portico20131006

Page 1

Poste Italiane SpA - Spedizione in abb.to postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB Cagliari

Ascolta!

FM: 95,000 - 97,500 - 99,900 102,200 - 104,000 Tel. 070 523162 Fax 070 523844 www. radiokalaritana.it

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 A N N O X N . 36

SETTIMANALE DIOCESANO

DI

€ 1.00

CAGLIARI

Lo stupore dell’inizio GABRIELE COLOMBINI

ettembre: per un pastore d'Abruzzo è tempo di migrare, per un docente precario è tempo di convocazioni. La scena madre, ultimamente, si svolge sempre presso l'istituto Pertini di Monserrato, perché il vecchio Provveditorato (o Usp o Csa) di Elmas non è adeguato per sostenere la carica di centinaia di persone in attesa di un lavoro. E così, dopo giorni di spasmodica attesa passati visitando una dozzina di volte al dì il sito dell'Ufficio Scolastico Provinciale, si scopre o meno se ci sono abbastanza disponibilità di cattedre tali da avere speranza di un contratto sino al 30 giugno, oppure se occorrerà sperare nella voglia di maternità delle giovani colleghe o orribile dictu nella malattia di colleghi anziani! Chi frequenta queste convocazioni da qualche anno vede ormai volti noti, amici di università, di scuola di specializzazione, colleghi incrociati un anno o pochi mesi e poi persi, qualcuno tristemente invecchiato. In media, la preparazione universitaria è piuttosto alta, sicuramente sovradimensionata rispetto al lavoro inseguito, cifra normale di questi tempi. Salutati amici e conoscenti, informatisi un po' per curiosità e un po' per cortesia sulle ultime destinazioni frequentate, si viene indirizzati e incolonnati verso la palestra della scuola e qualcuno che vuol dimostrare di aver fatto

S

letture intellettuali evoca ricordi cileno-argentini. In palestra fa caldo e le sedie sono ben poche, così all'ansia della convocazione si unisce il disagio fisico per la sola idea di dover rimanere in piedi due-tre ore in attesa. Altre facce note, quelle dei dipendenti dell'Usp, si aggiungono al panorama e la massa degli insegnanti, sino a poco prima vociante, si zittisce all'unisono come al gesto d'un direttore d'orchestra. Inizia la chiama: "Classe A345... classe A245... classe A030... classe A037...". Ad ogni classe segue una lista di nomi che dovranno seguire l'impiegato in una delle tante stanze che si aprono su un lungo corridoio e là conoscere il proprio destino. Non posso fare a meno di ricordare la scena di uno degli ultimi film di Fantozzi, quando il ragioniere, ormai defunto, ascolta un angelo che pronuncia i nomi dei beati destinati al Paradiso e, quando lui rimane solo, i cancelli si chiudono perché non c'è più posto. Quasi tutti temono di fare la stessa fine. La situazione di una scuola pubblica sempre più falcidiata dalla mancanza di fondi e dai tagli lineari di tutti i governi si evidenzia nel numero sempre minore di cattedre disponibili per ogni classe di concorso e, in misura inferiore ma sempre significativa, nel megafono che viene usato per chiamare i docenti: non funziona, ma gli impiegati dell'Usp continuano ad usarlo mettendoselo davanti alla bocca e, possibilmente, riducendo ancora di più il volume della propria voce, convinti che l'apparecchio stia

spandendo le informazioni a distanza. Qualcuno urla che non funziona ma chi lo usa continua imperterrito. Alla fine si entra nella stanza del destino e ci si informa da chi c'era prima cos'è rimasto. "Perdaxius... Nuxis... Narcao... Teulada... Ballao...". Qualcuno si guarda con i vicini con aria interrogativa e una tira fuori una cartina della Sardegna ed inizia a cercare Perdaxius nel Sarrabus e Ballao nel Sulcis sinché altri non la indirizzano nelle zone giuste. La "tragedia" è finire a cento-centoventi km da casa con uno spezzone da 9 ore, il che vorrebbe dire consumare 3-400 euro di carburante al mese con uno stipendio di 900 euro, ovvero andare a lavorare per passione, per sport. Iniziano le alchimie più disparate, si cercano di unire cattedre non troppo lontane, alcuni rinunciano sperando nelle suddette concause di lavoro e se ne va. Poi arriva anche il mio turno. Avevo puntato uno spezzone, lo stesso che avevo l'anno scorso e la Provvidenza me lo rimette davanti, unico e solo. Lo scelgo e firmo come se avessi fatto 6 al Superenalotto. Due giorni dopo mi richiamano da una scuola vicina in cui avevo lavorato due anni fa. Anche quest'anno ho completato la cattedra e – da non credere! – i circa 30 mila km complessivi che farò da ora a giugno mi sembrano una strada lastricata di fiori. Ma ci sono i ragazzi che conosco già. Non vedo l'ora di rivederli. Ed altri nuovi. Non vedo l'ora di conoscerli.

SOMMARIO SOCIETA’

2

La civiltà dello scarto finisce per rovinare anche se stessa VISITA DEL PAPA

5-6

Ricordi e riflessioni dalla Facoltà teologica all’incontro con i giovani CAGLIARI

7

Quando l’arte ci fa bene: al Teatro lirico la magia dei Sarzi per i bambini PARROCCHIE

11

Sulle orme di Benedetto a Roma e a Montecassino per riscoprire la fede I NOSTRI PRETI

13

Padre Giuseppe Ferraro, ricercatore rigoroso e uomo di gran cuore


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.