ore. Rachele e Caterina si scambiano segreti appoggiate con la spalla al muro, segreti che, ovviamente, tra poco sapranno tutti. Alessandra ha appena fatto l'insulina, può avventarsi sui dolcetti e Maria la segue come sempre. Mattia, Tore e Andrea parlano di calcio – argomento unico – e a sentirli per poco non mi convinco anch'io delle prossime mosse del mercato di serie A. Sono le ultime tre ore dell'anno scolastico e i ragazzi me le hanno chieste per fare una festa: non potevo dire di no, in fondo se la sono meritata. Le famiglie hanno generosamente fornito cibo e libagioni, io ho pensato a piatti, bicchieri, tovaglioli e forchettine, la cui spesa si va ad aggiungere a
A
quella che durante l'anno ho sostenuto per alcuni libri, quaderni, cancelleria varia e fotocopie per gli alunni che appartengono a famiglie disagiate. Non ho mai conosciuto colleghi che non facessero altrettanto e ciò mi fa pensare che senza la buona volontà e il sacrificio la Scuola si fermerebbe domattina e non solo perché è finito l'anno. Ma intanto la musica va – ormai conosco un pezzo su dieci, bisogna che mi aggiorni – e dalla porta spuntano gli alunni della prima che avevamo invitato ad unirsi a noi. Inutile dire che, spesso, i meno bravi a scuola sono i più esperti di musica e ballano benissimo. Non dobbiamo infatti mai dimenticare che per molti di loro il nostro mondo è alieno, i loro interessi, i loro problemi sono altri: tra tutti quelli nominati sin qui c'è chi ha la madre alcolista, chi un solo genitore e l'altro che vive all'estero con una nuova compagna e nuovi figli; chi ha il padre disoccupato da anni che tira avanti la famiglia coi sussidi comunali e chi direttamente in galera; alcuni sembrano venire da famiglie normali, ma magari hanno grossi problemi d'igiene dovuti a profonda ignoranza e cattive abitudini, mentre dei genitori addirittura non li si conosce mai e al massimo ci si parla per telefono. Questi ragazzini spesso vivono in ambiti dove le regole non esistono o se esistono sono applicate con la violenza di un'autorità che non sa spiegarsi in altro modo. Taluni di notte vengono lasciati soli perché la mamma assiste degli anziani e quando la mattina li vedi che si presentano a scuola lavati e con lo
zaino pieno di libri e quaderni, ti chiedi dove avresti trovato tu, a dodici anni, la forza per fare altrettanto. Questi sono i casi che a giugno ti ritrovi davanti agli scrutini in determinate realtà. A differenza delle periferie urbane, in cui i ragazzi si muovono in un mondo che può facilmente entrare in contatto con le istituzioni (almeno fisicamente), in un piccolo paese, specie se distante dal capoluogo, la Scuola è veramente l'unica realtà viva per dei pre-adolescenti. Un piccolo paese senza una scuola muore. Sembra incredibile nel 2013, ma in questi centri, se vi sono famiglie con problemi socio-economici (e di questi tempi ce ne sono sempre di più), hanno come punti di riferimento il Comune, il parroco e la Scuola, ma la Scuola è l'istituzione più a rischio, minacciata da un lato da un oggettivo calo demografico, dall'altro dagli indiscriminati tagli economici. L'accorpamento in istituti sempre più grandi di paesi vicini è una soluzione solo economica che ignora le realtà locali e la diretta connessione che esiste tra il sistema educativo e il territorio. La musica si blocca, i ragazzi puliscono e riordinano l'aula. Quando suona la campanella quasi tutti si catapultano fuori, tranne due che mi salutano affettuosamente. Fuori impazza la guerra di gavettoni, dentro rimane il silenzio. Per tre mesi, poi si ricomincia. Fortunatamente nella quinta elementare di quest'anno c'è un numero sufficiente di alunni per formare una prima media. Per il prossimo anno la scuola è salva. Si naviga a vista.
SOMMARIO ECONOMIA
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La ricerca di un sentiero di sviluppo intelligente, solidale e sostenibile DIOCESI
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Iniziazione cristiana, la Chiesa di Cagliari pronta all’impegno FAMIGLIE
9
Con mons. Miglio la festa regionale delle famiglie numerose PAESI TUOI
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Silius in festa per il nuovo canonico mons. Francesco Porru LA VISITA DEL PAPA
Come nacque il nome della capitale argentina di Buenos Aires
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