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DOMENICA 7 LUGLIO 2013 A N N O X N . 27
SETTIMANALE DIOCESANO
DI
€ 1.00
CAGLIARI
in preparazione alla visita di papa Francesco L’Arcivescovo invita tutti a prepararsi alla visita di Papa Francesco (Cagliari, 22 settembre) recitando ogni giorno la seguente preghiera: santa Maria, nostra signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna, vergine del silenzio e del fedele ascolto della Parola di Dio, tu sei partita in fretta come pellegrina della fede per portare la gioia del Signore nella casa di Elisabetta: insegnaci ad accogliere il Signore che viene a visitare la nostra terra con il pellegrinaggio di Papa Francesco al tuo Santuario sul colle di Bonaria. Come Vescovo di Roma e Successore dell'Apostolo Pietro è il vicario del tuo Figlio Gesù su questa terra: rendici docili al suo insegnamento per essere certi di seguire fedelmente la via di Gesù, pronti a fare tutto quello che ci chiederà. Accompagna, Madre Santa di tutta la Chiesa, il ministero di Papa Francesco come vescovo di Roma e pastore universale, benedici la nostra terra e la sua terra d'origine, legate dal tuo Nome e dalla tua materna protezione, perché ogni giorno della nostra vita siamo pellegrini della fede e portatori della gioia che viene dal Signore. amen
Papa Francesco saluta e si intrattiene in Piazza San Pietro con una coppia di giovani sposi.
La vera posta in gioco MASSIMO PETTINAU
uale giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti è nato dal matrimonio tra uomo e uomo? E quale da quello tra donna e donna? Difficilmente un gruppo di giudici di una corte poteva spingersi a violare una configurazione antropologica, condivisa da popoli, nazioni, culture, tradizioni e religioni diverse, senza l’aiuto di fonti certamente potenti e prepotenti ma illusoriamente onnipotenti. Quello che emerge dalla bocciatura della legge federale che definisce matrimonio solo quello tra uomo e donna è la completa assenza di principio di realtà, di attenzione allo svolgersi della Storia umana, di rispetto per ciò che Dio (che, come vedremo, è spesso citato dalle istituzioni statunitensi) ha stabilito e vuole per la pienezza dell’amore tra una donna e un uomo. Effettivamente non si tratta di coraggio, ma di semplice raccolta dei frutti di ciò che in tanti anni le associazioni più o meno segrete e le agenzie sovranazionali hanno predicato a tutti i livelli, ben aiutate dai media di ogni Continente. Agenzie sovranazionali formate da uomini e donne non eletti dal popolo ma posti lì da forti potentati economici, finanziari e mediatici. E’ vero che tutto ciò che è legale non per questo è morale (la legge italiana sull’aborto lo insegna) e
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nemmeno che tutto ciò che è illegale è immorale, eppure i nostri bambini che crescono “conformati” ad una presunta uguaglianza tra le scelte di uomini e donne che possono sposarsi con persone del loro stesso sesso ci interpellano con le loro normali domande di buon senso: “perché”, “qual è il significato di questa scelta?” Nel 1776 gli americani, nella Dichiarazione di Indipendenza, hanno chiamato in causa Dio quale artefice della loro scelta di staccarsi da un altro popolo. Questa decisione del 2013 li separa dalle loro stesse radici e li pone in una dimensione particolare. Da un lato la loro teorica adesione a Dio li ha portati a scrivere sui dollari, sulla moneta con cui hanno dominato il mondo e con la quale hanno beneficato o creato crisi finanziarie drammatiche, “In Dio noi confidiamo”. Dall’altra operano attribuendosi diritti sulla vita e sulla morte, sulla famiglia e sullo sviluppo della personalità dei cittadini, che li pongono su un piano di sfida rispetto a quelle che sono le differenze fondamentali tra il Creatore e le creature. Quando la creatura vuole essere superiore al Creatore ben sappiamo come va a finire. Il demonio questo ha fatto e la sua sconfitta, attuata da Gesù Cristo, è stata netta, totale, eterna. Per quelli che lo seguono, nella teoria e nella pratica, valgono le parole che nella Bibbia ci ri-
vela il profeta Isaia: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro. Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti”. Presentare la famiglia come qualcosa di diverso da ciò che è significa voler portare l’essere umano su strade in cui si costruiranno modalità relazionali sulla sabbia e non unioni coniugali, famiglie, sulla roccia. Tante persone di buona volontà oggi sono soggiogate dalla dialettica ingannevole di coloro che scambiano la famiglia per l’effetto di scelte di singoli e per il luogo discriminatorio in cui non sono tutelati i diritti di minoranze. La famiglia invece è il luogo in cui i bambini (e i giovani e gli adulti che bambini sono stati) maturano alla presenza di un padre e di una madre. Privare radicalmente i bambini di questo non solo è malevolo ma anche falso rispetto alla verità del nostro essere fatti così: maschio e femmina. In gioco non vi è una scelta politica o il destino di una legge umana, ma la realtà stessa della nostra esistenza. Noi siamo stati generati da due persone di sesso diverso. Il singolo non è il padre di se stesso con una libertà assoluta, ma è generato da due genitori. Ciascuno è un io che proviene da un noi. Il noi dell’unione di una donna e di un uomo. La verità di Dio e dell’uomo è alla base di questo.
SOMMARIO SOCIETA’
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Fondazione Ruggiu, assegnate le borse di studio ai giovani rom CHIESA
5
Imminente la consegna della statua di Bonaria alla città di Buenos Aires CAGLIARI
7
Padre Puggioni, una fucina di idee con un grande carisma PARROCCHIE
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Padre Enrico Spano: “Nei carismi della Chiesa si manifesta Gesù Cristo” RINNOVAMENTO
Arena Grandi Eventi, successo per la serata sul X Comandamento
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