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DOMENICA 14 LUGLIO 2013 A N N O X N . 28

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

CAGLIARI

€ 1.00 in preparazione aLLa viSita di papa FranCeSCo L’Arcivescovo invita tutti a prepararsi alla visita di Papa Francesco (Cagliari, 22 settembre) recitando ogni giorno la seguente preghiera: Santa Maria, nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna, vergine del silenzio e del fedele ascolto della Parola di Dio, tu sei partita in fretta come pellegrina della fede per portare la gioia del Signore nella casa di Elisabetta: insegnaci ad accogliere il Signore che viene a visitare la nostra terra con il pellegrinaggio di Papa Francesco al tuo Santuario sul colle di Bonaria. Come Vescovo di Roma e Successore dell'Apostolo Pietro è il vicario del tuo Figlio Gesù su questa terra: rendici docili al suo insegnamento per essere certi di seguire fedelmente la via di Gesù, pronti a fare tutto quello che ci chiederà. Accompagna, Madre Santa di tutta la Chiesa, il ministero di Papa Francesco come vescovo di Roma e pastore universale, benedici la nostra terra e la sua terra d'origine, legate dal tuo Nome e dalla tua materna protezione, perché ogni giorno della nostra vita siamo pellegrini della fede e portatori della gioia che viene dal Signore. amen

La manifestazione di Parigi in difesa della famiglia.

Elogio della diversità MAURO BARBERIO

e il successo del matrimonio omosessuale dovesse misurarsi sulla base dei numeri, personalmente, reputo che non vi saranno cifre significative. Qualcosa dovrebbe aver insegnato l’istituzione nelle varie città dei registri per l’iscrizione delle c.d. famiglie di fatto, creati, in verità, sulla base delle vibranti richieste delle varie associazioni omosessualiste. L’istituzione dei predetti registri, anche nella nostra città, si è rivelata – dall’angolo del dato numerico – un vero e proprio flop. Perché, quindi, se, concretamente, non mira a intercettare delle esigenze pratiche, insistere tanto per la sua approvazione? Anche per il matrimonio omosessuale accadrà lo stesso: pochi si sposeranno. E quelli che lo faranno utilizzeranno l’istituto matrimoniale come leva per poter ottenere ciò che – a quel punto – non potrà, sulla base di alcuna valida ragione logico-giuridica, essere loro denegato: l’adozione di bambini. Il problema non può né deve essere valutato sul fronte degli effetti pratici e immediatamente riscontrabili (il numero dei soggetti che si sposeranno), né su quello correlativo dei c.d. “diritti”, ma sulla base dell’impatto antropologico. La richiesta dell’istituzionalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso mira a normalizzare la percezione dell’omosessualità nel tessuto sociale fino a rendere indistinguibile un’unione tra uomo e donna rispetto alle unioni tra uomo e uomo e donna e donna.

S

L’indifferenza di genere è, certamente, la finalità principale di questo progetto. Tale istanza - che i singoli movimenti o lobby possono legittimamente proporre e sostenere - non può, però, passare attraverso una legittimazione giuridica che non ha alcun senso e, certamente, non rappresenta, dal punto di vista tecnicogiuridico, un diritto. Se lo Stato ha un dovere, questo lo si può riscontrare nella necessità che le due forme di unione (matrimoniale e omosessuale) vengano tenute ben distinte, in quanto, come ben ha fatto rilevare qualcuno, tale necessità di distinzione “nasce dalla considerazione del fatto che in ordine al bene comune, la cui promozione è compito primario dello Stato, il matrimonio ha una rilevanza diversa dall’unione omosessuale. Le coppie matrimoniali svolgono il ruolo di garantire l’ordine delle generazioni e sono quindi di eminente interesse pubblico, e pertanto il diritto civile deve conferire loro un riconoscimento istituzionale adeguato al loro compito. Non svolgendo un tale ruolo per il bene comune, le coppie omosessuali non esigono un uguale riconoscimento”. Lo scollinamento del principio dell’indifferenza di genere non potrà non avere delle ricadute rilevantissime. Ai movimenti omosessualisti, infatti, non basterà l’ottenimento e l’estensione di determinati e asseriti diritti. Si insisterà, piuttosto, con la pretesa dell’introduzione del reato di omofobia, per spegnere e sradicare qualunque forma di dissenso. Non è dato, in verità, comprendere per quale ragione si dovrebbe arrivare a tanto, quando

neppure Ebrei e neri hanno avuto tali tutele, a fronte di persecuzioni e lesioni di diritti che gli omosessuali non hanno mai, fortunatamente, subito.Gli strumenti giuridici per tutelare tutti i casi di odiosa discriminazione esistono già. L’inserimento di ulteriori e specifiche garanzie in materia porterebbe a evidenti e inaccettabili lesioni del principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero. Si arriverebbe a incriminare chi, liberamente, sulla base del proprio credo religioso, afferma e insegna che la sodomia è contro natura ed è un peccato che grida al cospetto dell’Altissimo. Molto più semplicemente non si potrà, neppure, sottolineare la diversità dell’unione omosessuale da quella tradizionale tra uomo e donna. Tutto ciò risulterebbe - non solo culturalmente ma pure – normativamente out ergo inaccettabile e, quindi, perseguibile. I predetti concetti potranno risultare piacevoli o meno e, come tali, potranno essere contestati o sostenuti. Inaccettabile sarebbe, per certo, che non li si possa, in piena libertà, sostenere, affermare o predicare. Le avvisaglie di quanto fatto rilevare (che ad alcuni può apparire esagerato e fantasioso) sono già riscontrabili – a pochi giorni dall’approvazione della legge Taubira - in Francia, ove stanno già fioccando denunce e imputazioni, e in Gran Bretagna. E’ del 1 luglio la notizia dell’arresto a Wimbledon di un “predicatore di strada” che ha avuto la disavventura di commentare in pubblico il capitolo 4 della Prima Lettera ai Tessalonicesi di San Paolo, in cui si condanna l’immoralità sessuale.

7 LugLio 2013 147a Sagra eStiva deLLa Madonna di Bonaria

inizio deL CaMMino di preparazione aLL’inContro

Con papa FranCeSCo L’Arcivescovo invita i fedeli della Sardegna ad un cammino spirituale in preparazione alla venuta di papa Francesco in Sardegna, pellegrino al santuario di n.S. di Bonaria, domenica 22 settembre 2013. Tale cammino conterrà suggerimenti di celebrazioni e preghiere, personali e comunitarie, parrocchiali e diocesane, quali: preghiera della famiglia (se ne suggerisce la recita prima dei pasti o alla sera) rosario (con meditazioni specifiche per i giovani e per gli adulti) via Lucis adorazione eucaristica Liturgia penitenziale novena veglia pellegrinaggio Tutto il materiale sarà scaricabile dal sito internet ilpapainsardegna.it (vedi il servizio sulla festa a pag. 16)


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